Da mercoledì 15 gennaio, l’Hamburg Ballet propone al Teatro La Fenice : Romeo e Giulietta con la coreografia di John Neumeier

L’Hamburg Ballet torna protagonista al Teatro La Fenice. L’osannata compagnia di ballo, da quest’anno diretta da Demis Volpi,presenterà per la prima volta a Venezia Romeo e Giulietta, la coreografia di John Neumeier ispirata all’omonima tragedia shakespeariana e basata su musiche di Sergej Prokof’ev, che verranno eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro La Fenice diretta da Markus Lehtinen. La coreografia è un pezzo ‘storico’ del repertorio della compagine tedesca: si tratta del balletto in tre atti con le scene e i costumi di Jürgen Rose, che debuttò in prima assoluta a Francoforte il 14 febbraio 1971 – con il Frankfurt Ballet – e che venne poi riproposto nella nuova versione dall’Hamburg Ballet ad Amburgo nel 1981. La ripresa dello spettacolo a Venezia – resa possibile grazie al supporto dell’Opernstiftung Hamburg, della Hapag Lloyd Stiftung e della Kühne Stiftung – è in programma al Teatro La Fenice il 15, 16, 17, 18 e 19 gennaio 2025.

            Sono trascorsi dunque più di cinquant’anni da quando John Neumeier presentò quello che è stato il suo primo grande ‘lungometraggio’. Basandosi sulla tragica storia d’amore senza tempo dei due amanti veronesi, con Romeo e Giulietta il coreografo ha dato vita a una creazione che indaga in particolare il lato umano dei personaggi shakespeariani: la loro vita interiore e lo sviluppo introspettivo che attraversano nel corso dell’opera. Incorniciata dalla scenografia e dai costumi opulenti di Jürgen Rose, la produzione fa risorgere una Verona del Medioevo e trasporta il pubblico in un balletto carico di emozione sulla gioia di vivere e sull’amore.

«Con grande piacere l’Hamburg Ballet torna in questo meraviglioso teatro e in questa magica città – ha dichiarato Demis Volpi, il direttore artistico della compagnia,  subentrato a John Neumeier a partire da agosto 2024 –. Il nostro legame risale a quasi cinquant’anni anni fa, nel 1975, quando la compagnia si esibì per la prima volta qui. Da allora siamo tornati cinque volte e siamo entusiasti che questa partnership continui a prosperare. Sono particolarmente lieto che in questa mia prima stagione come direttore artistico dell’Hamburg Ballet, torniamo a Venezia per esibirci al Teatro La Fenice. Credo che la danza sia una forma d’arte universale che unisce le persone, unite dal potere del corpo umano in movimento per esprimere le nostre emozioni più profonde. In questo senso vi auguro un meraviglioso viaggio nell’animo umano con Romeo e Giulietta di John Neumeier».

Questo spettacolo aggiunge un nuovo tassello alla intensa amicizia che lega il Balletto di Amburgo e il teatro della città lagunare: l’Hamburg Ballet si è esibito infatti per la prima volta alla Fenice nel 1975 e da allora è stato presente in numerose altre occasioni: la più recente risale al 2023, quando andò in scena La Dame aux camélias.

Ecco il dettaglio delle repliche di Romeo e Giulietta al Teatro La Fenice, con orari e turni di abbonamento: mercoledì 15 gennaio 2025 ore 19.00 (turno A); giovedì 16 gennaio ore 19.00 (turno E); venerdì 17 gennaio ore 19.00 (turno D); sabato 18 gennaio ore 15.30 (turno C); domenica 19 gennaio ore 15.30 (turno B). Fino al 15 gennaio 2025 – giorno della ‘prima’ di Romeo e Giulietta – sarà possibile inoltre sottoscrivere il nuovo abbonamento Fenice dedicato esclusivamente agli spettacoli di balletto. Questo speciale carnet della rassegna di danza comprenderà in particolare quattro titoli, due al Teatro La Fenice e due al Teatro Malibran: dopo Romeo e Giulietta, nella sala di Campo San Fantin è in programma a settembre 2025 La Cenerentola di Jean-Christophe Maillot con Les Ballets de Monte-Carlo; mentre al Malibran nel mese di ottobre 2025 saranno in scena España della Compagnia Larreal – Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma, che porterà in scena i colori e ritmi della danza bolera; e Hashtag di Riyad Fhgani con la Pockemon Crew, una delle compagnie hip hop tra le più titolate al mondo.

Alpesh Chauhan e Pavel Berman ritornano a Cagliari, il 17-18 gennaio, e interpretano Brahms ed Elgar per la Stagione concertistica 2024-25

Venerdì 17 gennaio alle 20.30 (turno A) e sabato 18 gennaio alle 19 (turno B) è in programma il sesto appuntamento della Stagione concertistica 2024-2025 del Teatro Lirico di Cagliari che prevede il ritorno, alla guida dell’Orchestra del Teatro Lirico, del giovane direttore britannico, di origine asiatica, Alpesh Chauhan (Birmingham, 1993), considerato una vera rivelazione e che ha diretto a Cagliari sia concerti (giugno-settembre, 2016 – aprile, 2017) che opera (Turandot, marzo 2017). In qualità di violino solista, invece, ritorna Pavel Berman (Mosca, 1970), vincitore del prestigioso Concorso Indianapolis, che si esibisce per la seconda volta al Teatro Lirico di Cagliari (novembre 2022).

Il programma musicale prevede: Concerto in Re maggiore per violino e orchestra, op. 77 di Johannes Brahms; Sinfonia n. 1 in La bemolle maggiore, op. 55 di Edward Elgar.

Lo spettacolo ha una durata complessiva di 1 ora e 50 minuti circa compreso l’intervallo.

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

È possibile acquistare da martedì 17 settembre 2024 i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione concertistica; lo stesso servizio è disponibile anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it.

Prezzi biglietti: platea € 35 (settore giallo), € 30 (settore rosso), € 25 (settore blu); I loggia € 30 (settore giallo), € 25 (settore rosso), € 20 (settore blu); II loggia € 10 (settore unico).

Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

Venerdì 17 gennaio alle 11 è prevista, come ormai consuetudine, l’Anteprima Giovani, aperta alle scuole che potranno assistere, dalla I loggia, alla prova generale del concerto serale. (prezzi: posto unico € 3; informazioni e prenotazioni: Servizio promozione culturale, telefono 0704082326; scuola@teatroliricodicagliari.it).

