LA MAGIA DELL’ARENA EMOZIONA LA COREA E APRE A FUTURE COLLABORAZIONI 

Fondazione Arena porta in scena l’allestimento di Zeffirelli per i 140 anni di amicizia tra Italia e Corea Gasdia impegnata in masterclass con studenti, cantanti e insegnanti

Un interminabile applauso, 13 minuti che hanno commosso tutti dopo mesi di lavoro e settimane di montaggi e prove. In Corea va in scena la magia dell’Arena di Verona. Grande successo, questa sera, sabato 12 ottobre, per la premiere di Turandot al KSPO Dome di Seoul, diretta dal Maestro Daniel Oren. Nella più grande venue al coperto di tutta la Corea del Sud, luogo di riferimento per i maggiori eventi sportivi e musicali, Fondazione Arena ha portato ‘direttamente’ da Verona, l’opera pucciniana per eccellenza. Sul palcoscenico il soprano Oksana Dyka nei panni di Turandot, il tenore Martin Muehle (Calaf), Mariangela Sicilia ad interpretare Liù, Ferruccio Furlanetto (Timur), Elia Fabbian (Ping), Gregory Bonfatti (Pong), Riccardo Rados (Pang) e Piero Giuliacci (Altoum). Assieme a loro la New Seoul Philarmonic Orchestra, i cantanti sia adulti che voci bianche del Songpa Boys and Girls Choir and Children’s Choir, i ballerini della Jeong Min-Geun Dance Company e gli attori della Jinart Company.

Ad incantare il pubblico coreano le maestose scenografie di Franco Zeffirelli, la bellezza dei costumi di Emi Wada e l’abilità tecnica e di regia della macchina areniana, capace di ricreare un palcoscenico della stessa grandezza di quello dell’Arena all’interno di un palazzetto e di mettere assieme masse artistiche provenienti da diverse realtà. A curare la regia dello spettacolo Stefano Trespidi.

NUMERI. Circa 35 i container partiti in agosto per trasportare via mare scenografie e costumi. Una cinquantina i tecnici di Fondazione Arena al lavoro da fine settembre. Cinque i giorni impiegati per il montaggio di palcoscenico e scene. Ben 110 le comparse coreane e 40 i bambini di Seoul impegnati nella messa in scena, tra figuranti e voci bianche. Sono 18 i mimi professionisti arrivati direttamente dall’Arena Opera Festival.

Il debutto coreano dell’areniana Turandot è stato organizzato da Solopera, KSPO&CO, Dong-A Ilbo, Sol&Music Cultural Industry Company e supportato dall’Ambasciata d’Italia in Corea, dall’Istituto Italiano di Cultura della capitale e dal Maeil Economic Daily, in partnership con SBS, radio-tv nazionale coreana. E rientra nelle celebrazioni dei 140 anni di amicizia tra Italia e Corea. Era il 26 giugno 1884 quando venne firmato il primo Trattato di amicizia e di commercio fra i due Paesi, siglato dal Regno d’Italia e dalla Corea della dinastia Joseon. Una storia che prosegue anche oggi e che intende aprire nuove collaborazioni per il futuro.

INCONTRO CON AMBASCIATA E SOLOPERA. Prima della premiere, il sovrintendente Cecilia Gasdia ha incontrato l’Ambasciatrice italiana a Seoul Emilia Gatto, la direttrice di Solopera Company Lee So-Young e la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura Michela Linda Magrì. Presente il Vicedirettore Artistico di Fondazione Arena Stefano Trespidi e il figlio del Maestro Zeffirelli, Pippo Zeffirelli, giunto a Seoul per l’occasione. Un evento istituzionale, con un centinaio di persone tra operatori turistici, giornalisti di settore e manager di aziende, che ha visto schierate tutte le realtà che hanno collaborato per la realizzazione di questo progetto. Un unicum nella storia del KSPO Dome di Seoul.

“Ha vinto il rapporto umano tra le popolazioni, l’umanità tra le persone – dichiara il Sovrintendente Cecilia Gasdia a fine spettacolo -. C’è stato qualcosa di magico stasera, sono davvero commossa. Tutti hanno lavorato con grande amore per questi debutto in Corea sia di Fondazione Arena che di Zeffirelli. Speriamo di tornare presto. Ringrazio le Istituzioni che hanno fortemente voluto Fondazione Arena in Corea, tutti coloro che hanno creduto in questa sfida e quanti, con enorme impegno, hanno lavorato affinché, ancora una volta, si compisse il miracolo dell’Arena. Una macchina che, anche a chilometri di distanza da Verona, dimostra di essere una certezza. E il simbolo di una eccellenza tutta italiana. Aspettiamo tutti a Verona nel 2025″.

“Sono state settimane impegnative ma i nostri tecnici e professionisti, il Maestro Daniel Oren e le masse artistiche coreane hanno lavorato incessantemente per trovare l’armonia e garantire il successo di questa serata – spiega il Vicedirettore Artistico di Fondazione Arena Stefano Trespidi -. Non è stato semplice, ma la musica sa abbattere qualsiasi barriera linguistica e culturale. Abbiamo accettato una sfida, quella di portare per otto serate, in un palazzetto da 10 mila posti, uno dei più ricchi e sfarzosi allestimenti areniani. E far così vivere la magia dell’Arena anche a chi non è mai stato in Italia. Speriamo sia la prima di una lunga e proficua collaborazione”.

“Sono davvero emozionata ed orgogliosa per questo grande lavoro di squadra che si inserisce perfettamente nel contesto delle numerose iniziative che stiamo portando avanti per celebrare i 140 anni delle nostre relazioni bilaterali ed il Biennio dello scambio culturale Italia Corea 2024-2025, ma anche, ci tengo a ricordarlo, i cento anni dalla morte di Giacomo Puccini – sottolinea l’Ambasciatrice italiana a Seoul Emilia Gatto -. Un grande regalo per i coreani e per gli italiani, e per tutti gli amanti della Musica: l’Arena di Verona porta la Turandot a Seoul. Grazie all’Arena di Verona, alla famosa star del Bel canto Cecilia Gasdia e a tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile tutto questo, a Solopera, all’Istituto Italiano di Cultura, alla nostra, ed anche Vostra, squadra, grazie! Godiamoci questo momento insieme: un momento che sono convinta che porterà anche ad altri eventi di questo livello, che rafforzano e rendono sempre più grande l’amicizia fra Italia e Corea”.

“I coreani amano e conoscono molto bene l’Arena di Verona – afferma la direttrice di Solopera Company Lee So-Young -, è in assoluto il teatro che rappresenta l’Opera. L’idea di questo grande progetto è nata un paio di anni fa per celebrare l’amicizia tra Italia e Corea. È la prima volta che in questo stadio si realizza una messa in scena di queste dimensioni. Solopera è nata nel 2005 per produrre e portare l’opera in Corea, ogni anno mette in scena diversi spettacoli e concerti”.

SPETTACOLO. La produzione, la stessa creata da Franco Zeffirelli appositamente per l’Arena, sarà in scena per altre sette serate d’opera fino al 19 ottobre, sempre alla KSPO Dome. Sul palcoscenico diversi cast con alcuni dei più importanti artisti di oggi e giovani emergenti, molti dei quali già applauditi nell’Anfiteatro veronese: i soprani Olga Maslova, Oksana Dyka, Yeajin Jeon, Mariangela Sicilia, Giulia Mazzola, i tenori Martin Muehle, Arturo Chacón-Cruz, Riccardo Rados, il basso Ferruccio Furlanetto, i baritoni George Andguladze, Elia Fabbian, Hao Tian. Dirige il maestro Daniel Oren, esperto pucciniano e beniamino areniano.

MASTERCLASS. Durante le giornate di permanenza in Corea, il sovrintendente Cecilia Gasdia ha tenuto a Seoul due masterclass per giovani cantanti provenienti da Conservatorio e Accademie della capitale. Alle lezioni hanno partecipato una decina di studenti e un centinaio di uditori, per lo più cantanti lirici e insegnanti di musica desiderosi di approfondire alcune tecniche. Il Made in Italy nel mondo a 360 gradi.

Un cartellone 2024_25 al Giovanni di Udine firmato dalla direttrice artistica Fiorenza Cedolins con Opera, Operetta e Danza

Grandi compagnie di ballo, grandi solisti e grandi voci della lirica per una Stagione che nasce nel segno della bellezza

È un cartellone ricco di emozioni quello dedicato all’Opera, all’Operetta e alla Danza che proporrà al pubblico dieci imperdibili appuntamenti. Fra tutti svetta il ritorno di una star assoluta della danza internazionale: Roberto Bolle. L’artista che i migliori palcoscenici del mondo si contendono è atteso il 16 e 17 novembre con il suo gala Roberto Bolle & Friends. La danza contemporanea sarà rappresentata anche da una compagnia iconica come il Béjart Ballet Lausanne, mentre agli appassionati di balletto classico sarà dedicato uno spettacolo in perfetto clima natalizio come Lo schiaccianoci sulle splendide musiche di Čajkovskij. Per quanto attiene la Lirica, potremo apprezzare due capolavori immortali di Giuseppe Verdi, Rigoletto e La Traviata, entrambe produzioni della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Ma i tanti appassionati di belcanto non potranno perdersi anche La Notte della Lirica, quando artisti di caratura internazionale, FVG Orchestra e Coro del Friuli Venezia Giulia daranno vita a una grande festa della musica sulle splendide partiture di Giacomo Puccini. L’Operetta sarà protagonista in grande stile con due spettacoli caratterizzati da importanti allestimenti e grandi interpreti: Il Pipistrello di Johann Strauss e Cin Ci Là di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, entrambe produzioni della Compagnia Musica Novecento. Divertirà e appassionerà bambini e le famiglie Disney Galà, una carrellata di colonne sonore tratte dai pluripremiati film della famosa casa di animazione, ma non mancheremo di riflettere su un tema di assoluta attualità come la violenza sulle donne durante la conferenza concerto Carmen – Il prezzo della libertà dedicata a una figura simbolo della ribellione femminile.

