Domenica 3 novembre 2024, alle ore 17, Nicola Alaimo protagonista del concerto di canto dedicato a Gaetano Donizetti.

Sul podio della Sala Zubin Mehta – alla testa dell’Orchestra e del Coro del Maggio – il maestro Matteo Parmeggiani.

Il giorno dopo l’ultima recita del 2 novembre di Madama Butterfly che lo vede impegnato nella parte di Sharpless, domenica 3 novembre 2024 – in Sala Mehta, alle ore 17 – Nicola Alaimo è protagonista, insieme al maestro Matteo Parmeggiani e all’Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino, di un concerto dedicato a Gaetano Donizetti con l’esecuzione di arie e sinfonie del compositore bergamasco.

Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.

Parlando del concerto, Nicola Alaimo ha sottolineando come abbia sempre sentito Gaetano Donizetti un compositore molto affine a sé: “Ho sempre considerato Donizetti un autore molto adatto alla mia vocalità e l’ideale connubio fra Rossini e Verdi. Il programma che presenteremo al pubblico del Maggio è ambizioso, scelto anche per promuove il disco che abbiamo inciso e che uscirà a breve, in cui troveremo arie più conosciute e alcune decisamente desuete come il Torquato Tasso o la Parisina. È ed è stato un progetto artistico davvero magnifico svolto insieme al Maggio Musicale Fiorentino. Il lavoro svolto insieme al maestro Parmeggiani è stato certosino, studiato nei minimi particolari che speriamo il pubblico possa apprezzare per ‘godersi’ un pomeriggio insieme alle musiche di questo magnifico compositore”.

Il maestro Matteo Parmeggiani ha sottolineato tutta la sua soddisfazione nel tornare al Maggio dopo poche settimane: “È per me un grandissimo piacere tornare al Maggio dopo il concerto insieme a Teresa Iervolino ed è un onore farlo insieme a Nicola Alaimo, all’Orchestra e – in quest’occasione – al Coro del Maggio, con cui collaboro per la prima volta. In questo concerto presentiamo il CD inciso insieme e abbiamo deciso di eseguire due sinfonie in un qual modo legate alla città di Firenze come Parisina d’Este e Rosmonda d’Inghilterra perché hanno entrambe la caratteristica di di essere state eseguite per la prima volta al Teatro della Pergola; sono arie di Donizetti meno conosciute ma estremamente interessanti. Abbiamo poi scelto la cavatina del Duca, in abbinamento con la sinfonia della Parisina d’Este e poi un’aria molto particolare del I Atto di Alahor in Granata, altra opera meno conosciuta ma altrettanto intrigante. Chiuderemo poi il concerto con l’intero III Atto del Torquato Tasso che vede un impegno molto importante da parte del baritono”.

In cartellone un programma volto alle composizioni di Gaetano Donizetti. Il concerto si apre con un brano tratto da Alahor in Granata, “Ombra del padre mio”: l’opera fu composta nel corso del 1825, durante il periodo in cui Donizetti era occupato a Palermo in qualità di “direttore della musica e compositore di nuove opere” e presentata per la prima volta al pubblico nel gennaio dell’anno successivo.  Segue, per cortesia della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, la sinfonia d’apertura di Parisina, conosciuta anche con il titolo di Parisina d’Este, musicata da Donizetti tra il febbraio e il marzo del 1833, su libretto di Felice Romani, tratto dalla tragedia Parisina di George Gordon Byron e rappresentata per la prima volta al Teatro della Pergola di Firenze nel marzo del 1833. Sempre dalla Parisina è estratta la cavatina che segue, ossia “Che mi rechi? Per veder su quel bel viso… Dall’Eridano si stende”, parte del I atto che si concentra sulla duplicità del Duca di Ferrara Azzo, uno dei protagonisti della vicenda: egli è innamoratissimo della giovane moglie Parisina e preoccupato della pesante tristezza di lei che, d’altro canto, è legata all’altro protagonista della vicenda, Ugo, da un amore tenero e senza speranze.

La sinfonia d’apertura di Rosmonda d’Inghilterra, rappresentata per la prima volta nel febbraio del 1834 – anch’essa al Teatro della Pergola di Firenze – anticipa l’ultima parte del concerto, ossia l’Atto III del Torquato Tasso, nella revisione del responsabile dell’Archivio del Maggio Luca Giovanni Logi.

