Be Luminous : La Stagione 2025/2026 del Teatro di San Carlo

Tredici titoli operistici, quattro balletti, diciotto concerti, quattro recital del Festival pianistico e undici appuntamenti della rassegna di Musica da Camera per 120 alzate di sipario: la Stagione 2025-2026 del Teatro di San Carlo si presenta sotto il segno di “Be Luminous”.

L’Inaugurazione, sabato 6 dicembre 2025, scrive una nuova pagina di storia: prima rappresentazione al Lirico di Napoli per Medea di Luigi Cherubini con Sondra Radvanovsky nel ruolo del titolo. Firma la regia Mario Martone, sul podio Riccardo Frizza.

“Be Luminous” è un invito a vivere la luce del teatro e della musica, a rifletterla, a nutrirla con prospettive diverse. La tradizione si apre a nuove traiettorie, con titoli mai rappresentati al Teatro di San Carlo: non solo Medea, ma anche due opere per riscoprire due estremi cronologici del Settecento, Alcina di Händele Mitridate, re di Ponto di Mozart. Titoli meno frequentati si accostano a capolavori del repertorio: la Stagione attraversa il Belcanto di RossiniconLa Cenerentola e di DonizetticonLucia di Lammermoor, ripercorre le stagioni di Verdi con Nabucco, Aida e Falstaff. L’opera francese è rappresentata da MassenetconWerther, il verismo italiano da Cilea con Adriana Lecouvreur fino a Puccini con La bohème e Turandot.

Accanto al grande melodramma, l’apertura al contemporaneo nel segno dell’innovazione: Partenope, unica opera lirica scritta da Ennio Morricone, debutta in prima esecuzione assoluta, con la regia di Vanessa Beecroft, tra le voci più autorevoli della performance art della scena mondiale. Collaborazioni che ridefiniscono i confini di genere e aprono la musica a nuovi linguaggi visivi, performativi, concettuali. È in questa prospettiva che, per la Stagione di Concerti, Marina Abramović porta una concezione artistica inedita creata appositamente per il Teatro di San Carlo.

Per la regia, accanto ai debutti di Laurent Pelly, Andreas Homoki e Bárbara Lluch, tornano a Napoli Claus Guth, Willy Decker, Gianni Amelio, Damiano Michieletto, Davide Livermore, Vasily Barkhatov.

Nella stagione d’opera si avvicenderanno sul podio Marco Armiliato, Dan Ettinger, Riccardo Frizza, Francesco Lanzillotta, Iván López-Reynoso, Vincenzo Milletarì, Lorenzo Passerini, Pinchas Steinberg, Speranza Scappucci.

Le grandi voci del panorama lirico internazionale saranno ancora una volta protagoniste con una proposta vocale di assoluto rilievo: per citarne solo alcune, Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Ludovic Tézier, Elīna Garanča, Lisette Oropesa, Sondra Radvanovsky, Pretty Yende, Luca Salsi, Anita Rachvelishvili, Jessica Pratt, Franco Fagioli, Marina Rebeka, Rosa Feola, Anna Pirozzi, Maria Agresta, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Brian Jagde, Michele Pertusi, Aigul Akhmetshina, Andrzej Filończyk, Mattia Olivieri, Piero Pretti, Elsa Dreisig, Varduhi Abrahamyan, Francesco Demuro, Artur Ruciński, Mariangela Sicilia, Marina Monzó, Kang Wang, Giovanni Sala, Giorgi Manoshvili.

Particolare risalto anche ai già Allievi dell’Accademia del Teatro di San Carlo, ampiamente coinvolti nel corso della Stagione anche in ruoli di primo piano.

Inaugurazione della Stagione di Concerti martedì 18 novembre con Asmik Grigorian sotto la direzione di Dan Ettinger.

Direttori di forte identità ed esperienza internazionale guideranno l’Orchestra del Teatro di San Carlo: Gustavo Dudamel, Fabio Luisi, Michele Mariotti, Nicola Luisotti, Ingo Metzmacher, Riccardo Frizza, Giacomo Sagripanti, Jochen Rieder, Karel Mark Chichon.

UnospecialeRequiem di Giuseppe Verdi in memoria di Roberto De Simone, riunirà in palcoscenico Pretty Yende, Elīna Garanča, Pene Pati e John Relyea, per una edizione del capolavoro verdiano con il Coro del Teatro di San Carlo, preparato da Fabrizio Cassi, che sarà a sua volta protagonista di altri due appuntamenti.

Tra i solisti che si esibiranno con l’Orchestra del Lirico vi sono Leonidas Kavakos, Rudolf Buchbinder, Alessandro Taverna, Anna Tifu e Federico Colli. Particolare attenzione dedicata ancora alle grandi voci: Sondra Radvanovsky condividerà il palcoscenico con Freddie De Tommaso, Jonas Kaufmann con Ludovic Tézier. Tra i solisti, anche Matthias Goerne e Marina Monzò. Due recital completano l’offerta artistica della Stagione diConcerti: Aigul Akhmetshina e Anita Rachvelishvili.

Quattro gli appuntamenti del Festival Pianistico, che si estenderanno per l’intera Stagione da gennaio a ottobre: apre Beatrice Rana, seguita da Seong-Jin Cho, Hélene Grimaud e Yunchan Lim.

La Danza apre con Lo Schiaccianoci nella coreografia di Simone Valastro, una rilettura capace di coniugare rigore accademico e sensibilità contemporanea. Le scelte artistiche puntano su una soirée dedicata a George Balanchine e Coppélia di Léo Delibes, per arrivare a Boléro, l’appuntamento conclusivo che sarà arricchito da una nuova creazione firmata da Garrett Smith.

La Stagione Lirica

Sabato 6 dicembre 2025 si alza il sipario sulla Stagione 2025/2026 con Medea, operadi Luigi Cherubini su libretto di François-Benoît Hoffmann e proposta nella versione italiana di Carlo Zangarini: una nuova produzione del Teatro di San Carlo per la regia di Mario Martone.

Sarà Riccardo Frizza a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo, quest’ultimo preparato da Fabrizio Cassi.

Firma le scene Carmine Guarino. Le luci sono di Pasquale Mari.

Sondra Radvanovsky, già acclamata alla Metropolitan Opera per la sua straordinaria interpretazione, darà voce e volto per la prima volta in Italia alla terribile maga assetata di vendetta. La affiancano Francesco Meli nel ruolo di Giasone, il marito argonauta, e Anita Rachvelishvili in quello di Neris, sua confidente. Creonte, padre di Medea, sarà Giorgi Manoshvili. Tre ex-Allieve dell’Accademia del Teatro di San Carlo completano il cast vocale: Désirée Giove sarà Glauce, sua rivale in amore, affiancata dalle ancelle Maria Knihnytska e Anastasia Sagaidak.

Mercoledì 3 dicembre precedel’Inaugurazione un’anteprima riservata al pubblico Under 30, che conferma l’impegno del Teatro nel dialogo con le nuove generazioni. Quattro il totale delle repliche, fino a martedì 16 dicembre.

Prima esecuzione assoluta per l’unica opera lirica scritta da Ennio Morricone, edita da SZ Sugar: Partenope, “Musica per la sirena di Napoli” su libretto di Guido Barbieri e Sandro Cappelletto, sarà in scena venerdì 12 e domenica 14 dicembre in un atto unico affidato alla visione contemporanea di Vanessa Beecroft che per il San Carlo firmerà una regia inedita.

Sul podio Riccardo Frizza, alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo, quest’ultimo preparato da Fabrizio Cassi. La storia del mito fondativo di Napoli vedrà in scena due Partenope, Jessica Pratt e Maria Agresta. Francesco Demuro interpreta Melanio, Désirée Giove Persefone. La voce narrante sarà quella di Mimmo Borrelli.

L’opera si inserisce nel programma di “Napoli millenaria”, la rassegnache celebra i 2500 anni dalla fondazione di Napoli.

I due prossimi titoli in cartellone sono due capolavori verdiani agli estremi del catalogo, specchio di stagioni opposte dell’arco espressivo e drammaturgico del compositore. Domenica 18 gennaio 2026, e fino a sabato 31, sarà in scena Nabucco, l’opera che consacrò il giovane Verdi. Produzione dell’Opernhaus Zürich, lo spettacolo segna il debutto a Napoli del regista Andreas Homoki. La direzione dell’Orchestra e del Coro del Teatro di San Carlo è affidata a Riccardo Frizza.

Le scene sono di Wolfgang Gussmann, che firma anche i costumi con Susana Mendoza. Le luci sono di Franck Evin.

Impegnato nel ruolo del titolo sarà Ludovic Tézier, con Marina Rebeka nelle vesti di Abigaille e Michele Pertusi in quelle di Zaccaria. Piero Pretti sarà Ismaele, Cassandre Berthon Fenena. Completano il cast Lorenzo Mazzucchelli (Il gran Sacerdote di Belo), l’ex Allievo dell’Accademia Francesco Domenico Doto (Abdallo) e Caterina Marchesini (Anna).

All’impeto drammatico degli esordi risponde la leggerezza sapiente e beffarda di Falstaff, l’ultima opera di Giuseppe Verdi, che sarà in scena da domenica 15 fino a martedì 24 febbraio nell’allestimento del Teatro Real di Madrid in coproduzione con La Monnaie / De Munt, l’Opéra National de Bordeaux e Tokyo Nikikai Opera Foundation.

