Dal 12 ottobre 2024 al 19 giugno 2025: 9 titoli d’opera con 4 nuovi allestimenti, un titolo di balletto, 12 concerti sinfonici, 6 concerti di musica vocale da camera, tournée e attività culturali

INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE LIRICA e BALLETTO

La Stagione di Lirica e Balletto con un’inaugurazione congiunta che vede protagonisti la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova e il Teatro Nazionale di Genova. In programma la doppia rappresentazione di Giro di vite, racconto di Henry James tradotto e adattato per il teatro di prosa da Carlo Sciaccaluga con la regia di Davide Livermore, e di The Turn of the Screw, opera in un prologo e due atti di Benjamin Britten tratta dal racconto di James, con la direzione di Riccardo Minasi – direttore musicale dell’Opera Carlo Felice – e la regia di Davide Livermore. Entrambe le nuove produzioni sono realizzate in collaborazione tra la Fondazione Teatro Carlo Felice, il Teatro Nazionale di Genova e il Palau de les Arts Reina Sofía di València.

TUTTI I TITOLI DELLA STAGIONE LIRICA e BALLETTO

Lucia di Lammermoor, dramma tragico in tre atti di Gaetano Donizetti, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e l’ABAO-OLBE di Bilbao, sarà diretto da Francesco Ivan Ciampa per la regia di Lorenzo Mariani.

Giampaolo Bisanti sarà maestro concertatore e direttore de Il cappello di Paglia di Firenze, nella Nuova versione dell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con l’Opéra Royal de Wallonie-Liège. Regia di Damiano Michieletto.

Lo schiaccianoci, balletto in due atti di Pëtr Il’ič Čajkovskij sarà interpretato dall’Armenian National Opera and Ballet Theatre, direttore

Karen Durgaryan,coreografia di Georgy Kovtun da Marius Petipa.

Con la direzione di Renato Palumbo e la regia di Giorgio Gallione, sarà in scena il melodramma in tre atti La traviata, di Giuseppe Verdi, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice.

Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro – dirigerà Andrea Chénier, dramma storico in quattro quadri di Umberto Giordano, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e dell’Opéra Garnier Monte-Carlo, con la regia di Pier Francesco Maestrini.

Nell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, sarà in scena Falstaff , commedia lirica in tre atti di Giuseppe Verdi, per la direzione di Riccardo Minasi e la regia di Damiano Michieletto.

Die Liebe der Danae (L’amore di Danae), commedia mitologica in tre atti di Richard Strauss, nel Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, sarà per la prima volta rappresentata nella versione originale con complessi artistici italiani. La direzione è affidata a Fabio Luisi – direttore onorario del Teatro –, con la regia di Laurence Dale.

Carmen, opéra-comique in quattro atti di Georges Bizet, sarà in scena nell’Allestimento della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, maestro concertatore e direttore Donato Renzetti, regia di Emilio Sagi.

Chiude la stagione lirica Die Zauberflöte (Il flauto magico), Singspiel in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, direzione di Giancarlo Andretta e regia di Daniele Abbado. Protagonisti, i Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice diretta da Francesco Meli.

Tra i solisti in cast nella Stagione Lirica:

Karen Gardeazabal, Franco Vassallo, Nina Minasyan, Iván Ayón Rivas, Luca Tittoto, Marco Ciaponi, Nicola Ulivieri, Paolo Bordogna, Benedetta Torre, Olga Peretyatko, Francesco Meli, Roberto Frontali, Fabio Sartori, Amartuvshin Enkhbat, Maria Josè Siri, Ambrogio Maestri, Galeano Salas, Ernesto Petti, Erika Grimaldi, Caterina Sala, Sara Mingardo, Scott Hendricks, Angela Meade, John Matthew Myers, Piero Pretti, Annalisa Stroppa, Giuliana Gianfaldoni.

I direttori della Stagione Sinfonica:

Riccardo Minasi – direttore musicale del Teatro – Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro, Wolfram Christ, Claudio Marino Moretti – Maestro del Coro dell’Opera Carlo Felice – Hartmut Haenchen, Leonhard Garms,

Da mercoledì 26 giugno alle ore 15.00, inizio della vendita degli abbonamenti

Da lunedì 1° luglio, inizio della vendita dei biglietti singoli

Info e biglietti: www.operacarlofelicegenova.it

«A conclusione di una Stagione lirico-sinfonica 2023/2024 che ha conseguito un enorme successo di pubblico e di critica – dichiara il Sovrintendente Claudio Orazi – vi è grande attesa per il cartellone artistico 2024/2025 che si annuncia ricco di nuove emozioni. Con il sostegno di decine di migliaia di spettatori, tra fedeli abbonati e tantissimi giovani, abbiamo raggiunto un ruolo di primo piano tra le istituzioni musicali nazionali ed internazionali attraverso una programmazione che spazia dalla musica barocca a quella contemporanea, assicurando la conservazione, la tutela e la valorizzazione del grande repertorio operistico italiano. Un progetto che, anche per la prossima Stagione, sarà condiviso con direttori e artisti di fama internazionale unitamente a registi che sono al vertice della ricerca di nuovi linguaggi dell’arte e della scena teatrale.

Un teatro fortemente impegnato nel coinvolgimento di un nuovo pubblico, impegno al quale contribuiscono, in forma motivata e crescente, il Ministero della Cultura, la Regione Liguria, il Comune di Genova ed il Gruppo Iren in qualità di soci fondatori. Al loro fianco risaltano le qualificate sponsorizzazioni di Banca Passadore, Intesa San Paolo, Esselunga. Di rilievo la qualità dei partner che, ad oggi, condividono e cooperano alle attività ed ai progetti del teatro: basti ricordare il Teatro Nazionale di Genova, l’Università, il Conservatorio e l’Accademia di Belle Arti di Genova, cui si aggiungono l’Ufficio Scolastico Regionale, l’Arcidiocesi di Genova, la Gog, il Premio Paganini.

In ambito territoriale, con la stagione di Liguria Musica, sono decine i Comuni che collaborano stabilmente con il teatro; da Imperia a La Spezia, da Rapallo a Monterosso, da Alessandria a Novi Ligure e molti altri. Al forte radicamento territoriale, sinonimo di identità e memoria, si aggiungono rilevanti collaborazioni internazionali quali quelle con la Royal Opera House di Muscat, il National Centre for the Performing Arts di Pechino, l’Opera di Montecarlo, l’Opera di Parigi, il Teatro Nazionale di Zagabria, il Teatro alla Scala, la Columbia University e la Saint Patrick’s Old Cathedral di New York. Collaborazioni queste ultime cui si aggiungerà un nuovo progetto dedicato all’Euro-Mediterraneo, a partire dalla città di Tangeri.

Sulla base di tali risultati è intenzione del teatro crescere ancora, nel solco di una Fondazione Lirica a “carattere policentrico” che oggi gestisce direttamente diversi luoghi di spettacolo (Teatro Carlo Felice, Teatro della Gioventù, Teatro Auditorium Montale, Foyer del Teatro, Teatro ai Parchi di Nervi) e collaborazioni in Italia e nel Mondo con decine di altre istituzioni. Tutto questo è possibile, grazie all’impegno dei lavoratori di tutti i comparti e ad un formidabile team artistico composto da Fabio Luisi (direttore onorario), Donato Renzetti (direttore emerito), Riccardo Minasi (direttore musicale)».

