Al Teatro alla Scala di Milano : IL NOME DELLA ROSA di FRANCESCO FILIDEI

Il nome della rosa

Tutto esaurito alla Scala per la nuova opera di Francesco Filidei

commissionata dal Teatro insieme all’Opéra National de Paris e pubblicata da Ricordi. Dirige Ingo Metzmacher, regia di Damiano Michieletto. Lo spettacolo è coprodotto

con l’Opéra de Paris e il Teatro Carlo Felice di Genova e sarà ripreso da Rai Cultura.

Il progetto è promosso e sostenuto da SIAE.

Milano Musica dedica a Filidei l’edizione 2025 del Festival.

Sono tutte esaurite al Teatro alla Scala le cinque rappresentazioni del Nome della rosa, la nuova opera tratta dall’omonimo romanzo di Umberto Eco (pubblicato da La nave di Teseo) che il Teatro milanese ha commissionato a Francesco Filidei insieme all’Opéra national de Paris. Lo spettacolo è coprodotto dalla Scala con l’Opéra e con il Teatro Carlo Felice di Genova. Il nome della rosa, pubblicata da Casa Ricordi, è la terza opera di Filidei dopo Giordano Bruno, su libretto italiano di Stefano Busellato (Oporto, Casa da Musica, Teatro Valli di Reggio Emilia 2015, presentato al Piccolo Teatro di Milano nel corso del Festival Milano Musica dello stesso anno), e L’inondation, su libretto francese di Joël Pommerat (Parigi, Opéra Comique 2019). Questa volta i librettisti sono lo stesso compositore e Stefano Busellato con la collaborazione di Hannah Dübgen e Carlo Pernigotti; hanno lavorato su due versioni, italiana e francese, per le prime a Milano e Parigi. Il nome della rosa è il secondo progetto realizzato dal Teatro alla Scala in collaborazione con la SIAE – Società Italiana Autori ed Editori nell’ambito del Concorso per compositori, librettisti e coreografi iscritti alla SIAE. La prima edizione, riservata alla coreografia, aveva sostenuto la creazione di Madina, coreografia di Mauro Bigonzetti e musica di Fabio Vacchi, andata in scena nel 2021.

Il nome della rosa, diretto da Ingo Metzmacher, va in scena con la regia di Damiano Michieletto, le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti, le luci di Fabio Barettin, la drammaturgia di Mattia Palma e la coreografia di Erika Rombaldoni.  

In scena un nutrito cast formato da artisti di rilievo nel panorama operistico odierno: i due protagonisti, il novizio Adso da Melk e l’ex inquisitore francescano Guglielmo da Baskerville sono Kate Lindsey en travesti e Lucas Meachem. Il bibliotecario cieco e nemico del riso Jorge de Burgos è Gianluca Buratto; l’Inquisitore Bernardo Gui è Daniela Barcellona, anche lei en travesti; l’abate del monastero Abbone da Fossanova è Fabrizio Beggi; la sventurata ragazza del villaggio (ma anche la statua della Vergine) è Katrina Galka; l’ex dolciniano Salvatore (“Penitenziagite!”) è Roberto Frontali; il cellario ex dolciniano Remigio da Varagine è Giorgio Berrugi; il bibliotecario Malachia è Owen Willetts; l’erborista Severino da Sant’Emmerano è Paolo Antognetti. Carlo Vistoli presta la sua voce all’aiuto bibliotecario Berengario da Arundel e al miniatore Adelmo da Otranto (la prima vittima); Leonardo Cortellazzi al traduttore Venanzio e a Giovanni Dalbena; Adrien Mathonat a Girolamo Vescovo di Caffa e al Cuciniere. Infine, Cecilia Bernini è Ubertino da Casale; Flavio D’Ambra è il capo della delegazione imperiale Michele da Cesena; Ramtin Ghazavi è il Cardinal Bertrando; Alessandro Senes è Jean d’Anneaux. La voce di Adso Vecchio è restituita dal Coro diretto da Alberto Malazzi, mentre le Voci bianche del Coro dell’Accademia dirette da Bruno Casoni sono i Novizi.

Il nome della rosa sarà ripreso dalle telecamere di Rai Cultura. La prima del 27 aprile sarà trasmessa in diretta da RAI Radio Tre.

L’opera

Per impostare il lavoro compositivo, Francesco Filidei si è chiesto innanzitutto quale sarebbe stato il percorso narrativo di Eco se fosse stato un musicista invece che uno scrittore. Per rispondere è necessario analizzare la struttura narrativa del romanzo per tradurla in drammaturgia musicale. Un nodo centrale è la relazione che il testo intrattiene con il romanzo popolare ottocentesco, soprattutto francese (Il conte di Montecristo, I misteri di Parigi, ecc.), che Filidei estende all’opera popolare ottocentesca, soprattutto italiana (Don Carlos, Il trovatore). Eco stesso, spiega Filidei, indica la strada da seguire quando nelle Postille al Nome della Rosa parla di “un libro che assumeva una struttura da melodramma buffo, con lunghi recitativi, e ampie Arie”. Eco racconta inoltre di aver compiuto un lavoro analogo a quello realizzato da Mahler nelle sue sinfonie (e in questo senso non si può non ricordare la sua amicizia con Berio e il Terzo Movimento di Sinfonia, gravitante intorno allo Scherzo della Seconda di Mahler). Filidei sviluppa quindi il suo discorso musicale come una struttura portante di tipo sinfonico su cui si innesta una successione di arie e recitativi, quasi forme chiuse, il cui materiale è derivato principalmente dalla variazione di melodie gregoriane. È la dimensione del sacro a giustificare il passaggio dalla parola al canto. Drammaturgicamente l’opera, che ha la struttura di un autentico grand-opéra con oltre una quindicina di personaggi, sfrutta la struttura del romanzo, in cui i fatti sono sempre presentati “de relato”, per dare a ciascuno un’aria. Le riflessioni teologiche e filosofiche, inserite da Eco nel libro e difficili da tradurre in linguaggio teatrale, sono riflesse nella costruzione formale di alcune sezioni del lavoro, attraverso madrigalismi e strutture leitmotiviche associate alle varie tematiche proposte.

Filidei condivide la passione di Eco per la materia linguistica, si tratti di parole o di note, e il gusto per la struttura e la simmetria. Il nome della rosa è diviso in sette giornate, tre delle quali formano il primo atto e quattro (l’ultima è una chiusa di breve durata) il secondo. I due atti hanno forma simmetrica e le scene sono costruite ciascuna su una nota: do, do diesis, re bemolle, re… e poi specularmente fino a tornare al do. Ne consegue un’architettura formale rigorosa, ma anche la rappresentazione grafica di un labirinto, o dell’abbraccio dei petali: un’opera in forma di rosa.  

Il romanzo

Quando Umberto Eco scrive Il nome della rosa, nel 1980, ha 48 anni ed è uno dei semiologi più influenti della scena culturale europea. Al prestigio accademico, riflesso nel Trattato di semiotica generale del 1975, unisce una vasta popolarità grazie alle sue analisi scientificamente inappuntabili ma sempre partecipi ed empatiche della cultura di massa: volumi come Opera aperta, Diario minimo, Apocalittici e integrati, Il superuomo di massa oltre al diffusissimo Come si fa una tesi di laurea, sono successi editoriali eclatanti che lasciano un segno nella cultura italiana del terzo quarto del ‘900. Saggista di successo, Eco ritorna alla passione mai estinta per la filosofia medievale (si era laureato con Luigi Pareyson sull’estetica di Tommaso d’Aquino) per il suo primo e unico romanzo, edito da Bompiani, che vende oltre 50 milioni di copie imponendosi tra i libri più letti e tradotti della letteratura italiana del ‘900, anche grazie alla versione cinematografica di Jean-Jacques Annaud del 1986 con Sean Connery, F. Murray Abraham e Christian Slater.

La trama, che Eco finge di aver desunto dagli scritti dell’immaginario frate francescano Adso da Melk, è quella di un giallo, ambientato in un monastero cluniacense nel 1327 dove si verifica una serie di omicidi.  L’autore mostra la sua dottrina e il suo gusto della minuta descrizione della vita medievale nell’ambientazione in cui ricorrono i topoi della biblioteca e del labirinto, ma la tensione narrativa è garantita, oltre che dalla ricerca degli assassini, dalla sottesa perorazione sul valore della conoscenza e della libertà. Chiave del mistero sarà il Secondo libro della Poetica di Aristotele, nella realtà perduto, in cui lo stagirita affronta il tema della Commedia

Liana Püschel terrà una conferenza introduttiva per il pubblico di ciascuna rappresentazione nel Ridotto dei Palchi un’ora prima dell’inizio.

Il 34° Festival Milano Musica, che si terrà dal 26 aprile al 6 giugno 2025, tornerà ad avere carattere monografico e sarà dedicato a “Francesco Filidei. Fiori, tempo, respiro”.

Stagione d’opera 2024~2025

27, 30 aprile 2025

3, 6, 10 maggio 2025

IL NOME DELLA ROSA

Opera in due atti

di FRANCESCO FILIDEI

Libretto di Francesco Filidei e Stefano Busellato

con la collaborazione di Hannah Dübgen e Carlo Pernigotti

Casa Ricordi Editore

Libero adattamento dall’opera di Umberto Eco Il nome della rosa edita da La Nave di Teseo

Prima assoluta

Commissione Teatro alla Scala e Opéra National de Paris

Nuova produzione Teatro alla Scala

in coproduzione con Opéra National de Paris e Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova

Direttore INGO METZMACHER

Regia DAMIANO MICHIELETTO

Scene PAOLO FANTIN

Costumi CARLA TETI

Luci FABIO BARETTIN

Drammaturgia MATTIA PALMA

Coreografia ERIKA ROMBALDONI

Personaggi e interpreti

             Adso da Melk                                                                Kate Lindsey

             Guglielmo da Baskerville                                                Lucas Meachem

             La Ragazza del Villaggio / Statua della Vergine             Katrina Galka

             Jorge da Burgos                                                              Gianluca Buratto

              Bernardo Gui                                                                  Daniela Barcellona

             Abbone da Fossanova                                                     Fabrizio Beggi

              Salvatore                                                                        Roberto Frontali

              Remigio da Varagine                                                                     Giorgio Berrugi

             Malachia                                                                          Owen Willetts

             Severino da Sant’Emmerano                                           Paolo Antognetti

             Berengario da Arundel / Adelmo da Otranto                  Carlo Vistoli

             Venanzio / Giovanni Dalbena                                          Leonardo Cortellazzi

             Girolamo Vescovo di Caffa / Cuciniere                          Adrien Mathonat

             Ubertino da Casale                                                          Cecilia Bernini

             Michele da Cesena                                                          Flavio D’Ambra

             Cardinal Bertrando                                                          Ramtin Ghazavi

             Jean d’Anneaux                                                              Alessandro Senes

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO ALLA SCALA

Maestro del Coro ALBERTO MALAZZI

Con la partecipazione del Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala

Maestro del Coro di Voci Bianche BRUNO CASONI

Date:

Domenica 27 aprile 2025 ore 20 ~ turno Prime Opera

Mercoledì 30 aprile 2025 ore 20 ~ turno A

Sabato 3 maggio 2025 ore 20 ~ turno C

Martedì 6 maggio 2025 ore 20 ~ turno B

Sabato 10 maggio 2025 ore 20 ~ turno D

Prezzi: da 215 a 26 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

Un’ora prima dell’inizio di ogni recita, presso il Ridotto dei Palchi”,

si terrà una conferenza introduttiva all’opera tenuta da Liana Püschel.