Una nuova Stagione che intreccia il bel canto nelle sue più diverse sfumature e la danza, perfetto connubio di fascino, armonia e atletismo: il nuovo cartellone firmato dalla direttrice artistica Opera, Operetta e Danza Fiorenza Cedolins comprende tre generi legati dalla bellezza dei contenuti visivi e sonori, con 10 appuntamenti di assoluto appeal. “Punta – e non semplicemente punto – di partenza di straordinaria eccellenza della stagione è la Danza che vedrà il ritorno di Roberto Bolle sul nostro palcoscenico – sottolinea Fiorenza Cedolins – dopo il grandissimo successo della scorsa Stagione. Tutti gli appuntamenti sono pensati per accontentare fasce di pubblico diverse per età e gusto ma sono soprattutto sono stati scelti per la loro elevata qualità e per l’indiscutibile appeal delle Compagnie ospiti. C’è poi la novità dell’Operetta, che abbiamo voluto potenziare scegliendo allestimenti che affianchino alla presenza di artisti di rilievo anche il Corpo di ballo e il Coro, restituendo a questo genere molto amato dal pubblico la sua dovuta centralità. Infine, la grande Opera lirica che raccoglie in tutto il mondo l’interesse di un pubblico vastissimo e trasversale ed è diventata patrimonio Unesco nel 2024, avrà un suo posto di riguardo in questa Stagione con due grandi capolavori immortali”.

DANZA

Unico, inimitabile, ospite dei più prestigiosi palcoscenici del mondo, Roberto Bolle ritorna incontrastato protagonista della Stagione Danza 2024/25. Il suo celeberrimo gala Roberto Bolle & Friends, sempre nuovo e sempre diverso, cui partecipano ballerini di massima grandezza, è atteso il 16 e 17 novembre: un progetto speciale fuori abbonamento, che però riserverà dei vantaggi agli abbonati Danza 2024/25. Com’è tradizione, Bolle proporrà una splendida alternanza di a solo, pas de deux, virtuosismi del repertorio classico e nuove coreografie create espressamente per Bolle dai migliori coreografi internazionali.

Nel giorno dell’Epifania brillerà invece il Balletto dell’Opera di Stato dell’Albania con il classico dei classici, Lo schiaccianoci: un appuntamento che conquisterà grandi e piccini per la sua bellezza, il fascino incontrastato e la magia ispirata alle musiche leggendarie di Čaikovskij. Nei ruoli principali potremo apprezzare una coppia di giovanissimi solisti del balletto de L’Opéra di Parigi Hortense Millet-Maurin e il nostro connazionale Lorenzo Lelli (6 gennaio).

In primavera il Teatro accoglierà le luminose stelle del Béjart Ballet Lausanne, protagonista iconico della danza del XX e XXI secolo e punto di riferimento assoluto nel mondo coreutico. La Compagnia – che porterà sul nostro palcoscenico 20 ballerini – proporrà una scelta delle più celebrate creazioni del suo fondatore e mentore, Maurice Béjart, fra le quali spicca il celeberrimo Uccello di Fuoco, balletto diventato un classico del repertorio internazionale delle migliori compagnie. Non mancheranno creazioni che hanno segnato la storia del Béjart Ballet Lausanne dagli anni Settanta alla maturità, spaziando tra le fonti multiculturali di ispirazione del genio marsigliese (13 aprile).

OPERA

Saranno tre gli appuntamenti dedicati all’Opera lirica, di cui due appartenenti al repertorio classico per eccellenza ed entrambi di Giuseppe Verdi, collegati da un tema di profonda attualità qual è quello della lotta alle discriminazioni e alla violenza sulle donne. Ne La Traviata, amore, passione e morte si intrecciano alla splendida musica composta nel 1843 dal genio di Busseto. Il nuovo allestimento del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste vedrà protagonisti sul palcoscenico nei ruoli principali Maria Grazia Schiavo, Antonio Poli, Roberto Frontali, Eleonora Vacchi e Saverio Fiore, eccellente cast con cui l’opera inaugurerà la stagione lirica della città giuliana. A dirigere solisti, coro e orchestra dell’istituzione lirica triestina sarà Enrico Calesso (13 dicembre).

Terzo capitolo della trilogia popolare verdiana, Rigoletto è fra i capolavori operistici più amati e interpretati al mondo.  L’allestimento che potremo apprezzare è proposto dal Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste; protagonista il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat dalla torrenziale e granitica voce e dalla possente presenza scenica, interprete tra i più acclamanti e conteso dai maggiori teatri del mondo; sul podio il celebre direttore Daniel Oren dirigerà un cast di validissimi solisti, l’Orchestra e il Coro dell’istituzione lirica triestina (31 maggio).

Completa la rassegna dedicata al belcanto il Gala La notte della lirica (19 febbraio), un viaggio emozionante nella musica di Giacomo Puccini, genio senza confini, dove artisti di caratura internazionale, fra i quali il celebre tenore Leonardo Caimi e le nostre eccellenze regionali, FVG Orchestra e Coro del Friuli Venezia Giulia, daranno vita a una trascinante serata all’insegna di passione e sensualità, con il profumo romano della Tosca, parigino de La bohème e mitteleuropeo di Le Villi e La rondine unito alle fragranti atmosfere esotiche di Madama Butterfly e dell’incompiuta Turandot. Una grande festa della lirica, patrimonio mondiale Unesco che unisce tanti appassionati nel nome dell’Italia e delle sue universali bellezze artistiche.

OPERETTE E ALTRI INCANTI

Aria nuova nel genere musicale tanto famoso in Friuli Venezia Giulia, dove i suoni della Mitteleuropa, valzer, polke, mazurke e csárdás accarezzano orecchie ed anima del pubblico da secoli. Ad aprire la serie di tre appuntamenti sarà Il Pipistrello, capolavoro di Johann Strauss – di cui nel 2025 ricorre il bicentenario della nascita – che ritorna sulle scene in una produzione della Compagnia Teatro Musica Novecento realizzata espressamente per il Giovanni da Udine. 11 solisti scelti attraverso la selezione tra artisti giovani di comprovata capacità e di veterani di sicuro appeal, 28 professori d’orchestra, 16 elementi del Coro del Regio di Parma e una coppia di ballerini solisti, per un totale di oltre 55 artisti in scena garantiranno uno spettacolo dal forte impatto visivo e musicale. L’intreccio della trama si dipana tra salotti e feste in maschera: ambientazioni perfette per un’operetta irresistibile, in scena la domenica di Carnevale (2 marzo).

A cent’anni dalla sua prima rappresentazione potremo poi rivedere Cin ci là di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, autori che hanno segnato l’evoluzione dell’operetta classica d’oltralpe in commedia musicale italiana, a cui appartengono spettacoli ben noti come Rugantino, Carosello Napoletano, Aggiungi un posto a tavola. Atmosfere eleganti e sensuali, gli echi di un estremo Oriente fiabesco e soprattutto le musiche vivacizzate dai frizzanti ritmi di danze americane tanto in voga negli anni Venti rivivono in un elegante allestimento anch’esso proposto dalla Compagnia Teatro musica Novecento. In scena una compagnia di oltre 55 elementi, con un implementato Corpo di Ballo.(6 aprile).

La regia di entrambi gli spettacoli è a cura di Alessandro Brachetti; vero specialista del genere, Stefano Giaroli dirigerà l’Orchestra Cantieri d’Arte.

Pensato per i bambini e le famiglie è infine Disney Galà, che ripercorrerà, in una successione estremamente piacevole e gioiosa, le colonne sonore più famose amate e premiate dei film di Walt Disney. Fra a solo e medley, un ensemble di 5 vocalist e 5 strumentisti ci accompagnerà in un viaggio musicale e vocale senza precedenti che farà sognare il bambino nascosto in ognuno di noi (22 marzo).

CONFERENZA CONCERTO

Venerdì 28 marzo la conferenza concerto Carmen – il prezzo della libertà ci inviterà a una riflessione su un tema purtroppo di assoluta attualità come quella della violenza sulle donne. L’interpretazione di splendide pagine liriche dalla Carmen di Bizet – di cui ricorre il centenario della prima rappresentazione – è affidata al soprano Paoletta Marrocu. Relatrici esperte, professioniste della difesa dei diritti delle donne vittime e nella lotta contro la violenza di genere, approfondiranno il dibattito.

APPUNTAMENTI RISERVATI ALLE SCUOLE

Tre gli appuntamenti inseriti nel programma Teatro Scuola e riservati al pubblico dei giovani e giovanissimi: le due prove generali delle opere liriche verdiane La Traviata (12 dicembre) e Rigoletto (30 maggio) e la Conferenza concerto Carmen – Il prezzo della libertà (28 marzo).

