Il Concerto di Natale nella Basilica di San Marco

Si rinnova il suggestivo appuntamento del Concerto di Natale nella Basilica di San Marco di Venezia: martedì 17 dicembre 2024 ore 20.00 (ingresso per invito della Procuratoria di San Marco) e mercoledì 18 dicembre ore 20.00 turno S (riservato abbonati turno S della Stagione Sinfonica del Teatro La Fenice 2024-2025), Marco Gemmani dirigerà la Cappella Marciana in un programma musicale dedicato a Francesco Cavalli, con l’esecuzione di alcune delle pagine più significative del suo repertorio sacro legato alla festività religiosa del Natale.

            Francesco Pier Francesco Caletti Bruni, nato a Crema nel 1602, meglio noto come Francesco Cavalli dal cognome della nobile famiglia che lo aveva appoggiato e sostenuto conducendolo a Venezia, fu maestro della Cappella della Basilica di San Marco per otto anni, dal 20 novembre 1668, quando fu chiamato per succedere a Giovanni Rovetta, fino alla morte che lo colse nel 1676. Era figlio d’arte: il padre Giovan Battista era stato musico prima e poi maestro di cappella del Duomo; fu il podestà veneziano Federigo Cavalli che presto manifestò il desiderio di portare con sé nella Dominante il giovane Francesco, allora quattordicenne. Subito assunto come fanciullo cantore soprano a San Marco, collocato nelle sapienti mani del Monteverdi, fu passato poi al rango di tenorista alla muta della voce. Nel maggio del 1620, appena diciottenne, approdò all’organo della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. L’incarico nella principale chiesa dei Domenicani a Venezia aveva un altissimo significato: fu proprio Cavalli infatti a sovrintendere alle esequie del doge Antonio Priuli nel 1623, di Francesco Contarini l’anno successivo e di Giovanni I Corner nel 1629. Il rapporto con i Domenicani si interruppe solo nel 1630, a causa del dilagare della peste. Questo importante incarico, unito alla costante presenza – mai interrotta – come cantore a San Marco, contribuirà a farlo ‘promuovere’, il 23 gennaio 1639, secondo organista marciano. L’impegno unito ai successi teatrali sempre crescenti consentirono poi alla sua carriera di avanzare in modo ancor più prestigioso: nel 1665 arriva la nomina a San Marco, questa volta come primo organista, e finalmente, dopo tre anni, quella più ambita, quale maestro di cappella. Testimonianza della stima nella quale era tenuto Cavalli, egli venne sepolto all’interno di una delle chiese più significative di Venezia, la chiesa di San Lorenzo.   

La quasi totalità delle composizioni di Cavalli, segnatamente quelle operistiche, è stata tramandata in versioni manoscritte (il fondo Contarini della Marciana conta più di una trentina di suoi lavori teatrali), mentre le musiche di estrazione sacra vennero stampate in sole cinque pubblicazioni tra le quali brilla per valore e completezza la raccolta Musiche Sacre concernenti Messa, e Salmi Concertati con Istromenti Imni Antifone & Sonate […]edita a Venezia da Alessandro Vincenti in parti separate, come era allora tradizione: due cori a quattro voci miste sostenute peraltro da due violini, un ‘violoncino’ e ovviamente il basso continuo. È da questa edizione che vengono tratti tutti i brani nel programma di questo concerto di Natale, con tre sole eccezioni: O quam suavis, che invece fa parte dei Motetti a voce sola de diversi eccellentissimi autori novamente stampati […] Libro I, edito a Venezia nel 1645; O bone Iesu, tratto dalla Sacra Corona. Motetti […]sempre edito a Venezia da Magni nel 1656; e infine Cantate Domino, Ghirlanda sacra scielta […]anche questo edito a Venezia da Gardano nel 1625, quando Cavalli aveva appena ventitré anni. Quindi il penultimo brano in programma precede di oltre quarant’anni la quasi totalità delle altre musiche, trent’anni se lo paragoniamo invece al mottetto O bone Jesu.