La regia è di Laurent Pelly, al suo debutto al Teatro di San Carlo, mentre sarà Marco Armiliato a dirigere Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo.

Le scene di Barbara de Limburg si combinano con i costumi a firma dello stesso Pelly. Le luci sono di Joël Adam.

Sir John Falstaffavràvolto e voce di Luca Salsi, con Andrzej Filończyk nel ruolo di Ford e Francesco Demuro in quello di Fenton. Il quartetto femminile vede Maria Agresta interpretare Alice Ford, Anita Rachvelishvili Mrs. Quickly, Désirée Giove, già Allieva dell’Accademia di Canto, Nannetta e Caterina Piva Meg Page. Completano Gregory Bonfatti (Dott. Cajus), Enrico Casari (Bardolfo) e Piotr Micinski (Pistola).

La Stagione prosegue con Lucia di Lammermoor, il capolavoro che Gaetano Donizetti compose per il Lirico di Napoli. Torna, da mercoledì 11 a martedì 24 marzo, nella produzione sancarliana con la regia di Gianni Amelio, le scene di Nicola Rubertelli, i costumi di Maurizio Millenotti e le luci di Pasquale Mari. Dirige, in questa occasione, Francesco Lanzillotta. Impegnata l’Orchestra del Teatro di San Carlo, insieme al Coro preparato da Fabrizio Cassi e il Balletto diretto da Clotilde Vayer.

Interpreta Lucia, eroina sospesa tra innocenza e follia, Rosa Feola, con René Barbera al suo fianco nel ruolo di Edgardo. Mattia Olivieri sarà Enrico, mentre Alexander Köpeczi Raimondo. Tra gli ex-Allievi dell’Accademia di Canto vi saranno Sun Tianxuefei (Arturo), Sayumi Kaneko (Alisa) e Francesco Domenico Doto (Normanno).

È la volta de La bohème di Giacomo Puccini,in scena da mercoledì 8 a martedì 14 aprile. Firma la regia Bárbara Lluch, per la prima volta al Lirico di Napoli. Sarà, invece, il Direttore Musicale Dan Ettinger a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo insieme al Coro di Voci Bianche preparato da Stefania Rinaldi.

Le scene e i costumi sono rispettivamente di Alfons Flores e Clara Peluffo Valentini, con le luci di Urs Schönebaum. Mar Flores Flo cura il video, Merce Grané la coreografia.

Un doppio cast darà voce alle tensioni e alle tenerezze dell’universo bohémien, alternandosi nelle due coppie protagoniste. Nelle repliche dell’8, 10 e 12 aprile Pretty Yende e Kang Wang interpreteranno Mimì e Rodolfo, tra fragile purezza e fervore giovanile. Marina Monzó e Artur Ruciński saranno Musetta e Marcello, coppia vivace e contrastata.

Nelle date del 9, 11 e 14 aprile, invece, Mimì e Rodolfoavranno voce e volto di Elsa Dreisig e René Barbera,Musetta e Marcello quelli di Maria Knihnytska e Liam James Karai. Alessio Arduini sarà Schaunard, Gianluca Buratto Colline.

Mancava dal 2007 Werther di Jules Massenet,ritratto struggente dell’inquietudine romantica. Torna mercoledì 20 maggio, e fino a martedì 26, nella produzione dell’Oper Frankfurt con la regia di Willy Decker, le scene e i costumi di Wolfgang Gussmann e le luci di Joachim Klein. Lorenzo Passerini dirige l’Orchestra e il Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo, quest’ultimo preparato da Stefania Rinaldi.

Si alterneranno nel ruolo del titolo Jonas Kaufmann (20 e 22 maggio) e Francesco Demuro (24 e 26 maggio) con Caterina Piva a interpretare Charlotte. Lodovico Filippo Ravizza sarà Albert. Nel cast vocale, ancora Sergio Vitale (Le Bailli) e Désirée Giove (Sophie), Roberto Covatta (Schmidt) e Maurizio Bove (Johann), nonché i due Artisti del Coro Vasco Maria Vagnoli (Brühlmann) e Sabrina Vitolo (Käthchen).

Davide Livermore firma la regia di Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea nell’allestimento dell’Opéra de Monte-Carlo in coproduzione con l’Opéra de Saint-Étienne e l’Opéra de Marseille. Sarà Pinchas Steinberg a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo nelle quattro repliche, da domenica 14 a sabato 20 giugno.

Le scene di Giò Forma si uniscono ai costumi di Gianluca Falaschi. Le luci sono di Nicolas Bovey, la coreografia di Eugénie Andrin.

Protagonista sarà Aleksandra Kurzak con Brian Jagde nel ruolo di Maurizio. La principessa e il principe di Bouillon avranno voce e volto di Elīna Garanča e Antonio Di Matteo. Pietro Spagnoli è Michonnet. Completano il cast Paweł Horodyski (Quinault) e Matteo Macchioni (Poisson), Chiara Polese (Jouvenot) e Monica Bacelli (Dangeville), Roberto Covatta (L’abate di Chazeuil) e Salvatore De Crescenzo (Un maggiordomo).

Secondo titolo in cartellone di Giacomo Puccini è Turandot. Torna da domenica 5 a mercoledì 15 luglio l’allestimento del Teatro di San Carlo che ha inaugurato la Stagione 2023-24 con la regia di Vasily Barkhatov. In questa occasione sarà Vincenzo Milletarì a dirigere l’Orchestra, il Coro e il Coro di Voci Bianche del Lirico di Napoli.

Le scene sono di Zinovy Margolin, i costumi di Galya Solodovnikova, le luci di Alexander Sivaev. Firma la coreografia Dina Khuseyn.

Un cast internazionale vede in primo piano Anna Pirozzi affrontare il ruolo della principessa Turandot con, al suo fianco, Brian Jagde nei panni del principe Calaf e Pretty Yende in quelli di Liù.

In alternanza con il cast principale ci saranno invece, nelle recite del 7, 10, 12 e 15 luglio, Inara Kozlovskaya (Turandot), Angelo Villari (Calaf) e Hasmik Torosyan (Liù).

Completano Raúl Giménez (Imperatore Altoum), Alexander Vinogradov (Timur), Gianluca Failla (Ping), Matteo Macchioni (Pang), Francesco Pittari (Pong), Hae Kang (Un mandarino).

La Stagione d’Opera riprende dopo la pausa estiva con un’unica data per Aida di Giuseppe Verdi, domenica 6 settembre. L’opera, proposta in forma di concerto, vedrà Riccardo Frizza dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo.

Si riuniranno in palcoscenico alcune tra le più grandi voci della lirica contemporanea: Anna Netrebko sarà la principessa protagonista con Jonas Kaufmann nel ruolo di Radamès. Elizabeth DeShong interpreta Amneris, Luca Salsi Amonasro, Alexander Köpeczi Ramfis. Completano il cast vocale Andrea Pellegrini (Il re d’Egitto) e due ex-Allievi dell’Accademia di Canto: Désirée Giove (Una sacerdotessa) e Sun Tianxuefei (Un messaggero).

Coproduzione internazionale tra il Teatro di San Carlo con il Teatro Real di Madrid, l’Oper Frankfurt e il Grand Teatre del Liceu di Barcellona è Mitridate, re di Ponto. L’opera verrà rappresentata per la prima volta al Lirico di Napoli giovedì 24 settembre con quattro repliche fino a giovedì 1 ottobre.

È ancora Riccardo Frizza a salire sul podio per dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo. Firma la regia Claus Guth. Le scene sono di Christian Schmidt, i costumi di Ursula Kudrna, le luci di Olaf Winter. Sommer Ulrickson cura la coreografia.

Un cast di specialisti del repertorio settecentesco e mozartiano dà corpo all’impervia scrittura vocale dell’opera. Giovanni Sala darà voce e volto al re di Ponto, ultimo baluardo all’espansione romana in Oriente. Aspasia sarà interpretata da Sara Blanch, mentre Sifare, figlio fedele del re, avrà la voce di Mariangela Sicilia. Franco Fagioli sarà Farnace, fratello rivale e figura ambigua. Ismene, a lui promessa, sarà Giuliana Gianfaldoni. Completano il cast Alasdair Kent (Marzio) e Agustín Pennino (Arbate).

Incursione nel Barocco di Georg Friedrich Händel con Alcina. Verrà presentata in forma di concerto venerdì 9 e domenica 11 ottobre sotto la direzione di Iván López-Reynoso alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo.

Protagonista Lisette Oropesa con Franco Fagioli nel ruolo di Ruggiero e Varduhi Abrahamyan inquello diBradamante. Erin Morley è Morgana e, a completare il cast, sono tre ex-Allievi dell’Accademia di Canto: Sun Tianxuefei (Oronte), Sayumi Kaneko (Oberto), Yunho Eric Kim (Melisso).

Chiude la Stagione d’Opera 2025-26 La Cenerentola di Gioachino Rossini, in scena da martedì 20 a martedì 27 ottobre. Altra coproduzione internazionale per il Teatro di San Carlo, questa volta con la Semperoper Dresden, con Damiano Michieletto a firmare la regia. La direzione è affidata a Speranza Scappucci alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo.