La locandina:

GAETANO DONIZETTI
Da Alahor in Granata: “Ombra del padre mio”
Parisina, sinfonia (per cortesia della Fondazione Teatro Donizetti Bergamo)
Da Parisina: “Che mi rechi? Per veder su quel bel viso… Dall’Eridano si stende”
Rosmunda d’Inghilterra, sinfonia
Torquato Tasso, atto III (revisione di Luca Giovanni Logi)

Nicola Alaimo
Baritono

Matteo Parmeggiani
Direttore

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro
Lorenzo Fratini

Prezzi:

Settore D: 20€; Settore C: 35€; Settore B: 50€; Settore A: 70€

Sabato 2 novembre, alle ore 15.30 in sala Grande, l’ultima recita di “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini.

Sul podio il direttore principale Daniele Gatti; la regia è di Lorenzo Mariani.

In scena, nelle parti principali, Carolina López Moreno come Cio-Cio-San; Nicola Alaimo interpreta SharplessSuzuki è interpretata Marvic Monreal.

Il tenore Vincenzo Costanzo subentra nella parte di F. B. Pinkerton e taglia il traguardo di 330 recite sostenute nel corso della sua carriera

Sabato 2 novembre, alle ore 15.30, in Sala Grande, è in cartellone l’ultima recita di Madama Butterfly di Giacomo Puccini: lo spettacolo, accolto con grandissimo calore ed entusiasmo dal pubblico che ha affollato il Teatro in ognuna delle recite sino ad ora andate in scena. Sul podio, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio, il direttore principale Daniele Gatti; la regia è curata da Lorenzo Mariani; il direttore del Coro è Lorenzo Fratini

Sul palcoscenico, nella parte della protagonista Cio-Cio-San, Carolina López Moreno.  Vincenzo Costanzo, reduce dal successo della Tosca che ha chiuso la programmazione lirica dello scorso 86º Festival del Maggio, interpreta F.B. Pinkerton, subentrando a Piero Pretti; Nicola Alaimo veste i panni del console Sharpless mentre Marvic Monreal è Suzuki. Goro e lo Zio Bonzo sono interpretati rispettivamente da Oronzo D’Urso, e Bozhidar BozhkilovMin Kim e Elizaveta Shuvalova vestono i panni del Principe Yamadori e di Kate Pinkerton; Davide Sodini è Il Commissario imperiale. Chiude il cast un nutrito gruppo di artisti del Coro del Maggio: Giovanni Mazzei è Lo zio Yakusidé; Egidio Massimo Naccarato è L’ufficiale del registro, Thalida Marina FogarasiPaola Leggeri e Nadia Pirazzini sono rispettivamente La zia, La cugina e La madre della protagonista Cio-Cio-San. 

Le scene sono di Alessandro Camera, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Marco Filibeck

Parlando del personaggio da lui interpretato e del suo ritorno al Maggio nel volgere di pochi mesi dopo la Tosca dello scorso giugno, Vincenzo Costanzo ha sottolineato le sue emozioni nel vestire nuovamente i panni di Pinkerton, personaggio chiave della sua carriera a cui ha dato voce in ben 329 occasioni in tutto il mondo prima di quest’ultima a Firenze: “Sono davvero felice di essere qui a Firenze dove dieci anni fa, nel febbraio del 2014, ho interpretato per la prima volta il ruolo di F.B. Pinkerton. Mi fu data questa possibilità all’età di 22 anni e ora ho nuovamente l’opportunità di portare in scena questo personaggio che mi ha accompagnato in tutta la mia carriera: quella del 2 novembre, mi sembra quasi incredibile, sarà quindi la 330ª volta che darò voce a Pinkerton. Ricordo ancora bene la mia prima produzione di Madama Butterfly con la direzione di Juraj Valčuha e la regia di Fabio Ceresa, con Fiorenza Cedolins nel ruolo di Cio-Cio-San; fu davvero una grandissima emozione. Ringrazio quindi la sovrintendenza e Daniele Gatti che mi hanno voluto: mi sento davvero onorato di essere di nuovo qui al Maggio e di prendere parte a questa magnifica produzione, con la direzione strepitosa del maestro Gatti, la bellissima regia di Lorenzo Mariani e dove dunque, più di 10 anni dopo, continuo il mio percorso ‘insieme’ a Pinkerton.” 

La locandina:

GIACOMO PUCCINI

MADAMA  BUTTERFLY

Tragedia giapponese in tre atti (da John L. Long e David Belasco)

Libretto di Luigi Illica  e Giuseppe Giacosa

Edizione: Edwin F. Kalmus & Co., Inc., Boca Raton, Florida

Nuovo allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro concertatore e direttore DANIELE GATTI