«Una nuova Stagione artistica in cui non mancano solisti e direttori di spessore con la nota Orchestra dell’Opera Carlo Felice e tantissime collaborazioni che sapranno coinvolgere non solo tutti gli appassionati, ma quel folto pubblico composto da tanti giovani che l’Opera Carlo Felice ha saputo attrarre in questi anni insieme ai grandi talenti dell’Accademia di alto perfezionamento – dice il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana. Una Stagione all’insegna del nuovo e della tradizione con un programma molto ricco. Un omaggio a capolavori immortali della lirica, con allestimenti prestigiosi, versioni originali e tematiche che continuano ad emozionare il pubblico di ogni età. E accanto proposte che testimoniano l’impegno del nostro Teatro nel promuovere la creatività e l’innovazione come è ben evidente nell’inaugurazione congiunta, che si svolgerà il 12 ottobre, tra Opera Carlo Felice e Teatro Nazionale di Genova, con la messa in scena del dittico Giro di vite – The Turn of the Screw dando modo al pubblico genovese di cogliere ogni legame tra prosa e versione musicale. Un’importante proposta a livello nazionale che testimonia la collaborazione tra istituzioni, portata avanti con grande successo in questi anni.

Anche per questo siamo certi che le emozioni non mancheranno sia nelle rappresentazioni liriche sia nei concerti sinfonici e sinfonico-corali, nei concerti di musica vocale da camera, negli eventi su tutto il territorio ligure e nel progetto di promozione internazionale a New York che sarà un vero e proprio ponte tra culture diverse all’insegna dell’arte. Ogni serata rappresenterà un’occasione unica per vivere la magia della musica dal vivo in uno dei teatri più prestigiosi e suggestivi d’Italia che ha saputo nel tempo rinnovarsi continuamente e affacciarsi a tanti palcoscenici internazionali».

La Stagione di Lirica e Balletto

• Sabato 12 ottobre 2024 si terrà l’inaugurazione congiunta della Stagione Lirica e Balletto dell’Opera Carlo Felice Genova e della Stagione Teatrale del Teatro Nazionale di Genova con The Turn of the Screw racconto scritto da Henry James nel 1898 – alternando un adattamento teatrale in prosa fedele al testo originale e la versione musicata da Benjamin Britten in un unico allestimento presso il Teatro Ivo Chiesa. Tale importante iniziativa è unica a livello nazionale ed in linea con gli obiettivi statutari del Carlo Felice tesi alla cooperazione integrata tra istituzioni culturali. Il dittico si apre con Giro di vite, traduzione e adattamento di Carlo Sciaccaluga, Produzione del Teatro Nazionale in collaborazione con la Fondazione Teatro Carlo Felice e il Palau de les Arts Reina Sofía di València, con la regia di Davide Livermore, le scene di Manuel Zuriaga, i costumi di Mariana Fracasso, le luci di Antonio Castro e le musiche di Giua e Mario Conte; interpreti, Linda Gennari (Istitutrice), Gaia Aprea (Mrs. Grose), Aleph Viola (Peter Quint), Virginia Campolucci (Miss Jessel), Ludovica Iannetti (Flora), Luigi Bignone (Miles). A seguire, verrà rappresentata The Turn of the Screw, opera in un prologo e due atti di Benjamin Britten su libretto di Myfawny Piper dal racconto di James, nel Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con il Teatro Nazionale e con il Palau de les Arts Reina Sofía. La direzione sarà affidata a Riccardo Minasi, direttore musicale dell’Opera Carlo Felice Genova al 2022, i cui recenti e imminenti debutti sinfonici includono i Berliner Philharmoniker, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Gürzenich-Orchester Köln, la Staatskapelle Dresden, la Royal Concertgebouw Orchestra, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, la Swedish Radio Symphony Orchestra, la Frankfurt Radio Symphony Orchestra e la Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra. La regia sarà curata da Davide Livermore, con le scene di Manuel Zuriaga, i costumi di Mariana Fracasso e le luci di Antonio Castro; interpreti:  Valentino Buzza (Quint), Karen Gardeazabal (The Governess), Oliver Barlow (Miles), Lucy Barlow (Flora), Polly Leech (Mrs. Grose), Marianna Mappa (Miss Jessel). Commenta Davide Livermore: «Ho la gioia enorme di potervi raccontare che il Teatro Nazionale e l’Opera Carlo Felice inaugureranno congiuntamente le Stagioni con Giro di vite di Henry James, lo stesso titolo, che ho l’onore di mettere in scena sia nella versione di prosa per il Teatro Nazionale sia nella versione operistica di Benjamin Britten per il Carlo Felice. Ne sono entusiasta, è un modo per sottolineare quanto è fondamentale fare sistema, quanto è fondamentale che le eccellenze di una città non si isolino in una roccaforte, ma che continuino invece a desiderare di essere a disposizione della cittadinanza con progettualità, con apertura e con idee. Sono grato al Carlo Felice per aver accolto questa idea, organizzandola insieme a noi in piena collaborazione di spirito. Ringrazio nuovamente il Sovrintendente Claudio Orazi e il Direttore artistico Pierangelo Conte.»

• Lucia di Lammermoor, dramma tragico in tre atti di Gaetano Donizetti, su libretto di Salvatore Cammarano dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott, sarà in scena a partire da venerdì 15 novembre nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e con l’ABAO-OLBE di Bilbao. Francesco Ivan Ciampa sarà alla direzione dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice, con la regia di Lorenzo Mariani, le scene di Maurizio Balò, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Linus Fellbom. Il cast si compone di: Franco Vassallo (Enrico), Nina Minasyan (Lucia), Iván Ayón Rivas (Edgardo), Paolo Antognetti (Arturo), Luca Tittoto (Raimondo), Alena Sautier (Alisa) e Manuel Pierattelli (Normanno).

• A partire da venerdì 13 dicembre, sarà in scena la Nuova versione dell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con l’Opéra Royal de Wallonie-Liège de Il cappello di paglia di Firenze, farsa musicale in quattro atti di Nino Rota su libretto proprio e di Ernesta Rinaldi da Un chapeau de paille d’Italie di Eugène Laviche e Marc Michel.  Giampaolo Bisanti sarà alla direzione dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice, con la regia di Damiano Michieletto, le scene di Paolo Fantin, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Luciano Novelli. Nel cast: Marco Ciaponi (Fadinard), Nicola Ulivieri (Nonancourt), Paolo Bordogna (Beaupertuis / Emilio), Didier Pieri (Lo zio Vezinet), David Ferri Durà (Felice), Blagoj Nacoski (Achille di Rosalba / Una guardia), Benedetta Torre (Elena), Giulia Bolcato (Anaide), Marika Colasanto (La modista), Sonia Ganassi (La Baronessa di Champigny).

