IL TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO ANNUNCIA LA STAGIONE 2026E L’88ESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL

Sei le tipologie di abbonamento offerte al pubblico; i rinnovi possono essere effettuati
a partire dal 7 luglio.

I nuovi abbonamenti sono in vendita a partire dal 15 luglio. I biglietti per i singoli spettacoli sono in vendita a partire dall’8 settembre.

Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino annuncia la prossima stagione 2026 e l’88esima edizione del Festival Maggio Musicale: dodici titoli d’opera – in un arco temporale dal barocco al contemporaneo, con una nuova commissione –  2 cicli sinfonici diretti dal Direttore musicale Daniele Gatti, numerosi concerti sinfonici e sinfonico-corali con le numerose presenze di Zubin Mehta che nel 2026 festeggerà i suoi 90 anni, due balletti e gli spettacoli per le famiglie e le scuole.

ToscaPagliacci in dittico con Cavalleria RusticanaIl castello di Barbablù in dittico con
La voix humaineThe Death of Klinghoffer – titolo inaugurale del Festival –
Un ballo in mascheraGiulio CesareWozzeckRomanzo criminaleSimon Boccanegra
Les contes dHoffmann sono i titoli d’opera che compongono la stagione lirica e il Festival.

“Dodici titoli, dodici mondi. La nuova stagione d’opera del Maggio Musicale Fiorentino – dice il sovrintendente Carlo Fuortes – è un viaggio nel tempo, nella società e nell’anima umana. Un intreccio forte di storie che parlano di tutti noi: amori impossibili, solitudini, violenze, rivolte, sogni infranti e desideri che resistono. L’opera, qui, non è solo patrimonio da custodire: è materia viva, che brucia ed emoziona.

Un ballo in mascheraSimon BoccanegraToscaI racconti di Hoffmann: titoli amati, carichi di tradizione e bellezza ma anche di inquietudini che parlano del presente. Il doppio binomio verista Pagliacci/Cavalleria Rusticana riporta in scena un teatro crudo, passionale, dove ogni gesto è vita o morte. E poi Giulio Cesare di Händel: il barocco come specchio del potere, della seduzione e dell’ambiguità. Ma è nella frattura, e forse nell’azzardo – continua Fuortes – che il cartellone del 2026 trova la sua voce più forte. Con The Death of Klinghoffer di John Adams, titolo di forte impatto politico e civile, l’opera si apre al mondo e alle sue ferite ancora aperte. Wozzeck di Berg scava nella follia, nel disagio, nel linguaggio frammentato del nostro tempo. La voce umana di Poulenc e Il castello di Barbablù di Bartok raccontano, ciascuno a modo suo, il dolore muto e la distanza tra le persone. Il presente entra in scena con forza grazie a Romanzo criminale, nuova commissione del Maggio e di Musica per Roma, dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, che cura il libretto e con la musica di Nicola Piovani. Una storia italiana, cruda e affascinante, che diventa teatro musicale per la prima volta: un ponte tra il linguaggio del cinema, del noir e la forza evocativa della musica dal vivo.”

I direttori impegnati sul podio in questo “viaggio tra mito e realtà” sono 
Michele GambaRiccardo FrizzaMartin RajnaLawrence Renes
Emmanuel TjeknavorianGianluca CapuanoThomas GuggeisNicola Piovani
James Conlon Kent Nagano. Nomi, alcuni, di nuove affermazioni della direzione d’orchestra, giovani talenti che già oggi segnano comunque il futuro della musica, accanto a direttori acclamati e più acclarati del podio internazionale, capaci di rinnovare la grande tradizione operistica con autorevolezza e sensibilità. A rendere questa stagione un grande affresco scenico contribuisce un parterre di registi tra i più interessanti e visionari del panorama internazionale: Robert CarsenClaus GuthDeborah WarnerValentina Carrasco
Àlex Ollé (La Fura dels Baus), Davide LivermoreMassimo Popolizio e Laurent Pelly
La regia della nuova produzione di The Death of Klinghoffer sarà a cura di Luca Guadagnino. “Le loro letture porteranno in scena mondi estetici diversi ma certamente di grande interesse ed emozione, tra classicità reinventata, radicalità visiva, precisione psicologica e impatto cinematografico” commenta il sovrintendente.

Il versante sinfonico e sinfonico corale mette in cartellone il ciclo dedicato alle nove sinfonie di Ludwig van Beethoven e il ciclo dedicato a Felix Mendelssohn che sono affidati a Daniele Gatti, Direttore musicale del Maggio, ruolo che assumerà ufficialmente a partire dal Festival. “Gatti offrirà al pubblico – continua Fuortes – due percorsi sinfonici di grande respiro: l’integrale delle Sinfonie di Beethoven, vera colonna vertebrale della musica occidentale, e un ciclo dedicato a Felix Mendelssohn, con tutte le sinfonie e l’oratorio Elias, restituendo la pienezza spirituale e intellettuale di un autore ancora poco esplorato nei teatri d’opera italiani; e qui mi fa particolare piacere di ricordare oltre alla nostra smagliante Orchestra uno dei protagonisti di questi cicli, presente in tre concerti, in quasi tutte le opere, e in molti dei concerti della stagione: il mirabile Coro del Maggio, diretto da Lorenzo Fratini”.

