ROBERTO BOLLE A FIRENZE E MILANO IN CARAVAGGIO

FINALMENTE PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA LO STRAORDINARIO BALLETTO di Mauro Bigonzetti

CHE DEBUTTO’ IN GERMANIA NEL 2008

 SARA’ il 9, 10 e 11 MAGGIO 2025 AL TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

E DAL 15 AL 21 MAGGIO AL TAM TEATRO ARCIMBOLDI DI MILANO

Finalmente, per la prima volta in Italia, lo straordinario balletto Caravaggio di Mauro Bigonzetti, atteso come evento speciale il 9, 10, 11 maggio 2025 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino – all’interno dell’87° edizione dell’omonimo Festival – e subito dopo – dal 15 al 21 maggio – al TAM Teatro Arcimboldi di Milano.

Promotore del progetto nonché interprete protagonista di Caravaggio è l’Étoile scaligera Roberto Bolle, ambasciatore della cultura italiana nel mondo e portavoce della diffusione del balletto come forma d’arte accessibile e dedicata a tutti. Accanto a lui, alcuni tra i migliori danzatori solisti di caratura internazionale, insieme ad un corpo di ballo creato per l’occasione tramite audizione, che comprenderà circa 30 giovani ballerini liberi professionisti.

Un progetto, quindi, tutto italiano – creato nel 2008 per lo Staatsballett Berlin diretto da Vladimir Malakhov – pensato da Bigonzetti, acclamato coreografo italiano del panorama contemporaneo, su musica del compositore e direttore d’orchestra Bruno Moretti, che ha dato una nuova orchestrazione sinfonica a brani di Claudio Monteverdi tratti dall’Orfeo – dal Combattimento di Tancredi e Clorinda, dall’Incoronazione di Poppea e dal Settimo libro dei madrigali.

L’opera è potente e memorabile e si ispira alle opere del pittore italiano Caravaggio, Michelangelo Merisi (1571-1610), di cui Bigonzetti mette in risalto la complessità della figura, celebrandone gli aspetti che compongono l’uomo e l’artista. Da un lato il suo travagliato mondo interiore, mosso da un animo particolarmente inquieto, e dall’altro il racconto attraverso l’espressione della sua arte. Caravaggio, seguendo l’interrelazione di questi due aspetti, diventa pertanto un balletto psicologico e drammatico, che dal punto di vista drammaturgico ha le sue “note” ricorrenti nel solo, nei duetti, terzetti e quartetti, inframmezzati da scene corali che allentano la tensione e imprimono il moto a un’azione sostanzialmente incentrata sull’io caravaggesco. Grazie all’essenziale arredo scenografico e disegno luci, sapientemente creati da Carlo Cerri, l’unione tra i due mondi si ramifica, esaltando il pensiero coreografico e valorizzando il movimento dei corpi.

Il balletto Caravaggio, coreografia di Mauro Bigonzetti,è una produzione in collaborazione tra la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e ARTEDANZASRL, con il supporto del Ministero della Cultura e il contributo di Intesa Sanpaolo.

Per informazioni e prenotazioni:

PER FIRENZE:

Biglietti in vendita presso la Biglietteria del Teatro del Maggio e sul sito a questo indirizzo: https://www.maggiofiorentino.com/events/roberto-bolle-caravaggio-festival-del-maggio-2025

PER MILANO:

Biglietti in vendita su Ticketone.it e sul sito di www.teatroarcimboldi.it 

Torna Maria Agresta al Teatro di San Carlo

Sul podio Dan Ettinger

Sabato 30 novembre, ore 19:00

Torna Maria Agresta al Teatro di San Carlo per il prossimo appuntamento della Stagione Sinfonica 24/25, sabato 30 novembre alle ore 19:00. Il soprano sarà protagonista insieme al Direttore Musicale Dan Ettinger, sul podio alla guida dell’Orchestra del Teatro di San Carlo.

Intriso di profonda spiritualità, il programma proposto apre con i Vier letze Liederper soprano e orchestra di Richard Strauss. Nella seconda parte, segue la Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore di Anton Bruckner.

L’ultimo capolavoro di Richard Strauss, un intenso commiato all’arte e alla vita: Primavera, Settembre, Andando a dormire e Al tramonto sono i Quattro ultimi Lieder (Vier letzte Lieder)che compongono il ciclo nato non per volontà del compositore. La genesi dell’opera, con la sequenza oggi nota, si riconduce all’edizione Boosey & Hawkes del 1950, curata da Ernest Roth. La sua composizione, invece, si lega a un commovente aneddoto di vita familiare. Fu il figlio Franz che passò al padre una raccolta di poesie di Herman Hesse: la composizione rappresentava la sola risposta al declino delle condizioni fisiche di Richard. L’ultimo Lied, il simbolico Al tramonto, è il solo su testo di Joseph von Eichendorff.

Ricorre, nel 2024, il duecentesimo anniversario della nascita di Anton Bruckner: definì “Fantastica”, la sua Quinta Sinfonia, senza però attribuirle un vero soprannome formale. Eppure, intorno a essa, sono fioriti numerosi appellativi: tra gli altri, “Cattolica”, “Sinfonia della Fede”, “Sinfonia dei pizzicati” e, ancora, “Tragica”. Fu composta tra il 1875 e il 1878 e la prima esecuzione avvenne a Graz, presso il Thalia Theater, solo nel 1894: fu l’allievo Franz Schalk a dirigere una versione che, però, presentava alcune modifiche rispetto all’originale. “Un capolavoro contrappuntistico”, come la definì Bruckner, la Sinfonia si articola in quattro movimenti, cui si antepone un’Introduzione lenta.

Dan Ettinger è uno dei direttori d’orchestra più richiesti a livello internazionale della sua generazione. Direttore musicale del Teatro San Carlo dalla Stagione 2022-23, dirige nei più importanti teatri d’opera del mondo come la Metropolitan Opera di New York, la Washington National Opera, la Royal Opera House – Covent Garden di Londra, l’Opéra National de Paris, il New National Theatre di Tokyo, l’Opernhaus di Zurigo, il Festival di Salisburgo e le Opere di Stato di Vienna e di Monaco di Baviera.