• Lo schiaccianoci, balletto in due atti di Pëtr Il’ič Čajkovskij dal racconto Nußknacker und Mausekönig di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, sarà in scena da sabato 21 dicembre. Con la direzione di Karen Durgaryan, il corpo di ballo dell’Armenian National Opera and Ballet Theatre sarà interprete della coreografia di Georgy Kovtun da Marius Petipa, scene e costumi di Vyacheslav Okunev.

• Da domenica 12 gennaio 2025 sarà in scena La traviata, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave dal romanzo La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, nell’Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. La direzione sarà affidata a Renato Palumbo, per la regia di Giorgio Gallione, con le scene e i costumi di Guido Fiorato e le luci di Luciano Novelli. A dare vita ai protagonisti dell’opera: Olga Peretyatko / Elena Schirru (14, 16, 18) (Violetta Valery), Carlotta Vichi (Flora Bervoix), Chiara Polese (Annina), Francesco Meli / Klodjan Kaçani (14, 16, 18) (Alfredo Germont), Roberto Frontali / Leon Kim (14, 16, 18) (Giorgio Germont), Roberto Covatta (Gastone), Claudio Ottino (Barone Douphol), Andrea Porta (Marchese d’Obigny), Francesco Milanese (Dottor Grenvil).

• Il dramma storico in quattro quadri Andrea Chénier, di Umberto Giordano su libretto di Luigi Illica, sarà in scena da giovedì 6 febbraio nell’Allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e dell’Opéra Garnier Monte-Carlo. Torna sul podio del Carlo Felice Donato Renzetti – direttore emerito del Teatro, tra i più stimati direttori d’orchestra della scuola italiana. Durante la sua carriera, Renzetti ha diretto molte delle più prestigiose orchestre, tra cui la London Sinfonietta, la London Philharmonic, la Philharmonia Orchestra, la English Chamber Orchestra, la DSO Berlin, la Tokyo Philharmonic, l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Rai, la Dallas Symphony, la Belgian Radio and Television Orchestra a Bruxelles, l’Orchestre National du Capitol de Toulouse e l’Orchestre National de Lyon. La regia è affidata a Pier Francesco Maestrini, con le scene e i video di Nicolás Boni, i costumi di Stefania Scaraggi e le luci di Daniele Naldi. Il cast si compone di Fabio Sartori (Andrea Chénier), Amartuvshin Enkhbat / Stefano Meo (9, 12) (Carlo Gérard), Maria Josè Siri (Maddalena di Coigny), Cristina Melis (La mulatta Bersi), Siranush Khachatryan (La contessa di Coigny), Manuela Custer (Madelon), Nicolò Ceriani (Roucher), Matteo Peirone (Fléville), Marco Camastra (Fouquier Tinville), Luciano Roberti (Matthieu), Didier Pieri (Un incredibile), Gianluca Sorrentino (L’abate), Andrea Porta (Schmidt).

• Nell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, sarà in scena da venerdì 7 marzo la commedia lirica in tre atti Falstaff, di Giuseppe Verdi, su libretto di Arrigo Boito dalla commedia The Merry Wives of Windsor e dal dramma The History of Henry the Fourth di William Shakespeare. Riccardo Minasi tornerà alla direzione, per la regia di Damiano Michieletto e con le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti e le luci di Alessandro Carletti. Nel cast figurano Ambrogio Maestri (Sir John Falstaff), Ernesto Petti (Ford), Galeano Salas (Fenton), Blagoj Nacoski (Dottor Caius), Cristiano Olivieri (Bardolfo), Luciano Leoni (Pistola), Erika Grimaldi (Alice Ford), Caterina Sala (Nannetta), Sara Mingardo (Mrs. Quickly), Paola Gardina (Mrs. Meg Page).

Commenta Damiano Michieletto: «Vi mando un saluto e faccio un grande in bocca al lupo all’Opera Carlo Felice, al Direttore artistico Pierangelo Conte e al Sovrintendente Claudio Orazi, per una Stagione ricca di successi e ricca di vita sul palcoscenico per il pubblico di Genova. Pubblico che sono molto contento di ritrovare con i due spettacoli Il cappello di paglia di Firenze e Falstaff. La prima produzione è della Fondazione Teatro Carlo Felice e torna a distanza di anni in una veste nuova, con cambiamenti nell’impianto scenico e nei movimenti del coro,  per proporre una ripresa che sia allo stesso tempo qualcosa di diverso e con qualche idea nuova. Falstaff è un’altra opera a cui sono molto legato e questo allestimento pone l’opera di Verdi a contatto con la vita e con l’idea di anzianità del compositore, a questo proposito è ambientata nella casa di riposo che Verdi fece costruire proprio per gli artisti ormai sulla via del tramonto, come è Falstaff. Sono due spettacoli che spero possano incontrare il gusto del pubblico, emozionare, divertire, e trasmettere la bellezza dello spettacolo dal vivo, un contatto diretto con il pubblico e con le sue emozioni. Un grande in bocca al lupo a tutti i dipendenti e le maestranze dell’Opera Carlo Felice, ci vediamo nella vostra città!»

• Da domenica 6 aprile sarà in scena – in prima rappresentazione italiana della versione originale con complessi artistici italianiDie Liebe der Danae (L’amore di Danae), commedia mitologica in tre atti di Richard Strauss su libretto di Joseph Gregor. La direzione è affidata a Fabio Luisi – direttore onorario dell’Opera Carlo Felice, direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, direttore principale della Danish National Symphony, direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e direttore principale della NHK Symphony Orchestra di Tokyo – e a Michael Zlabinger, che sarà sul podio nella recita di mercoledì 16 aprile. Dopo il successo di A Midsummer Night’s Dream, titolo inaugurale della Stagione 2023-2024, Laurence Dale cura la regia del Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, con le scene e i costumi di Gary McCann e le luci di John Bishop. A dare vita ai protagonisti dell’opera: Scott Hendricks (Jupiter), Timothy Oliver (Merkur), Tuomas Katajala (Pollux), Angela Meade (Danae), Valentina Farcas (Xanthe), John Matthew Myers (Midas), Albert Memeti (Erste König), Eamonn Mulhall (Zweite König), Nicolas Legoux (Dritte König), Giovanni Battista Parodi (Vierte König), Anna Graf (Semele), Agnieszka Adamczak (Europa), Hagar Sharvit (Alkmene), Valentina Stadler (Leda).

Commenta Fabio Luisi: «Sono felicissimo di presentare per la prima volta in Italia l’ultima opera di Richard Strauss, L’amore di Danae, che rappresenta in un certo senso un testamento spirituale e drammaturgico del compositore bavarese. Sempre oscillando, come nei suoi capolavori Arianna a Nasso e La donna senz’ombra fra mitologia e mito, fra commedia e rappresentazione sacra, fra buffo e tragico, Strauss dipinge un poliedrico ed a tratti spietato ritratto delle passioni e delle debolezze umane, con un linguaggio musicale complesso e maturo. Ringrazio l’Opera Carlo Felice per il coraggio nel voler produrre questo progetto».