La campagna abbonamenti partirà il 3 settembre 2024

CARMEN, IN ARENA IL ‘KOLOSSAL’CON OLTRE 500 PERSONE IN SCENA



DAL 5 LUGLIO, BEN 9 REPLICHE E GRANDI DEBUTTI

Alla prima Aigul Akhmetshina con Francesco Meli, Erwin Schrott e Kristina Mkhitaryan. La serata sarà aperta dalla Banda Musicale della Guardia di Finanza, Corpo che quest’anno celebra il 250° anniversario dalla fondazione. Al gong, per una sera, gli atleti delle Fiamme Gialle

Prima volta sul podio areniano anche per il giovane direttore Leonardo Sini
Nel cast le stelle Yende, Alagna, Kurzak, Tézier, Margaine

Carmen è ‘kolossal’ all’Arena di Verona, nell’allestimento firmato da Franco Zeffirelli. Dal 5 luglio, sul palcoscenico areniano prende vita una Siviglia da set cinematografico, più vera del vero e curata in ogni dettaglio, con centinaia tra solisti, artisti del Coro, voci bianche, figuranti e mimi di ogni età, nonché il Ballo dell’Arena, a cui si aggiunge la danza autenticamente spagnola della Compañia Gades sulle coreografie originali di El Camborio e nei costumi fedeli ai disegni di Anna Anni.

L’allestimento, che segnò il debutto di Zeffirelli in Anfiteatro, è stato ricostruito fedelmente da Fondazione Arena nel 2022, integrando le migliorie apportate nel tempo dallo stesso regista con scene inizialmente solo disegnate e realizzate per la prima volta.

Per le prime due recite, protagonista del capolavoro di Bizet è Aigul Akhmetshina, mezzosoprano di 27 anni che debutta in Arena dopo aver impersonato Carmen nei maggiori teatri del mondo, da New York a Londra. Alla rivista “Musica” ha dichiarato: «Carmen non è un’opera che puoi provare e andare in scena. Devi vivere il personaggio da dentro. Ho già fatto diverse produzioni e ogni volta trovo aspetti nuovi. Finora non mi è mai capitato di vivere l’esperienza di un allestimento tradizionale come quello di Zeffirelli all’Arena, una produzione davvero piena di bellezza. Mi affiderò allo spazio dell’Arena e alla sua storia. Davvero non vedo l’ora!»

La sua gitana, nata libera, seduce il soldato Josè, interpretato dal tenore Francesco Meli, ma fa un altro fatale incontro col toreador Escamillo, ruolo in cui torna a Verona il basso-baritono Erwin Schrott. Josè ha però una fidanzata, suo legame con la lontana terra natìa, Micaela, affidata a Kristina Mkhitaryan, apprezzato soprano al debutto areniano. Completano il cast Jan Antem e Vincent Ordonneau (i contrabbandieri Dancairo e Remendado), Daniela Cappiello e Alessia Nadin (Frasquita e Mercedes, amiche di Carmen), Gabriele Sagona e Fabio Previati (Zuniga e Morales). Oltre al Coro di Fondazione Arena preparato da Roberto Gabbiani, nella piazza sivigliana cantano anche i monelli, interpretati dalle giovanissime voci bianche di A.Li.Ve. istruite da Paolo Facincani. Fa il suo esordio anche il giovane direttore Leonardo Sini, alla guida dell’Orchestra della Fondazione per tutte le recite di luglio e agosto. Sini, di origine sassarese, ha compiuto gli studi in patria e si è perfezionato a Londra, vincendo premi come il prestigioso Solti di Budapest e inaugurando brillanti collaborazioni in Italia e in Europa.

Una doppia sorpresa attende il pubblico del 5 luglio. Alle ore 20.50, con la marcia d’ordinanza, sul palcoscenico dell’Arena farà il suo ingresso la Banda della Guardia di Finanza, 60 musicisti diretti dal Colonnello Leonardo Laserra Ingrosso. Un evento nell’evento per celebrare i 250 anni delle Fiamme Gialle. A suonare l’immancabile gong che annuncia l’inizio dello spettacolo saranno gli atleti azzurri Giacomo Bertagnolli, Simone Deromedis, Alex Vinatzer e Nicol Delago, assieme ai campioni Antonio Rossi e Roberto Di Donna.

Dopo la prima di venerdì 5 luglio alle 21.15, Carmen replica il 13, 20, 25 luglio (sempre alle 21.15); il 3, 8, 17, 23 agosto e il 7 settembre (alle 21). All’Arena di Verona ogni sera è una prima, grazie all’avvicendarsi di grandi artisti internazionali, alcuni dei quali al debutto in Anfiteatro: tra le titolari, ClémentineMargaine (20, 25/7 e 3, 17, 23/8) e AlisaKolosova(8/8); oltre a Francesco Meli (che torna il 20/7, 3, 8, 17/8 e 7/9), i tenori Freddie De Tommaso (13/7) e Roberto Alagna (25/7 e 23/8), i soprani Daria Rybak (13 e 20/7), Aleksandra Kurzak (25/7 e 23/8), Pretty Yende (3 e 8/8), Mariangela Sicilia (17/8 e 7/9), Chiara Maria Fiorani (Frasquita il 13, 20 e 25/7); i baritoni Luca Micheletti (20, 25/7), Dalibor Jenis (dall’8/8 al 7/9) e Ludovic Tézier (il 3/8 al suo primo Escamillo areniano). Solo per l’ultima rappresentazione del 7 settembre, alternanza anche sul podio con il ritorno di Daniel Oren.

Carmen, tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée, è l’ultima opera del compositore francese Georges Bizet (1840-1875), che non visse abbastanza a lungo per vederne il successo, avvenuto subito dopo il fiasco iniziale, nello stesso anno della sua prematura morte. Dopo aver stregato il pubblico, illustri colleghi come Brahms e Čajkovskij e intellettuali come Nietzsche, Carmen arrivò in Italia e, nel 1914, fu il primo titolo ad essere rappresentato in Arena dopo il successo della prima Aida, rimanendo tuttora la seconda opera più ricorrente in Anfiteatro. L’anno prossimo, per il Festival 2025, raggiungerà quota 300 recite e Fondazione Arena ne celebrerà il ‘doppio’ 150° anniversario, dell’autore e della prima rappresentazione.

«Ogni volta che riprendiamo Carmen –dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena questa Carmen in particolare, l’emozione e la meraviglia sono sempre grandissime. Ho avuto l’onore di interpretare Micaela nel 1995, alla prima volta in Arena del maestro, e amico, Franco Zeffirelli, che abbiamo ricordato nel suo centenario l’anno scorso. Posso assicurare che quel senso di meraviglia è ancora vivo e cattura tanto il pubblico quanto gli artisti in scena, che sono cantanti magnifici, tra artisti ben noti e giovani di talento».

Il 101° Arena di Verona Opera Festival 2024, con 50 sere di spettacolo dal 7 giugno al 7 settembre, è sostenuto da numerosi sponsor, in primis UniCredit, che vanta una longevità di collaborazione di oltre 25 anni, e poi Calzedonia, Pastificio Rana, Volkswagen Group Italia, DB Bahn, Forno Bonomi, RTL 102.5, Genny, che firma anche quest’anno le divise del personale adibito all’accoglienza del pubblico, e Müller, che sostiene nuovamente i progetti di accessibilità dedicati alle persone con disabilità. Tra gli official partner marchi storici quali Veronafiere, Air Dolomiti, A4 Holding, Metinvest, SABA Italia, SDG Group, Sartori di Verona, Palazzo Maffei e Mantova Village. Tra i nuovi sostenitori, Poste Italiane, ManPower Group e Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Oltre a imprese, privati, ordini professionali che compongono la schiera della Membership 67 Colonne per l’Arena di Verona, fondata da Gianluca Rana dell’omonimo pastificio e da Sandro Veronesi, patron del Gruppo Oniverse, con il Gruppo Editoriale Athesis, media partner. 

Info: www.arena.it

LA STAR DELLA LIRICA LUDOVIC TÉZIER IN UN GALA CON ORCHESTRA E CORO DEL TCBO

Sul podio Daniel Oren

Sabato 20 aprile ore 20.30 all’Auditorium Manzoni

Sarà uno dei più grandi baritoni di oggi, il francese Ludovic Tézier, ad interpretare alcune delle scene operistiche più appassionanti del teatro musicale di Giuseppe Verdi, Umberto Giordano, Georges Bizet, Giacomo Puccini, Amilcare Ponchielli e Ruggero Leoncavallo, nel Gala Straordinario “Opera in concerto”, in programma per la Stagione Sinfonica 2024 del Comunale di Bologna.

Sul podio Daniel Oren, impegnato questa settimana anche nel cartellone lirico con il Macbeth di Verdi rappresentato al Nouveau.

Sabato 20 aprile alle 20.30 all’Auditorium Manzoni, Tézier debutterà dal vivo con l’Orchestra del Comunale, dopo aver già inciso con la stessa compagine per Sony Classical un disco verdiano uscito nel 2021. Non mancherà, infatti, nel concerto bolognese una celebre pagina del cigno di Busseto, del quale il baritono è considerato tra i maggiori interpreti, come l’aria di Rigoletto “Cortigiani, vil razza dannata”. Ospite di teatri prestigiosi, dal Metropolitan di New York all’Opéra di Parigi, dalla Royal Opera House di Londra alla Staatsoper di Vienna, dal Teatro alla Scala di Milano alla Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, Tézier ha cantato nei giorni scorsi al Teatro di San Carlo di Napoli nella Gioconda di Ponchielli, opera della quale al Manzoni proporrà la Barcarola di Barnaba “Pescator, affonda l’esca”.