Maria Agresta vince nel 2014 il Premio Franco Abbiati. Fin dal primo grande successo, nel 2011 con il debutto ne I vespri siciliani, calca i palcoscenici più prestigiosi: Teatro alla Scala, Arena di Verona, Teatro dell’Opera, Teatro La Fenice, Teatro San Carlo, Royal Opera House, Bayerische Staatsoper, Semperoper di Dresda, Opéra Bastille. Collabora con direttori quali Riccardo Muti, Daniel Barenboim, Zubin Mehta, Antonio Pappano, Gianandrea Noseda, Nicola Luisotti, Michele Mariotti.

Stagione 24/25

30 Novembre 2024

Dan Ettinger / Maria Agresta

Direttore | Dan Ettinger
Soprano | Maria Agresta

Programma
Richard Strauss, Vier letzte Lieder per soprano e orchestra
Anton Bruckner, 
Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore, WAB 105

Orchestra del Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo | CREMISI
sabato 30 novembre 2024, ore 19:00 – S/P – CREMISI – VII

Durata: 2 ore e 5 minuti circa, con intervallo

Andrea Battistoniè il nuovo Direttore musicale del Teatro Regio di Torino


Un talento internazionale, una nuova energia per il Regio

Il Teatro Regio di Torino è lieto di annunciare la nomina di Andrea Battistoni a Direttore musicale, un momento fondamentale per il Teatro e il suo futuro. Battistoni, figura di spicco nel panorama musicale internazionale, entrerà in carica ufficialmente dal 1° gennaio 2025, con un mandato che abbraccerà le prossime due Stagioni.

Stefano Lo Russo, Presidente della Fondazione Teatro Regio e Sindaco della Città di Torino commenta: «Annunciamo con piacere la nomina di Andrea Battistoni, cui diamo il benvenuto, come Direttore musicale del Teatro Regio. Siamo certi che la sua presenza e la sua guida non potranno che rafforzare la capacità del Regio di rinnovarsi e sperimentare attraverso un’offerta artistica di grande qualità, consolidando il percorso che lo sta riportando a essere punto di riferimento nel panorama culturale nazionale e internazionale. Siamo certi che il nuovo Direttore, che ha già un legame di collaborazione consolidato con il nostro Teatro, proseguirà nel cammino intrapreso verso una proposta culturale trasversale e inclusiva, aperta a tutte e a tutti».

Il Sovrintendente Mathieu Jouvin afferma: «La nomina di Andrea Battistoni a Direttore musicale del Teatro Regio rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso di rilancio intrapreso oltre due anni fa, con l’obiettivo di riportare il nostro Teatro al livello artistico che gli compete: il più alto. Siamo orgogliosi di accogliere un artista così giovane e già straordinariamente affermato, il cui talento e visione musicale sapranno arricchire la nostra proposta artistica e rafforzare il ruolo del Regio come punto di riferimento nel panorama lirico internazionale. La costante disponibilità di Andrea ad avvicinare la musica classica a un pubblico sempre più ampio, rendendola accessibile e coinvolgente, rispecchia un obiettivo fondamentale per la direzione del Teatro. È proprio questa sintonia di intenti che ha reso naturale e convinta la scelta di Andrea Battistoni come nuovo Direttore musicale e sono certo che, insieme, potremo costruire un percorso entusiasmante per il nostro pubblico e per il Teatro stesso».

Il Direttore artistico Cristiano Sandri aggiunge: «La scelta di Andrea Battistoni come Direttore musicale riflette pienamente la nostra volontà di tracciare un nuovo percorso per il Teatro Regio. Il Maestro è un direttore di straordinaria preparazione e sensibilità musicale, profondamente legato al nostro Teatro, che conosce bene. La sua capacità di unire l’esplorazione del grande repertorio italiano a nuove sperimentazioni rappresenta un valore aggiunto per il nostro progetto artistico. Naturalmente la nomina di un Direttore musicale costituisce una tappa cruciale per un teatro in quanto significa offrire all’orchestra e al coro una guida artistica di riferimento. Lo accogliamo con grande entusiasmo».

Andrea Battistoni: «Sono profondamente onorato ed emozionato di essere stato chiamato a ricoprire il ruolo di Direttore Musicale del Teatro Regio di Torino. È per me un privilegio e una grande responsabilità poter contribuire alla storia di una delle Istituzioni musicali più prestigiose a livello internazionale. Ringrazio vivamente il Sovrintendente Jouvin ed il Direttore Artistico Sandri per la fiducia accordatami. Mi impegnerò al massimo per onorare questa nomina, con spirito di servizio e dedizione nei confronti delle maestranze artistiche che sono un patrimonio inestimabile di talento e professionalità e che tutto il mondo ci invidia. Insieme, cercheremo di costruire un percorso che metta sempre più in luce le loro preziose e straordinarie qualità in modo da offrire al pubblico torinese ed internazionale un’esperienza artistica sempre più ricca e coinvolgente».

Un percorso di collaborazione già avviato

Andrea Battistoni ha costruito un rapporto profondo con i complessi artistici del Teatro Regio, segnato da appuntamenti significativi sia in Italia sia all’estero. Dopo il debutto nel 2011 con il Concerto per la Festa della Repubblica in piazza San Carlo, ha diretto L’elisir d’amore di Donizetti, in teatro e al Festival di Wiesbaden nel 2014, portando il nome del Regio in una prestigiosa manifestazione internazionale. Tra i suoi ritorni a Torino, spiccano La bohème nell’ambito del progetto The Best of Italian Opera per EXPO 2015, fino al dittico con La giara di Casella e Cavalleria rusticana di Mascagni con la regia di Gabriele Lavia nel 2019. Più recentemente, nel gennaio 2023, ha diretto la Messa da Requiem di Verdi e, a ottobre, La bohème, opera con cui il Regio ha inaugurato le celebrazioni pucciniane. Queste tappe hanno costruito e consolidato il suo rapporto con il Teatro e i suoi organici artistici, ponendo basi solide e condivise per la scelta del suo nuovo incarico.

