RIVIVE LA CARMEN FIRMATA DA GUTTUSO NEL 150° ANNIVERSARIO DEL CAPOLAVORO DI BIZET

Dal 21 giugno al Costanzi con Wellber sul podio, la regia di Fabio Ceresa e

un cast di star come Gaëlle Arquez, Joshua Guerrero, Mariangela Sicilia ed Erwin Schrott

La prima di sabato 21 giugno alle ore 20 anche in diretta su Radio3 Rai

Compie 150 anni Carmen, l’immortale capolavoro di Georges Bizet, di cui pure ricorre il 150° anniversario della morte. Per l’occasione il Teatro dell’Opera di Roma ripropone lo storico allestimento con scene e costumi firmati da Renato Guttuso, ideato nel 1970 e ripreso una sola altra volta, nel 1973.

Le sette rappresentazioni, dal 21 al 28 giugno, precedute dall’Anteprima Giovani di venerdì 20 gennaio (ore 19), vedono sul podio Omer Meir Wellber, prossimo direttore musicale della Staatsoper Hamburg e della Filarmonica di Amburgo all’Elbphilharmonie; la regia è appositamente commissionata a Fabio Ceresa, al suo debutto al Costanzi. Giuseppe Di Iorio firma le luci, Mattia Agatiello è il coreografo per i movimenti mimici.

La prima rappresentazione, sabato 21 giugno alle ore 20, è trasmessa anche in diretta da Radio3 Rai.

Imponente da parte della Fondazione capitolina il lavoro di ricostruzione di scene e costumi di questo allestimento, che per la sua realizzazione scenica nel 1970 aveva impegnato per oltre un anno il regista Sandro Bolchi e Renato Guttuso. Erano mille i disegni da lui realizzati, di cui più di cinquecento distrutti prima di concretizzare le scene: «Avevo nitida l’idea di come dovessero essere cielo, case, balconi, arena, mare, – confessava il pittore – ma mi sfuggiva spesso che non potevo prescindere dalla loro attuazione scenica».

Dell’allestimento originale sono sopravvissute solo le tele dipinte. Per la ricostruzione delle quinte armate e gli elementi praticabili, con un necessario ripensamento delle soluzioni scenotecniche e costruttive adatte ai tempi odierni e che prevedono il trasporto e l’immagazzinaggio, ci si è basati sulle foto di scena dell’epoca. Tutto questo lavoro ha prodotto oltre 150 disegni tecnici. Sono stati realizzati ex novo 30 pareti, 20 carrelli, 80 elementi costruiti, un nuovo fondale e un nuovo soffitto per il terzo atto. Degli oltre 350 costumi disegnati da Guttuso e indossati alla prima assoluta di questo allestimento, ne sono stati ritrovati e catalogati 310. Anche se non tutti utilizzabili, sono stati una base fondamentale per il lavoro di ricostruzione. Indispensabili inoltre i disegni in bianco e nero fortunatamente pubblicati in un articolo dell’epoca e le foto e all’unico bozzetto a colori (di una sigaraia) custodito presso la Fondazione Guttuso.

Lo spettacolo aveva fatto molto parlare sia prima sia dopo il debutto. In seguito alla prima, l’11 marzo 1970 con una serata di gala da tutto esaurito come le repliche, l’opera è stata ribattezzata dai media “La Carmen in minigonna”.

Interprete principale il celebre mezzosoprano Grace Bumbry. Aveva interpretato il ruolo più di 125 volte in tutto il mondo ma mai in Italia, dove cantava per la seconda volta in assoluto dopo Napoli. Importanti anche gli altri nomi in locandina, primo fra tutti quello del tenore Richard Tucker (Don José) e non ultimo un giovane Leo Nucci (Dancairo).

Anche per questa ripresa sono chiamate star internazionali, tra le quali Gaëlle Arquez, impegnata nel ruolo del titolo e per la prima volta sul palco della Fondazione capitolina. Il mezzo soprano francese, nominata “Révélation Lyrique” al Victoires de la Musique 2011, è regolarmente presente sui più prestigiosi palcoscenici internazionali. Carmen è il suo ruolo d’elezione. Dopo averlo debuttato nel 2016 a Francoforte (regia di Berrie Kosky), l’ha reinterpretato alla Royal Opera House, al Bregenzer Festspiele e al Teatro Real di Madrid. Al suo fianco, nei panni di Don José, una stella in ascesa come Joshua Guerrero, che al Costanzi ha interpretato Faust nel Mefistofele di Boito che ha inaugurato la stagione 2023/24. E ancora Erwin Schrott nella parte di Escamillo e Mariangela Sicilia, che torna dopo il successo di Alcina in marzo, nei panni di Micaëla.

Nelle repliche del 22, 25 e 27 giugno è impegnato il cast alternativo con Ketevan Kemoklidze (Carmen), Jorge de León (Don José), Andrei Bondarenko (Escamillo) ed Ekaterina Bakanova. In tutte le recite Meghan Picerno è Frasquita, Anna Pennisi Marcedes, Alessio Verna Dancairo, Nicolas Brooymans Zuniga e Matteo Torcaso Morales. In scena il Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Ciro Visco. Con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma.

Dopo la prima di sabato 21 giugno (ore 20) Carmen torna in scena domenica 22 (ore 16.30), martedì 24 (ore 20), mercoledì 25 (ore 20), giovedì 26 (ore 20), venerdì 27 (ore 20) e sabato 28 giugno (ore 18). Le rappresentazioni dello spettacolo sono precedute dalla ‘Lezione di Opera’ tenuta da Giovanni Bietti, sabato 14 giugno alle ore 18, e dall’Anteprima Giovani, riservata ai minori di 30 anni, venerdì 20 giugno alle ore 19.

Info: https://www.operaroma.it/

Biglietti: https://www.operaroma.it/spettacoli/carmen-8/ e al Botteghino dell’Opera di Roma.

Foto: https://drive.google.com/drive/folders/1KX2a5jiC-2AGj4nJk9Ubw4T44QOuJBY6?usp=sharing

VOLTI DEL POTERE – STAGIONE 2024/2025 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Carmen

Musica di Georges Bizet

Opera in quattro atti

Dal romanzo di Prosper Mérimée

Libretto di Henri Meilhac Ludovic Halévy

Direttore Omer Meir Wellber

Regia Fabio Ceresa

Maestro del Coro Ciro Visco

Scene e costumi Renato Guttuso

Luci Giuseppe Di Iorio

Coreografo per i movimenti mimici Mattia Agatiello

PERSONAGGI INTERPRETI

Carmen Gaëlle Arquez / Ketevan Kemoklidze 22, 25, 27 giugno

Don José Joshua Guerrero / Jorge de León 22, 25, 27 giugno

Escamillo Erwin Schrott / Andrei Bondarenko 22, 25, 27 giugno

Micaëla Mariangela Sicilia / Ekaterina Bakanova 22, 25, 27 giugno

Frasquita Meghan Picerno

Mercedes Anna Pennisi

Dancairo Alessio Verna

Zuniga Nicolas Brooymans

Morales Matteo Torcaso

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma (maestro Alberto de Sanctis)

ALLESTIMENTO TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Riproposto nella versione storica del 1970

TEATRO COSTANZI

LEZIONE DI OPERA sabato 14 giugno, ore 18.00

ANTEPRIMA GIOVANI venerdì 20 giugno, ore 19.00

PRIMA RAPPRESENTAZIONE sabato 21 giugno, ore 20.00

REPLICHE

domenica 22 giugno, ore 16.30

martedì 24 giugno, ore 20.00

mercoledì 25 giugno, ore 20.00

giovedì 26 giugno, ore 20.00

venerdì 27 giugno, ore 20.00

sabato 28 giugno, ore 18.00

Be Luminous : La Stagione 2025/2026 del Teatro di San Carlo

Tredici titoli operistici, quattro balletti, diciotto concerti, quattro recital del Festival pianistico e undici appuntamenti della rassegna di Musica da Camera per 120 alzate di sipario: la Stagione 2025-2026 del Teatro di San Carlo si presenta sotto il segno di “Be Luminous”.

L’Inaugurazione, sabato 6 dicembre 2025, scrive una nuova pagina di storia: prima rappresentazione al Lirico di Napoli per Medea di Luigi Cherubini con Sondra Radvanovsky nel ruolo del titolo. Firma la regia Mario Martone, sul podio Riccardo Frizza.

“Be Luminous” è un invito a vivere la luce del teatro e della musica, a rifletterla, a nutrirla con prospettive diverse. La tradizione si apre a nuove traiettorie, con titoli mai rappresentati al Teatro di San Carlo: non solo Medea, ma anche due opere per riscoprire due estremi cronologici del Settecento, Alcina di Händele Mitridate, re di Ponto di Mozart. Titoli meno frequentati si accostano a capolavori del repertorio: la Stagione attraversa il Belcanto di RossiniconLa Cenerentola e di DonizetticonLucia di Lammermoor, ripercorre le stagioni di Verdi con Nabucco, Aida e Falstaff. L’opera francese è rappresentata da MassenetconWerther, il verismo italiano da Cilea con Adriana Lecouvreur fino a Puccini con La bohème e Turandot.

Accanto al grande melodramma, l’apertura al contemporaneo nel segno dell’innovazione: Partenope, unica opera lirica scritta da Ennio Morricone, debutta in prima esecuzione assoluta, con la regia di Vanessa Beecroft, tra le voci più autorevoli della performance art della scena mondiale. Collaborazioni che ridefiniscono i confini di genere e aprono la musica a nuovi linguaggi visivi, performativi, concettuali. È in questa prospettiva che, per la Stagione di Concerti, Marina Abramović porta una concezione artistica inedita creata appositamente per il Teatro di San Carlo.

Per la regia, accanto ai debutti di Laurent Pelly, Andreas Homoki e Bárbara Lluch, tornano a Napoli Claus Guth, Willy Decker, Gianni Amelio, Damiano Michieletto, Davide Livermore, Vasily Barkhatov.