Il 27 aprile l’opera sarà trasmessa in diretta da RAI Radio Tre.

Il compositore

Francesco Filidei è nato a Pisa (5 maggio 1973). Si è diplomato al Conservatorio di Firenze e al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi.

Come organista e compositore, è stato invitato dai più importanti festival di musica contemporanea, eseguito da orchestre quali WDR, SWR, RSO Wien, ORT, RAI, Tokyo Philharmonic, Bayerischer Rundfunk, Orchestra Sinfonica di Milano, Filarmoniche di Montecarlo, Nizza, Helsinki, Vilnius, Varsavia, Orchestre Symphonique de Bretagne, Orchestra Philharmonie Luxembourg e Orchestre of Mexique, e dai più importanti ensemble specializzati, in particolare alle Philharmonie di Berlino, Colonia, Essen, Amburgo, alla Cité de la Musique di Parigi, alla Suntory e alla Tokyo Opera House, alla Theaterhaus di Vienna, alla Herkulessaal di Monaco, alla Tonhalle di Zurigo, alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles.

Dopo aver ottenuto una commissione dal Comité de Lecture Ircam nel 2005, ottiene il Salzburg Music Forderpreistrager 2006, il Prix Takefu 2007, il Forderpreistrager Siemens 2009, l’International Rostrum of Composers 2011, il Premio Abbiati 2015, il premio Charles Cros 2016 per il disco monografico “Forse”, il premio Commande 2018 della Fondazione Simone et Cino Del Duca attribuito dall’Académie des Beaux-Arts. È stato borsista dell’Akademie Schloss Solitude nel 2005, Membro della Casa de Velàzquez nel 2006 e nel 2007, Pensionnaire a Villa Medici nel 2012, Borsista del DAAD di Berlino e compositore in residenza di numerosi ensemble e festival.

Ha insegnato composizione a Royaumont (Voix Nouvelles), alla Iowa University, a Takefu (Tokyo), all’Accademia della città di Čajkovskij in Russia, ai Ferienkurse di Darmstadt, e in numerose altre istituzioni e università internazionali (Ircam, Cnsmdp, Esmuc, Musikene, Conservatorio di Strasburgo e di Mosca, Università di Berlino, Hannover, Stoccarda, Graz, San Diego, Tokyo, solo per citarne alcuni). Nel 2019 ha tenuto masterclass con concerti monografici a Shanghai, Pechino e Hong Kong.

Nel 2016 è stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese.

Dal 2018 è consulente musicale della fondazione I Teatri di Reggio Emilia e direttore artistico del festival di musica contemporanea Controtempo di Villa Medici a Roma.

Dopo Giordano Bruno, la sua prima opera rappresentata in prima assoluta a Oporto nel 2015 e ripresa successivamente in numerosi teatri europei, segue L’inondation su un libretto scritto appositamente da Joël Pommerat per la Stagione 2019 dell’Opéra Comique di Parigi. Dal 2018 pubblica con Casa Ricordi. Le precedenti composizioni sono edite da Rai Com

Primo appuntamento della Stagione Lirica 2025 dell’Opera Carlo Felice Genova con : La traviata.

Il melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave da La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, sarà in scena da domenica 12 gennaio alle ore 20.00.

Maestro concertatore e direttore Renato Palumbo, regia Giorgio Gallione, scene e costumi Guido Fiorato, coreografie DEOS, luci Luciano Novelli. Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del Coro Claudio Marino Moretti.

A dare vita ai protagonisti: Carolina López Moreno /Elena Schirru (Violetta Valery), Carlotta Vichi (Flora Bervoix), Chiara Polese (Annina), Francesco Meli / Klodjan Kaçani (Alfredo Germont), Roberto Frontali / Leon Kim (Giorgio Germont), Roberto Covatta (Gastone), Claudio Ottino (Barone Douphol), Andrea Porta (Marchese d’Obigny), Francesco Milanese (Dottor Grenvil), Loris Purpura (Domestico di Flora), Giuliano Petouchoff (Giuseppe), Filippo Balestra (Commissionario).

Lo spettacolo sarà in replica martedì 14 gennaio alle ore 20.00, mercoledì 15 alle ore 20.00, giovedì 16 alle ore 20.00, venerdì 17 alle ore 20.00, sabato 18 alle ore 15.00 e domenica 19 alle ore 15.00.

La traviata fa parte, insieme a Rigoletto e al Trovatore, della cosiddetta “trilogia popolare” di Giuseppe Verdi. Le tre opere risalgono ai primi anni Cinquanta dell’Ottocento, e rappresentano un momento di svolta nel percorso artistico del compositore. Era l’inizio del 1853, Verdi iniziava la composizione per il Teatro La Fenice di Venezia con il librettista Francesco Maria Piave per adattare il dramma teatrale tratto da La Dame aux camélias, romanzo pubblicato da Alexandre Dumas figlio e già best seller a livello europeo.

Il soggetto ispirato alla vera storia della cortigiana Marie Duplessis aveva molto colpito Verdi, che tuttavia era consapevole delle possibili controversie: la trama era ambientata nella contemporaneità, e venivano trattate tematiche che facilmente si sarebbero scontrate con certe forme di moralismo.

Dopo la prima rappresentazione, il 6 marzo 1853, La traviata iniziò a circolare in tutta Italia (anche se in parte censurata). L’opera ricevette non poche critiche, ma il suo fascino conquistò presto il pubblico, ad oggi è uno dei titoli d’opera più amati e rappresentati al mondo. La portata rivoluzionaria della Traviata si trova sia nelle tematiche – la storia d’amore della protagonista, Violetta, una donna di mondo dalla psicologia complessa raccontata con straordinaria umanità – sia nelle tecniche compositive. Elemento centrale è la profonda introspezione, l’anima dei protagonisti viene esplorata sia dalla drammaturgia sia dalla musica con una coesione unica, dando al pubblico la possibilità di immergersi nella realtà di un amore tragico e senza tempo.

«Con La traviata Verdi sceglie la strada della semplicità – dice Renato Palumbo. Semplice è la trama, semplice la scrittura musicale. Semplice, colloquiale, moderno e illuminato è il libretto di un ispirato Francesco Maria Piave, sicuramente marcato stretto però dall’implacabile Verdi.

Dietro questa semplicità si nasconde un mondo meraviglioso fatto di solitudine, di passione e soprattutto di dolore. Il dolore affettivo ma anche il dolore fisico. Il dolore è quindi presente dalla prima all’ultima nota dell’opera. Il Direttore ha il difficile compito di narrare e creare quest’atmosfera ricercata da Verdi, pensando alla scrittura musicale ma soprattutto alla parola verdiana che in quest’opera diventa quella della quotidianità. Con la sua forza e, in questo caso, con i suoi grandi silenzi. Così sarà la mia lettura di Traviata, un omaggio al ricordo della breve e intensa vita di Marie Duplessis, cortigiana morta sola a Parigi il 3 febbraio del 1847, della quale Verdi più degli altri capì la sofferenza e che cercò di rendere immortale con un’opera perfetta». 

Commenta Giorgio Gallione: «È noto che Verdi pensò La traviata come un’opera contemporanea: uno spietato inno alla vita ambientato nel presente di allora, senza orpelli o simbolismi, di una moderna, audace, ardente interiorità. Con Guido Fiorato, scenografo e costumista, abbiamo pensato di ambientare l’opera in un luogo stilizzato, antirealistico, sterile, dove dominano vetro e ghiaccio, virato in un bianco e nero “ferito”, solo talvolta, dal rosso del sangue e della vita che, comunque, pulsa. Forse Violetta muore già nel preludio e l’opera è tutto un allucinato flashback visionario e spettrale. Siamo, anche nei momenti di gioia, imprigionati in una sorta di perenne moritat dove, grazie alla musica di Verdi, il dolore è trasfigurato in modo sublime».

Biografie

Renato Palumbo ha studiato Canto, Direzione d’orchestra e coro, Pianoforte e Composizione debuttando sul podio appena diciannovenne con Il trovatore. Intraprende così un’intensa carriera che lo vede interprete di un vasto repertorio nei principali teatri italiani e internazionali, quali Scala di Milano, Opéra di Parigi, Covent Garden di Londra, i Festival di Pesaro e di Martina Franca. Ha diretto inoltre a Washington, Chicago, Berlino, Tokio, Bilbao, Barcellona, Genova, Torino, Parma, Venezia, Verona, Firenze, Napoli, Bari. Il rispetto assoluto della partitura, vissuto con spirito rigoroso ma non dogmatico è alla base di un percorso di ricerca concentrato sulla dimensione drammaturgica dell’opera e sulla sua evoluzione di respiro europeo. In Italia negli ultimi mesi ha diretto Il trovatore al Teatro Comunale di Bologna, Il corsaro al Carlo Felice, Rigoletto al Teatro Petruzzelli di Bari, Turandot al Festival Pucciniano, Manon Lescaut nell’ambito del Festival Manon Manon Manon del Teatro Regio di Torino, La traviata al Teatro del Maggio Fiorentino. Prossimi impegni: La traviata al Carlo Felice e  Il barbiere di Siviglia al Teatro La Fenice di Venezia e al Teatro Comunale di Bologna.