Tra i cavalli di battaglia dell’artista che si potranno ascoltare anche il monologo di Carlo Gérard “Nemico della patria” dall’Andrea Chénier di Giordano e l’aria di Escamillo “Toreador” dalla Carmen di Bizet. Appartiene invece a un’opera meno nota, Zazà di Leoncavallo, la romanza di Cascart “Zazà, piccola Zingara”, riscoperta e portata in auge da baritoni del passato come Titta Ruffo. Immancabile anche l’omaggio a Puccini con tre monumenti sinfonico corali: il “Te Deum” da Tosca, nel quale si inserisce la voce del temibile barone Scarpia, altro personaggio che Tézier ha interpretato sui palcoscenici più importanti, il “Coro a bocca chiusa” da Madama Butterfly el’Intermezzoda Manon Lescaut. 

Il Coro del TCBO, istruito da Gea Garatti Ansini, è impegnato anche in “Patria oppressa” da Macbeth di Verdi e in “Regina Coeli” da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. Completano la serata pagine sinfoniche come il Prologo da Pagliacci di Leoncavallo, le Ouverture da Nabucco di Verdi e da Carmen di Bizet, e l’Intermezzo da Cavalleria rusticana di Mascagni. Il concerto vede la partecipazione dei giovani interpreti della Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna. 

Direttore artistico del Teatro Verdi di Salerno e presenza constante nelle più recenti stagioni della fondazione lirico-sinfonica felsinea, Daniel Oren vanta un ampio repertorio operistico che abbraccia la maggiore produzione romantica e verista italiana.

STAGIONE SINFONICA 2024 DEL TCBO

Gala Straordinario “Opera in concerto”

Sabato 20 aprile, ore 20.30, Auditorium Manzoni 

Daniel Oren direttore

Ludovic Tézier baritono 

Gea Garatti Ansini maestro del coro

Con la partecipazione dei giovani interpreti della Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna

Leoncavallo, da Pagliacci, Prologo

Verdi, da Nabucco, Ouverture

Verdi, da Rigoletto, “Cortigiani, vil razza dannata”

Verdi, da Macbeth, “Patria oppressa”

Giordano, da Andrea Chénier, “Nemico della patria”

Bizet, da Carmen, Ouverture 

Bizet, da Carmen, “Toreador”

Mascagni, da Cavalleria rusticana, Intermezzo 

Mascagni, da Cavalleria rusticana, “Regina Coeli”

Puccini, da Tosca, “Te Deum”

Puccini, da Madama Butterfly, coro a bocca chiusa 

Puccini, da Manon Lescaut, Intermezzo 

Ponchielli, da Gioconda, “Pescator, affonda l’esca”

Leoncavallo, da Zazà, “Zazà, piccola zingara”

I biglietti – da 10 a 40 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi, 1), dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 15; il giorno del concerto presso l’Auditorium Manzoni da un’ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio dello spettacolo. 

Per ogni concerto della Stagione Sinfonica 2024 prosegue “Note a margine”, una rassegna di incontri con il pubblico che si tengono circa 30 minuti prima dell’inizio del concerto presso il foyer del bar dell’Auditorium Manzoni. 

Info: https://www.tcbo.it/eventi/stagione-sinfonica-2024-oren-gala-straordinario/

TCBO: JACOPO GASSMANN DEBUTTA ALLA REGIA LIRICA CON “MACBETH”

     

Protagonisti della nuova produzione del capolavoro verdiano Roman Burdenko, Ekaterina Semenchuk e Antonio Poli. Sul podio Daniel Oren

In scena al Comunale Nouveau dal 12 al 18 aprile

«Questo progetto ruota intorno a nuclei poetici concettuali emersi prima di tutto dalla lettura di Shakespeare: è lui che mi ha aperto le porte per accedere a Verdi». Sono le parole del regista Jacopo Gassmann, che racconta come si sia approcciato al Macbeth di Giuseppe Verdi che segna il suo debutto operistico. Lo spettacolo è una nuova produzione proposta in prima assoluta al Comunale Nouveau da venerdì 12 aprile alle 20 e in replica fino al 18 aprile. «Si tratta di un lungo viaggio – prosegue il regista romano – quello di un uomo in particolare, e di una donna, alle radici del male; è l’inabissamento progressivo di una coscienza, di uno sguardo nel grande e inesplorato territorio del rimosso».

Sul podio torna il direttore d’orchestra israeliano Daniel Oren, alla guida di un cast di primo piano che vede protagoniste le voci del baritono Roman Burdenko come Macbethe del mezzosoprano Ekaterina Semenchuk come Lady Macbeth – entrambi per la prima volta nella stagione del TCBO – e del tenore Antonio Poli come Macduff.

La compagine vocale è completata da Riccardo Fassi nelle vesti di Banco, Anna Cimmarrusti in quelle della Dama di Lady Macbeth, Marco Miglietta come Malcolm, Kwangsik Park nei panni del Medico, Gabriele Ribis come Un domestico di Macbeth, Il sicario e L’araldo, e ancora Sandro Pucci (Prima apparizione), Chiara Salentino (Seconda apparizione) e Benedetta Zanetti Oliva (Terza apparizione).

Il cast alternativo vede impegnati nelle tre parti principali George Gagnidze (13 e 18 aprile), Daniela Schillaci (13 e 14 aprile) e Paolo Antognetti (13 aprile).

Jacopo Gassmann, regista teatrale che ha appena portato in scena “The City” di Martin Crimp in una tournée che ha toccato anche il LAC di Lugano e l’Arena del Sole di Bologna, firma al Comunale Nouveau il suo primo spettacolo operistico avvalendosi della collaborazione di Gregorio Zurla per le scene, Gianluca Sbicca per i costumi, Gianni Staropoli per le luci, Marco Grassivaro per i video e Marco Angelilli per i movimenti scenici. «Il nostro Macbeth si cala in una valle del perturbante – commenta ancora Gassmann – quella cosa stranamente familiare ma anche sconosciuta che ci provoca sgomento, disorientamento. Macbeth vive in questa perturbazione dell’anima, incamminandosi inesorabilmente verso una notte in cui tutto è destinato ad andare male, in cui l’ordine delle cose, le gerarchie della natura e degli esseri umani vengono rovesciati. […]

Nel testo shakespeariano troviamo un viatico al percorso verdiano: un momento molto preciso lo vediamo dopo la morte di re Duncan quando è Macduff a recarsi nelle stanze del re e scoprirne il cadavere. In Shakespeare, Macduff esce e pronuncia la frase “affacciatevi alla camera, e una nuova Gorgone vi accecherà. Non mi chiedete di parlare”. Leggendola il mio sguardo e il pensiero sono volati subito alla Medusa di Caravaggio che sarà evidentemente citata: apparirà una enorme Medusa caravaggesca che fissa il suo sguardo su di noi, convocandoci inevitabilmente». Tra le altre citazioni quella nella grande scena del banchetto: «Gli ospiti non hanno abiti regali e non li indossano ma li “portano” – spiega il regista – come mi è accaduto di vedere nella performance “Embodying Pasolini” dove Tilda Swinton “sfilava” con i costumi dei film pasoliniani senza “vestirli”, ma mostrandoli. Qui il banchetto si fa spettrale e questi abiti non indossati ci parlano di un’incoronazione precaria, falsa, destinata alla catastrofe».

L’Orchestra e il Coro – istruito da Gea Garatti Ansini – sono quelli del Teatro Comunale di Bologna.

A preparare le voci bianche è Alhambra Superchi.

Opera fosca, colma di ambizioni, malvagità, streghe e complotti, Macbeth costituisce il primo reale contatto di Giuseppe Verdi con un testo di William Shakespeare, autore al quale si ispirerà per struttura dei drammi, per contenuti e forme. Decima opera verdiana, debuttò in una prima versione a Firenze nel 1847, quindi a Parigi nel 1865 e alla Scala nel 1874.

Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

I biglietti – da 25 a 150 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Info: www.tcbo.it / https://www.tcbo.it/eventi/macbeth/

Dieci minuti di applausi al Teatro Massimo di Palermo per il Rigoletto di Verdi firmato da John Turturro.

Ovazioni per gli interpreti e per la trascinante direzione del Maestro Daniel Oren.
Dedica alla memoria di Claudio Abbado nel decennale della scomparsa.
Comincia con una dedica commossa del sovrintendente Marco Betta alla memoria del Maestro
Claudio Abbado, la serata che ha visto il ritorno sul palco del Teatro Massimo di Palermo, dopo aver
girato il mondo, di Rigoletto, l’allestimento del melodramma di Verdi diretto nel 2018 da John
Turturro e realizzato dal Massimo in coproduzione con il Teatro Regio di Torino, l’Opéra Royal di
Liègi e la Shaanxi Opera House cinese.

Un ritorno accompagnato da applausi a scena aperta e bis reclamati a gran voce che ha visto sul podio uno dei più grandi direttori della scena internazionale, il Maestro Daniel Oren, calamitare l’attenzione del pubblico con la sua appassionata e trascinante direzione dell’Orchestra del Teatro Massimo.

Dieci minuti di applausi per gli interpreti: dal baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat, già indimenticabile
Rigoletto nel 2018, al soprano Giuliana Gianfaldoni, applauditissima Gilda, che insieme a Enkhbat ha
regalato al pubblico il bis di “sì, vendetta, tremenda vendetta”, al tenore peruviano Ivan Ayon Rivas, nel
ruolo del Duca di Mantova, e per la regia dell’opera, ripresa dalla giovane e affermata regista Cecilia
Ligorio, che aveva già affiancato Turturro nell’allestimento di cinque anni fa.