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Servizio promozione culturale scuola@teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin.

La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it.

Primo appuntamento della Stagione Lirica 2025 dell’Opera Carlo Felice Genova con : La traviata.

Il melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave da La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, sarà in scena da domenica 12 gennaio alle ore 20.00.

Maestro concertatore e direttore Renato Palumbo, regia Giorgio Gallione, scene e costumi Guido Fiorato, coreografie DEOS, luci Luciano Novelli. Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del Coro Claudio Marino Moretti.

A dare vita ai protagonisti: Carolina López Moreno /Elena Schirru (Violetta Valery), Carlotta Vichi (Flora Bervoix), Chiara Polese (Annina), Francesco Meli / Klodjan Kaçani (Alfredo Germont), Roberto Frontali / Leon Kim (Giorgio Germont), Roberto Covatta (Gastone), Claudio Ottino (Barone Douphol), Andrea Porta (Marchese d’Obigny), Francesco Milanese (Dottor Grenvil), Loris Purpura (Domestico di Flora), Giuliano Petouchoff (Giuseppe), Filippo Balestra (Commissionario).

Lo spettacolo sarà in replica martedì 14 gennaio alle ore 20.00, mercoledì 15 alle ore 20.00, giovedì 16 alle ore 20.00, venerdì 17 alle ore 20.00, sabato 18 alle ore 15.00 e domenica 19 alle ore 15.00.

La traviata fa parte, insieme a Rigoletto e al Trovatore, della cosiddetta “trilogia popolare” di Giuseppe Verdi. Le tre opere risalgono ai primi anni Cinquanta dell’Ottocento, e rappresentano un momento di svolta nel percorso artistico del compositore. Era l’inizio del 1853, Verdi iniziava la composizione per il Teatro La Fenice di Venezia con il librettista Francesco Maria Piave per adattare il dramma teatrale tratto da La Dame aux camélias, romanzo pubblicato da Alexandre Dumas figlio e già best seller a livello europeo.

Il soggetto ispirato alla vera storia della cortigiana Marie Duplessis aveva molto colpito Verdi, che tuttavia era consapevole delle possibili controversie: la trama era ambientata nella contemporaneità, e venivano trattate tematiche che facilmente si sarebbero scontrate con certe forme di moralismo.

Dopo la prima rappresentazione, il 6 marzo 1853, La traviata iniziò a circolare in tutta Italia (anche se in parte censurata). L’opera ricevette non poche critiche, ma il suo fascino conquistò presto il pubblico, ad oggi è uno dei titoli d’opera più amati e rappresentati al mondo. La portata rivoluzionaria della Traviata si trova sia nelle tematiche – la storia d’amore della protagonista, Violetta, una donna di mondo dalla psicologia complessa raccontata con straordinaria umanità – sia nelle tecniche compositive. Elemento centrale è la profonda introspezione, l’anima dei protagonisti viene esplorata sia dalla drammaturgia sia dalla musica con una coesione unica, dando al pubblico la possibilità di immergersi nella realtà di un amore tragico e senza tempo.

«Con La traviata Verdi sceglie la strada della semplicità – dice Renato Palumbo. Semplice è la trama, semplice la scrittura musicale. Semplice, colloquiale, moderno e illuminato è il libretto di un ispirato Francesco Maria Piave, sicuramente marcato stretto però dall’implacabile Verdi.

Dietro questa semplicità si nasconde un mondo meraviglioso fatto di solitudine, di passione e soprattutto di dolore. Il dolore affettivo ma anche il dolore fisico. Il dolore è quindi presente dalla prima all’ultima nota dell’opera. Il Direttore ha il difficile compito di narrare e creare quest’atmosfera ricercata da Verdi, pensando alla scrittura musicale ma soprattutto alla parola verdiana che in quest’opera diventa quella della quotidianità. Con la sua forza e, in questo caso, con i suoi grandi silenzi. Così sarà la mia lettura di Traviata, un omaggio al ricordo della breve e intensa vita di Marie Duplessis, cortigiana morta sola a Parigi il 3 febbraio del 1847, della quale Verdi più degli altri capì la sofferenza e che cercò di rendere immortale con un’opera perfetta». 

Commenta Giorgio Gallione: «È noto che Verdi pensò La traviata come un’opera contemporanea: uno spietato inno alla vita ambientato nel presente di allora, senza orpelli o simbolismi, di una moderna, audace, ardente interiorità. Con Guido Fiorato, scenografo e costumista, abbiamo pensato di ambientare l’opera in un luogo stilizzato, antirealistico, sterile, dove dominano vetro e ghiaccio, virato in un bianco e nero “ferito”, solo talvolta, dal rosso del sangue e della vita che, comunque, pulsa. Forse Violetta muore già nel preludio e l’opera è tutto un allucinato flashback visionario e spettrale. Siamo, anche nei momenti di gioia, imprigionati in una sorta di perenne moritat dove, grazie alla musica di Verdi, il dolore è trasfigurato in modo sublime».

Biografie

Renato Palumbo ha studiato Canto, Direzione d’orchestra e coro, Pianoforte e Composizione debuttando sul podio appena diciannovenne con Il trovatore. Intraprende così un’intensa carriera che lo vede interprete di un vasto repertorio nei principali teatri italiani e internazionali, quali Scala di Milano, Opéra di Parigi, Covent Garden di Londra, i Festival di Pesaro e di Martina Franca. Ha diretto inoltre a Washington, Chicago, Berlino, Tokio, Bilbao, Barcellona, Genova, Torino, Parma, Venezia, Verona, Firenze, Napoli, Bari. Il rispetto assoluto della partitura, vissuto con spirito rigoroso ma non dogmatico è alla base di un percorso di ricerca concentrato sulla dimensione drammaturgica dell’opera e sulla sua evoluzione di respiro europeo. In Italia negli ultimi mesi ha diretto Il trovatore al Teatro Comunale di Bologna, Il corsaro al Carlo Felice, Rigoletto al Teatro Petruzzelli di Bari, Turandot al Festival Pucciniano, Manon Lescaut nell’ambito del Festival Manon Manon Manon del Teatro Regio di Torino, La traviata al Teatro del Maggio Fiorentino. Prossimi impegni: La traviata al Carlo Felice e  Il barbiere di Siviglia al Teatro La Fenice di Venezia e al Teatro Comunale di Bologna.