Un incarico di grande respiro

Il maestro Battistoni dirigerà almeno due produzioni liriche per ogni Stagione, oltre a diversi concerti. In linea con la Direzione del Teatro, il maestro interpreterà sia opere del grande repertorio italiano, di cui è profondo conoscitore, sia titoli meno frequentati e da riscoprire, con l’intento di rinnovare e ampliare le prospettive artistiche del Regio. Il primo impegno sul podio del Regio sarà con Andrea Chénier di Umberto Giordano, in scena dal 18 al 29 giugno. L’opera vede il ritorno di artisti di grande statura vocale e interpretativa come Gregory Kunde, Maria Agresta e Franco Vassallo, ed è proposta in un nuovo spettacolare allestimento firmato da Giancarlo del Monaco. Ancor prima, il Direttore musicale sarà già coinvolto nelle procedure di concorso per i professori d’orchestra. Uno dei punti cardine del suo mandato sarà inoltre la divulgazione culturale, con un’attenzione particolare verso i giovani. Andrea Battistoni, già autore del libro Non è musica per vecchi, si impegnerà a rendere la musica classica e la lirica sempre più accessibili e amate da un pubblico ampio e intergenerazionale: «per innamorarsi della sinfonica, appassionarsi a quei meravigliosi romanzi cantati che sono le opere liriche, entrare nella vita dell’orchestra e svelare i segreti che hanno ispirato i grandi compositori».

Un talento riconosciuto a livello internazionale

Andrea Battistoni, nato a Verona nel 1987, si è imposto come uno dei direttori più preparati e versatili della sua generazione. A soli 27 anni è stato il più giovane direttore a debuttare sul podio del Teatro alla Scala, un record che ha segnato la sua precoce affermazione nel panorama musicale internazionale. Dirige regolarmente alla Deutsche Oper di Berlino e al Teatro dell’Opera di Sydney; a luglio di quest’anno ha debuttato con successo al Covent Garden di Londra con Tosca ed è atteso con grande interesse per il debutto all’Opéra di Parigi, dove dirigerà Rigoletto a maggio 2025. Tra gli incarichi della sua carriera, ricordiamo il ruolo di Primo Direttore Ospite del Teatro Regio di Parma, ricoperto dal 2010 al 2013, e quello di Direttore Principale del Teatro Carlo Felice di Genova, che ha svolto dal 2013 al 2019. Un altro traguardo di rilievo è stato l’importante sodalizio artistico con la Tokyo Philharmonic Orchestra, che pochi mesi dopo l’inizio della collaborazione lo ha nominato Chief Conductor per numerose stagioni, ruolo che occupa un posto di primo piano nella sua carriera attuale. Oltre a un’intensa attività nei principali teatri e con le orchestre sinfoniche più prestigiose del mondo, Battistoni si distingue anche come compositore. Questa sera, 29 novembre, l’Opéra Royal de Wallonie-Liège presenterà in prima mondiale Pucciniana, cantata per soprano, tenore, coro e orchestra, commissionata al maestro Battistoni. L’opera, concepita come un dialogo musicale articolato in cinque tableaux, rende omaggio al genio di Giacomo Puccini.

Un legame simbolico con Puccini

La nomina di Andrea Battistoni viene annunciata in una data di forte valore simbolico: il 29 novembre 2024, 100° anniversario della scomparsa di Giacomo Puccini. Questa ricorrenza chiude idealmente un anno di celebrazioni dedicate al grande compositore, iniziate con lo stesso maestro Battistoni alla conduzione della Bohème e concluse oggi con la sua nomina, dunque con l’inizio di una nuova fase per il Teatro Regio.

Impegno e qualità artistica

Con rigore e passione, Battistoni affronta ogni progetto con uno studio accurato e una preparazione meticolosa, dimostrando una straordinaria dedizione alla musica. Questo approccio rappresenta un valore prezioso, che contribuirà a costruire un percorso di crescita condiviso. Con la sua energia, visione artistica e impegno verso il futuro, Andrea Battistoni si prepara a guidare l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio verso nuove sfide, rafforzandone il ruolo di eccellenza musicale e culturale a livello internazionale.

Il Teatro Regio di Torino, insieme ai suoi artisti, lavoratori e pubblico, rivolge ad Andrea Battistoni i migliori auguri per un percorso ricco di successi e soddisfazioni nel suo nuovo incarico di Direttore musicale. Con entusiasmo e fiducia, tutto il Regio lo accoglie in questa nuova e stimolante avventura artistica.

Per tutte le informazioni e gli aggiornamenti: www.teatroregio.torino.it.

LA NUOVA PRODUZIONE DE LA VEDOVA ALLEGRA DELLA COMPAGNIA CORRADO ABBATI INAUGURA DICEMBRE AL REGIO DI PARMA

Corrado Abbati porta in scena l’operetta di Franz Lehár con le coreografie di Francesco Frola eseguite dal Balletto di Parma e Alberto Orlandi sul podio dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta

Teatro Regio di Parma

mercoledì 4 dicembre 2024, ore 20.00

sabato 7 dicembre 2024, ore 17.00

In occasione del Black Friday

biglietti con riduzione dal 20% al 50%

nella giornata del 29 novembre

su alcuni appuntamenti di Dicembre al Regio

Dicembre al Regio inaugura mercoledì 4 dicembre 2024, ore 20.00 (replica sabato 7 dicembre 2024, ore 17.00) con La vedova allegra, operetta in tre atti di Franz Lehár su libretto di Victor Léon e Leo Stein dalla commedia L’Attaché d’ambassade di Henri Meilhac, portata in scena dalla Compagnia di Corrado Abbati, che ne firma la traduzione, l’adattamento e la regia, con Mariska Bordoni, Fabrizio Macciantelli, Antonella Degasperi, Gianmarco Durante, Federico Bonghi, Matteo Bartoli, Claudia Bonazzi, Claudio Ferretti, Matteo Catalini, Corrado Abbati.

Alberto Orlandi dirige l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e il Balletto di Parma esegue le coreografie di Francesco Frola, nel nuovo allestimento scenico di Inscena Art Design.

“Partendo dal termine ‘leggerezza’ dato da Italo Calvino nel primo capitolo delle Lezioni Americane e cioè ‘leggerezza come reazione al peso del vivere’ e conscio che nell’immaginario collettivo il termine ‘operetta’ è unito al termine ‘sorriso’, il mio intento, in questa edizione de La vedova allegra, – scrive Corrado Abbati nelle note di regia – è stato quello di non negare, per chissà quale dotta purezza (o pesantezza) intellettuale, ciò che è la caratteristica tipica dell’operetta: la voglia di emozioni rassicuranti. Tutti, fin da subito, sanno che si finirà felici e contenti! Il mio lavoro è stato, quindi, quello di creare uno spettacolo capace di suscitare allegria, com’era d’altronde nelle intenzioni dell’autore che ha disseminato La vedova allegra di tanti spunti su un canovaccio diplomatico dove non si nascondono desideri segreti e interessi erotici o politici che vengono risolti a ritmo di valzer, ma anche di can-can”.