Di livello tutto il cast che ha visto negli altri ruoli Agostina Smimmero (Giovanna);
Aleksei Kulagin (Sparafucile); Valeria Girardello (Maddalena); Massimiliano Chiarolla (Borsa);Alessio Verna (Marullo); Italo Proferisce (Ceprano); Nicolò Ceriani (Monterone); Emanuela Sgarlata
(Contessa di Ceprano/Paggio); Enrico Cossutta e Federico Cucinotta (Usciere di corte).

Le scene, di grande impatto e accuratezza sono di Francesco Frigeri, i costumi sontuosi sono firmati da Marco Piemontese, le luci di Alessandro Carletti sono riprese da Ludovico Gobbi, mentre la coreografia è di Giuseppe Bonanno. Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo, Maestro del Coro Salvatore Punturo, direttore del Corpo di Ballo Jean Sébastien Colau.

Le repliche dell’opera, in scena fino al 28 gennaio, vedranno nel cast alternativo il
baritono ispano-americano Daniel Luis De Vicente nel ruolo del titolo, il tenore Ioan Hotea, di ritorno
a Palermo dopo I Capuleti e i Montecchi, in quello del Duca di Mantova, mentre Gilda è il soprano
palermitano Federica Guida che torna sul palcoscenico del Massimo dopo il successo come Musetta
nella Bohème dell’anno scorso.
Domenica 28 gennaio alle 17:30 Rigoletto tornerà anche nella riduzione per i più piccoli con Bambini
all’Opera, il laboratorio a cura di Francesca Cosentino pensato per avvicinare i bambini (6-10 anni)
alla magia del teatro. Durante il laboratorio, che si svolge nella Sala Stemmi del Teatro Massimo, viene
narrata la trama, si ascoltano brani dell’opera, e alla fine i bambini assistono in Sala Grande allo
svolgimento dello spettacolo. Animazioni teatrali di Gisella Vitrano; interventi cantati di Sonia Sala;
illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro. Info e prenotazioni tel. 329 7260846

Il Rigoletto di Verdi firmato da John Turturro torna dal 20 al 28 gennaio sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo dopo aver girato il mondo

Sul podio dirige il Maestro Daniel Oren

ph © rosellina garbo 2019

Il cast di grande livello impegna nei ruoli principali il baritono Amartuvshin Enkhbat, il tenore Ivan Ayon Rivas e il soprano Giuliana Gianfaldoni
  Sarà in scena da sabato 20 gennaio alle 20:00, al Teatro Massimo di Palermo, Rigoletto, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. L’allestimento è quello che nel 2018 ha segnato il debutto sulla scena lirica dell’attore e regista italo-americano John Turturro. La regia dell’opera, realizzata dal Teatro Massimo in coproduzione con il Teatro Regio di Torino, l’Opéra Royal di Liègi e la Shaanxi Opera House cinese,èripresa da Cecilia Ligorio, giovane e affermata regista che aveva lavorato con Turturro nell’allestimento di cinque anni fa. Il podio dell’Orchestra del Teatro Massimo vede il ritorno del Maestro Daniel Oren, protagonista di spicco della scena lirica internazionale e beniamino del pubblico palermitano. Il cast, che è in buona parte quello dell’edizione originale del 2018, conta su una star come il baritono Amartuvshin Enkhbat, nato in Mongolia e apprezzato anche per l’impeccabile pronuncia italiana; già indimenticabile interprete del buffone di Mantova nel 2018, Enkhbat torna a Palermo dove è stato anche un acclamato Tonio in Pagliacci, e si alterna nelle repliche con Marco Caria.

Il Duca di Mantova è interpretato dal tenore peruviano Ivan AyonRivas, vincitore del Premio Abbiati 2022, che già giovanissimo aveva fatto parte del cast palermitano e in alternanza da IoanHotea, recentemente apprezzato nel ruolo di Tebaldo nell’opera che ha inaugurato la stagione: I Capuleti e i Montecchi.Gilda è Giuliana Gianfaldoni  che torna a Palermo dopo il successo di Don Pasquale e nelle repliche è Caterina Sala. Negli altri ruoliAgostinaSmimmero (Giovanna); AlekseiKulagin (Sparafucile); ValeriaGirardello (Maddalena); MassimilianoChiarolla (Borsa); AlessioVerna (Marullo); ItaloProferisce (Ceprano); NicolòCeriani (Monterone); EmanuelaSgarlata (Contessa di Ceprano/Paggio); EnricoCossutta e Federico Cucinotta (Usciere di corte). Le scene, di grande impatto e accuratezza sono di Francesco Frigeri e si muovono tra gli splendori della corte e le nebbie padane, i costumi sontuosi sono firmati da Marco Piemontese, le luci di Alessandro Carletti sono riprese da Ludovico Gobbi, mentre la coreografia èdi Giuseppe Bonanno. Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo, Maestro del Coro Salvatore Punturo, direttore del Corpo di Ballo Jean-Sébastien Colau. Repliche fino al 28 gennaio.

Ambientato in un palazzo tardo-rinascimentale che evoca la Sala dei Giganti di Palazzo Te a Mantova, il Rigoletto di Turturroè ricco di atmosfere pittoriche e cinematografiche, pur avendo un impianto registico tradizionale.“Rigoletto – dice il regista nelle note rilasciate prima del debutto – è un capolavoro fantastico e tenterò di rendere giustizia al materiale privilegiando i dettagli umani, senza tentare di reinventare qualcosa che non esiste o di portare un punto di vista moderno senza altro scopo che la ricerca della novità; vorrei invece scandagliare le profondità del dramma. La musica è così bella. Posso solo immaginare l’emozione di chi la sente per la prima volta … vorrei aiutare i personaggi ad emergere nel modo più umano possibile, lasciando che la storia e la musica si dispieghino, senza aggiunta di orpelli, nel loro pieno potere e gloria”.

Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo torna a dirigere il Maestro Daniel Oren, tra i più ricercati e apprezzati direttori della scena operistica internazionale, con un repertorio che abbraccia la maggiore produzione romantica e verista italiana. Il suo rapporto privilegiato con i teatri italiani lo ha visto negli anni alla guida delle principali fondazioni liriche italiane oltre agli stretti rapporti di collaborazione che intrattiene con i più autorevoli teatri europei e americani. Dotato di un talento naturale e precocissimo, Oren deve il suo particolare interesse per l’opera a Leonard Bernstein che nel 1968 lo scelse, appena tredicenne, come voce solista nei suoi Chichester’s Psalms. Perfezionò poi i suoi studi in Europa, dedicandosi quasi esclusivamente alla direzione d’orchestra e nel 1975 prese parte, vincendolo, al Concorso “Herbert von Karajan” riservato a giovani direttori d’orchestra che diede inizio alla sua carriera internazionale.

Protagonista nel ruolo del titolo è il baritono Amartuvshin Enkhbat, nato e cresciuto in Mongolia, dove ha studiato canto e ha iniziato la sua carriera professionale come solista principale al Teatro dell’Opera di Stato. Da allora, coltivando una passione per le opere di Verdi, ha accresciuto di anno in anno la sua fama cantando sui palcoscenici più prestigiosi della scena internazionale, dal Teatro alla Scala, all’Arena di Verona, e ricevendo i più importanti riconoscimenti (Operalia, International Opera Competition Baikal, International Tchaikovsky Competition di San Pietroburgo, Concurso Tenor Viñas, BBC Cardiff Competition). È stato premiato come Artista Onorato della Mongolia.

Rigoletto, diciottesima opera nella prolifica produzione verdiana, era considerato da Verdi la sua opera migliore ed è la prima tappa della trilogia popolare, seguita da La traviata e dal Trovatore. Venne accolto con grandissimo successo al Teatro La Fenice di Venezia nel marzo del 1851 eda allora è uno dei melodrammi più amati ed eseguiti nei teatri di tutto il mondo. Il soggetto, tratto dal dramma di Victor Hugo, Le roi s’amuse (Il re si diverte) del 1832, venne censurato in Francia al debutto per la sua critica alla monarchia ma anche per la scelta di rappresentare un aristocratico in atteggiamenti sconvenienti e per avere attribuito a un personaggio di basso profilo il nobile ruolo di padre. Ne è protagonista infatti Triboulet, il gobbo buffone di corte, personaggio dalla doppia anima, che è al centro di una vicenda drammatica che gli toglierà per sempre il sorriso. Nella versione di Piave e Verdi, dopo il vaglio della censura austriaca che aveva criticato l’immoralità del soggetto, l’opera venne rinominata Rigoletto dal francese rigoler (scherzare) e venne ambientata a Mantova nel ‘500 alla corte dei Gonzaga, invece che alla corte di Francesco I re di Francia. Qui Rigoletto, che aveva schernito il padre di una ragazza abusata dal Duca di Mantova e che per questo era stato oggetto de la maledizione, assolda un sicario e progetta di vendicarsi del Duca che ha sedotto e rapito con l’inganno anche sua figlia Gilda. Ma sarà proprio lei, per un tragico destino, a finire uccisa al posto del Duca.