Giorgio Gallione, regista e drammaturgo, è stato il Direttore artistico del Teatro dell’Archivolto dal 1986 sino alla fusione con il Teatro Stabile di Genova, dando vita nel 2018 al Teatro Nazionale di Genova, per il quale è stato fino al 2021 il regista stabile e consulente artistico. Diplomato nel 1980 alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, inizia la sua attività di regista nel 1981 con Il matrimonio di Brecht e Valentin. In campo operistico ha firmato regie per teatri quali La Scala di Milano (Vita di Tutino), Regio di Torino (La rondine, Tamerlano, Street Scene, Nella colonia penale, Un tram che si chiama desiderio), Arena di Verona (Dylan Dog e Peter Uncino di Tutino), Regio di Parma (Dinorah), Teatro dell’Opera di Roma (Il gatto con gli stivali di Tutino), Teatro Massimo di Palermo (Simon Boccanegra), Comunale di Bologna (Il prigioniero di Dallapiccola e Risorgimento di Ferrero). Con l’Opera Carlo Felice ha lavorato per Candide di Bernstein, per una versione del Barbiere di Siviglia con narratore Maurizio Crozza, e ha firmato le regie della Traviata e della Rondine.

Biglietti 12/01

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

VERONA, MUSEI IN MUSICA 2025

La stagione da camera di Fondazione Arena inaugura il 12 gennaio nel segno di Mozart

Domenica 12 gennaio alle ore 11 il primo appuntamento a Palazzo Maffei già sold-out

I professori dell’Orchestra areniana eseguono quartetti per archi di Mozart e Dvořák.

Musei in Musica, la rassegna da camera di Fondazione Arena, prende il via domenica 12 gennaio alle ore 11 nel prestigioso teatrino di Palazzo Maffei, affacciato su piazza Erbe. Già sold-out il primo degli undici appuntamenti del 2025, che si aprirà con il Quartetto n. 19 “delle dissonanze” di Mozart, compositore a cui Verona dedica il mese di gennaio, opera scritta per Haydn nella quale la luce trionfa sull’ardito caos iniziale. A seguire, il capolavoro del boemo Dvořák, di un secolo successivo, il Quartetto “americano”, scritto nel Nuovo Mondo. L’evento inaugurale è inserito nel programma del Festival Mozart a Verona.

La rassegna proseguirà nelle diverse sedi museali della città, tra cui la Sala Maffeiana e il Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, alla tomba di Giulietta, grazie alla collaborazione con l’Accademia Filarmonica e i Musei Civici del Comune di Verona.

Prerogativa di Musei in Musica è l’abbinamento del concerto con la visita libera omaggio al museo un’ora prima dell’evento, sia per gli spettacoli ospitati a Palazzo Maffei che per quelli che si terranno al Museo degli Affreschi (stesse sedi visitabili a scelta anche da chi acquista il biglietto singolo per i concerti in Sala Maffeiana, dal giorno successivo al concerto ed entro fine rassegna).

Negli undici programmi, i professori d’orchestra di Fondazione Arena, in diversi ensemble da quattro a tredici esecutori, si cimenteranno in un ampio repertorio che spazierà da Bach alla contemporaneità, tra grandi classici e prime esecuzioni.

Ogni data è acquistabile con un biglietto singolo a 15 euro (ridotto under30 a 10 euro) sul sito www.arena.it e alla biglietteria dell’Arena. Solamente per i concerti che si tengono a Palazzo Maffei, biglietti in vendita anche la mattina stessa dell’evento, direttamente alla Casa Museo, in base alla disponibilità di posti.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI. La stagione 2025 di Musei in Musica proseguirà il 26 gennaio nella Sala Maffeiana dell’Accademia Filarmonica di Verona, gioiello intatto che ospitò il giovanissimo Amadeus Mozart nel suo primo viaggio in Italia. Dodici fiati e un contrabbasso daranno vita alla celebre Gran Partita, la più ampia e ambiziosa delle serenate del genio di Salisburgo; a coronare il programma l’Armonia per un tempio della notte, breve serenata per fiati del veronese Antonio Salieri, compositore di corte a Vienna, di cui ricorrono i 200 anni dalla scomparsa. Nella stessa sede, doppio appuntamento in autunno: il 12 ottobre con le percussioni areniane e il 7 dicembre a chiusura della rassegna con Stravinsky.

Palazzo Maffei Casa Museo ospiterà altri cinque concerti: il 2 febbraio i professori d’Orchestra di Fondazione Arena eseguiranno quattro dei rari quartetti per fiati giovanili di Rossini. Il 2 marzo toccherà al Beethoven meno noto e galante, con fiati e archi di Serenata e Settimino. Il 30 marzo un programma di quartetti e quintetti per oboe o clarinetto e archi, da Johann Christian Bach, Mozart e Carl Maria von Weber. Al gran padre J. S. Bach sarà dedicato l’appuntamento del 13 aprile con l’esecuzione integrale dell’articolata Offerta musicale. L’11 maggio sarà protagonista l’Ottetto di Mendelssohn, capolavoro giovanile, e il secondo Quartetto di Borodin.

Nuova sede dell’edizione 2025 sarà il Museo degli Affreschi “G. B. Cavalcaselle” alla tomba di Giulietta, che ospiterà due concerti: il 18 maggio appuntamento monografico dedicato al Quintetto per archi in Do maggiore di Franz Schubert, e il 30 novembre il Quartetto in sol minore di Luigi Boccherini affiancato da Quartetto e Quintetto per oboe e archi dei britannici di inizio ‘900 Gordon Jacob e Arnold Bax.

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA

Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45

Tel. 045 8005151

biglietteria@arenadiverona.it

Call center (+39) 045 8005151

www.arena.it

Punti vendita TicketOne.it

Diego Ceretta ritorna a Cagliari e dirige, il 10-11 gennaio, Pizzetti e Brahms per la Stagione concertistica 2024-2025

Venerdì 10 gennaio alle 20.30 (turno A) e sabato 11 gennaio alle 19 (turno B) è in programma il quinto appuntamento della Stagione concertistica 2024-2025 del Teatro Lirico di Cagliari che prevede il ritorno sul podio, dopo tre anni dal suo, applauditissimo, debutto a Cagliari (concerto sinfonico-corale, ottobre 2021), e due dal suo debutto assoluto nell’opera lirica (La sonnambula, maggio 2022), di Diego Ceretta (Milano, 1996), giovanissimo direttore, violinista e compositore, che guida ancora l’Orchestra del Teatro Lirico per il primo concerto del nuovo anno.