Laurence Dale: «L’anno scorso ho avuto un’esperienza meravigliosa con la regia di A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten all’Opera Carlo Felice Genova. Non c’è complimento più grande che essere nuovamente invitato, e sono molto felice di tornare a Genova per lavorare insieme ai colleghi e agli amici del Teatro a un progetto per me ancora più difficile. Si tratta di Die Liebe der Danae, penultima opera di Richard Strauss. Anche questa volta abbiamo un meraviglioso direttore musicale, Fabio Luisi, esperto in questo repertorio, che conosco da molto tempo e con il quale sono molto contento di lavorare per la prima volta. Per questa produzione molto complessa sul piano vocale abbiamo inoltre gli interpreti più adatti. Die Liebe der Danae è una commedia, caso raro per Strauss se pensiamo a Salome o Elektra, è quindi una bella un’opportunità per realizzare una commedia con una musica di grande ricchezza e invenzione. La protagonista dell’opera è la principessa Danae, della quale Giove è sinceramente innamorato. Danae adora l’oro, così Giove fingere di essere Mida, che può trasformare tutto in oro. Danae dovrà scegliere tra il vero amore e la ricchezza, e alla fine troverà l’amore. Non vedo l’ora di tornare a Genova!»

Carmen, opéra-comique in quattro atti di Georges Bizet su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy dalla novella di Prosper Mérimée, nell’Allestimento della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, sarà in scena da venerdì 16 maggio. Donato Renzetti sarà maestro concertatore e direttore, con la regia di Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco, i costumi di Renata Schussheim e le luci di Eduardo Bravo. Il cast si compone di: Piero Pretti / Amadi Lagha (17, 24) (Don Josè), Luca Tittolo / Abramo Rosalen (17, 24) (Escamillo), Saverio Fiore (Le Dancaire), Armando Gabba (Le Remendado), Paolo Ingrasciotta (Morales), Luca Dall’Amico (Zuniga), Annalisa Stroppa / Caterina Piva (17, 24) (Carmen), Giuliana Gianfaldoni / Angela Nisi (17, 24) (Micaela), Vittoriana De Amicis (Frasquita), Alessandra Della Croce (Mercedes).

• In chiusura di Stagione, Die Zauberflöte (Il flauto magico), Singspiel in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Emanuel Schikaneder, sarà rappresentato da venerdì 13 giugno nell’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. Direzione di Giancarlo Andretta, regia di Daniele Abbado, scene di Lele Luzzati, costumi di Santuzza Calì e luci di Luciano Novelli. Saranno i Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale dell’Opera Carlo Felice Genova a interpretare i personaggi mozartiani, nell’ambito di un progetto formativo che anche nella quinta edizione dell’Accademia – nata nel 2020 – prevede il debutto degli allievi nell’ultimo titolo della Stagione Lirica. Commenta Daniele Abbado: «Sono molto contento di riprendere Il flauto magico realizzato con Lele Luzzati nel 2002, è un’occasione molto importante per ricordare l’artista straordinario che è stato. Conobbi Lele durante gli anni di formazione e diventammo amici, quando lui mi dette fiducia nei miei primi anni come regista fu per me un grande onore. Insieme lavorammo ad un film d’animazione con Giulio Giannini, a uno spettacolo per bambini su testi di Bruno Munari, e poi realizzammo Il flauto per il Carlo Felice di Genova. Ricordo un lungo periodo di progettazione serena e positiva, tanti incontri che si svolgevano quasi sempre a casa di Lele a Genova tra confronti, discussioni e ricerca. Per me era la prima volta, invece Lele Luzzati aveva già lavorato a Il flauto magico in diverse occasioni, era evidente che ci fosse uno sposalizio poetico tra il mondo artistico di Lele e quest’opera, fu molto stimolato a trovare soluzioni scenotecniche nuove, inaspettate e interessanti. Anche il periodo di prove fu sereno, con un ottimo cast e un bravissimo direttore. Lo spettacolo nacque bene e venne apprezzato dal pubblico. Il ricordo è molto forte e sono felice di avere la possibilità di ricostruire questo spettacolo e ritrovare un’altra volta Lele Luzzati».

I titoli La traviata (1853), Andrea Chénier (1896), Falstaff (1893) e Carmen (1875), si inseriscono nell’ambito del progetto culturale “Genova nell’Ottocento”, tema protagonista del 2025 genovese, che nel corso dell’anno verrà declinato attraverso diverse attività del Comune di Genova e delle Istituzioni culturali del territorio.

Donato Renzetti: «La Stagione passata 2023-24 ha avuto un notevole riscontro positivo, non solo da parte della critica cittadina, nazionale e internazionale, ma anche e soprattutto del pubblico, sempre più numeroso. Il successo non è stato solo delle produzioni alle cui ho partecipato – A Midsummer Night’s Dream che poi è stata ripresa alla Royal Opera House di Muscat, Werther, e la prima mondiale di Édith – ma anche di tutte le opere in cartellone, che hanno avuto notevoli consensi. Ciò è dovuto alla progettazione e all’ideazione della Stagione, e alla sinergia tra il Sovrintendente Claudio Orazi e il Direttore artistico Pierangelo Conte. Non ci si è fermati solo alla Stagione Lirica in Teatro, un altro grande traguardo è stato quello di portare numerosi concerti in tutta la Regione Liguria, con musica da camera, sacra, contemporanea, spaziando quindi in tutti i campi della musica. Importante è stata anche la scoperta di giovani talenti, direttori, solisti, e i cantanti con la nostra Accademia. Una particolarità che ha solo Genova è la disposizione a collaborare con i giovani, dalle scuole medie alle superiori e all’università: ad ogni spettacolo abbiamo visto numerosi studenti. La cultura fa parte della nostra storia, a partire dalle scuole, e un popolo senza cultura non ha sicuramente futuro. La nuova Stagione ricalcherà l’idea della Stagione passata. Io dirigerò tre programmi sinfonici e due opere molto importanti del nostro repertorio: Andrea Chénier e Carmen. C’è un rapporto straordinario con le maestranze, con l’Orchestra e con il Coro, ma anche con i Tecnici e tutti i lavoratori del Teatro, che ringrazio. Il lavoro e il successo sono di tutte le maestranze, perché tutti collaborano. Sono convinto che la Stagione sarà positiva, accorrete numerosi: “senza musica la vita sarebbe un errore”!»

La bohème, al Teatro Carlo Felice di Genova dal 12 aprile, in occasione delle celebrazioni per il centenario di Puccini.

La Stagione Lirica dell’Opera Carlo Felice Genova prosegue con il settimo titolo in cartellone: La bohème, opera in quattro quadri di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger, sarà in scena da venerdì 12 aprile alle ore 20.00. L’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova viene ripreso in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del compositore.

La direzione è affidata a Francesco Ivan Ciampa, per la regia di Augusto Fornari, le scene e i costumi di Francesco Musante, e le luci di Luciano Novelli.

Orchestra, coro, coro di voci bianche e tecnici dell’Opera Carlo Felice.

Maestro del coro Claudio Marino Moretti, Maestro del coro di voci bianche Gino Tanasini.