Nella stagione d’opera si avvicenderanno sul podio Marco Armiliato, Dan Ettinger, Riccardo Frizza, Francesco Lanzillotta, Iván López-Reynoso, Vincenzo Milletarì, Lorenzo Passerini, Pinchas Steinberg, Speranza Scappucci.

Le grandi voci del panorama lirico internazionale saranno ancora una volta protagoniste con una proposta vocale di assoluto rilievo: per citarne solo alcune, Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Ludovic Tézier, Elīna Garanča, Lisette Oropesa, Sondra Radvanovsky, Pretty Yende, Luca Salsi, Anita Rachvelishvili, Jessica Pratt, Franco Fagioli, Marina Rebeka, Rosa Feola, Anna Pirozzi, Maria Agresta, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Brian Jagde, Michele Pertusi, Aigul Akhmetshina, Andrzej Filończyk, Mattia Olivieri, Piero Pretti, Elsa Dreisig, Varduhi Abrahamyan, Francesco Demuro, Artur Ruciński, Mariangela Sicilia, Marina Monzó, Kang Wang, Giovanni Sala, Giorgi Manoshvili.

Particolare risalto anche ai già Allievi dell’Accademia del Teatro di San Carlo, ampiamente coinvolti nel corso della Stagione anche in ruoli di primo piano.

Inaugurazione della Stagione di Concerti martedì 18 novembre con Asmik Grigorian sotto la direzione di Dan Ettinger.

Direttori di forte identità ed esperienza internazionale guideranno l’Orchestra del Teatro di San Carlo: Gustavo Dudamel, Fabio Luisi, Michele Mariotti, Nicola Luisotti, Ingo Metzmacher, Riccardo Frizza, Giacomo Sagripanti, Jochen Rieder, Karel Mark Chichon.

UnospecialeRequiem di Giuseppe Verdi in memoria di Roberto De Simone, riunirà in palcoscenico Pretty Yende, Elīna Garanča, Pene Pati e John Relyea, per una edizione del capolavoro verdiano con il Coro del Teatro di San Carlo, preparato da Fabrizio Cassi, che sarà a sua volta protagonista di altri due appuntamenti.

Tra i solisti che si esibiranno con l’Orchestra del Lirico vi sono Leonidas Kavakos, Rudolf Buchbinder, Alessandro Taverna, Anna Tifu e Federico Colli. Particolare attenzione dedicata ancora alle grandi voci: Sondra Radvanovsky condividerà il palcoscenico con Freddie De Tommaso, Jonas Kaufmann con Ludovic Tézier. Tra i solisti, anche Matthias Goerne e Marina Monzò. Due recital completano l’offerta artistica della Stagione diConcerti: Aigul Akhmetshina e Anita Rachvelishvili.

Quattro gli appuntamenti del Festival Pianistico, che si estenderanno per l’intera Stagione da gennaio a ottobre: apre Beatrice Rana, seguita da Seong-Jin Cho, Hélene Grimaud e Yunchan Lim.

La Danza apre con Lo Schiaccianoci nella coreografia di Simone Valastro, una rilettura capace di coniugare rigore accademico e sensibilità contemporanea. Le scelte artistiche puntano su una soirée dedicata a George Balanchine e Coppélia di Léo Delibes, per arrivare a Boléro, l’appuntamento conclusivo che sarà arricchito da una nuova creazione firmata da Garrett Smith.

La Stagione Lirica

Sabato 6 dicembre 2025 si alza il sipario sulla Stagione 2025/2026 con Medea, operadi Luigi Cherubini su libretto di François-Benoît Hoffmann e proposta nella versione italiana di Carlo Zangarini: una nuova produzione del Teatro di San Carlo per la regia di Mario Martone.

Sarà Riccardo Frizza a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo, quest’ultimo preparato da Fabrizio Cassi.

Firma le scene Carmine Guarino. Le luci sono di Pasquale Mari.

Sondra Radvanovsky, già acclamata alla Metropolitan Opera per la sua straordinaria interpretazione, darà voce e volto per la prima volta in Italia alla terribile maga assetata di vendetta. La affiancano Francesco Meli nel ruolo di Giasone, il marito argonauta, e Anita Rachvelishvili in quello di Neris, sua confidente. Creonte, padre di Medea, sarà Giorgi Manoshvili. Tre ex-Allieve dell’Accademia del Teatro di San Carlo completano il cast vocale: Désirée Giove sarà Glauce, sua rivale in amore, affiancata dalle ancelle Maria Knihnytska e Anastasia Sagaidak.

Mercoledì 3 dicembre precedel’Inaugurazione un’anteprima riservata al pubblico Under 30, che conferma l’impegno del Teatro nel dialogo con le nuove generazioni. Quattro il totale delle repliche, fino a martedì 16 dicembre.

Prima esecuzione assoluta per l’unica opera lirica scritta da Ennio Morricone, edita da SZ Sugar: Partenope, “Musica per la sirena di Napoli” su libretto di Guido Barbieri e Sandro Cappelletto, sarà in scena venerdì 12 e domenica 14 dicembre in un atto unico affidato alla visione contemporanea di Vanessa Beecroft che per il San Carlo firmerà una regia inedita.

Sul podio Riccardo Frizza, alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo, quest’ultimo preparato da Fabrizio Cassi. La storia del mito fondativo di Napoli vedrà in scena due Partenope, Jessica Pratt e Maria Agresta. Francesco Demuro interpreta Melanio, Désirée Giove Persefone. La voce narrante sarà quella di Mimmo Borrelli.

L’opera si inserisce nel programma di “Napoli millenaria”, la rassegnache celebra i 2500 anni dalla fondazione di Napoli.

I due prossimi titoli in cartellone sono due capolavori verdiani agli estremi del catalogo, specchio di stagioni opposte dell’arco espressivo e drammaturgico del compositore. Domenica 18 gennaio 2026, e fino a sabato 31, sarà in scena Nabucco, l’opera che consacrò il giovane Verdi. Produzione dell’Opernhaus Zürich, lo spettacolo segna il debutto a Napoli del regista Andreas Homoki. La direzione dell’Orchestra e del Coro del Teatro di San Carlo è affidata a Riccardo Frizza.

Le scene sono di Wolfgang Gussmann, che firma anche i costumi con Susana Mendoza. Le luci sono di Franck Evin.

Impegnato nel ruolo del titolo sarà Ludovic Tézier, con Marina Rebeka nelle vesti di Abigaille e Michele Pertusi in quelle di Zaccaria. Piero Pretti sarà Ismaele, Cassandre Berthon Fenena. Completano il cast Lorenzo Mazzucchelli (Il gran Sacerdote di Belo), l’ex Allievo dell’Accademia Francesco Domenico Doto (Abdallo) e Caterina Marchesini (Anna).

All’impeto drammatico degli esordi risponde la leggerezza sapiente e beffarda di Falstaff, l’ultima opera di Giuseppe Verdi, che sarà in scena da domenica 15 fino a martedì 24 febbraio nell’allestimento del Teatro Real di Madrid in coproduzione con La Monnaie / De Munt, l’Opéra National de Bordeaux e Tokyo Nikikai Opera Foundation.

La regia è di Laurent Pelly, al suo debutto al Teatro di San Carlo, mentre sarà Marco Armiliato a dirigere Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo.

Le scene di Barbara de Limburg si combinano con i costumi a firma dello stesso Pelly. Le luci sono di Joël Adam.

Sir John Falstaffavràvolto e voce di Luca Salsi, con Andrzej Filończyk nel ruolo di Ford e Francesco Demuro in quello di Fenton. Il quartetto femminile vede Maria Agresta interpretare Alice Ford, Anita Rachvelishvili Mrs. Quickly, Désirée Giove, già Allieva dell’Accademia di Canto, Nannetta e Caterina Piva Meg Page. Completano Gregory Bonfatti (Dott. Cajus), Enrico Casari (Bardolfo) e Piotr Micinski (Pistola).

La Stagione prosegue con Lucia di Lammermoor, il capolavoro che Gaetano Donizetti compose per il Lirico di Napoli. Torna, da mercoledì 11 a martedì 24 marzo, nella produzione sancarliana con la regia di Gianni Amelio, le scene di Nicola Rubertelli, i costumi di Maurizio Millenotti e le luci di Pasquale Mari. Dirige, in questa occasione, Francesco Lanzillotta. Impegnata l’Orchestra del Teatro di San Carlo, insieme al Coro preparato da Fabrizio Cassi e il Balletto diretto da Clotilde Vayer.

Interpreta Lucia, eroina sospesa tra innocenza e follia, Rosa Feola, con René Barbera al suo fianco nel ruolo di Edgardo. Mattia Olivieri sarà Enrico, mentre Alexander Köpeczi Raimondo. Tra gli ex-Allievi dell’Accademia di Canto vi saranno Sun Tianxuefei (Arturo), Sayumi Kaneko (Alisa) e Francesco Domenico Doto (Normanno).

È la volta de La bohème di Giacomo Puccini,in scena da mercoledì 8 a martedì 14 aprile. Firma la regia Bárbara Lluch, per la prima volta al Lirico di Napoli. Sarà, invece, il Direttore Musicale Dan Ettinger a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo insieme al Coro di Voci Bianche preparato da Stefania Rinaldi.

Le scene e i costumi sono rispettivamente di Alfons Flores e Clara Peluffo Valentini, con le luci di Urs Schönebaum. Mar Flores Flo cura il video, Merce Grané la coreografia.

Un doppio cast darà voce alle tensioni e alle tenerezze dell’universo bohémien, alternandosi nelle due coppie protagoniste. Nelle repliche dell’8, 10 e 12 aprile Pretty Yende e Kang Wang interpreteranno Mimì e Rodolfo, tra fragile purezza e fervore giovanile. Marina Monzó e Artur Ruciński saranno Musetta e Marcello, coppia vivace e contrastata.

Nelle date del 9, 11 e 14 aprile, invece, Mimì e Rodolfoavranno voce e volto di Elsa Dreisig e René Barbera,Musetta e Marcello quelli di Maria Knihnytska e Liam James Karai. Alessio Arduini sarà Schaunard, Gianluca Buratto Colline.