Marco Gemmani

È il trentaseiesimo Maestro di Cappella della Basilica di San Marco a Venezia, la prestigiosa Cappella che ha settecento anni di vita, in cui in passato hanno operato musicisti come Andrea e Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi. Le continue esecuzioni della Cappella Marciana da lui guidata, durante le funzioni liturgiche di tutto l’anno, sono diventate ormai un punto fermo per chi vuole ascoltare musica di rara bellezza nella splendida cornice dorata della Basilica di San Marco. Oltre all’intensa attività liturgica e concertistica in Basilica, porta la Cappella Marciana a esibirsi in numerose sedi europee. È stato docente di Direzione di coro e Composizione corale presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Direttore, compositore, musicologo, ricercatore, curatore di mostre, autore di numerosissime trascrizioni musicali inedite di cui è revisore ed editore, è un musicista a trecentosessanta gradi. Alla guida della Cappella Marciana ha inciso per numerose case discografiche e ha ottenuto il primo premio nella categoria Early Music del prestigioso International Classical Music Awards 2020 con il cd Willaert e la Scuola Fiamminga a San Marco.

La cappella musicale della basilica di san marco, venezia

La Cappella Musicale della Basilica di San Marco di Venezia detta oggi Cappella Marciana, discende direttamente dall’antica Cappella della Serenissima Repubblica in San Marco ed è stata la cappella del doge di Venezia per cinque secoli, dagli inizi del Trecento fino alla fine del Settecento. Da allora è diventata la Cappella Musicale della Cattedrale di Venezia. In tutto il mondo è considerata la più antica formazione musicale professionale ancora attiva. Nei suoi settecento anni di storia la Cappella Marciana ha potuto raggiungere alcuni primati indiscussi. Innanzitutto, la grande quantità di musica scritta nei secoli dai suoi circa duecento maestri, musica concepita in gran parte per essere eseguita nella Basilica stessa e poi diffusa in tutto il mondo. Grazie alla bravura di questi musicisti le loro opere sono quasi sempre di altissima qualità, il che ha permesso loro di superare le barriere del tempo e di conservare la loro forza comunicativa ancora oggi. Non è secondaria, infine, la quantità di intuizioni strutturali musicali innovative divenute paradigmatiche nel panorama della musica occidentale. Questa singolare formazione continua ancora oggi a eseguire le opere dei suoi grandi maestri, i Gabrieli e Monteverdi solo per citare i più celebri, in continuità con la propria tradizione. Da secoli essa presenzia alle funzioni della Basilica senza soluzione di continuità e il suo patrimonio si perpetua in uno stile proprio che si alimenta sotto le volte di San Marco alla fonte del carisma dell’Evangelista.

Il Concerto di Natale della Fenice nella Basilica di San Marco

Si rinnova il suggestivo appuntamento del Concerto di Natale della Fenice nella Basilica di San Marco di Venezia: martedì 19 dicembre 2023 ore 20.00 (ingresso per invito della Procuratoria di San Marco) e mercoledì 20 dicembre 2023 ore 20.00 (riservato abbonati turno S della Stagione Sinfonica 2023-2024), Marco Gemmani dirigerà la Cappella Marciana e la Schola Cantorum Basiliensis in un programma musicale dedicato a Claudio Monteverdi, con l’esecuzione di alcune delle pagine più significative della sua Selva morale e spirituale abbinate a composizioni sacre di Biagio Marini e Alessandro Grandi.

La Selva morale e spirituale di Claudio Monteverdi (1567-1643) risale agli ultimi anni di vita del compositore: il frontespizio riporta l’anno 1640, ma la dedica suggerisce ‘Di Venetia il primo maggio 1641’, ed è dedicata alla famiglia, peraltro poco riconoscente, che l’aveva ingaggiato negli anni della sua giovinezza, vale a dire ad Eleonora Gonzaga, figlia del duca Vincenzo, lo ‘spendaccione’ mantovano. L’edizione è molto ampia e contiene quaranta composizioni di area morale o sacra o più specificamente liturgica: è introdotta da cinque madrigali morali, prosegue con cinque brani dell’ordinarium missae, quindi un mottetto, quattordici salmi, vari inni, cantici e si conclude con il Pianto della Madonna, a voce sola sopra il Lamento d’Arianna. Monteverdi offre quindi all’ascoltatore una ricca messe di situazioni, sia per quanto riguarda l’organico di ciascuna composizione, dal Laudate Dominum a voce sola al Dixit Dominus a otto voci, con o senza presenze strumentali. Ma anche all’interno di una stessa composizione il modo nel quale vengono gestiti i singoli versetti varia e spazia dalla «vivace eloquenza rappresentativa» a sillabazioni solistiche. E la massima varietà e originalità dei brani viene ulteriormente accresciuta dal Confitebor terzo «alla francese a cinque voci nel quale si può concertare se piacerà con quattro viole da brazzo lasciando la parte del soprano alla voce sola» e così viene presentato in questa occasione con la sola variante degli strumenti: non quattro viole da braccio bensì un cornetto e tre tromboni.