Nel corso della stagione concertistica, molto ricca, con decine di appuntamenti sono previsti i più grandi direttori d’orchestra della scena internazionale a partire da Zubin Mehta, direttore onorario a vita del Maggio, che proporrà ben cinque programmi musicali tra cui un concerto particolarmente simbolico che il maestro dirigerà il 29 aprile, proprio nel giorno del suo 90esimo compleanno che ha deciso di festeggiare al Maggio e a Firenze.  Sul podio del nostro teatro saliranno Myung-Whun ChungPhilippe Jordan (con Beatrice Rana al pianoforte), Gianandrea NosedaTeodor Currentzis alla guida della musicAeterna Orchestra, Michele Mariotti (con Andrea Lucchesini al pianoforte), Daniele Rustioni
Diego Ceretta (con Benedetto Lupo al pianoforte e l’Orchestra della Toscana), 
Thomas Guggeis, Tomàs Netopil, Dmitry Sinkovski, Aziz Shokhakimov (con 
Alexandra Dovgan al pianoforte), Christophe Rousset. Inoltre i recital di canto di 
Jessica Pratt (sul podio Christopher Franklin), Asmik Grigorian (al pianoforte 
Lukas Geniušas),  Francesco Meli e Luca Salsi (al pianoforte Nelson Calzi); due concerti con la voce di Drusilla Foer (sul podio per il primo Salvatore Percacciolo e Timothy Brock nel secondo), e il concerto di Natale del 6 dicembre con il Coro di Voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Sara Matteucci.



Due gli spettacoli di balletto: Zakharova &Repin in Pas de deux for toes and fingers e il ritorno, sempre attesissimo, di Roberto Bolle; gli appuntamenti di “C’è musica e Musica” giunto alla terza edizione dedicati alle famiglie e le scuole con 6 appuntamenti (4 alla domenica e 2 di sabato) lo spettacolo di Venti lucenti firmato da Manu Lalli, La danza delle maschere, che sarà ispirato al “Ballo in maschera” opera in programmazione nel corso della Stagione 2026.

DIODATO GUEST STAR DI ROBERTO BOLLE ALL’ARENA DI VERONA IL 22 E IL 23 LUGLIO.

L’INEDITO FEATURING LIVE PER CELEBRARE I 25 ANNI DEL GALA “ROBERTO BOLLE AND FRIENDS”

Un anniversario lungo 25 anni. Il Gala “Roberto Bolle and Friends” torna a Verona nell’estate 2025 con un ospite speciale. Martedì 22 e mercoledì 23 luglio, Antonio Diodato sarà sul palcoscenico dell’Arena e si esibirà live in un pezzo con l’Etoile della Scala.

Se i programmi televisivi di Roberto Bolle sono da sempre un luogo creativo in cui gli artisti di ogni genere si sono ritrovati per creare sinergie inedite, è la prima volta che il Gala “Roberto Bolle and friends” vede l’esibizione di uno dei più amati cantanti italiani. 

Non è la prima volta che Roberto Bolle e Antonio Diodato si incontrano artisticamente. Il cantante è stato infatti ospite del programma “Danza con Me” il 1° gennaio del 2021 e la sua partecipazione è stata particolarmente sorprendente. 

Un featuring teatrale inedito – di cui non sono stati ancora dichiarati i contenuti – che celebra una data importante: 25 anni di Gala “Roberto Bolle and friends”, uno spettacolo che ha girato il mondo e conta centinaia di migliaia di spettatori che sanno che, ovunque andranno a vederlo, troveranno uno show sempre nuovo, magico, speciale. Come in questa occasione. 

I biglietti dello spettacolo, coprodotto da Fondazione Arena di Verona e Artedanza, sono in vendita su arena.it, alla biglietteria dell’Arena di Verona e su Ticketone. 

Speciali riduzioni sono riservate agli under 30 e agli over 65. 

Roberto Bolle in Caravaggio per l’87º Festival del Maggio Musicale Fiorentino

Prima rappresentazione in Italia

Roberto Bolle torna al Teatro del Maggio con “Caravaggio”

Il debutto in Italia, al Teatro del Maggio, del balletto firmato dal coreografo  Mauro Bigonzetti

 Musiche di Claudio Monteverdi riorchestrate da Bruno Moretti

La messinscena s’ispira alla vita e alle opere di Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio, e trasforma in movimento la drammaticità e la teatralità rivoluzionarie del grande pittore. 

Un viaggio emozionante nell’animo inquieto e geniale di un artista immortale.

Quattro gli spettacoli previsti, tutti in Sala Grande: il 9 maggio alle 20; il 10 maggio alle 15 e alle 20 e l’11 maggio alle 15:30.

Una produzione ARTEDANZA srl

Main Partner: Intesa Sanpaolo

Con il supporto del Ministero della Cultura

Per soddisfare le tantissime richieste del pubblico, il Maggio informa che sono disponibili ulteriori posti in platea per tutte e 4 le recite.

L’87esima edizione del Festival del Maggio s’impreziosisce con Caravaggio, balletto inedito per l’Italia in due atti con protagonista l’Étoile internazionale Roberto Bolle affiancato da un cast di grandi talenti. Lo spettacolo ideato da Mauro Bigonzetti –acclamato coreografo italiano del panorama contemporaneo fu pensato nel 2008 per lo Staatsballett Berlin diretto da Vladimir Malakhov. La musica è stata riorchestrata dal compositore e direttore d’orchestra Bruno Moretti, che ha lavorato su brani composti da Claudio Monteverdi tratti dall’Orfeo; dal Combattimento di Tancredi e Clorinda, dall’Incoronazione di Poppea e dal Settimo libro dei madrigali.

“Caravaggio” è in scena nella Sala Grande del Teatro del Maggio il 9 maggio alle 20; il 10 maggio alle 15 e alle 20 e l’11 maggio alle 15:30.