Mancava dal 2007 Werther di Jules Massenet,ritratto struggente dell’inquietudine romantica. Torna mercoledì 20 maggio, e fino a martedì 26, nella produzione dell’Oper Frankfurt con la regia di Willy Decker, le scene e i costumi di Wolfgang Gussmann e le luci di Joachim Klein. Lorenzo Passerini dirige l’Orchestra e il Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo, quest’ultimo preparato da Stefania Rinaldi.

Si alterneranno nel ruolo del titolo Jonas Kaufmann (20 e 22 maggio) e Francesco Demuro (24 e 26 maggio) con Caterina Piva a interpretare Charlotte. Lodovico Filippo Ravizza sarà Albert. Nel cast vocale, ancora Sergio Vitale (Le Bailli) e Désirée Giove (Sophie), Roberto Covatta (Schmidt) e Maurizio Bove (Johann), nonché i due Artisti del Coro Vasco Maria Vagnoli (Brühlmann) e Sabrina Vitolo (Käthchen).

Davide Livermore firma la regia di Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea nell’allestimento dell’Opéra de Monte-Carlo in coproduzione con l’Opéra de Saint-Étienne e l’Opéra de Marseille. Sarà Pinchas Steinberg a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo nelle quattro repliche, da domenica 14 a sabato 20 giugno.

Le scene di Giò Forma si uniscono ai costumi di Gianluca Falaschi. Le luci sono di Nicolas Bovey, la coreografia di Eugénie Andrin.

Protagonista sarà Aleksandra Kurzak con Brian Jagde nel ruolo di Maurizio. La principessa e il principe di Bouillon avranno voce e volto di Elīna Garanča e Antonio Di Matteo. Pietro Spagnoli è Michonnet. Completano il cast Paweł Horodyski (Quinault) e Matteo Macchioni (Poisson), Chiara Polese (Jouvenot) e Monica Bacelli (Dangeville), Roberto Covatta (L’abate di Chazeuil) e Salvatore De Crescenzo (Un maggiordomo).

Secondo titolo in cartellone di Giacomo Puccini è Turandot. Torna da domenica 5 a mercoledì 15 luglio l’allestimento del Teatro di San Carlo che ha inaugurato la Stagione 2023-24 con la regia di Vasily Barkhatov. In questa occasione sarà Vincenzo Milletarì a dirigere l’Orchestra, il Coro e il Coro di Voci Bianche del Lirico di Napoli.

Le scene sono di Zinovy Margolin, i costumi di Galya Solodovnikova, le luci di Alexander Sivaev. Firma la coreografia Dina Khuseyn.

Un cast internazionale vede in primo piano Anna Pirozzi affrontare il ruolo della principessa Turandot con, al suo fianco, Brian Jagde nei panni del principe Calaf e Pretty Yende in quelli di Liù.

In alternanza con il cast principale ci saranno invece, nelle recite del 7, 10, 12 e 15 luglio, Inara Kozlovskaya (Turandot), Angelo Villari (Calaf) e Hasmik Torosyan (Liù).

Completano Raúl Giménez (Imperatore Altoum), Alexander Vinogradov (Timur), Gianluca Failla (Ping), Matteo Macchioni (Pang), Francesco Pittari (Pong), Hae Kang (Un mandarino).

La Stagione d’Opera riprende dopo la pausa estiva con un’unica data per Aida di Giuseppe Verdi, domenica 6 settembre. L’opera, proposta in forma di concerto, vedrà Riccardo Frizza dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo.

Si riuniranno in palcoscenico alcune tra le più grandi voci della lirica contemporanea: Anna Netrebko sarà la principessa protagonista con Jonas Kaufmann nel ruolo di Radamès. Elizabeth DeShong interpreta Amneris, Luca Salsi Amonasro, Alexander Köpeczi Ramfis. Completano il cast vocale Andrea Pellegrini (Il re d’Egitto) e due ex-Allievi dell’Accademia di Canto: Désirée Giove (Una sacerdotessa) e Sun Tianxuefei (Un messaggero).

Coproduzione internazionale tra il Teatro di San Carlo con il Teatro Real di Madrid, l’Oper Frankfurt e il Grand Teatre del Liceu di Barcellona è Mitridate, re di Ponto. L’opera verrà rappresentata per la prima volta al Lirico di Napoli giovedì 24 settembre con quattro repliche fino a giovedì 1 ottobre.

È ancora Riccardo Frizza a salire sul podio per dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo. Firma la regia Claus Guth. Le scene sono di Christian Schmidt, i costumi di Ursula Kudrna, le luci di Olaf Winter. Sommer Ulrickson cura la coreografia.

Un cast di specialisti del repertorio settecentesco e mozartiano dà corpo all’impervia scrittura vocale dell’opera. Giovanni Sala darà voce e volto al re di Ponto, ultimo baluardo all’espansione romana in Oriente. Aspasia sarà interpretata da Sara Blanch, mentre Sifare, figlio fedele del re, avrà la voce di Mariangela Sicilia. Franco Fagioli sarà Farnace, fratello rivale e figura ambigua. Ismene, a lui promessa, sarà Giuliana Gianfaldoni. Completano il cast Alasdair Kent (Marzio) e Agustín Pennino (Arbate).

Incursione nel Barocco di Georg Friedrich Händel con Alcina. Verrà presentata in forma di concerto venerdì 9 e domenica 11 ottobre sotto la direzione di Iván López-Reynoso alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo.

Protagonista Lisette Oropesa con Franco Fagioli nel ruolo di Ruggiero e Varduhi Abrahamyan inquello diBradamante. Erin Morley è Morgana e, a completare il cast, sono tre ex-Allievi dell’Accademia di Canto: Sun Tianxuefei (Oronte), Sayumi Kaneko (Oberto), Yunho Eric Kim (Melisso).

Chiude la Stagione d’Opera 2025-26 La Cenerentola di Gioachino Rossini, in scena da martedì 20 a martedì 27 ottobre. Altra coproduzione internazionale per il Teatro di San Carlo, questa volta con la Semperoper Dresden, con Damiano Michieletto a firmare la regia. La direzione è affidata a Speranza Scappucci alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo.

Le scene sono di Paolo Fantin, i costumi di Agostino Cavalca, le luci di Alessandro Carletti. Firma la drammaturgia Juliane Schunke. La coreografia è a cura di Chiara Vecchi.

Un doppio cast si alternerà nei ruoli principali. Nelle recite del 20, 23 e 27 ottobre Aigul Akhmetshina sarà Angelina e Jack Swanson Don Ramiro. Il 21 e il 25 ottobre, invece, i due protagonisti avranno la voce e il volto di Aleksandra Meteleva e Dave Monaco. E ancora nel cast vocale Florian Sempey (Dandini), Giulio Mastrototaro (Don Magnifico) Gianluca Margheri (Alidoro). Completano gli ex-Allievi dell’Accademia di Canto Laura Ulloa (Clorinda) e Sayumi Kaneko (Tisbe).

La Stagione di Danza

L’apertura della Stagione di Danza, che vede protagonisti le Étoiles, i Solisti e il Balletto del Teatro di San Carlo diretto da Clotilde Vayer, è fissata per sabato 20 dicembre 2025.In scena il tradizionale balletto delle feste natalizie: Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella coreografia firmata da Simone Valastro, una rilettura che mantiene l’impianto narrativo originale, ma introduce elementi coreografici innovativi che enfatizzano la dimensione onirica e il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Si alternano sul podio Jonathan Darlington (20, 23, 27, 28, 30 dicembre) e Maurizio Agostini (2, 3 e 4gennaio) per dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo. La produzione del Massimo napoletano coinvolgerà la Scuola di Ballo e il Coro di Voci Bianche diretto da Stefania Rinaldi. Le scene di Nicola Rubertelli dialogano in scena con i costumi di Giusi Giustino. Firma le luci Valerio Tiberi, il video è di Alessandro Papa. Non mancheranno, inoltre, le matinée dedicate alle famiglie.

Il genio di George Balanchine, uno dei grandi maestri del ventesimo secolo, verrà celebrato con unprogramma dedicato, in scena dal 28 aprile al 3 maggio. La soirée si compone di tre creazioni: Serenade, su musica di Pëtr Ilʼič Čajkovskij, la cui coreografia verrà ripresa da Sandra Jennings; Le fils prodigue di Sergej Prokofʼev ripresa da Paul Boss; in chiusura Symphony in C su musica di Georges Bizet. A dirigere l’Orchestra del Lirico di Napoli sarà Paul Connelly.

Nuova produzione del Teatro di San Carlo per un’opera cardine del balletto tardo-romantico: Coppélia di Léo Delibes sarà in scena da sabato 25 a venerdì 31 luglio nella coreografia di Charles Jude con le scene di Giulio Achilli, i costumi di Philippe Binot e le luci di François Saint-Cyr. È Philippe Béran a dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo.

La Stagione di Danza si conclude con Boléro, in scena da giovedì 5 a martedì 10 novembre. Il trittico prende il nome dal cuore della serata: l’omonima opera di Maurice Ravel nella coreografiadi Maurice Béjart, rito scenico carico di tensione collettiva e sensualità crescente. Aprirà una nuova creazione di Garrett Smith, coreografo contemporaneo di rilievo internazionale che ha creato opere, tra gli altri, per il Balletto Bol’šoj e il Balletto Mariinskij, lo Houston Ballet e il New York City Ballet, l’Opéra National de Bordeaux e il Teatro alla Scala.

In chiusura Three Preludes di Sergej Rachmaninov nella coreografia di Ben Stevenson, composizione neoclassica che racchiude una storia d’amore in una narrazione essenziale, carica di eleganza e sentimento. Sul podio Jonathan Darlington per dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo.

La Stagione di Concerti

Sono diciotto gli appuntamenti che compongono la Stagione di Concerti: quindici vedranno in primo piano l’Orchestra del Teatro di San Carlo.