Dicembre al Regio proseguirà venerdì 6 dicembre, ore 20.30, con Puccini Dance Circus Opera, per coro di corpi e strumenti; domenica 15 dicembre, ore 17.00, con Christmas Gym La festa delle medaglie olimpiche della ginnastica azzurra; venerdì 20 dicembre, ore 20.30, con Pianse ed amò per tutti recital lirico benefico con Luca Salsi e Michele Pertusi in favore dell’Ospedale dei bambini di Parma “Pietro Barilla; sabato 28 dicembre, ore 20.30, e domenica 29 dicembre, ore 15.30, con Lo Schiaccianocidel Balletto Nazionale Armeno; mercoledì 1 gennaio, ore 18.00, con il Concerto di Capodanno della Società dei Concerti di Parma.

BIGLIETTERIA

Biglietti da 15 a 40 euro. I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma e online su teatroregioparma.it. L’acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio. Per informazioni Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A – 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 – biglietteria@teatroregioparma.it

BLACK FRIDAY

In occasione del Black Friday, biglietti con riduzione dal 20% al 50% in vendita presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma e online su teatroregioparma.it  solo venerdì 29 novembre 2024 per i seguenti spettacoli: La vedova allegra Compagnia Corrado Abbati, Puccini Dance Circus Opera Compagnia blucinQue, Christmas Gym La festa delle medaglie olimpiche della ginnastica azzurra, Lo Schiaccianoci Balletto Nazionale Armeno.

 MICHELE MARIOTTI E SERGIO RUBINI INSIEME PER LEOPARDI ALL’OPERA DI ROMA 

Musica e poesia si incontrano in un concerto dedicato al poeta dell’Infinito.

Tra i brani in programma, i Kindertotenlieder di Mahler e la Sinfonia Eroica di Beethoven 

Domenica 8 dicembre ore 20.00

Il concerto è trasmesso in diretta su Radio3 Rai 

Le malinconie, le speranze e le disillusioni di Giacomo Leopardi incontrano la musica di alcuni tra i più grandi compositori. Dopo aver diretto il Simon BoccanegraMichele Mariotti torna sul podio del Costanzi domenica 8 dicembre, alle ore 20.00, per il suo primo concerto della Stagione 2024/25, trasmesso in diretta su Radio3 Rai. 

Per l’occasione, il Direttore musicale della Fondazione Capitolina ha ideato un programma incentrato su Giacomo Leopardi, in cui brani di Schubert, Mahler e Beethoven saranno intervallati dalla lettura di alcuni testi del poeta, recitati dal vivo per l’occasione da Sergio Rubini, per la prima volta sul palco dell’Opera di Roma. Una partecipazione straordinaria, quella dell’attore e regista, che anticipa la messa in onda su Rai1 della miniserie evento in due puntate, da lui diretta, dal titolo Leopardi – Il poeta dell’infinito, prevista per il 7 e 8 gennaio 2025. Riflessioni tratte dallo Zibaldone, dai Canti e dalle Operette morali di Leopardi si alternano dunque all’esecuzione dell’Entr’acte n. 3 di Schubert dal dramma Rosamunde, al ciclo dei Kindertotenlieder di Mahler (baritono solista è Markus Werba) e alla Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica di Beethoven. Prima del concerto, sarà proiettato su uno schermo un estratto dalla miniserie diretta da Rubini. 

«Volevo costruire un programma capace di dialogare con una serie di letture e di racconti tratti dagli scritti di Leopardi, – racconta Michele Mariotti – cercando di trovare corrispondenze ed echi di certi temi poetici nella musica della sua epoca, come in Schubert e Beethoven, o in autori come Mahler, che pur lontani nel tempo sembrano condividere la sua sensibilità e la sua visione del mondo. Ad esempio Schubert, come Leopardi, viene ancora oggi spesso considerato come un compositore languido, melanconico, mentre era un uomo con una forza interiore incredibile. Mahler condivide invece con il poeta un immenso amore per la vita, che si lega al contempo a una lucida e terribile consapevolezza della tragedia insita nella stessa». 

«Così come ho lavorato con i miei sceneggiatori alla serie televisiva, insieme al maestro Mariotti, che ha voluto questa serata di dialogo tra musica e poesia, ho scelto di raccontare un Leopardi diverso da quello tramandato da una tradizione a volte schematica. – dice Sergio Rubini – Leopardi non era un uomo fragile e triste, schiacciato dalla gobba e ingrigito dalla malinconia. Il suo pessimismo era piuttosto il riflesso di un immenso amore per la vita che lo portava a difendere la libertà, la bellezza, la dignità dell’essere umano contro il potere schiacciante del mondo e della Natura – temi di fronte ai quali il sempre giovane recanatese si rapporta con la forza e il coraggio di un titano. Nel tentativo di far emergere questi aspetti, ho voluto legare alcune riflessioni dello Zibaldone a una serie di letture poetiche tratte dai Canti – alcuni molto noti, come Il passero solitario e Le ricordanze, e altri meno conosciuti, penso a Il sogno -, nonché al racconto a braccio di una delle Operette morali, dove emerge un Leopardi sorprendentemente brillante e spietatamente comico. Il pensiero leopardiano, frutto di un’infaticabile e appassionata indagine sull’animo umano, inviso ai conformisti e incompreso dai suoi contemporanei, risuona straordinariamente attuale per noi uomini del Duemila grazie alla visionarietà di uno dei nostri massimi poeti, patrimonio della storia del nostro Paese, da considerarsi vera e propria icona pop». 

La proposta sinfonica della Stagione 2024/25 dell’Opera di Roma prosegue sabato 22 marzo 2025, con Mariotti che propone Ein deutsches Requiem di Brahms, affiancato dal soprano Carolina López Moreno e dal baritono Derek Welton. Il 28 aprile, invece, il Costanzi ospita l’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori che, diretta da Ignazio Maria Schifani, propone La gloria di primavera di Alessandro Scarlatti in occasione dei trecento anni della morte del compositore. Un progetto del Ministero dell’Università e Ricerca in collaborazione con il Conservatorio di Palermo. Il 10 maggio 2025, James Conlon dirige la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Šostakovič e la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Beethoven. La programmazione sinfonica si chiude il 26 settembre 2025, con il debutto di Diego Ceretta all’Opera di Roma con il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 77 di Brahms – violino solista Marc Bouchkov – e la Sinfonia n. 7 in re minore op. 70 di Dvořák.