Giorgio Gallione, regista e drammaturgo, è stato il Direttore artistico del Teatro dell’Archivolto dal 1986 sino alla fusione con il Teatro Stabile di Genova, dando vita nel 2018 al Teatro Nazionale di Genova, per il quale è stato fino al 2021 il regista stabile e consulente artistico. Diplomato nel 1980 alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, inizia la sua attività di regista nel 1981 con Il matrimonio di Brecht e Valentin. In campo operistico ha firmato regie per teatri quali La Scala di Milano (Vita di Tutino), Regio di Torino (La rondine, Tamerlano, Street Scene, Nella colonia penale, Un tram che si chiama desiderio), Arena di Verona (Dylan Dog e Peter Uncino di Tutino), Regio di Parma (Dinorah), Teatro dell’Opera di Roma (Il gatto con gli stivali di Tutino), Teatro Massimo di Palermo (Simon Boccanegra), Comunale di Bologna (Il prigioniero di Dallapiccola e Risorgimento di Ferrero). Con l’Opera Carlo Felice ha lavorato per Candide di Bernstein, per una versione del Barbiere di Siviglia con narratore Maurizio Crozza, e ha firmato le regie della Traviata e della Rondine.

Biglietti 12/01

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

La Traviata in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Lo spettacolo è proposto nell’allestimento molto applaudito del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, con la regia di Arnaud Bernard. A dirigere un cast di ottimi interpreti – a partire da Maria Grazia Schiavo nel ruolo di Violetta – l’Orchestra e il Coro del Lirico Triestino sarà Enrico Calesso

Al Teatro Nuovo Giovanni da Udine è tempo di grande lirica. Sarà infatti in scena venerdì 13 dicembre, con inizio alle ore 20.00, il più popolare e cinematografico dei titoli verdianiLa Traviata, una produzione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste con la regia di Arnaud Bernard, noto per la sua capacità di riletture intriganti pur rimanendo sempre in una cornice di impeccabile classicismo.

Il capolavoro verdiano, primo appuntamento dedicato alla Lirica della Stagione di Opera, Operetta e Danza firmata dalla direttrice artistica Fiorenza Cedolins, sarà introdotto, mercoledì 11 dicembre alle 17.30, da una conferenza di approfondimento dal titolo «Un soggetto dell’epoca»: La Traviata di Giuseppe Verdi con il musicologo e pianista Francesco Izzo, direttore dell’Accademia Verdiana del Teatro Regio di Parma e professore ordinario all’Università di Southampton (GB) (ingresso libero).

Dramma potente e fra i più rappresentati nel mondo fin dal suo debutto avvenuto al Teatro La Fenice il 6 marzo 1843, La Traviata, opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, è il terzo capitolo di quella trilogia popolare che comprende anche Il Trovatore e Rigoletto ed è ispirata all’opera teatrale La signora delle Camelie di Alexandre Dumas. Amore, passione, morte e, su tutto, la splendida partitura verdiana rendono imperdibile questo melodramma la cui prova generale aperta alle scuole, in programma la mattina di giovedì 12 dicembre, vedrà oltre 800 studenti e studentesse presenti con i loro insegnanti.

Il cast è guidato da una Violetta di assoluta esperienza, Maria Grazia Schiavo, voce di riferimento di direttori quali Muti e Dantone e presenza importante sui migliori palchi internazionali, da Salisburgo alla Scala. Orchestra e Coro del Lirico triestino e le splendide voci soliste saranno dirette da Enrico Calesso, direttore musicale del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, che ha affrontato per la prima volta il titolo nel 2018 al Maggio Musicale Fiorentino e da allora ne ha fatto uno dei suoi punti di forza sui tanti palchi europei dove stabilmente dirige.

La Traviata di Arnaud Bernard porterà Violetta in un clima di sofisticata eleganza, con chiari riferimenti alla festosa rinascita post-bellica nelle sontuose collezioni di Christian Dior degli anni ’50, reazione del mondo femminile alle dure ristrettezze della Seconda Guerra Mondiale.  Bernard, reduce dal fortunato trittico dedicato alle Manon Lescaut di Auber, Massenet e Puccini al Regio di Torino, giunge dunque con un’idea registica ed estetica di grande raffinatezza e peraltro perfettamente centrata nell’atmosfera del libretto, pur nella sua trasposizione temporale. Il gruppo creativo si completa con Alessandro Camera alle scene ed i costumi di Carla Ricotti.

Informazioni e biglietteria

La biglietteria del Teatro in via Trento 4 a Udine è aperta dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00 (escluso giorni festivi e i lunedì) e a partire da 90 minuti prima di ogni spettacolo. Acquisti online su vivaticket.it (https://teatroudine.vivaticket.it). Per informazioni: tel. 0432 248418 (dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00). biglietteria@teatroudine.it www.teatroudine.it

Teatro Nuovo Giovanni da Udine

via Trento, 4 – 33100 UDINE

venerdì 13 dicembre 2024 ore 20:00

LA TRAVIATA

di Giuseppe Verdi

libretto Francesco Maria Piave

Enrico Calesso maestro concertatore e direttore

Arnaud Bernard regia

Violetta Valéry Maria Grazia Schiavo

Alfredo Germont Antonio Poli

Giorgio Germont Roberto Frontali

Flora Bervoix Eleonora Vacchi

Gastone Saverio Fiore

maestro del Coro Paolo Longo

scene Alessandro Camera

costumi Carla Ricotti

Light designer Emanuele Agliati

Assistente alla regia Yamal Das Irmich

Assistente alle scene Andrea Gregori

Assistente ai costumi Margherita Platè

Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

produzione Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Un cartellone 2024_25 al Giovanni di Udine firmato dalla direttrice artistica Fiorenza Cedolins con Opera, Operetta e Danza

Grandi compagnie di ballo, grandi solisti e grandi voci della lirica per una Stagione che nasce nel segno della bellezza

È un cartellone ricco di emozioni quello dedicato all’Opera, all’Operetta e alla Danza che proporrà al pubblico dieci imperdibili appuntamenti. Fra tutti svetta il ritorno di una star assoluta della danza internazionale: Roberto Bolle. L’artista che i migliori palcoscenici del mondo si contendono è atteso il 16 e 17 novembre con il suo gala Roberto Bolle & Friends. La danza contemporanea sarà rappresentata anche da una compagnia iconica come il Béjart Ballet Lausanne, mentre agli appassionati di balletto classico sarà dedicato uno spettacolo in perfetto clima natalizio come Lo schiaccianoci sulle splendide musiche di Čajkovskij. Per quanto attiene la Lirica, potremo apprezzare due capolavori immortali di Giuseppe Verdi, Rigoletto e La Traviata, entrambe produzioni della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Ma i tanti appassionati di belcanto non potranno perdersi anche La Notte della Lirica, quando artisti di caratura internazionale, FVG Orchestra e Coro del Friuli Venezia Giulia daranno vita a una grande festa della musica sulle splendide partiture di Giacomo Puccini. L’Operetta sarà protagonista in grande stile con due spettacoli caratterizzati da importanti allestimenti e grandi interpreti: Il Pipistrello di Johann Strauss e Cin Ci Là di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, entrambe produzioni della Compagnia Musica Novecento. Divertirà e appassionerà bambini e le famiglie Disney Galà, una carrellata di colonne sonore tratte dai pluripremiati film della famosa casa di animazione, ma non mancheremo di riflettere su un tema di assoluta attualità come la violenza sulle donne durante la conferenza concerto Carmen – Il prezzo della libertà dedicata a una figura simbolo della ribellione femminile.

Una nuova Stagione che intreccia il bel canto nelle sue più diverse sfumature e la danza, perfetto connubio di fascino, armonia e atletismo: il nuovo cartellone firmato dalla direttrice artistica Opera, Operetta e Danza Fiorenza Cedolins comprende tre generi legati dalla bellezza dei contenuti visivi e sonori, con 10 appuntamenti di assoluto appeal. “Punta – e non semplicemente punto – di partenza di straordinaria eccellenza della stagione è la Danza che vedrà il ritorno di Roberto Bolle sul nostro palcoscenico – sottolinea Fiorenza Cedolins – dopo il grandissimo successo della scorsa Stagione. Tutti gli appuntamenti sono pensati per accontentare fasce di pubblico diverse per età e gusto ma sono soprattutto sono stati scelti per la loro elevata qualità e per l’indiscutibile appeal delle Compagnie ospiti. C’è poi la novità dell’Operetta, che abbiamo voluto potenziare scegliendo allestimenti che affianchino alla presenza di artisti di rilievo anche il Corpo di ballo e il Coro, restituendo a questo genere molto amato dal pubblico la sua dovuta centralità. Infine, la grande Opera lirica che raccoglie in tutto il mondo l’interesse di un pubblico vastissimo e trasversale ed è diventata patrimonio Unesco nel 2024, avrà un suo posto di riguardo in questa Stagione con due grandi capolavori immortali”.

DANZA

Unico, inimitabile, ospite dei più prestigiosi palcoscenici del mondo, Roberto Bolle ritorna incontrastato protagonista della Stagione Danza 2024/25. Il suo celeberrimo gala Roberto Bolle & Friends, sempre nuovo e sempre diverso, cui partecipano ballerini di massima grandezza, è atteso il 16 e 17 novembre: un progetto speciale fuori abbonamento, che però riserverà dei vantaggi agli abbonati Danza 2024/25. Com’è tradizione, Bolle proporrà una splendida alternanza di a solo, pas de deux, virtuosismi del repertorio classico e nuove coreografie create espressamente per Bolle dai migliori coreografi internazionali.

Nel giorno dell’Epifania brillerà invece il Balletto dell’Opera di Stato dell’Albania con il classico dei classici, Lo schiaccianoci: un appuntamento che conquisterà grandi e piccini per la sua bellezza, il fascino incontrastato e la magia ispirata alle musiche leggendarie di Čaikovskij. Nei ruoli principali potremo apprezzare una coppia di giovanissimi solisti del balletto de L’Opéra di Parigi Hortense Millet-Maurin e il nostro connazionale Lorenzo Lelli (6 gennaio).