Parlando dello spettacolo, il sovrintendente Carlo Fuortes ha raccontato di come l’idea sia nata proprio al Teatro del Maggio lo scorso anno durante le riprese di Viva la danza: “Insieme a Roberto Bolle e al Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazziragionammo su cosa poter fare per valorizzare la danza. Nacque dunque l’idea di mettere in scena Caravaggio: uno spettacolo che riprende e rielabora la coreografia della messinscena del 2008 al Staatsballett Berlin con nuove scene e nuovi costumi. È interessante sottolineare che questa produzione, nata in cooperazione con il Ministero della Cultura, coinvolge anche un soggetto privato, ossia ArteDanza. Un vero e proprio lavoro corale quindi, con il Ministero che ha messo insieme le varie parti, noi che abbiamo ‘fatto il Teatro’ e dunque pensato alla parte tecnica relativa a scene, costumi e ospitalità e ArteDanza, appunto, che ha curato la produzione esecutiva. Vedo in questo  un modello raro e virtuoso che, penso, possa essere replicato in futuro”.

Promotore del progetto nonché interprete e protagonista è proprio l’Étoile scaligera, ambasciatore della cultura italiana nel mondo e portavoce del balletto come forma d’arte accessibile e dedicata a tutti e che al Teatro del Maggio ha esordito nell’autunno del 1999. Accanto a lui alcuni tra i migliori danzatori solisti di caratura internazionale, insieme ad un corpo di ballo creato per l’occasione tramite audizione che comprenderà circa 30 giovani ballerini. “La danza porta tanti valori, valori in cui credo fortemente” ha affermato Roberto Bolle “e serate come queste sono importanti perché oltre a trasmettere tutto ciò riescono a lasciare dei segni; essere riusciti a portare Caravaggio qui in Italia per la prima volta mi dà delle sensazioni davvero uniche. È importantissimo per me infondere al pubblico le emozioni che ho vissuto danzando nelle sale deserte con i capolavori di Caravaggio appesi alle pareti. Interpretare, in quel contesto, questo geniale artista è stata una sensazione meravigliosa: è come se la forza stessa del Caravaggio fosse entrata dentro il mio animo, in un modo assolutamente indelebile”.

Lo spettacolo s’ispira alle opere del pittore italiano Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, di cui Bigonzetti mette in risalto la complessità della figura, esaltando gli aspetti che compongono sia l’uomo che l’artista. Da un lato il suo travagliato mondo interiore, mosso da un animo particolarmente inquieto, e dall’altro il racconto attraverso l’espressione della sua arte. Caravaggio, seguendo l’interrelazione di questi due aspetti, diventa pertanto un balletto psicologico e drammatico, che dal punto di vista drammaturgico ha le sue “note” ricorrenti nel solo, nei duetti, terzetti e quartetti, inframmezzati da scene corali che allentano la tensione e imprimono il moto a un’azione sostanzialmente incentrata sull’io caravaggesco. 

Grazie alla scenografia e alle luci, firmate da Carlo Cerri, l’unione tra i due mondi si ramifica, esaltando la suggestiva coreografia e valorizzando il movimento dei corpi. I costumi dello spettacolo sono di Lois Swandale e Kristopher Millar.

Il balletto:

Sul finire del 1500 Caravaggio, ventenne, approda a Roma. Città attraversata da una moltitudine umana variegatissima fatta di monsignori e gentiluomini, soldati e saltimbanchi, pellegrini e nulla-facenti, zingare e prostitute; su tutta questa varietà infinita di corpi, sguardi, ricchezze e miserie egli concentra il suo sguardo, ne studia i caratteri, li assimila per poi renderli in quelle opere che diverranno gli elementi di una vera e propria rivoluzione artistica.

Da quella che ora è chiamata piazza Navona sino al Corso, dalla Scrofa a Campo de Fiori, con voracità nei confronti della vita, Caravaggio attraversa le strade di Roma e contemporaneamente si nutre di quella realtà. L’arte e la vita di questo artista sono un binomio inscindibile. Le sue opere si riempiono di una forza espressiva che è quella che scaturisce da una realtà vissuta apertamente, la sua arte diviene un’istantanea di quella realtà. Tre delle quattro firme in locandina di questo balletto su Caravaggio sono nate a Roma e vi hanno vissuto gli anni formativi della loro adolescenza. Passeggiare per quelle stesse strade che, strette tra due file di palazzi nelle quali la luce filtra tagliente dagli angoli, si aprono improvvise su piazze inondate di luce creando quell’alternanza tra luce e ombra che è propria di un gioco teatrale, significa respirare le stesse visioni di Caravaggio e sentire di farne parte. Entrare in una delle infinite chiese romane e scoprirvi i segni del suo passaggio, fissati in un’opera all’epoca rivoluzionaria, significa inevitabilmente subire un forte indirizzo su un’estetica che si sta formando. Ecco l’essenza di questo balletto su Caravaggio: trasmettere il senso di un’estetica e di una cultura artistica che si son formate respirando la sua stessa aria. La sintesi di tutti gli elementi, danza, musica e visione, senza alcuna tentazione all’iconografia, cerca di rendere quel concetto dell’arte che scaturisce dalla vita. Il movimento di corpi che traggono ispirazione e forza dall’esperienza del vissuto e trova il suo sviluppo nella composizione del gesto che ne scaturisce, disegna le linee di una coreografia contemporanea e passionale che si muove sempre nel rigore della tecnica.

Visivamente, una grande cornice sospesa evoca l’attesa dell’opera che nasce dalla vita e il palcoscenico diviene il luogo della rappresentazione delle passioni umane. Quelle stesse passioni umane che, musicalmente, Monteverdi utilizza per la sua rappresentazione del sacro, attingendo alla stessa matrice popolare a cui ha attinto Caravaggio. La costruzione della struttura musicale segue la stessa esigenza di sintesi estetica, si dipana in un prologo alla moda barocca dove il protagonista si incontra col personaggio allegorico che lo rappresenta, in questo caso la Luce. Un primo atto che incontra le vicende umane di Caravaggio ed un secondo atto che si immerge nell’arte che sgorga da quelle vicende e dalle quali egli ha tratto la forza di una visione dirompente che si trasfigura in una narrazione.