Ph. Fabrizio Sansoni

IL TEATRO DELL’OPERA SI RINNOVA 

Diversi gli interventi di ammodernamento con cui il Costanzi si è presentato al pubblico all’inaugurazione del 27 novembre.

Completamente ristrutturato lo shop

Inaugurata stasera con il Simon Boccanegra di Verdi la nuova Stagione dell’Opera di Roma che, oltre a un calendario sempre più ricco di opere, balletti e concerti, presenta con l’occasione anche un restyling dei suoi principali ambienti. Il pubblico è stato accolto all’ingresso da un nuovo ed elegante shop, completamente ristrutturato nella forma, con una nuova scaffalatura bianca a muro e l’installazione di luci a led. Ridisegnate anche le livree delle maschere del Teatro. Rifatta la tinteggiatura degli ambienti interni, mentre il pavimento del foyer ha subìto lavori di livellamento e lucidatura generale. Il rinnovamento ha interessato anche la moquette del quarto piano, a livello dei posti di Galleria. La ristrutturazione è intervenuta poi per rinnovare alcuni dei servizi. Grazie ad Acea, inoltre, una nuova illuminazione fa risplendere il gruppo scultoreo bronzeo di Luigi Scirocchi, raffigurante le Muse, e la facciata principale esterna del Teatro. Sempre all’esterno del Costanzi, infine, è stato posizionato un grande schermo che trasmetterà, durante il giorno, locandine e trailer degli spettacoli in cartellone.

ph-Fabrizio-Sansoni

TCBO: KORNGOLD CON GIL SHAHAM, UNA NOVITÀ DI GUARNIERI E LA “PATETICA” DI ČAJKOVSKIJ. DIRIGE LYNIV

Sabato 30 novembre alle 20.30, Auditorium Manzoni

È il grande violinista statunitense vincitore di un Grammy Award Gil Shaham il solista del Concerto per violino e orchestra in re maggiore di Erich Wolfgang Korngold, in programma per la Stagione Sinfonica 2024 del Teatro Comunale di Bologna. Accanto a lui sul podio all’Auditorium Manzoni, sabato 30 novembre alle 20.30, la Direttrice musicale Oksana Lyniv, che propone anche in prima esecuzione assoluta il brano “In una notte stellata”, VI concerto per sola orchestra commissionato dall’Accademia Filarmonica di Bologna ad Adriano Guarnieri, e la Sesta Sinfonia detta “Patetica” di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

All’età di dieci anni, Shaham debuttò con l’Orchestra Sinfonica di Gerusalemme e poco dopo suonò per la prima volta con l’Orchestra Filarmonica di Israele diretta da Zubin Mehta. Oggi, a 53 anni, è uno dei violinisti più apprezzati del nostro tempo, ospite di compagini come i Berliner Philharmoniker e la Chicago Symphony Orchestra; suona lo Stradivari “Countess Polignac” del 1699. Il Concerto per violino op. 35 di Korngold nacque nel 1945 alla fine della Seconda guerra mondiale: il compositore austriaco, esiliato in California a causa delle persecuzioni naziste, aveva infatti giurato che avrebbe composto solo colonne sonore – che peraltro gli valsero due premi Oscar – finché Hitler sarebbe rimasto al potere. Il critico dell’epoca del «New York Times», Olin Downes, liquidò il lavoro come “Hollywood concerto”, ma in realtà le prime due esecuzioni con solista Jascha Heifetz – quella del 15 febbraio 1947 con l’orchestra Sinfonica di Saint Louis diretta da Vladimir Golschmann e quella del 30 marzo dello stesso anno con la Filarmonica di New York diretta da Efrem Kurtz – ebbero grande successo.

Recentemente insignita del “Bayerischer Verfassungsorden” (Ordine della Costituzione Bavarese), per i suoi “straordinari meriti artistici” nel campo della musica classica e anche per la sua attenzione nel promuovere la musica contemporanea, e del “Kulturpreis Bayern 2024”, Oksana Lyniv apre il concerto bolognese con una pagina nuova, “In una notte stellata”, che Guarnieri ha composto tra il 2022 e 2023 lasciandosi ispirare dal cosmo e dalla sua passione per l’astronomia, facendo una riflessione in musica che tende al “tempo sospeso”. «Non mi interesso ai dati tecnici, strettamente matematici o astrofisici – dice l’autore – ma voglio vivere intensamente la bellezza del cielo, la bellezza dell’infinito che ci proietta verso ciò che è misterico, universale in senso spirituale». 

Chiude la serata la celebre Sinfonia n. 6 in si minore op. 74 “Patetica”. Ultimo lavoro di Čajkovskij, che morì nove giorni dopo averne diretto la prima esecuzione il 28 ottobre 1893 a San Pietroburgo, fu dedicato al nipote Vladimir Davydov al quale il compositore confidò di avere in mente per la sinfonia un “programma” che però non fu mai svelato.

Main Partner della Stagione Sinfonica 2024 del Teatro Comunale di Bologna è Intesa Sanpaolo, grazie al cui sostegno sono inoltre aperte gratuitamente alle scuole gran parte delle prove generali dei concerti.

I biglietti – da 10 a 40 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi, 1), dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 15; il giorno del concerto presso l’Auditorium Manzoni da 1 ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio dello spettacolo. 

Per ogni concerto della Stagione Sinfonica 2024 prosegue “Note a margine”, una rassegna di incontri con il pubblico che si tengono circa 30 minuti prima dell’inizio del concerto presso il foyer del bar dell’Auditorium Manzoni. 