In primavera il Teatro accoglierà le luminose stelle del Béjart Ballet Lausanne, protagonista iconico della danza del XX e XXI secolo e punto di riferimento assoluto nel mondo coreutico. La Compagnia – che porterà sul nostro palcoscenico 20 ballerini – proporrà una scelta delle più celebrate creazioni del suo fondatore e mentore, Maurice Béjart, fra le quali spicca il celeberrimo Uccello di Fuoco, balletto diventato un classico del repertorio internazionale delle migliori compagnie. Non mancheranno creazioni che hanno segnato la storia del Béjart Ballet Lausanne dagli anni Settanta alla maturità, spaziando tra le fonti multiculturali di ispirazione del genio marsigliese (13 aprile).

OPERA

Saranno tre gli appuntamenti dedicati all’Opera lirica, di cui due appartenenti al repertorio classico per eccellenza ed entrambi di Giuseppe Verdi, collegati da un tema di profonda attualità qual è quello della lotta alle discriminazioni e alla violenza sulle donne. Ne La Traviata, amore, passione e morte si intrecciano alla splendida musica composta nel 1843 dal genio di Busseto. Il nuovo allestimento del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste vedrà protagonisti sul palcoscenico nei ruoli principali Maria Grazia Schiavo, Antonio Poli, Roberto Frontali, Eleonora Vacchi e Saverio Fiore, eccellente cast con cui l’opera inaugurerà la stagione lirica della città giuliana. A dirigere solisti, coro e orchestra dell’istituzione lirica triestina sarà Enrico Calesso (13 dicembre).

Terzo capitolo della trilogia popolare verdiana, Rigoletto è fra i capolavori operistici più amati e interpretati al mondo.  L’allestimento che potremo apprezzare è proposto dal Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste; protagonista il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat dalla torrenziale e granitica voce e dalla possente presenza scenica, interprete tra i più acclamanti e conteso dai maggiori teatri del mondo; sul podio il celebre direttore Daniel Oren dirigerà un cast di validissimi solisti, l’Orchestra e il Coro dell’istituzione lirica triestina (31 maggio).

Completa la rassegna dedicata al belcanto il Gala La notte della lirica (19 febbraio), un viaggio emozionante nella musica di Giacomo Puccini, genio senza confini, dove artisti di caratura internazionale, fra i quali il celebre tenore Leonardo Caimi e le nostre eccellenze regionali, FVG Orchestra e Coro del Friuli Venezia Giulia, daranno vita a una trascinante serata all’insegna di passione e sensualità, con il profumo romano della Tosca, parigino de La bohème e mitteleuropeo di Le Villi e La rondine unito alle fragranti atmosfere esotiche di Madama Butterfly e dell’incompiuta Turandot. Una grande festa della lirica, patrimonio mondiale Unesco che unisce tanti appassionati nel nome dell’Italia e delle sue universali bellezze artistiche.

OPERETTE E ALTRI INCANTI

Aria nuova nel genere musicale tanto famoso in Friuli Venezia Giulia, dove i suoni della Mitteleuropa, valzer, polke, mazurke e csárdás accarezzano orecchie ed anima del pubblico da secoli. Ad aprire la serie di tre appuntamenti sarà Il Pipistrello, capolavoro di Johann Strauss – di cui nel 2025 ricorre il bicentenario della nascita – che ritorna sulle scene in una produzione della Compagnia Teatro Musica Novecento realizzata espressamente per il Giovanni da Udine. 11 solisti scelti attraverso la selezione tra artisti giovani di comprovata capacità e di veterani di sicuro appeal, 28 professori d’orchestra, 16 elementi del Coro del Regio di Parma e una coppia di ballerini solisti, per un totale di oltre 55 artisti in scena garantiranno uno spettacolo dal forte impatto visivo e musicale. L’intreccio della trama si dipana tra salotti e feste in maschera: ambientazioni perfette per un’operetta irresistibile, in scena la domenica di Carnevale (2 marzo).

A cent’anni dalla sua prima rappresentazione potremo poi rivedere Cin ci là di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, autori che hanno segnato l’evoluzione dell’operetta classica d’oltralpe in commedia musicale italiana, a cui appartengono spettacoli ben noti come Rugantino, Carosello Napoletano, Aggiungi un posto a tavola. Atmosfere eleganti e sensuali, gli echi di un estremo Oriente fiabesco e soprattutto le musiche vivacizzate dai frizzanti ritmi di danze americane tanto in voga negli anni Venti rivivono in un elegante allestimento anch’esso proposto dalla Compagnia Teatro musica Novecento. In scena una compagnia di oltre 55 elementi, con un implementato Corpo di Ballo.(6 aprile).

La regia di entrambi gli spettacoli è a cura di Alessandro Brachetti; vero specialista del genere, Stefano Giaroli dirigerà l’Orchestra Cantieri d’Arte.

Pensato per i bambini e le famiglie è infine Disney Galà, che ripercorrerà, in una successione estremamente piacevole e gioiosa, le colonne sonore più famose amate e premiate dei film di Walt Disney. Fra a solo e medley, un ensemble di 5 vocalist e 5 strumentisti ci accompagnerà in un viaggio musicale e vocale senza precedenti che farà sognare il bambino nascosto in ognuno di noi (22 marzo).

CONFERENZA CONCERTO

Venerdì 28 marzo la conferenza concerto Carmen – il prezzo della libertà ci inviterà a una riflessione su un tema purtroppo di assoluta attualità come quella della violenza sulle donne. L’interpretazione di splendide pagine liriche dalla Carmen di Bizet – di cui ricorre il centenario della prima rappresentazione – è affidata al soprano Paoletta Marrocu. Relatrici esperte, professioniste della difesa dei diritti delle donne vittime e nella lotta contro la violenza di genere, approfondiranno il dibattito.

APPUNTAMENTI RISERVATI ALLE SCUOLE

Tre gli appuntamenti inseriti nel programma Teatro Scuola e riservati al pubblico dei giovani e giovanissimi: le due prove generali delle opere liriche verdiane La Traviata (12 dicembre) e Rigoletto (30 maggio) e la Conferenza concerto Carmen – Il prezzo della libertà (28 marzo).

La campagna abbonamenti partirà il 3 settembre 2024

TOSCA FIRMATA DALLO STUDIO FUKSAS APRE IL CARACALLA FESTIVAL 2024

La nuova regia di Francesco Micheli celebra Puccini nel centenario

Protagonisti Yoncheva, Grigolo, Giannattasio e Pirgu

Sul podio Antonino Fogliani

Dal 5 luglio al 9 agosto

Il Caracalla Festival omaggia Giacomo Puccini nei cento anni dalla scomparsa con una nuova produzione di Tosca, proposta dal 5 luglio al 9 agosto con il progetto scenografico di Massimiliano e Doriana Fuksas, al loro debutto nell’opera lirica. La regia è affidata a Francesco Micheli, mentre sul podio sale Antonino Fogliani. Nei ruoli protagonistici grandi voci della lirica: Sonya Yoncheva, Vittorio Grigolo, Carmen Giannattasio e Saimir Pirgu. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, con la partecipazione della Scuola di Canto Corale, sono del Teatro dell’Opera di Roma. La drammaturgia è di Alberto Mattioli, i costumi di Giada Masi e le luci di Alessandro Carletti. Video di Luca Scarzella, Michele Innocente e Matteo Castiglioni. I movimenti coreografici sono di Mattia Agatiello.

«Tutto, in Tosca, a partire dai luoghi che scandiscono i tre atti, evoca la costruzione di regole, l’uso e l’abuso del potere – dice Francesco Micheli – La città di Roma, che ha concepito la grande potenza spirituale e quella temporale, la chiesa cristiana e l’impero Romano, vede questi due soggetti accomunati da un’identica forma di espressione: l’alfabeto capitolare latino. Quindi, nell’allestimento, diremo delle cose utilizzandolo: e se di solito Tosca è un’opera naturalista, lo spazio assoluto concepito da Massimiliano e Doriana Fuksas diventerà una sorta di pergamena su cui imprimere delle parole definitive, ovviamente in latino. Ma la messa in scena vuole essere anche un omaggio ad Anna Magnani, perché come Tosca è Roma, Roma è Anna Magnani. Tanto è vero che nel film Avanti a lui tremava tutta Roma lei è una sorta di Tosca novecentesca, una partigiana che lotta per la libertà».

Ad alternarsi del ruolo di Floria Tosca sono Carmen Giannattasio (5, 17, 26 luglio; 3, 7 e 9 agosto), già protagonista al Costanzi della regia di Alessandro Talevi che riprendeva la prima rappresentazione assoluta del 1900, e Sonya Yoncheva (24 e 31 luglio). A cantare Cavaradossi sono invece Saimir Pirgu (5, 17, 26 luglio), Vittorio Grigolo (24 e 31 luglio) e Arsen Soghomonyan (3, 7 e 9 agosto). Yoncheva e Grigolo tornano a interpretare insieme i protagonisti del più romano dei capolavori di Puccini dopo il grande successo ottenuto nella tournée della Fondazione Capitolina in Giappone a settembre 2023. Nella parte di Scarpia, invece, due formidabili interpreti: Claudio Sgura (5 luglio; 3, 7 e 9 agosto) e Roberto Frontali (17, 24, 26 e 31 luglio), che torna sul palcoscenico delle Terme romane dopo aver incarnato Rigoletto nell’allestimento di Damiano Michieletto la scorsa estate. Completano il cast Domenico Colaianni (Sagrestano), Saverio Fiore (Spoletta) e Vladimir Sazdovski (Angelotti).

