La Scala negli USA

Prosegue il periodo all’estero del Teatro alla Scala:

un Gala a New York, una mostra a Washington

e una proiezione a Los Angeles

Dopo le tappe a Berlino, Parigi, Vienna, Madrid e Londra, prosegue oltreoceano il ciclo di presentazioni internazionali della Stagione 2025/2026 del Teatro alla Scala, che fa tappa negli Stati Uniti ospite del Consolato Generale Italiano a New York, nella persona del Console Fabrizio Di Michele, e dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, nella persona del Direttore Claudio Pagliara. Il Sovrintendente e Direttore artistico Fortunato Ortombina esporrà la nuova Stagione e le linee artistiche del Teatro alla Scala in dialogo con Paolo Besana, Direttore della Comunicazione, anche in vista delle celebrazioni per i 250 anni dalla fondazione del Teatro.

Il 1° novembre è prevista una serata di gala organizzata dalla Teatro alla Scala Association of America presso la New York Historical: la Presidente dell’associazione, Milena Adamian Sheynkman, dialoga con Fortunato Ortombina in un evento arricchito da una conversazione tra il direttore d’orchestra Daniele Rustioni, impegnato in questi giorni al Metropolitan Opera, insieme a Paolo Gavazzeni, Coordinatore artistico del Teatro alla Scala. Impreziosisce la serata un momento musicale dedicato alla Bohème con la partecipazione del soprano Juliana Grigoryan.  

Da New York a Washington, dove il 22 gennaio verrà inaugurata la mostra “Callas, Visconti, Zeffirelli”, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Washington, e di cui il Teatro alla Scala è inconfondibile sfondo. Per commemorare il 50° anniversario della scomparsa di Luchino Visconti e proseguendo le celebrazioni per il centenario di Franco Zeffirelli e Maria Callas, l’Istituto Italiano di Cultura di Washington presenta la mostra “La Divina a Washington: Due artisti alla Scala per Maria Callas”, che aprirà il 22 gennaio 2026 presso la Luther W. Brady Art Gallery. Il progetto, che mira a celebrare il genio visionario di due registi italiani e dell’iconico soprano, nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Teatro alla Scala, la Fondazione Franco Zeffirelli, l’Ambasciata di Grecia negli Stati Uniti e la George Washington University. La mostra presenta per la prima volta negli Stati Uniti sei splendidi costumi indossati da Maria Callas durante le sue esibizioni al Teatro alla Scala a metà degli anni Cinquanta, restaurati grazie al contributo della Fondazione Berti.

Tappe di un articolato e multiforme percorso scaligero negli USA, dato che, contemporaneamente, a Los Angeles è stato proiettato La Scala – The Force of Destiny, il documentario sulla preparazione della Serata inaugurale della scorsa Stagione, nell’ambito dell’American French Film Festival. Prodotto audiovisivo realizzato da Federation Studios & MDE Films e primo documentario coprodotto nell’ambito di una nuova partnership tra Rai Documentari e France Télévisions, La Scala – The Force of Destiny, dopo la sua presentazione avvenuta nelle scorse settimane, è protagonista di una distribuzione internazionale di grande portata, dalle sale cinematografiche austriache e tedesche al Festival del Cinema di Madrid, dal Messina Opera Film Festival alla trasmissione sulle tv francesi. Una diffusione garantita anche dall’interessamento di un nuovo distributore australiano, Palace Films.  

Teatro Regio, venerdì 5 dicembre 2025, ore 20 : Romeo e Giulietta

La partitura di Prokof’ev si fa gesto: Shakespeare secondo John Cranko
con il Balletto del Teatro Nazionale di Praga

La danza è un appuntamento che scandisce da sempre la Stagione del Regio, un rito collettivo che torna e si rinnova; in questa Stagione 2025/2026 rafforza la sua presenza dando appuntamento già nel mese di novembre per proseguire fino a fine dicembre.

Dal 27 al 29 novembre Roberto Bolle inaugura il percorso con Caravaggio, creazione di Mauro Bigonzetti su musiche di Bruno Moretti ispirate a Monteverdi (produzione Artedanza). A dicembre il Rosso della Stagione si fa amore, conflitto, incanto e perdita: dal 5 al 14 dicembre il Balletto del Teatro Nazionale di Praga presenta Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev nella coreografia di John Cranko, e dal 19 al 28 dicembre debutta il Balletto dell’Opera Nazionale di Riga con Il lago dei cigni di Čajkovskij nella ripresa di Aivars Leimanis.

Dieci recite per uno spettacolo firmato da grandi maestri

Da venerdì 5 a domenica 14 dicembre per 10 rappresentazioni va in scena Romeo e Giulietta, balletto in tre atti musicato da Sergej Prokof’ev sul libretto che lo stesso Prokof’ev e Sergej Radlov trassero dalla tragedia di Shakespeare. L’interpretazione è affidata al prestigioso Balletto del Teatro Nazionale di Praga, già ospite nel 2023 con La bella addormentata di Čajkovskij. La coreografia è di John Cranko; scene e costumi originali di Jürgen Rose; coreologia e ripresa di Jane Bourne; messa in scena di Filip Barankiewicz, direttore artistico della Compagnia; luci di Jürgen Rose e Valentin Däumler.