Inaugurazione martedì 18 novembre con il Direttore Musicale Dan Ettinger alla guida dell’Orchestrae di Asmik Grigorian come solista. Un percorso che si snoda tra desiderio, potere e solitudine in pagine che hanno, come protagoniste, figure femminili di grande complessità. Dall’Ouverture dei Meistersinger von Nürnberg di Richard Wagner, si prosegue con le eroine di Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi: Cio-Cio-San con “Un bel dì vedremo”, Manon Lescaut con “Sola, perduta e abbandonata”, Lady Macbeth con “Vieni, t’affretta”. In chiusura Salome di Richard Strauss, nella scena finale che fonde eros e morte: “Ah! du wolltest mich nicht deinen Mund küssen lasse”.

Due serate con il Coro del Teatro di San Carlo per riscoprire il calore del canto natalizio: giovedì 4 e martedì 17 dicembre il Concerto di Natale vedrà protagonisti la compagine diretta da Fabrizio Cassi con Vincenzo Caruso al pianoforte. Proporranno un viaggio attraverso i Christmas Carols di varie parti del mondo.

È la volta di Riccardo Frizza, che sabato 24 gennaio sarà sul podio per dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo e il pianista Federico Colli. Tra slancio romantico e apertura all’orizzonte americano, il programma si snoda tra Les préludes, S. 97 di Franz Liszt, il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra, op. 54 di Robert Schumann per concludersi con la Sinfonia n. 9 in mi minore “Dal nuovo mondo”, op. 95 di Antonín Dvořák.

Torna Ingo Metzmacher al Teatro di San Carlo: domenica 1 febbraio dirige l’Orchestrain un itinerario musicale tra Germania, Napoli e Vienna: si apre con La selva incantata di Hans Werner Henze, compositore tedesco del secondo Novecento, seguito dalle Fünf neapolitanische Lieder, raffinato omaggio a melodie popolari partenopee. Baritono solista sarà Matthias Goerne. In chiusura, la Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 73 di Johannes Brahms.

È dedicato a Ludwig van Beethoven il successivo concerto: sabato 21 febbraio il direttore Karel Mark Chichon e il pianista Rudolf Buchbinder eseguiranno, insieme all’Orchestra di casa, il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore “Imperatore”, op. 73. Nella seconda parte, la Sinfonia n. 5 in do minore, op. 67.

Due appuntamenti per onorare la memoria di Roberto De Simone: venerdì 27 e sabato 28 febbraio Nicola Luisotti sarà sul podio del Teatro di San Carlo per il Requiem di Giuseppe Verdi. Insieme all’Orchestra e il Coro del Lirico di Napoli, vi saranno i solisti Pretty Yende, Elīna Garanča, Pene Pati e John Relyea.

Fabio Luisi sarà impegnato in due diversi concerti. Sabato 14 marzo, con il pianista Alessandro Taverna, propone il Concerto n. 21 in do maggiore, K. 467 di Wolfgang Amadeus Mozart e, a seguire, la Sinfonia n. 8 in fa maggiore, op. 93 di Ludwig van Beethoven.

Mozartiana è anche l’apertura del concerto di domenica 22 marzo, con la Sinfonia n. 35 in re maggiore “Haffner”, K. 385. Si contrappone all’equilibrio formale del genio di Salisburgo la complessità poetica di Gustav Mahler: nella seconda parte, insieme al soprano Marina Monzó, verrà proposta la Sinfonia n. 4 in sol maggiore.

Martedì 7 aprile si prosegue con il recital di Aigul Akhmetshina: un viaggio vocale attraverso epoche, stili e lingue diverse, dalla tradizione operistica europea al repertorio moderno e contemporaneo. La accompagna al pianoforte Jonathan Papp in un programma che spazia da arie di Rossini, Donizetti e Verdi, alle pagine meno frequentate di Borodin e Rimskij-Korsakov, fino a brani del Novecento. Punta di diamante sarà la prima esecuzione mondiale di “Mujer fatal”, che Elena Roussanova ha composto appositamente per la cantante.

Un evento di straordinario rilievo vede unirsi la direzione di Gustavo Dudamel alla visione artistica di Marina Abramović, una nuova produzione del Teatro di San Carlo in sinergia con la New York Philharmonic. Sono due le date, sabato 18 e domenica 19 aprile, insiemeall’Orchestra del Lirico di Napoli. Due capolavori del repertorio del Novecento, Histoire du Soldat di Igor Stravinskij ed El amor brujo di Manuel de Falla, si intrecciano in un allestimento originale che vedrà Marina Abramović, radicale innovatrice della performance art contemporanea, firmare una regia inedita per il Lirico di Napoli: un passo significativo nel dialogo tra tradizione musicale e sperimentazione artistica.

Nuovo appuntamentoper Riccardo Frizza. Insieme al violino solista Anna Tifu proporranno un capolavoro del repertorio romantico, il Concerto in mi minore, op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy. In apertura e in chiusura di concerto, Ernst von Dohnányi, con i Minuti sinfonici, op. 36,e Richard Strauss, con “Aus Italien”, Fantasia sinfonica in sol maggiore, op. 16.

Torna Michele Mariotti sul podio del Teatro di San Carlo per dirigere l’Orchestra di casa. Il programma accosta due Sinfonie ispirate alla natura e ai paesaggi: la Sinfonia n. 6 in fa maggiore “Pastorale”, op. 68 di Ludwig van Beethoven, manifesto del legame tra musica e ambiente naturale, e la Sinfonia n. 3 in la minore “Scozzese”, op. 56 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, che riflette i suggestivi scenari della Scozia.

Sondra Radvanovsky e Freddie De Tommaso sono i protagonisti d’eccezione del concerto di domenica 21 giugno, con la direzione Giacomo Sagripanti alla guida della compagine orchestrale sancarliana. Il programma propone un percorso attraverso alcune delle pagine più intense e famose del melodramma italiano, firmate da compositori quali Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e Umberto Giordano.

Un’altra straordinaria coppia è quella dell’appuntamento di venerdì 17 luglio: Jonas Kaufmann e Ludovic Tézier proporranno i più famosi duetti tratti da opere di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Amilcare Ponchielli. A dirigere l’Orchestra del San Carlo è Jochen Rieder.

Il ritorno del Direttore Musicale Dan Ettinger, venerdì 11 settembre, segna la ripresa della Stagione Sinfonica dopo la pausa estiva. In programma, la Sinfonia n. 7 in mi maggiore di Anton Bruckner.

L’ultimo appuntamento della Stagione di Concerti per Riccardo Frizza, domenica 27 settembre, lo vede accostato a uno dei più grandi virtuosi al mondo: il violinista Leonidas Kavakos. Il programma si apre con l’ouverture di Ruslan e Ljudmila di Michail Glinka, pietra miliare del repertorio russo. Al centro, il Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, autentico capolavoro per virtuosismo e intensità espressiva. In chiusura, la Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore, op. 70 di Dmitrij Šostakovič.

Nuovo recital venerdì 2 ottobre, questa volta con Anita Rachvelishvili come protagonista e, al pianoforte, Vincenzo Scalera: un viaggio che attraversa l’ampio spettro della canzone da concerto e dell’aria d’opera. Dalla Russia di Čajkovskij e Rachmaninov si passa alle suggestioni della musica georgiana e spagnola con Taktakishvili e de Falla fino alle più celebri e amate arie di Francesco Paolo Tosti. La seconda parte si concentra sulle grandi voci del melodramma europeo, con pagine di Giuseppe Verdi, Camille Saint-Saëns, Georges Bizet e Francesco Cilea.

La Stagione di Concerti chiude sabato 24 ottobre con una preziosa immersione nel giovane Verdi. In primo piano il Coro del Teatro di San Carlo diretto da Fabrizio Cassi con, al loro fianco, l’Orchestra di casa. Il percorso proposto, che si avvale della revisione critica di Dino Rizzo, valorizza sinfonie e pagine sacre inedite o poco frequentate: la Sinfonia in do maggiore e in sol minore, i Tantum ergo per tenore e basso con orchestra fino alla Messa per soli, coro e orchestra.

Il Festival Pianistico

Torna il Festival Pianistico, ora alla sua V edizione, con quattro appuntamenti che, per quest’anno, si estenderanno lungo l’intera Stagione 2025-2026.

L’apertura, mercoledì 21 gennaio, è affidata a Beatrice Rana, interprete di consolidata esperienza e fine sensibilità musicale. Il programma si incentra sul repertorio pianistico del Novecento, partendo dall’atmosfera drammatica di Prokof’ev con selezioni da Romeo e Giulietta, per poi esplorare la raffinatezza impressionista dei Douze Études dal Livre II, L. 143 di Claude Debussy. Si prosegue con Lo schiaccianoci di Pëtr Ilʼič Čajkovskij nella Suite per pianoforte arrangiata da Mikhail Pletnev prima di chiudere con la Sonata n. 6 in la maggiore, op. 82 di Sergej Prokof’ev.

Protagonista dell’appuntamento di martedì 10 marzo è Seong-Jin Cho, così acclamato sul Wall Street Journal: “Cho è un maestro. Ha mostrato un’impressionante varietà di colori tonali e una tecnica notevole, eseguita con sbalorditiva eleganza. Aveva qualcosa da dire e lo ha comunicato bene”. Propone un programma che attraversa più di due secoli di musica per pianoforte, dalla Partita n. 1 in si bemolle maggiore, BWV di Johann Sebastian Bach alla modernità della Suite per pianoforte, op. 25 di Arnold Schönberg. Si passa poi per il lirismo della “Faschingsschwank aus Wien” di Robert Schumann e la raffinata varietà di una ricca selezione di valzer di Fryderyk Chopin.

Giovedì 29 marzo sarà la volta di Hélène Grimaud, un’altra grande protagonista della scena pianistica internazionale. Il programma intreccia tre grandi snodi della scrittura pianistica: l’ultimo Beethoven, con la Sonata n. 30 in mi maggiore, op. 109, il Brahms crepuscolare delle raccolte tarde con i Tre intermezzi, op. 117 e le Sette fantasie, op. 116. In chiusura, l’omaggio bachiano nella celebre trascrizione di Ferruccio Busoni della Chaconne dalla Partita n. 2 in re minore, BWV 1004.

