71° Festival Puccini 2025 : nel Gran Teatro all’aperto sulla riva del lago di Massaciuccoli gli interpreti più celebri di oggi protagonisti di cinque opere del compositore toscano

Un Gala con Anna Netrebko, Tosca, La bohème, Turandot, Madama Butterfly, Manon Lescaut, una versione di Suor Angelica su misura per il Parco, concerti da camera, danza e un omaggio a Morricone

Agresta, Blanch, Buratto, Feola, Giannattasio, Kurzak, López Moreno, Machaidze, Maslova, Pirozzi, Siri tra i soprani; Alagna, Costanzo, Eyvazov, Fabiano, Ganci, Grigolo, Kunde, Meli, Tetelman tra i tenori, Micheletti, Prato, Salsi, Sgura tra i baritoni, Pertusi e Prestia tra i bassi compongono i cast d’eccezione del 2025

In anteprima i titoli del 2026 con il centenario di Turandot

Comincia un nuovo corso per il Festival Puccini di Torre del Lago – Viareggio che, per la 71a edizione, si presenta rinnovato nella governance, rafforza gli accordi con le istituzioni nel nome del compositore toscano e riparte dalle voci: dal 18 luglio al 6 settembre 2025, cinque i titoli – Tosca, La bohème, Turandot, Madama Butterfly e Manon Lescaut cui si aggiunge un Gala con Anna Netrebko – per diciassette serate (tutte alle ore 21.15) che avranno per protagonisti gli interpreti più apprezzati dei nostri giorni, riuniti dal nuovo direttore artistico Angelo Taddeo in unico cartellone per celebrare Giacomo Puccini che proprio a pochi passi dal Gran Teatro all’aperto aveva il suo luogo d’elezione, «qui ho trovato la pace dell’anima» come scriveva, la sua Villa, oggi Museo curato dalla Fondazione Simonetta Puccini.

Per la prima volta, pronto anche il programma della prossima edizione, la 72a nell’estate 2026, dedicata al centenario di Turandot che aprirà il festival il 17 luglio in un nuovo allestimento (repliche il 24 luglio, 1, 20 e 28 agosto), seguita da Tosca (18 e 31 luglio, 8 e 21 agosto), La bohème (26 luglio, 6 e 27 agosto), Madama Butterfly (7 e 22 agosto, 4 settembre) e La fanciulla del west (29 agosto, 5 settembre). In occasione delle celebrazioni per Turandot, saranno allestite altre due opere scritte da altri compositori sul medesimo soggetto: il 4 luglio, nel Parco della Musica, sarà allestita Turanda di Antonio Bazzini (1867) mentre l’11 luglio, nell’auditorium Caruso, Turandot con la musica però di Ferruccio Busoni (1917). Il 22 luglio, nel Gran Teatro, ci sarà invece un Gala lirico.

«Il Festival Puccini 2025 – dichiara il presidente Fabrizio Miracolo – segna per noi l’inizio di un nuovo corso. Abbiamo lavorato in questi mesi con determinazione per restituire al Festival un ruolo centrale nel panorama lirico internazionale, a partire da un principio semplice ma fondamentale: tutto comincia da qui. Da Torre del Lago, luogo del cuore di Giacomo Puccini, dove il Maestro ha vissuto e composto, e dove quest’estate risuoneranno le sue note, interpretate dalle voci più celebri della scena operistica mondiale. Questo rilancio è stato possibile grazie a una rinnovata collaborazione tra le istituzioni, la Regione Toscana, il Comune di Viareggio, la Fondazione Simonetta Puccini senza naturalmente dimenticare il Ministero della Cultura e tutte le realtà che credono nella forza culturale, civile ed economica del Festival come la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Abbiamo voluto rafforzare anche il dialogo con le forze vive del territorio di Torre del Lago, un luogo che conserva la memoria del compositore e che desideriamo valorizzare in modo sempre più strutturato. Un ringraziamento particolare va al sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, che ha accompagnato con determinazione il processo di rilancio, sostenendo in questi anni la riqualificazione dell’area del Gran Teatro e riconoscendo nel Festival un presidio culturale di eccellenza. Il merito artistico di questa 71ª edizione va al nuovo direttore artistico Angelo Taddeo che, in pochi mesi, ha saputo restituire centralità alla voce, ai grandi interpreti, alla qualità musicale. Abbiamo voluto puntare su un cartellone costruito con alcuni dei più importanti nomi della scena lirica internazionale. È un primo passo. Il nostro obiettivo è costruire, anno dopo anno, un Festival che sia al tempo stesso fedele a Puccini e alla sua musica, ma come lui capace di guardare lontano. Per la prima volta nella storia recente del Festival, prima ancora dell’inizio della stagione in corso, annunciamo anche i titoli della prossima edizione, quella del 2026, che celebrerà il centenario di Turandot. Una scelta che risponde alle esigenze di programmazione avanzata richieste dal pubblico internazionale e che dimostra l’efficienza operativa della nuova struttura e la visione a lungo termine della direzione artistica».