Info: https://www.tcbo.it/eventi/stagione-sinfonica-2024-lyniv-shaham/

Foto di Andrea Ranzi

STAGIONE SINFONICA 2024 DEL TCBO

Sabato 30 novembre ore 20.30, Auditorium Manzoni

Oksana Lyniv direttrice

Gil Shaham violino

Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Adriano Guernieri

In una notte stellata. VI Concerto per sola orchestra

Erich Wolfgang Korngold

Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 35

Moderato nobile

Romanza: Andante

Finale: Allegro assai vivace

Pëtr Il’ič Čajkovskij

Sinfonia n. 6 in Si minore op. 74, “Patetica”

Adagio. Allegro non troppo

Allegro con grazia

Allegro molto vivace

Adagio lamentoso. Andante

ULTIMO CONCERTO DELLA STAGIONE SINFONICA 2024 AL TEATRO FILARMONICO  

Venerdì 29 e sabato 30 novembre, l’Orchestra areniana esegue due capolavori della sinfonia diretta da Wolfram Christ, già prima viola dei Berliner, con la voce del soprano Mojca Erdmann

La Stagione Sinfonica 2024 di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico si chiude quest’anno con un doppio appuntamento dedicato a due pietre miliari della sinfonia: da un lato gli abissi romantici dell’Ottava di Schubert, nota come Incompiuta, dall’altro la Quarta di Mahler, detta La Vita celestiale dal titolo del lied cantato dal soprano, a compimento di un viaggio dalle gioie e inquietudini terrene al paradiso immaginato dai fanciulli.

Formazione completa per l’Orchestra di Fondazione Arena che più volte ha eseguito Schubert ma, in quasi cinquant’anni al Filarmonico, ha affrontato la Quarta mahleriana solo in due occasioni. Doppio debutto per il direttore Wolfram Christ e la solista Mojca Erdmann, lui direttore già noto anche come prima viola sia dei Berliner Philharmoniker che dell’orchestra all-star di Lucerna voluta da Claudio Abbado, lei soprano lirico affermato a livello internazionale in un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo coi massimi direttori di oggi. L’imperdibile appuntamento è venerdì 29 novembre alle 20 e sabato 30 novembre alle 17. Questa seconda data rientra nel programma del Festival Internazionale di Musica del Veneto.

Il concerto, decimo e ultimo appuntamento del cartellone che ha visto BCC Veneta main sponsor della Stagione Artistica 2024 al Teatro Filarmonico, avrà una durata di 80 minuti circa più un intervallo.

Il programma del 10° concerto del 29 e 30 novembre

È del 1822 il manoscritto dell’Ottava sinfonia di Franz Schubert, solo due movimenti sui quattro previsti dalla forma classica. Un terzo fu abbozzato ma non completato e, ufficialmente, nessun finale fu mai intrapreso. Finita nel cassetto di un amico, ne uscì solo quarant’anni dopo, postuma, per essere eseguita la prima volta a Vienna nel 1865. Con la sua apertura cupa e misteriosa in si minore, rappresenta un unicum affascinante, accanto alle inquietudini romantiche di Beethoven, Schumann ma anche di successivi maestri, come Mahler. La composta elegia del secondo movimento in Mi maggiore pare già completare il percorso sotteso alla sinfonia, come l’altra faccia di una stessa medaglia. Se solo Schubert fosse sopravvissuto ai suoi 31 anni, avrebbe forse sviluppato questo capolavoro, che tuttavia rimane tale anche nella (o forse proprio per la) forma che conosciamo.

Gustav Mahler, direttore d’orchestra di successo da fine ‘800, deve molto allo Schubert di Lieder e Ländler: indaffaratissimo all’Opera imperiale e con la già celebre Filarmonica, poteva comporre solo d’estate. I suoi cicli liederistici influenzarono le prime sinfonie: la Seconda, la Terza e la Quarta (completata nel 1900) contengono testi già musicati, dalla raccolta Il Corno magico del fanciullo di Brentano. I canti giungono a coronamento di percorsi sinfonici che non hanno un programma dichiarato ma che sono ben percepibili dal pubblico. La Quarta sinfonia in Sol maggiore si apre con un primo tempo festoso e fanciullesco che richiama i modelli classici; le ombre emergono nei sinistri valzer dello Scherzo, guidati da un violino solista “scordato” per espressa volontà dell’autore. Languido, sognante, lacerante è il tempo lento, prima di giungere ai cancelli del cielo del Lied finale, in un paradiso molto terreno e familiare, immaginato da un bimbo che conosce la fame e la miseria: il suo canto, affidato al soprano, descrive i santi come buoni vicini, in una festa dove regnano abbondanza e serenità. Una tenerezza indimenticabile e struggente.    

Nel 2025 si celebrerà il 50° anniversario dalla riapertura del Teatro Filarmonico. Saranno dieci gli appuntamenti sinfonici, tutti in doppia data, più due concerti straordinari, con programmi da Mozart a Berio, passando per i grandi classici di Beethoven, Chopin, Mahler, Rachmaninov, Prokof’ev, con prime esecuzioni e anniversari dedicati a Salieri, Ravel, Bartók e Šostakovič. I migliori interpreti internazionali e le bacchette emergenti saranno protagonisti a Verona con l’Orchestra e il Coro di Fondazione Arena. In vendita i nuovi abbonamenti alla Stagione Sinfonica e ai sei titoli della Stagione d’Opera, così come speciali carnet e singoli biglietti.

Già in vendita abbonamenti, carnet e biglietti singoli per la nuova Stagione Sinfonica 2025

Filarmonico 2025: nuovi abbonamenti, carnet e biglietti

Biglietti da 10 a 26 euro, con tariffe speciali under30, disponibili al link www.arena.it/it/teatro-filarmonico, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni concerto, alla Biglietteria del Filarmonico in via Mutilati.

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA

Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45

Tel. 045 8005151

BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO

Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona

Aperta due ore prima dello spettacolo

Tel. 045 8002880

biglietteria@arenadiverona.it

Call center +39 045 8005151

www.arena.it

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Kolja Blacher torna a dirigere l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice con Wiener Klassik

Wiener Klassik

Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven

Direttore e solista Kolja Blacher

Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova

Giovedì 28 novembre 2024 ore 21.00

Teatro Romualdo Marenco, Novi Ligure

Venerdì 29 novembre 2024 ore 21.00

Teatro degli Impavidi, Sarzana

Sabato 30 novembre 2024 ore 21.00

Chiesa di Sant’Anna, Rapallo

Dopo il successo del concerto del 3 luglio 2024 per il Paganini Genova Festival, Kolja Blacher tornerà a dirigere l’Orchestra dell’Opera Carlo Felice con Wiener Klassik nell’ambito della rassegna Liguria Musica. Il concerto si terrà giovedì 28 novembre alle ore 21.00 al Teatro Romualdo Marenco di Novi Ligure; venerdì 29 novembre alle ore 21.00 al Teatro degli Impavidi di Sarzana; e sabato 30 novembre alle ore 21.00 alla Chiesa di Sant’Anna di Rapallo.