Il programma musicale prevede: Tre preludi sinfonici per l’Edipo re di Sofocle di Ildebrando Pizzetti; Ouverture tragica in re minore op. 81 e Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 di Johannes Brahms.

Lo spettacolo ha una durata complessiva di 1 ora e 40 minuti circa compreso l’intervallo.

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

È possibile acquistare da martedì 17 settembre 2024 i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione concertistica; lo stesso servizio è disponibile anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it.

Prezzi biglietti: platea € 35 (settore giallo), € 30 (settore rosso), € 25 (settore blu); I loggia € 30 (settore giallo), € 25 (settore rosso), € 20 (settore blu); II loggia € 10 (settore unico).

Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

Venerdì 10 gennaio alle 11 è prevista, come ormai consuetudine, l’Anteprima Giovani, aperta alle scuole che potranno assistere, dalla I loggia, alla prova generale del concerto serale. (prezzi: posto unico € 3; informazioni e prenotazioni: Servizio promozione culturale, telefono 0704082326; scuola@teatroliricodicagliari.it).

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Servizio promozione culturale scuola@teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin.

La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it.

Diego Ceretta – Direttore (foto Francesco Cappelletti)

È il Direttore Principale dell’ORT-Orchestra della Toscana. Nato nel 1996, si diploma diciottenne in violino col massimo dei voti al Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano. Studia Composizione e si diploma, sempre a Milano, con il massimo dei voti e la lode in Direzione d’Orchestra sotto la guida di Daniele Agiman. Frequenta i corsi di Direzione d’Orchestra tenuti da Gilberto Serembe all’Italian Conducting Academy e partecipa come allievo effettivo alle masterclass di Direzione d’Orchestra tenute da Luciano Acocella e Daniele Gatti all’Accademia Chigiana di Siena. Debutta nel dicembre 2016 con l’Orchestra Filarmonica Italiana. Successivamente debutta alla Carnegie Hall di New York. Nel 2020 è stato l’unico finalista italiano al Concorso di Direzione d’orchestra “Guido Cantelli” di Novara. Assistente di Daniele Gatti al Teatro dell’Opera di Roma per la prima mondiale dell’opera Julius Caesar di Giorgio Battistelli, Diego Ceretta ha poi avviato un’intensa attività sinfonica, che l’ha portato a dirigere concerti con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino nell’ambito dell’85° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestre National de Montpellier (con Alexandre Tharaud), la Filarmonica Toscanini di Parma, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, la Krakow Philharmonic e l’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro. Ha inoltre collaborato con la Danish Radio Symphony Orchestra per l’esecuzione della Sinfonia n. 2 di Mahler con Fabio Luisi. Dopo una serie di fortunati concerti con l’ORT-Orchestra della Toscana, ne è stato nominato Direttore Principale nel 2023. Ha inoltre debuttato al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca con un concerto sinfonico con l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari; al Rossini Opera Festival di Pesaro con un concerto lirico-sinfonico; al Wexford Festival Opera con Zoraida di Granata di Donizetti. Diego Ceretta dirige regolarmente anche il repertorio operitistico: La sonnambula al Teatro Lirico di Cagliari; Il matrimonio segreto ad Ancona; una nuova produzione di Macbeth (con la regia di Pier Luigi Pizzi) per la Rete lirica delle Marche; Don Chisciotte di Paisiello con l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli al Museo del Louvre di Parigi; L’elisir d’amore al Teatro Comunale di Bologna; Il Barbiere di Siviglia e La battaglia di Legnano al Teatro Regio di Parma. Tra i suoi impegni recenti e futuri si ricordano concerti con: ORT-Orchestra della Toscana in Italia e in tournée (per l’aperturta del Turku Music Festival); Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo; Orchestre National de Montpellier; Orchestra Sinfonica di Milano (anche per il Festival MiTO, con una prima mondiale di una nuova cantata di Fabio Vacchi); Orchestra dell’Opera di Roma; Orchestra del Teatro Comunale di Bologna; Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Dirigerà inoltre il War Requiem di Britten al Maggio Musicale Fiorentino, Il Barbiere di Siviglia all’Opéra de Lille e Attila in forma di concerto al Teatro di San Carlo di Napoli.

Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari

È stata fondata nel 1933 e ha consolidato, negli anni, un fecondo rapporto con i maggiori direttori italiani, tra cui Tullio Serafin, Vittorio Gui, Antonino Votto, Guido Cantelli, Franco Ferrara, Franco Capuana, Willy Ferrero, e con compositori quali Ottorino Respighi, Ildebrando Pizzetti, Ermanno Wolf Ferrari, Riccardo Zandonai, Alfredo Casella. Risalgono agli anni ‘50-’60 le apparizioni sul podio di Lorin Maazel, Lovro von Matacic, Claudio Abbado, Sergiu Celibidache, Riccardo Muti, e le collaborazioni con Gioconda De Vito, Leonid Kogan, Henryk Szering, Andrés Navarra, Dino Ciani, Maria Tipo, Nikita Magaloff, Wilhem Kempff, Martha Argerich. In questi ultimi anni l’Orchestra ha collaborato, tra gli altri, con direttori come Lorin Maazel, Georges Prêtre, Emmanuel Krivine, Mstislav Rostropovich, Ton Koopman, Iván Fischer, Frans Brüggen, Carlo Maria Giulini, Gennadi Rozhdestvensky, Rafael Frühbeck de Burgos, Neville Marriner, Christopher Hogwood, Hartmut Haenchen e con solisti come Martha Argerich, Aldo Ciccolini, Kim Kashkashian, Viktoria Mullova, Misha Maisky, Truls Mørk, Sabine Meyer, Yuri Bashmet, Salvatore Accardo. Dal 1999 al 2005 Gérard Korsten ha ricoperto il ruolo di direttore musicale e ha, fra l’altro, diretto in prima esecuzione nazionale, Die ägyptische Helena di Richard Strauss, Euryanthe di Weber e A Village Romeo and Juliet di Delius, mentre nella stagione 2007-2008 George Pehlivanian è stato direttore ospite principale. Negli ultimi anni l’Orchestra ha collaborato regolarmente con Lorin Maazel, compiendo nel 1999 una tournée in Europa ed eseguendo con successo una serie di concerti. Nel 2002 ha rappresentato l’Italia nella rassegna “Italienische Nacht”, organizzata dalla Bayerischer Rundfunk al Gasteig di Monaco di Baviera e trasmessa in diretta dalla radio bavarese. Nel 2005 ha suonato in un concerto in onore del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2010 ha partecipato al 98° Festival di Wiesbaden con Lucia di Lammermoor per la direzione di Stefano Ranzani e la regia di Denis Krief, riscuotendo un grande successo. Recentemente, nell’ambito di un progetto di internazionalizzazione del Teatro Lirico di Cagliari, realizzato e promosso in collaborazione con l’Unione Europea, il Governo Italiano e la Regione Sardegna, l’Orchestra è stata invitata dalla New York City Opera per l’esecuzione di La campana sommersa di Respighi, ricevendo il plauso del pubblico e della critica. Negli ultimi anni, anche nell’ambito della rassegna “Cinque passi nel Novecento”, ha eseguito, in prima assoluta, composizioni per orchestra che il Teatro Lirico di Cagliari ha commissionato a compositori come Sylvano Bussotti, Giorgio Tedde, Azio Corghi, Fabio Nieder, Alberto Colla, Carlo Boccadoro, Franco Oppo, Francesco Antonioni, Ivan Fedele, Michele Dall’Ongaro, Filippo Del Corno, Vittorio Testa, Sergio Rendine, Orazio Sciortino. Per la casa discografica Dynamic ha inciso opere in prima esecuzione in Italia, quali: Die Feen di Wagner, Dalibor di Smetana, (premiate, rispettivamente, da “Musica e Dischi” quale miglior disco operistico italiano del 1997, e da “Opéra International” col “Timbre de Platine” – gennaio 2001), Čerevički e Opričnik di Čajkovskij, Die ägyptische Helena di Richard Strauss, Euryanthe di Weber, Alfonso und Estrella di Schubert, Hans Heiling di Marschner, Chérubin di Massenet, Lucia di Lammermoor di Donizetti. Ha inciso, inoltre, Goyescas di Granados e La vida breve di De Falla, La Passione secondo Giovanni di Bach, La sonnambula di Bellini, I Shardana di Porrino per la Dynamic, Don Pasquale per Rai Trade e La leggenda della città invisibile di Kitež e della fanciulla Fevronija di Rimskij-Korsakov per Naxos. Per la Rai ha registrato, nel 1998, La Bohème trasmessa in tutto il mondo.

TOSCA FESTEGGIA I 125 ANNI CON MARIOTTI SUL PODIO DEL TEATRO COSTANZI

Il 14 gennaio, giorno del suo debutto al Teatro Costanzi nel 1900, il capolavoro di Puccini

va in scena nella versione che ricostruisce il suo primo allestimento

con la regia di Alessandro Talevi

Al Costanzi anche Tosca 125: oltre la scena, una mostra che esplora la genesi del

capolavoro di Puccini realizzata in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi

Lo spettacolo è trasmesso in diretta su Radio3 e in streaming in diversi luoghi del territorio

che si occupano delle fasce sociali più deboli

A 125 anni esatti dalla data della sua prima rappresentazione assoluta, avvenuta il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi, il più romano dei capolavori di Giacomo Puccini torna nel luogo del suo debutto. Il 14 gennaio 2025, alle ore 20.00, Michele Mariotti sale sul podio dell’Opera di Roma per dirigere Tosca nella versione scenica della prima rappresentazione assoluta, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 a partire dagli originali bozzetti e da allora in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi. Il direttore musicale dell’Opera di Roma torna a interpretare il titolo dopo averlo diretto per la prima volta nell’estate 2023 durante la tournée capitolina in Giappone, e poi a dicembre dello stesso anno sul podio del Costanzi. Nel ruolo della protagonista Saioa Hernández, che proprio come Tosca ha debuttato all’Opera di Roma nel 2021, mentre a incarnare Cavaradossi è Gregory Kunde, apprezzatissimo Otello nella Stagione 2023/24 del Costanzi. Igor Golovatenko è invece il barone Scarpia. 

Dopo la prima del 14, trasmessa in diretta su Radio3 Rai, sono in programma altre quattro repliche da giovedì 16 a domenica 19 gennaio. Mariotti dirige anche la Tosca del 16 gennaio, mentre nelle date del 17, 18 e 19 gennaio a salire sul podio è Francesco Ivan Ciampa, che con il titolo pucciniano debutta all’Opera di Roma.

Nelle repliche del 17 e 19 gennaio, Tosca è invece interpretata da Anastasia Bartoli, Cavaradossi da Vincenzo Costanzo e Scarpia da Gevorg Hakobyan. Completano il cast Luciano Leoni come Cesare Angelotti, Domenico Colaianni nella parte del Sagrestano e Saverio Fiore come Spoletta. Le scene e i costumi originali di Tosca, disegnati da Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi Anna Biagiotti. Luci di Vinicio CheliOrchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma. Con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Costanzi.

In occasione del 125º anniversario della prima assoluta di Tosca, la sera della prima verrà scoperta in teatro una targa commemorativa della nascita del capolavoro pucciniano. Per esplorarne e approfondirne la genesi poi, l’Opera di Roma allestisce la mostra Tosca 125: Oltre la scena, con preziosi documenti, bozzetti, fotografie, manufatti e costumi provenienti dall’Archivio Storico Ricordi e dalle proprie collezioni. Un coinvolgente percorso espositivo in sette tappe, che svela le origini di Tosca nell’omonimo dramma di Victorien Sardou ammirato da Puccini; racconta aspetti poco noti del lavoro del compositore, del suo editore e dei suoi librettisti; illustra come vennero concepite scene, costumi e attrezzeria dell’originario allestimento di Adolf Hohenstein; e narra attraverso contributi audiovisivi in che modo il Teatro dell’Opera di Roma abbia ridato vita, nei propri laboratori e sul proprio palcoscenico, alla prima Tosca.

Tosca 125 è curata da Giuliano Danieli, Maria Pia Ferraris, Pierluigi Ledda e Alessandra Malusardi, ed è frutto della collaborazione istituzionale tra Teatro dell’Opera di Roma e Archivio Storico Ricordi, con l’apporto di LeviDigiLab – Fondazione Ugo e Olga Levi per i contenuti audiovisivi. Sarà fruibile gratuitamente prima e durante gli intervalli degli spettacoli, e nel corso delle visite guidate, nella sala-museo al terzo piano del Teatro Costanzi, per l’occasione rinnovata in uno spazio moderno, immersivo e dinamico, che in futuro ospiterà altre esposizioni in dialogo con la programmazione artistica del Teatro.

