Da mercoledì 15 gennaio, l’Hamburg Ballet propone al Teatro La Fenice : Romeo e Giulietta con la coreografia di John Neumeier

L’Hamburg Ballet torna protagonista al Teatro La Fenice. L’osannata compagnia di ballo, da quest’anno diretta da Demis Volpi,presenterà per la prima volta a Venezia Romeo e Giulietta, la coreografia di John Neumeier ispirata all’omonima tragedia shakespeariana e basata su musiche di Sergej Prokof’ev, che verranno eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro La Fenice diretta da Markus Lehtinen. La coreografia è un pezzo ‘storico’ del repertorio della compagine tedesca: si tratta del balletto in tre atti con le scene e i costumi di Jürgen Rose, che debuttò in prima assoluta a Francoforte il 14 febbraio 1971 – con il Frankfurt Ballet – e che venne poi riproposto nella nuova versione dall’Hamburg Ballet ad Amburgo nel 1981. La ripresa dello spettacolo a Venezia – resa possibile grazie al supporto dell’Opernstiftung Hamburg, della Hapag Lloyd Stiftung e della Kühne Stiftung – è in programma al Teatro La Fenice il 15, 16, 17, 18 e 19 gennaio 2025.

            Sono trascorsi dunque più di cinquant’anni da quando John Neumeier presentò quello che è stato il suo primo grande ‘lungometraggio’. Basandosi sulla tragica storia d’amore senza tempo dei due amanti veronesi, con Romeo e Giulietta il coreografo ha dato vita a una creazione che indaga in particolare il lato umano dei personaggi shakespeariani: la loro vita interiore e lo sviluppo introspettivo che attraversano nel corso dell’opera. Incorniciata dalla scenografia e dai costumi opulenti di Jürgen Rose, la produzione fa risorgere una Verona del Medioevo e trasporta il pubblico in un balletto carico di emozione sulla gioia di vivere e sull’amore.

«Con grande piacere l’Hamburg Ballet torna in questo meraviglioso teatro e in questa magica città – ha dichiarato Demis Volpi, il direttore artistico della compagnia,  subentrato a John Neumeier a partire da agosto 2024 –. Il nostro legame risale a quasi cinquant’anni anni fa, nel 1975, quando la compagnia si esibì per la prima volta qui. Da allora siamo tornati cinque volte e siamo entusiasti che questa partnership continui a prosperare. Sono particolarmente lieto che in questa mia prima stagione come direttore artistico dell’Hamburg Ballet, torniamo a Venezia per esibirci al Teatro La Fenice. Credo che la danza sia una forma d’arte universale che unisce le persone, unite dal potere del corpo umano in movimento per esprimere le nostre emozioni più profonde. In questo senso vi auguro un meraviglioso viaggio nell’animo umano con Romeo e Giulietta di John Neumeier».

Questo spettacolo aggiunge un nuovo tassello alla intensa amicizia che lega il Balletto di Amburgo e il teatro della città lagunare: l’Hamburg Ballet si è esibito infatti per la prima volta alla Fenice nel 1975 e da allora è stato presente in numerose altre occasioni: la più recente risale al 2023, quando andò in scena La Dame aux camélias.

Ecco il dettaglio delle repliche di Romeo e Giulietta al Teatro La Fenice, con orari e turni di abbonamento: mercoledì 15 gennaio 2025 ore 19.00 (turno A); giovedì 16 gennaio ore 19.00 (turno E); venerdì 17 gennaio ore 19.00 (turno D); sabato 18 gennaio ore 15.30 (turno C); domenica 19 gennaio ore 15.30 (turno B). Fino al 15 gennaio 2025 – giorno della ‘prima’ di Romeo e Giulietta – sarà possibile inoltre sottoscrivere il nuovo abbonamento Fenice dedicato esclusivamente agli spettacoli di balletto. Questo speciale carnet della rassegna di danza comprenderà in particolare quattro titoli, due al Teatro La Fenice e due al Teatro Malibran: dopo Romeo e Giulietta, nella sala di Campo San Fantin è in programma a settembre 2025 La Cenerentola di Jean-Christophe Maillot con Les Ballets de Monte-Carlo; mentre al Malibran nel mese di ottobre 2025 saranno in scena España della Compagnia Larreal – Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma, che porterà in scena i colori e ritmi della danza bolera; e Hashtag di Riyad Fhgani con la Pockemon Crew, una delle compagnie hip hop tra le più titolate al mondo.