Il debutto dell’opera sarà preceduto giovedì 18 gennaio alle 18:00 in Sala Onu da un incontro di introduzione all’ascolto a cura dell’Associazione Amici del Teatro Massimo con AnnaTedesco, presidente dell’Associazione, e Alessia Cervini, docente di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Palermo (DAMS). L’ingresso è libero. Mentre domenica 28 gennaio alle 17:30 torna Bambini all’Opera il laboratorio a cura di Francesca Cosentino pensato per avvicinare i bambini (6-10 anni) alla magia del teatro. Durante il laboratorio, che si svolge nella Sala Stemmi del Teatro Massimo, viene narrata la trama dell’opera, si ascoltano brani, e al termine i bambini vengono accompagnati in Sala Grande per assistere allo svolgimento dello spettacolo. Le animazioni teatrali sono di Gisella Vitrano; gli interventi cantati di Sonia Sala; le illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro. Infoe prenotazioni tel. 329 7260846.

Calendario delle recite: sabato 20 gennaio, ore 20 (Turno Prime); domenica 21 gennaio ore 18:30 (Turno Danza); martedì 23 gennaio ore 18:30 (Turno Opera); mercoledì 24 gennaio ore 18:30 (Turno B); giovedì 25 gennaio ore 18:30 (Turno Scuola); venerdì 26 gennaio ore 18:30 (Turno C); sabato 27 gennaio ore 18:30 (fuori abbonamento); domenica 28 gennaio ore 17:30 (Turno D).

AL VIA LA VENDITA DEI BIGLIETTI PER LA STAGIONE 2024 DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Lirica, Concertistica, ParmaDanza: dal 25 ottobre alla Biglietteria del Teatro Regio e dal 26 online su teatroregioparma.it

STAGIONE 2024 DEL TEATRO REGIO DI PARMA

STAGIONE LIRICA

Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini,

L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti in un nuovo allestimento,

Tosca di Giacomo Puccini

sono le opere che da gennaio a maggio compongono la Stagione Lirica,

a cui si aggiunge il Concerto sinfonico corale per celebrare il 195° compleanno del Regio.

Sul podio Diego Ceretta, Sesto Quatrini, Daniel Oren, alla direzione della Filarmonica Arturo Toscanini, del Coro del Teatro Regio di Parma, dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.

Tra i protagonisti in scena Anastasia Bartoli, Maria Kataeva, Nina Minasyan, Roberto de Candia, Andrzej Filończyk, Brian Jagde, Maxim Mironov, John Osborn, Roberto Tagliavini, Luca Salsi.

STAGIONE CONCERTISTICA

Il Trio di Parma con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Diego Ceretta inaugura la Stagione Concertistica, realizzata da Società dei Concerti di Parma, nel primo dei sei concerti che, da gennaio a maggio, vedono protagonisti

il Quartetto Indaco con Alessandro Taverna, Emmanuel Pahud, Trevor Pinnock, Jonathan Manson, Michail Pletnëv, Andrea Lucchesini, Berta Rojas.

PARMADANZA

Da gennaio ad aprile Paul Taylor Dance Company per la prima volta al Regio,

Il lago dei cigni della Compagnia Paliashvili di Tbilisi,

FND/Aterballetto con una nuova creazione in prima assoluta,

Saburo Teshigawara & Rihoko Sato, Ballet Preljocaj con Torpeur in prima nazionale

REGIOYOUNG

Con i classici di Regio Young Una notte all’opera, Imparolopera e Opera meno 9, la rassegna per scuole e famiglie prende il via con Cartoons! e prosegue con le nuove produzioni di As.Li.Co. ispirate a Il flauto magico e a Turandot, l’appuntamento natalizio con Lo schiaccianoci e il re dei topi, e lo spettacolo musicale Caro Lupo di Drogheria Rebelot.

INCONTRI, LABORATORI, PROVE APERTE

La V edizione del workshop e del concorso Scrivere d’Opera, gli inviti all’ascolto di Prima che si alzi il sipario, le prove aperte, La danza dietro le quinte.

STAGIONE LIRICA

Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, Tosca di Giacomo Puccini sono i tre titoli che compongono la Stagione Lirica 2024 del Teatro Regio di Parma, da gennaio a maggio, arricchita dal Concerto sinfonico corale diretto da Daniel Oren per celebrare il 195° compleanno del Teatro il 16 maggio.

Il barbiere di Siviglia, opera buffa in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini, inaugura la Stagione venerdì 12 gennaio 2024 ore 20.00 (recite martedì 16, giovedì 18, ore 20.00, e sabato 20 gennaio, ore 17.00). L’opera va in scena nell’allestimento del Rossini Opera Festival del 2018, ripreso in occasione di Pesaro Capitale Italiana per la Cultura 2024, con la regia, le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi, registacollaboratore e luci Massimo Gasparon.

L’inaugurazione è affidata alla bacchetta del ventiseienne Diego Ceretta, al debutto nel titolo e per la prima volta al Teatro Regio di Parma,sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani.

In scena Maxim Mironov (Conte d’Almaviva, per la prima volta al Teatro Regio), Maria Kataeva (Rosina, per la prima volta a Parma), Andrzej Filończyk (Figaro, per la prima volta al Teatro Regio), Marco Filippo Romano (Don Bartolo), Roberto Tagliavini (Don Basilio), Elena Zilio (Berta), William Corrò (Fiorello / Un ufficiale).

Una fitta trama di inganni, stratagemmi e situazioni esilaranti, un linguaggio musicale brillante, un ritmo narrativo serrato fanno di quest’opera una delle più rappresentate al mondo. Un successo tutt’altro che scontato all’epoca del suo debutto, avvenuto il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina di Roma: il confronto con Giovanni Paisiello, autore appena trent’anni prima di un’opera omonima tratta dallo stesso dramma di Beaumarchais, era talmente pesante che molti detrattori di Rossini erano presenti alla première con l’unico scopo di boicottarla. Tuttavia, bastò una seconda rappresentazione per ribaltare il destino di quest’opera e consacrarla al successo assoluto.

Sulla scia della leggerezza dell’opera inaugurale la Stagione prosegue con L’elisir d’amore, melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani. Daniele Menghini firma questo nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma, che debutta venerdì 15 marzo 2024, ore 20.00 (recite domenica 17, venerdì 22 marzo, ore 20.00, domenica 24 marzo 2024, ore 15.30) con la direzione di Sesto Quatrini sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e del Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani. Completano il team creativo Davide Signorini alle scene, Nika Campisi ai costumi, Gianni Bertoli alle luci.

Nina Minasyan (per la prima volta a Parma) interpreta la ricca e capricciosa Adina, mentre John Osborn veste i panni di Nemorino, giovane e ingenuo contadino che, convinto di voler conquistare la ragazza, si affida al balsamico elisire spacciato come filtro d’amore dal sedicente dottor Dulcamara (Roberto de Candia).

Completano il cast Lodovico Filippo Ravizza (Belcore, per la prima volta a Parma) e Yulia Tkachenko (Giannetta).

Tratta dal dramma Le philtre del contemporaneo Eugène Scribe, composta in soltanto quattordici giorni, l’opera fu rappresentata il 12 maggio 1832 a Milano, con un successo che le valse oltre trenta repliche consecutive. L’inventiva melodica, la spiccata caratterizzazione dei personaggi, una leggerezza velata da accenti malinconici e a tratti elegiaci rendono quest’opera una tra le più amate nel repertorio ottocentesco, a cavallo tra l’opera buffa italiana, di cui conserva i tratti più brillanti, e un gusto più propriamente romantico.

La Stagione si chiude con Tosca, melodramma in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, in scena nell’allestimento del 2018 del Teatro Regio di Parma venerdì 17 maggio 2024, ore 20.00 (recite domenica 19, ore 15.30, giovedì 23 maggio, ore 20.00, sabato 25 maggio 2024, ore 20.00). La regia è di Joseph Franconi Lee, che riprende un’idea di Alberto Fassini, le scene e i costumi William Orlandi. La direzione è affidata alla bacchetta di Daniel Oren, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani. In scena Anastasia Bartoli (Floria Tosca), Luca Salsi (Scarpia), Brian Jagde (Mario Cavaradossi, al debutto a Parma), Luciano Leoni (Angelotti), Roberto Abbondanza (Sagrestano), Marcello Nardis (Spoletta, al debutto a Parma).

Tratta dall’omonimo dramma storico di Victorien Sardou, a cui Puccini aveva assistito di persona nel 1889, l’opera andò in scena il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma. L’ambientazione connotata storicamente (siamo nel giugno 1800, a Roma, all’indomani della battaglia di Marengo) e la concentrazione dell’azione nel tempo e nello spazio contribuiscono a conferire a quest’opera una forte tensione drammatica e una grandiosità che segna un punto di svolta rispetto alla dimensione più intima dei lavori precedenti del compositore lucchese.

Il Concerto sinfonico corale diretto da Daniel Oren in occasione del 195° compleanno del Teatro Regio di Parma completa la Stagione giovedì 16 maggio 2024, ore 20.00. Il Maestro israeliano sarà sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani, per segnare questa nuova tappa del Teatro verso il suo bicentenario, che ricorrerà il 16 maggio 2028.

STAGIONE CONCERTISTICA

È affidato alla bacchetta di Diego Ceretta il concerto che inaugura la Stagione Concertistica 2024, realizzata da Società dei Concerti di Parma, venerdì 26 gennaio 2024, ore 20.30, che, per il secondo anno consecutivo, sarà aperta dalla Filarmonica Arturo Toscanini nel segno della forte sinergia che lega le tre principali istituzioni musicali della città. A condividere il palco con la Filarmonica Toscanini, un’altra grande eccellenza del nostro territorio: il Trio di Parma, con Ivan Rabaglia al violino, Enrico Bronzi al violoncello, Alberto Miodini al pianoforte. In programma il Triplo concerto in do maggiore per pianoforte, violino e violoncello, op. 56 di Ludwig van Beethoven e la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal Nuovo Mondo”, op. 95, di Antonín Dvořák.