La bohème sarà in replica sabato 13 aprile alle ore 15.00, domenica 14 aprile alle ore 15.00, venerdì 19 aprile alle ore 20.00, sabato 20 aprile alle ore 20.00 e domenica 21 aprile alle ore 15.00.

A dar vita ai protagonisti: Anastasia Bartoli / Serena Gamberoni (Mimì), Galeano Salas / Alessandro Scotto di Luzio (Rodolfo), Alessio Arduini / Leon Kim (Marcello), Benedetta Torre / Maria Novella Malfatti  (Musetta), Gabriele Sagona / Luca Dall’Amico (Colline), Pablo Ruiz / Fernando Cisneros (Schaunard), Claudio Ottino (Benoît), Matteo Peirone (Alcindoro) Giampiero De Paoli / Alberto Angeleri (Parpignol), Claudio Isoardi / Antonio Mannarino (Un venditore ambulante), Franco Rios Castro (Sergente), Loris Purpura (Doganiere).

La genesi della Bohème nasce quasi come una sfida tra due tra i più acclamati operisti di fine Ottocento: Ruggero Leoncavallo e Giacomo Puccini. Entrambi volevano scrivere un’opera tratta dal romanzo Scene della vita di Bohème, di Henri Murger, finalmente libero dai diritti d’autore. Il lavoro di Puccini venne rappresentato il primo febbraio del 1896 al Teatro Regio di Torino, e dato l’enorme successo raggiunto sin da subito, l’opera di Leoncavallo venne presto dimenticata. Puccini si avvalse dei librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, che strutturarono l’opera in quattro quadri. La storia è ambientata negli anni Trenta dell’Ottocento a Parigi, dove un gruppo di artisti bohemiens (Rodolfo, Marcello, Colline e Schaunard) vive cercando di sbarcare il lunario. Gli innamorati Rodolfo e Mimì vivono un idillio destinato a finire troppo presto e tragicamente, ma la bellezza del loro incontro risiede proprio nella spontaneità e nella semplicità che li accomuna. È quindi in una dimensione sospesa tra spensieratezza e disillusione che prende forma la drammaturgia della Bohème.

Francesco Ivan Ciampa commenta: «La semplice definizione di capolavoro non basta per trasmettere la genialità di Puccini. E non solo in quest’opera, ma in tutto il suo straordinario percorso artistico. Quest’anno tutto il mondo celebra questo Genio italiano a 100 anni dalla sua scomparsa, ma non dimentichiamo una cosa: lui ha celebrato tutti noi per l’intera sua vita. Ci ha raccontati, ci ha dipinti in palcoscenico, ha colto le corde più intime delle nostre anime e le ha sublimate con la musica. Celebrare veramente Puccini non è solo eseguire le sue opere, ma ricordarsi di vivere la vita, emozionarsi, amare».

La regia di Augusto Fornari esplora la drammaturgia pucciniana attraverso una chiave di lettura originale: «È per gioco che mi sono avvicinato all’opera lirica ed è per uno strano gioco di incastri che dal teatro di prosa mi sono trovato a dirigere La bohème. Ed è con stupore che m’è parso di ritrovare nei meccanismi drammatici del capolavoro pucciniano il “Gioco” come elemento propulsore della storia. Il “Gioco” quello serio, con la G maiuscola, quello dei bambini, quello che va fino in fondo, che irride la fame, il freddo, la povertà, la ricchezza, la borghesia, gli schemi sociali, quello che vorrebbe sgambettare anche la morte. Rodolfo e compagnia non fanno altro che “prendersi gioco” di tutto con una leggerezza e una distanza, come fossero consapevoli di essere personaggi da romanzo, da opera lirica. E insieme a loro, gioca il gran burattinaio Puccini che, con grazia di sublime regista, gli fa conoscere l’amore subitaneo e fragile, li conduce nelle strade, nei caffè, che diventano parco giochi pieni di balocchi, frittelle e donne frivole. E gioca, Puccini, con le situazioni e sovrappone struggenti duetti d’amore a contrasti da opera buffa, quasi a voler ricordare a sé stesso e ai suoi protagonisti di non prendersi troppo sul serio».

Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, dichiara: «Il nostro Teatro ricorda quest’anno, come fanno tutti i teatri dell’opera italiani, i cento anni dalla morte di Giacomo Puccini, uno degli artisti italiani in assoluto più amati del mondo. Quello che emerge ancora una volta nella Stagione Lirica 2023-2024 del Carlo Felice è che si tratta di una programmazione coraggiosa, con opere assolutamente innovative e non famose, con un’unica eccezione costituita da Puccini con Madama Butterfly a gennaio e oggi con La bohème. Due dei melodrammi più celebri in assoluto nel mondo. Oggi siamo qui pronti per celebrare una delle opere più amate del repertorio lirico mondiale, un capolavoro senza tempo, un’opera amatissima che ha attraversato i secoli, toccando i cuori di generazioni di spettatori in tutto il mondo. Ambientata nella Parigi bohémien della metà dell’Ottocento, questa storia di amore e di vita ci trasporta in un mondo fatto di passione, di gioia, dolore e soprattutto di profonda umanità. Un’opera che oltre a essere un inno all’amore puro è in grado ancora oggi di commuovere e meravigliare. La storia d’amore di Mimì e Rodolfo e le schermaglie amorose di Marcello e Musetta sono spettacolari momenti di vita che ispirano registi, scenografi e artisti da ormai 113 anni. La bohème  ci regalerà una serata indimenticabile, grazie a un cast eccezionale di artisti, alla maestria della direzione affidata a Francesco Ivan Ciampa, alla regia di Augusto Fornari,  ma anche alla bellezza delle scenografie e dei costumi realizzati da un grande artista genovese e pittore delle favole come Francesco Musante, che ha saputo conferire un nuovo e innovativo stile all’opera di Puccini, infondendo colore nei personaggi e nelle scene e restituendo quella spensieratezza propria dell’era bohemienne, come lui stesso ha detto. Una festa di colori e di bellezza con i bambini che ripropongono e doppiano, in controscena, i movimenti e i gesti dei sei interpreti principali. Un’occasione imperdibile non solo per gli appassionati di lirica, ma per tutti coloro che vorranno immergersi nell’intensità di un’opera unica e nella storia ricca di tradizione e innovazione dell’Opera Carlo Felice, che si conferma una delle gemme culturali di Genova e del panorama teatrale italiano. Siamo sicuri che sarà un successo».

Biografie

Francesco Ivan Ciampa si è diplomato in Direzione d’orchestra, Composizione e Strumentazione per banda presso il Conservatorio di Roma e perfezionato nelle più importanti Accademie e Scuole nazionali e internazionali. È stato assistente di Antonio Pappano e Daniel Oren. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il primo Premio Nazionale delle Arti edizione 2010/2011 e il primo premio assoluto del I Concorso Nazionale per Direzione d’orchestra dal M.I.U.R. È regolarmente invitato a dirigere presso i teatri più importanti del mondo come Covent Garden – Royal Opera House, Bayerische Staatsoper di Monaco, Deutsche Oper di Berlino, Arena di Verona, Staatsoper di Hamburg, Teatro di San Carlo, Teatro Regio di Parma, Teatro alla Fenice di Venezia, Teatro Regio di Torino e Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e molti altri. Affianca regolarmente i più grandi nomi della lirica internazionale: Leo Nucci con le acclamate produzioni di Macbeth e Simon Boccanegra a Piacenza; Diana Damrau a Parigi, Barcellona, Genova e Monaco.