L’Orchestra del Teatro Regio è diretta dal Maestro Václav Zahradník.

Prokof’ev tra classicità ritrovata e ardore

Commissionato dal Bol’šoj nel 1933, abbozzato nel 1934 e completato nel settembre 1935, Romeo e Giulietta affrontò da subito resistenze in ambito sovietico. Prokof’ev rielaborò la partitura — anche su stimolo di direttore d’orchestra, orchestrali e ballerini, tra cui la star dell’epoca Galina Ulanova — abbandonando l’ipotesi di un lieto fine per restituire la verità tragica della vicenda. L’interesse di Ėjzenštejn nel 1938 testimonia la potenza visiva di questa scrittura che debuttò proprio nel 1938 a Brno, vicino a Praga; la versione oggi più eseguita vide la luce al Kirov l’11 gennaio 1940. In queste pagine l’energia “barbarica” delle prove giovanili si fonde con una classicità ritrovata: un brano per tutti la celebre Danza dei cavalieri. Il risultato è un classico del Novecento che continua a parlare con voce attuale.

Il mito Cranko

A oltre sessant’anni dalla creazione, la coreografia di Romeo e Giulietta di John Cranko resta un capolavoro per forza narrativa, profondità psicologica e perfetta fusione tra danza e teatro, sostenuto dalla musica — amatissima — di Prokof’ev. Nato alla Scala con Carla Fracci e Mario Pistoni e rielaborato per lo Stuttgarter Ballett nel 1962 con Márcia Haydée e Ray Barra, è oggi nel repertorio di compagnie come National Ballet of Canada, Australian Ballet, Opéra de Paris, Wiener Staatsballett, Bayerisches Staatsballett e Joffrey Ballet. Questa produzione di Jane Bourne restituisce l’immediatezza del dramma con le scenografie e i costumi originali di Jürgen Rose, designer di fama internazionale, che amplificano luce, spazio e colore del racconto.

Il Balletto del Teatro Nazionale di Praga: un’identità cosmopolita

Fondato nel 1883, è oggi la maggiore compagnia della Repubblica Ceca: 75 danzatori di 19 nazionalità, un repertorio che dal grande classico si estende al contemporaneo e una cifra stilistica che riflette una città crocevia d’Europa. Sotto la guida di Filip Barankiewicz — già primo ballerino dello Stuttgarter Ballett e maître ospite per compagnie internazionali — il linguaggio si è allargato grazie a collaborazioni con Jiří Kylián, William Forsythe, John Neumeier, Jean-Christophe Maillot. «Il cuore della nostra visione — afferma Barankiewicz — è un repertorio capace di tenere insieme classico, neoclassico e contemporaneo: una ricchezza che nutre danzatori e pubblico.»

Conferenza

Il ballettosarà presentato al pubblico mercoledì 3 dicembre alle ore 18 al Piccolo Regio Puccini nella conferenza condotta dalla giornalista Elisa Guzzo Vaccarino. L’ingresso è libero.

Durata

Durata complessiva del balletto: circa 2 ore e 35 minuti, inclusi due intervalli.

Promozioni: Insieme e In 2 conviene!

Chi desidera vivere una serata al Regio in compagnia può scegliere tra due formule, entrambe attive sia su Romeo e Giulietta sia su Il lago dei cigni:

  • La formula Insieme prevede lo sconto del 20% per 1 o 2 adulti e lo sconto del 50% per under 16;
  • La formula In 2 prevede l’acquisto di due biglietti, con il 50% di sconto sul secondo.

Biglietti e Informazioni

I biglietti sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio e on line su www.teatroregio.torino.it.

Biglietteria: Piazza Castello 215 – Torino | Tel. 011.8815.241/242 | biglietteria@teatroregio.torino.it.

Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica: ore 10.30-15.30.

Informazioni e aggiornamenti: www.teatroregio.torino.it

Il mese della prevenzione del tumore al seno col VAPORETTO ROSA venerdì 31 ottobre.

Partenza alle ore 10,15 da Ferrovia Pontile F30 e fermata di fronte al museo Navale con una formazione cameristica che si esibirà alle ore 11,00 in un programma musicale dedicato al melodramma

Anche quest’anno ottobre si è tinto di rosa per un’iniziativa fondamentale: il mese della prevenzione del tumore al seno, campagna globale dedicata a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce del cancro al seno, una malattia che colpisce milioni di donne in tutto il mondo.

La Fondazione Teatro La Fenice è orgogliosa di poter salire a bordo del ‘Vaporetto rosa’ per portare il contributo della grande musica nella battaglia contro il tumore al seno e nella cruciale campagna di sensibilizzazione verso la prevenzione e le diagnosi precoci. Il Teatro veneziano parteciperà venerdì 31 ottobre con partenza alle 10.15 da Ferrovia Pontile F30 e fermata alle 11 di fronte museo Navale dove una formazione cameristica composta dalle flautiste Claudia Piga e Margherita Russo e dalla violoncellista Federica Colombo si esibirà in un programma musicale dedicato al melodramma, proponendo arrangiamenti e trascrizioni di alcune delle pagine più amate del grande repertorio. Eseguiranno infatti «Nessun dorma», l’ispirata aria di Calaf dalla Turandot di Giacomo Puccini; si misureranno poi con la leggerezza di «La donna è mobile», l’aria del duca di Mantova dal Rigoletto di Giuseppe Verdi; e con il brindisi «Libiamo, né lieti calici» dalla Traviata di Verdi; seguirà l’appassionata Habanera dalla Carmen di Georges Bizet; e poi, ancora, di Wolfgang Amadeus Mozart, l’impervia e celestiale aria della Regina della notte, «Der Holle Rache», dalla Zauberflöte e il rondò ‘alla turca’ dalla Sonata op. 11 in la maggiore kv 331. 