Alpesh Chauhan e Pavel Berman ritornano a Cagliari, il 17-18 gennaio, e interpretano Brahms ed Elgar per la Stagione concertistica 2024-25

Venerdì 17 gennaio alle 20.30 (turno A) e sabato 18 gennaio alle 19 (turno B) è in programma il sesto appuntamento della Stagione concertistica 2024-2025 del Teatro Lirico di Cagliari che prevede il ritorno, alla guida dell’Orchestra del Teatro Lirico, del giovane direttore britannico, di origine asiatica, Alpesh Chauhan (Birmingham, 1993), considerato una vera rivelazione e che ha diretto a Cagliari sia concerti (giugno-settembre, 2016 – aprile, 2017) che opera (Turandot, marzo 2017). In qualità di violino solista, invece, ritorna Pavel Berman (Mosca, 1970), vincitore del prestigioso Concorso Indianapolis, che si esibisce per la seconda volta al Teatro Lirico di Cagliari (novembre 2022).

Il programma musicale prevede: Concerto in Re maggiore per violino e orchestra, op. 77 di Johannes Brahms; Sinfonia n. 1 in La bemolle maggiore, op. 55 di Edward Elgar.

Lo spettacolo ha una durata complessiva di 1 ora e 50 minuti circa compreso l’intervallo.

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

È possibile acquistare da martedì 17 settembre 2024 i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione concertistica; lo stesso servizio è disponibile anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it.

Prezzi biglietti: platea € 35 (settore giallo), € 30 (settore rosso), € 25 (settore blu); I loggia € 30 (settore giallo), € 25 (settore rosso), € 20 (settore blu); II loggia € 10 (settore unico).

Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

Venerdì 17 gennaio alle 11 è prevista, come ormai consuetudine, l’Anteprima Giovani, aperta alle scuole che potranno assistere, dalla I loggia, alla prova generale del concerto serale. (prezzi: posto unico € 3; informazioni e prenotazioni: Servizio promozione culturale, telefono 0704082326; scuola@teatroliricodicagliari.it).

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Servizio promozione culturale scuola@teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin.

La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it.

Primo appuntamento della Stagione Lirica 2025 dell’Opera Carlo Felice Genova con : La traviata.

Il melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave da La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, sarà in scena da domenica 12 gennaio alle ore 20.00.

Maestro concertatore e direttore Renato Palumbo, regia Giorgio Gallione, scene e costumi Guido Fiorato, coreografie DEOS, luci Luciano Novelli. Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del Coro Claudio Marino Moretti.

A dare vita ai protagonisti: Carolina López Moreno /Elena Schirru (Violetta Valery), Carlotta Vichi (Flora Bervoix), Chiara Polese (Annina), Francesco Meli / Klodjan Kaçani (Alfredo Germont), Roberto Frontali / Leon Kim (Giorgio Germont), Roberto Covatta (Gastone), Claudio Ottino (Barone Douphol), Andrea Porta (Marchese d’Obigny), Francesco Milanese (Dottor Grenvil), Loris Purpura (Domestico di Flora), Giuliano Petouchoff (Giuseppe), Filippo Balestra (Commissionario).

Lo spettacolo sarà in replica martedì 14 gennaio alle ore 20.00, mercoledì 15 alle ore 20.00, giovedì 16 alle ore 20.00, venerdì 17 alle ore 20.00, sabato 18 alle ore 15.00 e domenica 19 alle ore 15.00.

La traviata fa parte, insieme a Rigoletto e al Trovatore, della cosiddetta “trilogia popolare” di Giuseppe Verdi. Le tre opere risalgono ai primi anni Cinquanta dell’Ottocento, e rappresentano un momento di svolta nel percorso artistico del compositore. Era l’inizio del 1853, Verdi iniziava la composizione per il Teatro La Fenice di Venezia con il librettista Francesco Maria Piave per adattare il dramma teatrale tratto da La Dame aux camélias, romanzo pubblicato da Alexandre Dumas figlio e già best seller a livello europeo.

Il soggetto ispirato alla vera storia della cortigiana Marie Duplessis aveva molto colpito Verdi, che tuttavia era consapevole delle possibili controversie: la trama era ambientata nella contemporaneità, e venivano trattate tematiche che facilmente si sarebbero scontrate con certe forme di moralismo.

Dopo la prima rappresentazione, il 6 marzo 1853, La traviata iniziò a circolare in tutta Italia (anche se in parte censurata). L’opera ricevette non poche critiche, ma il suo fascino conquistò presto il pubblico, ad oggi è uno dei titoli d’opera più amati e rappresentati al mondo. La portata rivoluzionaria della Traviata si trova sia nelle tematiche – la storia d’amore della protagonista, Violetta, una donna di mondo dalla psicologia complessa raccontata con straordinaria umanità – sia nelle tecniche compositive. Elemento centrale è la profonda introspezione, l’anima dei protagonisti viene esplorata sia dalla drammaturgia sia dalla musica con una coesione unica, dando al pubblico la possibilità di immergersi nella realtà di un amore tragico e senza tempo.

