Lirica, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine è di scena Rigoletto

Daniel Oren dirige Orchestra e Coro del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e un cast di voci di assoluto spessore capitanato da Amartuvshin Enkhbat nel ruolo del titolo, baritono conteso dai maggiori teatri lirici del mondo.

Gilda sarà interpretata da Sabina Puértolas. La regia è di Vivien Hewitt. Venerdì 30 maggio alle 17.30 lo scrittore e critico musicale Gianni Gori presenterà l’opera al pubblico nel corso di una conferenza a ingresso libero

Da quell’11 marzo 1851 in cui vide la luce sul palcoscenico del Teatro La Fenice di Venezia, il Rigoletto di Giuseppe Verdi brilla fra i capolavori della lirica più amati e interpretati al mondo. Dramma di passione, tradimento, gelosia e vendetta, la prima opera della trilogia popolare verdiana andrà in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine sabato 31 maggio con inizio alle ore 20.00, nel nuovo allestimento del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.

Il titolo verdiano, inserito nel cartellone di Opera, Operetta e Danza firmato dalla direttrice artistica Fiorenza Cedolins, è lo spettacolo conclusivo della XXVIII Stagione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

Venerdì 30 maggio alle ore 10.00 si terrà la prova generale del Rigoletto con il Teatro gremito di giovani provenienti dagli istituti scolastici di Udine e provincia; alle 17.30 lo scrittore e critico musicale Gianni Gori presenterà l’opera al pubblico nel corso di una conferenza a ingresso libero (prenotazione consigliata all’indirizzo iscrizioni@teatroudine.it).

Composto su richiesta del Teatro La Fenice per l’inaugurazione del carnevale veneziano, il Rigoletto è la prima della cosiddetta trilogia popolare verdiana che comprende anche il Trovatore e la Traviata ed è un’opera che traspira modernità per i temi trattati e per la sua meravigliosa combinazione di ricchezza melodica e potenza drammatica.

Il nuovo allestimento rispettoso della tradizione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, con la regia affidata a Vivien Hewitt è stato accolto con grande successo di pubblico e di critica pochi giorni fa nel capoluogo giuliano.A dirigere l’Orchestra e il coro dell’ente lirico triestino e i solisti di assoluto spessore sarà il maestro Daniel Oren. Nel cast spicca il baritono Amartuvshin Enkhbat dalla torrenziale voce granitica e dalla possente presenza scenica, considerato oggi il massimo interprete del ruolo di Rigoletto dopo il debutto nel titolo in Scala eoggi conteso dai maggiori teatri del mondo; nel ruolo di Gilda troveremo il soprano spagnolo Sabina Puértolas, che ha già dato voce alla sventurata fanciulla mantovana alla Royal Opera House di Londra. Il Duca di Mantova sarà interpretato dal tenore messicano-statunitense Galeano Salas, da tempo sui migliori palchi del globo. L’ampio cast del Rigoletto vedrà poi sul palco del Giovanni da Udine una parata di ottimi professionisti, data l’importanza dei singoli ruoli, come il mezzosoprano Martina Belli per Maddalena, che ripeterà in stagione in Scala, il solido basso-baritono Carlo Striuli come Sparafucile e Gabriele Sagona nel ruolo del Conte di Monterone.

La vicenda, per la quale il librettista Francesco Maria Piave si ispirò «Le roi s’amuse» di Victor Hugo, ci trasporta nel XVI secolo alla corte del duca di Mantova, uomo potente e incallito seduttore. Rigoletto, il buffone di corte, lo fiancheggia insensibile al dolore procurato alle fragili vittime di sotterfugi e menzogne, ma viene colpito dalla maledizione del Conte di Monterone, padre umiliato dell’ennesima preda del duca. Dopo aver scoperto che Gilda, l’ingenua figlia che il giullare tiene segretamente nascosta, ama il duca che la corteggia sotto mentite spoglie, Rigoletto trama vendetta ma quando crede di aver trionfato, sarà proprio la musica a svelargli l’orrore peggiore cui un padre affettuoso possa sopravvivere…

Scritto da Verdi alla soglia dei quarant’anni e da una posizione di operista ormai pienamente affermato, Rigoletto rappresenta un momento di svolta decisivo sia nella produzione del compositore che per le sorti del melodramma. Abbandonati i grandi temi di ordine patriottico e risorgimentale, con Rigoletto Verdi concentrò la propria attenzione sulla figura umana, aprendo una strada che proseguirà con le successive Traviata e Trovatore. Si trattava per Verdi di associare ai toni alti della tragedia non più personaggi aulici ed eroi presi a prestito dalla storia, ma protagonisti di estrazione umile, popolare, appunto: un giullare nel caso di Rigoletto, una prostituta per Traviata, uno zingaro nel Trovatore. A questa scelta di ordine poetico corrispose una questione di genere teatrale: nell’intento di mescolare i due generi della commedia e della tragedia, Verdi si entusiasmò all’idea di mettere in musica Le Roi s’amuse di Hugo, un dramma nel quale il contrasto era sottolineato in massimo grado dal fatto che il protagonista era giustappunto un buffone.

Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine aperta dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00. L’acquisto dei biglietti è possibile anche online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it, nei punti Vivaticket e alla Libreria Feltrinelli di Udine (Via Canciani), il venerdì mattina dalle 9.30 alle 13.00. Per info: tel. 0432 248418 e biglietteria@teatroudine.it. Previste speciali riduzioni per i possessori della G-Teatrocard. Abbonamenti per la stagione lirica ancora disponibili.

TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE

sabato 31 maggio 2025 – ore 20.00

RIGOLETTO

di Giuseppe Verdi
libretto Francesco Maria Piave

DANIEL OREN maestro concertatore edirettore
VIVIEN HEWITT
regia-maestro del Coro Paolo Longo

Personaggi e interpreti principali

Rigoletto Amartuvshin Enkhbat

Gilda Sabina Puértolas

Il Duca di Mantova Galeano Salas

Maddalena Martina Belli

Sparafucile Carlo Striuli

Il Conte di Monterone Gabriele Sagona

La Contessa di Ceprano/Paggio Miriam Artiaco

Matteo Borsa Enzo Peroni

Marullo Fabio Previati

Il Conte di Ceprano Dario Giorgelè

Un usciere di corte Damiano Locatelli

allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
produzione Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Prosegue l’omaggio a Giacomo Puccini nell’anno delle celebrazioni del centenario con “La fanciulla del West” in scena al Regio dal 22 marzo al 2 aprile 2024

Attesissima nuova produzione firmata da Valentina Carrasco
Mentre i primi film di ambientazione western, brevissimi e muti, facevano furore sul grande schermo, nel 1910 Giacomo Puccini pensò di trasferire una di quelle storie di pistoleri e di disperati sul prestigioso palcoscenico del Metropolitan Opera di New York. Il risultato fu La fanciulla del West, un’opera del tutto originale sia per il soggetto sia per lo stile musicale. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio, il maestro Francesco Ivan Ciampa saprà stabilire tra orchestra e palcoscenico la necessaria e stretta collaborazione, con la precisione e il vigore che lo contraddistinguono

Al suo debutto al Regio, la regista argentina Valentina Carrasco – vincitrice del Premio Abbiati per La Favorite del Donizetti Opera 2022 – prende spunto dalle suggestioni cinematografiche del libretto e della partitura, proponendo un nuovo allestimento che rende omaggio al genere western. Tre interpreti acclamati per le loro qualità musicali e sceniche ricoprono i ruoli principali: Jennifer Rowley debutta nel ruolo di Minnie, Roberto Aronica è il bandito Johnson e Gabriele Viviani lo sceriffo Jack Rance. La nuova produzione sarà in scena a partire da venerdì 22 marzo alle ore 20 per otto recite fino a martedì 2 aprile.

Compositore e direttore d’orchestra, Francesco Ivan Ciampa torna a dirigere le compagini artistiche del Teatro dopo l’ultima esperienza con Cavalleria rusticana (Regio Opera Festival, 2022). Alla guida di grandi produzioni italiane e internazionali, negli ultimi anni ha diretto Turandot e Madama Butterfly al Festival Puccini a Torre del Lago e Il corsaro, I masnadieri e Nabucco al Festival Verdi di Parma. Durante la sua carriera è stato anche assistente di Antonio Pappano e di Daniel Oren.

Valentina Carrasco firma la sua prima regia per il Teatro Regio. Nata a Buenos Aires, studia musica, danza e letteratura. A Parigi prosegue il lavoro nel campo del film e dei video. Collabora con La Fura dels Baus dal 2000, è co-autrice di XXX, lo spettacolo più rappresentato della compagnia. In ambito operistico, con Àlex Ollé firma Le Grand Macabre di Ligeti (Bruxelles, Londra, Barcellona, Buenos Aires, Adelaide Festival, Opera di Roma), nel 2011 Quartett di Francesconi (Scala di Milano, Holland Festival, Lille) e Tristan und Isolde (Opéra de Lyon), nel 2017 Il trovatore all’Opera di Roma, Oedipe di Enescu (Royal Opera House di Londra), nel 2019 Manon Lescaut a Francoforte.