Chiude il Festival Yunchan Lim, giovane talento che si è rapidamente imposto sulla scena mondiale. Il suo recital, in programma lunedì 12 ottobre, è interamente dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart. Lim eseguirà le Sonate n. 1 in do maggiore, K 279, la n. 2 in fa maggiore, K 280, la n. 3 in si bemolle maggiore, K 281 e la n. 4 in mi bemolle maggiore, K 282.

Stagione di Musica da Camera 

con i Professori d’Orchestra del Teatro di San Carlo

La Stagione di Musica da Camera giunge alla sua quinta edizione: anche quest’anno i Professori d’Orchestra del Teatro di San Carlo saranno protagonisti di un nuovo ciclo di concerti dedicato alla Musica da Camera che li vedrà impegnati in diverse formazioni. Un totale di undici appuntamenti una domenica al mese, da novembre 2025 a ottobre 2026.

TCBO: CON COSÌ FAN TUTTE SI CHIUDE LA TRILOGIA ITALIANA RILETTA DA TALEVI E DIRETTA DA DENDIEVEL

La nuova produzione in prima assoluta del dramma giocoso di Mozart e Da Ponte vede protagonisti Mariangela Sicilia, Francesca Di Sauro, Marco Ciaponi, Vito Priante, Giulia Mazzola e Nahuel Di Pierro

Da domenica 25 maggio alle 18.00 e in replica fino al 1° giugno al Comunale Nouveau

Dopo Le nozze di Figaro del 2023, dove modernità e passato si specchiavano svelando quanto poco sia cambiato nelle passioni umane, e Don Giovanni del 2024, in cui il protagonista era un eterno seduttore “a spasso nel tempo”, un nuovo allestimento in prima assoluta di Così fan tutte ambientato negli anni Sessanta del Novecento chiude il ciclo della Trilogia Mozart/Da Ponte che il TCBO ha affidato al regista Alessandro Talevi e al direttore d’orchestra Martijn Dendievel.

Il dramma giocoso in due atti K 588 è in scena da domenica 25 maggio alle 18.00 al Comunale Nouveau, e in replica fino al 1° giugno.

«In questa produzione il punto di partenza è il concetto già esposto nelle opere precedenti: un percorso che interseca le epoche. – commenta il regista italo-sudafricano, vincitore nel 2007 dell’European Opera-Directing Prize – In Così fan tutte la visione diventa più sottile: l’idea di usare e sfruttare le filosofie di epoche diverse è evidente, ma si tratta di un periodo storico a noi più prossimo. Ho voluto infatti trasportare l’ambientazione negli anni Sessanta del Novecento, quando il mondo si trovava sul bordo di un grande cambiamento che avrebbe rivoluzionato gli atteggiamenti morali e di conseguenza la società: il grande cambiamento, evidente se paragoniamo gli inizi e la fine dei Sessanta, si lega a questa idea di un percorso trasformativo compiuto dalle due coppie di ragazzi [Fiordiligi e Guglielmo, e Dorabella e Ferrando] verso l’esplorazione di un’altra morale; più che di infedeltà nuda e cruda parlerei dell’apertura mentale verso una visione relazionale diversa».

Sul palco cantano il soprano Mariangela Sicilia, recente vincitrice del 44° “Premio Abbiati”, e il mezzosoprano Francesca Di Sauro, che interpretano rispettivamente Fiordiligi e Dorabella, il tenore Marco Ciaponi e il baritono Vito Priante nei panni di Ferrando e Guglielmo, il soprano Giulia Mazzola e il basso Nahuel Di Pierro come Despina e Don Alfonso. Nell’altro cast, nelle date del 27 e 30 maggio, troviamo invece Karen Gardeazabal, Angela Schisano, Francesco Castoro, Francesco Salvadori, Silvia Spessot e Davide Giangregorio. 

Il personaggio del filosofo Don Alfonso, che ordisce i travestimenti e gli scambi di coppia, è immaginato da Talevi quasi come «un guru dell’epoca: un ricchissimo mecenate, un intellettuale, dotato di una visione molto moderna che si prefigge lo scopo di insegnare qualcosa a questi ragazzi», ispirandosi anche a un romanzo di John Fowles, Il mago, ambientato su un’isola greca.

Premiato con il Deutscher Dirigentenpreis 2021, il giovane direttore belga Dendievel guida l’Orchestra e il Coro – preparato da Gea Garatti Ansini – del Teatro Comunale di Bologna. I costumi dello spettacolo sono curati da Stefania Scaraggi, le luci sono di Teresa Nagel e i video di Marco Grassivaro. Maestro al Fortepiano è Nicoletta Mezzini.

Ultimo frutto nato dalla collaborazione tra Wolfgang Amadeus Mozart e il librettista Lorenzo Da Ponte nel 1790, Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti si concentra sulla scoperta di sé. Travestimenti, inganni, scambi di coppia e smascheramenti portano al finale ambiguo, crudo e cinico della commedia, con la morale: «Fortunato l’uom che prende / ogni cosa pel buon verso / e fra i casi e le vicende / da ragion guidar si fa».

Presenting partner di Così fan tutte è Rekeep. «Sostenere l’arte e la cultura è, per noi, è un gesto di vicinanza al territorio e parte integrante della nostra responsabilità sociale d’impresa. – commenta Claudio Levorato, presidente di Rekeep – Per questo siamo anche quest’anno a fianco del Teatro Comunale come presenting partner di questo nuovo allestimento di Così fan tutte. Crediamo che sostenere una istituzione culturale simbolo della nostra città significhi prendersi cura della comunità, garantendo spazi in cui bellezza, storia e creatività possano continuare a parlare al presente».

Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

I biglietti – da 20 a 130 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Info: https://www.tcbo.it/eventi/cosi-fan-tutte/

ALCINA DI HÄNDEL PER LA PRIMA VOLTA ALL’OPERA DI ROMA

Con la direzione di Rinaldo Alessandrini e la regia di Pierre Audi

Protagonisti Mariangela Sicilia, Carlo Vistoli, Mary Bevan e Caterina Piva

Martedì 18 marzo alle 19.00 la prima, anche in diretta su Radio3 Rai

Dopo il successo di Giulio Cesare in Egitto della stagione 2022/2023, anche quest’anno il cartellone ospita un capolavoro barocco: Alcina di Händel. A 290 anni dalla sua prima assoluta, al Covent Garden di Londra, l’opera più famosa del compositore tedesco naturalizzato inglese viene rappresentata per la prima volta al Costanzi, dal 18 al 26 marzo. Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma sale Rinaldo Alessandrini, che aveva diretto il Giulio Cesare nel 2023. Il Coro è diretto da Ciro Visco.

Il nuovo allestimento è una collaborazione con De Nationale Opera, dove ha debuttato nel 2015, quando il suo regista, Pierre Audi, ne era direttore artistico. Il pluripremiato regista libanese torna così all’Opera di Roma, dove ha già firmato Pelléas et Mélisande con le scene di Anish Kapoor nel 2009 e un memorabile Tristan und Isolde, opera inaugurale della stagione 2016/17. In questo spettacolo, nato già nel 2000 per il teatrino del palazzo reale di Drottningholm, vicino Stoccarda, Audi immerge la vicenda del libretto di autore ignoto adattato da L’isola di Alcina di Riccardo Broschi, basato sull’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, in un’ambientazione elegantemente essenziale, dove le scene minimali e i costumi di Patrick Kinmonth rimandano a un Settecento raffinato e le suggestive luci di Matthew Richardson esaltano una regia che mette in primo piano la gestualità degli interpreti. I protagonisti sono il soprano Mariangela Sicilia, Premio Abbiati 2025 ‘miglior cantante del 2024’, e il controtenore Carlo Vistoli, Premio Abbiati 2024 proprio per il Giulio Cesare romano, che tornano insieme sul palco della Fondazione Capitolina dopo lo straordinario successo ottenuto con l’Orfeo ed Euridice di Gluck del 2019, interpretando Alcina e Ruggiero. Quest’ultimo, nelle repliche del 21 e 26 marzo, è interpretato da Tamar Ugrekhelidze. Completano il cast Caterina Piva, nel ruolo en travesti di Bradamante/Ricciardo, Anthony Gregory in quello di Oronte, Mary Bevan che interpreta Morgana, sorella di Alcina, e infine Silvia Frigato (Oberto) e Francesco Salvadori (Melisso).

Sull’isola magica di Alcina si ritrovano e agiscono diversi personaggi, alcuni spinti dalla volontà di ritrovare affetti perduti, ovvero eroi vittime della maga che li ha trasformati in animali o elementi naturali, altri in preda all’amore, anche se non corrisposto. L’intreccio di relazioni si risolve di pari passo con il lento e progressivo crollo del mondo magico di Alcina. Mentre lei piange il suo perduto potere, gli eroi tornano alle fattezze primitive.

Dopo la prima rappresentazione, martedì 18 marzo alle ore 19.00, in diretta su Rai Radio3Alcina di Händel, diretta da Rinaldo Alessandrini con la regia di Pierre Audi, torna in scena venerdì 21 (ore 18.00), domenica 23 (ore 16.30), martedì 25 (ore 19.00) e mercoledì 26 marzo (ore 19.00).