«Il 2025 segna l’inizio di una nuova stagione per il Festival Puccini – dichiara il direttore artistico Angelo Taddeo – e possiamo affermare con orgoglio che, quest’estate, alcune tra le più grandi voci della scena internazionale interpreteranno la musica di Puccini proprio qui, a Torre del Lago, dove il compositore l’ha pensata e in gran parte scritta. Maria Agresta, Anna Netrebko, Aleksandra Kurzak, Eleonora Buratto, Rosa Feola, Carmen Giannattasio, Carolina López Moreno, Roberto Alagna, Gregory Kunde, Yusif Eyvazov, Vittorio Grigolo, Francesco Meli, Michael Fabiano, Luciano Ganci, Jonathan Tetelman e molti altri daranno vita, sera dopo sera, a un cartellone vocale di altissimo livello, in dialogo costante con il paesaggio, la storia e l’eredità pucciniana. Dopo 70 edizioni, puntiamo a una rinnovata rilevanza del Festival a livello nazionale e internazionale, e lo facciamo attraverso la musica: quest’anno abbiamo scelto di concentrare ogni sforzo sulla qualità vocale, sull’identità pucciniana e sulla forza dei cast. L’unica nuova produzione è quella della Tosca inaugurale, firmata da Alfonso Signorini, che entrerà in repertorio. Ma lo sguardo è già rivolto al 2026: anno del centenario di Turandot, per il quale abbiamo in programma un nuovo allestimento. Non mancheranno poi, nell’ambito di questo centenario, nel Parco e nell’Auditorium Caruso, due rarità come Turanda di Bazzini e Turandot di Busoni. Un piccolo gesto simbolico che racconta l’ambizione di un Festival che vuole ritrovare voce e visione».

Ospite attesissimo del programma 2025 è senza dubbio il soprano Anna Netrebko insignito il 20 dicembre scorso del Premio Puccini – massimo riconoscimento della Città di Viareggio e della Fondazione Festival Pucciniano – che sarà protagonista di un Gala il 13 agosto con il tenore Martin Mühle e il baritono Jérôme Boutillier diretti da Michelangelo Mazza e con l’Orchestra del Festival Puccini. La locandina è divisa in due parti: nella prima saranno eseguite pagine di Giuseppe Verdi da Aida, Macbeth, Don Carlo, Il trovatore; mentre nella seconda spazio naturalmente a Puccini con pagine da Le Villi, Tosca, Edgar e Madama Butterfly.

Il pubblico che arriverà a Torre del Lago quest’anno noterà sicuramente importanti cambiamenti e un’accoglienza diversa. Negli ultimi anni infatti, l’area del Gran Teatro all’aperto e l’intero contesto urbano di Torre del Lago hanno beneficiato di un importante intervento di riqualificazione promosso dal sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro. In particolare, il progetto ha interessato il decoro, la viabilità, l’illuminazione e gli spazi pubblici, con una particolare attenzione al Belvedere sul Lago di Massaciuccoli, oggi trasformato in uno spazio pedonale di grande suggestione, a ridosso del Teatro e del Parco della Musica e della Scultura. Interventi che restituiscono dignità paesaggistica e funzionalità a un luogo profondamente legato alla figura di Giacomo Puccini, valorizzandone la vocazione culturale e turistica, e restituendolo pienamente alla comunità e al pubblico del Festival.

A inaugurare il 71° Festival venerdì 18 luglio 2025 sarà Tosca (in scena anche l’1, 9 e 29 agosto). Il dramma di ambientazione romana, tratto dalla pièce di Victorien Sardou, fu presentato per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900. A Torre del Lago andrà in scena in un nuovo allestimento con la regia e i costumi di Alfonso Signorini, affiancato da Juan Guilermo Nova per le scene e Valerio Alfieri per le luci; la direzione musicale è di Giorgio Croci. Come Floria Tosca si alterneranno quattro celebri interpreti: Aleksandra Kurzak (18/07), Eleonora Buratto (01/08), Carmen Giannattasio (09/08) e Valentina Boi (29/08). Mario Cavaradossi avrà il volto e la voce di Roberto Alagna (18/07), Michael Fabiano (01/08), Jonathan Tetelman (09/08) e Francesco Meli (29/08), mentre il Barone Scarpia sarà impersonato da Luca Salsi (18/07), Mikołaj Zalasiński (01 e 09/08) e Ivan Inverardi (29/08). Completano il cast Luciano Leoni (Angelotti), Carlo Ottino (Il Sagrestano), Francesco Napoleoni (Spoletta), Paolo Pecchioli (Sciarrone), Omar Cepparolli (Un carceriere) e Francesca Presepi (Un pastore). Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Festival Puccini sono diretti rispettivamente da Marco Faelli e Viviana Apicella.

Sabato 19 luglio debutta La bohème (repliche il 26 luglio e il 7 agosto). Tratta dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger, l’opera fu rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896. Il Festival ripropone un proprio storico allestimento, firmato nel 2014 da Ettore Scola (ripresa 2025 di Marco Scola Di Mambro), con le scene di Luciano Ricceri, i costumi di Cristiana Da Rold e le luci di Valerio Alfieri: il celebre regista cinematografico usa una narrazione per immagini molto filmica, trasformando la scena in una sorta di “pellicola viva” che mostra al pubblico una Parigi d’epoca popolata da artisti e bohémiens. Le scene evocano con precisione ambienti da atelier pittorico e cafè di fine Ottocento, l’atmosfera è intima e predilige la narrazione emotiva e il dettaglio psicologico. La produzione è stata accolta con entusiasmo dal pubblico delle scorse edizioni, confermando di volta in volta la propria efficacia nel trasmettere l’espressività dell’opera. Sul podio Pier Giorgio Morandi. Rodolfo sarà interpretato da Vittorio Grigolo (19 e 26/07) e Carlo Raffaelli (07/08), Mimì da Nino Machaidze (19 e 26/07) e Maria Novella Malfatti (07/08). Marcello avrà la voce di Vittorio Prato, Musetta sarà Sara Blanch (19/07), Ilina Mihaylova (26/07) e Claudia Belluomini (07/08). Completano il cast Italo Proferisce (Schaunard), Antonio Di Matteo (Colline), Claudio Ottino (Benoît), Matteo Mollica (Alcindoro), Francesco Napoleoni (Parpignol), Francesco Auriemma (sergente dei doganieri), Simone Simoni (doganiere).