Si prosegue con un’eccellenza della musica da camera internazionale, fresca della vittoria all’edizione 2023 del Concorso Internazionale di Osaka: il Quartetto Indaco, formatosi nel 2007 presso la Scuola di Musica di Fiesole e composto da Eleonora Matsuno e Ida Di Vita al violino, Jamiang Santi alla viola, Cosimo Carovani al violoncello, protagonisti insieme al pianista Alessandro Taverna del concerto di lunedì 19 febbraio 2024, ore 20.30,interpreti di pagine diJohannes Brahms.

Sonate, suite e fantasie di Johann Sebastian Bach e Georg Philipp Telemann compongono un programma interamente dedicato al barocco tedesco: per il terzo appuntamento della Stagione Concertistica, domenica 3 marzo 2024, ore 20.30, protagonisti Emmanuel Pahud al flauto, Trevor Pinnock al clavicembalo, Jonathan Manson al violoncello.

Poetica immaginativa e virtuosismo prodigioso contraddistinguono il pianismo di Michail Pletnëv che lunedì 18 marzo 2024 ore 20.30 offrirà all’ascolto i Preludi op. 11 di Alexander Skrjabin e i Preludi op. 28 di Frédéric Chopin: un programma interamente dedicato a una forma musicale che nell’ ‘800 si emancipa dal suo ruolo di introduzione strumentale per diventare una delle forme del pianismo romantico per eccellenza.

È ancora il pianoforte a essere protagonista nell’appuntamento di lunedì 22 aprile 2024, ore 20.30: Andrea Lucchesini, pianista dalla grande raffinatezza timbrica e dalla straordinaria capacità comunicativa, offre all’ascolto un programma che parte dalla Sonata op. 14 di Ludwig van Beethoven e si conclude con Sonata in si minore di Franz Liszt, con un’incursione nel mondo poetico e narrativo di Robert Schumann, con la Fantasia op. 17.

Domenica 26 maggio 2024, ore 17.30, la chitarrista paraguaiana Berta Rojas chiude la Stagione Concertistica 2024: un appuntamento che sarà anche l’evento conclusivo del “Paganini Guitar Festival”, la rassegna internazionale dedicata a Niccolò Paganini, virtuoso della chitarra oltre che del violino, che da vent’anni richiama a Parma appassionati delle sei corde da tutto il mondo.

PARMADANZA

Cinque gli appuntamenti di ParmaDanza 2024: dal 30 gennaio al 20 aprile, cinque compagnie di danza nazionali e internazionali scandiscono un cartellone che spazia dai classici più amati del balletto alla danza contemporanea.

La rassegna si apre martedì 30 gennaio 2024, ore 20.30,con una delle più iconiche compagnie della modern dance americana: per la prima volta al Teatro Regio di Parma, Paul Taylor Dance Company porterà in scena l’energia e la dirompente comunicativa che contraddistingue la cifra stilistica della Compagnia sin dalla sua fondazione, nel 1957. In programma due storiche creazioni di Paul Taylor: Airs, creazione del 1978 su musiche di Georg Friedrich Händel, e Piazzolla Caldera, del 1997, su musiche di Astor Piazzolla e Jerzy Petersbursky. Tra i due titoli si incastona Hope is the Thing with Feathers,coreografia di Michelle Manzanales del 2022 che intreccia ironia e sentimento in una colonna sonora che si ispira al mondo degli uccelli, da Bob Marley (Three little birds) ai Beatles (Blackbird), da Thomas Mendez (Cucurucucú Paloma) a Carla Morrison (Pajarito del Amor).

ParmaDanza prosegue martedì 6 febbraio 2024, ore 20.30,con un caposaldo del balletto romantico: la Compagnia Paliashvili di Tbilisiporta in scena Il lago dei cigni,balletto in due atti, con la coreografia Marius Petipa e Lev Ivanov, musica di Pëtr Il’ic Čajkovskij, nella versione coreografica di Alexey Fadeechev, con le scene di Vyacheslav Okunev e le luci di Steen Bjarke. Intitolata al compositore Zakaria Paliashvili, la Compagnia Paliashviliha sede stabilmente al Teatro dell’Opera e del Balletto di Tbilisi, in Georgia, ed è attualmente diretta da Nina Ananiashvili.

La compagnia FND/Aterballetto,porta in scena in prima assoluta sabato 17 febbraio 2024, ore 20.30,la Nuova creazione per sedici danzatori, firmata dalla danzatrice basca Iratxe Ansa insieme a Igor Bacovich, sodalizio artistico che li lega dal 2013, insieme a due creazioni, Yeled e Secus.

In quale momento della nostra vita abbiamo perso la sensazione di essere bambini? C’è stato un evento, una frase, che ha segnato la perdita della nostra innocenza? È questo il cuore di Yeled (dall’ebraico, “bambino”), creazione del 2022 con la coreografia e la musica di Eyal Dadon, i costumi Bregje van Balen, le scene, luci Fabiana Piccioli. Chiude la serata a trittico Secus, creazione del 2019 della coreografia Ohad Naharin. Tra gesti delicati e puliti e sinuose disarticolazioni sedici danzatori si muovono su un collage musicale che si estende dagli stili elettronici di AGF alle seducenti melodie indiane di Kaho Naa Pyar Hai ai Beach Boys, creando un alfabeto umano che spazia tra gioia, vulnerabilità, paura, innocenza, confusione e rabbia. Sound design e editing Ohad Fishof, i costumi sono di Rakefet Levy, le luci Avi Yona Bueno (Bambi).

Una rilettura visionaria e poetica di una delle storie d’amore più struggenti di tutti i tempi, sulle musiche di Richard Wagner: Tristan and Isoldeè la creazione del coreografo Saburo Teshigawara interpretein scena insieme a Rihoko Sato sabato 6 aprile 2024, ore 20.30. In un percorso di luci e movimenti, il coreografo giapponese trasforma radicalmente uno dei capolavori del romanticismo tedesco, sublimandolo nella simbolica rappresentazione dell’essenza di un amore inafferrabile, di cui il corpo diventa in qualche modo prolungamento e mediatore.

Il Ballet Preljocaj chiude ParmaDanza 2024 sabato 20 aprile 2024, ore 20.30, portando in scena in prima nazionale Torpeur, la nuova creazione per dieci ballerini, in coproduzione con il Festival Montpellier Danse. Apre il programma Annonciation, creazione del 1995 ispirata a uno dei temi più ricorrenti dell’iconografia cristiana, quello dell’Annunciazione, indagandone, tra misticismo, carnalità e umanità, il mistero più profondo, in una coreografia per due danzatrici su musiche di Stéphane Roy e di Antonio Vivaldi, con i costumi di Nathalie Sanson e le luci di Jacques Chatelet. Chiude la serata un altro brano iconico della compagnia, Noces (1989), sulle musiche dell’omonimo poema coreografico di Igor’ Stravinskij, con i costumi di Caroline Anteski e luci di Jacques Châtele.

Ballerini e coreografi delle compagnie ospiti di ParmaDanza 2024 saranno protagonisti de La danza dietro le quinte, ciclo di classi aperte, masterclass, dedicate agli allievi dei corsi avanzati delle scuole di danza, e incontri in cui il pubblico degli appassionati potrà scoprire da vicino il lavoro delle compagnie. Il calendario degli appuntamenti sarà annunciato prossimamente.

REGIOYOUNG

La musica, il teatro, l’opera abbracciano i più piccoli, le loro famiglie, le scuole, per incontrarsi, divertirsi e conoscersi da vicino, attraverso storie e melodie sorprendenti ed emozionanti.

9 titoli, 16 appuntamenti per famiglie, scuole, bambini e ragazzi da 0 a 14 anni, da ottobre 2023 ad aprile 2024 sono i numeri di RegioYoung 2024, la stagione del Teatro Regio di Parma dedicata al pubblico dei più giovani, sulle note della musica jazz e di quella di Mozart, Rossini, Čajkovskij, e molto altro.

Cartoons! dà il via a RegioYoung a ritmo di jazz: sabato 28 ottobre 2023, ore 15.30 e 18.00, al Ridotto del Teatro Regio di Parma, va in scena lo spettacolo di Parma Frontiere dedicato ai bambini a partire dai 6 anni, ideato e diretto da Sabina Borelli, voce narrante insieme a Pato Valderrama, con la voce di Diletta Longhi e con Matteo Valentini al sassofono, Francesco Cannito al pianoforte, Giancarlo Patris al contrabbasso, Benedetta Rositano alla batteria. Musicisti, cantanti e attori si uniscono per fare una magia di musica e teatro per grandi e piccini, uno spettacolo tutto da cantare e ballare. Per tutti la parola d’ordine è solo una: “Supercalifragilistichespiralidoso”!

Tornano gli appuntamenti di Opera meno 9 dedicati alle famiglie in attesa al Ridotto del Teatro Regio di Parma, sabato 18, 25 novembre, 2 dicembre 2023, ore 10.30, a cura di AsLiCo. Un percorso laboratoriale alla scoperta della musica e della propria voce dedicato alle mamme, ai papà e ai bimbi in arrivo, consigliato dal quinto all’ottavo mese di gravidanza, quando il bambino comincia a percepire e reagire ai suoni provenienti dall’esterno.