Regia LORENZO MARIANI

Scene Alessandro Camera

Costumi Silvia Aymonino

Luci Marco Filibeck

Madama Butterfly (Cio-Cio-San) Carolina López Moreno

Suzuki Marvic Monreal

Kate Pinkerton Elizaveta Shuvalova

F. B. Pinkerton Vincenzo Costanzo

Sharpless Nicola Alaimo

Goro Oronzo D’Urso

Il principe Yamadori Min Kim

Lo zio Bonzo Bozhidar Bozhkilov

Yakusidé Giovanni Mazzei

Il Commissario imperiale Davide Sodini

L’Ufficiale del registro Egidio Massimo Naccarato

La madre di Cio-Cio-San Nadia Pirazzini

La zia Thalida Marina Fogarasi

La cugina Paola Leggeri

ORCHESTRA E CORO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

Maestro del Coro Lorenzo Fratini

Assistente regia Francesco Bonati

Aiuto scenografo Francesca Amato

Costumista collaboratrice Maria Antonietta Lucarelli

Assistente Light designer Jenny Cappelloni

Figuranti speciali Mengjie Yang, Zhiming Ouyang

Bambine Elena Tirinnanzi, Clelia Succu

Sopratitoli in italiano e inglese a cura di Prescott Studio, Firenze

A dicembre le étoile della danza a Verona per Il Lago dei cigni

Manni, Andrijashenko e Macario con il Ballo areniano per il gran finale di stagione
L’Orchestra di Fondazione Arena eseguirà le musiche di Čajkovskij diretta dal Maestro Päh

Il Lago dei cigni

Domenica 15 dicembre ore 15.30

Mercoledì 18 dicembre ore 19.00

Venerdì 20 dicembre ore 20.00

Domenica 22 dicembre ore 15.30

Teatro Filarmonico di Verona

Le stelle della danza, a Verona, per una produzione interamente firmata da Fondazione Arena. Dicembre sarà il mese del balletto. Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko e Alessandro Macario saranno i protagonisti del gran finale della Stagione 2024, che si chiude con Il Lago dei cigni di Čajkovskij.

Dal 15 al 22 dicembre, per quattro repliche, torna la danza sul palcoscenico del Teatro Filarmonico, a otto anni di distanza dall’ultimo spettacolo. Il titolo, dal 1877 tra i classici più belli di tutti i tempi, contiene pagine sinfoniche memorabili, scene e passi a due indimenticabili.

Lo spettacolo, una nuova produzione originale di Fondazione Arena, porterà a Verona nomi di assoluto prestigio internazionale. Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, étoile e primo ballerino del Teatro alla Scala, coppia d’arte e nella vita, nei cuori di tanti fan anche per un’indimenticabile proposta di matrimonio sul palcoscenico dell’Arena. Saranno rispettivamente Odette/Odile, ossia i due volti femminili di cigno bianco/cigno nero e il principe Siegfried, per quattro serate indimenticabili dal 15 al 22 dicembre. Accanto a loro ci sarà il mago Rothbart di Alessandro Macario, artista internazionale che dal Teatro San Carlo ha danzato in tutto il mondo, e il Ballo areniano.

Un debutto speciale anche sul podio. L’Orchestra di Fondazione Arena sarà diretta da Vello Pähn, direttore estone poliedrico, applaudito in tutti i principali palcoscenici della danza classica d’Europa, dall’Opéra di Parigi a Vienna e Monaco, già atteso a Londra, Berlino e alla Scala.

La produzione vedrà scene dipinte su disegni di Michele Olcese, direttore degli allestimenti scenici di Fondazione Arena, mentre la narrazione seguirà la classica coreografia di Evgenij Polyakov, ripresa per l’occasione da Enrica Pontesilli. Lo spettacolo durerà 2 ore e mezza, compreso un intervallo.

Il Lago dei cigni tornerà anche per la speciale notte di San Silvestro, martedì 31 dicembre alle 19.30, con un cast d’eccezione per una sola serata che sarà svelato a breve.

Biglietti in vendita al link www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni spettacolo, alla Biglietteria del Filarmonico in via Mutilati.

Main sponsor della Stagione Artistica 2024 del Teatro Filarmonico è BCC Veneta.

GIOVANI E BAMBINI. Agli spettacoli integrali si aggiungeranno due appuntamenti targati ‘Arena Young’. L’anteprima di venerdì 13 dicembre, con le prove generali aperte agli studenti e agli universitari (su prenotazione all’indirizzo mail scuola@arenadiverona.it), e la versione ridotta nel pomeriggio di sabato 14 dicembre, già pressoché sold-out, che vedrà in scena i primi ballerini Rosa Pierro e Artem Sorochan, principal e solista all’Aalto Ballett di Essen, in Germania.

FILARMONICO 2025 E ABBONAMENTI. Fondazione Arena di Verona ricorda agli abbonati che fino al 12 novembre è possibile rinnovare gli abbonamenti già in essere, riservando il proprio posto per le Stagioni artistiche 2025. L’anno prossimo saranno sei i titoli d’opera e dieci gli appuntamenti sinfonici. Dal 13 novembre sarà possibile, invece, sottoscrivere nuovi abbonamenti e speciali carnet.  