Il secondo weekend del festival si apre venerdì 25 luglio con Turandot (poi il 2, 14 e 22 agosto e il 5 settembre). L’opera incompiuta di Puccini verrà rappresentata nella versione completata da Franco Alfano. Torna in scena l’allestimento del 2017 con la regia di Alfonso Signorini – allora al suo primo spettacolo d’opera – le scene di Carla Tolomeo e i costumi di Fausto Puglisi: la produzione è caratterizzata da un impianto scenico sontuoso e visionario, che mescola esotismo e glamour in una Cina immaginaria, fastosa e simbolica, dominata da colori accesi, riflessi d’oro e rosso lacca, motivi orientaleggianti e scene notturne. La direzione musicale è affidata a Renato Palumbo. Turandot – che nella regia appare come una regina-fantasma, sospesa tra crudeltà e seduzione, gelo e passione – sarà interpretata da Anna Pirozzi (25/07), Olga Maslova (02 e 14/08) e Ann Mills Courtney (22/08 e 05/09), mentre il ruolo di Calaf sarà sostenuto da Gregory Kunde (25/07 e 02/08), Dario Di Vietri (14/08) e Yusif Eyvazov (22/08 e 05/09). Nei panni di Liù si alterneranno Carolina López Moreno (25/07 e 22/08), Rosa Feola (2/08), Alina Tkachuk (14/08) ed Elisa Balbo (05/09); Timur sarà Michele Pertusi (25/07 e 02/08) e Andrea De Campo (14, 22/08 e 05/09). Completano il cast Massimiliano Pisapia (Altoum), Sergio Vitale (25/07; 02/08 e 14/08) e Stefano Marchisio (22/08 e 05/09) (Ping), Andrea Tanzillo (Pang), Tiziano Barontini (Pong), Luca Dall’Amico (Un mandarino), Andrea Volpini (Il principino di Persia), Irene Celle e Maria Salvini (Ancelle).

Madama Butterfly torna in scena l’8 e il 23 agosto. L’opera, presentata in prima assoluta nel 1904 alla Scala, trae origine dalla tragedia di David Belasco e dal racconto di John Luther Long. La triste storia di Cio-Cio San viene portata in scena nella produzione del 2020 con la regia, le scene e i costumi a cura di Manu Lalli: un allestimento essenziale ma fortemente simbolico, ispirato al teatro di figura e alle arti visive orientali. La cultura giapponese viene evocata più che rappresentata fedelmente, attraverso segni stilizzati e movimenti coreografici. L’impianto visivo esalta la dimensione rituale e tragica della vicenda dell’adolescente giapponese innamorata di un marinaio statunitense, con una forte attenzione all’interiorità dei personaggi e un uso schiettamente teatrale della luce e del colore. La direzione musicale è affidata ad Antonino Fogliani. Maria Agresta sarà Cio-Cio San, affiancata da Chiara Mogini (Suzuki), Francesca Paoletti (Kate Pinkerton), Vincenzo Costanzo (Pinkerton), Luca Micheletti (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Manuel Pierattelli (Yamadori), Andrea Tabili (Bonzo), Francesco Auriemma (Yakusidé), Roberto Rabasco (Il commissario imperiale), Francesco Lombardi (L’ufficiale del registro), Maria Salvini (La madre), Claudia Belluomini (La zia), Irene Celle (La cugina).

Chiude il ciclo operistico Manon Lescaut, in programma il 30 agosto e il 6 settembre. Il dramma lirico in quattro atti su libretto ispirato al romanzo di Antoine-François Prévost andò in scena per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1893. La regia di Manon Lescaut è firmata da Daniele De Plano sull’allestimento del 2002 dello scultore polacco Igor Mitoraj, autore di scene e costumi (ripresi rispettivamente da Luca Pizzi e Cristina Da Rold). I grandi volti blu di Mitoraj – sottoposti in questi mesi a restauro e che molti ricorderanno per essere parte del Parco della Musica e della scultura intorno al Gran Teatro all’aperto – tornano quindi in scena delineando uno spazio metafisico, solenne e sospeso, dove dialogano con la tragedia di Manon. L’atmosfera è atemporale, con una regia solenne che punta sull’impatto visivo delle forme e sulla loro carica simbolica, trasformando la vicenda in una parabola universale di caduta e perdizione. Dirige Valerio Galli, le luci sono di Valerio Alfieri. Maria José Siri interpreta la protagonista, accanto a Luciano Ganci (Des Grieux), Claudio Sgura (Lescaut), Giacomo Prestia (Geronte di Ravoir), Paolo Antognetti (Edmondo), Matteo Mollica (L’oste), Alessandra Della Croce (Un musico), Nicola Pamio (Il maestro di ballo), Manuel Pierattelli (Un lampionaio), Roberto Rabasco (Sergente degli arcieri), Omar Cepparolli (Il comandante di marina).

Tutte le produzioni vedono impegnati l’Orchestra, il Coro e, ove previsto, il Coro di voci bianche del Festival Puccini, guidati dal maestro del coro Marco Faelli e, per il coro di voci bianche, da Viviana Apicella.

