TCBO: DA BRAHMS A POULENC CON SERGEJ KRYLOV, JULIE CHERRIER HOFFMANN E FRÉDÉRIC CHASLIN

Martedì 6 maggio alle 20.30, Auditorium Manzoni

È con il celebre Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 77 di Johannes Brahms, interpretato da un solista d’eccezione come Sergej Krylov, che prosegue il ciclo dedicato dal Teatro Comunale di Bologna al grande compositore tedesco nella Stagione Sinfonica 2025. Sul podio dell’orchestra felsinea, martedì 6 maggio alle 20.30 all’Auditorium Manzoni, torna il francese Frédéric Chaslin, che propone anche – in prima esecuzione assoluta dal vivo – le sue due trascrizioni per soprano e orchestra di Les chemins de l’amour e Fiançailles pour rire di Francis Poulenc, con solista Julie Cherrier Hoffmann, già incise per l’etichetta Aparté con la stessa interprete e l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia. La voce di Cherrier Hoffmann si potrà ascoltare anche nel Gloria in sol maggiore per soprano, coro e orchestra, ancora di Poulenc, che completa il programma. A preparare il Coro del TCBO è Gea Garatti Ansini.

Ospite delle principali istituzioni musicali internazionali, fra cui la Philharmonie di Berlino, il Musikverein di Vienna, l’Accademia di Santa Cecilia e il Teatro alla Scala, Krylov torna al Manzoni per il Concerto per violino di Brahms, che presenta un virtuosismo esasperato ma anche momenti di intenso e lirico sinfonismo. Scritto nell’estate del 1878 in Carinzia e dedicato a Joseph Joachim – il grande violinista che il compositore aveva conosciuto nel 1853 e a cui rimase legato per tutta la vita – fu tenuto a battesimo al Gewandhaus di Lipsia il 1° gennaio 1879, proprio dallo stesso Joachim come solista e da Brahms sul podio.

Fondatrice del Festival “Musique aux Mirabelles” e voce che ha tracciato il suo percorso tra la mélodie francese e i grandi ruoli operistici, la cui discografia per Aparté comprende Debussy, Poulenc e opere composte per lei da Chaslin, Cherrier Hoffmann è protagonista della seconda parte della serata incentrata sulla musica di Poulenc. Nel 1940 il compositore francese dedicò la valse Les chemins de l’amour all’amica-artista Yvonne Printemps, che la cantò nella commedia Léocadia di Jean Anouilh, applaudita dai parigini al Théâtre de la Michodière nel primo autunno dell’occupazione nazista. È dell’anno precedente la creazione «di un piccolo ciclo femminile su poesie di Loulou [la poetessa Louise de Vilmorin] – scriveva Poulenc all’amica Nadia Boulanger nei mesi prima della disfatta della “Strana guerra” (settembre 1939) […] – Prendo per titolo Fiançailles pour rire con tutto quello che implica di nervoso, di sensuale, di abusato, di melanconico. Che malinconia dire che si scrive corto perché non si ha il tempo di scrivere grande». Il ciclo di sei melodie per voce e pianoforte fu eseguito per la prima volta nel 1942 a Parigi, nella Salle de l’École normale de Musique, con il soprano Geneviève Touraine e lo stesso autore al pianoforte. Appartiene, invece, all’ultimo periodo compositivo di Poulenc il Gloria, nato nel 1960 su commissione della Fondazione Koussevitzky di Boston ed eseguito nella città americana nel 1961 con solista Adele Addison e direttore Charles Münch. Il lavoro – lontano dal tradizionale concetto di sacralità accostato a questa musica – traeva ispirazione «dagli affreschi sublimi di Benozzo Gozzoli dove gli angeli fanno le linguacce e anche da quei seri benedettini che ho visto giocare a pallone», spiegava Poulenc, ed era «nello stile di Vivaldi – il latino permette questo genere di maccheroni filanti».

Ospite di compagini come la Filarmonica della Scala, l’Orchestra della Rai e i Wiener Philharmoniker, Chaslin dirige nuovamente l’Orchestra del TCBO dopo essere stato sul podio la scorsa estate in Piazza Maggiore per il concerto finale del Concorso “2 agosto”.

I biglietti – da 15 a 50 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi), dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 15; il giorno del concerto presso l’Auditorium Manzoni da 1 ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio dello spettacolo. 