Dal 16 luglio al 10 agosto l’omaggio a Puccini del Caracalla Festival 2024 prosegue con la messa in scena dell’ultimo lavoro del compositore lucchese, Turandot. Anche quest’opera viene proposta con il progetto scenografico di Massimiliano e Doriana Fuksas e la regia di Francesco Micheli, affiancati dallo stesso team creativo di Tosca. Diretta da Donato Renzetti, Turandot vede alternarsi nel ruolo della protagonista Angela Meade (16, 25, 28 luglio; 2 e 4 agosto) e Lise Lindstrom (6, 8 e 10 agosto), apprezzatissima protagonista del recente allestimento della Salome di Strauss con la regia di Barrie Kosky al Teatro Costanzi. Tra le voci più richieste del momento, Meade torna a cantare con l’Opera di Roma dopo il successo dell’Ernani del 2022 e sale per la prima volta sul palcoscenico di Caracalla a poco più di un mese dal suo debutto nel ruolo della principessa Turandot alla Los Angeles Opera. Nella parte di Calaf sono impegnati Luciano Ganci (16 luglio; 2, 4, 6, 8 agosto), Brian Jagde (25, 28 luglio) e Arsen Soghomonyan (10 agosto); in quella di Liù Maria Grazia Schiavo (16, 25, 28 luglio; 4 agosto) e Juliana Grigoryan (2, 6, 8 e 10 agosto). Piero Giuliacci canta l’imperatore Altoum, Alessio Cacciamani Timur. Ping, Pong e Pang sono rispettivamente interpretati da Haris Adrianos, Marcello Nardis e Marco Miglietta. Mattia Rossi, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma, è impegnato nella parte di Un mandarino. Orchestra e Coro, diretto da Ciro e Visco, con la partecipazione della Scuola di Canto Corale, sono della Fondazione Capitolina.

La prima rappresentazione di Tosca è prevista per venerdì 5 luglio. Repliche mercoledì 17, mercoledì 24, venerdì 26 e mercoledì 31 luglio, sabato 3, mercoledì 7 e venerdì 9 agosto. Tutte le rappresentazioni iniziano alle ore 21.00.

S|CONFINAMENTI – STAGIONE 2023/2024 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

CARACALLA FESTIVAL 2024

Tosca

Musica di Giacomo Puccini

Melodramma in tre atti

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

tratto dal dramma omonimo di Victorien Sardou

DIRETTORE Antonino Fogliani

REGIA Francesco Micheli

MAESTRO DEL CORO Ciro Visco

PROGETTO SCENOGRAFICO Massimiliano e Doriana Fuksas

COSTUMI Giada Masi

VIDEO Luca Scarzella, Michele Innocente, Matteo Castiglioni

MOVIMENTI COREOGRAFICI Mattia Agatiello

LUCI Alessandro Carletti

DRAMMATURGIA Alberto Mattioli

PERSONAGGI E INTERPRETI

TOSCA Carmen Giannattasio / Sonya Yoncheva 24, 31 luglio

MARIO CAVARADOSSI Saimir Pirgu / Vittorio Grigolo 24, 31 luglio / Arsen Soghomonyan 3, 7, 9 agosto

BARONE SCARPIA Claudio Sgura / Roberto Frontali 17, 24, 26, 31 luglio

IL SAGRESTANO Domenico Colaianni

SPOLETTA Saverio Fiore

ANGELOTTI Vladimir Sazdovski

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma

Nuovo allestimento Teatro dell’Opera di Roma

TEATRO GRANDE DI CARACALLA

PRIMA RAPPRESENTAZIONE venerdì 5 luglio ore 21.00

REPLICHE

mercoledì 17 luglio ore 21.00

mercoledì 24 luglio ore 21.00

venerdì 26 luglio ore 21.00

mercoledì 31 luglio ore 21.00

Dal 12 ottobre 2024 al 19 giugno 2025: 9 titoli d’opera con 4 nuovi allestimenti, un titolo di balletto, 12 concerti sinfonici, 6 concerti di musica vocale da camera, tournée e attività culturali

INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE LIRICA e BALLETTO

La Stagione di Lirica e Balletto con un’inaugurazione congiunta che vede protagonisti la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova e il Teatro Nazionale di Genova. In programma la doppia rappresentazione di Giro di vite, racconto di Henry James tradotto e adattato per il teatro di prosa da Carlo Sciaccaluga con la regia di Davide Livermore, e di The Turn of the Screw, opera in un prologo e due atti di Benjamin Britten tratta dal racconto di James, con la direzione di Riccardo Minasi – direttore musicale dell’Opera Carlo Felice – e la regia di Davide Livermore. Entrambe le nuove produzioni sono realizzate in collaborazione tra la Fondazione Teatro Carlo Felice, il Teatro Nazionale di Genova e il Palau de les Arts Reina Sofía di València.

TUTTI I TITOLI DELLA STAGIONE LIRICA e BALLETTO

Lucia di Lammermoor, dramma tragico in tre atti di Gaetano Donizetti, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e l’ABAO-OLBE di Bilbao, sarà diretto da Francesco Ivan Ciampa per la regia di Lorenzo Mariani.

Giampaolo Bisanti sarà maestro concertatore e direttore de Il cappello di Paglia di Firenze, nella Nuova versione dell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con l’Opéra Royal de Wallonie-Liège. Regia di Damiano Michieletto.

Lo schiaccianoci, balletto in due atti di Pëtr Il’ič Čajkovskij sarà interpretato dall’Armenian National Opera and Ballet Theatre, direttore

Karen Durgaryan,coreografia di Georgy Kovtun da Marius Petipa.

Con la direzione di Renato Palumbo e la regia di Giorgio Gallione, sarà in scena il melodramma in tre atti La traviata, di Giuseppe Verdi, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice.

Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro – dirigerà Andrea Chénier, dramma storico in quattro quadri di Umberto Giordano, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e dell’Opéra Garnier Monte-Carlo, con la regia di Pier Francesco Maestrini.

Nell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, sarà in scena Falstaff , commedia lirica in tre atti di Giuseppe Verdi, per la direzione di Riccardo Minasi e la regia di Damiano Michieletto.

Die Liebe der Danae (L’amore di Danae), commedia mitologica in tre atti di Richard Strauss, nel Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, sarà per la prima volta rappresentata nella versione originale con complessi artistici italiani. La direzione è affidata a Fabio Luisi – direttore onorario del Teatro –, con la regia di Laurence Dale.

Carmen, opéra-comique in quattro atti di Georges Bizet, sarà in scena nell’Allestimento della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, maestro concertatore e direttore Donato Renzetti, regia di Emilio Sagi.

Chiude la stagione lirica Die Zauberflöte (Il flauto magico), Singspiel in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, direzione di Giancarlo Andretta e regia di Daniele Abbado. Protagonisti, i Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice diretta da Francesco Meli.

Tra i solisti in cast nella Stagione Lirica:

Karen Gardeazabal, Franco Vassallo, Nina Minasyan, Iván Ayón Rivas, Luca Tittoto, Marco Ciaponi, Nicola Ulivieri, Paolo Bordogna, Benedetta Torre, Olga Peretyatko, Francesco Meli, Roberto Frontali, Fabio Sartori, Amartuvshin Enkhbat, Maria Josè Siri, Ambrogio Maestri, Galeano Salas, Ernesto Petti, Erika Grimaldi, Caterina Sala, Sara Mingardo, Scott Hendricks, Angela Meade, John Matthew Myers, Piero Pretti, Annalisa Stroppa, Giuliana Gianfaldoni.

I direttori della Stagione Sinfonica:

Riccardo Minasi – direttore musicale del Teatro – Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro, Wolfram Christ, Claudio Marino Moretti – Maestro del Coro dell’Opera Carlo Felice – Hartmut Haenchen, Leonhard Garms,

Da mercoledì 26 giugno alle ore 15.00, inizio della vendita degli abbonamenti

Da lunedì 1° luglio, inizio della vendita dei biglietti singoli

Info e biglietti: www.operacarlofelicegenova.it

«A conclusione di una Stagione lirico-sinfonica 2023/2024 che ha conseguito un enorme successo di pubblico e di critica – dichiara il Sovrintendente Claudio Orazi – vi è grande attesa per il cartellone artistico 2024/2025 che si annuncia ricco di nuove emozioni. Con il sostegno di decine di migliaia di spettatori, tra fedeli abbonati e tantissimi giovani, abbiamo raggiunto un ruolo di primo piano tra le istituzioni musicali nazionali ed internazionali attraverso una programmazione che spazia dalla musica barocca a quella contemporanea, assicurando la conservazione, la tutela e la valorizzazione del grande repertorio operistico italiano. Un progetto che, anche per la prossima Stagione, sarà condiviso con direttori e artisti di fama internazionale unitamente a registi che sono al vertice della ricerca di nuovi linguaggi dell’arte e della scena teatrale.

Un teatro fortemente impegnato nel coinvolgimento di un nuovo pubblico, impegno al quale contribuiscono, in forma motivata e crescente, il Ministero della Cultura, la Regione Liguria, il Comune di Genova ed il Gruppo Iren in qualità di soci fondatori. Al loro fianco risaltano le qualificate sponsorizzazioni di Banca Passadore, Intesa San Paolo, Esselunga. Di rilievo la qualità dei partner che, ad oggi, condividono e cooperano alle attività ed ai progetti del teatro: basti ricordare il Teatro Nazionale di Genova, l’Università, il Conservatorio e l’Accademia di Belle Arti di Genova, cui si aggiungono l’Ufficio Scolastico Regionale, l’Arcidiocesi di Genova, la Gog, il Premio Paganini.

In ambito territoriale, con la stagione di Liguria Musica, sono decine i Comuni che collaborano stabilmente con il teatro; da Imperia a La Spezia, da Rapallo a Monterosso, da Alessandria a Novi Ligure e molti altri. Al forte radicamento territoriale, sinonimo di identità e memoria, si aggiungono rilevanti collaborazioni internazionali quali quelle con la Royal Opera House di Muscat, il National Centre for the Performing Arts di Pechino, l’Opera di Montecarlo, l’Opera di Parigi, il Teatro Nazionale di Zagabria, il Teatro alla Scala, la Columbia University e la Saint Patrick’s Old Cathedral di New York. Collaborazioni queste ultime cui si aggiungerà un nuovo progetto dedicato all’Euro-Mediterraneo, a partire dalla città di Tangeri.

Sulla base di tali risultati è intenzione del teatro crescere ancora, nel solco di una Fondazione Lirica a “carattere policentrico” che oggi gestisce direttamente diversi luoghi di spettacolo (Teatro Carlo Felice, Teatro della Gioventù, Teatro Auditorium Montale, Foyer del Teatro, Teatro ai Parchi di Nervi) e collaborazioni in Italia e nel Mondo con decine di altre istituzioni. Tutto questo è possibile, grazie all’impegno dei lavoratori di tutti i comparti e ad un formidabile team artistico composto da Fabio Luisi (direttore onorario), Donato Renzetti (direttore emerito), Riccardo Minasi (direttore musicale)».