Il festival si arricchisce di una sezione Off che comprende concerti e spettacoli legati al mondo musicale del compositore o per certi aspetti affini: si comincia il 13 luglio con una versione dell’atto unico Suor Angelica realizzata nello spazio Mitoraj del Parco della Musica del Gran Teatro, affidata alla regia di Davide Garattini Raimondi e alla direzione di Sirio Scacchetti. A Puccini si sono ispirati nel Novecento tantissimi autori di colonne sonore: uno di essi, Ennio Morricone, è giunto fino a poter “rivaleggiare” in fatto di notorietà e memorabilità dei temi; a lui è dedicato il concerto-tributo Morricone Story il 24 luglio con alcuni interpreti celebri delle colonne sonore del compositore romano, come il soprano Susanna Rigacci e Nello Salza “la tromba del cinema italiano” che interpreteranno brani da Mission, Il clan dei siciliani, Nuovo Cinema Paradiso, La leggenda del pianista sull’oceano, Per un pugno di dollari, C’era una volta in America. All’Auditorium Caruso, l’11 agosto, invece spazio alla danza con Giacomo Puccini, oltre il tempo di Emox Balletto con la coreografia e regia di Beatrice Paoleschi che, sulle note di Puccini, ne costruisce un ritratto sottolineandone la modernità e l’attualità tra danza contemporanea e Urban Dance; primo ballerino Francesco Mariottini, conosciuto dal pubblico anche per la sua partecipazione alla trasmissione TV “Amici” e poi è prevista la presenza dell’attore Andrea Buscemi. Sempre in auditorium, il 27 luglio e il 16 agosto, due recital pianistici, il primo con il vincitore del Concorso pianistico internazionale di Massarosa e il secondo con il pianista Luigi Traino, l’attrice Marilena Cheli e intitolato Il pianoforte di Puccini. Quindi una serie di Concerti a Villa Paolina – residenza di Viareggio, già appartenuta alla sorella di Napoleone – dove il 3, 12, 31 luglio e il 21 agosto si terranno alcuni concerti da camera dedicati rispettivamente a pagine di Vincenzo Bellini, Giovanni Pacini, Johann Strauss figlio e Pietro Mascagni.

UN’EROINA ANTICONVENZIONALE: “LA FANCIULLA DEL WEST” PER INAUGURARE LA STAGIONE 2025 DEL TCBO

Il nuovo allestimento dell’opera “western” di Puccini vede la regia di Paul Curran e la direzione di Riccardo Frizza

Protagonisti Carmen Giannattasio, Angelo Villari e Claudio Sgura

Dal 24 gennaio alle 19.00 – anche in diretta su Rai Radio3 – e in replica fino al 30 gennaio al Comunale Nouveau

«La fanciulla del West risuona oggi come una storia di resilienza e redenzione, con il personaggio di Minnie che rappresenta uno dei primi simboli femministi nell’opera, più vicino alle donne di Ibsen e Čechov che a quelle di Mozart o Verdi». Sono le parole del regista scozzese, ma californiano d’adozione, Paul Curran, che firma la nuova produzione in prima assoluta dell’opera “western” di Giacomo Puccini – rappresentata per la prima volta al Metropolitan di New York nel 1910 – con cui si apre la Stagione lirica 2025 del Teatro Comunale di Bologna al Nouveau, venerdì 24 gennaio alle 19.00 (anche in diretta su Rai Radio3),e in replica il 26, 28, 29 e 30 gennaio. Sul podio torna Riccardo Frizza, Direttore musicale e artistico del Donizetti Opera Festival, che affronta il titolo per la prima volta e che sarà nuovamente impegnato nel teatro felsineo la prossima primavera con Un ballo in maschera di Verdi. «La fanciulla del West è un’opera di svolta per Puccini– dice Frizza –enigmatica, sperimentale anzi rivoluzionaria nella tecnica compositiva, nella drammaturgia, nell’orchestrazione, nell’ideazione di un ambiente miracolosamente western e infinitamente pucciniano. La protagonista femminile, Minnie, è, per la prima volta in Puccini, non vittima ma redentrice in un’opera nella quale la tematica centrale è proprio la redenzione». 

Protagonista al debutto nei panni di Minnie, la proprietaria del saloon “Polka”, è il soprano Carmen Giannattasio, che lo scorso aprile al Nouveau ha interpretato un’altra eroina pucciniana: Floria Tosca. Con lei sul palco il tenore Angelo Villari come Dick Johnson, alias Ramerrez, e il baritono Claudio Sgura nelle vesti dello sceriffo Jack Rance. Ad alternarsi rispettivamente con loro, nelle date del 28 e 30 gennaio, sono Ann Petersen, Amadi Lagha e Gustavo Castillo.

«L’ “opera americana” di Puccini – spiega Curran, alla sua seconda inaugurazione bolognese dopo Der fliegende Holländer di Wagner nel 2023 – fa rivivere il mondo del Far West attraverso la sua musica dalla ricca tessitura e i suoi personaggi pieni di sfumature. La fanciulla avvicina il pubblico alla California selvaggia e fuorilegge della corsa all’oro, mescolando la maestosità dell’opera italiana con la ruvida estetica americana. Il contesto storico del capolavoro pucciniano è fondamentale: all’epoca, il mondo era affascinato dal mito del Far West e l’immagine del “tipo solitario” che lotta per trovare fortuna sembra appassionarci ancora oggi. Ha ispirato un’intera generazione di pellicole hollywoodiane e persino il pubblico odierno ci si può rispecchiare grazie al revival del western visto in serie come Deadwood o film come Il petroliere di Paul Thomas Anderson, che aggiungono complessità al genere affrontando temi come avidità, sopravvivenza e redenzione. Queste influenze non possono che essere presenti nel mio approccio alla messa in scena, contribuendo a infondere realismo alla scenografia e ai costumi».

Curran ambienta questa produzione negli anni Venti del Novecento anziché alla metà dell’Ottocento, come vorrebbe la vicenda originale: «Quegli anni Venti – commenta ancora il regista – in cui lo stilista francese Paul Poiret ha finalmente liberato la donna da corsetti e crinoline: una rivoluzione nella moda femminile che ha consentito alle donne una maggiore libertà nei movimenti e di conseguenza anche nella società. Vediamo così i primi passi di Minnie padrona del mondo e del proprio fisico». A firmare le scene e i costumi dello spettacolo è Gary McCann, mentre le luci sono curate da Daniele Naldi.