Il programma di Wiener Klassik racconta il classicismo viennese attraverso i brani di due dei suoi massimi esponenti: Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven. In apertura il Concerto per violino e orchestra n. 5 in la maggiore, composto da Mozart nel 1775, che vedrà Kolja Blacher – violinista acclamato in tutto il mondo, esibitosi con le più importanti orchestre europee fra cui i  Berliner Philharmoniker, la Lucerne Festival Orchestra e l’Orchestra dell’Accademia  di Santa Cecilia – nella doppia veste di solista e direttore. A seguire, la Sinfonia n. 1 in do maggiore di Beethoven, primo grande lavoro sinfonico del compositore realizzato nel 1800 e ispirato allo stile di Haydn e Mozart.

Biografie

Kolja Blacher ha studiato alla Juilliard School of Music con Dorothy DeLay e con Sandor Vegh a Salisburgo. Si è esibito come solista in tutto il mondo, con le più importanti orchestre europee fra cui anche i  Berliner Philharmoniker, la Lucerne Festival Orchestra e l’Orchestra dell’Accademia  di Santa Cecilia .  Ha lavorato con direttori tra cui Kirill Petrenko, Vladimir Jurowski, Dimitri Kitajenko, Mariss Jansons, Matthias Pintscher, Markus Stenz, Simone Young e Asher Fisch. Il repertorio di Blacher comprende opere per violino solo da Bach a Berio, il repertorio di base classico-romantico e di musica contemporanea per violino e orchestra (comprese opere di Magnus Lindberg, Kurt Weill, Hans Werner Henze e Bernd Alois Zimmermann). Negli ultimi cinque anni i concerti “Play-Conduct” sono diventati il nuovo fulcro dell’attività artistica di Blacher. Ha lavorato regolarmente con la Melbourne Symphony Orchestra, la Taiwan Philharmonic Orchestra, la Stuttgart Chamber Orchestra, la Jerusalem Symphony Orchestra e l’Orchestra della Komische Oper di Berlino. Come direttore dirigerà tutti i concerti dell’Orchestra da Camera dell’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” per le prossime Stagioni e con la Tallinn Chamber Orchestra è direttore solista residente nella stagione 2023/2024. Collabora regolarmente come direttore e solista anche con la Nordic Chamber Orchestra (Svezia), la Norrlands Opera (Svezia), la South Denmark Philharmonic, la Staatsphilharmonie Rheinland Pfalz e molte altre orchestre. Blacher ha registrato CD di grande successo (Diapason d’Or) in collaborazione con Claudio Abbado, con il quale ha mantenuto stretti legami fin dai tempi della Filarmonica di Berlino e della Lucerne Festival Orchestra. Il suo album con il Concerto per violino di Schönberg (con Markus Stenz e la Gürzenich-Orchester Köln) è stato pubblicato nell’autunno 2013. È stato professore alla Hochschule für Musik und Theater di Amburgo prima di tornare nella sua città natale, Berlino, dove insegna alla Hochschule für Musik “Hanns Eisler”. Suona un violino Guarneri del Gesù del 1730, generosamente prestatogli dalla signora Kimiko Powers.

La storia dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice inizia nei primi anni del ‘900; l’attività sinfonica e operistica è da allora continuativa. Con un repertorio che spazia dal Seicento alla musica contemporanea, la compagine si distingue per produttività e versatilità. Sul podio si avvicendano direttori di rilevanza internazionale, per citarne solo alcuni: Victor De Sabata, Igor Stravinsky, Franco Capuana, Sergiu Celibidache, Hermann Scherchen, Claudio Abbado, Alceo Galliera, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovič, Gianandrea Gavazzeni, Daniel Oren, Antonio Pappano, Christian Thielemann, Daniele Gatti, Gennadij Roždestvenskij, Bruno Campanella, Zubin Mehta, Nello Santi, Sir Neville Marriner, Kyrill Petrenko, Hartmut Haenchen, Vladimir Fedoseev, Andrea Battistoni, Fabio Luisi (Direttore onorario), Donato Renzetti (Direttore emerito). Dal 2022 Riccardo Minasi è il Direttore musicale. Numerose sono le incisioni registrate al Teatro Carlo Felice, in particolare di produzioni liriche, per etichette quali Deutsche Grammophon, Decca, Sony, TDK, Rai-Trade, Nuova Era Records, Arthaus Musik, Dynamic, Bongiovanni, Denon/Nippon Columbia e BMG-Ricordi. L’alto livello artistico consolidato negli anni le consente di prendere parte a manifestazioni di grande prestigio quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Ravello Festival, il Festival di musica sacra Anima Mundi di Pisa, e d’esibirsi in importanti sedi nazionali e internazionali quali il Parco della Musica di Roma, il Teatro degli Arcimboldi di Milano, l’Auditorium della Conciliazione di Roma, il Teatro dal Verme di Milano, la Royal Opera House di Muscat, la Astana Opera, il Mariinsky Concert Hall, la Basilica di S. Francesco ad Assisi.

Biglietti

28/11 – Teatro Romualdo Marenco, Novi Ligure

Intero 10,00 euro

Ridotto 5,00 euro

Biglietti in vendita al Teatro Romualdo Marenco giovedì 28 novembre 2024 a partire dalle ore 18.00 sino a 15 minuti dopo l’inizio del concerto


29/11 – Teatro degli Impavidi, Sarzana

Intero 10,00 euro

Ridotto 5,00 euro

Biglietti in vendita al Teatro degli Impavidi nei seguenti orari:

Lun 9.30-13.00

Mar 9.30-13.00

Mer 9.30-13.00

Gio 9.30-13.00 e 16.00-19.00

Ven 9.30-13.00

Sab 9.30-13.00

Dom chiuso

e sulla piattaforma Vivaticket

30/11 – Chiesa di Sant’Anna, Rapallo

Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

“Puccini racconta Puccini” al Teatro del Maggio Fiorentino, per il centenario della morte del grande musicista

Venerdì 29 novembre 2024, nel giorno del centenario della morte di Giacomo Puccini, il Teatro del Maggio dedica al grande compositore una serata interamente volta alle sue musiche.

Sul podio della Sala Grande, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio, Francesco Lanzillotta.
La drammaturgia è curata da Alberto Mattioli; il baritono Alfonso Antoniozzi interpreta Giacomo Puccini.