A Venezia l’iniziativa Vaporetto Rosa è partita su iniziativa della Presidenza del Consiglio Comunale nel 2015 con l’obiettivo di aumentare il tasso di risposta agli screening mammografici, negli anni successivi il raggio si è ampliato estendendo questo messaggio a tutta la famiglia su indicazione del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS3 Serenissima.  Durante tutto il mese, all’interno del Comune di Venezia e nel territorio metropolitano sono state promosse numerose attività per ricordare a tutti l’importanza di sottoporsi a controlli regolari. 
Dal 2018 è parte del progetto il Vaporetto Rosa di Alilaguna che naviga per le acque della laguna portando il messaggio di Prevenzione agli abitanti e agli ospiti della città! Al suo interno vengono 

ospitate le visite senologiche gratuite effettuate dai senologi della Breast Unit dell’ULSS3 Serenissima col supporto dei volontari Avapo e Lilt di Venezia.
Dal 2021 il Vaporetto Rosa ha iniziato a partecipare come Ambasciatore della Prevenzione alle principali manifestazioni cittadine, per raggiungere col suo messaggio un pubblico sempre più vasto.

BIOGRAFIA

Il Trio lavora in questa particolare formazione dal 2021 quando si forma presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Achille Peri di Reggio Emilia, nell’ambito del corso di Musica da camera tenuto da Simone Gramagli, corso completato dal Trio con pieni voti e lode. Il Trio ha dato inizio alla propria attività focalizzandosi sul repertorio francese novecentesco e sulla ricchezza e raffinatezza timbrica che lo contraddistinguono, eseguendo musica di autori quali Debussy, Ravel, Jolivet e Damase. Attualmente, il Trio si sta dedicando a un ampliamento del proprio repertorio, avvicinandosi ad altri periodi e stili musicali attraverso trascrizioni di grandi pagine della tradizione, con autori quali Vivaldi, Telemann, Franck e Respighi

Ingo Metzmacher chiude la Stagione Sinfonica del Teatro Massimo con la monumentale Sinfonia “Resurrezione” di Mahler.

Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Voci soliste il soprano Ruth Iniesta e il contralto Natalia Gavrilan venerdì 31 ottobre alle ore 20:30

Si conclude venerdì 31 ottobre alle 20:30 con l’esecuzione della monumentale Sinfonia n. 2 in Do minore “Resurrezione per soli, coro e orchestra di Gustav Mahler, la Stagione Sinfonica 2024-2025 del Teatro Massimo di Palermo. A guidare l’imponente organico orchestrale e corale sarà il maestro Ingo Metzmacher, una delle bacchette più autorevoli del panorama internazionale, noto per la sua profonda affinità con il repertorio tardo-romantico e le grandi partiture del Novecento. Sul palco, al fianco dell’Orchestra e del Coro del Teatro Massimo, preparato dal Maestro Salvatore Punturo, saliranno due grandi soliste, il soprano Ruth Iniesta e il contralto moldavo Natalia Gavrilan.

Composta tra il 1888 e il 1894, la Seconda Sinfonia è l’opera che impegnò Mahler più a lungo, rappresentando un vero e proprio spartiacque nella storia della sinfonia. Il compositore ambiva a racchiudere in essa “un mondo della massima varietà e complessità”, superando i canoni tradizionali per abbracciare i grandi temi di morte, vita e trasfigurazione. Ad ispirarlo nel 1894 fu la cerimonia funebre per il direttore d’orchestra e compositore Hans von Bülow, che riportava nelle prime parole dell’inno del poeta Friedrich Klopstock: “Auferstehen!” (Risorgere!). Questo evento gli diede l’ispirazione definitiva per il grandioso Finale, nel quale unisce l’orchestra a due voci soliste e al coro, sull’esempio del “corale della gioia” della Nona di Beethoven. «La mia esigenza di esprimermi musicalmente, sinfonicamente, inizia solo là dove dominano le oscure sensazioni, sulla soglia che conduce all’“altro mondo”» diceva Gustav Mahler.

La sinfonia si articola in cinque movimenti: Il grandioso movimento iniziale, Totenfeier (Rito funebre), è una visione tempestosa e apocalittica che pone la grande domanda: “Perché sei vissuto? Perché hai sofferto?” I movimenti centrali fungono da interludio: un lento e malinconico Andante moderato evoca il ricordo di un momento felice, mentre il terzo tempo, tratto dal Lied La predica ai pesci di Sant’Antonio da Padova, descrive la vita come un turbinio insensato. Il quarto movimento, Urlicht (Luce primigenia), è un Lied per contralto e orchestra che anticipa la promessa della salvezza. Il Finale, dopo un “grande appello” di ottoni in lontananza che evoca il Giudizio Universale, il Coro interviene in pianissimo, culminando in un inno di fede e amore che celebra la Resurrezione e la redenzione. Mahler non descrive una ricompensa religiosa, ma afferma con forza la vittoria dello spirito e dell’amore sull’angoscia terrena.