Completano la compagine vocale Paolo Antognetti come Nick, cameriere della “Polka”, Nicolò Donini come Ashby, agente della compagnia di trasporto Wells Fargo; nelle vesti dei minatori Francesco Salvadori (Sonora), Dario Giorgelè (Sid), Cristiano Olivieri (Trin), Paolo Ingrasciotta (Bello), Orlando Polidoro (Harry), Cristobal Campos Marin (Joe), Paolo Maria Orecchia (Happy), Yuri Guerra (Larkens); Zhibin Zhang è Billy Jackrabbit, indiano pellirosse, Eleonora Filipponi è Wowkle, la donna indiana di Billy, Francesco Leone è Jake Wallace, cantastorie girovago, Kwangsik Park è José Castro, meticcio della banda Ramerrez, ed Enrico Picinni Leopardi e Pasquale Conticelli si alternano per la parte di Un postiglione. L’Orchestra e il Coro – preparato da Gea Garatti Ansini – sono quelli del Teatro Comunale di Bologna.

La fanciulla del West, su libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini dal dramma The girl of the Golden West di David Belasco, è assente dal palcoscenico della Fondazione lirico-sinfonica bolognese dal 1989.

Opening partner è Pelliconi

I biglietti – da 36 a 150 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Info: https://www.tcbo.it/eventi/la-fanciulla-del-west/

Foto ©Andrea-Ranzi

STAGIONE D’OPERA 2025 DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

La fanciulla del West

Opera in tre atti

Libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini, dal dramma The girl of the Golden West di David Belasco

Musica di Giacomo Puccini

Direttore Riccardo Frizza

Regia Paul Curran                                      

Scene e costumi Gary McCann    

Luci Daniele Naldi                                    

Maestro del Coro Gea Garatti Ansini

Personaggi e Interpreti

Minnie Carmen Giannattasio (24, 26 e 29 gennaio) | Ann Petersen (28 e 30 gennaio)

Dick Johnson (Ramerrez) Angelo Villari (24, 26 e 29 gennaio) | Amadi Lagha (28 e 30 gennaio)

Jack Rance, sceriffo Claudio Sgura (24, 26 e 29 gennaio) | Gustavo Castillo(28 e 30 gennaio)

Nick, cameriere della Polka Paolo Antognetti

Ashby, agente della compagnia di trasporto Wells Fargo Nicolò Donini

Sonora Francesco Salvadori

Sid Dario Giorgelè

Trin Cristiano Olivieri

Bello Paolo Ingrasciotta

Harry Orlando Polidoro

Joe Cristobal Campos Marin

Happy Paolo Maria Orecchia

Larkens Yuri Guerra

Billy Jackrabbit, indiano pellirosse Zhibin Zhang

Wowkle, la donna Indiana di Billy Eleonora Filipponi

Jake Wallace, cantastorie girovago Francesco Leone

José Castro, meticcio della banda Ramerrez Kwangsik Park

Un postiglione Enrico Picinni Leopardi (24, 26 e 29 gennaio) | Pasquale Conticelli (28 e 30 gennaio)

Nuova produzione del Teatro Comunale di Bologna

Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna

Pelliconi è Opening Partner dello spettacolo

Comunale Nouveau

Venerdì 24 gennaio, ore 19 | Turno Prime
Domenica 26 gennaio, ore 16 | Turno Domenica
Martedì 28 gennaio, ore 18 | Turno Pomeriggio 1
Mercoledì 29 gennaio, ore 20 | Turno Sera
Giovedì 30 gennaio, ore 18 | Turno Pomeriggio 2

POMPEI, 20 SETTEMBRE, G7 DELLA CULTURA

CARMEN GIANNATTASIO SOPRANO CON
BEATRICE VENEZI DIRETTORE E LA
NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

Sarà l’irpina Carmen Giannattasio, soprano di fama internazionale, a prendere parte al concerto diretto dal Maestro Beatrice Venezi alla direzione della Nuova Orchestra Scarlatti, durante la tappa a Pompei del G7 della Cultura

Il concerto si svolgerà il 20 settembre davanti ai Ministri e alle Delegazioni del G7 nel Parco Archeologico. In questo 2024 in cui ricorre il centenario Pucciniano, il soprano Giannattasio che vede in Puccini il suo cavallo di battaglia Tosca, Opera con la quale ha mietuto successi in tutto il mondo, si esibirà proponendo all’interno del programma Vissi D’Arte da Tosca, ma anche Casta Diva da Norma, e non poteva mancare La Danza – Tarantella di Rossini come omaggio al luogo che ospiterà il G7 della Cultura.

“Sono onorata, grata ed emozionata di potermi esibire durante il G7 della Cultura nel Teatro Grande di Pompei. Poter cantare in un luogo così antico e ricco di storia, mi inorgoglisce e mi commuove. Noi cantanti d’Opera ci esibiamo in tutto il mondo ed è così bello per me poter essere sul palco per questa occasione così importante non solo nella mia Italia, ma anche proprio qui, dove sono le mie radici, nei luoghi della mia infanzia. È una grande responsabilità ma come sempre cercherò di dare il massimo.” Carmen Giannattasio




CARMEN GIANNATTASIO

“Una Diva tra Lirica e Cinema. Il Soprano delle due Sicilie che incanta i Teatri del mondo” La Repubblica

“Vivida, passionale, eppure sempre musicalmente rigorosa, adeguata nel volume, estesa e duttile al gesto” Corriere della Sera

“Magnifica femme fatale THE TIMES

” È impossibile non essere trascinati dalla sua passione. Un carisma da Anna Magnani. È la più talentuosa tra i soprani italiani”. THE TELEGRAPH

“La sua voce nel tempo si è arricchita di armonici che fanno del suo canto un mantello di velluto gettato alla platea: caldo e squillante, controllato, sempre teatralmente pertinente, maniacalmente attento al significato drammaturgico di ogni parola. I veri artisti fanno così.” La Repubblica

“Le sue scene da solista rivelano un’attrice intelligente, che sa come tenere il palco e giocare con i sentimenti del pubblico. Il suo soprano non è un canarino: è corposo e di colore attraente, con un registro di petto altrettanto impressionante del suo squillante acuto. Rossini ha bisogno di artisti come Giannattasio”.
 