Il concerto è preceduto dalla guida all’ascolto tenuta da Sabrina Vitangeli nel Foyer di Galleria della Sala Grande. È riservata ai possessori del biglietto e si svolge 45 minuti prima dell’inizio dello spettacolo (durata: 30 minuti circa).

La locandina:

Caravaggio

Balletto in due atti

Sala Grande

Venerdì 9 maggio 2025 ore 20

Sabato 10 maggio 2025 ore 15

Sabato 10 maggio 2025 ore 20

Domenica 11 maggio 2025 ore 15.30

Coreografia

Mauro Bigonzetti

Assistenti alla coreografia

Roberto Zamorano, Carlos Prado

Musica

Bruno Moretti, da Claudio Monteverdi

Scenografia e luci

Carlo Cerri

Costumi

Lois Swandale, Kristopher Millar

Caravaggio

Roberto Bolle

(Teatro Alla Scala, Milano)

La Luce

Maria Khoreva

(Balletto Mariinskij, San Pietroburgo)

Il Buio

Anastasia Matvienko

(International Guest Artist)

La Bellezza

Ekaterine Surmava

(Ballett Dortmund, Dortmund)

Solista Uomo 1

Gioacchino Starace

(Teatro Alla Scala, Milano)

Solista Uomo 2

Ildar Young

(International Guest Artist)

La Zingara

Vania De Rosas

I Bacchi

Luca Curreli Rose, Federico Labate

Compagnia:

Manon Avrillon-Rivault, Nicole Ciavarella, Anna Maria Ciccarelli, Sofia Cracolici, Susanna Elviretti, Eliz Duygu Erkut, Sofia Fenu, Chiara Ferraioli, Gaia Foglini, Clarissa Pace, Sofia Pagani, Zeudi Testa, Flavio Altieri, Nicola Barbarossa, Stefano Capoferri, Mario Consolazio, Francesco Curatolo, Damiano Gorgoglione, Giacomo Mandolini, Valentino Neri, Luigi Peragine, Daniele Ruggiero, Mattia Teora, Douglas Israel Zambrano Vera

Prezzi:

Solo ascolto: 10€ – Visibilità limitata: 15€

Galleria: 35€

Palchi: 45€ – Platea 4: 65€ – Platea 3: 75€ – Platea 2: 90€ -Platea 1: 110€

Prima parte: 55 minuti | Intervallo: 30 minuti | Seconda parte: 35 minuti

Durata complessiva 2 ore circa

FONDAZIONE ARENA DI VERONACELEBRA LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DANZA

Speciale promozione per Roberto Bolle and Friends
e Teatro Filarmonico protagonista su Rai 1

Martedì 29 aprile, in tutto il mondo, si celebra la Giornata Internazionale della Danza. Fondazione Arena di Verona, per l’occasione, ha pensato ad un regalo per tutti gli appassionati dell’arte coreutica.

Dal 26 al 29 aprile, biglietti di platea in promozione per i gala Roberto Bolle and Friends. Un’opportunità per vivere dalla ‘prima fila’ le due serate-evento con le grandi étoile della danza, all’interno di una cornice unica come quella dell’Arena di Verona.

Lo spettacolo, coprodotto da Fondazione Arena e ARTEDANZAsrl, tornerà, infatti, anche nell’estate 2025 con due imperdibili date, il 22 e 23 luglio.

Una promozione del 20 per cento sarà applicata ai biglietti di platea che saranno acquistati, nelle quattro giornate,sul sito arena.it, all’interno del circuito Ticketone e alla biglietteria dell’Arena, in via Dietro Anfiteatro, a Verona.

La città scaligera sarà protagonista anche in tv. Proprio il 29 aprile, per la Giornata Internazionale della Danza, Rai 1 trasmetterà in prima serata il programma evento di Roberto Bolle Viva la Danza. L’étoile della Scala di Milano danzerà anche dal Teatro Filarmonico di Verona. In dialogo danza e arte, in uno spettacolo immersivo che farà rivivere attraverso il movimento 22 dipinti del maestro seicentesco Caravaggio. Lo spettacolo è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura.

Roberto Bolle, étoile della Scala di Milano dal 2004, ha un rapporto privilegiato con i palcoscenici della città di Verona. Nel 2002 si esibì per la prima volta al Teatro Filarmonico; calcò il palcoscenico del Teatro Romano nel 2001. Per più stagioni danzò all’Arena in Aida di Verdie dal 2014 torna ogni estate per il gala Roberto Bolle and Friends, che celebra la danza invitando sul palcoscenico ballerini/solisti dei teatri più importanti al mondo, in un programma eclettico e di eccezionale livello che unisce classico e contemporaneo.

Biglietteria

Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona

biglietteria@arenadiverona.it

Call center (+39) 045 800.51.51

www.arena.it

Punti di prevendita TicketOne

Informazioni 

Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona

Via Roma 7/D, 37121 Verona

tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939

ufficio.stampa@arenadiverona.it 

ROBERTO BOLLE A FIRENZE E MILANO IN CARAVAGGIO

FINALMENTE PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA LO STRAORDINARIO BALLETTO di Mauro Bigonzetti

CHE DEBUTTO’ IN GERMANIA NEL 2008

 SARA’ il 9, 10 e 11 MAGGIO 2025 AL TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

E DAL 15 AL 21 MAGGIO AL TAM TEATRO ARCIMBOLDI DI MILANO

Finalmente, per la prima volta in Italia, lo straordinario balletto Caravaggio di Mauro Bigonzetti, atteso come evento speciale il 9, 10, 11 maggio 2025 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino – all’interno dell’87° edizione dell’omonimo Festival – e subito dopo – dal 15 al 21 maggio – al TAM Teatro Arcimboldi di Milano.