Con Tosca 125 il Teatro dell’Opera di Roma continua dunque un percorso che coniuga innovazione e sensibilità per la valorizzazione del suo patrimonio musicale e teatrale. Accanto a questi aspetti, è centrale la ricerca di un sempre maggior coinvolgimento del territorio e la collaborazione con istituzioni che si occupano delle fasce più deboli della società. Per questo Tosca, nel giorno del suo 125esimo compleanno, sarà ripresa e diffusa via streaming al Policlinico Gemelli, in diverse realtà legate alla Caritas di Roma – dalla mensa all’ostello “Don Luigi di Liegro”, passando per la casa di accoglienza Santa Giacinta – all’Istituto Romano San Michele, al Teatro Patologico e in altri luoghi. A questi si aggiunge l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.

Il capolavoro di Puccini sarà ripreso nella versione della prima assoluta anche in altri due periodi della Stagione in corso. Dal 1° al 6 marzo 2025 il titolo è proposto con la direzione di Daniel Oren, mentre sul palco come Tosca sale la star Anna Netrebko. Accanto a lei, Yusif Eyvazov interpreta Cavaradossi e Amartuvshin Enkbath canta Scarpia. Nelle repliche del 2 e del 5 marzo i rispettivi ruoli sono invece incarnati da Yolanda AuyanetLuciano Ganci e Gabriele Viviani. La terza ripresa del capolavoro di Puccini va infine in scena dal 9 al 13 maggio 2025. A dirigere in questa occasione è James Conlon. Protagonisti Anna Pirozzi nel ruolo di Tosca, Luciano Ganci in quello di Cavaradossi e Claudio Sgura come Scarpia.

Ospitata anche in Spagna, Israele e Giappone, questa produzione di Tosca ricostruisce per lo spettatore odierno la Roma vissuta dal compositore lucchese. «Non ho mai smesso di ammirare la sottigliezza e la cura dei particolari con cui Puccini crea i suoi scenari – dice Alessandro Talevi – e il modo in cui richiedono costantemente un’indagine psicologica profonda da parte di cantanti e regista». Le vedute dell’alba romana dalla terrazza di Castel Sant’Angelo, gli interni dorati di Sant’Andrea della Valle, i rintocchi del Mattutino che Giacomo Puccini aspettava di cogliere all’alba per annotare l’intonazione corretta da inserire in partitura. Seguendo le originali volontà pucciniane, l’allestimento punta a far rivivere al pubblico l’opera così come Puccini la vide per la prima volta.

Biglietti in vendita sul sito https://www.operaroma.it/ al botteghino

Info su https://www.operaroma.it/spettacoli/tosca1gennaio/

ALEXANDER LONQUICH OSPITE DELL’80a STAGIONE DEI POMERIGGI MUSICALI 2024/25 al TEATRO DAL VERME DI MILANO

Il grande pianista impegnato in un programma tutto mozartiano
 
Il concerto è in programma anche al Teatro Cagnoni di Vigevano (PV) per il nuovo Circuito sinfonico lombardo
 
 
Milano, Teatro Dal Verme
giovedì 9 gennaio, ore 10 e ore 20
sabato 11 gennaio, ore 17
 
Vigevano (PV), Teatro Cagnoni
martedì 14 gennaio 2025, ore 21

Dopo la pausa per il periodo delle festività natalizie, riprende l’80a stagione concertistica 2024/2025 dei Pomeriggi Musicali “80 anni suonati” giovedì 9 (ore 10 e ore 20) e sabato 11 gennaio (ore 17) al Teatro Dal Verme di Milano.
 
Ad aprire il calendario 2025, che procederà ininterrottamente sino a maggio, un ospite molto atteso, il pianista Alexander Lonquich che, impegnato anche come direttore, presenterà un programma tutto mozartiano con l’Ouverture da Le nozze di Figaro, il Concerto n. 22 in Mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K482 e il Concerto n. 24 in Do minore per pianoforte e orchestra K491.
 
Il concerto sarà anche replicato martedì 14 gennaio 2025 (ore 21) al Teatro Cagnoni di Vigevano come secondo appuntamento del nuovo Circuito Sinfonico Lombardo, la rassegna di dieci concerti in teatri o auditorium di importanti località lombarde, tratti dal cartellone della compagine milanese al Teatro Dal Verme, per ribadire l’importante missione fondativa dell’istituzione musicale e rinforzare il contatto tra artisti e pubblico, in coincidenza con il traguardo degli ottant’anni.
 
Le tre pagine in programma hanno in comune l’essere legate alla stessa città, Vienna, e alla stessa stagione (1785-1786) di felice sintonia tra Mozart e il pubblico della capitale imperiale.
«Il compositore, trentenne proprio in quei mesi, – spiega Raffaele Mellace nelle note di sala – scrisse infatti i due concerti, legati da uno stretto rapporto tonale (Do è la relativa minore di Mi bemolle), per le consuete rassegne di concerti pubblici che lo vedevano sedere al pianoforte: il K482, pronto il 16 dicembre 1785, fu probabilmente eseguito già il 23 di quel mese; il K491, ultimato il 24 marzo successivo, venne presentato il 3 aprile; il 1° maggio, infine, avvenne lo storico debutto delle Nozze di Figaro […] Con l’entrata in scena del pianoforte, strumento in cui il Saliburghese troverà a Vienna il compagno privilegiato, ci confrontiamo con un genere che rappresenta forse la sintesi più compiuta del pensiero strumentale mozartiano. Dei 17 concerti scritti in un decennio per la città che Mozart definiva “il regno del pianoforte”, il K482, benché storicamente in repertorio di pianisti come Busoni e Saint-Saëns, è tra quelli di ascolto più raro. Prima ancora di venire al pianoforte occorre segnalare una scelta macroscopica del Mozart compositore: il ruolo straordinario attribuito ai fiati […] con il Concerto K491, compiuto il 24 marzo 1786, a cinque settimane dal debutto delle Nozze di Figaro al Teatro di Corte (dove questo concerto venne eseguito il 7 aprile), Mozart ritorna al modo minore, del tutto inconsueto nei suoi concerti per pianoforte, sperimentato un anno prima nel memorabile K466.