«Con La traviata Verdi sceglie la strada della semplicità – dice Renato Palumbo. Semplice è la trama, semplice la scrittura musicale. Semplice, colloquiale, moderno e illuminato è il libretto di un ispirato Francesco Maria Piave, sicuramente marcato stretto però dall’implacabile Verdi.

Dietro questa semplicità si nasconde un mondo meraviglioso fatto di solitudine, di passione e soprattutto di dolore. Il dolore affettivo ma anche il dolore fisico. Il dolore è quindi presente dalla prima all’ultima nota dell’opera. Il Direttore ha il difficile compito di narrare e creare quest’atmosfera ricercata da Verdi, pensando alla scrittura musicale ma soprattutto alla parola verdiana che in quest’opera diventa quella della quotidianità. Con la sua forza e, in questo caso, con i suoi grandi silenzi. Così sarà la mia lettura di Traviata, un omaggio al ricordo della breve e intensa vita di Marie Duplessis, cortigiana morta sola a Parigi il 3 febbraio del 1847, della quale Verdi più degli altri capì la sofferenza e che cercò di rendere immortale con un’opera perfetta». 

Commenta Giorgio Gallione: «È noto che Verdi pensò La traviata come un’opera contemporanea: uno spietato inno alla vita ambientato nel presente di allora, senza orpelli o simbolismi, di una moderna, audace, ardente interiorità. Con Guido Fiorato, scenografo e costumista, abbiamo pensato di ambientare l’opera in un luogo stilizzato, antirealistico, sterile, dove dominano vetro e ghiaccio, virato in un bianco e nero “ferito”, solo talvolta, dal rosso del sangue e della vita che, comunque, pulsa. Forse Violetta muore già nel preludio e l’opera è tutto un allucinato flashback visionario e spettrale. Siamo, anche nei momenti di gioia, imprigionati in una sorta di perenne moritat dove, grazie alla musica di Verdi, il dolore è trasfigurato in modo sublime».

Biografie

Renato Palumbo ha studiato Canto, Direzione d’orchestra e coro, Pianoforte e Composizione debuttando sul podio appena diciannovenne con Il trovatore. Intraprende così un’intensa carriera che lo vede interprete di un vasto repertorio nei principali teatri italiani e internazionali, quali Scala di Milano, Opéra di Parigi, Covent Garden di Londra, i Festival di Pesaro e di Martina Franca. Ha diretto inoltre a Washington, Chicago, Berlino, Tokio, Bilbao, Barcellona, Genova, Torino, Parma, Venezia, Verona, Firenze, Napoli, Bari. Il rispetto assoluto della partitura, vissuto con spirito rigoroso ma non dogmatico è alla base di un percorso di ricerca concentrato sulla dimensione drammaturgica dell’opera e sulla sua evoluzione di respiro europeo. In Italia negli ultimi mesi ha diretto Il trovatore al Teatro Comunale di Bologna, Il corsaro al Carlo Felice, Rigoletto al Teatro Petruzzelli di Bari, Turandot al Festival Pucciniano, Manon Lescaut nell’ambito del Festival Manon Manon Manon del Teatro Regio di Torino, La traviata al Teatro del Maggio Fiorentino. Prossimi impegni: La traviata al Carlo Felice e  Il barbiere di Siviglia al Teatro La Fenice di Venezia e al Teatro Comunale di Bologna.

Giorgio Gallione, regista e drammaturgo, è stato il Direttore artistico del Teatro dell’Archivolto dal 1986 sino alla fusione con il Teatro Stabile di Genova, dando vita nel 2018 al Teatro Nazionale di Genova, per il quale è stato fino al 2021 il regista stabile e consulente artistico. Diplomato nel 1980 alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, inizia la sua attività di regista nel 1981 con Il matrimonio di Brecht e Valentin. In campo operistico ha firmato regie per teatri quali La Scala di Milano (Vita di Tutino), Regio di Torino (La rondine, Tamerlano, Street Scene, Nella colonia penale, Un tram che si chiama desiderio), Arena di Verona (Dylan Dog e Peter Uncino di Tutino), Regio di Parma (Dinorah), Teatro dell’Opera di Roma (Il gatto con gli stivali di Tutino), Teatro Massimo di Palermo (Simon Boccanegra), Comunale di Bologna (Il prigioniero di Dallapiccola e Risorgimento di Ferrero). Con l’Opera Carlo Felice ha lavorato per Candide di Bernstein, per una versione del Barbiere di Siviglia con narratore Maurizio Crozza, e ha firmato le regie della Traviata e della Rondine.