Augusto Fornari si diploma al Laboratorio Teatrale di Esercitazioni Sceniche di Gigi Proietti e al Corso di Alto Perfezionamento per Attori del Teatro Argentina diretto da Luca Ronconi. Partecipa in seguito a diversi stage in recitazione e scrittura a Parigi e New York. Intraprende un’intensa attività come regista nel teatro di prosa, partecipando ad alcune produzioni anche come sceneggiatore e interprete. In ambito operistico, ha curato la regia di opere quali La bohème, La vedova allegra e Così fan tutte. In qualità di autore, ha scritto più di quaranta spettacoli spaziando dal cabaret, alla commedia, al dramma. Ha scritto il libretto della Ballata dell’amore disonesto, opera in versi su musica di Germano Mazzocchetti. Attivo anche nel mondo del cinema e della televisione, ha scritto e diretto La Casa di Famiglia, con Stefano Fresi, Lino Guanciale, Matilde Gioli, Libero De Rienzo, la sua opera prima come regista sul grande schermo, e ha scritto la sceneggiatura di Finché giudice non ci separi e Ritorno al presente, regia Toni Fornari e Andrea Maia, dove inoltre recita come attore protagonista. Si dedica anche  all’insegnamento, organizzando da molti anni stage a Napoli, Catania, Roma, Padova, Palermo. Insegna alla Golden Academy diretta da Laura Ruocco e al Laboratorio d’Arti Sceniche di Roma diretto Massimiliano Bruno.

Biglietti

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Al Teatro Carlo Felice : Idomeneo

Dramma per musica in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart
su libretto di Gianbattista Varesco

Venerdì 16 febbraio 2024, ore 20.00

La Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice procede con il quinto titolo in cartellone: Idomeneo, dramma per musica in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Gianbattista Varesco, in prima esecuzione assoluta a Genova, sarà in scena venerdì 16 febbraio alle ore 20.00 (turno A). Torna sul podio Riccardo Minasi, direttore musicale del Teatro, con la regia di Matthias Hartmann, le scene di Volker Hintermeier, i costumi Malte Lübben, le coreografie di Reginaldo Oliveira, e le luci di Mathias Märker e Valerio Tiberi. Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. Violoncello Antonio Fantinuoli, Clavicembalo Sirio Restani. Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS.

Idomeneo sarà in replica domenica 18 febbraio alle ore 15.00 (turno C)., venerdì 23 febbraio alle ore 20.00 (turno B). e domenica 25 febbraio alle ore 15.00 (turno F) (direttore Simone Ori).

A dare vita ai protagonisti dell’opera: Antonio Poli (Idomeneo), Cecilia Molinari (Idamante), Benedetta Torre (Ilia), Lenneke Ruiten (Elettra), Giorgio Misseri (Arbace), Blagoj Nacoski (Gran Sacerdote), Ugo Guagliardo (Voce di Nettuno), Lucia Nicotra / Maria Letizia Poltini (Due cretesi), Damiano Profumo / Franco Rios Castro (Due troiani).

«L’appuntamento con Idomeneo, in prima esecuzione assoluta a Genova,  – afferma il Sovrintendente – segue l’enorme successo conseguito dalla recente produzione di Madama Butterfly, con 12.000 spettatori presenti nell’arco delle sei rappresentazioni. Vi è grande attesa per il capolavoro mozartiano diretto da Riccardo Minasi, alla guida di una splendida compagnia di canto, con uno spettacolo di grande potenza visiva del regista Matthias Hartmann. In contemporanea con Idomeneo il Teatro è impegnato presso la Royal Opera House di Muscat in Oman con due rappresentazioni di A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten (il 9 e 10 febbraio), dopo il grande successo che la produzione ha conseguito per l’inaugurazione della Stagione Lirica  lo scorso ottobre. Tale profilo internazionale si coniuga perfettamente con l’altro importante progetto di “Liguria Musica”, tramite il quale oltre cinquanta concerti del Teatro vengono diffusi sul territorio regionale».

Idomeneo è un’opera in tre atti che Wolfgang Amadeus Mozart compose tra il 1780 e il 1781 su commissione del principe Carlo Teodoro di Baviera. La stesura del libretto venne affidata all’abate Gianbattista Varesco, cappellano dell’arcivescovo di Salisburgo, che trasse ispirazione dalla tragédie-lyrique Idoménée di Antoine Danchet, musicata da André Campra nel 1712. L’opera riscosse successo sin dalla prima rappresentazione, avvenuta a Monaco nel gennaio del 1781: fu la grande consacrazione di Mozart, allora venticinquenne, nell’ambito dell’opera seria. Il libretto racconta la storia di Idomeneo, re di Creta di ritorno in patria dopo la caduta di Troia, e del figlio Idamante. Le tematiche principali sono profondamente radicate nella letteratura e nella mitologia greca: si affrontano il complicato legame padre-figlio, gli amori contrastati dalle contingenze politiche, il rapporto tra uomini e dèi. Nella composizione Mozart ebbe come principale riferimento l’opera seria italiana, della quale riprese la struttura fondata sull’alternanza tra arie e recitativi. Nonostante la fedeltà al modello, il compositore inserì diversi momenti orchestrali e corali, con una predilezione per il recitativo accompagnato, distaccandosi dall’impostazione metastasiana e creando alcune tra le pagine più intense nella storia dell’opera seria. Un altro aspetto di rilievo è la rappresentazione di ciascun personaggio, che si delinea nella direzione di un realismo psicologico allora inedito. La vocalità, per la quale Mozart impiega vari stili, diventa centrale nell’espressione drammatica e accentua le più sottili sfaccettature dei protagonisti. La ricca complessità dell’opera apre diverse possibilità interpretative.

Sul piano drammatico, l’azione si svolge a ritmo sostenuto ed è molto significativa la presenza, oltre agli interpreti principali, del coro e del corpo di ballo, che in questo allestimento assumono anche un significato simbolico.

La regia di Matthias Hartmann si rifà in particolare agli elementi Sturm und Drang – quasi preromantici – dell’opera. Scene, costumi, coreografie e luci, di enorme impatto visivo, creano un’ambientazione densa, dove emergono a pieno gli elementi soprannaturali e divini propri dell’intreccio narrativo. Al centro della scena unica troneggiano il relitto di una nave e la testa di un toro – importante riferimento alla figura del minotauro e ai riti della civiltà minoica.