«Una nuova Stagione artistica in cui non mancano solisti e direttori di spessore con la nota Orchestra dell’Opera Carlo Felice e tantissime collaborazioni che sapranno coinvolgere non solo tutti gli appassionati, ma quel folto pubblico composto da tanti giovani che l’Opera Carlo Felice ha saputo attrarre in questi anni insieme ai grandi talenti dell’Accademia di alto perfezionamento – dice il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana. Una Stagione all’insegna del nuovo e della tradizione con un programma molto ricco. Un omaggio a capolavori immortali della lirica, con allestimenti prestigiosi, versioni originali e tematiche che continuano ad emozionare il pubblico di ogni età. E accanto proposte che testimoniano l’impegno del nostro Teatro nel promuovere la creatività e l’innovazione come è ben evidente nell’inaugurazione congiunta, che si svolgerà il 12 ottobre, tra Opera Carlo Felice e Teatro Nazionale di Genova, con la messa in scena del dittico Giro di vite – The Turn of the Screw dando modo al pubblico genovese di cogliere ogni legame tra prosa e versione musicale. Un’importante proposta a livello nazionale che testimonia la collaborazione tra istituzioni, portata avanti con grande successo in questi anni.

Anche per questo siamo certi che le emozioni non mancheranno sia nelle rappresentazioni liriche sia nei concerti sinfonici e sinfonico-corali, nei concerti di musica vocale da camera, negli eventi su tutto il territorio ligure e nel progetto di promozione internazionale a New York che sarà un vero e proprio ponte tra culture diverse all’insegna dell’arte. Ogni serata rappresenterà un’occasione unica per vivere la magia della musica dal vivo in uno dei teatri più prestigiosi e suggestivi d’Italia che ha saputo nel tempo rinnovarsi continuamente e affacciarsi a tanti palcoscenici internazionali».

La Stagione di Lirica e Balletto

• Sabato 12 ottobre 2024 si terrà l’inaugurazione congiunta della Stagione Lirica e Balletto dell’Opera Carlo Felice Genova e della Stagione Teatrale del Teatro Nazionale di Genova con The Turn of the Screw racconto scritto da Henry James nel 1898 – alternando un adattamento teatrale in prosa fedele al testo originale e la versione musicata da Benjamin Britten in un unico allestimento presso il Teatro Ivo Chiesa. Tale importante iniziativa è unica a livello nazionale ed in linea con gli obiettivi statutari del Carlo Felice tesi alla cooperazione integrata tra istituzioni culturali. Il dittico si apre con Giro di vite, traduzione e adattamento di Carlo Sciaccaluga, Produzione del Teatro Nazionale in collaborazione con la Fondazione Teatro Carlo Felice e il Palau de les Arts Reina Sofía di València, con la regia di Davide Livermore, le scene di Manuel Zuriaga, i costumi di Mariana Fracasso, le luci di Antonio Castro e le musiche di Giua e Mario Conte; interpreti, Linda Gennari (Istitutrice), Gaia Aprea (Mrs. Grose), Aleph Viola (Peter Quint), Virginia Campolucci (Miss Jessel), Ludovica Iannetti (Flora), Luigi Bignone (Miles). A seguire, verrà rappresentata The Turn of the Screw, opera in un prologo e due atti di Benjamin Britten su libretto di Myfawny Piper dal racconto di James, nel Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con il Teatro Nazionale e con il Palau de les Arts Reina Sofía. La direzione sarà affidata a Riccardo Minasi, direttore musicale dell’Opera Carlo Felice Genova al 2022, i cui recenti e imminenti debutti sinfonici includono i Berliner Philharmoniker, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Gürzenich-Orchester Köln, la Staatskapelle Dresden, la Royal Concertgebouw Orchestra, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, la Swedish Radio Symphony Orchestra, la Frankfurt Radio Symphony Orchestra e la Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra. La regia sarà curata da Davide Livermore, con le scene di Manuel Zuriaga, i costumi di Mariana Fracasso e le luci di Antonio Castro; interpreti:  Valentino Buzza (Quint), Karen Gardeazabal (The Governess), Oliver Barlow (Miles), Lucy Barlow (Flora), Polly Leech (Mrs. Grose), Marianna Mappa (Miss Jessel). Commenta Davide Livermore: «Ho la gioia enorme di potervi raccontare che il Teatro Nazionale e l’Opera Carlo Felice inaugureranno congiuntamente le Stagioni con Giro di vite di Henry James, lo stesso titolo, che ho l’onore di mettere in scena sia nella versione di prosa per il Teatro Nazionale sia nella versione operistica di Benjamin Britten per il Carlo Felice. Ne sono entusiasta, è un modo per sottolineare quanto è fondamentale fare sistema, quanto è fondamentale che le eccellenze di una città non si isolino in una roccaforte, ma che continuino invece a desiderare di essere a disposizione della cittadinanza con progettualità, con apertura e con idee. Sono grato al Carlo Felice per aver accolto questa idea, organizzandola insieme a noi in piena collaborazione di spirito. Ringrazio nuovamente il Sovrintendente Claudio Orazi e il Direttore artistico Pierangelo Conte.»

• Lucia di Lammermoor, dramma tragico in tre atti di Gaetano Donizetti, su libretto di Salvatore Cammarano dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott, sarà in scena a partire da venerdì 15 novembre nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e con l’ABAO-OLBE di Bilbao. Francesco Ivan Ciampa sarà alla direzione dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice, con la regia di Lorenzo Mariani, le scene di Maurizio Balò, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Linus Fellbom. Il cast si compone di: Franco Vassallo (Enrico), Nina Minasyan (Lucia), Iván Ayón Rivas (Edgardo), Paolo Antognetti (Arturo), Luca Tittoto (Raimondo), Alena Sautier (Alisa) e Manuel Pierattelli (Normanno).

• A partire da venerdì 13 dicembre, sarà in scena la Nuova versione dell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con l’Opéra Royal de Wallonie-Liège de Il cappello di paglia di Firenze, farsa musicale in quattro atti di Nino Rota su libretto proprio e di Ernesta Rinaldi da Un chapeau de paille d’Italie di Eugène Laviche e Marc Michel.  Giampaolo Bisanti sarà alla direzione dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice, con la regia di Damiano Michieletto, le scene di Paolo Fantin, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Luciano Novelli. Nel cast: Marco Ciaponi (Fadinard), Nicola Ulivieri (Nonancourt), Paolo Bordogna (Beaupertuis / Emilio), Didier Pieri (Lo zio Vezinet), David Ferri Durà (Felice), Blagoj Nacoski (Achille di Rosalba / Una guardia), Benedetta Torre (Elena), Giulia Bolcato (Anaide), Marika Colasanto (La modista), Sonia Ganassi (La Baronessa di Champigny).

• Lo schiaccianoci, balletto in due atti di Pëtr Il’ič Čajkovskij dal racconto Nußknacker und Mausekönig di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, sarà in scena da sabato 21 dicembre. Con la direzione di Karen Durgaryan, il corpo di ballo dell’Armenian National Opera and Ballet Theatre sarà interprete della coreografia di Georgy Kovtun da Marius Petipa, scene e costumi di Vyacheslav Okunev.

• Da domenica 12 gennaio 2025 sarà in scena La traviata, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave dal romanzo La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. La direzione sarà affidata a Renato Palumbo, per la regia di Giorgio Gallione, con le scene e i costumi di Guido Fiorato e le luci di Luciano Novelli. A dare vita ai protagonisti dell’opera: Olga Peretyatko / Elena Schirru (14, 16, 18) (Violetta Valery), Carlotta Vichi (Flora Bervoix), Chiara Polese (Annina), Francesco Meli / Klodjan Kaçani (14, 16, 18) (Alfredo Germont), Roberto Frontali / Leon Kim (14, 16, 18) (Giorgio Germont), Roberto Covatta (Gastone), Claudio Ottino (Barone Douphol), Andrea Porta (Marchese d’Obigny), Francesco Milanese (Dottor Grenvil).

• Il dramma storico in quattro quadri Andrea Chénier, di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica, sarà in scena da giovedì 6 febbraio nell’Allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e dell’Opéra Garnier Monte-Carlo. Torna sul podio del Carlo Felice Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro, tra i più stimati direttori d’orchestra della scuola italiana. Durante la sua carriera, Renzetti ha diretto molte delle più prestigiose orchestre, tra cui la London Sinfonietta, la London Philharmonic, la Philharmonia Orchestra, la English Chamber Orchestra, la DSO Berlin, la Tokyo Philharmonic, l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Rai, la Dallas Symphony, la Belgian Radio and Television Orchestra a Bruxelles, l’Orchestre National du Capitol de Toulouse e l’Orchestre National de Lyon. La regia è affidata a Pier Francesco Maestrini, con le scene e i video di Nicolás Boni, i costumi di Stefania Scaraggi e le luci di Daniele Naldi. Il cast si compone di Fabio Sartori (Andrea Chénier), Amartuvshin Enkhbat / Stefano Meo (9, 12) (Carlo Gérard), Maria Josè Siri (Maddalena di Coigny), Cristina Melis (La mulatta Bersi), Siranush Khachatryan (La contessa di Coigny), Manuela Custer (Madelon), Nicolò Ceriani (Roucher), Matteo Peirone (Fléville), Marco Camastra (Fouquier Tinville), Luciano Roberti (Matthieu), Didier Pieri (Un incredibile), Gianluca Sorrentino (L’abate), Andrea Porta (Schmidt).

• Nell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, sarà in scena da venerdì 7 marzo la commedia lirica in tre atti Falstaff, di Giuseppe Verdi, su libretto di Arrigo Boito dalla commedia The Merry Wives of Windsor e dal dramma The History of Henry the Fourth di William Shakespeare. Riccardo Minasi tornerà alla direzione, per la regia di Damiano Michieletto e con le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti e le luci di Alessandro Carletti. Nel cast figurano Ambrogio Maestri (Sir John Falstaff), Ernesto Petti (Ford), Galeano Salas (Fenton), Blagoj Nacoski (Dottor Caius), Cristiano Olivieri (Bardolfo), Luciano Leoni (Pistola), Erika Grimaldi (Alice Ford), Caterina Sala (Nannetta), Sara Mingardo (Mrs. Quickly), Paola Gardina (Mrs. Meg Page).