Biglietti: da 30 a 10 euro.

Ingo Metzmacher, tra i più importanti direttori tedeschi, si è dedicato in modo particolare alla musica del XX e XXI secolo. È stato direttore musicale dell’Opera di Stato di Amburgo (posizione già tenuta da Mahler) dal 1997 al 2005, direttore principale dell’Opera Nazionale Olandese di Amsterdam, nonché direttore principale e direttore artistico della Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino dal 2007 al 2010. Dal 2016 al 2025 è stato direttore artistico del KunstFestSpiele Herrenhausen. È spesso ospite di importanti orchestre come i Wiener Philharmoniker, la Cleveland Orchestra, la Gewandhausorchester, la Vienna Symphony Orchestra e l’Ensemble Modern, oltre che di teatri d’opera e festival come l’Opera di Stato di Vienna, l’Opéra National de Paris, il Teatro alla Scala di Milano, il Festival di Salisburgo e il Festival d’Aix-en-Provence.

LA TOSCA DI PUCCINI in diretta su Rai3, l’1 novembre, dal Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con il Ministero della Cultura e Rai Cultura

Un evento straordinario per celebrare uno dei capolavori più amati della storia dell’opera. Sabato 1° novembre, alle 20.50 in diretta in mondovisione su Rai3, Tosca, nella ricostruzione dell’allestimento originale del 1900 riproposto al Teatro dell’Opera di Roma, dove nacque il capolavoro di Giacomo Puccini. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura e Rai Cultura, anticipa l’apertura della stagione 2025/2026 dell’Opera di Roma e celebra il 125esimo anniversario dell’opera. A introdurre e commentare la serata su Rai3, saranno Cristiana Capotondi e Alessandro Preziosi, protagonisti del progetto televisivo.

Il 14 gennaio del 1900, Roma assiste alla prima assoluta di Tosca, un evento che lascia un segno indelebile nella storia della musica e della città. Sullo stesso palcoscenico torna oggi una ricostruzione completa e dettagliatissima dell’allestimento originale ideato da Adolf Hohenstein, realizzata con la supervisione dell’Archivio Storico Ricordi.

Sul podio il maestro Daniel Oren, mentre la regia è firmata da Alessandro Talevi. Protagoniste tre grandi stelle della lirica: Eleonora Buratto (Tosca), Jonathan Tetelman (Cavaradossi) e Luca Salsi (Scarpia). Completano il cast Gabriele Sagona (Angelotti), Domenico Colaianni (Sagrestano), Matteo Mezzaro (Spoletta), Daniele Massimi (Sciarrone), Alessandro Guerzoni (Carceriere) e Maria Nardone (Pastorello). La regia TV è affidata a Fabrizio Guttuso Alaimo.

Le scene e i costumi originali di Adolf Hohenstein sono stati ricreati rispettivamente da Carlo Savi e Anna Biagiotti, con le luci firmate da Vinicio Cheli. L’Orchestra e il Coro, quest’ultimo diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma. È prevista anche la partecipazione della Scuola di Canto Corale.

«L’aspetto incredibile della partitura di Tosca – afferma il direttore Oren – è la sua fusione di passione, desiderio, sesso, commozione. Tutto suona sempre molto forte, molto drammatico, di una liricità pazzesca. Accanto alla crudeltà più estrema ci sono bellezza e poesia. Questo è il suo segreto. Per questo non invecchierà mai».

Il regista Alessandro Talevi sottolinea invece la modernità dell’opera: «Non ho mai smesso di ammirare la sottigliezza e la cura dei particolari con cui Puccini crea i suoi scenari e il modo in cui richiedono costantemente un’indagine psicologica profonda da parte di cantanti e regista».

Seguendo le indicazioni originali di Puccini, l’allestimento restituisce la Roma vissuta dal compositore, dalle vedute dell’alba su Castel Sant’Angelo agli interni dorati di Sant’Andrea della Valle, fino ai rintocchi del Mattutino che il compositore di Lucca ascoltava all’alba per coglierne l’intonazione autentica da inserire in partitura.

In occasione della recita straordinario di Tosca, il Teatro dell’Opera di Roma presenta anche la mostra ‘Tosca 125. Oltre la scena’, che ne esplora la genesi e la fortuna attraverso documenti, bozzetti, fotografie e costumi provenienti dall’Archivio Storico Ricordi e dalle collezioni del Teatro.