Alla parte generosa tratta dalla Selva monteverdiana il programma associa anche la Canzon terza per quattro tromboni e la Canzon ottava per due cornetti e quattro tromboni di Biagio Marini (entrambe tratte da Sonate, Symphonie, Canzoni, Pass’emezzi, Balletti, Corenti, Gagliarde, et Retornelli, a 1, 2, 3, 4, 5 et 6 voci, per ogni sorte d’instrumenti. Un Capriccio per sonar violino quatro parti. Un Ecco per 3 violini et alcune Sonate capriciose… op. 8, Venezia, 1626) e il sontuoso De profundis di Alessandro Grandi per due cori a quattro voci (Venezia, 1629). Il primo era stato allievo anche dello stesso Monteverdi, sotto la cui direzione fu presente a San Marco dal 1615 al 1618, per poi ritornare, molti anni dopo, nel 1655 in quella Venezia nella quale aveva esordito e con la quale aveva mantenuto strettissimi legami, non solo editoriali. Anche Alessandro Grandi ebbe stretti legami con il ‘divino Claudio’: chiamato a Venezia nel 1617 (quattro anni dopo Monteverdi), divenne vicemaestro della cappella nel 1620 e il suo incarico venne assolto per sette lunghi anni prima di passare a dirigere la cappella di Santa Maria Maggiore a Bergamo, luogo con il quale Venezia e San Marco ebbero sempre fortissimi legami.

 Concerto di Natale è promosso in collaborazione con la Procuratoria di San Marco. Per informazioni: www.teatrolafenice.it.

cappella marciana

La Cappella Marciana discende direttamente dalla antica Cappella della Serenissima Repubblica in San Marco ed è stata la cappella del doge di Venezia per cinque secoli. I primi documenti che attestano la presenza di una formazione vocale attiva presso la Cappella Ducale di Venezia risalgono al 1316, per cui si può affermare che la Cappella Marciana è una delle più antiche istituzioni musicali che vi siano al mondo. Un altro elemento di rilievo è costituito dall’enorme quantità di opere musicali nate nei secoli per essere eseguite dalla Cappella Marciana nella Basilica Ducale.

La produzione dei circa duecento maestri operanti nella Basilica supera abbondantemente quella di tutte le altre istituzioni musicali del globo. La particolare posizione geopolitica di Venezia, la continua serie di scambi con le varie culture europee e mediterranee, rese la Cappella di San Marco un punto di riferimento universalmente riconosciuto per un lungo lasso di tempo, il che contribuì a rendere la Serenissima una delle capitali mondiali della musica. Ma la funzione propositrice di idee sempre nuove rimarrà anche in seguito una costante della Cappella Marciana.

Questa singolare formazione è una delle poche che esegue regolarmente polifonia durante l’ufficio liturgico, in continuità con la propria tradizione. Da secoli essa presenzia regolarmente alle funzioni della Basilica senza soluzione di continuità. Da qualche tempo i suoi maestri si sono dedicati al recupero delle opere scritte anticamente per questa cappella, per cui chi entra nella basilica dorata può ascoltare musica che ha quattro o cinque secoli, ma anche opere che hanno pochi giorni di vita.

marco gemmani

È il trentaseiesimo Maestro di Cappella della Basilica di San Marco a Venezia, la prestigiosa Cappella che ha settecento anni di vita, in cui in passato hanno operato musicisti come Andrea e Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi. Le continue esecuzioni della Cappella Marciana da lui guidata, durante le funzioni liturgiche di tutto l’anno, sono divenute ormai un punto fermo per chi vuole ascoltare musica di rara bellezza nella splendida cornice dorata della Basilica di San Marco. Oltre all’intensa attività liturgica e concertistica in Basilica, porta la Cappella Marciana a esibirsi in numerose sedi europee. È stato docente di Direzione di coro e Composizione corale presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. Direttore, compositore, musicologo, ricercatore, curatore di mostre, autore di numerose trascrizioni musicali inedite di cui è revisore ed editore, è un musicista a 360 gradi. Alla guida della Cappella Marciana ha inciso per numerose case disco-grafiche e ha ottenuto il primo premio nella categoria Early Music del prestigioso International Classical Music Awards 2020 con il CD Willaert e la Scuola Fiamminga a San Marco.