Non è possibile mettere in discussione lo status di capolavoro assoluto di questo nuovo lavoro, riccamente strumentato (cinque coppie tra legni e ottoni, con oboi e clarinetti, corni e trombe, flauto e i timpani), nella tonalità non particolarmente mozartiana (ma di lì a poco intimamente beethoveniana) di Do minore, dalla cui materia cupa, che parrebbe ispirata a fatale, claustrofobico determinismo, Mozart estrae un’invenzione tra le più inquiete del Settecento declinante, connotata da un’espressività debordante, che potremo ritrovare, nel catalogo della somma maturità, solo nel Don Giovanni dell’anno successivo o, un anno ancora più tardi, nella penultima sinfonia, incardinati rispettivamente in re e sol minore».
 
 
Milano, Teatro Dal Verme
giovedì 9 gennaio, ore 10 e ore 20
sabato 11 gennaio, ore 17
 
Vigevano (PV), Teatro Cagnoni
martedì 14 gennaio 2025, ore 21
 
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Direttore e pianoforte Alexander Lonquich
 
Wolfgang Amadeus Mozart
(Salisburgo 1756 – Vienna 1791)
Ouverture da Le nozze di Figaro K492
 
Concerto n. 22 in Mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K482
– Allegro
– Andante
– Rondò. Allegro
 
Concerto n. 24 in Do minore per pianoforte e orchestra K491
– Allegro
– Larghetto
– Allegretto
 
Alexander Lonquich direttore e pianoforte
Nato a Trier, in Germania, vanta una carriera internazionale iniziata nel 1977 dopo la vittoria del Concorso “Casagrande”. Impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Marc Minkowski, Sandor Vègh, Philippe Herreweghe, è molto impegnato anche nell’interpretazione del repertorio d’insieme con artisti come Christian Tetzlaff, Nicolas Altstaedt, Vilde Frang, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Carolin Widmann, Jörg Widmann, Heinz Holliger, Frank Peter Zimmermann e, in duo pianistico, con la moglie Cristina Barbuti. Premio Abbiati della critica musicale italiana nel 2016, ha ottenuto anche riconoscimenti come il “Diapason d’Or”, il “Premio Edison”, il “Preis der deutschen Schallplattenkritik”. Nel ruolo di direttore-solista collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova e, tra le altre, ha lavorato con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. La sua ampia discografia iniziata (EMI, Alpha) prosegue con l’etichetta ECM per la quale ha recentemente inciso i concerti di Beethoven con la Münchener Kammerorchester. Molto impegnato anche nella didattica, ha collaborato con l’Accademia Pianistica di Imola, con l’Accademia Musicale Chigiana e la Hochschule für Musik di Colonia. Dal 2014 è Direttore Principale dell’OTO (Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza), dal 2020 è Direttore Artistico della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole. Dal 2013 ha creato nella propria abitazione fiorentina, assieme alla moglie Cristina, “Kantoratelier”, un piccolo spazio teatrale dove le materie a lui care – psicologia, musica e teatro – vengono approfondite grazie a laboratori, seminari e concerti.
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I concerti della 80a Stagione sono programmati come sempre al Teatro Dal Verme il giovedì alle ore 10 e alle ore 20; il sabato alle ore 17.
 
80a stagione 2024/2025.
I biglietti per i singoli concerti hanno un costo da 11 a 20 euro (intero) e da 9 a 16 euro (ridotto).
La riduzione è valida per gli under 30, per gli over 60, gruppi, associazioni ed enti convenzionati.

“Ravello concerti d’inverno” ultimi due appuntamenti musicali tra classica e jazz

All’Auditorium Oscar Niemeyer la Filarmonica di Benevento diretta da Diego Ceretta con Ettore Pagano violoncello solista e poi Anthony Strong insieme alla Salerno Jazz Orchestra diretta da Sandro Deidda

L’inizio del 2025 nella “Città della musica” sulla costiera amalfitana continua con due appuntamenti che completano la rassegna “Ravello concerti d’inverno”, organizzatadalla Fondazione Ravello con il sostegno della Regione Campania.

L’Auditorium Niemeyer, sabato 4 gennaio (ore 19) ospiterà l’Orchestra Filarmonica di Benevento e due talentuosi artisti under30 che si stanno imponendo rapidamente all’attenzione internazionale, conquistando pubblico e critica ad ogni esecuzione: il direttore d’orchestra Diego Ceretta, recentemente nominato direttore musicale dell’Orchestra Regionale Toscana, e il violoncellista Ettore Pagano.

In programma, dopo la rara e struggente Une larme per violoncello e archi di Rossini (nell’orchestrazione di Eliodoro Sollima), il virtuosismo del Concerto n.1 in la minore per violoncello e orchestra op.33 di Camille Saint-Saëns e l’irresistibile dinamismo della Sinfonia n.7 in la maggiore op.92 di Ludwig van Beethoven.

La chiusura è affidata, domenica 5 gennaio (ore 19), alla voce di Anthony Strong che arriverà nell’Auditorium disegnato dall’archistar brasiliana assieme alla Salerno Jazz Orchestra diretta da Sandro Deidda; si tratta quindi ancora una volta di un incontro tra artisti e mondi musicali diversi: un cantante di jazz inglese e un’orchestra campana si ritrovano per rievocare l’intenso incontro di culture che si verificò con lo sbarco degli Alleati nel salernitano, “liberando” la musica italiana dai vincoli del regime ed esponendo i “liberatori” al preziosissimo repertorio della tradizione musicale italiana. Il concerto propone i più famosi standard jazzistici e un medley dedicato a brani natalizi in chiave swing, affidati alla vocalità raffinata ed elegante del pianista e cantante londinese.

Operazione finanziata con i fondi dell’Accordo per la coesione della Regione Campania | DGR n.616 del 14/11/2024 “Piano Strategico Cultura e Turismo” – Programmazione 2024.

Biglietteria e informazioni

Costo dei biglietti 20 euro.

I biglietti sono acquistabili online su www.ravellofestival.com e al boxoffice dell’Auditorium Oscar Niemeyer dalle ore 16 del 4 e del 5 gennaio.