LOCANDINA

Tosca

Musica Giacomo Puccini

Melodramma in tre atti

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Tratto dal dramma omonimo di Victorien Sardou

DIRETTORE Daniel Oren

REGIA Alessandro Talevi

Maestro del Coro Ciro Visco

Scene Adolf Hohenstein

Ricostruite da Carlo Savi

Costumi Adolf Hohenstein

Ricostruiti da Anna Biagiotti

Luci Vinicio Cheli

PERSONAGGI e INTERPRETI


Floria Tosca Eleonora Buratto

Mario Cavaradossi Jonathan Tetelman

Barone Scarpia Luca Salsi

Cesare Angelotti Gabriele Sagona

Sagrestano Domenico Colaianni

Spoletta Matteo Mezzaro
Pastorello Maria Nardone

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma

Allestimento Teatro dell’Opera di Roma

Ricostruzione dell’allestimento storico del 1900
in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi

“L’Oscar del Turismo – La Costa d’Amalfi regina d’Italia” Villa Rufolo incoronata prima attrazione del territorio

La Costiera Amalfitana si conferma la regina del turismo italiano, conquistando il prestigioso “Oscar del Turismo”, assegnato sulla base dei dati nazionali elaborati da The Data Travel Appeal Company.
Durante l’incontro organizzato ieri a Praiano dal Distretto Turistico, il riconoscimento è stato consegnato ufficialmente agli operatori della Costa d’Amalfi, a testimonianza di un successo condiviso da tutto il territorio.

Alla presenza dell’assessore regionale al Turismo Felice Casucci, il Distretto Turistico, guidato da Andrea Ferraioli, ha colto l’occasione per lanciare un nuovo riconoscimento: i “Destination Amalfi Coast Awards”, dedicati alle realtà locali con la migliore reputazione online.

Attraverso l’analisi di circa 150.000 tracce digitali relative alla stagione 2025, sono state individuate sette categorie di eccellenza. Nella sezione dedicata alle attrazioni – che comprende parchi, piazze, monumenti e punti di interesse – a primeggiare è Villa Rufolo, che ottiene un sentiment di 93,7 e un indice di popolarità record di 109,9 punti.

Il monumento simbolo di Ravello, gestito dal 2006 dalla Fondazione Ravello, aggiunge così un nuovo trofeo alla sua lunga lista di successi. Già da quattro anni, infatti, Tripadvisor lo ha inserito tra le “Top 10% best things to do in the world” nell’ambito dei Travellers’ Choice Awards.
Un risultato che conferma ancora una volta come Villa Rufolo rappresenti un simbolo d’eccellenza per l’intera Costiera Amalfitana: un luogo iconico capace di incantare visitatori da tutto il mondo, con un numero di recensioni tale da garantirle un posto stabile tra le migliori esperienze turistiche globali.

La ricerca che ha incoronato la Costiera Amalfitana come meta italiana più amata dai visitatori stranieri ha analizzato oltre 30 milioni di tracce digitali, tra recensioni, post, racconti di viaggio e contenuti condivisi online. Il livello di gradimento raggiunge infatti punte straordinarie, con un sentiment medio di 90 punti su 100, ben al di sopra della media nazionale, che si ferma intorno agli 80 punti.

Interessante anche un altro dato: pur registrando nel 2025 un leggero calo nelle presenze, la Costiera fa segnare un aumento della reputazione complessiva e della soddisfazione dei visitatori – italiani e stranieri – di circa 1,5 punti, a conferma di una qualità dell’esperienza sempre più alta.

TCBO: I BALLETTI DA IDOMENEO DI MOZART E LA “QUARTA” DI BRAHMS CON JAMES CONLON SUL PODIO

Venerdì 31 ottobre alle 20.30 all’Auditorium Manzoni

Immergerà l’ascoltatore nell’atmosfera dell’apertura della prossima Stagione d’Opera 2026 del Teatro Comunale di Bologna il concerto diretto da James Conlon per la Stagione Sinfonica in corso, che presenta i Balletti K 367 dall’Idomeneo di Wolfgang Amadeus Mozart – capolavoro serio del compositore salisburghese del 1780 con cui si inaugurerà il 24 gennaio la lirica – insieme all’Ouverture e alla Marcia in re maggiore dalla stessa opera. Venerdì 31 ottobre alle 20.30 all’Auditorium Manzoni il Direttore musicale dell’Opera di Los Angeles propone anche la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms, proseguendo l’esplorazione delle pagine di questi due autori avviata con il concerto dello scorso aprile, che lo aveva visto dirigere gli Intermezzi dal Thamos, König in Ägypten (Thamos, re d’Egitto) e l’Ouverture dal Lucio Silla di Mozart, abbinati alla Seconda Sinfonia di Brahms.

Grazie alla riscoperta novecentesca di Idomeneo, hanno catturato interesse anche le danze conclusive dall’opera mozartiana, poste a coronamento del lieto fine con le nozze di Ilia e Idamante – raramente eseguite in concerto come numero indipendente e talvolta anche escluse dalle rappresentazioni del titolo – con la Ciaccona, il larghetto “Announce”, il Largo “Pas seul”, il Passepied, la Gavotta, la Passacaglia, che Conlon decide di non proporre nell’ordine originale e di mescolare a due brani dall’opera completa: l’Ouverture e la Marcia dal primo atto.