Le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Agostino Cavalca, le luci di Alessandro Carletti. Firma la drammaturgia Juliane Schunke. La coreografia è a cura di Chiara Vecchi.

Un doppio cast si alternerà nei ruoli principali. Nelle recite del 20, 23 e 27 ottobre Aigul Akhmetshina sarà Angelina e Jack Swanson Don Ramiro. Il 21 e il 25 ottobre, invece, i due protagonisti avranno la voce e il volto di Aleksandra Meteleva e Dave Monaco. E ancora nel cast vocale Florian Sempey (Dandini), Giulio Mastrototaro (Don Magnifico) Gianluca Margheri (Alidoro). Completano gli ex-Allievi dell’Accademia di Canto Laura Ulloa (Clorinda) e Sayumi Kaneko (Tisbe).

La Stagione di Danza

L’apertura della Stagione di Danza, che vede protagonisti le Étoiles, i Solisti e il Balletto del Teatro di San Carlo diretto da Clotilde Vayer, è fissata per sabato 20 dicembre 2025.In scena il tradizionale balletto delle feste natalizie: Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella coreografia firmata da Simone Valastro, una rilettura che mantiene l’impianto narrativo originale, ma introduce elementi coreografici innovativi che enfatizzano la dimensione onirica e il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Si alternano sul podio Jonathan Darlington (20, 23, 27, 28, 30 dicembre) e Maurizio Agostini (2, 3 e 4gennaio) per dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo. La produzione del Massimo napoletano coinvolgerà la Scuola di Ballo e il Coro di Voci Bianche diretto da Stefania Rinaldi. Le scene di Nicola Rubertelli dialogano in scena con i costumi di Giusi Giustino. Firma le luci Valerio Tiberi, il video è di Alessandro Papa. Non mancheranno, inoltre, le matinée dedicate alle famiglie.

Il genio di George Balanchine, uno dei grandi maestri del ventesimo secolo, verrà celebrato con unprogramma dedicato, in scena dal 28 aprile al 3 maggio. La soirée si compone di tre creazioni: Serenade, su musica di Pëtr Ilʼič Čajkovskij, la cui coreografia verrà ripresa da Sandra Jennings; Le fils prodigue di Sergej Prokofʼev ripresa da Paul Boss; in chiusura Symphony in C su musica di Georges Bizet. A dirigere l’Orchestra del Lirico di Napoli sarà Paul Connelly.

Nuova produzione del Teatro di San Carlo per un’opera cardine del balletto tardo-romantico: Coppélia di Léo Delibes sarà in scena da sabato 25 a venerdì 31 luglio nella coreografia di Charles Jude con le scene di Giulio Achilli, i costumi di Philippe Binot e le luci di François Saint-Cyr. È Philippe Béran a dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo.

La Stagione di Danza si conclude con Boléro, in scena da giovedì 5 a martedì 10 novembre. Il trittico prende il nome dal cuore della serata: l’omonima opera di Maurice Ravel nella coreografiadi Maurice Béjart, rito scenico carico di tensione collettiva e sensualità crescente. Aprirà una nuova creazione di Garrett Smith, coreografo contemporaneo di rilievo internazionale che ha creato opere, tra gli altri, per il Balletto Bol’šoj e il Balletto Mariinskij, lo Houston Ballet e il New York City Ballet, l’Opéra National de Bordeaux e il Teatro alla Scala.

In chiusura Three Preludes di Sergej Rachmaninov nella coreografia di Ben Stevenson, composizione neoclassica che racchiude una storia d’amore in una narrazione essenziale, carica di eleganza e sentimento. Sul podio Jonathan Darlington per dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo.

La Stagione di Concerti

Sono diciotto gli appuntamenti che compongono la Stagione di Concerti: quindici vedranno in primo piano l’Orchestra del Teatro di San Carlo.

Inaugurazione martedì 18 novembre con il Direttore Musicale Dan Ettinger alla guida dell’Orchestrae di Asmik Grigorian come solista. Un percorso che si snoda tra desiderio, potere e solitudine in pagine che hanno, come protagoniste, figure femminili di grande complessità. Dall’Ouverture dei Meistersinger von Nürnberg di Richard Wagner, si prosegue con le eroine di Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi: Cio-Cio-San con “Un bel dì vedremo”, Manon Lescaut con “Sola, perduta e abbandonata”, Lady Macbeth con “Vieni, t’affretta”. In chiusura Salome di Richard Strauss, nella scena finale che fonde eros e morte: “Ah! du wolltest mich nicht deinen Mund küssen lasse”.

Due serate con il Coro del Teatro di San Carlo per riscoprire il calore del canto natalizio: giovedì 4 e martedì 17 dicembre il Concerto di Natale vedrà protagonisti la compagine diretta da Fabrizio Cassi con Vincenzo Caruso al pianoforte. Proporranno un viaggio attraverso i Christmas Carols di varie parti del mondo.

È la volta di Riccardo Frizza, che sabato 24 gennaio sarà sul podio per dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo e il pianista Federico Colli. Tra slancio romantico e apertura all’orizzonte americano, il programma si snoda tra Les préludes, S. 97 di Franz Liszt, il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra, op. 54 di Robert Schumann per concludersi con la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal nuovo mondo”, op. 95 di Antonín Dvořák.

Torna Ingo Metzmacher al Teatro di San Carlo: domenica 1 febbraio dirige l’Orchestrain un itinerario musicale tra Germania, Napoli e Vienna: si apre con La selva incantata di Hans Werner Henze, compositore tedesco del secondo Novecento, seguito dalle Fünf neapolitanische Lieder, raffinato omaggio a melodie popolari partenopee. Baritono solista sarà Matthias Goerne. In chiusura, la Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 73 di Johannes Brahms.

È dedicato a Ludwig van Beethoven il successivo concerto: sabato 21 febbraio il direttore Karel Mark Chichon e il pianista Rudolf Buchbinder eseguiranno, insieme all’Orchestra di casa, il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore “Imperatore”, op. 73. Nella seconda parte, la Sinfonia n. 5 in do minore, op. 67.

Due appuntamenti per onorare la memoria di Roberto De Simone: venerdì 27 e sabato 28 febbraio Nicola Luisotti sarà sul podio del Teatro di San Carlo per il Requiem di Giuseppe Verdi. Insieme all’Orchestra e il Coro del Lirico di Napoli, vi saranno i solisti Pretty Yende, Elīna Garanča, Pene Pati e John Relyea.

Fabio Luisi sarà impegnato in due diversi concerti. Sabato 14 marzo, con il pianista Alessandro Taverna, propone il Concerto n. 21 in do maggiore, K. 467 di Wolfgang Amadeus Mozart e, a seguire, la Sinfonia n. 8 in fa maggiore, op. 93 di Ludwig van Beethoven.

Mozartiana è anche l’apertura del concerto di domenica 22 marzo, con la Sinfonia n. 35 in re maggiore “Haffner”, K. 385. Si contrappone all’equilibrio formale del genio di Salisburgo la complessità poetica di Gustav Mahler: nella seconda parte, insieme al soprano Marina Monzó, verrà proposta la Sinfonia n. 4 in sol maggiore.

Martedì 7 aprile si prosegue con il recital di Aigul Akhmetshina: un viaggio vocale attraverso epoche, stili e lingue diverse, dalla tradizione operistica europea al repertorio moderno e contemporaneo. La accompagna al pianoforte Jonathan Papp in un programma che spazia da arie di Rossini, Donizetti e Verdi, alle pagine meno frequentate di Borodin e Rimskij-Korsakov, fino a brani del Novecento. Punta di diamante sarà la prima esecuzione mondiale di “Mujer fatal”, che Elena Roussanova ha composto appositamente per la cantante.

Un evento di straordinario rilievo vede unirsi la direzione di Gustavo Dudamel alla visione artistica di Marina Abramović, una nuova produzione del Teatro di San Carlo in sinergia con la New York Philharmonic. Sono due le date, sabato 18 e domenica 19 aprile, insiemeall’Orchestra del Lirico di Napoli. Due capolavori del repertorio del Novecento, Histoire du Soldat di Igor Stravinskij ed El amor brujo di Manuel de Falla, si intrecciano in un allestimento originale che vedrà Marina Abramović, radicale innovatrice della performance art contemporanea, firmare una regia inedita per il Lirico di Napoli: un passo significativo nel dialogo tra tradizione musicale e sperimentazione artistica.

Nuovo appuntamentoper Riccardo Frizza. Insieme al violino solista Anna Tifu proporranno un capolavoro del repertorio romantico, il Concerto in mi minore, op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy. In apertura e in chiusura di concerto, Ernst von Dohnányi, con i Minuti sinfonici, op. 36,e Richard Strauss, con “Aus Italien”, Fantasia sinfonica in sol maggiore, op. 16.

Torna Michele Mariotti sul podio del Teatro di San Carlo per dirigere l’Orchestra di casa. Il programma accosta due Sinfonie ispirate alla natura e ai paesaggi: la Sinfonia n. 6 in fa maggiore “Pastorale”, op. 68 di Ludwig van Beethoven, manifesto del legame tra musica e ambiente naturale, e la Sinfonia n. 3 in la minore “Scozzese”, op. 56 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, che riflette i suggestivi scenari della Scozia.