Biglietti 12/01

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

VERONA, MUSEI IN MUSICA 2025

La stagione da camera di Fondazione Arena inaugura il 12 gennaio nel segno di Mozart

Domenica 12 gennaio alle ore 11 il primo appuntamento a Palazzo Maffei già sold-out

I professori dell’Orchestra areniana eseguono quartetti per archi di Mozart e Dvořák.

Musei in Musica, la rassegna da camera di Fondazione Arena, prende il via domenica 12 gennaio alle ore 11 nel prestigioso teatrino di Palazzo Maffei, affacciato su piazza Erbe. Già sold-out il primo degli undici appuntamenti del 2025, che si aprirà con il Quartetto n. 19 “delle dissonanze” di Mozart, compositore a cui Verona dedica il mese di gennaio, opera scritta per Haydn nella quale la luce trionfa sull’ardito caos iniziale. A seguire, il capolavoro del boemo Dvořák, di un secolo successivo, il Quartetto “americano”, scritto nel Nuovo Mondo. L’evento inaugurale è inserito nel programma del Festival Mozart a Verona.

La rassegna proseguirà nelle diverse sedi museali della città, tra cui la Sala Maffeiana e il Museo degli Affreschi G.B. Cavalcaselle, alla tomba di Giulietta, grazie alla collaborazione con l’Accademia Filarmonica e i Musei Civici del Comune di Verona.

Prerogativa di Musei in Musica è l’abbinamento del concerto con la visita libera omaggio al museo un’ora prima dell’evento, sia per gli spettacoli ospitati a Palazzo Maffei che per quelli che si terranno al Museo degli Affreschi (stesse sedi visitabili a scelta anche da chi acquista il biglietto singolo per i concerti in Sala Maffeiana, dal giorno successivo al concerto ed entro fine rassegna).

Negli undici programmi, i professori d’orchestra di Fondazione Arena, in diversi ensemble da quattro a tredici esecutori, si cimenteranno in un ampio repertorio che spazierà da Bach alla contemporaneità, tra grandi classici e prime esecuzioni.

Ogni data è acquistabile con un biglietto singolo a 15 euro (ridotto under30 a 10 euro) sul sito www.arena.it e alla biglietteria dell’Arena. Solamente per i concerti che si tengono a Palazzo Maffei, biglietti in vendita anche la mattina stessa dell’evento, direttamente alla Casa Museo, in base alla disponibilità di posti.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI. La stagione 2025 di Musei in Musica proseguirà il 26 gennaio nella Sala Maffeiana dell’Accademia Filarmonica di Verona, gioiello intatto che ospitò il giovanissimo Amadeus Mozart nel suo primo viaggio in Italia. Dodici fiati e un contrabbasso daranno vita alla celebre Gran Partita, la più ampia e ambiziosa delle serenate del genio di Salisburgo; a coronare il programma l’Armonia per un tempio della notte, breve serenata per fiati del veronese Antonio Salieri, compositore di corte a Vienna, di cui ricorrono i 200 anni dalla scomparsa. Nella stessa sede, doppio appuntamento in autunno: il 12 ottobre con le percussioni areniane e il 7 dicembre a chiusura della rassegna con Stravinsky.

Palazzo Maffei Casa Museo ospiterà altri cinque concerti: il 2 febbraio i professori d’Orchestra di Fondazione Arena eseguiranno quattro dei rari quartetti per fiati giovanili di Rossini. Il 2 marzo toccherà al Beethoven meno noto e galante, con fiati e archi di Serenata e Settimino. Il 30 marzo un programma di quartetti e quintetti per oboe o clarinetto e archi, da Johann Christian Bach, Mozart e Carl Maria von Weber. Al gran padre J. S. Bach sarà dedicato l’appuntamento del 13 aprile con l’esecuzione integrale dell’articolata Offerta musicale. L’11 maggio sarà protagonista l’Ottetto di Mendelssohn, capolavoro giovanile, e il secondo Quartetto di Borodin.

Nuova sede dell’edizione 2025 sarà il Museo degli Affreschi “G. B. Cavalcaselle” alla tomba di Giulietta, che ospiterà due concerti: il 18 maggio appuntamento monografico dedicato al Quintetto per archi in Do maggiore di Franz Schubert, e il 30 novembre il Quartetto in sol minore di Luigi Boccherini affiancato da Quartetto e Quintetto per oboe e archi dei britannici di inizio ‘900 Gordon Jacob e Arnold Bax.

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