Sul podio dell’Orchestra della fondazione lirico-sinfonica felsinea, lo statunitense Conlon – ospite di prestigiose realtà musicali, dal Metropolitan di New York al Festival di Salisburgo, passando per la Staatsoper di Vienna e il Teatro alla Scala, e che è stato anche Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai – affronta inoltre la Quarta e ultima sinfonia di Brahms, composta in due estati tra il 1884 e il 1885 nell’austriaca Mürzzuschlag in Stiria. Un lavoro considerato intimistico – seppur grandioso nelle dimensioni, nei colori orchestrali, nella ricchezza del materiale compositivo e nella densità della scrittura – che si chiude nel Finale con l’antica forma della Ciaccona, prendendo a prestito il tema del coro conclusivo della cantata “Nach dir, Herr, verlaget mich” BWV 150 di Johann Sebastian Bach.

I  biglietti – da 15 a 50 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi), dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 15; il giorno del concerto presso l’Auditorium Manzoni da 1 ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio dello spettacolo.

Per ogni concerto della Stagione Sinfonica 2025 prosegue “Note a margine”, una rassegna di incontri con il pubblico che si tengono circa 30 minuti prima dell’inizio del concerto presso il foyer del bar dell’Auditorium Manzoni.

STAGIONE SINFONICA 2025 DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Venerdì 31 ottobre ore 20.30, Auditorium Manzoni

James Conlon direttore

Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

PROGRAMMA

Wolfgang Amadeus Mozart

da Idomeneo e Balletti K 367

Ouverture

Passepied

Passacaglia

Marcia

Gavotta

Ciaccona

Larghetto “Announce”

Ciaccona “Ripresa”

Pas seul

Johannes Brahms

Sinfonia n. 4 in mi minore per orchestra op. 98

Allegro non troppo

Andante moderato

Allegro giocoso

Allegro energico e passionato

LE VILLI DI PUCCINI IN SCENA AL TEATRO FILARMONICO IL 29, 31 OTTOBRE ED IL 2 NOVEMBRE

La leggenda della Foresta nera, fra amore, tradimento, rimorso e vendetta, rivive nello spettacolo di Maestrini. Cadario dirige Orchestra e Coro di Fondazione Arena e giovani interpreti affermati

LE VILLI di Giacomo Puccini

mercoledì 29 ottobre ore 19.00

venerdì 31 ottobre ore 20.00

domenica 2 novembre ore 15.30

Teatro Filarmonico di Verona

Mercoledì 29, venerdì 31 ottobre e domenica 2 novembre va in scena l’opera Le Villi, l’esordio di Puccini, per la prima volta al Teatro Filarmonico di Verona. Un lavoro di breve durata ma grande ambizione, in cui il compositore venticinquenne, appena diplomato, tentò di fondere in maniera originale la tradizione italiana e le innovazioni europee in una favola dark ispirata alla mitologia slava e celtica. Scritta nel 1883 per il concorso bandito da Sonzogno, Le Villi non vinse ma meritò ugualmente un debutto scenico – con grande successo – e un contratto del giovane autore con l’editore Ricordi.

Le Villi del titolo sono spiriti dei boschi, ninfe di delicata bellezza che costringono gli amanti infedeli a danzare fino alla morte. Il soggetto del librettista Fontana si ispira alla novella di Karr e al celebre balletto Giselle, ma è qui sviluppato in una parabola di delitto e castigo, in cui si sente l’impronta scapigliata dell’epoca, il gusto per il mistero, l’orrore e il tenebroso, trattato però con l’appassionata vena melodica che renderà immortale Puccini presso il grande pubblico di ogni epoca.

Dopo il successo della prima, di domenica 26 ottobre, con un Filarmonico gremito, Le Villi torna in scena mercoledì 29 ottobre alle 19, venerdì 31 ottobre alle 20 e domenica 2 novembre alle 15.30. L’allestimento proveniente dal Teatro Regio di Torino è firmato dal regista Pier Francesco Maestrini con scene di Juan Guillermo Nova, costumi di Luca Dall’Alpi, luci di Bruno Ciulli e movimenti curati da Michele Cosentino. Nel cast giovani artisti dalla carriera internazionale applauditi nelle ultime stagioni veronesi: l’innamorata Anna è interpretata dal soprano Sara Cortolezzis, suo padre Guglielmo dal baritono Gezim Myshketa, mentre Roberto, amante infedele e tormentato, è il tenore Galeano Salas.

Fondamentale in quest’opera il respiro sinfonico, affidato all’Orchestra di Fondazione Arena diretta dal Maestro Alessandro Cadario, con il Coro preparato da Roberto Gabbiani.

Con Le Villi prosegue la Stagione Lirica 2025, ricca di capolavori rari e titoli in prima esecuzione assoluta al Teatro Filarmonico. Biglietti e carnet sono in vendita sul sito https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico e alle biglietterie di via Dietro Anfiteatro e via Roma. Già aperta la campagna abbonamenti per il 2026, in queste settimane è possibile procedere con i rinnovi per le nuove stagioni d’Opera e Balletto e Sinfonica.

BCC Veneta è main sponsor della Stagione Artistica 2025 e 2026 di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico.