Financial Times


CARMEN GIANNATTASIO BIOGRAFIA

Soprano nata ad Avellino e cresciuta a Solofra, Carmen Giannattasio ha completato gli studi di canto al Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, laureandosi contemporaneamente in Lingue e Letterature straniere; dal 1999 al 2001 ha frequentato l’Accademia di Perfezionamento del Teatro alla Scala di Milano, debuttando come Giulietta di Kelbar in Un Giorno di Regno di Giuseppe Verdi di rara esecuzione, e Adelia nella prima di Ugo, Conte di Parigi di Gaetano Donizetti diretta da Antonino Fogliani al Teatro degli Arcimboldi nel 2003, sede del Teatro Alla Scala negli anni di restauro.

Il lancio internazionale nella carriera di Giannattasio avviene nel 2002, con la vincita a Parigi del prestigioso concorso Operalia, indetto da Plácido Domingo. Da allora il soprano viene richiesto in tutti i più grandi teatri italiani ed esteri (Comunale di Bologna, Sferisterio di Macerata, Fenice di Venezia, Arena di Verona, San Carlo di Napoli, Metropolitan Opera di New York, Royal Opera House di Londra, Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, Opernhaus di Zurigo, Deutsche Oper e Staatsoper di Berlino, La Monnaie di Bruxelles, Kungliga Operan di Stockholm, Staatsoper di Vienna, Teatro Colon di Buenos Aires, Teatro Municipal di Sao Paulo, Bolshoi di Mosca, De Nationale Opera di Amsterdam, Vlaamse Opera di Anversa, Teatro Perez Galdos di Las Palmas, Los Angeles Opera, Teatro Municipal di Santiago de Chile.)
Nella sua carriera è stata: Micaela in Carmen, Amelia nel Simon Boccanegra, Anna in Maometto secondo, Leonora nel Trovatore, Elena ne La donna del lago, Violetta Valéry ne La traviata, Liù in Turandot, Mimì ne La Bohème, Elisabetta I in Maria Stuarda, Nedda in Pagliacci, Donna Elvira in Don Giovanni, Desdemona in Otello, Alice Ford in Falstaff, Madama Cortese ne Il Viaggio a Reims, Margherita nel Mefistofele, Tosca, Amelia in Un Ballo in maschera, Norma, Giovanna d’Arco, Giorgetta nel Tabarro, Tatjana nell’Onegin, Gioconda.
Ha lavorato con artisti di fama mondiale come: Zubin Metha, Daniel Harding, Pinchas Steinberg, Antonio Pappano, Daniel Oren, Ezio Bosso,  Donato Renzetti, Omer Meier Wellber, Ferzan Ozpetek, Luca Ronconi, Leo Nucci, Damiano Michieletto, David McVicar, Placido Domingo, Joseph Calleja.
È stata definita dal Telegraph “The Anna Magnani of Opera”.
Il 28 febbraio 2017 è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella della Repubblica Italiana. A dicembre 2021 a New York ha ricevuto il prestigioso premio Callas.


Metropolitan di New York, LA Opera, alla Scala, Berlino, Vienna, Parigi, Tokyo, Royal Opera House Covent Garden, ma anche Opera Rara di Londra, Sydney Opera House, Bolshoi, Pechino e Madrid, insomma non c’è palco importante che Carmen Giannattasio non abbia calcato con enorme riscontro di pubblico e critica durante una carriera intensissima, che l’ha vista capofila di un modo nuovo e moderno di intendere il ruolo di star internazionale dell’opera fuori dagli schemi della tradizione, anticipando il linguaggio dei social o meglio: impeccabile portato accademico sul palco, divertissement pop come attitudine alla vita e alla comunicazione di sé stessa.

Nota non solo per il virtuosismo vocale, ma anche per una notevolissima capacità attoriale, è stata scelta da registi cinematografici come Ferzan Ozpetek, Edoardo De Angelis, Franco Zeffirelli e John Schlesinger.

Per lunghi anni londinese, città in cui hai vissuto amicizie fondanti la sua esperienza umana e d’artista, fra cui l’iconica attrice Judy Dench ed Ezio Bosso che le dedicò la celeberrima composizione per piano solo Following a Bird, Carmen Giannattasio ha sempre mantenuto solidissimi rapporti con le sue origini avellinesi e le tradizioni di altissimo artigianato del pellame di lusso in cui lavora da sempre la sua famiglia, esperienza che le ha dato sin da subito il piacere di dialogare col mondo della moda, è stata musa di Karl Lagerfeld e Alberta Ferretti, del design e un’attitudine manageriale assai rara nel mondo dell’arte scenica.

Oggi Giannattasio sceglie dunque con attenzione ed affetto le produzioni operistiche a cui ancora desidera prestare la propria voce e il suo indubbio virtuosismo, lavorando contemporaneamente ad Opere come Tosca che sono suoi cavalli di battaglia, ma anche affrontando nuovi ruoli in debutti come Giorgetta nel Tabarro nel 2023 e Gioconda nel 2024; parallelamente sono previsti inediti progetti nel sociale pensati soprattutto per le donne, proseguendo quell’attitudine di trasversalità e duro impegno che le hanno consentito da ragazza di portare avanti contemporaneamente gli studi accademici di slavista e il conservatorio, una carriera tradizionale di grande successo ed una millimetrica gestione ante litteram della propria immagine.