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45

Tel. 045 8005151

BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona

Aperta due ore prima dello spettacolo

Tel 045 8002880

biglietteria@arenadiverona.it

Call center (+39) 045 8005151

www.arena.it

Punti vendita TicketOne.it

CBO: CON “IL BAROCCO” SI CHIUDE LA RASSEGNA “LE ARMONIE DELL’ARTE”

Protagonisti gli storici dell’arte Cristina Acidini e Marco Carminati, insieme alla Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna guidata da Paolo Mancini, solista e concertatore 

Musiche di Lully, Corelli, Händel, Bach, Vivaldi

Lunedì 4 novembre alle 20.30 all’Auditorium Manzoni

È l’età della meraviglia, ma anche dell’inquietudine e della bizzarria quella a cui è dedicato l’ultimo appuntamento dal titolo “Il Barocco” della rassegna “Le Armonie dell’Arte”, in programma lunedì 4 novembre alle 20.30 all’Auditorium Manzoni. Ospiti per l’occasione saranno gli storici dell’arte Cristina Acidini e Marco Carminati; sul palco insieme a loro la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna.

Acidini è la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno (fondata nel 1563), oltre ad essere stata anche soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure e del Polo Museale fiorentino. È inoltre autrice di saggi sull’arte del Rinascimento. Accanto a lei Marco Carminati, esperto di storia della pittura e della miniatura rinascimentale e autore di diverse pubblicazioni. Ha lavorato all’inserto “Domenica” del Sole 24 Ore, di cui è stato anche caporedattore responsabile. Nel 2018 è stato nominato Accademico d’onore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia e dal 2023 è vicepresidente degli Amici di Brera.

Sebbene segnato da guerre e divisioni, il periodo compreso tra la fine del Cinquecento e la metà del Settecento è caratterizzato da rivoluzioni in ogni ambito: in campo scientifico  con le «sensate esperienze» di Galileo Galilei e le intuizioni di Cartesio, Newton e Bacone; nell’arte con il linguaggio di artisti come Bernini, Rubens, Juvarra e Pietro da Cortona, nel complesso caratterizzato dalla «tensione dinamica, l’andamento curvilineo delle architetture, la proliferazione dell’ornamento e la dilatazione pittorica delle superfici» e da «un acuto senso della teatralità», che dalla Roma del primo Seicento si diffonde in Europa, in Asia e nelle Americhe.

Anche la musica è coinvolta in questo cambiamento, come testimoniano le pagine interpretate dalla Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna guidata per l’occasione da Paolo Mancini, solista e concertatore. Alla celebre Marche pour la cérémonie des Turcs di Jean-Baptiste Lully, si accostano il Concerto grosso in re maggiore, op. 6 n. 4 di Arcangelo Corelli – l’altro solista al violino è Marco Ferri – e l’aria Lascia ch’io pianga dall’opera Rinaldo di Georg Friedrich Händel nell’interpretazione del soprano Juana Shtrepi. Il mezzosoprano Aoxue Zu canta invece Erbarme dich, mein Gott dalla Passione secondo Matteo BWV 244 di Johann Sebastian Bach, e dello stesso compositore tedesco è anche il Concerto per violino n. 1 in la minore BWV 1041, di cui viene eseguito il primo movimento. Si torna poi in Italia con le note di Antonio Vivaldi: in programma l’Allegro molto dal Concerto per archi n. 4 in la maggiore RV 158 e il celeberrimo Concerto in sol minore”L’estate” RV 315 dalle Quattro Stagioni.

“Le Armonie dell’Arte” è una coproduzione tra Teatro Comunale di Bologna e Innovio, realizzata grazie al supporto di IllumiaPwC Italia e dei Centri di Consulenza Finanziaria di Bologna – Allianz Bank Financial Advisors. La rassegna è curata da Barbara Abbondanza, con la direzione artistica di Valentino Corvino e il coordinamento editoriale di Giovanni Carlo Federico Villa. Le creazioni video sono di Innovio Arts. 

Biglietti a 10 euro (Under30), 15 euro (Ridotto abbonati opera, sinfonica e danza) e 20 euro (intero) per il Settore 1; a 10 euro (Under30 e Ridotto abbonati opera, sinfonica e danza), 15 euro (intero) e 5 euro (studenti UNIBO) per il Settore 2; in vendita online sul sito del TCBO, sulla piattaforma TicketSms e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi),  dal martedì al venerdì  dalle 12 alle 18 e il  sabato dalle 11 alle 15; il giorno dello spettacolo presso l’Auditorium Manzoni da 1 ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio.