Si riaccendono le luci al Teatro del Maggio e prende avvio la programmazione di settembre.

Il primo appuntamento sabato 7 settembre 2024 alle ore 20. 

Protagonista sul podio della Sala Mehta, alla guida dell’Orchestra del Maggio, Dmitry Matvienko, al suo debutto al Maggio.

In cartellone le composizioni di Sergej Rachmaninov e di Sergej Prokof’ev.

Solista della serata, al pianoforte, Giovanni Bertolazzi, che suonerà il “Borgato Grand Prix 333”, il più lungo pianoforte a coda da concerto mai realizzato e l’unico esistente al mondo.

Sabato 7 settembre alle ore 20, prende il via la programmazione autunnale del Maggio: l’appuntamento con il primo concerto sinfonico è in Sala Zubin Mehta, con il debutto assoluto del maestro Dmitry Matvienko, sul podio alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.  Recentemente vincitore dei primi premi nei concorsi “Guido Cantelli 2020” e al “Malko Competition 2021”, si esibisce regolarmente alla guida di importanti ensemble quali la Svetlanov Symphony, la Russian National Philharmonic, la New Russia State Symphony Orchestra e la Moscow Chamber Orchestra. 

In locandina un programma interamente dedicato alla musica russa: apre la serata uno fra i più conosciuti pezzi di Sergej Rachmaninov, il concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in re minore, op. 30: composto nel 1909 subito dopo aver superato un periodo per lui complesso, fu eseguito per la prima volta al di là dell’oceano – con solista il compositore stesso – dalla New York Symphony Orchestra diretta da Walter Damrosch, il 28 novembre del medesimo anno.

Solista al pianoforte durante l’esecuzione il giovane e talentuoso Giovanni Bertolazzi: dopo essersi formato al Conservatorio di Venezia, ha ottenuto numerosi e importanti premi, quali il II posto al prestigioso Concorso Internazionale “Franz Liszt” di Budapest, il “Ferruccio Busoni” di Bolzano, il “Sigismund Thalberg” di Napoli e il Premio Pianistico Internazionale “Guglielmina Durini Litta”; è stato protagonista inoltre al Teatro La Fenice di Venezia, al Palazzo del Quirinale a Roma, nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano e al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo.

Un punto di interesse per questo concerto è segnato anche dallo strumento suonato da Giovanni Bertolazzi: il Borgato Grand Prix 333. Il numero, non casuale, rappresenta infatti la lunghezza complessiva dello strumento, 3,33 metri (la media di un gran coda da concerto è 2,20/2,80), che lo rendono de facto il pianoforte a coda da concerto più lungo di sempre. Realizzato dal maestro vicentino Luigi Borgato, ultimo artigiano che costruisce a mano pianoforti da concerto, è formato da una perfetta amalgama lignea composta dal palissandro per il rivestimento interno; l’acero per i ponticelli; il faggio come cuscino della meccanica; il carpino per le leve, l’ebano per i tasti neri fino all’abete armonico. Questi materiali di altissimo pregio, uniti alla sapienza artigiana di Borgato, rendono il Grand Prix 333 un vero gioiello, capace di far acquisire alle partiture un colore quasi ‘nuovo’. 

In chiusura al concerto alcune delle Suites più famose del celebre balletto di Sergej Prokof’ev Romeo e Giulietta: la n. 1 op. 64 bis; la n. 2 op. 64 ter e la n. 3 op. 101. Composto subito dopo il suo ritorno in Unione Sovietica (avvenuto nel 1933, quando Prokof’ev era un virtuoso del concertismo internazionale e uno stimatissimo compositore) fra il 1935 e il sorgere del 1936, il musicista si trovò ad affrontare un ambiente culturale, sociale e soprattutto politico senz’altro spinoso: egli era considerato un esempio di “una cultura individualista e avvizzita” e persino il finale tragico previsto per il suo balletto era considerato inopportuno dalla direzione del Teatro Bol’šoj. Romeo e Giulietta andò infine in scena per la prima volta al Mahen Theatre di Brno in Cecoslovacchia solo il 30 dicembre 1938 con la coreografia di Vanja Psota.

La locandina:

SERGEJ RACHMANINOV

Concerto n. 3 in re minore op. 30 per pianoforte e orchestra

Allegro ma non tanto / Intermezzo: Adagio. Poco più mosso /

Finale: Alla breve. Scherzando. Tempo I

Pianoforte Giovanni Bertolazzi
Pianoforte Borgato Grand Prix 333

SERGEJ PROKOF’EV 

Romeo e Giulietta, Suites dal balletto n. 1 op. 64 bis; n. 2 op. 64 ter; n. 3 op. 101

Da Suite n. 2, I, Montecchi e Capuleti / Suite n. 1, II Le strade si risvegliano /

Suite n. 2, II, Giulietta bambina / Suite n. 1, III, Madrigale /

Suite n. 1, V, Maschere / Suite n. 1, VI, Romeo e Giulietta /

Suite n. 1, VII, Morte di Tibaldo /

Suite n. 2, V, Addio di Romeo e Giulietta /

Suite n. 2, III, Padre Lorenzo / Suite n. 2, VII, Romeo alla tomba di Giulietta /

Suite n. 3, VI, Morte di Giulietta

Direttore

Dmitry Matvienko


Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino 

Prezzi:

Settore D: 20€

Settore C: 30€

Settore B: 40€

Settore A: 50€ 

Durata complessiva 1 ora e 40 minuti circa (intervallo compreso)

Dmitry Matvienko e Sergej Krylov al Teatro di San Carlo

Sabato 22 giugno, ore 19.00

Sono Dmitry Matvienko e Sergej Krylov i protagonisti del prossimo appuntamento della Stagione di Concerti del Teatro di San Carlo, sabato 22 giugno alle ore 19:00

Il violinista Krylov torna sul palcoscenico del Lirico di Napoli dopo sei anni di assenza: tra i più grandi virtuosi della sua generazione, Mstislav Rostropovič lo definì “uno dei cinque migliori violinisti contemporanei”.

A dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo sarà il giovane bielorusso, vincitore nel 2021 del Primo Premio alla Malko Competition.

Il programma prevede il Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 35di Pëtr Il’ič Čajkovskij e, nella seconda parte, la Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore, op. 60 di Ludwig van Beethoven.

Tra le pagine più amate e impervie del repertorio violinistico, il Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 35 è il solo concerto che Čajkovskij scrisse per questo strumento. Lo compose nel 1878, nel corso del felice soggiorno a Clarens sul lago di Ginevra, reduce dall’impresa che rappresentarono la Quarta Sinfonia e l’Evgenij Onegin. Fu inizialmente dedicato a Leopold Auer, che però respinse l’opera per le difficoltà che il violino solista è chiamato ad affrontare. La prima esecuzione avvenne solo tre anni dopo, a Vienna e con la direzione di Hans Richter, con Adolf Brodskij, il definitivo destinatario dell’opera.

Ne L’Europa musicale da Gluck a Wagner, Hector Berlioz descriverà la Quarta Sinfonia di Ludwig van Beethoven: “Il carattere di questa partitura è generalmente vivo, sveglio, gaio, oppure d’una dolcezza celeste”. Le parole sembrano far eco all’immagine che già ne diede Robert Schumann: “Una slanciata fanciulla greca tra due giganti nordici”, in un giudizio che non può svincolarsi dal considerare la monumentalità della Terza, l’Eroica, e della Quinta Sinfonia. Toni luminosi pervadono la partitura, che si rifugia negli schemi consacrati dalla tradizione classica e volge spesso lo sguardo al passato, in particolare allo stile di Haydn. È uno squarcio su visioni interiori sorprendentemente distese, serene.

Negli ultimi anni Sergej Krylov è stato ospite di prestigiose istituzioni musicali collaborando con orchestre quali la Filarmonica della Scala, la London Philharmonic, la DSO Berlin, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la Russian National Orchestra, la Saint Petersburg Philharmonic, la Budapest Festival Orchestra e molte altre. Tra i maggiori direttori con cui ha lavorato figurano Mikhail Pletnev, Vasily Petrenko, Andrey Boreyko, Vladimir Jurowski, Andris Poga, Dmitrij Kitaenko, Yuri Temirkanov, Fabio Luisi, Ton Koopman, Roberto Abbado, Nikolaj Znaider.

Dmitry Matvienko ha diretto orchestre prestigiose come l’Orchestra del Teatro Carlo Felice Genova, l’Orchestre Philarmonique de Monte-Carlo, l’Orchestra del Teatro Comunale Bologna, l’Orchestra del Teatro Regio Torino, l’Orchestra Nazionale di Russia, la Bergen Philharmonic, Adelaide Symphony Orchestra, Sønderjyllands Symfoniorkester, Danish National Symphony Orchestra, Helsingborg Symphony, Orquesta de la Comunidad de Madrid, Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, Aarhus Symfoniorkester, Iceland Symphony Orchestra, Wiener Concert-Verein.

Dmitry Matvienko / Sergej Krylov

Direttore | Dmitry Matvienko
Violino | Sergej Krylov

Programma

Pëtr Il’ič Čajkovskij, Concerto per violino e orchestra in re maggiore, Op. 35

Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore Op. 60


Orchestra del Teatro di San Carlo

Teatro di San Carlo | CREMISI
sabato 22 giugno 2024, ore 19:00 – S/P – CREMISI – VII

Durata: 1 ora e 30 minuti circa, con intervallo

Il Maggio Musicale Fiorentino illustra la programmazione da settembre a dicembre del 2024.

Daniele Gatti dirigerà Madama Butterfly in un nuovo allestimento con la regia di Lorenzo Mariani per completare il tributo del Maggio nel centenario dalla morte di Giacomo Puccini e tre concerti sinfonici

Molto confortante l’apprezzamento del pubblico per la programmazione del Festival

Gli abbonamenti potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento

Il Maggio Musicale Fiorentino rende nota la programmazione da settembre a dicembre che completa il cartellone del 2024 e che nasce con un semplice quanto sentito ringraziamento al pubblico che ha affollato e riempito le sale del Maggio con ritrovato entusiasmo e interesse. Con il risanamento e dunque il rientro alla gestione ordinaria del Maggio, il sovrintendente Carlo Fuortes, quindi anche confortato dall’onda del successo di pubblico, si è impegnato per arricchire l’offerta musicale del Maggio a partire dalla programmazione “Estate al Maggio!” in Cavea, e dell’ultima a parte della stagione a partire da settembre e fino a dicembre.

Cinque opere liriche e vale a dire la ripresa di Cenerentola di Gioachino Rossini (direttore Gianluca Capuano, regia di Manu Lalli) poi Madama Butterfly di Giacomo Puccini (Daniele Gatti direttore, regia di Lorenzo Mariani) e La traviata di Giuseppe Verdi (Roberto Abbado direttore, regia di Stefania Grazioli), in due nuovi allestimenti e un dittico che associa Mavra (altrettanto nuovo) di Igor Stravinskij alla ripresa Gianni Schicchi di Giacomo Puccini (direttore Francesco Lanzillotta , regia di Denis Krief); diciassette concerti tra appuntamenti sinfonico corali, sinfonici e di canto.

Sul podio per questi Zubin Mehta e Daniele Gatti e con loro Dmitry Matvienko, Riccardo Frizza, Alessandro Bonato, Luciano Acocella, Matteo Parmeggiani, Glass Marcano, Federico Maria Sardelli, Francesco Lanzillotta, Michele Spotti, Ivor Bolton, e recital di canto con Jessica Pratt, Teresa Iervolino e Nicola Alaimo, un concerto speciale dedicato a Puccini “Puccini racconta Puccini” nel giorno del centenario dalla morte, un’opera per bambini, La fiaba di Tristano con la regia di Manu Lalli e la direzione di Giuseppe La Malfa e un Festival dedicato ai Cori di voci bianche di sette Fondazioni lirico sinfoniche italiane, compresa quella dell’Accademia del Maggio, compongono la programmazione che porta il Maggio a chiudere l’anno in corso con questi ultimi mesi del Festival segnati come si è detto da un grandissimo successo di pubblico e che si è riverberato molto favorevolmente e positivamente sulle stime inizialmente previste per la biglietteria.

Successo tale che ha fatto registrare infatti il “tutto esaurito” in tutte le recite delle opere Turandot e Tosca e nel concerto inaugurale del Festival diretto da Daniele Gatti, nel concerto dei Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti, poi per quello diretto da Myung-Whun Chung e in quello finale del 13 giugno diretto da Zubin Mehta. Tutto esaurito anche per i quattro concerti del “Progetto giovani musicisti” con i complessi da camera del Conservatorio Cherubini e della Scuola di Musica di Fiesole e il concerto Gamo del 5 giugno e grande favore di botteghino per le altre occasioni di spettacolo nei tre mesi di programmazione che stanno per concludersi.

La biglietteria

Gli abbonamenti divisi in tre turni A, B e Pomeridiano potranno essere rinnovati a partire dall’11 giugno e fino al 25 giugno compreso

Sono previsti un abbonamento (A, B, Pomeridiano) che riunisce le opere e i concerti sinfonici per un totale di 14 spettacoli con prezzi a partire dai 370 euro in galleria fino ai 975 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 910 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

Un abbonamento (A, B, Pomeridiano) solo alle opere che parte dai 120 euro della galleria fino ai 440 euro nel primo settore di platea per il turno A e di 370 euro nel primo settore di platea per i turni B e Pomeridiano.

È previsto anche un abbonamento solo al ciclo concertistico (10 concerti) che parte dai 275 euro di galleria della Sala Grande e settore C della sala Mehta fino ai 595 euro di platea 1 in Sala Grande e del settore A della sala Mehta.

I nuovi abbonamenti potranno essere sottoscritti a partire dal 28 giugno.

I biglietti singoli saranno messi in vendita a partire dall’11 giugno per le date fuori abbonamento e a partire dal 9 luglio per le date in abbonamento.

La programmazione estiva “Estate al Maggio!”

L’estate prevede il ciclo “Estate al Maggio!” inserito nella programmazione dell’Estate Fiorentina 2024 del Comune di Firenze con la messa in scena di Il barbiere di Siviglia il 18, 20, 22 e 24 luglio alle ore 21, in Cavea. Il teatro all’aperto sul tetto del Maggio per l’occasione godrà di un palcoscenico costruito allo scopo e di una buca d’orchestra. L’opera è diretta dal giovane Riccardo Bisatti con l’ormai “tradizionale” regia di Damiano Michieletto, qui ripresa da Andrea Bernard. A quasi vent’anni esatti dalla sua prima messa in scena, avvenuta nel luglio del 2005 al Teatro Romano di Fiesole e dunque nata e pensata in origine per uno spazio aperto, proprio come la Cavea del Maggio, giunge alla sua decima messa in scena nelle stagioni del Teatro. Nonostante l’età, mantiene intatta tutta la sua freschezza, originalità e modernità che ne hanno fatto nel corso del tempo un allestimento “sempre verde” e apprezzatissimo del Maggio.

Sempre in Cavea, sotto le stelle, il concerto sinfonico corale “Sogno di una notte di mezza estate”, musiche di scena Op. 61. di Felix Mendelssohn Bartholdy, il 23 luglio alle 21, sarà diretto da un altro giovane direttore Hankyeol Yoon, già pluripremiato in numerosi concorsi tra cui recentemente il prestigioso primo premio “Herbert von Karajan Young Conductors Award”. Grazie a questa importante vittoria il Maggio Fiorentino gli ha offerto il debutto italiano con il doppio concerto lo scorso febbraio – accolto con calore sia dal pubblico che dalla critica – e lo ha riconfermato per questa estate, anticipando il suo debutto al Festival di Salisburgo nel prossimo mese di agosto.

Questi due appuntamenti fiorentini seguono le due importanti tournée internazionali, la prima in Cina a Tianjin il 19 e 20 giugno e Beijing il 21, 22 e 23 giugno, e la seconda in Slovenia al Ljubljana Festival dall’ 8 al 10 luglio. In entrambi i tour sul podio nelle diverse occasioni salirà il maestro Zubin Mehta. Squisitamente concertistico il programma in Cina: a Tianjin verrà eseguito il 19 giugno il concerto n.2 per pianoforte e Orchestra di Fryderyk Chopin (solista Vanessa Benelli Mosell) e la Sinfonia n. 7 in Re minore, Op. 70, B. 141 di Antonín Dvořák; il 20 verrà eseguito un programma tutto dedicato a Ludwig van Beethoven con il concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 61 con Amira Abouzara solista al violino, e la Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92. A Beijing verranno proposti i primi due programmi il 21 e il 22, mentre l’ultima sera del 23 giugno assieme al concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Chopin verrà eseguita la beethoveniana sinfonia n.7. A Ljubljana l’8 e il 10 luglio il maestro dirigerà Il trovatore di Giuseppe Verdi, nell’allestimento scenico firmato da Cesare Lievi – ripreso da Stefania Grazioli– che ha debuttato nella Sala Mehta del Teatro del Maggio nell’autunno del 2022 mentre il 9 luglio il maestro Mehta dirigerà un concerto sinfonico con le composizioni di Ludwig van Beethoven.

Le opere da settembre a dicembre 2024

Si alza il sipario della sala Grande del Teatro del Maggio il 20 settembre, con repliche il 22, il 24 e 27 settembre con La cenerentola, di Gioachino Rossini, nell’allestimento del maggio con la regia di Manu Lalli e la direzione di Gianluca Capuano che torna al Maggio dopo il grande successo di Alcina. Le scene sono di Roberta Lazzeri, i costumi di Gianna Poli le luci di Vincenzo Apicella. Lo spettacolo andato in scena all’aperto nel Cortile dell’Ammannati a Palazzo Pitti nel 2017 e stato anche allestito sul palcoscenico della sala grande del Maggio nel 2018. Tra gli interpreti principali Teresa Iervolino, già presente nell’ultima edizione nella parte di Angelina e Marco Filippo Romano in quella di Don Magnifico. Clorinda e Tisbe saranno Maria Laura Iacobellis e Aleksandra Meteleva.

Secondo titolo operistico è Madama Butterfly, di Giacomo Puccini in scena dal 24 ottobre e con repliche 27 e 31 e 2 novembre.

Un nuovo allestimento con la firma di Lorenzo Mariani, le scene di Alessandro Camera e i costumi di Silvia Aymonino e la direzione di Daniele Gatti. Il maestro ha diretto il capolavoro pucciniano solo in tre occasioni nel passato: a Chicago nel 1991 e poi al Met di New York nel 1994 e a Bologna nel 2003. Protagonista dell’opera nella parte di Cio-Cio-San è Carolina Lòpez Moreno, soprano il cui nome ritornerà ancora nelle locandine del Maggio a cominciare da La traviata in scena da novembre, opera nella quale interpreterà – debuttandola – la parte di Violetta. In locandina come Pinkerton torna Piero Pretti il quale ha colto un grande successo nelle recite di Tosca come Cavaradossi ora in cartellone (una recita sarà sostenuta dal tenore Vincenzo Costanzo, anche lui attualmente impegnato in Tosca); Sharpless sarà il baritono Nicola Alaimo che il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale.

Il 19 novembre con repliche il 21, 24, 26, 30 e 1 dicembre va in scena un nuovo allestimento di La traviata di Giuseppe Verdi, con la direzione di Roberto Abbado e la regia di Stefania Grazioli. Le luci sono di Valerio Tiberi. Si alternano nella parte di Violetta Carolina Lòpez Moreno e Julia Muzychenko (entrambe al debutto); Alfredo sarà Giovanni Sala che si alternerà con Matheus Pompeu.

A chiudere la programmazione operistica il 15 dicembre con repliche il 18, 20 e 22 è in cartellone un “buffo” dittico con il nuovo allestimento di Mavra di Igor Stravinskij e la ripresa di Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. La regia e le scene di entrambe sono di Denis Krief, che aveva già firmato lo Schicchi nel 2019 e che per questa occasione ambienterà anche la novità nel medesimo impianto scenico. Sul podio sale Francesco Lanzillotta. Nel cast nelle due opere Ivàn Ayòn Rivas (L’ussaro e Mavra ) in Mavra e Rinuccio nello Schicchi. In Mavra cantano Julia Muzychenco (appena ascoltata anche come Violetta), Kseniia Nikolaieva, Aleksandra Meteleva. In Gianni Schicchi, Roberto De Candia è Gianni Schicchi, Lauretta è Julia Muzychenco, Zita è Kseniia Nikolaieva, Nella è Nikoletta Hertsak; Simone è Adriano Gramigni, La Ciesca è Aleksandra Meteleva.

In tutte le opere in buca l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; in scena il Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Direttore del Coro è il maestro Lorenzo Fratini.

Il programma di concerti sinfonico corali, sinfonici e di canto

A dare avvio alla programmazione concertistica il 7 settembre, è in calendario il concerto sinfonico diretto da Dmitry Matvienko (al debutto fiorentino) che eseguirà la suite Romeo e Giulietta di Prokofiev e, di Sergej Rachmaninov, il concerto n.3 in re minore op. 30 per pianoforte e orchestra con il pianista Giovanni Bertolazzi. Questo come i successivi del 19 e del 26 settembre sono dedicati al repertorio russo, proposto per tutti e tre con varie angolazioni sia dal punto di vista dei compositori come Rachmaninov, appunto, poi Cajkovskij e Musorgskij sia dei loro più popolari lavori. Il 19 il concerto è affidato alla bacchetta di Alessandro Bonato e il 26 sul podio salirà Luciano Acocella. A fianco di Bertolazzi, come lui altri due affermati pianisti italiani Francesco Libetta che eseguirà il celebre concerto n.2 in do minore op.18 di Rachmaninov (il 19) e Giuseppe Albanese che affronterà l’altrettanto famosissimo concerto n.1 in si bemolle minore op. 23 di Cajkovskij.

In settembre anche due importanti concerti con protagoniste due stelle del canto molto amate dal pubblico. Il primo dei due è in calendario il 12 e vede il soprano Jessica Pratt, con la quale il Maggio costruirà un progetto artistico pluriennale, con il direttore Riccardo Frizza eseguire con l’Orchestra e il Coro del Maggio, alcune grandi “scene di pazzia”, incorniciate dalle sinfonie, da opere quali La sonnambula e I puritani di Bellini, Emilia di Liverpool, Lucia di Lammermoor, La Favorite e Linda di Chamounix di Donizetti. I brani eseguiti sono tutti contenuti nel CD “Delirio” che dà il nome al concerto e che offre un panorama di quelle eroine che hanno consacrato il soprano australiano come grandissima protagonista del bel canto. Il maestro del Coro è Lorenzo Fratini.

Il 29 settembre sarà il mezzosoprano Teresa Iervolino, immediatamente dopo il suo impegno nelle recite di La cenerentola nella parte di Angelina, a essere protagonista del secondo concerto di canto con l’Orchestra del Maggio diretta da Matteo Parmeggiani. Iervolino eseguirà arie da Semiramide di Rossini, da Ernani di Verdi e la cantata per voce e orchestra Giovanna d’Arco di Rossini (nell’orchestrazione di Luca Giovanni Logi); in programma anche le sinfonie da Elisabetta, regina d’Inghilterra di Gioachino Rossini e da Luisa Miller di Giuseppe Verdi.

Il mese di settembre si completa il 28 e 29 (e con l’ultimo concerto il 5 ottobre) con il Festival dei Cori di Voci Bianche di sette Fondazioni Lirico sinfoniche italiane: quella del Maggio con il coro dell’Accademia, e poi del Teatro di San Carlo di Napoli, del Teatro Regio di Torino, del Teatro alla Scala di Milano, del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro Carlo Felice di Genova e del Teatro dell’Opera di Roma. La maestra del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci.

Il maestro Zubin Mehta, il direttore emerito a vita del Maggio darà avvio alla programmazione sinfonica d’ottobre, il 6 alle ore 17 con l’esecuzione della sinfonia n.8 in do minore di Anton Bruckner mentre il maestro Daniele Gatti il direttore principale, il 10, 17 e il 26 ottobre chiude un ideale “Progetto Brahms”, che ha attraversato il 2024 ed è iniziato nei concerti di febbraio (Hankyeol Yoon e Min Chung), con Ein Deutsches Requiem, il 10 ottobre e poi con l’integrale delle sinfonie: il 17 ottobre la n.3 e la n.1 e poi il 26 ottobre la sinfonia n.2 e la sinfonia n.4.

Il baritono Nicola Alaimo il giorno dopo l’ultima recita di Butterfly del 2 novembre, il 3 tornerà sul palcoscenico per il terzo concerto di canto della stagione autunnale. Sul podio come per il concerto con Teresa Iervolino, troviamo di nuovo Matteo Parmeggiani. In programma rare composizioni tutte di Gaetano Donizetti dalle opere Alahor in Granata, Parisina, Maria di Rohan, Torquato Tasso tutte incluse nel CD edito dal Maggio “Donizetti grand seigneur”.

Il mese di novembre dopo le prime occasioni offerte dall’ultima recita di Butterfly e dal concerto di canto di Alaimo, viene ufficialmente battezzato l’8 – venerdì – alle ore 20 e il 9 – sabato – alle ore 18 dalla talentuosa figura artistica di Glass Marcano vincitrice nel 2020 del premio dell’Orchestra della prima edizione del concorso internazionale “La MaestrA” di Parigi, concorso che si tiene ogni due anni. Venezuelana con una formazione nell’ambito di “El Sistema di Josè Antonio Abreu” la direttrice eseguirà pagine di Leonard Bernstein: West side story e Candide e sarà affiancata dal soprano Génesis Moreno anche lei venezuelana e come Marcano si è formata nel sistema Abreu ed è la recente vincitrice del IX Premio Kraus nel settembre 2023. La seconda parte del concerto prevede l’esecuzione della Sinfonia n.9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo di Antonìn Dvorak.

Il 15 novembre alle ore 20 in Sala Mehta, Federico Maria Sardelli grande interprete del repertorio barocco sale sul podio per un concerto che vedrà la partecipazione del sopranista Bruno de Sà, vera star mondiale del canto barocco dalle qualità vocali straordinarie che per la prima volta canta a Firenze. Pagine di Filz, Mozart, Cherubini e Carl Philipp Emanuel Bach.

Il 29 novembre alle ore 20, giorno esatto in cui ricorre il centenario della morte di Giacomo Puccini, è in programma uno spettacolo ”Puccini racconta Puccini” nel quale, con la drammaturgia di Alberto Mattioli che attinge direttamente dall’epistolario pucciniano per i testi che saranno interpretati da Alfonso Antoniozzi nella parte di Puccini, si racconta la vita del grande compositore; verranno eseguite dall’Orchestra del Maggio con la direzione di Francesco Lanzillotta, alcune delle pagine meno note e più raramente eseguite del repertorio pucciniano come per esempio i pezzi sinfonici. Orchestra e Coro del Maggio, direttore del Coro, Lorenzo Fratini.

Il mese di dicembre si apre con l’ultima recita di La traviata e il 5 è ospite del Maggio l’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Thomas Dausgaard; sui leggii la sinfonia n.5 in si bemolle maggiore di Anton Bruckner. Venerdì 13 dicembre alle ore 20 e sabato 14 alle ore 18 Michele Spotti al suo debutto fiorentino dirige l’Orchestra e il Coro del Maggio in Die erste Walpurgisnacht (La prima notte di Valpurga) cantata di Felix Mendelssohn-Bartholdy e la Sinfonia n.5 in mi minore op.64 di Cajkovskij. Maestro del Coro, Lorenzo Fratini.

Il 21 dicembre torna Ivor Bolton, direttore che è stato molto vicino nel passato al Maggio Fiorentino e che propone un concerto con la sinfonia n.38 in re maggiore K 504, Praga, di Mozart e di Stravinskij, Pulcinella, suite dal concerto e la “Sinfonia di salmi”, per coro – diretto da Lorenzo Fratini – e Orchestra. Il 22 dicembre è in programma il concerto di Natale con il Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. La maestra del coro di voci bianche è Sara Matteucci.

La programmazione del periodo autunnale si arricchisce con lo spettacolo per le famiglie La fiaba di Tristano in collaborazione con Venti Lucenti per il progetto “All’Opera”. La regia, la scrittura scenica e i costumi sono di Manu Lalli, direttore Giuseppe La Malfa, in buca l’Orchestra del Maggio. Protagonisti gli attori e gli animatori di Venti Lucenti, i centodieci bambini e ragazzi del Progetto “All’Opera”. È un nuovo allestimento del Maggio Fiorentino in coproduzione con Venti Lucenti e in collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. È un progetto di Fondazione CR Firenze a cura di Venti Lucenti. In collaborazione con l’Assessorato all’Educazione, Welfare e Immigrazione del Comune di Firenze.

Il Teatro del Maggio ringrazia i soci fondatori e i soci privati.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia per il sostegno i Soci: Soci di diritto Fondatori Pubblici: Repubblica Italiana nel Ministero della Cultura, Comune di Firenze e Regione Toscana.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia altrettanto i Soci Fondatori privati:

Fondazione CR Firenze, Intesa Sanpaolo; Baker Hughes, Allianz, Gucci, Publiacqua, Toscana Aeroporti, Unicoop Firenze, Salvatore Ferragamo, Toscana Energia, Università di Firenze, Pitti Immagine; gli Sponsor: Enel, Caffè Borbone, Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, Zignago Vetro, Cassetti Gioielli; gli Sponsor Tecnici: Tecnoconference, Torrigiani.

La Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ringrazia inoltre tutti gli aderenti all’Albo degli Associati: le Aziende mecenati, i Soci Corporate plus, i Sostenitori, i Benemeriti, i Soci effettivi, i Soci effettivi junior, i Soci, e l’Associazione Amici del Maggio Musicale Fiorentino.

IL GIORNO DELLA MEMORIA PER L’ORCHESTRA RAI E DMITRY MATVIENKO ALL’AUDITORIUM DI TORINO

Dall’Auditorium Rai di Torino, giovedì 25 gennaio in diretta su Radio3 e venerdì 26 gennaio in prima serata su Rai5 

Con le parole di Wislawa Szymborska e le musiche di Messiaen e Šostakovič

Un quartetto scritto nel 1940 nel campo di concentramento di Görlitz e una sinfonia nata nell’estate del 1942 in Unione Sovietica, sulle rovine della più terribile delle guerre, introdotti dalle parole di una poetessa che ha saputo davvero comprendere il male assoluto dello sterminio di massa. È il concerto che l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dedica al Giorno della Memoria, in programma all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino giovedì 25 gennaio alle 20.30, con trasmissione in diretta su Radio3. La replica di venerdì 26 gennaio alle ore 20 è invece proposta da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15, oltre che su RaiPlay.

Sul podio dell’OSN Rai debutta Dmitry Matvienko. Classe 1990, nel 2021 si è aggiudicato il Primo Premio e il Premio del Pubblico alla Malko Competition di Copenaghen, uno dei più prestigiosi concorsi per direttori d’orchestra. Da allora è iniziata per lui una carriera internazionale che lo sta portando a dirigere orchestre e teatri di primo piano.

La serata si apre con i versi della poesia La fine e l’inizio di Wislawa Szymborska, interpretati dall’attrice Marta Cortellazzo Wiel.  Szymboska, Nobel per la letteratura nel 1996, getta uno sguardo profondo su ciò che accade dopo una guerra: la ricostruzione, perché “Dopo ogni guerra c’è chi deve ripulire. In fondo un po’ d’ordine da solo non si fa”. 

Si prosegue con due movimenti dal Quatuor pour la fin du temps che Olivier Messiaen scrisse alla fine del 1940 in campo di concentramento: il terzo, Abimes des oiseaux, e il secondo, Vocalisepour l’Ange qui annonce la fin du Temps. A eseguirli sono chiamate le prime parti dell’Orchestra Rai Roberto Ranfaldi, violino di spalla, Enrico Maria Baroni, clarinetto, Pierpaolo Toso, violoncello, a cui si aggiunge Andrea Rebaudengo, pianoforte. Messiaen fu chiamato alle armi nel 1939, con l’entrata in guerra del suo Paese, la Francia. Catturato dai tedeschi, fu trasferito a Görlitz, in Slesia, al confine con la Polonia, dove passò un anno e dove scrisse il Quatuor, che fu eseguito il 15 gennaio del 1941 davanti ai 5.000 prigionieri del Lager Stalag VIII-A. 

In chiusura Dmitry Matvienko propone la Sinfonia n. 8 in do minore, op. 65 di Dmitrij Šostakovič, composta nell’estate del 1942, quando i tedeschi stavano definitivamente abbandonando l’Unione Sovietica dopo una guerra di logoramento che aveva lasciato sul terreno ghiacciato dell’inverno russo un numero enorme di vittime. Il regime si attendeva dal compositore un’opera celebrativa della vittoria bellica, ma Šostakovič, come il suo popolo, era troppo provato per abbandonarsi a toni trionfalistici. La sinfonia tenta quindi di guardare oltre, di celebrare il coraggio e la resistenza, ma soprattutto lascia trasparire un drammatico senso di catastrofe, che mette in ombra i valori positivi e che non fu particolarmente apprezzata alla prima esecuzione, avvenuta a Mosca il 4 novembre 1943 sotto la direzione di Evgenij Mravinskij, a cui la pagina è dedicata.

I biglietti per il concerto, da 9 a 30 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.