TOSCA FIRMATA DALLO STUDIO FUKSAS APRE IL CARACALLA FESTIVAL 2024

La nuova regia di Francesco Micheli celebra Puccini nel centenario

Protagonisti Yoncheva, Grigolo, Giannattasio e Pirgu

Sul podio Antonino Fogliani

Dal 5 luglio al 9 agosto

Il Caracalla Festival omaggia Giacomo Puccini nei cento anni dalla scomparsa con una nuova produzione di Tosca, proposta dal 5 luglio al 9 agosto con il progetto scenografico di Massimiliano e Doriana Fuksas, al loro debutto nell’opera lirica. La regia è affidata a Francesco Micheli, mentre sul podio sale Antonino Fogliani. Nei ruoli protagonistici grandi voci della lirica: Sonya Yoncheva, Vittorio Grigolo, Carmen Giannattasio e Saimir Pirgu. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, con la partecipazione della Scuola di Canto Corale, sono del Teatro dell’Opera di Roma. La drammaturgia è di Alberto Mattioli, i costumi di Giada Masi e le luci di Alessandro Carletti. Video di Luca Scarzella, Michele Innocente e Matteo Castiglioni. I movimenti coreografici sono di Mattia Agatiello.

«Tutto, in Tosca, a partire dai luoghi che scandiscono i tre atti, evoca la costruzione di regole, l’uso e l’abuso del potere – dice Francesco Micheli – La città di Roma, che ha concepito la grande potenza spirituale e quella temporale, la chiesa cristiana e l’impero Romano, vede questi due soggetti accomunati da un’identica forma di espressione: l’alfabeto capitolare latino. Quindi, nell’allestimento, diremo delle cose utilizzandolo: e se di solito Tosca è un’opera naturalista, lo spazio assoluto concepito da Massimiliano e Doriana Fuksas diventerà una sorta di pergamena su cui imprimere delle parole definitive, ovviamente in latino. Ma la messa in scena vuole essere anche un omaggio ad Anna Magnani, perché come Tosca è Roma, Roma è Anna Magnani. Tanto è vero che nel film Avanti a lui tremava tutta Roma lei è una sorta di Tosca novecentesca, una partigiana che lotta per la libertà».

Ad alternarsi del ruolo di Floria Tosca sono Carmen Giannattasio (5, 17, 26 luglio; 3, 7 e 9 agosto), già protagonista al Costanzi della regia di Alessandro Talevi che riprendeva la prima rappresentazione assoluta del 1900, e Sonya Yoncheva (24 e 31 luglio). A cantare Cavaradossi sono invece Saimir Pirgu (5, 17, 26 luglio), Vittorio Grigolo (24 e 31 luglio) e Arsen Soghomonyan (3, 7 e 9 agosto). Yoncheva e Grigolo tornano a interpretare insieme i protagonisti del più romano dei capolavori di Puccini dopo il grande successo ottenuto nella tournée della Fondazione Capitolina in Giappone a settembre 2023. Nella parte di Scarpia, invece, due formidabili interpreti: Claudio Sgura (5 luglio; 3, 7 e 9 agosto) e Roberto Frontali (17, 24, 26 e 31 luglio), che torna sul palcoscenico delle Terme romane dopo aver incarnato Rigoletto nell’allestimento di Damiano Michieletto la scorsa estate. Completano il cast Domenico Colaianni (Sagrestano), Saverio Fiore (Spoletta) e Vladimir Sazdovski (Angelotti).

Dal 16 luglio al 10 agosto l’omaggio a Puccini del Caracalla Festival 2024 prosegue con la messa in scena dell’ultimo lavoro del compositore lucchese, Turandot. Anche quest’opera viene proposta con il progetto scenografico di Massimiliano e Doriana Fuksas e la regia di Francesco Micheli, affiancati dallo stesso team creativo di Tosca. Diretta da Donato Renzetti, Turandot vede alternarsi nel ruolo della protagonista Angela Meade (16, 25, 28 luglio; 2 e 4 agosto) e Lise Lindstrom (6, 8 e 10 agosto), apprezzatissima protagonista del recente allestimento della Salome di Strauss con la regia di Barrie Kosky al Teatro Costanzi. Tra le voci più richieste del momento, Meade torna a cantare con l’Opera di Roma dopo il successo dell’Ernani del 2022 e sale per la prima volta sul palcoscenico di Caracalla a poco più di un mese dal suo debutto nel ruolo della principessa Turandot alla Los Angeles Opera. Nella parte di Calaf sono impegnati Luciano Ganci (16 luglio; 2, 4, 6, 8 agosto), Brian Jagde (25, 28 luglio) e Arsen Soghomonyan (10 agosto); in quella di Liù Maria Grazia Schiavo (16, 25, 28 luglio; 4 agosto) e Juliana Grigoryan (2, 6, 8 e 10 agosto). Piero Giuliacci canta l’imperatore Altoum, Alessio Cacciamani Timur. Ping, Pong e Pang sono rispettivamente interpretati da Haris Adrianos, Marcello Nardis e Marco Miglietta. Mattia Rossi, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma, è impegnato nella parte di Un mandarino. Orchestra e Coro, diretto da Ciro e Visco, con la partecipazione della Scuola di Canto Corale, sono della Fondazione Capitolina.