Promotore del progetto nonché interprete protagonista di Caravaggio è l’Étoile scaligera Roberto Bolle, ambasciatore della cultura italiana nel mondo e portavoce della diffusione del balletto come forma d’arte accessibile e dedicata a tutti. Accanto a lui, alcuni tra i migliori danzatori solisti di caratura internazionale, insieme ad un corpo di ballo creato per l’occasione tramite audizione, che comprenderà circa 30 giovani ballerini liberi professionisti.

Un progetto, quindi, tutto italiano – creato nel 2008 per lo Staatsballett Berlin diretto da Vladimir Malakhov – pensato da Bigonzetti, acclamato coreografo italiano del panorama contemporaneo, su musica del compositore e direttore d’orchestra Bruno Moretti, che ha dato una nuova orchestrazione sinfonica a brani di Claudio Monteverdi tratti dall’Orfeo – dal Combattimento di Tancredi e Clorinda, dall’Incoronazione di Poppea e dal Settimo libro dei madrigali.

L’opera è potente e memorabile e si ispira alle opere del pittore italiano Caravaggio, Michelangelo Merisi (1571-1610), di cui Bigonzetti mette in risalto la complessità della figura, celebrandone gli aspetti che compongono l’uomo e l’artista. Da un lato il suo travagliato mondo interiore, mosso da un animo particolarmente inquieto, e dall’altro il racconto attraverso l’espressione della sua arte. Caravaggio, seguendo l’interrelazione di questi due aspetti, diventa pertanto un balletto psicologico e drammatico, che dal punto di vista drammaturgico ha le sue “note” ricorrenti nel solo, nei duetti, terzetti e quartetti, inframmezzati da scene corali che allentano la tensione e imprimono il moto a un’azione sostanzialmente incentrata sull’io caravaggesco. Grazie all’essenziale arredo scenografico e disegno luci, sapientemente creati da Carlo Cerri, l’unione tra i due mondi si ramifica, esaltando il pensiero coreografico e valorizzando il movimento dei corpi.

Il balletto Caravaggio, coreografia di Mauro Bigonzetti,è una produzione in collaborazione tra la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e ARTEDANZASRL, con il supporto del Ministero della Cultura e il contributo di Intesa Sanpaolo.

Per informazioni e prenotazioni:

PER FIRENZE:

Biglietti in vendita presso la Biglietteria del Teatro del Maggio e sul sito a questo indirizzo: https://www.maggiofiorentino.com/events/roberto-bolle-caravaggio-festival-del-maggio-2025

PER MILANO:

Biglietti in vendita su Ticketone.it e sul sito di www.teatroarcimboldi.it 

A CARACALLA IL GALA ROBERTO BOLLE AND FIRENDS: L’ÉTOILE INTERPRETA DUE NUOVI ASSOLIA CARACALLA IL GALA ROBERTO BOLLE AND FIRENDS: AL SUO FIANCO LE STELLE INTERNAZIONALI DELLA DANZA

Doppio appuntamento: venerdì 19 e sabato 20 luglio

L’étoile della Scala di Milano Nicoletta Manni erede di Luciana Savignano ne La Luna di Béjart

Roberto Bolle è uno degli artisti italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo e ciò nonostante non si ferma mai. È sempre in moto, alla ricerca di strade nuove, nuovi linguaggi, sperimentazioni, sinergie, incontri tra le arti attraverso e al servizio di quella cui ha dedicato la sua vita: la danza. I gala sono solo uno dei modi che ha scelto per portarla fuori dai teatri, alla portata di tutti. Con questa missione, negli anni, ha dimostrato di saper giocare con il fuoco. Non è un caso quindi che sia arrivato Prometheus, uno dei pezzi inediti della serata Roberto Bolle and Friends in scena il 19 e 20 luglio al Caracalla Festival 2024, la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma: il pezzo, pensato e realizzato dallo stesso Bolle con il coreografo Massimiliano Volpini, porta in scena la leggenda del titano che ha rubato il fuoco agli dei per farne dono agli uomini. Una sfida impensabile, ardua, impervia che gli costerà la vita, ma che per l’umanità vuol dire progresso, conoscenza, futuro. Il danzatore si arrampica su una scenografia fatta di tubi, si contorce, sinuoso e forte, fino ad arrivare al fuoco, reale, che ruba agli dei per condividerlo con gli uomini. Un pezzo di grande impatto e suggestione, ancor più nella cornice delle antiche Terme romane, tappa imprescindibile dei tour dell’artista dal 2011, luogo di una tale energia e bellezza da fondersi con la danza e amplificare l’impatto emotivo dello spettacolo.

Il resto della serata è, come sempre, un extra-ordinario viaggio nel repertorio classico e contemporaneo del balletto, in cui il pubblico è accompagnato da grandi stelle internazionali. Come António Casalinho impegnato in due pezzi di grande sapienza tecnica come Les Bourgeois di Ben Van Cauwenbergh ed Esmeralda di Marius Petipa, quest’ultimo accanto a Margarita Fernandes. E poi Tatiana Melnik e Giorgi Potskhishvili straordinari protagonisti del passo a due di Don Chisciotte sempre di Petipa. Nicoletta Manni danza La Luna sull’Adagio del Concerto per violino in Mi maggiore di Bach, il balletto creato da Murice Béjart negli anni settanta per Luciana Savignano e che lei stessa ha trasmesso all’étoile del Teatro alla Scala di Milano. Manni è attesa nella stagione di balletto 2024/25 al Teatro Costanzi dove debutterà nell’Onegin di Cranko.

La danza classica contemporanea è ben rappresentata con un pezzo affascinante come II di Philippe Kratz. Anche il nome di questo coreografo, appena nominato direttore artistico del Nuovo Balletto di Toscana, compare nel cartellone di danza 2024/25 dell’Opera di Roma, con cui debutterà in occasione del “Trittico Contemporaneo”. Della sua coreografia nella Serata Roberto Bolle and Friends sono interpreti Casia Vengoechea e Toon Lobach, partner dello stesso Bolle nel passo a due de Les Indomptés di Claude Brumachon. Completano il programma i passi a due di Roberto Bolle con la splendida Melissa Hamilton, Qualia di Wayne Mc Gregor e Lightness of Being di Craig Davidson, e un altro assolo questa volta di Simone Valastro su musica di Max Richter: Chiaroscuro.

Lo spettacolo è una produzione ARTEDANZASRL.

Biglietti in vendita sul sito https://www.operaroma.it/ e al botteghino del Teatro Costanzi secondo l’orario di apertura. La sera dello spettacolo anche alle Terme di Caracalla dalle 19.30.

Un cartellone 2024_25 al Giovanni di Udine firmato dalla direttrice artistica Fiorenza Cedolins con Opera, Operetta e Danza

Grandi compagnie di ballo, grandi solisti e grandi voci della lirica per una Stagione che nasce nel segno della bellezza

È un cartellone ricco di emozioni quello dedicato all’Opera, all’Operetta e alla Danza che proporrà al pubblico dieci imperdibili appuntamenti. Fra tutti svetta il ritorno di una star assoluta della danza internazionale: Roberto Bolle. L’artista che i migliori palcoscenici del mondo si contendono è atteso il 16 e 17 novembre con il suo gala Roberto Bolle & Friends. La danza contemporanea sarà rappresentata anche da una compagnia iconica come il Béjart Ballet Lausanne, mentre agli appassionati di balletto classico sarà dedicato uno spettacolo in perfetto clima natalizio come Lo schiaccianoci sulle splendide musiche di Čajkovskij. Per quanto attiene la Lirica, potremo apprezzare due capolavori immortali di Giuseppe Verdi, Rigoletto e La Traviata, entrambe produzioni della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Ma i tanti appassionati di belcanto non potranno perdersi anche La Notte della Lirica, quando artisti di caratura internazionale, FVG Orchestra e Coro del Friuli Venezia Giulia daranno vita a una grande festa della musica sulle splendide partiture di Giacomo Puccini. L’Operetta sarà protagonista in grande stile con due spettacoli caratterizzati da importanti allestimenti e grandi interpreti: Il Pipistrello di Johann Strauss e Cin Ci Là di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, entrambe produzioni della Compagnia Musica Novecento. Divertirà e appassionerà bambini e le famiglie Disney Galà, una carrellata di colonne sonore tratte dai pluripremiati film della famosa casa di animazione, ma non mancheremo di riflettere su un tema di assoluta attualità come la violenza sulle donne durante la conferenza concerto Carmen – Il prezzo della libertà dedicata a una figura simbolo della ribellione femminile.

Una nuova Stagione che intreccia il bel canto nelle sue più diverse sfumature e la danza, perfetto connubio di fascino, armonia e atletismo: il nuovo cartellone firmato dalla direttrice artistica Opera, Operetta e Danza Fiorenza Cedolins comprende tre generi legati dalla bellezza dei contenuti visivi e sonori, con 10 appuntamenti di assoluto appeal. “Punta – e non semplicemente punto – di partenza di straordinaria eccellenza della stagione è la Danza che vedrà il ritorno di Roberto Bolle sul nostro palcoscenico – sottolinea Fiorenza Cedolins – dopo il grandissimo successo della scorsa Stagione. Tutti gli appuntamenti sono pensati per accontentare fasce di pubblico diverse per età e gusto ma sono soprattutto sono stati scelti per la loro elevata qualità e per l’indiscutibile appeal delle Compagnie ospiti. C’è poi la novità dell’Operetta, che abbiamo voluto potenziare scegliendo allestimenti che affianchino alla presenza di artisti di rilievo anche il Corpo di ballo e il Coro, restituendo a questo genere molto amato dal pubblico la sua dovuta centralità. Infine, la grande Opera lirica che raccoglie in tutto il mondo l’interesse di un pubblico vastissimo e trasversale ed è diventata patrimonio Unesco nel 2024, avrà un suo posto di riguardo in questa Stagione con due grandi capolavori immortali”.

DANZA

Unico, inimitabile, ospite dei più prestigiosi palcoscenici del mondo, Roberto Bolle ritorna incontrastato protagonista della Stagione Danza 2024/25. Il suo celeberrimo gala Roberto Bolle & Friends, sempre nuovo e sempre diverso, cui partecipano ballerini di massima grandezza, è atteso il 16 e 17 novembre: un progetto speciale fuori abbonamento, che però riserverà dei vantaggi agli abbonati Danza 2024/25. Com’è tradizione, Bolle proporrà una splendida alternanza di a solo, pas de deux, virtuosismi del repertorio classico e nuove coreografie create espressamente per Bolle dai migliori coreografi internazionali.

Nel giorno dell’Epifania brillerà invece il Balletto dell’Opera di Stato dell’Albania con il classico dei classici, Lo schiaccianoci: un appuntamento che conquisterà grandi e piccini per la sua bellezza, il fascino incontrastato e la magia ispirata alle musiche leggendarie di Čaikovskij. Nei ruoli principali potremo apprezzare una coppia di giovanissimi solisti del balletto de L’Opéra di Parigi Hortense Millet-Maurin e il nostro connazionale Lorenzo Lelli (6 gennaio).

In primavera il Teatro accoglierà le luminose stelle del Béjart Ballet Lausanne, protagonista iconico della danza del XX e XXI secolo e punto di riferimento assoluto nel mondo coreutico. La Compagnia – che porterà sul nostro palcoscenico 20 ballerini – proporrà una scelta delle più celebrate creazioni del suo fondatore e mentore, Maurice Béjart, fra le quali spicca il celeberrimo Uccello di Fuoco, balletto diventato un classico del repertorio internazionale delle migliori compagnie. Non mancheranno creazioni che hanno segnato la storia del Béjart Ballet Lausanne dagli anni Settanta alla maturità, spaziando tra le fonti multiculturali di ispirazione del genio marsigliese (13 aprile).