Sondra Radvanovsky e Freddie De Tommaso sono i protagonisti d’eccezione del concerto di domenica 21 giugno, con la direzione Giacomo Sagripanti alla guida della compagine orchestrale sancarliana. Il programma propone un percorso attraverso alcune delle pagine più intense e famose del melodramma italiano, firmate da compositori quali Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e Umberto Giordano.

Un’altra straordinaria coppia è quella dell’appuntamento di venerdì 17 luglio: Jonas Kaufmann e Ludovic Tézier proporranno i più famosi duetti tratti da opere di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Amilcare Ponchielli. A dirigere l’Orchestra del San Carlo è Jochen Rieder.

Il ritorno del Direttore Musicale Dan Ettinger, venerdì 11 settembre, segna la ripresa della Stagione Sinfonica dopo la pausa estiva. In programma, la Sinfonia n. 7 in mi maggiore di Anton Bruckner.

L’ultimo appuntamento della Stagione di Concerti per Riccardo Frizza, domenica 27 settembre, lo vede accostato a uno dei più grandi virtuosi al mondo: il violinista Leonidas Kavakos. Il programma si apre con l’ouverture di Ruslan e Ljudmila di Michail Glinka, pietra miliare del repertorio russo. Al centro, il Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, autentico capolavoro per virtuosismo e intensità espressiva. In chiusura, la Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore, op. 70 di Dmitrij Šostakovič.

Nuovo recital venerdì 2 ottobre, questa volta con Anita Rachvelishvili come protagonista e, al pianoforte, Vincenzo Scalera: un viaggio che attraversa l’ampio spettro della canzone da concerto e dell’aria d’opera. Dalla Russia di Čajkovskij e Rachmaninov si passa alle suggestioni della musica georgiana e spagnola con Taktakishvili e de Falla fino alle più celebri e amate arie di Francesco Paolo Tosti. La seconda parte si concentra sulle grandi voci del melodramma europeo, con pagine di Giuseppe Verdi, Camille Saint-Saëns, Georges Bizet e Francesco Cilea.

La Stagione di Concerti chiude sabato 24 ottobre con una preziosa immersione nel giovane Verdi. In primo piano il Coro del Teatro di San Carlo diretto da Fabrizio Cassi con, al loro fianco, l’Orchestra di casa. Il percorso proposto, che si avvale della revisione critica di Dino Rizzo, valorizza sinfonie e pagine sacre inedite o poco frequentate: la Sinfonia in do maggiore e in sol minore, i Tantum ergo per tenore e basso con orchestra fino alla Messa per soli, coro e orchestra.

Il Festival Pianistico

Torna il Festival Pianistico, ora alla sua V edizione, con quattro appuntamenti che, per quest’anno, si estenderanno lungo l’intera Stagione 2025-2026.

L’apertura, mercoledì 21 gennaio, è affidata a Beatrice Rana, interprete di consolidata esperienza e fine sensibilità musicale. Il programma si incentra sul repertorio pianistico del Novecento, partendo dall’atmosfera drammatica di Prokof’ev con selezioni da Romeo e Giulietta, per poi esplorare la raffinatezza impressionista dei Douze Études dal Livre II, L. 143 di Claude Debussy. Si prosegue con Lo schiaccianoci di Pëtr Ilʼič Čajkovskij nella Suite per pianoforte arrangiata da Mikhail Pletnev prima di chiudere con la Sonata n. 6 in la maggiore, op. 82 di Sergej Prokof’ev.

Protagonista dell’appuntamento di martedì 10 marzo è Seong-Jin Cho, così acclamato sul Wall Street Journal: “Cho è un maestro. Ha mostrato un’impressionante varietà di colori tonali e una tecnica notevole, eseguita con sbalorditiva eleganza. Aveva qualcosa da dire e lo ha comunicato bene”. Propone un programma che attraversa più di due secoli di musica per pianoforte, dalla Partita n. 1 in si bemolle maggiore, BWV di Johann Sebastian Bach alla modernità della Suite per pianoforte, op. 25 di Arnold Schönberg. Si passa poi per il lirismo della “Faschingsschwank aus Wien” di Robert Schumann e la raffinata varietà di una ricca selezione di valzer di Fryderyk Chopin.

Giovedì 29 marzo sarà la volta di Hélène Grimaud, un’altra grande protagonista della scena pianistica internazionale. Il programma intreccia tre grandi snodi della scrittura pianistica: l’ultimo Beethoven, con la Sonata n. 30 in mi maggiore, op. 109, il Brahms crepuscolare delle raccolte tarde con i Tre intermezzi, op. 117 e le Sette fantasie, op. 116. In chiusura, l’omaggio bachiano nella celebre trascrizione di Ferruccio Busoni della Chaconne dalla Partita n. 2 in re minore, BWV 1004.

Chiude il Festival Yunchan Lim, giovane talento che si è rapidamente imposto sulla scena mondiale. Il suo recital, in programma lunedì 12 ottobre, è interamente dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart. Lim eseguirà le Sonate n. 1 in do maggiore, K 279, la n. 2 in fa maggiore, K 280, la n. 3 in si bemolle maggiore, K 281 e la n. 4 in mi bemolle maggiore, K 282.

Stagione di Musica da Camera 

con i Professori d’Orchestra del Teatro di San Carlo

La Stagione di Musica da Camera giunge alla sua quinta edizione: anche quest’anno i Professori d’Orchestra del Teatro di San Carlo saranno protagonisti di un nuovo ciclo di concerti dedicato alla Musica da Camera che li vedrà impegnati in diverse formazioni. Un totale di undici appuntamenti una domenica al mese, da novembre 2025 a ottobre 2026.

DUE CELEBRI “QUINTE” PER JAMES CONLON ALL’OPERA DI ROMA

Sabato 10 maggio il concerto sinfonico che vede in programma

musiche di Beethoven di Šostakovič

Nei giorni in cui torna sul podio dell’Opera di Roma per Tosca di Puccini, dal 9 al 13 maggio, James Conlon è protagonista anche di un concerto sinfonico con l’Orchestra dell’Opera di Romasabato 10 maggio alle ore 20. Direttore musicale della Los Angeles Opera dal 2006, Conlon ha precedentemente guidato prestigiose istituzioni internazionali, tra cui l’Opéra di Parigi e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, di cui è stato direttore principale, e insieme la Gürzenich-Orchester e l’Oper Köln come direttore musicale generale della Città di Colonia. Nel concerto del 10 maggio interpreta, con l’Orchestra della Fondazione capitolina, la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Beethoven e la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Šostakovič.

La celebre Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven è stata scritta tra il 1804 e il 1808. Nella sua aperta professione di eroismo, che raggiunge l’apice nella possente cellula ritmica iniziale, definita dallo stesso compositore «il destino che bussa alla porta», il brano lascia intravedere le vette in cui l’autore si avventurerà negli anni successivi.

La Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dmitrij Šostakovič è stata scritta nel 1937 all’indomani degli attacchi della censura di regime contro le tendenze formalistiche dell’opera Una Lady Macbeth del Distretto di Mcensk. Con il proposito di attenuare la sua immagine di artista pericolosamente al di fuori degli schemi del realismo socialista, Šostakovič ritirò la Quarta Sinfonia che aveva scritto nel frattempo e presentò la Quinta in occasione del ventesimo anniversario della Rivoluzione d’ottobre. Grazie a un linguaggio solo in apparenza semplificato e ottimistico, il brano gli procurò un immediato riscatto senza intaccare la sua personalità autoriale.

Tosca di Puccini torna dal 9 al 13 maggio nella versione scenica della prima rappresentazione assoluta, di cui ricorre il 125° anniversario. In questa ripresa è impegnato un unico cast che vede Anna Pirozzi nel ruolo di Tosca, Luciano Ganci in quello di Cavaradossi, Ariunbaatar Ganbaatar, al debutto all’Opera di Roma, come Scarpia. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma. Con la partecipazione della Scuola di Canto Corale. L’allestimento vede le scene e i costumi ricostruiti, rispettivamente da Carlo Savi Anna Biagiotti, a partire dagli originali bozzetti di Adolf Hohenstein. Lo spettacolo, una produzione della Fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi, dal 2015 va in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi, ripresa in questa occasione da Arianna Salzano.

JAMES CONLON TORNA SUL PODIO DELL’OPERA DI ROMA PER TOSCA

Recite dal 9 al 13 maggio. Protagonisti Anna Pirozzi, Luciano Ganci e Ariunbaatar Ganbaatar

Dopo aver festeggiato alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella i 125 anni dalla sua prima rappresentazione assoluta lo scorso 14 gennaio e dopo una ripresa in marzo con una straordinaria protagonista come Anna Netrebko, Tosca, il più romano dei capolavori di Giacomo Puccini, torna all’Opera di Roma per l’ultima ripresa della stagione 2024/25, dal 9 al 13 maggio 2025. Sul podio torna l’americano James Conlon. Direttore musicale della Los Angeles Opera dal 2006, ha precedentemente guidato prestigiose istituzioni internazionali, tra cui l’Opéra di Parigi e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, di cui è stato direttore principale, e insieme la Gürzenich-Orchester e l’Oper Köln come direttore musicale generale della Città di Colonia. Conlon, nel corso delle repliche di Tosca, dirige l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma anche in un concerto sinfonico, sabato 10 maggio alle ore 20. In programma la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Beethoven e la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Šostakovič.