Venerdì 29 novembre 2024, alle ore 20, il Teatro del Maggio dedica a Giacomo Puccini una serata speciale interamente volta alle sue composizioni nel giorno che segna i 100 anni dalla sua morte, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre del 1924.

Sul podio della Sala Grande, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio, il maestro Francesco Lanzillotta, che sarà poi di ritorno in Teatro nel volgere di poche settimane per il dittico Mavra/Gianni Schicchi in cartellone – sempre in Sala Grande – dal 15 al 22 dicembre prossimo.
La drammaturgia dello spettacolo è curata dal musicologo e scrittore Alberto Mattioli; il baritono Alfonso Antoniozzi interpreta Giacomo Puccini stesso.
Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.

In locandina un programma interamente dedicato alle musiche di Puccini che comprende sia alcuni estratti dalle sue più celebri opere sia alcune pagine sinfoniche di rara esecuzione: il concerto si apre con Crisantemi, un brano giovanile che, come raccontato dal compositore stesso in una lettera del febbraio 1890 al fratello minore Michele, Puccini scrisse “in una notte, per la morte di Amedeo d’Aosta”, avvenuta il 18 gennaio precedente.
Il concerto continua con il Preludio a orchestra in mi minore: fu completato nell’ agosto del 1876, a Lucca; ‘riscoperto’ a partire dagli anni settanta del XX secolo, il Preludio è rapidamente entrato nei repertori sinfonici, con la direzione di maestri prestigiosi.
Il Preludio sinfonico in la maggiore, che segue, fu composto nell’estate del 1882 come saggio al Conservatorio di Milano e – sempre al Conservatorio – fu eseguito per la prima volta il 15 luglio dello stesso anno.
Il programma continua con il Capriccio sinfonico, che venne eseguito per la prima volta dall’Orchestra del Conservatorio di Milano nel luglio 1883: non solo ebbe un grandissimo successo di pubblico e di critica, ma “rivelò” Puccini alla Milano intellettuale, colta e scapigliata. Il grande successo del Capriccio fu una delle ragioni per cui fu organizzata un’esecuzione privata delle Willis, che nel volgere di breve tempo diventerà Le Villi, opera-ballo in due atti su libretto di Ferdinando Fontana, composta nel secondo semestre del 1883 e rappresentata per la prima volta il 31 maggio 1884 al “Teatro dal Verme” di Milano e da cui è preso l’estratto che segue in locandina, ossia Tregenda. Il felice esito conseguito da Le Villi indusse l’editore Giulio Ricordi a commissionare a Puccini una seconda opera: la scelta ricadde su Edgar, su libretto del poeta scapigliato Ferdinando Fontana e liberamente ispirato al dramma in versi di Alfred de Musset “La coupe et les lèvres”: la composizione durò ben quattro anni e il nuovo lavoro vide la luce nell’aprile del 1889 alla Scala di Milano.

Proprio da Edgar è estratto il Preludio del III atto, che precede in cartellone due fra i più celebri estratti da altrettante delle opere più famose del catalogo pucciniano: prima l’Intermezzo del III atto della Manon Lescaut, ispirata al romanzo dell’abate Antoine François Prévost “Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut” e composta fra l’estate del 1889 e l’ottobre del 1892; poi il celeberrimo Coro a bocca chiusa, tratto dal II atto di Madama Butterfly.

L’Intermezzo di Suor Angelica, la seconda opera del Trittico pucciniano, precede il pezzo conclusivo del concerto, ossia l’Inno a Roma: fu composto da Puccini ma soltanto nella versione per canto e piano  fra mille dubbi e fatiche; addirittura il compositore stesso confessò all’amico Guido Vandini: “Sto impazzendo a fare l’Inno a Roma!”. Nonostante questo la prima esecuzione ebbe luogo allo stadio Nazionale di Roma nel giugno 1919, alla presenza di Umberto, principe di Piemonte, e delle sue sorelle Jolanda e Mafalda, dove ottenne un grandissimo successo.

Il concerto:

Per raccontare Puccini è forse meglio lasciare la parola a lui e ai suoi contemporanei, creando una drammaturgia immaginaria ma basata su fatti e parole “veri” dove, davvero, Puccini racconta Puccini. Già, ma quale Puccini? La sua vita privata e soprattutto sentimentale viene scandagliata con una passione che va dall’acribia accademica degli studiosi all’accanimento gossipparo di chi cerca sempre nuovi amori del tenero Giacomo. Indispensabile, certo, perché l’uomo e l’artista sono inscindibili. E tuttavia per questa occasione inevitabilmente celebrativa ma, si spera, non retorica, si è tentata invece la strada di un ritratto artistico che, com’è ovvio, non è e non potrà mai essere completo, perché la grandezza dell’arte pucciniana sarà sempre maggiore della nostra capacità di raccontarla (e talora, come si vedrà, anche di capirla). Ma si è almeno cercato di ricostruire la parabola creativa di un compositore, alla fine, sempre così inquieto e così insoddisfatto di sé, partendo dai primi tentativi e fermandoci alle soglie dell’incompiuta (ma incompiuta, in realtà, perché il suo rebus drammaturgico era davvero insolubile) Turandot terminale. Evitando l’agiografia, e anzi dando anche conto di dubbi, ripensamenti, critiche, giudizi ingenerosi altrui ma anche propri; e cercando di evidenziare, magari, anche qualche aspetto meno noto, come il giovanile ma accanito wagnerismo di Puccini.

(dal testo di Alberto Mattioli, pubblicato nel libretto di sala)

La locandina:

GIACOMO PUCCINI
Crisantemi
Preludio a orchestra
Preludio sinfonico
Capriccio sinfonico
Preludio a orchestra
Da Le Villi: Tregenda
Da Edgar: Preludio atto III
Da Manon Lescaut: Intermezzo atto III
Da Madama Butterfly: Coro a bocca chiusa
Da Suor Angelica: Intermezzo
Inno a Roma per coro e orchestra

Direttore
Francesco Lanzillotta

Alberto Mattioli, drammaturgia
Alfonso Antoniozzi, voce narrante come Giacomo Puccini

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore del Coro Lorenzo Fratini

Prezzi:

Solo ascolto: 10€
Visibilità limitata: 15€
Galleria: 20€
Palchi: 30€
Platea 4: 40€
Platea 3: 50€
Platea 2: 60€
Platea 1: 70€

Durata complessiva 1 ora e 30 minuti circa