Commenta Damiano Michieletto: «Vi mando un saluto e faccio un grande in bocca al lupo all’Opera Carlo Felice, al Direttore artistico Pierangelo Conte e al Sovrintendente Claudio Orazi, per una Stagione ricca di successi e ricca di vita sul palcoscenico per il pubblico di Genova. Pubblico che sono molto contento di ritrovare con i due spettacoli Il cappello di paglia di Firenze e Falstaff. La prima produzione è della Fondazione Teatro Carlo Felice e torna a distanza di anni in una veste nuova, con cambiamenti nell’impianto scenico e nei movimenti del coro,  per proporre una ripresa che sia allo stesso tempo qualcosa di diverso e con qualche idea nuova. Falstaff è un’altra opera a cui sono molto legato e questo allestimento pone l’opera di Verdi a contatto con la vita e con l’idea di anzianità del compositore, a questo proposito è ambientata nella casa di riposo che Verdi fece costruire proprio per gli artisti ormai sulla via del tramonto, come è Falstaff. Sono due spettacoli che spero possano incontrare il gusto del pubblico, emozionare, divertire, e trasmettere la bellezza dello spettacolo dal vivo, un contatto diretto con il pubblico e con le sue emozioni. Un grande in bocca al lupo a tutti i dipendenti e le maestranze dell’Opera Carlo Felice, ci vediamo nella vostra città!»

• Da domenica 6 aprile sarà in scena – in prima rappresentazione italiana della versione originale con complessi artistici italianiDie Liebe der Danae (L’amore di Danae), commedia mitologica in tre atti di Richard Strauss su libretto di Joseph Gregor. La direzione è affidata a Fabio Luisi – direttore onorario dell’Opera Carlo Felice, direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, direttore principale della Danish National Symphony, direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e direttore principale della NHK Symphony Orchestra di Tokyo – e a Michael Zlabinger, che sarà sul podio nella recita di mercoledì 16 aprile. Dopo il successo di A Midsummer Night’s Dream, titolo inaugurale della Stagione 2023-2024, Laurence Dale cura la regia del Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, con le scene e i costumi di Gary McCann e le luci di John Bishop. A dare vita ai protagonisti dell’opera: Scott Hendricks (Jupiter), Timothy Oliver (Merkur), Tuomas Katajala (Pollux), Angela Meade (Danae), Valentina Farcas (Xanthe), John Matthew Myers (Midas), Albert Memeti (Erste König), Eamonn Mulhall (Zweite König), Nicolas Legoux (Dritte König), Giovanni Battista Parodi (Vierte König), Anna Graf (Semele), Agnieszka Adamczak (Europa), Hagar Sharvit (Alkmene), Valentina Stadler (Leda).

Commenta Fabio Luisi: «Sono felicissimo di presentare per la prima volta in Italia l’ultima opera di Richard Strauss, L’amore di Danae, che rappresenta in un certo senso un testamento spirituale e drammaturgico del compositore bavarese. Sempre oscillando, come nei suoi capolavori Arianna a Nasso e La donna senz’ombra fra mitologia e mito, fra commedia e rappresentazione sacra, fra buffo e tragico, Strauss dipinge un poliedrico ed a tratti spietato ritratto delle passioni e delle debolezze umane, con un linguaggio musicale complesso e maturo. Ringrazio l’Opera Carlo Felice per il coraggio nel voler produrre questo progetto».

Laurence Dale: «L’anno scorso ho avuto un’esperienza meravigliosa con la regia di A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten all’Opera Carlo Felice Genova. Non c’è complimento più grande che essere nuovamente invitato, e sono molto felice di tornare a Genova per lavorare insieme ai colleghi e agli amici del Teatro a un progetto per me ancora più difficile. Si tratta di Die Liebe der Danae, penultima opera di Richard Strauss. Anche questa volta abbiamo un meraviglioso direttore musicale, Fabio Luisi, esperto in questo repertorio, che conosco da molto tempo e con il quale sono molto contento di lavorare per la prima volta. Per questa produzione molto complessa sul piano vocale abbiamo inoltre gli interpreti più adatti. Die Liebe der Danae è una commedia, caso raro per Strauss se pensiamo a Salome o Elektra, è quindi una bella un’opportunità per realizzare una commedia con una musica di grande ricchezza e invenzione. La protagonista dell’opera è la principessa Danae, della quale Giove è sinceramente innamorato. Danae adora l’oro, così Giove fingere di essere Mida, che può trasformare tutto in oro. Danae dovrà scegliere tra il vero amore e la ricchezza, e alla fine troverà l’amore. Non vedo l’ora di tornare a Genova!»

Carmen, opéra-comique in quattro atti di Georges Bizet su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy dalla novella di Prosper Mérimée, nell’Allestimento della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, sarà in scena da venerdì 16 maggio. Donato Renzetti sarà maestro concertatore e direttore, con la regia di Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco, i costumi di Renata Schussheim e le luci di Eduardo Bravo. Il cast si compone di: Piero Pretti / Amadi Lagha (17, 24) (Don Josè), Luca Tittolo / Abramo Rosalen (17, 24) (Escamillo), Saverio Fiore (Le Dancaire), Armando Gabba (Le Remendado), Paolo Ingrasciotta (Morales), Luca Dall’Amico (Zuniga), Annalisa Stroppa / Caterina Piva (17, 24) (Carmen), Giuliana Gianfaldoni / Angela Nisi (17, 24) (Micaela), Vittoriana De Amicis (Frasquita), Alessandra Della Croce (Mercedes).

• In chiusura di Stagione, Die Zauberflöte (Il flauto magico), Singspiel in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Emanuel Schikaneder, sarà rappresentato da venerdì 13 giugno nell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. Direzione di Giancarlo Andretta, regia di Daniele Abbado, scene di Lele Luzzati, costumi di Santuzza Calì e luci di Luciano Novelli. Saranno i Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale dell’Opera Carlo Felice Genova a interpretare i personaggi mozartiani, nell’ambito di un progetto formativo che anche nella quinta edizione dell’Accademia – nata nel 2020 – prevede il debutto degli allievi nell’ultimo titolo della Stagione Lirica. Commenta Daniele Abbado: «Sono molto contento di riprendere Il flauto magico realizzato con Lele Luzzati nel 2002, è un’occasione molto importante per ricordare l’artista straordinario che è stato. Conobbi Lele durante gli anni di formazione e diventammo amici, quando lui mi dette fiducia nei miei primi anni come regista fu per me un grande onore. Insieme lavorammo ad un film d’animazione con Giulio Giannini, a uno spettacolo per bambini su testi di Bruno Munari, e poi realizzammo Il flauto per il Carlo Felice di Genova. Ricordo un lungo periodo di progettazione serena e positiva, tanti incontri che si svolgevano quasi sempre a casa di Lele a Genova tra confronti, discussioni e ricerca. Per me era la prima volta, invece Lele Luzzati aveva già lavorato a Il flauto magico in diverse occasioni, era evidente che ci fosse uno sposalizio poetico tra il mondo artistico di Lele e quest’opera, fu molto stimolato a trovare soluzioni scenotecniche nuove, inaspettate e interessanti. Anche il periodo di prove fu sereno, con un ottimo cast e un bravissimo direttore. Lo spettacolo nacque bene e venne apprezzato dal pubblico. Il ricordo è molto forte e sono felice di avere la possibilità di ricostruire questo spettacolo e ritrovare un’altra volta Lele Luzzati».

I titoli La traviata (1853), Andrea Chénier (1896), Falstaff (1893) e Carmen (1875), si inseriscono nell’ambito del progetto culturale “Genova nell’Ottocento”, tema protagonista del 2025 genovese, che nel corso dell’anno verrà declinato attraverso diverse attività del Comune di Genova e delle Istituzioni culturali del territorio.

Donato Renzetti: «La Stagione passata 2023-24 ha avuto un notevole riscontro positivo, non solo da parte della critica cittadina, nazionale e internazionale, ma anche e soprattutto del pubblico, sempre più numeroso. Il successo non è stato solo delle produzioni alle cui ho partecipato – A Midsummer Night’s Dream che poi è stata ripresa alla Royal Opera House di Muscat, Werther, e la prima mondiale di Édith – ma anche di tutte le opere in cartellone, che hanno avuto notevoli consensi. Ciò è dovuto alla progettazione e all’ideazione della Stagione, e alla sinergia tra il Sovrintendente Claudio Orazi e il Direttore artistico Pierangelo Conte. Non ci si è fermati solo alla Stagione Lirica in Teatro, un altro grande traguardo è stato quello di portare numerosi concerti in tutta la Regione Liguria, con musica da camera, sacra, contemporanea, spaziando quindi in tutti i campi della musica. Importante è stata anche la scoperta di giovani talenti, direttori, solisti, e i cantanti con la nostra Accademia. Una particolarità che ha solo Genova è la disposizione a collaborare con i giovani, dalle scuole medie alle superiori e all’università: ad ogni spettacolo abbiamo visto numerosi studenti. La cultura fa parte della nostra storia, a partire dalle scuole, e un popolo senza cultura non ha sicuramente futuro. La nuova Stagione ricalcherà l’idea della Stagione passata. Io dirigerò tre programmi sinfonici e due opere molto importanti del nostro repertorio: Andrea Chénier e Carmen. C’è un rapporto straordinario con le maestranze, con l’Orchestra e con il Coro, ma anche con i Tecnici e tutti i lavoratori del Teatro, che ringrazio. Il lavoro e il successo sono di tutte le maestranze, perché tutti collaborano. Sono convinto che la Stagione sarà positiva, accorrete numerosi: “senza musica la vita sarebbe un errore”!»

Grande attesa per il nuovo allestimento di Nerone di Arrigo Boito, preziosa rarità musicale del 1924, che inaugura la Stagione lirica e di balletto 2024 del Teatro Lirico di Cagliari

Venerdì 9 febbraio alle 20.30 (turno A) si alza il sipario sulla Stagione lirica e di balletto 2024 del Teatro Lirico di Cagliari. Una stagione sempre molto attesa dal numeroso pubblico che quest’anno assume anche un valore aggiunto e un carattere di ripresa ancora più importanti e che, nonostante la breve durata, propone un ricco cartellone di opere e balletto.