OPERA

Saranno tre gli appuntamenti dedicati all’Opera lirica, di cui due appartenenti al repertorio classico per eccellenza ed entrambi di Giuseppe Verdi, collegati da un tema di profonda attualità qual è quello della lotta alle discriminazioni e alla violenza sulle donne. Ne La Traviata, amore, passione e morte si intrecciano alla splendida musica composta nel 1843 dal genio di Busseto. Il nuovo allestimento del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste vedrà protagonisti sul palcoscenico nei ruoli principali Maria Grazia Schiavo, Antonio Poli, Roberto Frontali, Eleonora Vacchi e Saverio Fiore, eccellente cast con cui l’opera inaugurerà la stagione lirica della città giuliana. A dirigere solisti, coro e orchestra dell’istituzione lirica triestina sarà Enrico Calesso (13 dicembre).

Terzo capitolo della trilogia popolare verdiana, Rigoletto è fra i capolavori operistici più amati e interpretati al mondo.  L’allestimento che potremo apprezzare è proposto dal Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste; protagonista il baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat dalla torrenziale e granitica voce e dalla possente presenza scenica, interprete tra i più acclamanti e conteso dai maggiori teatri del mondo; sul podio il celebre direttore Daniel Oren dirigerà un cast di validissimi solisti, l’Orchestra e il Coro dell’istituzione lirica triestina (31 maggio).

Completa la rassegna dedicata al belcanto il Gala La notte della lirica (19 febbraio), un viaggio emozionante nella musica di Giacomo Puccini, genio senza confini, dove artisti di caratura internazionale, fra i quali il celebre tenore Leonardo Caimi e le nostre eccellenze regionali, FVG Orchestra e Coro del Friuli Venezia Giulia, daranno vita a una trascinante serata all’insegna di passione e sensualità, con il profumo romano della Tosca, parigino de La bohème e mitteleuropeo di Le Villi e La rondine unito alle fragranti atmosfere esotiche di Madama Butterfly e dell’incompiuta Turandot. Una grande festa della lirica, patrimonio mondiale Unesco che unisce tanti appassionati nel nome dell’Italia e delle sue universali bellezze artistiche.

OPERETTE E ALTRI INCANTI

Aria nuova nel genere musicale tanto famoso in Friuli Venezia Giulia, dove i suoni della Mitteleuropa, valzer, polke, mazurke e csárdás accarezzano orecchie ed anima del pubblico da secoli. Ad aprire la serie di tre appuntamenti sarà Il Pipistrello, capolavoro di Johann Strauss – di cui nel 2025 ricorre il bicentenario della nascita – che ritorna sulle scene in una produzione della Compagnia Teatro Musica Novecento realizzata espressamente per il Giovanni da Udine. 11 solisti scelti attraverso la selezione tra artisti giovani di comprovata capacità e di veterani di sicuro appeal, 28 professori d’orchestra, 16 elementi del Coro del Regio di Parma e una coppia di ballerini solisti, per un totale di oltre 55 artisti in scena garantiranno uno spettacolo dal forte impatto visivo e musicale. L’intreccio della trama si dipana tra salotti e feste in maschera: ambientazioni perfette per un’operetta irresistibile, in scena la domenica di Carnevale (2 marzo).

A cent’anni dalla sua prima rappresentazione potremo poi rivedere Cin ci là di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, autori che hanno segnato l’evoluzione dell’operetta classica d’oltralpe in commedia musicale italiana, a cui appartengono spettacoli ben noti come Rugantino, Carosello Napoletano, Aggiungi un posto a tavola. Atmosfere eleganti e sensuali, gli echi di un estremo Oriente fiabesco e soprattutto le musiche vivacizzate dai frizzanti ritmi di danze americane tanto in voga negli anni Venti rivivono in un elegante allestimento anch’esso proposto dalla Compagnia Teatro musica Novecento. In scena una compagnia di oltre 55 elementi, con un implementato Corpo di Ballo.(6 aprile).

La regia di entrambi gli spettacoli è a cura di Alessandro Brachetti; vero specialista del genere, Stefano Giaroli dirigerà l’Orchestra Cantieri d’Arte.

Pensato per i bambini e le famiglie è infine Disney Galà, che ripercorrerà, in una successione estremamente piacevole e gioiosa, le colonne sonore più famose amate e premiate dei film di Walt Disney. Fra a solo e medley, un ensemble di 5 vocalist e 5 strumentisti ci accompagnerà in un viaggio musicale e vocale senza precedenti che farà sognare il bambino nascosto in ognuno di noi (22 marzo).

CONFERENZA CONCERTO

Venerdì 28 marzo la conferenza concerto Carmen – il prezzo della libertà ci inviterà a una riflessione su un tema purtroppo di assoluta attualità come quella della violenza sulle donne. L’interpretazione di splendide pagine liriche dalla Carmen di Bizet – di cui ricorre il centenario della prima rappresentazione – è affidata al soprano Paoletta Marrocu. Relatrici esperte, professioniste della difesa dei diritti delle donne vittime e nella lotta contro la violenza di genere, approfondiranno il dibattito.

APPUNTAMENTI RISERVATI ALLE SCUOLE

Tre gli appuntamenti inseriti nel programma Teatro Scuola e riservati al pubblico dei giovani e giovanissimi: le due prove generali delle opere liriche verdiane La Traviata (12 dicembre) e Rigoletto (30 maggio) e la Conferenza concerto Carmen – Il prezzo della libertà (28 marzo).

La campagna abbonamenti partirà il 3 settembre 2024

Con il Gala “Roberto Bolle and Friends” ha preso il via la 72esima edizione del Ravello Festival.