Info: operaroma.it

Biglietti: https://www.operaroma.it/spettacoli/alcina/ e al Botteghino dell’Opera di Roma

VOLTI DEL POTERE – STAGIONE 2024/2025 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Alcina

Musica Georg Friedrich Händel

Dramma musicale in tre atti

Libretto di autore ignoto da L’isola di Alcina di Antonio Fanzaglia

musicato da Riccardo Broschi (da Ludovico Ariosto)

Direttore Rinaldo Alessandrini

Regia Pierre Audi

Maestro del Coro Ciro Visco

Scene e Costumi Patrick Kinmonth

Luci Matthew Richardson

PERSONAGGI e INTERPRETI

Alcina Mariangela Sicilia

Ruggiero Carlo Vistoli (18, 23 e 25 marzo) / Tamar Ugrekhelidze (21 e 26 marzo)

Bradamante Caterina Piva

Oronte Anthony Gregory

Morgana Mary Bevan

Oberto Silvia Frigato

Melisso Francesco Salvadori

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

Nuovo allestimento Teatro dell’Opera di Roma

in collaborazione con De Nationale Opera, Amsterdam

TEATRO COSTANZI

PRIMA RAPPRESENTAZIONE

martedì 18 marzo, ore 19.00 in diretta su Rai Radio3

REPLICHE

venerdì 21 marzo, ore 18.00

domenica 23 marzo, ore 16.30

martedì 25 marzo, ore 19.00

mercoledì 26 marzo, ore 19.00

ALCINA DI HÄNDEL PER LA PRIMA VOLTA ALL’OPERA DI ROMA

Con la direzione di Rinaldo Alessandrini e la regia di Pierre Audi

Protagonisti Mariangela Sicilia, Carlo Vistoli, Mary Bevan e Caterina Piva

Martedì 18 marzo alle 19.00 la prima, anche in diretta su Radio3 Rai

Dopo il successo di Giulio Cesare in Egitto della stagione 2022/2023, anche quest’anno il cartellone ospita un capolavoro barocco: Alcina di Händel. A 290 anni dalla sua prima assoluta, al Covent Garden di Londra, l’opera più famosa del compositore tedesco naturalizzato inglese viene rappresentata per la prima volta al Costanzi, dal 18 al 26 marzo. Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma sale Rinaldo Alessandrini, che aveva diretto il Giulio Cesare nel 2023. Il Coro è diretto da Ciro Visco.

Il nuovo allestimento, in collaborazione con De Nationale Opera, ha debuttato proprio nel teatro di Amsterdam nel 2015 con la regia di Pierre Audi, allora direttore artistico del Lirico della capitale olandese. Il pluripremiato regista libanese torna così all’Opera di Roma, dove ha già firmato Pelléas et Mélisande con le scene di Anish Kapoor nel 2009 e un memorabile Tristan und Isolde, opera inaugurale della stagione 2016/17. Audi immerge la vicenda del libretto di autore ignoto adattato da L’isola di Alcina di Riccardo Broschi, basato sull’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, in un’ambientazione elegantemente essenziale, dove le scene minimali e i costumi di Patrick Kinmonth rimandano a un Settecento raffinato e le suggestive luci di Matthew Richardson esaltano una regia che mette in primo piano la gestualità degli interpreti. I protagonisti sono il soprano Mariangela Sicilia, Premio Abbiati 2025 ‘miglior cantante del 2024’, e il controtenore Carlo Vistoli, Premio Abbiati 2024 proprio per il Giulio Cesare romano, che tornano insieme sul palco della Fondazione Capitolina dopo lo straordinario successo ottenuto con l’Orfeo ed Euridice di Gluck del 2019, interpretando Alcina e Ruggiero. Quest’ultimo, nelle repliche del 21 e 26 marzo, è interpretato da Tamar Ugrekhelidze. Completano il cast Caterina Piva, nel ruolo en travesti di Bradamante/Ricciardo, Anthony Gregory in quello di Oronte, Mary Bevan che interpreta Morgana, sorella di Alcina, e infine Silvia Frigato (Oberto) e Francesco Salvadori (Melisso).

Sull’isola magica di Alcina si ritrovano e agiscono diversi personaggi, alcuni spinti dalla volontà di ritrovare affetti perduti, ovvero eroi vittime della maga che li ha trasformati in animali o elementi naturali, altri in preda all’amore, anche se non corrisposto. L’intreccio di relazioni si risolve di pari passo con il lento e progressivo crollo del mondo magico di Alcina. Mentre lei piange il suo perduto potere, gli eroi tornano alle fattezze primitive.

Dopo la prima rappresentazione, martedì 18 marzo alle ore 19.00, in diretta su Rai Radio3Alcina di Händel, diretta da Rinaldo Alessandrini con la regia di Pierre Audi, torna in scena venerdì 21 (ore 18.00), domenica 23 (ore 16.30), martedì 25 (ore 19.00) e mercoledì 26 marzo (ore 19.00).

Info: operaroma.it

Biglietti: https://www.operaroma.it/spettacoli/alcina/ e al Botteghino dell’Opera di Roma

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Cosimo Manicone

responsabile ufficio stampa

cosimo.manicone@operaroma.it  

Paolo Cairoli

direttore della comunicazione

paolo.cairoli@operaroma.it

VOLTI DEL POTERE – STAGIONE 2024/2025 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Alcina

Musica Georg Friedrich Händel

Dramma musicale in tre atti

Libretto di autore ignoto da L’isola di Alcina di Antonio Fanzaglia

musicato da Riccardo Broschi (da Ludovico Ariosto)

Direttore Rinaldo Alessandrini

Regia Pierre Audi

Maestro del Coro Ciro Visco

Scene e Costumi Patrick Kinmonth

Luci Matthew Richardson

PERSONAGGI e INTERPRETI

Alcina Mariangela Sicilia

Ruggiero Carlo Vistoli (18, 23 e 25 marzo) / Tamar Ugrekhelidze (21 e 26 marzo)

Bradamante Caterina Piva

Oronte Anthony Gregory

Morgana Mary Bevan

Oberto Silvia Frigato

Melisso Francesco Salvadori

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

Nuovo allestimento Teatro dell’Opera di Roma

in collaborazione con De Nationale Opera, Amsterdam

TEATRO COSTANZI

PRIMA RAPPRESENTAZIONE

martedì 18 marzo, ore 19.00 in diretta su Rai Radio3

REPLICHE

venerdì 21 marzo, ore 18.00

domenica 23 marzo, ore 16.30

martedì 25 marzo, ore 19.00

mercoledì 26 marzo, ore 19.00

I VINCITORI DELLA 44a EDIZIONE DEL PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE “FRANCO ABBIATI” 

Miglior spettacolo “Ermione” prodotto dal Rossini Opera Festival 

Miglior direttore d’orchestra Emmanuel Tjeknavorian  

Migliori voci il soprano Mariangela Sicilia e il mezzosoprano Cecilia Molinari 

Si è riunita oggi, mercoledì 5 marzo, a Milano presso la sede degli Amici del Loggione, la commissione della 44a edizione del Premio della critica musicale “Franco Abbiati”. Presieduta da Angelo Foletto e composta dal direttivo dell’Associazione Nazionale dei Critici Musicali (Andrea Estero (presidente), Alessandro Cammarano, Carlo Fiore, Gianluigi Mattietti, Carla Moreni e Roberta Pedrotti) e da sette critici eletti dagli iscritti fra i soci dell’ANCM (Attilio Cantore, Luca Della Libera, Susanna Franchi, Cesare Galla, Giancarlo Landini, Gregorio Moppi, Alessandro Rigolli). Tutti insieme hanno decretato i vincitori, scegliendo tra produzioni, concerti e iniziative svoltesi nei teatri e nelle sale da concerto italiane nell’arco del 2024. 

Le motivazioni dei premi e i dettagli sulla cerimonia di premiazione verranno resi noti prossimamente. 

Di seguito l’elenco dei vincitori. 

Spettacolo 
Emione (direttore Michele Mariotti, regia Johannes Erath; Pesaro, Rossini Opera Festival) 

Direttore
Emmanuel Tjeknavorian 

Regia 
Moshe Leiser Patrice Caurier (Mefistofele, Venezia, Gran Teatro La Fenice) 

Scene 
Dmitri Tcherniakov (Rusalka, Napoli, Teatro di San Carlo) 

Costumi 
Eva-Maria Van Acker (Le grand macabre, Palermo, Teatro Massimo) 

Novità per l’Italia 
Samir Odeh-TamimiRoaïkron (Venezia, Biennale Musica) 

Solista 
Ettore Pagano 

Ensemble 
Jack Quartet 

Cantanti 
Mariangela Sicilia, Cecilia Molinari 

Premio “Piero Farulli” 
Trio Rinaldo 

Premio speciale 
Manon Manon Manon (Torino, Teatro Regio) 

Premio “Filippo Siebaneck” 
Progetto Social Opera (Jesi) 

Il Concerto di Capodanno in Fenice in diretta televisiva su Rai1

Daniel Harding dirige Orchestra e Coro del Teatro La Fenice

Solisti il soprano Mariangela Sicilia e il tenore Francesco Demuro

È attesissimo il tradizionale appuntamento con il Concerto di Capodanno in Fenice, che anche quest’anno sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai1.

A dirigere la ventiduesima edizione del prestigioso evento sarà Daniel Harding, che guiderà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice – quest’ultimo preparato da Alfonso Caiani – e i due solisti, il soprano Mariangela Sicilia e il tenore Francesco Demuro.

Il programma musicale si comporrà di due parti: una prima esclusivamente orchestrale con l’esecuzione della Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven, e una seconda parte dedicata al melodramma, con una carrellata di arie e passi corali dal repertorio operistico più amato che si concluderà con «Va, pensiero, sull’ali dorate» dal Nabucco di Giuseppe Verdi, «Padre Augusto» dalla Turandot di Giacomo Puccini e con il brindisi «Libiam ne’ lieti calici» dalla Traviata di Verdi.

Questa seconda parte del programma sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai1 alle ore 12.20 del giorno di Capodanno e sarà poi riproposta in differita su Rai5 alle ore 17.45.

Il concerto al teatro La Fenice, in programma in quattro repliche domenica 29 dicembre 2024 ore 20.00; lunedì 30 dicembre ore 17.00; martedì 31 dicembre ore 16.00 e mercoledì 1 gennaio 2025 ore 11.15, sarà trasmesso in versione integrale su Rai Radio3 mercoledì 1 gennaio alle ore 20.30 e su Rai5 giovedì 27 febbraio 2025 alle ore 21.15.

L’evento è realizzato in coproduzione con Rai Cultura e in collaborazione con Regione del Veneto, con il contributo di Forno Bonomi. È previsto inoltre un live streaming per WDR, ART e BR che trasmetterà il concerto in tutto il resto del mondo. Intesa Sanpaolo è Main partner dell’intera programmazione del Teatro La Fenice.