Per ogni concerto della Stagione Sinfonica 2025 prosegue “Note a margine”, una rassegna di incontri con il pubblico che si tengono circa 30 minuti prima dell’inizio del concerto presso il foyer del bar dell’Auditorium Manzoni. 

Info: https://www.tcbo.it/eventi/stagione-sinfonica-2025-frederic-chaslin-direttore/

STAGIONE SINFONICA 2025 DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Martedì 6 maggio ore 20.30, Auditorium Manzoni

Frédéric Chaslin direttore

Sergej Krylov violino

Julie Cherrier Hoffmann soprano

Gea Garatti Ansini maestro del coro

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna

PROGRAMMA

Johannes Brahms

Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 77

  1. Allegro non troppo
  2. Adagio
  3. Allegro giocoso, ma non troppo vivace. Poco più presto

Francis Poulenc

Fiançailles pour rire

Les chemins de l’amour

Gloria in sol maggiore per soprano, coro e orchestra

Il ritorno di Frédéric Chaslin sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo

“Una vita d’eroe” di Richard Strauss

Torna sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo, dopo appena un mese dal successo di Faust, il direttore d’orchestra, compositore e pianista di talento, Frédéric Chaslin, per dirigere martedì 29 aprile alle 20:30 Una vita d’eroe” (Ein Heldenleben), il poema sinfonico autobiografico del compositore bavarese Richard Strauss.

Composta nel 1898, Una vita d’eroe (Ein Heldenleben), Op. 40, è una delle opere sinfoniche più emblematiche e ambiziose di Richard Strauss. Celebre per la sua ricchezza orchestrale, ha un organico imponente che include una vasta gamma di strumenti a fiato, percussioni e un ruolo solistico di grande virtuosismo affidato al primo violino. Racconta la vita di un uomo che riconsidera tutta la sua esistenza e il senso della propria opera. Il compositore tedesco si ritrae come un “eroe”, non in senso convenzionale, ma come un artista impegnato nella sua lotta creativa e nella sua visione del mondo. La partitura è suddivisa in sei sezioni che spaziano da scene di battaglia eroiche a momenti di profonda introspezione, e delineano un intenso autoritratto musicale. La prima sezione, L’eroe, evoca un ritratto del protagonista del poema; la seconda, Gli avversari dell’eroe è una sezione che raffigura i critici e gli oppositori dell’eroe, con dissonanze e suoni aspri; la terza La compagna dell’eroe celebra l’amore con un lungo assolo del violino; la quarta Il campo di battaglia descrive le lotte e le sfide affrontate dall’artista, culminando in un’esplosione sonora; la quinta Le opere di pace riprende temi dalle precedenti opere di Strauss e dai suoi successi artistici; la sesta e ultima Il ritiro dal mondo e la fine dell’eroe è un epilogo malinconico che segna il distacco dell’eroe dalle lotte terrene e il raggiungimento di una pace interiore.

Alla sua prima, l’opera suscitò reazioni contrastanti, alcuni critici la considerarono presuntuosa e auto celebrativa, criticando il modo in cui Strauss si ritraeva come un eroe e le caricature dei suoi detrattori, tanto da essere definita da un critico “un quadro rivoltante di quest’uomo rivoltante”. Oggi è considerata un vero caposaldo del repertorio orchestrale e si apprezza come Strauss utilizzasse l’elemento personale per esplorare temi universali sulla lotta dell’artista, l’amore e il raggiungimento della pace interiore. La partitura è un vero tour de force di virtuosismo e innovazione orchestrale, con sezioni solistiche impegnative e un impiego maestoso di tutta la gamma degli strumenti.

Frédéric Chaslin. Direttore d’orchestra, compositore e pianista di talento, Frédéric Chaslin vanta una carriera internazionale di prestigio. Ha ricoperto ruoli di primo piano in alcune delle istituzioni musicali più importanti del mondo, tra cui l’Opéra National de Paris, la Staatsoper di Berlino e la Wiener Staatsoper. La sua versatilità musicale spazia dal repertorio sinfonico a quello operistico, con interpretazioni acclamate dalla critica per la loro profondità, eleganza e passione. Il suo ritorno sul podio del Teatro Massimo testimonia un legame artistico consolidato e la sua capacità di instaurare una sintonia speciale con l’orchestra palermitana. Il pubblico avrà l’opportunità di assistere a una direzione carismatica e ricca di sfumature, capace di svelare ogni dettaglio della complessa partitura straussiana. Durata: circa cinquanta minuti Biglietti: da 12 a 30 euro.

IL DEBUTTO DEL “FAUST” DI GOUNOD NEL NUOVO ALLESTIMENTO DEL TEATRO MASSIMO DI PALERMO

Debutta mercoledì 19 marzo alle 20:00 al Teatro Massimo di Palermo il nuovo allestimento del FAUST di Charles Gounod, su libretto di Jules Barbier e Michel Carré con la regia di Fabio Ceresa e la direzione musicale di Frédéric ChaslinOrchestra e Coro del Teatro Massimo, direttore del Coro il maestro Salvatore Punturo.

Faust è un mito che affonda le radici nel Medioevo e ha ispirato nei secoli grandi compositori, scrittori, pittori, che si sono lasciati sedurre dal personaggio emblema del desiderio di oltrepassare i limiti imposti dalla condizione umana.  La messa in scena del nuovo allestimento con la regia di Fabio Ceresa nasce dalla sovrapposizione del capolavoro del teatro musicale francese con la più potente riscrittura letteraria moderna del mito faustiano: il romanzo Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov. A motivare questa sovrapposizione è la fascinazione che Bulgakov aveva per il Faust di Gounod, opera che amava e che vide a teatro per più di 40 volte. Diversi elementi del romanzo trovano infatti la propria origine non tanto nel Faust di Goethe, quanto nel libretto che ne era stato tratto da Jules Barbier e Michel Carré. La regia di Ceresa sovrappone alla figura del Méphistophélès di Gounod quella del personaggio di Woland di Bulgakov, e degli altri personaggi de Il Maestro e Margherita come il demone Azazello, l’inquietante Behemot dalle sembianze feline e la strega Hella. Anche la scena, disegnata dallo scenografo Tiziano Santi e illuminata dal light designer Giuseppe Di Iorio, è ambientata nella Mosca degli anni Trenta, come nel romanzo di Bulgakov, e alcuni momenti del romanzo si ritrovano sovrapposti a quelli dell’opera. A questo gioco di sovrapposizioni contribuiscono i costumi firmati da Giuseppe Palella dove in un mondo grigio monocromatico assume particolare significato il colore rosso fiorentino dei demoni che diventa emblema della passione che spinge Faust a stringere il patto con Méphistophélès.

Il cast internazionale vede nel ruolo del titolo Ivan Ayón Rivas, uno dei più promettenti giovani tenori di oggi, vincitore del concorso Operalia 2021 e del Premio Abbiati 2022, mentre Marguerite è interpretata dalla beniamina del pubblico palermitano Federica Guida e il demonio Méphistophélès è Erwin Schrott, uno dei più grandi e affascinanti bassi internazionali in un ruolo che padroneggia. Di prim’ordine, come sempre, il cast alternativo dal soprano Benedetta Torre (Marguerite), al tenore Arthur Espiritu (Faust), al basso francese Nicolas Courjal (Méphistophélès). Completano il cast Andrew Hamilton e Vinícius Atique che si alternano nel ruolo di ValentinAnna Pennisi in quello di SiebelDaniele Muratori Caputo è Wagner Natalia Gavrilan è Marthe. Assistente alla regia è Mattia Agatiello, assistente alle scene Veronica Lattuada.

“Avvicinarsi al mito di Faust – dice il regista Fabio Ceresa – significa confrontarsi con un archetipo universale che ha attraversato secoli e culture, segnando profondamente il nostro immaginario collettivo. L’opera di Gounod ha sublimato il poema di Goethe adattandolo con raffinatezza ai fasti del grand opéra francese, ma il cuore pulsante della vicenda rimane intatto: il patto con il diavolo, il desiderio di oltrepassare i limiti imposti dalla condizione umana, la ricerca di un senso ultimo all’esistenza. Il nostro allestimento si muove lungo questa linea, cercando al contempo di far emergere le contraddizioni profonde che innervano questa storia immortale. Il punto di riferimento è la più potente riscrittura moderna del mito faustiano: Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov. Un romanzo che intreccia satira politica, filosofia, umorismo nero e una struggente riflessione sul potere della creazione artistica. Bulgakov, per altro, conosceva e amava il Faust di Gounod, all’epoca popolarissimo nella sua versione tradotta in russo; nel suo romanzo, il debito con l’opera francese è dichiarato ed evidente … Il nostro allestimento – conclude Ceresa – si propone di restituire Faust a una dimensione di urgenza contemporanea, reinterpretando l’impianto ottocentesco per farne emergere nuclei tematici più vicini alla nostra sensibilità. La crisi dell’individuola ricerca di significatiil conflitto tra il bisogno di riconoscimento e il prezzo da pagare per ottenerloil rifiuto dello stigma sociale, sono elementi che risuonano con forza nel nostro quotidiano. Qual è del resto la vera natura di Mefistofele? Il suo operato è sorprendentemente positivo, ed è volto a smascherare le ipocrisie e i pregiudizi del tessuto sociale in cui opera – interpretando il messaggio messianico con paradossale lucidità, e confondendo le linee di confine che nelle nostre menti umane distinguono il bene dal male. Ancora una volta, il Diavolo ha l’ultima parola”.

Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo sale per la prima volta il maestro Frédéric Chaslin, compositore, direttore d’orchestra e pianista francese che è stato assistente di Daniel Barenboim (dal 1986 al 1989) e assistente di Pierre Boulez (dal 1989 al 1992). Ha diretto tutte le principali orchestre e teatri d’opera del mondo, dal Metropolitan Opera, alla Deutsche Oper di Berlino, alle opere di Monaco, Dresda, Lipsia, Opera di Parigi, Madrid, Los Angeles, Tokyo, Budapest, La Fenice di Venezia e La Scala di Milano, solo per citarne alcune. Nel repertorio sinfonico ha diretto tutte le grandi orchestre francesi, tedesche, italiane e britanniche, dalla London Symphony alla Filarmonica di Vienna, e molte altre. Nel 2019 ha firmato un contratto con la Universal Edition, con la quale sta pubblicando il suo catalogo di oltre 150 opere fino ad oggi.

Calendario delle repliche: giovedì 20 marzo alle 18:30 (Turno Scuola; venerdì 21 marzo alle 20:00 (Turno F); sabato 22 marzo alle 18:30 (Turno Opera); domenica 23 marzo alle 17:30 (Turno D); martedì 25 marzo alle 18:30 (Turno B).

Domenica 23 marzo, alle 17:30, durante lo svolgimento dell’opera, in Sala degli Stemmi si svolgerà il laboratorio “Bambini all’opera”, a cura di Radici. Piccolo Museo della Natura, per avvicinare in modo creativo i più piccoli (6-10 anni) al mondo del teatro musicale. I testi e le narrazioni sono di Francesca Cosentino, gli interventi cantati di Sonia Sala, le animazioni teatrali di Gisella Vitrano. Illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro. Info e prenotazioni tel. 329 7260846

Biglietti: da 18 a 165 euro; durata: 3 ore e mezza circa (incluso un intervallo)
Infohttps://www.teatromassimo.it/event/faust/

FAUST di Charles Gounod in scena dal 19 marzo nel nuovo allestimento del Teatro Massimo, con la regia di Fabio Ceresa e la direzione di Frédéric Chaslin

Un mito che affonda le radici nel Medioevo e ha ispirato nei secoli grandi

compositori, scrittori, pittori, che si sono lasciati sedurre dal personaggio di Faust, emblema del

desiderio di oltrepassare i limiti imposti dalla condizione umana.

Il nuovo allestimento del dramma lirico di Charles Gounod, su libretto di Jules Barbier e Michel Carré, debutta il 19 marzo alle 20:00 al Teatro Massimo di Palermo con la regia di Fabio Ceresa e la direzione di Frédéric Chaslin.

Il direttore francese arriva per la prima volta sul podio dell’Orchestra del Teatro

Massimo al posto di Daniel Oren che ha rinunciato a dirigere per motivi di salute.

Coro del Teatro Massimo diretto dal maestro Salvatore Punturo.

Repliche fino al 25 marzo.

La messa in scena di Faust con la regia di Ceresa nasce dalla sovrapposizione del capolavoro del

teatro musicale francese con la più potente riscrittura letteraria moderna del mito faustiano: il

romanzo Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov. A motivare questa sovrapposizione è la

fascinazione che Bulgakov aveva per il Faust di Gounod, opera che amava e che vide a teatro per

più di 40 volte. Diversi elementi del romanzo trovano infatti la propria origine non tanto nel Faust

di Goethe, quanto nel libretto che ne era stato tratto da Jules Barbier e Michel Carré.

La regia di Fabio Ceresa sovrappone alla figura del Méphistophélès di Gounod quella del personaggio di

Woland di Bulgakov, e degli altri personaggi de Il Maestro e Margherita come il demone Azazello,

l’inquietante Behemot dalle sembianze feline e la strega Hella. Anche la scena, disegnata dallo

scenografo Tiziano Santi e illuminata dal light designer Giuseppe Di Iorio, è ambientata nella

Mosca degli anni Trenta, come nel romanzo di Bulgakov, e alcuni momenti del romanzo si

ritrovano sovrapposti a quelli dell’opera. A questo gioco di sovrapposizioni contribuiscono i

costumi firmati da Giuseppe Palella dove in un mondo grigio monocromatico assume particolare

significato il colore rosso fiorentino dei demoni che diventa emblema della passione che spinge

Faust a stringere il patto con Méphistophélès.

Il cast internazionale vede nel ruolo del titolo Ivan Ayón Rivas, uno dei più promettenti giovani

tenori di oggi, vincitore del concorso Operalia 2021 e del Premio Abbiati 2022, mentre Marguerite

è interpretata dalla beniamina del pubblico palermitano Federica Guida e il demonio

Méphistophélès è Erwin Schrott, uno dei più grandi e affascinanti bassi internazionali in un ruolo

che padroneggia. Di prim’ordine, come sempre, il cast alternativo: dal soprano Benedetta Torre

(Marguerite), al tenore Arthur Espiritu (Faust), al basso francese Nicolas Courjal

(Méphistophélès). Completano il cast Valentin Andrew Hamilton e Vinícius Atique che si

alternano nel ruolo di Valentin, Anna Pennisi in quello di Siebel, Daniele Muratori Caputo è

Wagner e Natalia Gavrilan è Marthe. Assistente alla regia è Mattia Agatiello, assistente alle

scene Veronica Lattuada.

“Avvicinarsi al mito di Faust dice il regista Fabio Ceresa – significa confrontarsi con un

archetipo universale che ha attraversato secoli e culture, segnando profondamente il nostro

immaginario collettivo. L’opera di Gounod ha sublimato il poema di Goethe adattandolo con

raffinatezza ai fasti del grand opéra francese, ma il cuore pulsante della vicenda rimane intatto: il

patto con il diavolo, il desiderio di oltrepassare i limiti imposti dalla condizione umana, la ricerca di

un senso ultimo all’esistenza. Il nostro allestimento si muove lungo questa linea, cercando al contempo di far emergere le contraddizioni profonde che innervano questa storia immortale. Il

punto di riferimento è la più potente riscrittura moderna del mito faustiano: Il Maestro e

Margherita di Michail Bulgakov. Un romanzo che intreccia satira politica, filosofia, umorismo nero

e una struggente riflessione sul potere della creazione artistica. Bulgakov, per altro, conosceva e

amava il Faust di Gounod, all’epoca popolarissimo nella sua versione tradotta in russo; nel suo

romanzo, il debito con l’opera francese è dichiarato ed evidente … Il nostro allestimento – conclude

Ceresa – si propone di restituire Faust a una dimensione di urgenza contemporanea,

reinterpretando l’impianto ottocentesco per farne emergere nuclei tematici più vicini alla nostra

sensibilità. La crisi dell’individuo, la ricerca di significati, il conflitto tra il bisogno di

riconoscimento e il prezzo da pagare per ottenerlo, il rifiuto dello stigma sociale, sono elementi

che risuonano con forza nel nostro quotidiano. Qual è del resto la vera natura di Mefistofele? Il suo

operato è sorprendentemente positivo, ed è volto a smascherare le ipocrisie e i pregiudizi del tessuto

sociale in cui opera – interpretando il messaggio messianico con paradossale lucidità, e

confondendo le linee di confine che nelle nostre menti umane distinguono il bene dal male. Ancora

una volta, il Diavolo ha l’ultima parola”.

Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo sale per la prima volta il maestro Frédéric Chaslin,

compositore, direttore d’orchestra e pianista francese che è stato assistente di Daniel Barenboim

(dal 1986 al 1989) e assistente di Pierre Boulez (dal 1989 al 1992). Ha diretto tutte le principali

orchestre e teatri d’opera del mondo, dal Metropolitan Opera, alla Deutsche Oper di Berlino, alle

opere di Monaco, Dresda, Lipsia, Opera di Parigi, Madrid, Los Angeles, Tokyo, Budapest, La

Fenice di Venezia e La Scala di Milano, solo per citarne alcune. Nel repertorio sinfonico ha diretto

tutte le grandi orchestre francesi, tedesche, italiane e britanniche, dalla London Symphony alla

Filarmonica di Vienna, e molte altre. Nel 2019 ha firmato un contratto con la Universal Edition,

con la quale sta pubblicando il suo catalogo di oltre 150 opere fino ad oggi.

Il debutto dell’opera sarà preceduto da due appuntamenti di introduzione all’ascolto, entrambi in

Sala ONU: venerdì 14 marzo alle 18:30, la scrittrice e drammaturga Beatrice Monroy racconta la

trama e il libretto di Faust di Gounod insieme gli attori Stefania Blandeburgo e Rinaldo Clementi

(Ingresso 3 euro); mentre sabato 15 marzo, alle 18:00 parlerà del Faust di Gounod il professore

Paolo Russo, docente di Storia della musica e Drammaturgia musicale nell’Università di Parma.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.

Dopo il debutto di mercoledì 19 marzo alle 20:00, Faust sarà in scena giovedì 20 marzo alle 18:30

(Turno Scuola; venerdì 21 marzo alle 20:00 (Turno F); sabato 22 marzo alle 18:30 (Turno

Opera); domenica 23 marzo alle 17:30 (Turno D); martedì 25 marzo alle 18:30 (Turno B).

Domenica 23 marzo, alle 17:30, durante lo svolgimento dell’opera, in Sala degli Stemmi si

svolgerà il laboratorio “Bambini all’opera”, a cura di Radici. Piccolo Museo della Natura, per

avvicinare in modo creativo i più piccoli (6-10 anni) al mondo del teatro musicale. I testi e le

narrazioni sono di Francesca Cosentino, gli interventi cantati di Sonia Sala, le animazioni teatrali

di Gisella Vitrano. Illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro.

Info e prenotazioni tel. 329 7260846

Biglietti: da 18 a 165 euro

Info: https://www.teatromassimo.it/event/faust/

Info

dal 19 al 25 marzo 2025 – Sala Grande, Teatro Massimo

Charles Gounod

FAUST

Libretto di Jules Barbier e Michel Carré, da Faust di Johann Wolfgang von Goethe


Direttore
 Frédéric Chaslin (*)

Regia Fabio Ceresa

Assistente alla regia Mattia Agatiello

Scene Tiziano Santi

Assistente alle scene Veronica Lattuada

Costumi Giuseppe Palella

Luci Giuseppe Di Iorio

(*) Il maestro Daniel Oren ha rinunciato a dirigere per motivi di salute.

Personaggi e interpreti

Faust Ivan Ayón Rivas (19, 21, 23) / Arthur Espiritu (20, 22, 25)

Marguerite Federica Guida (19, 21, 23, 25) / Benedetta Torre (20, 22)

Méphistophélès Erwin Schrott (19, 21, 23, 25) / Nicolas Courjal (20, 22)

Valentin Andrew Hamilton (19, 21, 23, 25) / Vinícius Atique (20, 22)

Siebel Anna Pennisi

Wagner Daniele Muratori Caputo
Marthe Natalia Gavrilan

Orchestra e Coro del Teatro Massimo

Maestro del Coro Salvatore Punturo

Nuovo allestimento del Teatro Massimo

Biglietti

Abbonamenti

Rinnovo abbonamenti 2024/25
Turni PRIME / B / C / D / F / OPERA / DANZA
Dal 17 settembre al 18 ottobre

Nuovi abbonamenti
dal 25 ottobre al giorno del primo spettacolo in abbonamento

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