La prima rappresentazione di Tosca è prevista per venerdì 5 luglio. Repliche mercoledì 17, mercoledì 24, venerdì 26 e mercoledì 31 luglio, sabato 3, mercoledì 7 e venerdì 9 agosto. Tutte le rappresentazioni iniziano alle ore 21.00.

S|CONFINAMENTI – STAGIONE 2023/2024 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

CARACALLA FESTIVAL 2024

Tosca

Musica di Giacomo Puccini

Melodramma in tre atti

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

tratto dal dramma omonimo di Victorien Sardou

DIRETTORE Antonino Fogliani

REGIA Francesco Micheli

MAESTRO DEL CORO Ciro Visco

PROGETTO SCENOGRAFICO Massimiliano e Doriana Fuksas

COSTUMI Giada Masi

VIDEO Luca Scarzella, Michele Innocente, Matteo Castiglioni

MOVIMENTI COREOGRAFICI Mattia Agatiello

LUCI Alessandro Carletti

DRAMMATURGIA Alberto Mattioli

PERSONAGGI E INTERPRETI

TOSCA Carmen Giannattasio / Sonya Yoncheva 24, 31 luglio

MARIO CAVARADOSSI Saimir Pirgu / Vittorio Grigolo 24, 31 luglio / Arsen Soghomonyan 3, 7, 9 agosto

BARONE SCARPIA Claudio Sgura / Roberto Frontali 17, 24, 26, 31 luglio

IL SAGRESTANO Domenico Colaianni

SPOLETTA Saverio Fiore

ANGELOTTI Vladimir Sazdovski

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma

Nuovo allestimento Teatro dell’Opera di Roma

TEATRO GRANDE DI CARACALLA

PRIMA RAPPRESENTAZIONE venerdì 5 luglio ore 21.00

REPLICHE

mercoledì 17 luglio ore 21.00

mercoledì 24 luglio ore 21.00

venerdì 26 luglio ore 21.00

mercoledì 31 luglio ore 21.00

TCBO:IL SECONDO OMAGGIO A PUCCINI CON TOSCA NELLA LETTURA DI OKSANA LYNIV

Torna lo spettacolo con la regia di Giovanni Scandella, già proposto nella scorsa stagione a Bologna e in Giappone, che vede ancora protagonisti accanto alla Direttrice musicale Carmen Giannattasio e Roberto Aronica

E dopo questo appuntamento la produzione fa tappa anche a Wiesbaden

In scena al Comunale Nouveau dal 26 al 30 aprile

Dopo l’inaugurazione di Stagione con Manon Lescaut, il Teatro Comunale di Bologna e la Direttrice musicale Oksana Lyniv tornano ad omaggiare Giacomo Puccini nel centenario della scomparsa con un caposaldo del teatro musicale italiano come Tosca, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. L’allestimento con la regia di Giovanni Scandella la scorsa estate ha debuttato al Nouveau, poi è volato in Giappone in autunno per la tournée, ora va in scena nuovamente sul palcoscenico bolognese da venerdì 26 aprile alle 20.00 (repliche fino al 30 aprile) e infine il 16 e 17 maggio farà tappa all’Hessisches Staatstheater di Wiesbaden per l’Internationale Maifestspiele. Sul podio in tutte queste occasioni Oksana Lyniv, che torna a dirigere l’Orchestra e il Coro felsinei dopo il recente debutto al Metropolitan di New York in un altro titolo pucciniano: Turandot.

Sul palco del Comunale Nouveau sono protagonisti il soprano Carmen Giannattasio nel ruolo della celebre cantante Floria Tosca, il tenore Roberto Aronica nei panni del pittore Mario Cavaradossi e il baritono Gabriele Viviani nella veste del terribile barone Vitellio Scarpia, capo della polizia. Nella recita del 27 aprile il ruolo del titolo sarà invece interpretato dal soprano Valentina Boi, che debutta nella Stagione del teatro bolognese. Completano la compagine vocale Christian Barone come Cesare Angelotti e Carceriere, Paolo Maria Orecchia come Sagrestano, Paolo Antognetti nella parte di Spoletta e Nicolò Ceriani in quella di Sciarrone. 

La recita del 30 aprile sarà diretta da Serhii Nesteruk. Il Coro del TCBO è istruito da Gea Garatti Ansini, mentre quello di Voci Bianche è preparato da Alhambra Superchi. Le scene sono ideate da Manuela Gasperoni, i costumi da Stefania Scaraggi e le luci da Daniele Naldi.

Raccontando il lavoro fatto sullo spettacolo, Scandella ricorda come Tosca sia «un esempio perfetto di commistione tra orrido, crudeltà e sintomi di modernità. L’operazione di Puccini – dice il regista – è estremamente intelligente da un punto di vista teatral-musicale: quegli elementi anche così grezzi diventano reali e necessari. Nella trasformazione melodrammatica diventano quasi “personaggi” volti a una teatralizzazione del dramma e lontani dal testo di Sardou. Quello che Puccini modifica e trasforma è nello svestire i personaggi di ogni pomposità creando genialmente una sorta di atmosfera dove è il personaggio a reinventare l’ambiente, alleggerendo allo stesso tempo l’azione scenica e portando l’opera dai cinque ai tre atti. Ecco la cornice da cui ho preso spunto». 

Presenting partner è Illumia. «Illumia conferma con grande piacere il proprio sostegno anche per il 2024 alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna, come Partner dell’opera Tosca, in questi giorni in scena al Comunale Nouveau. Con il supporto al Teatro Comunale lavoriamo anno dopo anno per ricordare a noi stessi l’importanza del perseguire il bello in tutte le sue forme, andando alla ricerca di un’energia culturale che vogliamo contribuire a mantenere viva nei nostri territori». 

I biglietti – da 20 a 120 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/tosca2024/