Due giovani alla ricerca di un posto nel complicato mondo degli adulti sono i protagonisti di Flauto magico. Il suono della pace in scena al Teatro Regio di Parma venerdì 24 novembre 2023, ore 9.00 e 11.00 per le scuole e sabato 25 novembre 2023, ore 15.30 e 18.00, per le famiglie, dedicato ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 14 anni. Ispirato all’opera Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart, lo spettacolo vede la regia di Caroline Leboutte, la direzione di Alfredo Salvatore Stillo sul podio dell’Orchestra 1813, rielaborazione musicale di Giacomo Mutigli, e l’adattamento drammaturgico di Caroline Leboutte, con le luci di Nicolas Olivier e i video di Damien Petitot, scene e costumi di Aurélie Borremans. Lo spettacolo è il nuovo allestimento di As.Li.Co. – Opera Domani in coproduzione con Opéra Grand Avignon, Opéra de Rouen Normandie e Bregenzer Festspiele. Al centro del racconto, il rapporto conflittuale tra Sarastro e la Regina della Notte, che prende la forma di una guerra nella quale i giovani Tamino e Pamina sono spesso chiamati a schierarsi.

Le musiche del capolavoro di Čajkovskij portano le emozioni del Natale sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma: Lo schiaccianoci e il re dei topi va in scena sabato 2 dicembre 2023, ore 15.00 e ore 18.30 per i bambini dai 5 anni e le loro famiglie, e vedrà in scena gli allievi di Professione Danza Parma con la partecipazione del Balletto di Parma, con le coreografie di Lucia Giuffrida, Francesco Frola, Adria Luz Velasquez Castillo, da Lev Ivanovič Ivanov, Marius Petipa.

Sarà dedicato a due delle opere della Stagione Lirica Imparolopera, il format ideato da Bruno Stori per raccontare ai bambini e ai ragazzi delle scuole il mondo dell’opera: l’appuntamento di mercoledì 17 gennaio 2024, ore 9.00 e ore 11.00 sarà dedicato a Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, mentre mercoledì 20 marzo 2024, ore 9.00 e ore 11.00, a L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti. Interpretato e diretto da Bruno Stori, con gli allievi del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, e il coordinamento musicale di Donatella Saccardi.

Gli appuntamenti di RegioYoung proseguono con una storia di amore e coraggio, per dimostrare che anche le paure più profonde possono essere addomesticate se guardate da vicino: Caro Lupo è lo spettacolo in scena al Teatro Regio di Parma sabato 3 febbraio 2024, ore 15.00 e 18.00, per i bambini dai 5 anni, produzione di Drogheria Rebelot, ideato da Miriam Costamagna e Andrea Lopez Nunes, con la regia, drammaturgia e cura dell’animazione di Nadia Milani, le musiche originali di Andrea Ferrario. In scena, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes, Giacomo Occhi, Aurora Aramo, Arianna Aramo, Nadia Milani daranno vita alla storia della piccola Jolie, bambina curiosa e intraprendente che vive in una piccola casa in mezzo ad un grande bosco con la mamma e il papà. Un giorno il suo inseparabile orso di pezza Boh scompare e Jolie è mossa da grande coraggio che la spinge a inoltrarsi nel bosco alla ricerca del suo amico, sfidando le sue paure.

Sono ispirati all’opera Turandot di Giacomo Puccini gli appuntamenti di As.Li.Co. Opera Kids e As.Li.Co. Opera Domani. Al Ridotto del Teatro Regio di Parma va in scena per i bambini dai 3 ai 6 anni venerdì 1 marzo 2024, ore 9.00 e ore 11.00, per le scuole e sabato 2 marzo 2024, ore 15.30 e ore 18.00,per le famiglie Turandot. Cuore di ghiaccio, spettacolo con la drammaturgia musicale di Anna Pedrazzini, la regia di Massimiliano Burini, le maschere e i costumi di Mariella Carbone. In scena, un cantante, due attori e un pianista raccontano l’antica storia della Principessa Turandot, vittima di una maledizione che ha gelato il suo cuore e ha colpito tutto il suo regno, che ha perso vigore, luce e speranza. Solo l’arrivo di qualcuno di grande coraggio potrebbe rompere l’incantesimo.

Turandot. Enigmi al museo è lo spettacolo di teatro musicale per bambini e ragazzi da 6 a 14 anni, in scena al Teatro Regio di Parma venerdì 12 aprile 2024, ore 9.00 e ore 11.00 per le scuole e sabato 13 aprile 2024, ore 15.30 e ore 18.00 per le famiglie. La regia è di Andrea Bernard, la direzione di Sieva Borzak con l’Orchestra 1813. Sulle musiche di Giacomo Puccini, il libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni ambienta la vicenda nelle sale di un museo, dove la lettura di un antico manoscritto anima statue, ceramiche pregiate, costumi tradizionali e stampe d’epoca. Il giovane Calaf, con il padre Timur e Liù vengono catapultati nel misterioso mondo di Turandot, la principessa che, con l’aiuto di Ping, Pong e Pang (tre statue dell’esercito di terracotta) spera di trovare il vero amore ed essere ricordata per sempre.

Non è mai troppo presto per avvicinarsi all’opera. Lo spettacolo di OperaBaby ispirato a Turandot in programma sabato 27 aprile 2024, ore 15.30 e 18.00 è dedicato ai neonati dai 6 ai 36 mesi, un’età in cui recenti studi neuro-cognitivi dimostrano che la musica può avere un ruolo fondamentale per la crescita, lo sviluppo delle capacità motorie, dell’apprendimento e cognitivo. Drammaturgia musicale Anna Pedrazzini, regia Sara Zanobbio.

Sacco a pelo, tappetino, ciabatte, spazzolino da denti e una borraccia: ecco tutto l’occorrente per vivere una notte indimenticabile tra gli stucchi e i velluti del teatro, alla ricerca di un tesoro e alla scoperta degli angoli più nascosti del Regio. Non può ormai più mancare a RegioYoung, Una notte all’opera, l’esperienza per bambini da 7 a 10 anni che potranno trascorrere un’indimenticabile notte in teatro. Appuntamento sabato 1 giugno 2024, dalle ore 20.00 alle ore 8.00. In collaborazione con il Gruppo Appassionati Verdiani “Club dei 27”

PRIMA CHE SI ALZI IL SIPARIO

Il compositore, lo stile, la genesi delle opere, i capolavori letterari che ne hanno ispirato la produzione sono alcuni dei temi approfonditi da Giuseppe Martini in Prima che si alzi il sipario, ciclo di incontri di presentazione delle opere in programma al Teatro Regio: Il barbiere di Siviglia (domenica 7 gennaio 2024, ore 17.00), L’elisir d’amore (sabato 9 marzo 2024, ore 17.00), Tosca (sabato 11 maggio 2024, ore 17.00) con la partecipazione dei giovani cantanti del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, coordinati da Donatella Saccardi, che ne interpreteranno i brani più celebri.

PROVE APERTE

Nei giorni che precedono il debutto, sono aperte al pubblico le prove de Il barbiere di Siviglia (mercoledì 10 gennaio 2024, ore 15.30), L’elisir d’amore (martedì 12 marzo 2024, ore 15.30), Tosca(martedì 14 maggio 2024, ore 15.30).

Sono riservate al pubblico degli under30 le prove di Il barbiere di Siviglia (domenica 7 gennaio 2024, ore 20.00), L’elisir d’amore (domenica 10 marzo 2024, ore 20.00), Tosca (domenica 12 maggio 2024, ore 20.00). E, per chi lo vorrà, prima dello spettacolo un aperitivo in musica nelle sale del Ridotto.

REGIOINSIEME

RegioInsieme è il progetto dedicato alle realtà fragili del territorio, nato per creare opportunità e rendere accessibili a tutti spettacoli, concerti, laboratori, percorsi ed esperienze formative, per fare ancora una volta del teatro un’occasione di crescita, di benessere e di arricchimento. Il programma degli appuntamenti è disponibile su teatroregioparma.it.

SCRIVERE D’OPERA – V edizione

Workshop di introduzione alla scrittura critica dedicato a L’elisir d’amore

Giunge alla sua V edizione Scrivere d’Opera, workshop di introduzione alla scrittura critica gratuito e riservato a insegnanti e studenti delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II grado di Parma e Provincia, realizzato con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Critici Musicali e dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Nato con l’obiettivo di stimolare senso critico e avvicinare i più giovani all’opera attraverso un ascolto consapevole e autonomo, il workshop sarà quest’anno dedicato a L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti e si svolgerà al Ridotto Teatro Regio di Parma da ottobre 2023 a marzo 2024 per un totale di 9 incontri curati da Angelo Foletto, Presidente del Premio Franco Abbiati della critica musicale italiana e critico musicale de La Repubblica, Carla Moreni, Direttivo ANCM e critico musicale de Il Sole 24 Ore, Valeria Ottolenghi, responsabile delle relazioni esterne ANCT e critico teatrale della Gazzetta di Parma.

Attraverso letture, ascolti, incontri con gli artisti, gli allievi entreranno nel vivo dell’allestimento dell’opera, e, dopo aver preso assistito alla prova aperta de L’elisir d’amore dovranno cimentarsi nella scrittura di una recensione partecipando al Premio Scrivere d’Opera “Elena Formica”, concorso intitolato alla giornalista della Gazzetta di Parma prematuramente scomparsa. Le recensioni selezionate saranno valutate da una giuria composta da giornalisti e critici teatrali; le migliori saranno pubblicate sulla Gazzetta di Parma e i vincitori riceveranno in premio, in una cerimonia pubblica, biglietti e abbonamenti al Teatro Regio di Parma.