Con il Gala “Roberto Bolle and Friends” ha preso il via la 72esima edizione del Ravello Festival. Sold out l’Auditorium Oscar Niemeyer che ha abbracciato calorosamente il ritorno a Ravello dopo 17 anni di Roberto Bolle accompagnato sul parquet da Camilla Cerulli, Maria Eichwald, Toon Lobach, Inès Mcintosh, Danil Simkin, Adhonay Soares Da Silva e Casia Vengoechea. Quasi 80 minuti di passi a due e assoli che hanno strappato applausi a scena aperta. Inizio con il Thais, pas de deux sul solo di violino della celebre Méditation dall’opera omonima, affidato alla stella Maria Eichwald e Roberto Bolle; poi il Pas de deux de Le Corsaire con Ines McIntosh e Daniil Simkin. A seguire il pas de deux maschile “Les indomptes” datato 1992 del coreografo francese Claude Brumachon su musiche di Wim Mertens, che ha visto protagonisti Roberto Bolle e Toon Lobach. Ancora un pas de deux, stavolta quello de’ Le fiamme di Parigi, con le coreografie di Vasilij Vainonen e la musica di Boris Asafiev, per l’interpretazione di Camilla Cerulli e Adhonay Soares da Silva.

Anteprima per Chiaroscuro una nuova creazione di Simone Valastro con le musiche di Max Richter, solo dedicato a Bolle. Senza pause e tra gli applausi II, coreografia di Philippe Kratz, con interpreti, Casia Vengoechea e Toon Lobac per poi lasciare la scena a Daniil Simkin, primo ballerino dell’American Ballet Theatre ed étoile dello Staatsoper di Berlino, per Les Bourgeois, con coreografia di Ben Van Cauwenbergh e le musiche di Jacques Brel, quindi il Bigonzetti di Kazimir’s Colors, su musica firmata da Dimitrij Sostakovic per la performance di Maria Eichwald e Roberto Bolle. Non poteva mancare il Pas de deux di Don Quixote eseguito da Inès McIntosh e Adhonay Soares da Silva. Chiusura con la struggente interpretazione di “In Your Black Eyes”, un assolo di Patrick De Bana sulla musica di Ezio Bosso. Standing ovation per una serata da incorniciare.

Se la danza parla delle tragedie dell’oggi

Madina di Fabio Vacchi e Mauro Bigonzetti torna in scena da mercoledì 28 per sei serate

quasi esaurite con Roberto Bolle e Antonella Albano in palcoscenico e Michele Gamba sul podio.

Una lucida denuncia dei meccanismi della violenza durante l’occupazione russa della Cecenia.

Compositore e direttore ne parleranno sabato 2 marzo in un incontro presso la Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio

Torna alla Scala da mercoledì 28 febbraio Madina, il titolo di Fabio Vacchi e Mauro Bigonzetti che dopo la sospensione della prima nel 2020 era stato presentato, nel teatro ancora a ranghi ridotti a causa della pandemia, nell’ottobre 2021 e trova finalmente la sala completa. Sarà l’occasione per tutto il pubblico delle sei serate (quasi esaurite) per confrontarsi con questa pagina di teatro, musica e danza creata a partire dal romanzo La ragazza che non voleva morire di Emmanuelle de Villepin, autrice del libretto, che costituisce un esperimento straordinario se non unico: usare il linguaggio coreografico per affrontare con appassionata lucidità i nodi più dolorosi e controversi dello scenario internazionale, dall’occupazione al terrorismo e ai diritti delle donne. A pochi anni di distanza dalla sua concezione Madina risulta ancora più attuale in un panorama in cui la brutalità della guerra e dell’estremismo invade il nostro quotidiano, tanto da spingere gli autori a ripristinare i riferimenti diretti alla cronaca espunti dalla prima versione: la vicenda inizia nella Grozny occupata dai russi e si conclude a Parigi.

Il compositore Fabio Vacchi e il direttore d’orchestra Michele Gamba parleranno della capacità di musica e danza di testimoniare il presente affrontandone la complessità in un incontro con Milena Santerini della Comunità di Sant’Egidio, docente dell’Università Cattolica di Milano e vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano.

L’incontro, moderato dalla giornalista Chiara Pelizzoni, si svolgerà sabato 2 marzo presso la Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio, in via degli Olivetani, 3 (ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili).

Dramma dell’occupazione, diritto all’autodeterminazione della donna, estremismo religioso ma anche sopravvivenza degli affetti e della volontà di vivere si intrecciano in questa storia che ricalca fatti realmente avvenuti: nel corso della guerra in Cecenia la giovane orfana Madina viene stuprata dai soldati russi; la sua amica, Zarema, dopo aver subito la stessa sorte viene assassinata. La violenza, vissuta dalla famiglia e dalla stessa vittima come un disonore, è l’inizio del tragico processo con cui lo zio Kamzan, attraverso una brutale segregazione e l’uso di stupefacenti, annulla la volontà di Madina fino a spingerla ad accettare di immolarsi come kamikaze in un attentato suicida a Parigi. In questo scenario di fanatismo e degrado il padre di Kamzan, l’ottantenne Sultan, è l’unica voce di umanità che chiede inutilmente al figlio di risparmiare la vita della giovane e al suo rifiuto lo maledice. Pronta a farsi esplodere in un caffè di Parigi, Madina all’ultimo istante getta la cintura esplosiva rifiutando di uccidere e morire ma finisce ugualmente sotto processo per la morte dell’artificiere incaricato di disinnescare l’ordigno. Il giornalista Louis de Monfalcon, dapprima scettico sulla possibilità di trattare la vicenda, cambia atteggiamento dopo aver conosciuto Olga, la zia russa di Madina. Insieme si impegnano per salvarla ma la ragazza sarà comunque condannata a vent’anni di carcere.