Al di fuori de La Fura dels Baus firma la prima mondiale di una nuova versione del ciclo wagneriano al Colón di Buenos Aires, la coreografia de La strada di Luc van Hove ad Anversa e Gand, Don Giovanni a Perm, diretto da Teodor Currentzis e vincitore del Golden Mask di Mosca. Apre la stagione 2019/20 dell’Opera di Roma con Les Vêpres siciliennes diretti da Daniele Gatti, regia per la quale è nominata come migliore regista all’International Opera Awards di Londra. A giugno 2020 firma Gianni Schicchi al Festival Puccini, prima produzione europea post lockdown. Nel 2021 ha messo in scena Aida al Festival di Macerata e, nel 2022, Simon Boccanegra al Festival Verdi di Parma e La Favorite al Teatro Donizetti di Bergamo, premio Abbiati dell’Associazione Italiana dei Critici Musicali come migliore spettacolo dell’anno, poi ripresa all’Opéra national de Bordeaux. Ha debuttato con Nixon in China all’Opéra di Parigi nel 2023.

Debutta nel ruolo di Minnie, proprietaria della “Polka”, il soprano americano Jennifer Rowley, acclamata in tutto il mondo per la sua voce indimenticabile e la straordinaria presenza scenica, sarà per la prima volta ospite del Teatro Regio. Riprenderà quindi il ruolo a luglio sotto la direzione del maestro Daniel Oren per la stagione del Centro Nazionale per le Arti dello Spettacolo di Pechino. Due graditissimi ritorni al Regio: il baritono Gabriele Viviani, come sceriffo Jake Rance, e il tenore Roberto Aronica, nel ruolo del fuorilegge Dick Johnson (Ramerrez).

Nei ruoli principali si alterneranno: Oksana Dyka (Minnie), Massimo Cavalletti (Jake Rance) e Amadi Lagha (Dick Johnson). Completano il cast: Francesco Pittari (Nick), Paolo Battaglia (Ashby), Filippo Morace (Sonora), Cristiano Olivieri (Trin), Eduardo Martínez (Sid e Billy Jackrabbit), Alessio Verna (Bello), Enzo Peroni (Harry), Enrico Maria Piazza (Joe), Giuseppe Esposito (Happy), Tyler Zimmerman (Larkens), Ksenia Chubunova (Wowkle), Gustavo Castillo (Jake Wallace), Adriano Gramigni (José Castro), Alejandro Escobar e Luigi Della Monica (un postiglione). Eduardo Martínez, Enrico Maria Piazza, Tyler Zimmerman e Ksenia Chubunova sono tutti Artisti del Regio Ensemble.

Ambientazione western e originale utilizzo della tecnologia, per un effetto “cinema” live, caratterizzano le scene della nuova produzione firmate da Carles Berga e Peter van Praet.

Silvia Aymonino ha creato i costumi che richiamano le atmosfere di film cult di Sergio Leone come C’era una volta il West e Il buono, il brutto e il cattivo, e si ispirano a fotografie e documenti storici. Gianluca Mamino è direttore della fotografia; le luci sono di Peter van Praet.

Lorenzo Nencini è assistente alla regia, Agnese Rabatti assistente ai costumi e Chiara La Ferlita assistente alle scene. Il Coro del Teatro Regio è istruito, come di consueto, dal Maestro Ulisse Trabacchin.

«È necessario rinnovarsi o morire», poiché «l’armonia oggi e l’orchestra non sono le stesse», così Giacomo Puccini esprimeva all’inizio del ‘900 il proprio desiderio di rinnovamento. La fanciulla del West, andata in scena a New York nel 1910 con protagonisti Enrico Caruso, Emmy Destinn e Pasquale Amato e con Arturo Toscanini sul podio, incarna questa aspirazione.

L’opera in tre atti, su libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini, è tratta dal dramma The Girl of the Golden West di David Belasco, una pièce di forti contrasti passionali e d’avventura che propone uno scontro all’interno di un triangolo amoroso (come già in Tosca), incorniciato dal mondo dei minatori all’epoca della febbre dell’oro, che tanto affascinò Puccini. Il compositore – come già aveva mirabilmente ottenuto con il Giappone in Madama Butterfly – evoca in musica l’ambiente western utilizzando materiale folklorico americano, melodie autentiche come quella di Jake Wallace «Che faranno i vecchi miei», il canto Dooda dooda day, danze esotiche (ragtime, bolero), una ninna-nanna pellerossa; inventa melodie ad hoc per l’arrivo della posta, per l’inseguimento a cavallo dei cowboys, preannunciando il tipico stile dei commenti musicali dei film western americani.

La fanciulla protagonista dell’opera è Minnie, una giovane energica e generosa che gestisce il saloon di un villaggio di cercatori d’oro in California. Di lei è innamorato, non ricambiato, lo sceriffo Jake Rance. La vita di Minnie è sconvolta dall’arrivo del bandito Dick Johnson, che ne conquista il cuore; nel tentativo di salvarlo dalla forca, la giovane arriverà a giocarsi la felicità in una partita a poker.

L’Anteprima Giovani, riservata agli Under 30, è in programma giovedì 21 marzo alle ore 20. L’opera sarà presentata mercoledì 20 marzo al Piccolo Regio Puccini alle ore 18, nella conferenza-concerto a ingresso libero condotta da Susanna Franchi.