Durante la diretta televisiva di Rai1, le immagini live del concerto saranno inframmezzate dalle coreografie ideate per l’occasione da Marcos Morau per gli artisti di Aterballetto. I ballerini della  compagnia fondata a Reggio Emilia nel 1977 danzeranno in luoghi cult di Venezia, ambientazioni suggestive e di grande fascino con l’augurio che possano essere di buon auspicio e buona fortuna per il nuovo anno. La possibilità di danzare in questi luoghi e di effettuarvi le riprese televisive è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Venezia, Vela e VeneziaUnica. 

             Il programma musicale si aprirà con la Quinta Sinfonia in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven (1770-1827), forse la più universalmente conosciuta tra le sinfonie del compositore tedesco: con le quattro lapidarie note del celebre attacco, «il destino che batte alla porta» –  come pare lo stesso Beethoven ebbe a dire –, è senz’altro la più paradigmatica del sinfonismo beethoveniano. Ebbe una genesi particolarmente lunga e complessa: il maestro di Bonn cominciò a comporla all’epoca del compimento dell’Eroica, vi si dedicò intensamente soprattutto nel 1807, per portarla a termine, dopo numerosi rifacimenti, nei primi mesi del 1808. La prima esecuzione pubblica ebbe luogo il 22 dicembre del 1808 al Theater An der Wien di Vienna, in un concerto tutto beethoveniano diretto dall’autore.

La seconda parte della scaletta proporrà una serie di brani amatissimi del repertorio lirico firmati Rossini, Leoncavallo, Puccini, Wolf-Ferrari, Bizet, Gounod e Verdi. Prenderà il via con la Sinfonia dalla Gazza ladra di Gioachino Rossini; per poi proporre il coro di Ruggero Leoncavallo tratto dai Pagliacci «Din, don, suona vespero». A seguire, due brani pucciniani, interpretati rispettivamente dal tenore e dal soprano: «Recondita armonia» dalla Tosca e «Donde lieta uscì» dalla Bohème. Seguiranno due brani strumentali: l’intermezzo dai Quatro rusteghi di Ermanno Wolf-Ferrari e la Farandole dalla seconda suite dell’Arlésienne di Georges Bizet. Il programma proseguirà con due grandi classici del repertorio melodrammatico, ancora una volta interpretati dal soprano e dal tenore: «Je veux vivre dans le rêve» da Roméo et Juliette di Charles Gounod e «Nessun dorma» di Puccini. E dopo la Danse bohème tratta dalla seconda suite della Carmen di Georges Bizet, proposta nell’arrangiamento di Ernest Guiraud, il finale sarà, come ormai consuetudine, con tre brani corali di grandissima presa: «Va, pensiero, sull’ali dorate» dal Nabucco di Verdi, «Padre augusto» dalla Turandot di Puccini e l’immancabile brindisi «Libiam ne’ lieti calici» di nuovo dalla Traviata.

Al Teatro alla Scala la Petite messe con Daniele Gatti per celebrare il Natale

Tutto esaurito per il Maestro milanese che torna alla Scala il 21 dicembre con la versione per orchestra dell’ultimo capolavoro di Gioachino Rossini.

Cantano Mariangela Sicilia, Vasilisa Berzhanskaya, Yijie Shi e Michele Pertusi

Sabato 21 dicembre Daniele Gatti torna al Teatro alla Scala per dirigere il Concerto di Natale: sui leggii la Petite messe solennelle di Gioachino Rossini con un formidabile quartetto di solisti: Mariangela Sicilia, Vasilisa Berzhanskaya, Yijie Shi e Michele Pertusi insieme al Coro del Teatro alla Scala diretto da Alberto Malazzi. Il Maestro ha scelto di portare alla Scala la versione orchestrale della Messa, originariamente concepita per soli, coro, due pianoforti e harmonium, che ha già diretto con i complessi di Santa Cecilia a Roma e in tournée, e finora mai eseguita al Piermarini.

Daniele Gatti, che lo scorso aprile ha diretto la Filarmonica nella Nona di Mahler per la Stagione Sinfonica del Teatro, tornerà alla Scala nei prossimi mesi con altri tre appuntamenti. Il primo, dal 16 gennaio, è Falstaff di Giuseppe Verdi nella ripresa del celebre allestimento di Giorgio Strehler che aprì la Stagione 1980/81 con Lorin Maazel sul podio e fu più volte ripreso da Riccardo Muti. L’ultima opera diretta da Gatti alla Scala sono Die Meistersinger von Nürnberg di Wagner nel 2017, ma nel 2015 aveva lasciato il segno la sua lettura proprio di Falstaff, nell’allestimento di Robert Carsen. Dal 10 febbraio Gatti tornerà a Mahler dirigendo la Decima sinfonia nella ricostruzione di Deryck Cooke per la Stagione Sinfonica: l’8 settembre sarà la volta della Quinta con la Sächsische Staatskapelle Dresden, di cui da quest’anno il Maestro è Direttore Principale.

Ma l’interesse del concerto di Natale si concentra anche sulle voci: dopo le prove come Magda nella Rondine diretta da Riccardo Chailly e nel recente concerto per il Centenario, Mariangela Sicilia si è imposta come autentica rivelazione dell’anno pucciniano, ed è particolarmente attesa a questo appuntamento con Rossini. Rossini è autore d’elezione per Vasilisa Berzhanskaya, che si è messa in luce in recenti apparizioni al ROF ed è in questi giorni applauditissima Preziosilla nella Forza del destino diretta da Riccardo Chailly alla Scala, in attesa di tornare come Adalgisa in Norma diretta da Fabio Luisi. Legato al ROF è anche Yijie Shi, proveniente dalla locale Accademia Rossiniana e oggi ospite regolare di teatri come il Metropolitan, San Francisco, la Fenice di Venezia e il Maggio Fiorentino. Infine, proprio a un Concerto di Natale, quello del 1997 diretto da Riccardo Muti, risale il debutto scaligero del grande Michele Pertusi (che riascolteremo presto come Oroveso in Norma): sui leggii c’erano la preghiera da Mosé di Rossini ma anche La forza del destino con ‘La vergine degli angeli’ che lo vedeva accanto ad Andrea Rost.

Rossini scrisse la Petite messe solennelle a Passy nel 1863 per coro, soli, due pianoforti e harmonium. Dei cosiddetti Péchés de vieillesse questa pagina condivide le dimensioni intime e il garbo ironico, sottolineato dalle numerose e celebri annotazioni d’autore culminanti nella celebre lettera al buon Dio: “Bon Dieu, La voilà terminée cette pauvre petite Messe. Est-ce bien de la musique sacrée que je viens de faire ou bien de la Sacrée musique? J’étais né pour L’Opera Buffa, tu Le sais bien! Peu de science un peu de coeur tout est la. Sois donc Beni, et accorde moi Le Paradis”. L’ironia non cancella tuttavia un’ispirazione religiosa autentica e accorata, e le dimensioni ridotte non diminuiscono il valore musicale di un capolavoro che i grandi compositori del primo Novecento avrebbero sentito come un’anticipazione. Sempre legato alla prima versione cameristica, Rossini desiderava nondimeno che la sua espressione di fede potesse essere eseguita in chiesa e per questo era necessaria un’orchestrazione. Le testimonianze ci parlano di un compositore preoccupato che altri potessero orchestrare la Messa dopo la sua morte e insieme riluttante ad accettare la prassi liturgica del tempo, che vietava a voci dei due sessi di cantare fianco a fianco in chiesa. Di fatto la nuova versione, ultimata presumibilmente nel 1867, non fu eseguita se non nel 1869, dopo la morte di Rossini e non in una basilica ma al Théâtre Italien.  

Sabato 21 dicembre 2024 ~ ore 20

Concerto di Natale

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Daniele Gatti, direttore

Mariangela Sicilia, soprano

Vasilisa Berzhanskaya, mezzosoprano

Yijie Shi, tenore

Michele Pertusi, basso

Gioachino Rossini

Petite messe solennelle

per quattro voci, coro e orchestra

Alberto Malazzi, Maestro del Coro

Prezzi: da 180 a 30 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

TCBO: KUNDE, SICILIA, BURDENKO. UN CAST DI STELLE PER “PAGLIACCI”

Per la chiusura della Stagione lirica, va in scena l’allestimento del celebre capolavoro verista di Leoncavallo con la regia di Serena Sinigaglia; sul podio Daniel Oren

Dal 15 dicembre alle 20.00, anche in diretta su Rai Radio3, e fino al 22 dicembre al Comunale Nouveau

Grandi interpreti come il tenore Gregory Kunde, il soprano Mariangela Sicilia e il baritono Roman Burdenko sono i protagonisti dell’ultima opera della Stagione lirica 2024 del Teatro Comunale di Bologna: Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. La produzione è una revisione dello spettacolo del 2019 con la regia di Serena Sinigaglia, che vedeva il titolo abbinato in quella occasione alla Cavalleria rusticana di Mascagni firmata invece da Emma Dante. Il capolavoro verista di Leoncavallo è proposto ora singolarmente in un allestimento riadattato nell’impianto scenotecnico per gli spazi del Comunale Nouveau ed è in programma da domenica 15 dicembre alle 20.00 – anche in diretta su Rai Radio 3 – con repliche fino al 22 dicembre, con la direzione d’orchestra di Daniel Oren. Le scene sono di Maria Spazzi, i costumi di Carla Teti e le luci di Claudio De Pace.

Sinigaglia ha immerso Pagliacci a metà tra realtà e finzione da commedia, nell’atmosfera del cinema neorealista degli anni Quaranta e Cinquanta; una dimensione metateatrale dove la regia svela i suoi trucchi davanti al pubblico, creando una visione in progress della costruzione degli ambienti. Sul palcoscenico è presente un palchetto da commedia dell’arte e intorno una sorta di prato secco e arido, montato in diretta dai mimi, dai macchinisti e dai cantanti stessi, così da creare una forte connessione fra la scena e il dietro le quinte, svelandone il meccanismo. «Un prato arso dal sole – dice la regista – che appartiene a quelle periferie che possono rimandarci a Pasolini ma anche ai prati intorno alla città calabrese da cui partiva la storia».

Nella trama dell’opera Nedda è vittima del femminicidio compiuto dal marito Canio, accecato dalla gelosia verso di lei e il suo amante (che scoprirà essere Silvio) tanto da commettere un doppio omicidio. «Da donna sento fortemente il tema della violenza, – commenta ancora Serena Sinigaglia nelle note di sala dello spettacolo – sia sociale che di classe e naturalmente, più nello specifico, la violenza di genere: la solitudine di Nedda spicca come elemento di tragedia e memento per l’umanità. Da questo punto di vista Pagliacci trasuda una contemporaneità assoluta; nascendo dal movimento verista è proprio un’opera che ricorda fatti di cronaca cui, volenti o nolenti, assistiamo, incapaci di fermarli».

La produzione segna il ritorno nella stagione della fondazione lirico-sinfonico felsinea di tre cantanti d’eccezione: Gregory Kunde è impegnato nel ruolo di Canio/Il pagliaccio il 15, 20 e 22 dicembre, Mariangela Sicilia debutta nella parte di Nedda/Colombina il 15, 20 e 22 dicembre e Roman Burdenko è Tonio/Taddeo il 15 dicembre, in sostituzione dell’indisposto Luca Salsi, e il 18 e 20 dicembre. Nella recita del 22 dicembre, al posto di Salsi canta invece Claudio Sgura. Nel cast alternativo, si avvicendano con loro negli stessi ruoli le voci del tenore Mikheil Sheshaberidze (17, 18 e 21 dicembre), del soprano Francesca Sassu (17, 18 e 21 dicembre) e del baritono Badral Chuluunbaatar (17 e 21 dicembre). Come Silvio troviamo poi in alternanza Mario Cassi (15, 20 e 22 dicembre) e Marcello Rosiello (17, 18 e 21 dicembre), mentre Beppe/Arlecchino è Paolo Antognetti. L’Orchestra, il Coro – preparato da Gea Garatti Ansini – e il Coro delle Voci Bianche – istruito da Alhambra Superchi – sono quelli del Teatro Comunale di Bologna.

Presenting partner dello spettacolo è Alfasigma.

Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

STAGIONE D’OPERA 2024 DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Pagliacci

Dramma in un prologo e due atti

Musica e libretto di Ruggero Leoncavallo

Direttore Daniel Oren

Regia Serena Sinigaglia

Maestro del Coro Gea Garatti Ansini

SceneMaria Spazzi

Costumi Carla Teti

Luci Claudio De Pace

Assistente alla regia Omar Nedjari

Assistente alle scene Paola Grandi

Assistente attrezzeria Marianna Cavallotti

Assistente ai costumi Giulia Giannino

Preparatrice mimiGiulia Sarah Alessandra Gibbon

Maestro del Coro delle Voci Bianche Alhambra Superchi

Personaggi e interpreti

Nedda/Colombina Mariangela Sicilia (15, 20 e 22 dicembre) | Francesca Sassu (17, 18 e 21 dicembre)

Canio/Il Pagliaccio Gregory Kunde (15, 20 e 22 dicembre) | Mikheil Sheshaberidze (17, 18 e 21 dicembre)

Tonio/Taddeo Roman Burdenko (15, 18 e 20 dicembre) | Badral Chuluunbaatar (17 e 21 dicembre) | Claudio Sgura (22 dicembre)

Beppe/Arlecchino Paolo Antognetti

Silvio Mario Cassi (15, 20 e 22 dicembre) | Marcello Rosiello (17, 18 e 21 dicembre)

Un contadino Sandro Pucci (15, 20 e 22 dicembre) | Tommaso Norelli (17, 18 e 21 dicembre)

Un altro contadinoFrancesco Amodio (15, 20 e 22 dicembre) | Pasquale Conticelli (17, 18 e 21 dicembre)

Attori Paolo dei Giudici, Giulia Sarah Alessandra Gibbon

Figuranti Fabrizio Corona, Riccardo Dell’Era, Daniele Palumbo, Lorenza Rogna

Produzione del Teatro Comunale di Bologna

Orchestra, Coro, Coro delle Voci Bianche e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna

Comunale Nouveau

Domenica 15 dicembre, ore 20 | Turno Prime

Martedì 17 dicembre, ore 18 | Turno Pomeriggio 2

Mercoledì 18 dicembre, ore 18 | Turno Pomeriggio 1

Venerdì 20 dicembre, ore 20 | Turno Sera

Sabato 21 dicembre, ore 20 | Opera Next

Domenica 22 dicembre, ore 16 | Turno Domenica

I biglietti – da 15 a 120 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Info: https://www.tcbo.it/eventi/pagliacci/

Al Teatro alla Scala la Petite messe con Daniele Gatti per celebrare il Natale

Tutto esaurito per il Maestro milanese che torna alla Scala il 21 dicembre

con la versione per orchestra dell’ultimo capolavoro di Gioachino Rossini.

Cantano Mariangela Sicilia, Vasilisa Berzhanskaya, Yijie Shi e Michele Pertusi

Sabato 21 dicembre Daniele Gatti torna al Teatro alla Scala per dirigere il Concerto di Natale: sui leggii la Petite messe solennelle di Gioachino Rossini con un formidabile quartetto di solisti: Mariangela Sicilia, Vasilisa Berzhanskaya, Yijie Shi e Michele Pertusi insieme al Coro del Teatro alla Scala diretto da Alberto Malazzi. Il Maestro ha scelto di portare alla Scala la versione orchestrale della Messa, originariamente concepita per soli, coro, due pianoforti e harmonium, che ha già diretto con i complessi di Santa Cecilia a Roma e in tournée, e finora mai eseguita al Piermarini.

Daniele Gatti, che lo scorso aprile ha diretto la Filarmonica nella Nona di Mahler per la Stagione Sinfonica del Teatro, tornerà alla Scala nei prossimi mesi con altri tre appuntamenti. Il primo, dal 16 gennaio, è Falstaff di Giuseppe Verdi nella ripresa del celebre allestimento di Giorgio Strehler che aprì la Stagione 1980/81 con Lorin Maazel sul podio e fu più volte ripreso da Riccardo Muti. L’ultima opera diretta da Gatti alla Scala sono Die Meistersinger von Nürnberg di Wagner nel 2017, ma nel 2015 aveva lasciato il segno la sua lettura proprio di Falstaff, nell’allestimento di Robert Carsen. Dal 10 febbraio Gatti tornerà a Mahler dirigendo la Decima sinfonia nella ricostruzione di Deryck Cooke per la Stagione Sinfonica: l’8 settembre sarà la volta della Quinta con la Sächsische Staatskapelle Dresden, di cui da quest’anno il Maestro è Direttore Principale.

Ma l’interesse del concerto di Natale si concentra anche sulle voci: dopo le prove come Magda nella Rondine diretta da Riccardo Chailly e nel recente concerto per il Centenario, Mariangela Sicilia si è imposta come autentica rivelazione dell’anno pucciniano, ed è particolarmente attesa a questo appuntamento con Rossini. Rossini è autore d’elezione per Vasilisa Berzhanskaya, che si è messa in luce in recenti apparizioni al ROF ed è in questi giorni applauditissima Preziosilla nella Forza del destino diretta da Riccardo Chailly alla Scala, in attesa di tornare come Adalgisa in Norma diretta da Fabio Luisi. Legato al ROF è anche Yijie Shi, proveniente dalla locale Accademia Rossiniana e oggi ospite regolare di teatri come il Metropolitan, San Francisco, la Fenice di Venezia e il Maggio Fiorentino. Infine, proprio a un Concerto di Natale, quello del 1997 diretto da Riccardo Muti, risale il debutto scaligero del grande Michele Pertusi (che riascolteremo presto come Oroveso in Norma): sui leggii c’erano la preghiera da Mosé di Rossini ma anche La forza del destino con ‘La vergine degli angeli’ che lo vedeva accanto ad Andrea Rost.

Rossini scrisse la Petite messe solennelle a Passy nel 1863 per coro, soli, due pianoforti e harmonium. Dei cosiddetti Péchés de vieillesse questa pagina condivide le dimensioni intime e il garbo ironico, sottolineato dalle numerose e celebri annotazioni d’autore culminanti nella celebre lettera al buon Dio: “Bon Dieu, La voilà terminée cette pauvre petite Messe. Est-ce bien de la musique sacrée que je viens de faire ou bien de la Sacrée musique? J’étais né pour L’Opera Buffa, tu Le sais bien! Peu de science un peu de coeur tout est la. Sois donc Beni, et accorde moi Le Paradis”. L’ironia non cancella tuttavia un’ispirazione religiosa autentica e accorata, e le dimensioni ridotte non diminuiscono il valore musicale di un capolavoro che i grandi compositori del primo Novecento avrebbero sentito come un’anticipazione. Sempre legato alla prima versione cameristica, Rossini desiderava nondimeno che la sua espressione di fede potesse essere eseguita in chiesa e per questo era necessaria un’orchestrazione. Le testimonianze ci parlano di un compositore preoccupato che altri potessero orchestrare la Messa dopo la sua morte e insieme riluttante ad accettare la prassi liturgica del tempo, che vietava a voci dei due sessi di cantare fianco a fianco in chiesa. Di fatto la nuova versione, ultimata presumibilmente nel 1867, non fu eseguita se non nel 1869, dopo la morte di Rossini e non in una basilica ma al Théâtre Italien.  

Sabato 21 dicembre 2024 ~ ore 20

Concerto di Natale

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Daniele Gatti, direttore

Mariangela Sicilia, soprano

Vasilisa Berzhanskaya, mezzosoprano

Yijie Shi, tenore

Michele Pertusi, basso

Gioachino Rossini

Petite messe solennelle

per quattro voci, coro e orchestra

Alberto Malazzi, Maestro del Coro

Prezzi: da 180 a 30 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org