Nelle tre repliche di Tosca dirette da James Conlon, venerdì 9 maggio (ore 20), domenica 11 (ore 16.30) e martedì 13 (ore 20), è impegnato un unico cast che vede Anna Pirozzi nel ruolo di Tosca, Luciano Ganci in quello di Cavaradossi, Ariunbaatar Ganbaatar, al debutto all’Opera di Roma, come Scarpia.

Accanto a loro ci sono Luciano Leoni (Cesare Angelotti), Domenico Colaianni (Sagrestano) e Matteo Mezzaro (Spoletta), anche lui al suo primo impegno al Costanzi.

Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma. Con la partecipazione della Scuola di Canto Corale.

Lo spettacolo è proposto nella versione scenica della prima rappresentazione assoluta, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 a partire dagli originali bozzetti e, da allora, in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi, ripresa in questa occasione da Arianna Salzano. Le scene e i costumi di Tosca, disegnati da Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi Anna Biagiotti.

Nell’anno in cui il Teatro capitolino celebra i 125 anni della nascita di Tosca, gli spettatori dell’opera e del concerto, possono visitare la mostra ‘Tosca 125. Oltre la scena’, nella sala-museo al terzo piano del Costanzi. Il coinvolgente percorso espositivo in sette tappe, che svela le origini di Tosca nell’omonimo dramma di Victorien Sardou ammirato da Puccini; racconta aspetti poco noti del lavoro del compositore, del suo editore e dei suoi librettisti; illustra come vennero concepite scene, costumi e attrezzeria dell’originario allestimento di Adolf Hohenstein; e narra attraverso contributi audiovisivi in che modo il Teatro dell’Opera di Roma abbia ridato vita, nei propri laboratori e sul proprio palcoscenico, alla prima Tosca.

Tosca 125 è curata da Giuliano Danieli, Maria Pia Ferraris, Pierluigi Ledda e Alessandra Malusardi, ed è frutto della collaborazione istituzionale tra Teatro dell’Opera di Roma e Archivio Storico Ricordi, con l’apporto di LeviDigiLab – Fondazione Ugo e Olga Levi per i contenuti audiovisivi. Oltre che prima e durante gli intervalli degli spettacoli, la mostra è fruibile gratuitamente anche nel corso delle visite guidate.

Info: operaroma.it

Biglietti: https://www.operaroma.it/spettacoli/tosca3maggio/ e al Botteghino dell’Opera di Roma 

Attila di Giuseppe Verdi in forma di concerto al Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo

Giovedì 24 aprile, ore 20:00

Domenica 27 aprile, ore 17:00

La Stagione d’Opera 2024-25 al Teatro di San Carlo prosegue con “Attila” di Giuseppe Verdi.

Proposta in forma di concerto, sarà in scena per due repliche, giovedì 24 aprile alle ore 20:00 e domenica 27 alle ore 17:00.

La direzione è affidata a Vincenzo Milletarì: sarà alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo, quest’ultimo preparato da Fabrizio Cassi.

È Giorgi Manoshvili il re degli Unni. Una straordinaria Anna Pirozzi, già Minnie ne La fanciulla del West al Teatro di San Carlo, darà voce e volto anche a Odabella interpretando due ruoli di grande complessità nello spazio di una sola settimana. È un ruolo che la accompagna dall’inizio della carriera ma, in questa occasione al Lirico di Napoli, lo affronterà per la prima volta in Italia: “Non vedo l’ora – aggiunge – di cantarla al San Carlo, nella mia città, con un pubblico di cui sento tutto il caloroso affetto”.

Ernesto Petti interpreta Ezio, mentre Luciano Ganci sarà Foresto. Completano il cast vocale gli Allievi dell’Accademia di Canto Lirico del San Carlo: Francesco Domenico Doto (Uldino) e Sebastià Serra (Leone).

Ispira l’opera la «tragedia romantica» “Attila, König der Hunnen” di Zacharias Werner. Il libretto verrà affidato a Temistocle Solera, al suo ultimo lavoro per Verdi, e sarà completato da Francesco Maria Piave. La sua genesi si colloca in anni cruciali per la Storia d’Italia coprendo il periodo che va dal 1844 al 1846, anno in cui andrà in scena a La Fenice di Venezia. È proprio nel 1848 che approda al Teatro di San Carlo, in una Napoli percorsa da fremiti rivoluzionari. Tra le opere del repertorio verdiano meno frequentate al Massimo partenopeo, sarà assente per i successivi 121 anni e tornerà solo nel 1970 come Inaugurazione di Stagione. L’ultima rappresentazione a Napoli risale al gennaio 2006.

Tracce di Archivio

Storie di un patrimonio vivo: il Museo e l’Archivio Storico del Teatro di San Carlo

Episodio 1: Attila. Tre epoche, un palcoscenico

Il debutto in scena di “Attila” si accompagna al primo episodio di “Tracce di archivio”, il nuovo format audiovisivo del Teatro di San Carlo che apre le porte del suo Museo e dell’Archivio Storico. Pensato per una fruizione accessibile e inclusiva, in “Tracce di archivio” s’intrecciano narrazione visiva, documenti d’epoca e audio originali, per raccontare il teatro più antico d’Europa ancora in attività come spazio vivo di cultura e memoria, radicato nel presente e proiettato nel futuro. Il racconto di “Attila” prende vita seguendo tre tracce d’Archivio: tre Stagioni, dall’infuocata messa in scena del 1848, al grande ritorno nel 1970 fino alla ripresa del 1987. Un viaggio nel tempo che unisce musica, memoria e trasformazioni sceniche nelle storie di un patrimonio vivo.

La prima puntata è disponibile sui canali social del Teatro di San Carlo, nonché su tutte le principali piattaforme audio e audiovisive.

Il format prende vita grazie al sostegno del Ministero della Cultura (Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali) agli Istituti culturali inseriti nella Tabella Triennale 2024/2026.

Al Teatro di San Carlo : La fanciulla del West di Giacomo Puccini

Torna l’allestimento a firma di Hugo De Ana, sul podio Jonathan Darlington

Nel cast Anna Pirozzi, Gabriele Viviani e Martin Muehle

Mercoledì 16 aprile, ore 20:00

Fino a martedì 29 aprile

La Stagione d’Opera 2024-25 del Teatro di San Carlo prosegue con “La fanciulla del West”, l’opera in cui Giacomo Puccini esplora il selvaggio Far West.

Torna al Lirico di Napoli l’allestimento di Hugo De Ana che inaugurò la Stagione 2017-18: suoi la regia, le scene e i costumi. Jonathan Darlington sarà sul podio per dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo, quest’ultimo preparato da Fabrizio Cassi.

Prima rappresentazione mercoledì 16 aprile alle ore 20:00: seguiranno repliche fino a martedì 29 aprile.

La regia, ripresa da Paolo Vettori, si lascia ispirare da influenze cinematografiche. Le luci di Vinicio Cheli sono riprese da Virginio Levrio. Projection designer è Sergio Metalli.

La “fanciulla” Minnie, protagonista in un duro mondo declinato al maschile, avrà la voce di Anna Pirozzi. Martin Muehle, per la prima volta al San Carlo, è Dick Johnson, mentre Gabriele Viviani veste i panni dello sceriffo Jack Rance.

Numerosi sono ancora i debutti al Lirico di Napoli: per Alberto Robert e Mariano Buccino, nei ruoli Nick e Ashby, nonché per Leon Kim, Lodovico Filippo Ravizza, Antonio Garés, Clemente Antonio Daliotti e Gabriele Ribis, rispettivamente Sonora, Sid, Trin, Bello e Jack Wallace. Protagonista, ancora una volta, l’Accademia del Teatro di San Carlo con i suoi Allievi: Sun Tianxuefei (Joe), Sebastià Serra (Billy Jackrabbit), Antonia Salzano (Wowkle) e Yunho Kim (José Castro). Completano il cast Gregory Bonfatti (Harry), Pietro Di Bianco (Happy), Lorenzo Mazzucchelli (Larkens) e Michele Maddaloni (Un postiglione).

Giacomo Puccini rimase affascinato dall’atmosfera del Far West americano, che conobbe attraverso il dramma “The Girl of the Golden West” di David Belasco, lo stesso autore da cui aveva tratto ispirazione per “Madama Butterfly”. Il compositore fu colpito dall’ambientazione esotica e dalla forza teatrale della vicenda, decidendo di trasformarla in un’opera che, pur mantenendo l’intensità melodica tipica del suo stile, esplora nuove soluzioni armoniche e orchestrali. “La fanciulla del West” debuttò il 10 dicembre 1910 alla Metropolitan Opera di New York, in un evento di risonanza mondiale che vide sul podio Arturo Toscanini e protagonisti Enrico Caruso ed Emmy Destinn.