APPUNTAMENTI PER GIOVANI E STUDENTI

Arena Young comprende anche nel 2025 spettacoli, incontri e iniziative per bambini, studenti, famiglie, personale di scuole, università, accademie. Per la rassegna Andiamo a teatro, il mondo della scuola potrà partecipare alle rappresentazioni infrasettimanali al Filarmonico partecipando al Preludio un’ora prima dello spettacolo: un’introduzione alla trama, ai personaggi e al linguaggio del teatro in musica, a cura di Fondazione Arena, nella prestigiosa Sala Maffeiana, mercoledì 29 ottobre alle ore 18. Info e prenotazioni: Area Formazione e Promozione Scuole, mail scuola@arenadiverona.it – tel. 045 8051933.

Per il concerto di WALTON la viola di TAMESTIT il 30 e 31 ottobre a Torino con un omaggio a Ravel nel 150esimo dalla nascita e Orozco-Estrada sul podio

Debutta nella stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai prima di essere portato in tournée in Spagna, all’Auditorio Nacional de Música di Madrid, il Concerto per viola e orchestra di William Walton, con l’acclamato Antoine Tamestit in veste di solista. 

La pagina è in programma all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino giovedì 30 ottobre alle 20.30, con trasmissione in diretta su Radio3. Replica del concerto a Torino venerdì 31 ottobre alle 20 e in live streaming sul portale di Rai Cultura, che lo proporrà poi su Rai5 giovedì 13 novembre a partire dalle 22.20.

Sul podio, anche poi nella successiva tournée dell’Orchestra Rai in Spagna dal 3 al 6 novembre, è impegnato Andrés Orozco-Estrada, Direttore principale della compagine. Nato a Medellín, in Colombia, nel 1977, ha debuttato con la compagine della radio-televisione italiana nel maggio 2022, e nell’ottobre 2023 ha iniziato una collaborazione di tre anni come Direttore principale, che lo porta sul podio della Rai più volte in stagione e in tournée. È stato a capo di compagini come l’Orchestra della Radio di Francoforte, i Wiener Symphoniker e la Houston Symphony. Dalla stagione 2025/2026 è Generalmusikdirektor della Città di Colonia, prendendo le redini della Gürzenich Orchestra e dell’Opera della città tedesca, una delle più importanti metropoli culturali europee. Dirige abitualmente orchestre come i Wiener e i Berliner Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la Gewandhausorchester di Lipsia e quella del Concertgebouw di Amsterdam.

In apertura di serata Orozco-Estrada propone Alborada del gracioso di Maurice Ravel, del quale ricorrono quest’anno i 150 anni dalla nascita. Rielaborato in versione orchestrale nel 1918, il lavoro – composto per pianoforte nel 1895 – è uno dei primi d’ispirazione iberica del catalogo di Ravel. “Alborada” si riferisce a una serenata d’amore, eseguita con la chitarra nelle ore mattutine. Questa forma, che probabilmente deriva dalla tradizione galiziana, è riconducibile forse alla prassi trovadorica. Il “Gracioso”, invece, è una figura comica del teatro tradizionale spagnolo, celebre nelle opere di Calderón e Lope de Vega.

Segue il Concerto per viola e orchestra di William Walton, composto nel 1929 ed eseguito per la prima volta a Londra da Paul Hindemith. Solista è Antoine Tamestit, che ha all’attivo collaborazioni con prestigiose orchestre quali la Boston Symphony, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, l’Orchestre de Paris, l’Orchestre National de France e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. 

Nella seconda parte della serata, la Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore op. 70 di Dmitrij Šostakovič.Scritta nell’agosto del 1945 per celebrare la vittoria di Stalin sul nazismo, la partitura si distingue dai toni epici e nazionalistici delle due sinfonie precedenti per la sua scrittura leggera e scanzonata, di piacevole taglio neoclassico, che causò non pochi malumori, soprattutto tra le alte personalità del regime sovietico.

Chiude il concerto La valse di Ravel, pagina nata tra il 1919 e il 1920, quando l’Europa provava a riemergere dalle macerie della Grande Guerra. L’impulso fu fornito dell’impresario dei Ballets russes Sergei Diaghilev, che incoraggiò l’autore a comporre un poema coreografico per poi rifiutarsi di ricavarne un balletto. Solo dopo otto anni dalla stesura definitiva La valse fu messa in scena all’Opera di Parigi, grazie all’intuito della mecenate e danzatrice Ida Rubinštejn, riscuotendo un caloroso successo.

I biglietti, da 9 a 30 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it.

Kent Nagano chiude la Stagione Sinfonica 2024-2025 con due appuntamenti venerdì 31 ottobre e domenica 2 novembre al Teatro La Fenice.

In programma musiche di Lully, Schubert e Richard Strauus

L’autorevole bacchetta di Kent Nagano chiuderà con un grande concerto la Stagione Sinfonica 2024-2025 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. L’acclamato maestro statunitense, dal 2015 direttore musicale generale della Staatsoper Hamburg e direttore principale della Philharmonisches Staatsoper Hamburg, dirigerà un programma articolato in tre brani, con Il borghese gentiluomo di Molière a fare da trait d’union tra la musica di Jean Baptiste Lully e quella di Richard Strauss, passando per la freschezza della Terza Sinfonia di Schubert.

Violino solista Roberto Baraldi.

La prima divenerdì 31 ottobre 2025 ore 20.00 (turno S) sarà trasmessa in diretta radiofonica da Rai Radio3. Replica domenica 2 novembre ore 17.00.