Biografie

Riccardo Minasi si è rapidamente affermato come uno dei talenti più entusiasmanti emersi sulla scena europea negli ultimi anni. Oltre alla sua posizione di direttore principale della Mozarteumorchester di Salisburgo, i recenti e imminenti debutti sinfonici includono alcune tra i più rinomati teatri e sale da concerto italiani e internazionali. Nel gennaio 2022 è stato nominato primo direttore artistico de La Scintilla all’Opera di Zurigo. Mantiene rapporti regolari con NDR Radiophilharmonie Hannover, Ensemble Resonanz e La Scintilla. Ha recentemente diretto produzioni operistiche per il Glyndebourne Festival Opera, per il Salzburger Festspiele, per l’Opera di Zurigo, per l’Opera di Stato di Amburgo, e ha debuttato alla Dutch National Opera, per l’Opéra National de Lyon. Riccardo Minasi ha una vasta esperienza discografica con i migliori artisti del mondo, ed è apparso in quattro album vincitori dell’Echo Klassik Award. Le sue registrazioni delle Sette ultime parole di Cristo sulla croce di Haydn e dei Concerti per violoncello di C. P. E. Bach hanno ricevuto il Diapason d’Or de l’Année. È stato consulente storico per l’Orchestra Sinfonica di Montréal, oltre a essere curatore ed editore con Maurizio Biondi dell’edizione critica 2016 Bärenreiter di Norma. Come solista e primo violino si è esibito con diverse importanti orchestre e solisti. Dal 2022 è direttore musicale dell’Opera Carlo Felice Genova.

Matthias Hartmann, nato a Osnabrück, lavora come regista per i più importanti teatri lirici e di prosa dei paesi di lingua tedesca. Nel 1990 è stato nominato direttore artistico presso lo Staatstheater di Hannover, dal 1993 al 1999 del Residenztheater di Monaco di Baviera, e in seguito della Deutsche Schauspielhaus di Amburgo e del Burgtheater di Vienna. Dal 2000 al 2005 è stato sovrintendente della Schauspielhaus di Bochum dove ha diretto lavori di Botho Strauss e Peter Turrini, En attendant Godot di Beckett e 1979 di Christian Kracht. Dal 2005 al 2009 è direttore artistico della Schauspielhaus di Zurigo, dove realizza la regia per Ivanov di Čechov, Je suis le vent di Jon Fosse e Emmanuel Kant: cómedie di Thomas Bernhard. Dal 2009 al 2014 è direttore del Burgtheater di Vienna e qui realizza le regie di Guerra e pace di Lev Tolstoj (Premio Nestroy 2010), Faust di Goethe, Ombra (Euridice parla) di Elfriede Jelinek e Die letzten Zeugen di Doron Rabinovici. Dal 2003 è attivo anche come regista di teatro d’opera, firmando Elektra all’Opéra di Parigi, Carmen a Zurigo, Lady Macbeth del distretto di Mzensk di Šostakovič per la Staatsoper di Vienna, La sposa venduta di Smetana, Tiefland di Eugen d’Albert, Rusalka di Dvořák, Mathis der Maler di Hindemith a Zurigo, Fidelio, La bohéme e Boris Godunov per il Grand Théâtre di Ginevra. Al Teatro alla Scala ha debuttato nel 2017 con la regia di Der Freischütz. Tra i suoi progetti più recenti, l’allestimento multimediale per Die Räuber di Schiller al Landesthater di Salisburgo, trasmesso in diretta televisiva; Michael Kohlhaas di Kleist e il musical di David Bowie ed Enda Walsh, Lazarus (2018) al Schauspielhaus di Düsseldorf. Come CEO di THE NET realizza serie televisive internazionali. Tra gli impegni più recenti Idomeneo e La dama di picche alla Scala; Fidelio, Ariadne auf Naxos e Carmen a Firenze. 

Biglietti

I settore: da 70 a 100,00 euro

II settore: da 55 a 80,00 euro

III settore: da 45 60,00 euro

IV settore: da 40 a 50,00 euro

V settore: da 3035,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Andrés Orozco-Estrada sul podio della Scala dirige le “Nozze di Figaro” nel cinquantenario dell’allestimento di Strehler.

   

Dal 30 settembre al 20 ottobre sette rappresentazioni tutte esaurite con il nuovo Direttore Principale dell’Orchestra Nazionale della Rai e un grande cast: Luca Micheletti, Benedetta Torre, Olga Bezsmertna, Ildebrando D’Arcangelo e Svetlina Stoyanova.

Il sipario sull’allestimento delle Nozze di Figaro, pensato da Giorgio Strehler con le scene di Ezio Frigerio su invito di Rolf Liebermann, nasce a Versailles nel marzo 1973, cinquant’anni fa: Strehler però non c’era, aveva abbandonato la produzione nelle mani del suo assistente per insanabili contrasti con il direttore, Georg Solti. La riprenderà alla Scala nel 1981 con Riccardo Muti, e da allora se ne contano 72 rappresentazioni al Piermarini. L’opera torna per sette rappresentazioni dal 30 settembre al 20 ottobre con il debutto di Andrés Orozco-Estrada, il Maestro austriaco (ma colombiano di nascita) che da ottobre assume la carica di Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Orozco-Estrada, ben noto alla Filarmonica scaligera che nel mese di settembre ha guidato in tournée a Bucarest, Vienna, Grafenegg e Praga, ha diretto tra l’altro i Wiener e i Berliner Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, il Gewandhausorchester di Lipsia e il Concertgebouw di Amsterdam e dalla Stagione 2025/2026 sarà Generalmusikdirektor a Colonia. A riprendere la regia Marina Bianchi.

Nella parte di Figaro Luca Micheletti, che ha debuttato alla Scala nel 2021. Nato nel 1985, dopo un brillante percorso di attore e regista teatrale ha intrapreso con successo la carriera di baritono, cantando tra l’altro la parte del Conte nelle Nozze con Riccardo Muti; alla Scala è tornato nella Bohème diretta da Eun Sun Kim e nei Vespri siciliani diretti da Fabio Luisi. Nei panni di Susanna Benedetta Torre, allieva di Barbara Frittoli, cresciuta alla Riccardo Muti Opera Academy e già applauditissima alla Scala nell’Elisir d’amore diretto da Michele Gamba. La Contessa è Olga Bezsmertna, già ascoltata al Piermarini nelle doppie vesti di Giove/Diana nella Calisto di Cavalli e recentemente come protagonista di Rusalka di Dvořák. Questa produzione segna anche l’attesissimo ritorno alla Scala di Ildebrando D’Arcangelo, come Conte dopo essere stato Figaro con Muti nel 2002. Nei panni di Cherubino torna dopo il felice debutto del 2001 il mezzosoprano bulgaro Svetlina Stoyanova, che dopo aver cantato in diverse occasioni all’Opera di Vienna proprio come Cherubino è stata Rosina alla Scala nel Barbiere di Siviglia diretto da Riccardo Chailly. Da non dimenticare il Bartolo di Andrea Concetti, sottratto ai vezzi di tradizione. 