Opera

Dal 16 Aprile al 29 Aprile

La fanciulla del West

Opera in tre atti
Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini dal dramma The Girl of the Golden West di David Belasco

Direttore | Jonathan Darlington
Regia, Scene e Costumi | Hugo De Ana
Regia ripresa da | Paolo Vettori
Luci | Vinicio Cheli
Riprese da | Virginio Levrio
Projection Designer | Sergio Metalli

Interpreti
Minnie | Anna Pirozzi
Jack Rance | Gabriele Viviani
Dick Johnson | Martin Muehle
Nick | Alberto Robert
Ashby | Mariano Buccino
Sonora | Leon Kim
Sid | Lodovico Filippo Ravizza ♭
Trin | Antonio Garés 
Bello | Clemente Antonio Daliotti
Harry | Gregory Bonfatti
Joe | Sun Tianxuefei #
Happy | Pietro Di Bianco
Larkens | Lorenzo Mazzucchelli
Billy Jackrabbit | Sebastià Serra #
Wowkle | Antonia Salzano #
Jack Wallace | Gabriele Ribis
José Castro | Yunho Kim #
Un postiglione | Michele Maddaloni 

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Maestro del Coro | Fabrizio Cassi

Produzione del Teatro di San Carlo in coproduzione con ABAO Bilbao Opera

debutto al Teatro di San Carlo
Coro del Teatro di San Carlo
# Accademia del Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo | BLU
mercoledì 16 aprile 2025, ore 20:00 – A – BLU – III
sabato 19 aprile 2025, ore 17:00 – F – BLU – III
mercoledì 23 aprile 2025, ore 20:00 – B – BLU – IV
sabato 26 aprile 2025, ore 20:00 – F.A. – BLU – III
martedì 29 aprile 2025, ore 20:00 – C/D – BLU – III

Opera in italiano con sovratitoli in italiano e inglese
Durata: 3 ore circa, con intervallo

ANNA NETREBKO È TOSCA ALL’OPERA DI ROMA

Dal 1° al 6 marzo con la direzione di Daniel Oren, Yusif Eyvazov come Cavaradossi

e Amartuvshin Enkbath nei panni di Scarpia

Yolanda Auyanet, Luciano Ganci e Gabriele Viviani sono invece impegnati

nelle repliche del 2 e del 5 marzo

Al Costanzi anche ‘Tosca 125. Oltre la scena’, una mostra che esplora la genesi del

capolavoro di Puccini realizzata in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi

Dopo aver festeggiato alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella i 125 anni dalla sua prima rappresentazione assoluta lo scorso 14 gennaio, Tosca, il più romano dei capolavori di Giacomo Puccini torna all’Opera di Roma dal 1° al 6 marzo 2025 con una straordinaria protagonista: Anna Netrebko. Accanto a lei sono impegnati Yusif Eyvazov come Cavaradossi e Amartuvshin Enkbath che canta Scarpia. Nelle repliche del 2 e del 5 marzo i rispettivi ruoli sono invece incarnati da Yolanda AuyanetLuciano Ganci e Gabriele Viviani. Sul podio è impegnato Daniel Oren.

Completano il cast Gabriele Sagona come Cesare Angelotti, Domenico Colaianni nella parte del Sagrestano e Saverio Fiore come Spoletta. 

Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma. Con la partecipazione della Scuola di Canto CoraleLa prima di sabato 1° marzo, ore 20.00, è trasmessa in diretta su Radio3 Rai.

Lo spettacolo è proposto nella versione scenica della prima rappresentazione assoluta, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 a partire dagli originali bozzetti e, da allora, in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi. Le scene e i costumi di Tosca, disegnati da Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi Anna Biagiotti. Luci di Vinicio Cheli. Ospitata anche in Spagna, Israele e Giappone, questa produzione di Tosca ricostruisce per lo spettatore odierno la Roma vissuta dal compositore lucchese. «Non ho mai smesso di ammirare la sottigliezza e la cura dei particolari con cui Puccini crea i suoi scenari – dice Alessandro Talevi – e il modo in cui richiedono costantemente un’indagine psicologica profonda da parte di cantanti e regista». Le vedute dell’alba romana dalla terrazza di Castel Sant’Angelo, gli interni dorati di Sant’Andrea della Valle, i rintocchi del Mattutino che Giacomo Puccini aspettava di cogliere all’alba per annotare l’intonazione corretta da inserire in partitura. Seguendo le originali volontà pucciniane, l’allestimento punta a far rivivere al pubblico l’opera così come Puccini la vide per la prima volta.

In occasione del 125° anniversario della prima assoluta di Tosca, per esplorarne e approfondirne la genesi, l’Opera di Roma allestisce la mostra ‘Tosca 125. Oltre la scena’, con preziosi documenti, bozzetti, fotografie, manufatti e costumi provenienti dall’Archivio Storico Ricordi e dalle proprie collezioni. Un coinvolgente percorso espositivo in sette tappe, che svela le origini di Tosca nell’omonimo dramma di Victorien Sardou ammirato da Puccini; racconta aspetti poco noti del lavoro del compositore, del suo editore e dei suoi librettisti; illustra come vennero concepite scene, costumi e attrezzeria dell’originario allestimento di Adolf Hohenstein; e narra attraverso contributi audiovisivi in che modo il Teatro dell’Opera di Roma abbia ridato vita, nei propri laboratori e sul proprio palcoscenico, alla prima Tosca. ‘Tosca 125’ è curata da Giuliano Danieli, Maria Pia Ferraris, Pierluigi Ledda e Alessandra Malusardi, ed è frutto della collaborazione istituzionale tra Teatro dell’Opera di Roma e Archivio Storico Ricordi, con l’apporto di LeviDigiLab – Fondazione Ugo e Olga Levi per i contenuti audiovisivi. Sarà fruibile gratuitamente prima e durante gli intervalli degli spettacoli, e nel corso delle visite guidate, nella sala-museo al terzo piano del Teatro Costanzi, per l’occasione rinnovata in uno spazio moderno, immersivo e dinamico, che in futuro ospiterà altre esposizioni in dialogo con la programmazione artistica del Teatro.

Il capolavoro di Puccini sarà ripreso nella versione della prima assoluta anche in un ulteriore periodo della Stagione in corso, dal 9 al 13 maggio 2025.

A dirigere in questa occasione è James Conlon.

Protagonisti Anna Pirozzi nel ruolo di Tosca, Luciano Ganci in quello di Cavaradossi e Claudio Sgura come Scarpia.

Info: https://www.operaroma.it/

Biglietti in vendita al botteghino e sul sito https://www.operaroma.it/spettacoli/tosca2marzo/

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

VOLTI DEL POTERE | STAGIONE 2024/25 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Tosca

Musica Giacomo Puccini

Melodramma in tre atti

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Tratto dal dramma omonimo di Victorien Sardou

DIRETTORE Daniel Oren

REGIA Alessandro Talevi

Maestro del Coro Ciro Visco

Scene Adolf Hohenstein

Ricostruite da Carlo Savi

Costumi Adolf Hohenstein

Ricostruiti da Anna Biagiotti

Luci Vinicio Cheli

PERSONAGGI e INTERPRETI

Floria Tosca Anna Netrebko

Mario Cavaradossi Yusif Eyvazov

Barone Scarpia Amartuvshin Enkbath

Cesare Angelotti Gabriele Sagona

Sagrestano Domenico Colaianni

Spoletta Saverio Fiore

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma

Allestimento Teatro dell’Opera di Roma

Ricostruzione dell’allestimento storico del 1900

PRIMA RAPPRESENTAZIONE

sabato 1° marzo, ore 20.00 in diretta su Radio3 Rai

REPLICHE

domenica 2 marzo, ore 16.30

martedì 4 marzo, ore 20.00

mercoledì 5 marzo, ore 20.00

giovedì 6 marzo, ore 20.00

CONCERTO DI NATALE IN SENATO L’ORCHESTRA E IL CORO DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA CON LE GRANDI VOCI ITALIANE DELLA LIRICA INTERNAZIONALE

  Domenica 10 dicembre, alle ore 12.25, in diretta Rai1

Le celebrazioni per i 100 anni dell’Opera all’Arena di Verona si chiudono con il tradizionale evento natalizio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Domenica 10 dicembre, si terrà, a Palazzo Madama, il Concerto di Natale in Senato. L’evento, giunto alla XXVI edizione, vedrà protagonisti l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena di Verona, diretti dal maestro Michele Spotti. Il tradizionale appuntamento, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente del Senato Ignazio La Russa e delle più alte autorità dello Stato, è prodotto da Rai Parlamento e sarà trasmesso in diretta su Rai1, alle ore 12.25. Così come su Rai Italia, il canale per gli italiani che vivono all’estero. L’evento sarà condotto da Milly Carlucci.

Un omaggio alla grande Opera italiana con le voci di Anna Pirozzi, Giuliana Gianfaldoni, Nicola Alaimo, Roberto Tagliavini e Vittorio Grigolo, accompagnate dall’Orchestra e dal Coro della Fondazione Arena di Verona, che quest’anno ha celebrato il suo 100° Festival lirico.

A dirigere l’Orchestra sarà Michele Spotti, classe 1993, direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia e reduce da grandi successi internazionali. Maestro del Coro di Fondazione Arena è Roberto Gabbiani.