Dopo le inaugurazioni dedicate alla musica del Novecento italiano (La campana sommersa nel 2016 e La bella dormente nel 2017, entrambe di Respighi, Turandot di Busoni nel 2018, Palla de’ Mozzi di Marinuzzi nel 2020, Cecilia di Refice nel 2022, Gloria di Cilea nel 2023), la Stagione 2024 vede un’altra preziosa rarità musicale questa volta di Arrigo Boito (Padova, 1842 – Milano, 1918) che viene eseguita per la prima volta in Sardegna: Nerone, tragedia in quattro atti, su libretto proprio. La seconda ed ultima opera composta da Arrigo Boito che la lasciò incompiuta e che viene completata da Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini, viene rappresentata per la prima volta il 1° maggio 1924 al Teatro alla Scala di Milano (direttore Arturo Toscanini), ed ottiene, per l’epoca, uno straordinario successo (“il più grande evento artistico dell’anno” scrissero), anche se presto uscirà dal repertorio dei teatri ed è ormai raramente eseguita (l’ultima esecuzione in Italia risale al 1975 all’Auditorium Rai di Torino, diretta, in forma di concerto, da Gianandrea Gavazzeni).

Nerone viene rappresentata in un nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari firmato per la regia da

Fabio Ceresa (Rivolta d’Adda, 1981), apprezzato librettista e artista al suo debutto a Cagliari, che, fra l’altro, ha curato, nel 2015, il libretto per La Ciociara di Marco Tutino, eseguita al Teatro Lirico di Cagliari nel 2017.

Per le scene da Tiziano Santi, per i costumi da Claudia Pernigotti, per le luci da Daniele Naldi e per la coreografia da Mattia Agatiello.

Una lettura didascalica e il pieno rispetto del libretto sono alla base di questa proposta visiva dell’opera che presenta scene lineari, pulite, per lasciare ampio spazio alla recitazione degli artisti che vestono costumi colorati e di pregevole fattura. Il regista ha pensato ad un ponte ideale tra l’impero romano del I secolo d. C. (l’epoca, appunto, di Nerone) e l’impero coloniale italiano degli anni intorno alla prima dell’opera. Le riconoscibili architetture dell’EUR e della cupola della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (unica basilica romana ad essere terminata nel Novecento), si fondono con colonne, cippi, rovine, aquile e làbari romani in un’atmosfera omogenea e di sicuro fascino. Di enorme rilievo il sipario e l’ultimo quadro dell’opera, dove spicca il ritratto di Nerone, fedele riproduzione dell’originale marmoreo che si può ammirare al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

L’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico di Cagliari sono guidati dal podio dal maestro Francesco Cilluffo (Torino, 1979), direttore e compositore, tra i giovani musicisti italiani più seguiti dalla critica, già applaudito a Cagliari nel febbraio 2023, in occasione dell’inaugurazione della Stagione lirica con Gloria di Cilea. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli.

Di prim’ordine anche i due cast che, alternandosi, prevedono: Mikheil Sheshaberidze (9-11-14-16-18)/Konstantin Kipiani (10-13-15-16-17) (Nerone), Franco Vassallo (9-11-14-16-18)/Abramo Rosalen (10-13-15-16-17) (Simon Mago), Roberto Frontali (9-11-14-16-18)/Leon Kim (10-13-15-16-17) (Fanuèl), Valentina Boi (9-11-14-16-18)/Rachele Stanisci (10-13-15-16-17) (Asteria), Deniz Uzun (9-11-14-16-18)/Mariangela Marini (10-13-15-16-17) (Rubria), Dongho Kim (9-11-14-16-18)/Alessandro Abis (10-13-15-16-17) (Tigellino), Vassily Solodkyy (Gobrias), Antonino Giacobbe (Dositèo/Voce dell’oracolo), Natalia Gavrilan (Pèrside/Cerinto/Prima voce di donna), Fiorenzo Tornincasa/Marco Frigieri (Primo viandante/Il Tempiere/Voce di tenore), Nicola Ebau (Secondo viandante/Lo schiavo ammonitore/Voce di basso), Francesca Zanatta (Seconda voce di donna), Luana Spìnola (Terza voce di donna).

L’opera, della durata complessiva di 2 ore e 50 minuti circa compreso un intervallo, viene rappresentata ovviamente in lingua italiana e il pubblico, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, ha anche l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.

Grande è l’interesse da parte della critica specializzata: giornalisti della carta stampata, della radio, della televisione e del web, in rappresentanza delle maggiori testate regionali, nazionali ed estere, seguiranno la “prima” e le repliche dell’opera.

Nerone viene replicata: sabato 10 febbraio alle 19 (turno G); domenica 11 febbraio alle 17 (turno D); mercoledì 14 febbraio alle 20.30 (turno B); giovedì 15 febbraio alle 19 (turno F); venerdì 16 febbraio alle 20.30 (turno C); sabato 17 febbraio alle 17 (turno I); domenica 18 febbraio alle 17 (turno E).

Le due recite per le scuole che prevedono l’esecuzione in forma ridotta dell’opera della durata complessiva di 60 minuti circa, sono: martedì 13 febbraio e venerdì 16 febbraio alle 11. Nel ruolo di narratrice l’attrice cagliaritana Michela Atzeni.

La campagna abbonamenti per la Stagione lirica e di balletto si è aperta giovedì 9 novembre 2023 con le conferme e variazioni su posti disponibili possibili fino a sabato 20 gennaio 2024. I nuovi abbonamenti saranno in vendita da giovedì 9 novembre 2023 fino a domenica 24 marzo 2024 (termine ultimo per abbonarsi ad un numero ridotto di spettacoli).

Da sottolineare, inoltre, la possibilità di acquistare da martedì 6 febbraio 2024 i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione lirica e di balletto; lo stesso servizio è possibile anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it.

La Stagione lirica e di balletto 2024 prevede sette turni di abbonamento (A, B, C, D, E, F, G), per cinque spettacoli ciascuno (quattro serate di lirica e il balletto) e l’ottavo turno I per quattro opere liriche (tutte tranne il balletto).

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

Prezzi abbonamenti: platea da € 190,00 a € 125,00 (settore giallo), da € 165,00 a € 110,00 (settore rosso), da € 145,00 a € 90,00 (settore blu); I loggia da € 160,00 a € 95,00 (settore giallo), da € 135,00 a € 85,00 (settore rosso), da € 115,00 a € 70,00 (settore blu); II loggia da € 100,00 a € 70,00 (settore giallo), da € 85,00 a € 55,00 (settore rosso), da € 65,00 a € 45,00 (settore blu).

Prezzi biglietti: platea da € 75,00 a € 50,00 (settore giallo), da € 60,00 a € 40,00 (settore rosso), da € 50,00 a € 30,00 (settore blu); I loggia da € 55,00 a € 40,00 (settore giallo), da € 45,00 a € 30,00 (settore rosso), da € 40,00 a € 25,00 (settore blu); II loggia da € 35,00 a € 25,00 (settore giallo), da € 25,00 a € 20,00 (settore rosso), da € 20,00 a € 15,00 (settore blu).

Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di abbonamenti e biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

Il Teatro Lirico di Cagliari continua ad offrire la possibilità, al variegato e multiforme pubblico di giovani e giovanissimi studenti di tutte le scuole sarde di qualsiasi ordine e grado, di avvicinarsi ancora una volta o, in alcuni casi, per la prima volta all’affascinante mondo del teatro musicale a condizioni davvero vantaggiose ed agevolate.

Anche in occasione di questo spettacolo, sono a disposizione biglietti, al prezzo promozionale di € 5, per tutte le scuole della Sardegna, compresi i conservatori e le università.

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin. Biglietteria online: www.vivaticket.com. Servizio promozione culturale scuola@teatroliricodicagliari.it.

La Direzione si riserva di apportare al programma le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per cause di forza maggiore. Eventuali modifiche al cartellone saranno indicate nel sito internet del teatro www.teatroliricodicagliari.it.

Stagione lirica e di balletto 2024

venerdì 9 febbraio, ore 20.30 – turno A

sabato 10 febbraio, ore 19 – turno G

domenica 11 febbraio, ore 17 – turno D

martedì 13 febbraio, ore 11 – Ragazzi all’opera!

mercoledì 14 febbraio, ore 20.30 – turno B

giovedì 15 febbraio, ore 19 – turno F

venerdì 16 febbraio, ore 11 – Ragazzi all’opera!

venerdì 16 febbraio, ore 20.30 – turno C

sabato 17 febbraio, ore 17 – turno I

domenica 18 febbraio, ore 17 – turno E

Nerone

tragedia in quattro atti

libretto e musica Arrigo Boito

editore proprietario: Universal Music Publishing Ricordi s.r.l., Milano

personaggi e interpreti

Nerone Mikheil Sheshaberidze (9-11-14-16-18)/Konstantin Kipiani (10-13-15-16-17) tenore

Simon Mago Franco Vassallo (9-11-14-16-18)/Abramo Rosalen (10-13-15-16-17) baritono

Fanuèl Roberto Frontali (9-11-14-16-18)/Leon Kim (10-13-15-16-17) baritono

Asteria Valentina Boi (9-11-14-16-18)/Rachele Stanisci (10-13-15-16-17) soprano

Rubria Deniz Uzun (9-11-14-16-18)/Mariangela Marini (10-13-15-16-17) mezzosoprano

Tigellino Dongho Kim (9-11-14-16-18)/Alessandro Abis (10-13-15-16-17) basso

Gobrias Vassily Solodkyy tenore

Dositèo/Voce dell’oracolo Antonino Giacobbe baritono

Pèrside/Cerinto/Prima voce di donna Natalia Gavrilan mezzosoprano

Primo viandante/Il Tempiere/Voce di tenore Fiorenzo Tornincasa/Marco Frigieri tenore

Secondo viandante/Lo schiavo ammonitore/Voce di basso Nicola Ebau baritono

Seconda voce di donna Francesca Zanatta soprano

Terza voce di donna Luana Spìnola mezzosoprano

maestro concertatore e direttore Francesco Cilluffo

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari

maestro del coro Giovanni Andreoli

regia Fabio Ceresa

scene Tiziano Santi

costumi Claudia Pernigotti

luci Daniele Naldi

coreografia Mattia Agatiello

nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari