Doppio appuntamento sinfonico in programma in Sala Zubin Mehta: venerdì 8 e sabato 9 novembre.

Venerdi alle ore 20 e sabato alle ore 18 la direttrice Glass Marcano sarà sul podio alla guida dell’Orchestra del Maggio. 

In cartellone, estratti da “West Side Story” e “Candide” di Leonard Bernstein e la celebre Sinfonia n. 9 “Dal nuovo mondo” di Antonín Dvořák.

Un doppio appuntamento sinfonico in programma al Teatro del Maggio: venerdì 8 novembre alle ore 20 e sabato 9 novembre alle ore 18 Glass Marcano – al suo debutto al Maggio e alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino – sul podio della Sala Zubin Mehta. La direttrice venezuelana si è formata nel formidabile programma di educazione musicale inventato da José Antonio Abreu, “El Sistema”, dove ha studiato direzione d’orchestra, ed è vincitrice di un premio speciale della giuria del prestigioso concorso “La maestra” organizzato dall’Orchestra Mozart di Parigi e dalla Philharmonie de Paris.  A fianco della direttrice, nella sezione del programma dedicata a Bernstein, il soprano Génesis Moreno, anch’essa al suo esordio al Maggio e recente vincitrice del primo premio al “IX Concorso Alfredo Kraus” di Las Palmas nel 2023. 

In apertura del concerto in entrambe le date, una serie di estratti da due delle più famose composizioni di Leonard Bernstein: le danze sinfoniche e il brano I feel pretty – preseda “West Side Story” – seguite dall’Ouverture e Glitter and be gay, estratte da “Candide”. Nell’esecuzione del brano I feel pretty protagoniste oltre a Moreno,  Letizia Bertoldi, soprano; Aloisia De Nardis, soprano, e il mezzosoprano Janetka Hosco.

“West Side Story”, opera composta da Bernstein su libretto di Arthur Laurents e parole di Stephen Sondheim, debuttò al National Theatre di Washington nell’agosto del 1957 e raccolse immediatamente un enorme successo di critica e di pubblico; ambientato nell’Upper West Side della New York della metà degli anni ‘50, racconta delle rivalità tra due bande di adolescenti: gli Sharks e i Jets. In questo clima di odio e rivalità, Tony, un ex Jets e miglior amico del loro capo, Riff, si innamora di Maria, la sorella di Bernardo, il leader degli Sharks. West Side Story segnò un punto di svolta nel teatro musicale e fu capace di trasformare il musical in un genere capace di affrontare tematiche sociali delicate e rilevanti, distaccandosi dal concetto di puro intrattenimento. 

“Candide” è un’operetta breve, in due atti, basata sull’omonima novella di Voltaire: il libretto originale del 1956 è firmato da Lillian Hellman ma dal 1974 spesso viene messa in scena con il libretto di Hugh Wheeler, più fedele al romanzo di Voltaire. L’opera racconta la storia di Candide, innamorato di Cunégonde, figlia del Barone del castello di Thunder-ten-tronckh in Westfalia dove sono cresciuti. Il dottor Pangloss, il loro tutore, insegna loro che tutto in questo mondo fa parte del piano universale di Dio. Dopo molte avventure tra gesuiti bellicosi e i saggi abitanti del mondo perduto di El Dorado, Candide torna a Venezia dove ritrova Cunégonde – da lui creduta morta –  ridotta a prostituirsi in un casinò. 

Candide si rende dunque conto che il mondo non è né buono né cattivo, ma è solo specchio di ciò che noi ne facciamo.

Chiude i concerti una delle più celebri composizioni di Antonín Dvořák, la Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95, detta Dal nuovo mondo: scritta fra l’inverno del 1892 e il maggio dell’anno successivo, fu composta dal musicista boemo dopo il suo trasferimento a New York (da cui l’epiteto Dal nuovo mondo); la cultura locale infatti stimolò e arricchì il musicista che propose una sinfonia di matrice classica europea ma decisamente influenzata dalla musica autoctona americana: inoltre, non volendo che la sua opera fosse identificata come sinfonia americana, il titolo “Dal nuovo mondo” fu apposto dall’autore all’ultimo.

I concerti:

L’operetta comica in due atti Candide di Leonard Bernstein andò in scena per la prima volta al Colonial Theatre di Boston il 29 ottobre del 1956, fu poi ripresa l’anno seguente in forma di concerto fino a comparire successivamente in versioni sempre più diverse dall’originale. Ispirata all’omonimo romanzo di Voltaire, l’operetta è caratterizzata da un ritmo narrativo serrato e da un copioso reticolo di riferimenti a generi musicali eterogenei. Del resto la vicenda assai articolata e fantasiosa vede il protagonista Candide affrontare numerose peripezie in giro per il mondo. L’azione è ambientata inizialmente in Vestfalia, per poi passare a Lisbona e Parigi prima di far tappa nel Nuovo Mondo. Proprio a Parigi Candide ritrova Cunegonde, la fanciulla da lui amata e figlia del barone di Vestfalia, diventata nel frattempo l’amante di un ricco ebreo e di un arcivescovo cattolico che si dividono i suoi favori a giorni alterni. Nell’aria ‘Glitter and be gay’Cunegonde lamenta la propria condizione che la obbliga a ostentare una felicità solo di facciata. L’aria è costruita come una cavatina con tanto di cabaletta conclusiva in cui al sospiroso cantabile iniziale segue una brillante ed esuberante sezione in ritmo latino che impegna la protagonista in una lunga serie di passaggi di coloratura, spassosa e spumeggiante parodia della tradizione belcantistica italiana. L’ouverture di Candide, diventata uno dei brani più eseguiti del repertorio sinfonico di Bernstein, mescola invece alcuni dei temi più significativi dell’opera per concludersi con un trascinante crescendo.

West Side Story, il musical composto da Leonard Bernstein su libretto di Arthur Laurents e Stephen Sondheim con le coreografie di Jerome Robbins, debutta a Washington il 19 agosto 1957. Da lì approda a Broadway dove ottiene un successo strepitoso sancito da oltre settecento repliche e diventa uno dei titoli più amati e rappresentati ancora oggi. La storia è ambientata nell’Upper West Side di New York a metà anni Cinquanta. Due gangs rivali sono in lotta per la spartizione del territorio: i Jets e gli Sharks, giovani ribelli capaci di sfogare le loro frustrazioni solo con atti di violenza tra coetanei. In questo clima di odio e intolleranza sboccia la storia d’amore tra Tony e Maria. Appartenenti a bande rivali, Tony e Maria rappresentano il lato migliore di uno strato sociale allo sbando; sono gli unici a credere al potere travolgente e catartico dell’amore e i soli in grado di sognare un avvenire di pace. Come novelli Romeo e Giulietta nella giungla urbana newyorkese, i due giovani vivono un amore contrastato e destinato a concludersi in tragedia. Tra le più note e memorabili canzoni intonate nel corso del musical spicca ‘I feel pretty’, in cui Maria canta di sentirsi bella e felice proprio perché amata da un ragazzo meraviglioso, inconsapevole della disgrazia che sta per abbattersi sulla sua vita. La suite delle Danze sinfoniche fu invece realizzata per la New York Philharmonic Orchestra ed eseguita per la prima volta nel 1961 sotto la direzione di Lukas Foss. In essa sono riuniti – senza rispettare un ordine cronologico e senza soluzione di continuità – alcuni dei brani più famosi del musical. Dal Prologo, che proietta l’ascoltatore nelle strade della metropoli, alla sognante Somewhere, dall’agile Scherzo al trascinante Mambo, da Cha-cha e Meeting Scene, dove risuonail celebre tema di ‘Maria’, a Cool Fugue e Rumble. Alle reminiscenze del canto della protagonista femminile spetta infine il compito di chiudere la suite con un messaggio finale di speranza.

Composta durante il soggiorno americano nel 1893, laSinfonia n. 9 in mi minore op. 95 è l’ultima creatura sinfonica di Dvořák nonché la più famosa, anche per l’attraente sottotitolo ‘Dal nuovo mondo’ con cui è passata alla storia. Solo due anni prima il compositore boemo aveva accettato l’incarico di direttore del Conservatorio di New York, un’occasione imperdibile per consolidare anche oltre Oceano la sua gloriosa carriera, partita inizialmente in sordina ma poi sfociata in una lunga serie di riconoscimenti e trionfi internazionali, tra cui una laurea honoris causa all’Università di Cambridge. Nei tre anni trascorsi negli Stati Uniti Dvořák si appassionata alle tradizioni musicali autoctone, ascolta e studia gli spirituals della comunità afro-americana e i canti degli Indiani traendone poi ispirazione per la Sinfonia n. 9,in cui le numerose suggestioni che richiamano il folclore americano sono inglobate in un linguaggio sinfonico marcatamente europeo. Dvořák infatti guarda a quel ricco patrimonio musicale filtrandolo attraverso la sua sensibilità per creare una sinfonia di stampo classico vestita con abiti americani. La struttura è in quattro movimenti collegati tra loro da ritorni tematici e affinità motiviche che danno solidità all’impianto sinfonico, dove i seducenti temi messi in campo da Dvořák emergono da una scrittura raffinata e ricchissima di colori orchestrali. Un mix perfetto di forma classica e contenuto di ispirazione folclorica che ne ha decretato fin dall’esordio– il 16 dicembre 1893 alla Carnegie Hall con la New York Philharmonic diretta da Anton Seidl – un successo senza battute d’arresto.

La locandina:

Leonard Bernstein

Da West Side Story, danze sinfoniche

Prologue/”Somewhere/Scherzo/Mambo/Cha-cha/Meeting scene/

“Cool” (Fugue)/Rumble/Finale

Da West Side Story: “I feel pretty”

Génesis Moreno, soprano

Letizia Bertoldi, soprano | Aloisia De Nardis, soprano | Janetka Hosco, mezzosoprano

Leonard Bernstein

Candide, ouverture

Da Candide: “Glitter and be gay”

Génesis Moreno, soprano

Antonín Dvorák

Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95, Dal nuovo mondo

Adagio. Allegro molto/ Largo/Molto vivace/Allegro con fuoco

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Prezzi:

Settore D: 20€

Settore C: 35€

Settore B: 50€

Settore A: 70€

Durata complessiva 1 ora e 50 minuti circa

Il Maggio Musicale Fiorentino illustra la programmazione da settembre a dicembre del 2024.

Daniele Gatti dirigerà Madama Butterfly in un nuovo allestimento con la regia di Lorenzo Mariani per completare il tributo del Maggio nel centenario dalla morte di Giacomo Puccini e tre concerti sinfonici

Molto confortante l’apprezzamento del pubblico per la programmazione del Festival

Gli abbonamenti potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento

Il Maggio Musicale Fiorentino rende nota la programmazione da settembre a dicembre che completa il cartellone del 2024 e che nasce con un semplice quanto sentito ringraziamento al pubblico che ha affollato e riempito le sale del Maggio con ritrovato entusiasmo e interesse. Con il risanamento e dunque il rientro alla gestione ordinaria del Maggio, il sovrintendente Carlo Fuortes, quindi anche confortato dall’onda del successo di pubblico, si è impegnato per arricchire l’offerta musicale del Maggio a partire dalla programmazione “Estate al Maggio!” in Cavea, e dell’ultima a parte della stagione a partire da settembre e fino a dicembre.

Cinque opere liriche e vale a dire la ripresa di Cenerentola di Gioachino Rossini (direttore Gianluca Capuano, regia di Manu Lalli) poi Madama Butterfly di Giacomo Puccini (Daniele Gatti direttore, regia di Lorenzo Mariani) e La traviata di Giuseppe Verdi (Roberto Abbado direttore, regia di Stefania Grazioli), in due nuovi allestimenti e un dittico che associa Mavra (altrettanto nuovo) di Igor Stravinskij alla ripresa Gianni Schicchi di Giacomo Puccini (direttore Francesco Lanzillotta , regia di Denis Krief); diciassette concerti tra appuntamenti sinfonico corali, sinfonici e di canto.

Sul podio per questi Zubin Mehta e Daniele Gatti e con loro Dmitry Matvienko, Riccardo Frizza, Alessandro Bonato, Luciano Acocella, Matteo Parmeggiani, Glass Marcano, Federico Maria Sardelli, Francesco Lanzillotta, Michele Spotti, Ivor Bolton, e recital di canto con Jessica Pratt, Teresa Iervolino e Nicola Alaimo, un concerto speciale dedicato a Puccini “Puccini racconta Puccini” nel giorno del centenario dalla morte, un’opera per bambini, La fiaba di Tristano con la regia di Manu Lalli e la direzione di Giuseppe La Malfa e un Festival dedicato ai Cori di voci bianche di sette Fondazioni lirico sinfoniche italiane, compresa quella dell’Accademia del Maggio, compongono la programmazione che porta il Maggio a chiudere l’anno in corso con questi ultimi mesi del Festival segnati come si è detto da un grandissimo successo di pubblico e che si è riverberato molto favorevolmente e positivamente sulle stime inizialmente previste per la biglietteria.

Successo tale che ha fatto registrare infatti il “tutto esaurito” in tutte le recite delle opere Turandot e Tosca e nel concerto inaugurale del Festival diretto da Daniele Gatti, nel concerto dei Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti, poi per quello diretto da Myung-Whun Chung e in quello finale del 13 giugno diretto da Zubin Mehta. Tutto esaurito anche per i quattro concerti del “Progetto giovani musicisti” con i complessi da camera del Conservatorio Cherubini e della Scuola di Musica di Fiesole e il concerto Gamo del 5 giugno e grande favore di botteghino per le altre occasioni di spettacolo nei tre mesi di programmazione che stanno per concludersi.

La biglietteria

Gli abbonamenti divisi in tre turni A, B e Pomeridiano potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

Sono previsti un abbonamento (A, B, Pomeridiano) che riunisce le opere e i concerti sinfonici per un totale di 14 spettacoli con prezzi a partire dai 370 euro in galleria fino ai 975 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 910 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

Un abbonamento (A, B, Pomeridiano) solo alle opere che parte dai 120 euro della galleria fino ai 440 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 370 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

È previsto anche un abbonamento solo al ciclo concertistico (10 concerti) che parte dai 275 euro di galleria della Sala Grande e settore C della sala Mehta fino ai 595 euro di platea 1 in Sala Grande e del settore A della sala Mehta.

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno.

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento.

La programmazione estiva “Estate al Maggio!”

L’estate prevede il ciclo “Estate al Maggio!” inserito nella programmazione dell’Estate Fiorentina 2024 del Comune di Firenze con la messa in scena di Il barbiere di Siviglia il 18, 20, 22 e 24 luglio alle ore 21, in Cavea. Il teatro all’aperto sul tetto del Maggio per l’occasione godrà di un palcoscenico costruito allo scopo e di una buca d’orchestra. L’opera è diretta dal giovane Riccardo Bisatti con l’ormai “tradizionale” regia di Damiano Michieletto, qui ripresa da Andrea Bernard. A quasi vent’anni esatti dalla sua prima messa in scena, avvenuta nel luglio del 2005 al Teatro Romano di Fiesole e dunque nata e pensata in origine per uno spazio aperto, proprio come la Cavea del Maggio, giunge alla sua decima messa in scena nelle stagioni del Teatro. Nonostante l’età, mantiene intatta tutta la sua freschezza, originalità e modernità che ne hanno fatto nel corso del tempo un allestimento “sempre verde” e apprezzatissimo del Maggio.

Sempre in Cavea, sotto le stelle, il concerto sinfonico corale “Sogno di una notte di mezza estate”, musiche di scena Op. 61. di Felix Mendelssohn Bartholdy, il 23 luglio alle 21, sarà diretto da un altro giovane direttore Hankyeol Yoon, già pluripremiato in numerosi concorsi tra cui recentemente il prestigioso primo premio “Herbert von Karajan Young Conductors Award”. Grazie a questa importante vittoria il Maggio Fiorentino gli ha offerto il debutto italiano con il doppio concerto lo scorso febbraio – accolto con calore sia dal pubblico che dalla critica – e lo ha riconfermato per questa estate, anticipando il suo debutto al Festival di Salisburgo nel prossimo mese di agosto.

Questi due appuntamenti fiorentini seguono le due importanti tournée internazionali, la prima in Cina a Tianjin il 19 e 20 giugno e Beijing il 21, 22 e 23 giugno, e la seconda in Slovenia al Ljubljana Festival dall’ 8 al 10 luglio. In entrambi i tour sul podio nelle diverse occasioni salirà il maestro Zubin Mehta. Squisitamente concertistico il programma in Cina: a Tianjin verrà eseguito il 19 giugno il concerto n.2 per pianoforte e Orchestra di Fryderyk Chopin (solista Vanessa Benelli Mosell) e la Sinfonia n. 7 in Re minore, Op. 70, B. 141 di Antonín Dvořák; il 20 verrà eseguito un programma tutto dedicato a Ludwig van Beethoven con il concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61 con Amira Abouzara solista al violino, e la Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92. A Beijing verranno proposti i primi due programmi il 21 e il 22, mentre l’ultima sera del 23 giugno assieme al concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Chopin verrà eseguita la beethoveniana sinfonia n.7. A Ljubljana l’8 e il 10 luglio il maestro dirigerà Il trovatore di Giuseppe Verdi, nell’allestimento scenico firmato da Cesare Lievi – ripreso da Stefania Grazioli– che ha debuttato nella Sala Mehta del Teatro del Maggio nell’autunno del 2022 mentre il 9 luglio il maestro Mehta dirigerà un concerto sinfonico con le composizioni di Ludwig van Beethoven.

Le opere da settembre a dicembre 2024

Si alza il sipario della sala Grande del Teatro del Maggio il 20 settembre, con repliche il 22, il 24 e 27 settembre con La cenerentola, di Gioachino Rossini, nell’allestimento del maggio con la regia di Manu Lalli e la direzione di Gianluca Capuano che torna al Maggio dopo il grande successo di Alcina. Le scene sono di Roberta Lazzeri, i costumi di Gianna Poli le luci di Vincenzo Apicella. Lo spettacolo andato in scena all’aperto nel Cortile dell’Ammannati a Palazzo Pitti nel 2017 e stato anche allestito sul palcoscenico della sala grande del Maggio nel 2018. Tra gli interpreti principali Teresa Iervolino, già presente nell’ultima edizione nella parte di Angelina e Marco Filippo Romano in quella di Don Magnifico. Clorinda e Tisbe saranno Maria Laura Iacobellis e Aleksandra Meteleva.

Secondo titolo operistico è Madama Butterfly, di Giacomo Puccini in scena dal 24 ottobre e con repliche 27 e 31 e 2 novembre.

Un nuovo allestimento con la firma di Lorenzo Mariani, le scene di Alessandro Camera e i costumi di Silvia Aymonino e la direzione di Daniele Gatti. Il maestro ha diretto il capolavoro pucciniano solo in tre occasioni nel passato: a Chicago nel 1991 e poi al Met di New York nel 1994 e a Bologna nel 2003. Protagonista dell’opera nella parte di Cio-Cio-San è Carolina Lòpez Moreno, soprano il cui nome ritornerà ancora nelle locandine del Maggio a cominciare da La traviata in scena da novembre, opera nella quale interpreterà – debuttandola – la parte di Violetta. In locandina come Pinkerton torna Piero Pretti il quale ha colto un grande successo nelle recite di Tosca come Cavaradossi ora in cartellone (una recita sarà sostenuta dal tenore Vincenzo Costanzo, anche lui attualmente impegnato in Tosca); Sharpless sarà il baritono Nicola Alaimo che il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale.

Il 19 novembre con repliche il 21, 24, 26, 30 e 1 dicembre va in scena un nuovo allestimento di La traviata di Giuseppe Verdi, con la direzione di Roberto Abbado e la regia di Stefania Grazioli. Le luci sono di Valerio Tiberi. Si alternano nella parte di Violetta Carolina Lòpez Moreno e Julia Muzychenko (entrambe al debutto); Alfredo sarà Giovanni Sala che si alternerà con Matheus Pompeu.

A chiudere la programmazione operistica il 15 dicembre con repliche il 18, 20 e 22 è in cartellone un “buffo” dittico con il nuovo allestimento di Mavra di Igor Stravinskij e la ripresa di Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. La regia e le scene di entrambe sono di Denis Krief, che aveva già firmato lo Schicchi nel 2019 e che per questa occasione ambienterà anche la novità nel medesimo impianto scenico. Sul podio sale Francesco Lanzillotta. Nel cast nelle due opere Ivàn Ayòn Rivas (L’ussaro e Mavra ) in Mavra e Rinuccio nello Schicchi. In Mavra cantano Julia Muzychenco (appena ascoltata anche come Violetta), Kseniia Nikolaieva, Aleksandra Meteleva. In Gianni Schicchi, Roberto De Candia è Gianni Schicchi, Lauretta è Julia Muzychenco, Zita è Kseniia Nikolaieva, Nella è Nikoletta Hertsak; Simone è Adriano Gramigni, La Ciesca è Aleksandra Meteleva.

In tutte le opere in buca l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; in scena il Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Direttore del Coro è il maestro Lorenzo Fratini.

Il programma di concerti sinfonico corali, sinfonici e di canto

A dare avvio alla programmazione concertistica il 7 settembre, è in calendario il concerto sinfonico diretto da Dmitry Matvienko (al debutto fiorentino) che eseguirà la suite Romeo e Giulietta di Prokofiev e, di Sergej Rachmaninov, il concerto n.3 in re minore op. 30 per pianoforte e orchestra con il pianista Giovanni Bertolazzi. Questo come i successivi del 19 e del 26 settembre sono dedicati al repertorio russo, proposto per tutti e tre con varie angolazioni sia dal punto di vista dei compositori come Rachmaninov, appunto, poi Cajkovskij e Musorgskij sia dei loro più popolari lavori. Il 19 il concerto è affidato alla bacchetta di Alessandro Bonato e il 26 sul podio salirà Luciano Acocella. A fianco di Bertolazzi, come lui altri due affermati pianisti italiani Francesco Libetta che eseguirà il celebre concerto n.2 in do minore op.18 di Rachmaninov (il 19) e Giuseppe Albanese che affronterà l’altrettanto famosissimo concerto n.1 in si bemolle minore op. 23 di Cajkovskij.

In settembre anche due importanti concerti con protagoniste due stelle del canto molto amate dal pubblico. Il primo dei due è in calendario il 12 e vede il soprano Jessica Pratt, con la quale il Maggio costruirà un progetto artistico pluriennale, con il direttore Riccardo Frizza eseguire con l’Orchestra e il Coro del Maggio, alcune grandi “scene di pazzia”, incorniciate dalle sinfonie, da opere quali La sonnambula e I puritani di Bellini, Emilia di Liverpool, Lucia di Lammermoor, La Favorite e Linda di Chamounix di Donizetti. I brani eseguiti sono tutti contenuti nel CD “Delirio” che dà il nome al concerto e che offre un panorama di quelle eroine che hanno consacrato il soprano australiano come grandissima protagonista del bel canto. Il maestro del Coro è Lorenzo Fratini.

Il 29 settembre sarà il mezzosoprano Teresa Iervolino, immediatamente dopo il suo impegno nelle recite di La cenerentola nella parte di Angelina, a essere protagonista del secondo concerto di canto con l’Orchestra del Maggio diretta da Matteo Parmeggiani. Iervolino eseguirà arie da Semiramide di Rossini, da Ernani di Verdi e la cantata per voce e orchestra Giovanna d’Arco di Rossini (nell’orchestrazione di Luca Giovanni Logi); in programma anche le sinfonie da Elisabetta, regina d’Inghilterra di Gioachino Rossini e da Luisa Miller di Giuseppe Verdi.

Il mese di settembre si completa il 28 e 29 (e con l’ultimo concerto il 5 ottobre) con il Festival dei Cori di Voci Bianche di sette Fondazioni Lirico sinfoniche italiane: quella del Maggio con il coro dell’Accademia, e poi del Teatro di San Carlo di Napoli, del Teatro Regio di Torino, del Teatro alla Scala di Milano, del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro Carlo Felice di Genova e del Teatro dell’Opera di Roma. La maestra del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci.

Il maestro Zubin Mehta, il direttore emerito a vita del Maggio darà avvio alla programmazione sinfonica d’ottobre, il 6 alle ore 17 con l’esecuzione della sinfonia n.8 in do minore di Anton Bruckner mentre il maestro Daniele Gatti il direttore principale, il 10, 17 e il 26 ottobre chiude un ideale “Progetto Brahms”, che ha attraversato il 2024 ed è iniziato nei concerti di febbraio (Hankyeol Yoon e Min Chung), con Ein Deutsches Requiem, il 10 ottobre e poi con l’integrale delle sinfonie: il 17 ottobre la n.3 e la n.1 e poi il 26 ottobre la sinfonia n.2 e la sinfonia n.4.

Il baritono Nicola Alaimo il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale. Sul podio come per il concerto con Teresa Iervolino, troviamo di nuovo Matteo Parmeggiani. In programma rare composizioni tutte di Gaetano Donizetti dalle opere Alahor in Granata, Parisina, Maria di Rohan, Torquato Tasso tutte incluse nel CD edito dal Maggio “Donizetti grand seigneur”.

Il mese di novembre dopo le prime occasioni offerte dall’ultima recita di Butterfly e dal concerto di canto di Alaimo, viene ufficialmente battezzato l’8 – venerdì – alle ore 20 e il 9 – sabato – alle ore 18 dalla talentuosa figura artistica di Glass Marcano vincitrice nel 2020 del premio dell’Orchestra della prima edizione del concorso internazionale “La MaestrA” di Parigi, concorso che si tiene ogni due anni. Venezuelana con una formazione nell’ambito di “El Sistema di Josè Antonio Abreu” la direttrice eseguirà pagine di Leonard Bernstein: West side story e Candide e sarà affiancata dal soprano Génesis Moreno anche lei venezuelana e come Marcano si è formata nel sistema Abreu ed è la recente vincitrice del IX Premio Kraus nel settembre 2023. La seconda parte del concerto prevede l’esecuzione della Sinfonia n.9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo di Antonìn Dvorak.

Il 15 novembre alle ore 20 in Sala Mehta, Federico Maria Sardelli grande interprete del repertorio barocco sale sul podio per un concerto che vedrà la partecipazione del sopranista Bruno de Sà, vera star mondiale del canto barocco dalle qualità vocali straordinarie che per la prima volta canta a Firenze. Pagine di Filz, Mozart, Cherubini e Carl Philipp Emanuel Bach.

Il 29 novembre alle ore 20, giorno esatto in cui ricorre il centenario della morte di Giacomo Puccini, è in programma uno spettacolo ”Puccini racconta Puccini” nel quale, con la drammaturgia di Alberto Mattioli che attinge direttamente dall’epistolario pucciniano per i testi che saranno interpretati da Alfonso Antoniozzi nella parte di Puccini, si racconta la vita del grande compositore; verranno eseguite dall’Orchestra del Maggio con la direzione di Francesco Lanzillotta, alcune delle pagine meno note e più raramente eseguite del repertorio pucciniano come per esempio i pezzi sinfonici. Orchestra e Coro del Maggio, direttore del Coro, Lorenzo Fratini.

Il mese di dicembre si apre con l’ultima recita di La traviata e il 5 è ospite del Maggio l’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Thomas Dausgaard; sui leggii la sinfonia n.5 in si bemolle maggiore di Anton Bruckner. Venerdì 13 dicembre alle ore 20 e sabato 14 alle ore 18 Michele Spotti al suo debutto fiorentino dirige l’Orchestra e il Coro del Maggio in Die erste Walpurgisnacht (La prima notte di Valpurga) cantata di Felix Mendelssohn-Bartholdy e la Sinfonia n.5 in mi minore op.64 di Cajkovskij. Maestro del Coro, Lorenzo Fratini.

Il 21 dicembre torna Ivor Bolton, direttore che è stato molto vicino nel passato al Maggio Fiorentino e che propone un concerto con la sinfonia n.38 in re maggiore K 504, Praga, di Mozart e di Stravinskij, Pulcinella, suite dal concerto e la “Sinfonia di salmi”, per coro – diretto da Lorenzo Fratini – e Orchestra. Il 22 dicembre è in programma il concerto di Natale con il Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. La maestra del coro di voci bianche è Sara Matteucci.

La programmazione del periodo autunnale si arricchisce con lo spettacolo per le famiglie La fiaba di Tristano in collaborazione con Venti Lucenti per il progetto “All’Opera”. La regia, la scrittura scenica e i costumi sono di Manu Lalli, direttore Giuseppe La Malfa, in buca l’Orchestra del Maggio. Protagonisti gli attori e gli animatori di Venti Lucenti, i centodieci bambini e ragazzi del Progetto “All’Opera”. È un nuovo allestimento del Maggio Fiorentino in coproduzione con Venti Lucenti e in collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. È un progetto di Fondazione CR Firenze a cura di Venti Lucenti. In collaborazione con l’Assessorato all’Educazione, Welfare e Immigrazione del Comune di Firenze.

Il Teatro del Maggio ringrazia i soci fondatori e i soci privati.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia per il sostegno i Soci: Soci di diritto Fondatori Pubblici: Repubblica Italiana nel Ministero della Cultura, Comune di Firenze e Regione Toscana.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia altrettanto i Soci Fondatori privati:

Fondazione CR Firenze, Intesa Sanpaolo; Baker Hughes, Allianz, Gucci, Publiacqua, Toscana Aeroporti, Unicoop Firenze, Salvatore Ferragamo, Toscana Energia, Università di Firenze, Pitti Immagine; gli Sponsor: Enel, Caffè Borbone, Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, Zignago Vetro, Cassetti Gioielli; gli Sponsor Tecnici: Tecnoconference, Torrigiani.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia inoltre tutti gli aderenti all’Albo degli Associati: le Aziende mecenati, i Soci Corporate plus, i Sostenitori, i Benemeriti, i Soci effettivi, i Soci effettivi junior, i Soci, e l’Associazione Amici del Maggio Musicale Fiorentino.