Al centro del programma musicale una scelta di arie dal repertorio operistico nazionale: “E lucevan le stelle” da Tosca e “Nessun dorma” da Turandot, entrambe di Puccini, e “Una furtiva lagrima” dall’Elisir d’amore di Donizetti interpretate dal tenore Vittorio Grigolo. Così come “Largo al factotum” dal Barbiere di Siviglia di Rossini con la voce del baritono Nicola Alaimo e “Vecchia Zimarra” dalla Bohème di Puccini con il basso Roberto Tagliavini. E ancora “Casta Diva” da Norma di Bellini con il soprano Anna Pirozzi e “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi di Puccini con il soprano Giuliana Gianfaldoni, cavalli di battaglia di Maria Callas, ricordata e celebrata nel centenario della nascita. Non mancheranno, poi, due pagine celeberrime di Verdi come “Va pensiero” da Nabucco e il “Brindisi” dalla Traviata cantato in duetto da Pirozzi e Grigolo.  

Dalla musica alla letteratura.

Per i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, l’appuntamento natalizio in Senato ricorderà il grande scrittore, poeta e drammaturgo proponendo il finale dal suo capolavoro, il romanzo storico I promessi sposi, nell’interpretazione dell’attore pluripremiato Sergio Castellitto.

MICHELE MARIOTTI DIRIGE TOSCA PER LA PRIMA VOLTA ALL’OPERA DI ROMA

Protagonisti Anna Pirozzi, Fabio Sartori, Erwin Schrott

e Amartuvshin Enkhbat

9, 12 e 14 dicembre al Teatro Costanzi

Qualche mese dopo aver debuttato con Tosca durante la tournée capitolina in Giappone e subito dopo il Mefistofele di Boito che apre la nuova stagione dell’Opera di Roma, Michele Mariotti affronta il titolo pucciniano per la prima volta sul podio dell’Opera di Roma il 9, il 12 e il 14 dicembre. Lo spettacolo è riproposto nella versione della prima rappresentazione assoluta, avvenuta al Costanzi il 14 gennaio 1900, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 e da allora in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi. Nel ruolo del titolo torna il soprano Anna Pirozzi – già Tosca nell’allestimento del 2022 – mentre Cavaradossi è il tenore Fabio Sartori. Il barone Scarpia è interpretato dal basso-baritono Erwin Schrott nelle date del 9 e del 12 dicembre e da Amartuvshin Enkhbat nella replica del 14. Le scene e i costumi originali, disegnati da Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi e Anna Biagiotti. Luci di Vinicio Cheli.

Nessuna opera è legata ad una città quanto Tosca con Roma: e non solo per ragioni librettistiche, che vedono il dramma aprirsi qualche giorno dopo la caduta della prima Repubblica Romana. La terrazza di Castel Sant’Angelo, gli interni dorati di Sant’Andrea della Valle, i rintocchi del Mattutino che Giacomo Puccini aspettava di cogliere all’alba per annotarsi l’intonazione corretta da inserire in partitura. «Non ho mai smesso di ammirare la sottigliezza e la cura dei particolari con cui Puccini crea i suoi scenari – dice Alessandro Talevi – e il modo in cui richiedono costantemente un’indagine psicologica profonda da parte di cantanti e regista». Seguendo le originali volontà pucciniane, il regista ha ricostruito per lo spettatore odierno la Roma vissuta dal compositore lucchese. Talevi, che nel 2007 ha vinto l’European Opera-directing Prize per la sua Rusalka, in Italia ha collaborato con il Festival della Valle d’Itria, il Macerata Opera Festival, il Comunale di Bologna, il Maggio Fiorentino, il Regio di Torino, La Fenice di Venezia, il Massimo di Palermo e, all’estero con Opera di Tel Aviv, Opera North di Leeds, Santa Fe e Philadelphia Opera, Cape Town Opera, Korea National Opera, Teatro Real di Madrid, Malmö Opera. Formatosi alla Royal Academy of Music di Londra, nella capitale inglese è stato direttore artistico della Independent Opera al Sadler’s Wells.

Con il titolo pucciniano, invece, Michele Mariotti prosegue il suo percorso da direttore musicale dell’Opera di Roma. Premio Abbiati 2017 come Miglior direttore d’orchestra, Mariotti è recentemente rientrato dalla tournée capitolina in Giappone, dove ha ottenuto un successo personale dirigendo La traviata di Giuseppe Verdi nella messa in scena di Sofia Coppola e interpretando per la prima volta Tosca, qui con la regia di Franco Zeffirelli. Ospite regolare dei principali teatri italiani e internazionali – Wiener Staatsoper, Royal Opera House di Londra, Deutsche Oper Berlin, Festival di Salisburgo, Metropolitan Opera House di New York – ha inaugurato la nuova stagione del Teatro il 27 novembre con il Mefistofele di Arrigo Boito firmato da Simon Stone, segnando anche il proprio debutto con l’opera dell’autore scapigliato. Tornerà a dirigere all’Opera di Roma il dittico Gianni Schicchi/L’heure espagnole, Peter Grimes e due concerti sinfonici.

Nel ruolo di Tosca torna, dopo averla interpretata anche nella stagione 2021/22, Anna Pirozzi, che dal debutto dieci anni fa al Festival di Salisburgo nelle vesti di Abigaille (Nabucco) sotto la direzione musicale di Riccardo Muti, calca i più prestigiosi palcoscenici italiani e internazionali. Ad affiancarla come Cavaradossi è Fabio Sartori (Premio Pavarotti d’oro 2022), acclamato tenore di ruoli pucciniani e verdiani che ha collaborato con direttori del calibro di Zubin Mehta, Daniel Oren e Daniel Barenboim. Il basso-baritono Erwin Schrott (Vincitore del Primo Premio e del Premio del pubblico “Operalia” 1998) è invece Scarpia nelle repliche del 9 e del 12 dicembre. Nella data del 14 dicembre a interpretare il capo della polizia pontificia è invece Amartuvshin Enkhbat che, dopo aver ottenuto uno straordinario successo come Germont padre nella Traviata della tournée capitolina in Giappone, torna all’Opera di Roma con un altro grande ruolo da baritono. Nella parte del sagrestano Domenico Colaianni, di Spoletta Carlo Bosi e di Angelotti Gabriele Sagona. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono dell’Opera di Roma, con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro.

Tratta dall’omonimo dramma di Victorien Sardou, Tosca è un’opera in tre atti del compositore Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Protagonista è la cantante Floria Tosca, amante del pittore Mario Cavaradossi, che protegge e nasconde un ex capo della caduta Repubblica Romana, Angelo Angelotti. Catturato da Scarpia, capo della polizia pontificia, con l’accusa di tradimento, Cavaradossi è condannato alla fucilazione. Affinché Tosca possa salvarlo, lei dovrebbe cedere al ricatto del barone, concedersi a lui: la donna accetta, ottenendo la possibilità di avvisare l’amante e liberarlo. Ma la fucilazione avverrà lo stesso e Tosca, per salvarsi dalle guardie di Scarpia, si getta dalla terrazza di Castel Sant’Angelo.

La prima rappresentazione è prevista sabato 9 dicembre 2023, ore 20. Repliche martedì 12 e giovedì 14 dicembre, sempre alle ore 20.

Ogni rappresentazione è in lingua originale con sovratitoli in italiano e in inglese.

Biglietti in vendita sul sito https://www.operaroma.it/ e al botteghino. 

MICHELE MARIOTTI DIRIGE TOSCA PER LA PRIMA VOLTA ALL’OPERA DI ROMA

Protagonisti Anna Pirozzi, Fabio Sartori, Erwin Schrott e Amartuvshin Enkhbat il 9, 12 e 14 dicembre al Teatro Costanzi

Qualche mese dopo aver debuttato con Tosca durante la tournée capitolina in Giappone e subito dopo il Mefistofele di Boito che apre la nuova stagione dell’Opera di Roma, Michele Mariotti affronta il titolo pucciniano per la prima volta sul podio dell’Opera di Roma il 9, il 12 e il 14 dicembre. Lo spettacolo è riproposto nella versione della prima rappresentazione assoluta, avvenuta al Costanzi il 14 gennaio 1900, ricostruita dalla fondazione capitolina in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi nel 2015 e da allora in scena regolarmente al Costanzi con la regia di Alessandro Talevi. Nel ruolo del titolo torna il soprano Anna Pirozzi – già Tosca nell’allestimento del 2022 – mentre Cavaradossi è il tenore Fabio Sartori. Il barone Scarpia è interpretato dal basso-baritono Erwin Schrott nelle date del 9 e del 12 dicembre e da Amartuvshin Enkhbat nella replica del 14. Le scene e i costumi originali, disegnati da Adolf Hohenstein, sono stati ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi e Anna Biagiotti.