Info su www.ravellofestival.com ; boxoffice@ravellofestival.com

All’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, giovedì 9 gennaio 2025 : ANDREA BATTISTONI E LA GRANDIOSA SINFONIA PER ORGANO DI SAINT-SAËNS

Con l’Orchestra della Rai e la violoncellista Anastasia Kobekina impegnata nelle Variazioni su un tema rococò di Čajkovskij

Giovedì 9 gennaio a Torino, su Radio3 e in streaming su raicultura.it

Recentemente nominato Direttore musicale del Teatro Regio di Torino, torna sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Andrea Battistoni, protagonista del concerto in programma all’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino giovedì 9 gennaio 2025 alle 20.30, trasmesso in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura. La serata è replicata venerdì 10 gennaio alle 20. 

Classe 1987, nel 2012 Battistoni è stato il più giovane direttore chiamato sul podio del Teatro alla Scala per un’opera. Già primo direttore ospite del Teatro Regio di Parma e Direttore principale del Carlo Felice di Genova, è attualmente Direttore principale della Tokyo Philharmonic Orchestra, alla quale lo lega un sodalizio più che decennale. Apprezzato anche come compositore, è salito sul podio di orchestre come quella dell’Accademia di Santa Cecilia, la Filarmonica della Scala e il Concertgebouw di Amsterdam. La sua ultima presenza sul podio dell’OSN Rai risale al 2016. 

In apertura di concerto propone l’Ouverture per orchestra Le baruffe chiozzotte op. 32 del compositore torinese di origine ebraica Leone Sinigaglia, morto nel 1944 durante l’arresto che lo avrebbe condotto in un campo di sterminio. Il brano, composto nel 1905 e portato al successo da Toscanini alla Scala nel 1908, è caratterizzato da grande vitalità e freschezza melodica: descrive l’ambiente popolano lagunare di cui Goldoni fu osservatore nell’omonima commedia.

La serata prosegue con le Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra op. 33 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, che reimmaginano il Settecento attraverso ornamentazioni strumentali, controcanti giocosi e sonorità neomozartiane. A interpretarle è chiamata la violoncellista Anastasia Kobekina, vincitrice nel 2016 del Concorso Enescu di Bucarest e nel 2019 del Concorso Čajkovskij di San Pietroburgo. Protagonista sui palcoscenici più prestigiosi, è stata descritta da «Le Figaro» come una “musicista senza rivali”. Nel febbraio di quest’anno è uscito il suo primo album dal titolo Venice. Suona un violoncello Antonio Stradivari del 1698 generosamente prestato dalla Stradivari Stiftung Habisreutinger.

Chiude il concerto la Sinfonia n. 3 in do minore, op. 78 di Camille Saint-Saëns, detta Sinfonia per organo, anche questa entrata in repertorio grazie ad Arturo Toscanini che la incise registrandola in pubblico a New York nel 1952, quando aveva ottantacinque anni. Saint-Saëns la compose nel 1886 e la dedicò a Liszt. Il materiale tematico dell’intera opera è quasi interamente derivato dalle prime note della sequenza liturgica del Dies irae, che era già stato utilizzato da Liszt nella sua Totentanz e da Berlioz nella Symphonie fantastique,ma che Saint-Saëns svincola dai tradizionali aspetti funebri o satanici per farne un purissimo motto musicale.

L’organista impegnato nell’esecuzione con l’Orchestra Rai è Luca Benedicti.

I biglietti, da 9 a 30 euro, sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino e online sul sito dell’OSN Rai.

 Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.

Per la Stagione di Musica da Camera al Teatro di San Carlo, Domenica 5 gennaio, ore 18.00 : Bach, Mozart e Saint-Saëns.

La programmazione artistica del Teatro di San Carlo riprende domenica 5 gennaio alle ore 18:00 con il prossimo appuntamento della Stagione di Musica da Camera, la rassegna che vede protagonisti i Professori d’Orchestra del Massimo napoletano.

I compositori proposti in programma ripercorrono un arco di tempo che dal Tardo Barocco muove fino alle soglie della modernità: Carl Philipp Emanuel Bach, Wolfgang Amadeus Mozart e Camille Saint-Saëns.

La formazione cameristica vedrà Gianpiero Pannone al flauto, Hernan Garreffa all’oboe, Luca Sartori al clarinetto, Pietro Lopopolo alla viola, Aurelio Bertucci al violoncello e Vincenzo Caruso al pianoforte.

Apre il programma la Trio Sonata in la minore, H 572 di Carl Philipp Emanuel Bach. Fu composta nel 1735 a Francoforte, ma sopravvive, oggi, solo la sua versione riveduta risalente al 1747. L’organico originale prevede flauto, violino e basso continuo: si proporrà la sonata per flauto, clarinetto e pianoforte.

Dell’Adagio e rondòin do minore, K 617, l’Einstein ne dirà «una delle opere divine» di Wolfgang Amadeus Mozart. L’organico originale è pressoché insolito per la presenza della glassarmonica, o “armonica a bicchieri”, uno strumento inventato da Benjamin Franklin. La composizione dell’opera è legata alla conoscenza che Mozart, nel 1791, fece di Marianna Kirchgässner, virtuosa dello strumento.

Ci si spinge, in chiusura, verso la fine del XIX secolo con il Caprice sur des airs danois et russes, op. 79 di Camille Saint-Saëns. L’ispirazione per l’impiego di temi danesi e russi si può ricollegare alla dedicataria dell’opera, la zarina Marija Fëdorovna, principessa danese che divenne Imperatrice di Russia nel 1881 come sposa di Alessandro III. La prima esecuzione avvenne nel 1887 a San Pietroburgo, con lo stesso compositore al pianoforte.

Musica da Camera

5 Gennaio 2025

C.P.E. Bach/Mozart/Saint-Saëns

Flauto | Gianpiero Pannone♮♮
Oboe | Hernan Garreffa♮♮
Clarinetto | Luca Sartori♮♮
Viola | Pietro Lopopolo♮♮
Violoncello | Aurelio Bertucci♮♮
Pianoforte | Vincenzo Caruso

Programma
Carl Philipp Emanuel Bach, Trio in la minore per flauto, clarinetto e pianoforte
Wolfgang Amadeus MozartAdagio e rondò in do minore per flauto, oboe, viola, violoncello e pianoforteK. 617Camille Saint-Saëns, Caprice sur des airs danois et russes, Op. 79

♮♮ Professori d’Orchestra del Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo | MUSICA DA CAMERA
domenica 5 gennaio 2025, ore 18:00 – MUSICA DA CAMERA – IX

Durata: 1 ora circa, senza intervallo