Le nozze di Figaro alla Scala

La storia delle Nozze alla Scala è una mirabolante galleria di figure leggendarie. La prima edizione, nel 1815, vedeva seduto al clavicembalo Vincenzo Lavigna, il maestro di Verdi, mentre primo violino e direttore d’orchestra era il compositore e violista Alessandro Rolla (colui che consigliò a Verdi, bocciato al conservatorio, di prendere lezioni da Lavigna). Mozart ebbe scarsa fortuna alla Scala nell’800 (solo Don Giovanni, che vi era apparso nel 1814, tornerà con relativa regolarità: 1816, 1825, 1836, 1871, 1881) e per nuove Nozze bisogna aspettare il 1905, quando Cleofonte Campanini guida una compagnia che include come Susanna Rosina Storchio (che l’anno precedente era stata la prima Cio Cio San) e come Figaro Giuseppe De Luca.  

Nel 1928 il direttore d’orchestra è nientemeno che Richard Strauss, i costumi sono di Caramba, Figaro è Mariano Stabile, Contessa Mercedes Llopart, Cherubino Conchita Supervía, Bartolo Salvatore Baccaloni, mentre Iris Adami Corradetti – poi celebre insegnante di canto – è Barbarina. Lo spettacolo viene ripreso l’anno successivo con Ettore Panizza.

Nel 1938 sul podio c’è Victor De Sabata e lo spettacolo di Rudolf Hartmann vede in scena Maria Caniglia come Contessa, Gianna Pederzini come Cherubino e Tancredi Pasero come Conte. Mariano Stabile è il regista dell’edizione del 1944, diretta da Gino Marinuzzi con Mafalda Favero come Susanna e Giulietta Simionato come Cherubino. Le recite hanno luogo al Teatro Lirico in seguito al bombardamento della Scala nel ’43.

Dieci anni più tardi, del titolo si impossessa Herbert von Karajan: nel ’48 con regia di Oscar Fritz Schuh e un cast che include Elisabeth Schwarzkopf in alternanza con Maria Cebotari, Irmgard Seefried, Sena Jurinac e Giuseppe Taddei; nel 1954 con regia propria e Schwarzkopf, Seefried, Jurinac, Panerai e Petri; nel 1960 con regia di Günther Rennert, la Jurinac passata alla parte della Contessa, Graziella Sciutti, Christa Ludwig, Geraint Evans e Eberhard Waechter.

Lo spettacolo del 1964 è firmato da Jean Vilar, mentre Hermann Scherchen dirige Pilar Lorengar, Mirella Freni, Fiorenza Cossotto, Wladimiro Ganzarolli e Sesto Bruscantini. Passano dieci anni e la nuova produzione, con regia di Otto Schenk, è diretta da Claudio Abbado con Mirella Freni passata a Contessa, Daniela Mazzucato, Teresa Berganza, José van Dam e Hermann Prey.

Nel 1981 va in scena la storica versione firmata da Giorgio Strehler, a proposito della quale è necessaria una premessa: Strehler aveva affrontato le Nozze per la prima volta nel 1972 a Parigi su invito di Rolf Liebermann che voleva presentare all’Opéra Garnier il capolavoro di Mozart e Da Ponte in una versione eccellente, affidando la parte musicale a Georg Solti. I rapporti tra regista e direttore però furono tesi da subito, e Strehler abbandonò la produzione allestita nel Teatro di corte di Versailles nelle mani del suo assistente Jean-Claude Auvray alla vigilia della prima, nel marzo 1973. La versione di Milano è una ripresa dello spettacolo parigino con alcune sostanziali modifiche, e si vale dell’intesa con un Riccardo Muti in stato di grazia, che offre una delle sue prove più alte. Lo spettacolo Strehler-Muti viene ripreso nel 1982, 1987, 1989, 1997 e 2002: come Contessa si succedono tra le altre Julia Varady, Margaret Marshall, Lella Cuberli, Cheryl Studer, Daniela Dessì e Barbara Frittoli, come Susanna Barbara Hendricks, Patrizia Pace, Elizabeth Norberg-Schulz e Andrea Rost, come Cherubino Frederica von Stade, Ann Murray, Anne-Sophie von Otter, Monica Bacelli e Angelika Kirchschlager, come Figaro Samuel Ramey, Claudio Desderi, Ferruccio Furlanetto, Alessandro Corbelli, Bryn Terfel, Ildebrando D’Arcangelo e come Conte Wolfgang Brendel, William Shimell, Michele Pertusi, Simon Keenlyside e Alessandro Corbelli.

La regia di Strehler è ripresa nuovamente nel 2006 con la direzione di Gérard Korsten (Diana Damrau è Susanna), nel 2008 con la direzione di Giovanni Antonini e orchestra e solisti dell’Accademia tra cui Serena Farnocchia, Elena Monti, Anita Rachvelishvili e Christian Senn, e nel 2012 con la direzione di Andrea Battistoni e Dorothea Röschmann, Aleksandra Kurzak, Nicola Ulivieri e Fabio Capitanucci protagonisti. 

Nel 2016 Franz Welser-Möst dirige una nuova produzione affidata al giovane regista britannico Frederic Wake-Walker con Diana Damrau nella parte della Contessa, Golda Schultz come Susanna, Marianne Crebassa come Cherubino e Markus Werba come Figaro, mentre Carlos Álvarez e Simon Keenlyside si alternano nella parte del Conte; una recita vede Michele Gamba sostituire Welser-Möst ed Eleonora Buratto Diana Damrau.   

Stagione d’Opera e Balletto 2022~2023

30 settembre, 4, 7, 10, 13, 17, 20 ottobre 2023 ~ ore 19.30

LE NOZZE DI FIGARO

Opera buffa in quattro atti (1786)

Libretto di Lorenzo Da Ponte

Musica di WOLFGANG AMADEUS MOZART

(Edizione Bärenreiter. Rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)

Produzione Teatro alla Scala

Direttore ANDRÉS OROZCO-ESTRADA

Regia GIORGIO STREHLER

ripresa da Marina Bianchi

Scene EZIO FRIGERIO

Costumi FRANCA SQUARCIAPINO

Luci MARCO FILIBECK

Coreografia FRÉDÉRIC OLIVIERI

Personaggi e interpreti principali

Il Conte di Almaviva             Ildebrando D’Arcangelo

La Contessa di Almaviva       Olga Bezsmertna

Susanna                                  Benedetta Torre

Figaro                                     Luca Micheletti

Cherubino                              Svetlina Stoyanova

Marcellina                              Rachel Frenkel

Don Bartolo                            Andrea Concetti

Don Basilio                            Matteo Falcier

Don Curzio                             Paolo Nevi

Barbarina                                Mariya Taniguchi

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO ALLA SCALA

Maestro del Coro ALBERTO MALAZZI

Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala

LE NOZZE DI FIGARO

Date:

Sabato 30 settembre 2023 ore 19.30 – turno Prime Opera

Mercoledì 4 ottobre 2023 ore 19.30 – turno A

Sabato 7 ottobre 2023 ore 19.30 – fuori abbonamento

Martedì 10 ottobre 2023 ore 19.30 – turno B

Venerdì 13 ottobre 2023 ore 19.30 – turno D

Martedì 17 ottobre 2023 ore 19.30 – turno C

Venerdì 20 ottobre 2023 ore 19.30 – fuori abbonamento

Prezzi: da 250 a 30 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org