Nessuna opera è legata ad una città quanto Tosca con Roma: e non solo per ragioni librettistiche, che vedono il dramma aprirsi qualche giorno dopo la caduta della prima Repubblica Romana. La terrazza di Castel Sant’Angelo, gli interni dorati di Sant’Andrea della Valle, i rintocchi del Mattutino che Giacomo Puccini aspettava di cogliere all’alba per annotarsi l’intonazione corretta da inserire in partitura. «Non ho mai smesso di ammirare la sottigliezza e la cura dei particolari con cui Puccini crea i suoi scenari – dice Alessandro Talevi – e il modo in cui richiedono costantemente un’indagine psicologica profonda da parte di cantanti e regista». Seguendo le originali volontà pucciniane, il regista ha ricostruito per lo spettatore odierno la Roma vissuta dal compositore lucchese. Talevi, che nel 2007 ha vinto l’European Opera-directing Prize per la sua Rusalka, in Italia ha collaborato con il Maggio Fiorentino, il Regio di Torino, La Fenice di Venezia e, all’estero, con il Colorado Central City Opera di Denver – quest’ultimo un teatro in cui si è cimentato nei più diversi repertori (The Turn of the Screw di Britten, La damoiselle élue di Debussy, Litanies à la Vierge Noire di Poulenc) – e l’Opera North di Leeds. Formatosi alla Royal Academy of Music di Londra, ha creato nuove produzioni per questa e altre istituzioni musicali britanniche, come la Guildhall School of Music and Drama e il Royal College of Music; nella capitale inglese è stato inoltre direttore artistico della Independent Opera at Sadler’s Wells, e per la BBC Proms ha allestito uno spettacolo shakespeariano. La sua Tosca della prima assoluta è stata ospitata anche al Bunka Kaikan di Tokyo, all’Israeli Opera di Tel Aviv e al Teatro Real di Madrid, e riproposta negli anni regolarmente a Costanzi.

Con il titolo pucciniano, invece, Michele Mariotti prosegue il suo percorso da direttore musicale dell’Opera di Roma. Premio Abbiati 2017 come Miglior direttore d’orchestra, Mariotti è recentemente rientrato dalla tournée capitolina in Giappone, dove ha ottenuto un successo personale dirigendo La traviata di Giuseppe Verdi nella messa in scena di Sofia Coppola e interpretando per la prima volta Tosca, qui con la regia di Franco Zeffirelli. Ospite regolare dei principali teatri italiani e internazionali – Wiener Staatsoper, Royal Opera House di Londra, Deutsche Oper Berlin, Festival di Salisburgo, Metropolitan Opera House di New York – ha inaugurato la nuova stagione del Teatro il 27 novembre con il Mefistofele di Arrigo Boito firmato da Simon Stone, segnando anche il proprio debutto con l’opera dell’autore scapigliato. Tornerà a dirigere all’Opera di Roma il dittico Gianni Schicchi/L’heure espagnole, Peter Grimes e due concerti sinfonici.

Nel ruolo di Tosca torna, dopo averla interpretata anche nella stagione 2021/22, Anna Pirozzi, che dal debutto dieci anni fa al Festival di Salisburgo nelle vesti di Abigaille (Nabucco) sotto la direzione musicale di Riccardo Muti, calca i più prestigiosi palcoscenici italiani e internazionali. Ad affiancarla come Cavaradossi è Fabio Sartori (Premio Pavarotti d’oro 2022), acclamato tenore di ruoli pucciniani e verdiani che ha collaborato con direttori del calibro di Zubin Mehta, Daniel Oren e Daniel Barenboim. Il basso-baritono Erwin Schrott (Vincitore del Primo Premio e del Premio del pubblico “Operalia” 1998) è invece Scarpia nelle repliche del 9 e del 12 dicembre. Nella data del 14 dicembre a interpretare il capo della polizia pontificia è invece Amartuvshin Enkhbat che, dopo aver ottenuto uno straordinario successo come Germont padre nella Traviata della tournée capitolina in Giappone, torna all’Opera di Roma con un altro grande ruolo da baritono. Nella parte del sagrestano Domenico Colaianni, di Spoletta Carlo Bosi e di Angelotti Gabriele Sagona. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono dell’Opera di Roma, con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro.

Tratta dall’omonimo dramma di Victorien Sardou, Tosca è un’opera in tre atti del compositore Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Protagonista è la cantante Floria Tosca, amante del pittore Mario Cavaradossi, che protegge e nasconde un ex capo della caduta Repubblica Romana, Angelo Angelotti. Catturato da Scarpia, capo della polizia pontificia, con l’accusa di tradimento, Cavaradossi è condannato alla fucilazione. Affinché Tosca possa salvarlo, lei dovrebbe cedere al ricatto del barone, concedersi a lui: la donna accetta, ottenendo la possibilità di avvisare l’amante e liberarlo. Ma la fucilazione avverrà lo stesso e Tosca, per salvarsi dalle guardie di Scarpia, si getta dalla terrazza di Castel Sant’Angelo.

La prima rappresentazione è prevista sabato 9 dicembre 2023, ore 20. Repliche martedì 12 e giovedì 14 dicembre, sempre alle ore 20.

Ogni rappresentazione è in lingua originale con sovratitoli in italiano e in inglese.

Biglietti in vendita sul sito https://www.operaroma.it/ e al botteghino. 

CONCERTO DI GALA DELL’ACCADEMIA VERDIANA CHIUDE IL XXIII FESTIVAL VERDI

Il Concerto, dedicato alla memoria di Learco Tiberti, chiuderà il XXIII Festival Verdi e vedrà protagonisti i dodici allievi del Corso di Alto Perfezionamento in Repertorio Verdiano accompagnati al pianoforte da Francesco Izzo, con la partecipazione di Anna Pirozzi e Michele Pertusi.

Teatro Regio di Parma

lunedì 16 ottobre 2023, ore 20.00

Il Concerto di Gala dell’Accademia Verdiana chiude il XXIII Festival Verdi lunedì 16 ottobre 2023, ore 20.00, al Teatro Regio di Parma, segnando al tempo stesso il momento conclusivo della VI edizione del Corso di Alto Perfezionamento in Repertorio Verdiano.

I biglietti del concerto, a ingresso libero, possono essere ritirati presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma e online su teatroregioparma.it. Il concerto è dedicato alla memoria di Learco Tiberti.

I dodici allievi, i soprani Carmela Lopez, Sara Minieri, Galina Ovchinnikova, Licia Piermatteo, Lei Wu, i tenori Zizhao Chen, Anzor Pilia, Litai Zhuo, i baritoni Fernando Cisneros Oñate, Bowen Guan, Matteo Pietrapiana, il basso Bo Yang, accompagnati al pianoforte da Francesco Izzo, concludono così il percorso formativo che li ha visti impegnati, a partire dallo scorso febbraio, in lezioni e masterclass con i più rinomati interpreti verdiani al mondo. Ad arricchire le loro ultime settimane in Accademia Verdiana, le masterclass con Anna Pirozzi e Michele Pertusi, che condivideranno con gli allievi il palcoscenico del Regio in qualità di madrina e padrino d’eccezione del Gala.

In programma, brani da La traviata, Un ballo in maschera, Simon Boccanegra, Luisa Miller, Macbeth, Don Carlo, Falstaff.

“Il concerto, che sigilla il percorso formativo degli artisti, non è solo un’occasione di ascoltare brani più o meno conosciuti di Giuseppe Verdi – racconta Francesco Izzo, Direttore didattico dell’Accademia, ma anche di conoscere giovani artisti che si stanno affacciando sull’universo verdiano con la profonda consapevolezza dello stile che hanno approfondito nei mesi di lavoro qui al Regio, e con una vocalità che va al di là della tradizione e ambisce a riscoprire le sfumature della notazione del compositore e le pratiche esecutive alle quali era legato (dunque, giustamente, a volte ascolteremo qualche nota in meno o in più rispetto alle abitudini!). Largo ai giovani dunque. Giovani di talento, ma soprattutto informati e capaci di esplorare nuovi percorsi nel mondo che tanto amiamo e che crediamo di conoscere, e che tuttavia non cessa mai di sorprenderci e di arricchirci”.

ACCADEMIA VERDIANA

Nata nel 2017, progetto cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Emilia-Romagna (Operazione Rif. PA 2022- 17771/RER approvata con DGR n.1951/2022 del 14/11/2022), l’Accademia Verdiana, giunta quest’anno alla VI edizione, si articola in nove mesi di lezioni, incentrate sullo studio del repertorio e del perfezionamento della tecnica vocale, laboratori dedicati ai movimenti coreografici e scenici, seminari e incontri di approfondimento, moduli dedicati alle materie storiografiche e alle materie contrattualistiche e manageriali volti a formare un artista lirico dal profilo completo.

Tra i docenti dell’edizione 2023, Silvia Dalla Benetta, Renata Lamanda, Damiana Pinti, Barbara Frittoli, Mary Elizabeth Williams, Alessandro Roccatagliati, Dino Rizzo, Sebastiano Rolli, Bruno Taddia, Ron Howell Martino Faggiani, Sonia Ganassi, Anna Pirozzi, Michele Pertusi, Fabio Armiliato. Gli allievi hanno avuto inoltre in occasione di esibirsi, durante il XXIII Festival Verdi, in tantissime occasioni pubbliche: lo spettacolo finale della Verdi street parade, i Cucù a Busseto e a Fidenza, i concerti di Mezzogiorno in musica al Palazzo Ducale, e in tanti altri spettacoli di Verdi Off; alcuni di loro, inoltre, sono stati scritturati nelle produzioni di I Lombardi alla prima Crociata, Nabucco, Il trovatore.

Direttore didattico dell’edizione 2023 è Francesco Izzo, musicologo, pianista e coach, professore ordinario di musicologia presso l’Università di Southampton, dove tiene corsi di storia e teoria della musica. È inoltre direttore responsabile dell’edizione critica delle opere di Giuseppe Verdi, edita da Ricordi e The University of Chicago Press, e dal 2017 ricopre inoltre l’incarico di direttore scientifico del Festival Verdi.

Ingresso libero, biglietti disponibili presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma

e online su teatroregioparma.it