            L’apertura della serata sarà affidata alla Suite dal Bourgeois gentilhomme di Jean Baptiste Lully (1632-1687).

È il 14 ottobre 1670 quando presso il Castello di Chambord, sontuosa residenza dei re di Francia, venne presentata per la prima volta quest’‘opera’ nell’ambito di una festa di corte. Più precisamente si tratta della nona delle comédie-ballets nate dalla collaborazione fra le deux grands Baptistes, cioè Jean Baptiste Poquelin detto Molière e Jean Baptiste Lully (anche in scena come Jourdain e Cléante rispettivamente), e la settima con i balletti concepiti dal celebrato coreografo Pierre Beauchamp. Lo spunto per il soggetto lo offrì l’ambasciatore della Sublime Porta, Sulemain Aga, colpevole di aver espresso il suo disappunto per l’accoglienza ritenuta non abbastanza all’altezza e comunque inferiore a quella che il suo sultano avrebbe riservato a una persona del suo rango. Offeso, Luigi XIV decretò che i turchi venissero messi alla berlina in un ballet turc ridicule. È uno spettacolo totale, una sorta di wagneriano Gesamtkunstwerk ante litteram, che assomma recitazione, canto, danza e musica, sia negli intermezzi fra i diversi atti sia all’interno della commedia stessa e conclusa da un grandioso Ballets des Nations. Il genere non è nuovo, ma Molière e Lully regalano perfezione al modello che è pratica già in uso nel teatro antico. Dopo Chambord, Le Bourgeois gentilhomme venne replicato più volte a Parigi, al Palais Royal, dove prese la forma in cinque atti che conosciamo ancora oggi e fu affidata alle stampe il 18 marzo 1671.

            Il programma musicale proseguirà con la gioiosa freschezza della Sinfonia n. 3 in re maggiore d 200 di Franz Schubert (1797-1828). Iniziata il 24 maggio 1815, la Terza Sinfonia fu completata dal compositore all’epoca diciottenne nel luglio di quello stesso anno: alla rapidità della composizione, in uno degli anni più fecondi di Schubert, corrispondono una grazia leggera e una concisione che differenziano questa sinfonia dal più vasto e ambizioso respiro della precedente. La Terza si pone sotto il segno di una scorrevole freschezza, nella slanciata vivacità del primo tempo come nel giocoso umorismo del finale, non privo di moduli ‘italiani’, col suo andamento quasi di tarantella. Non si hanno notizie di esecuzioni di questa sinfonia vivente l’autore: probabilmente fu eseguita da un’orchestra di dilettanti all’epoca della sua composizione. Sappiamo con certezza però che il finale venne eseguito a Vienna, nel 1865, insieme all’Incompiuta, mentre la prima esecuzione integrale risale al 1881, quando fu diretta a Londra da August Manns.

Der Bürger als Edelmann di Richard Strauss (1864-1949) andò in scena per la prima volta al Teatro di Corte di Stoccarda il 25 ottobre 1912, con la regia di Max Reinhardt e la direzione dello stesso Strauss. Purtroppo il lavoro non ebbe successo e si rivelò ben presto inadatto al teatro di repertorio, anche per la difficoltà di reperire per la rappresentazione due compagnie distinte di cantanti e di attori. Di qui, su suggerimento di Hofmannsthal, la decisione di Strauss di separare l’opera dalla commedia dialogata e danzata: il compositore approntò quindi una nuova versione di Ariadne e la rese autosufficiente introducendo un atto autonomo – un prologo dove si mostrano i preparativi dello spettacolo –, mentre i brani per il Bourgeois vennero rivisti e articolati in diciassette numeri in vista di una esecuzione a Berlino nel 1918 in abbinamento alla commedia di Molière. Successivamente, da queste musiche di scena Strauss estrapolerà nove numeri per mettere a punto la suite orchestrale op. 60 che sarà eseguita per la prima volta a Salisburgo il 31 gennaio 1920. La musica che il capolavoro di Molière ispira a Richard Strauss guarda nostalgicamente al passato, che viene però reinventato in un’ottica tipicamente novecentesca. Il compositore tiene presente la musica di Lully del 1670 rielaborandone addirittura alcune parti: in particolare, Das Menuett des Lully n. 5, la Courante n. 6 e Auftritt des Cleonte n. 7 sono sofisticati rifacimenti lulliani, nei quali serpeggia un’ironia analoga a quella con cui il commediografo francese delinea l’arricchito Jourdain. Elaborazioni che si armonizzano benissimo con il resto di una composizione in cui si fondono genialmente elementi arcaizzanti e moderni.

            Per approfondire la conoscenza delle partiture eseguite, è in programma il consueto appuntamento introduttivo: il concerto di venerdì 31 ottobre 2025 sarà infatti preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle ore 19.20 alle ore 19.40 illustrerà il programma musicale nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

I biglietti per il concerto (da € 15,00 a € 130,00 – ridotto abbonati da € 1500 a € 90,00) sono acquistabili nella biglietteria del Teatro La Fenice e nei punti vendita Eventi Venezia Unica, tramite biglietteria telefonica (+39 041 2722699) e biglietteria online su www.teatrolafenice.it.