Die Walküre diretta da Riccardo Muti su LaScalaTV

La sezione “Classici” della piattaforma si arricchisce della serata inaugurale della Stagione 1994/1995 con cui il Maestro inaugurava il Ring des Nibelungen

La sezione “Classici” della piattaforma streaming LaScalaTv, realizzata in collaborazione con la Rai e aperta a luglio con quattro spettacoli di riferimento degli anni ’70, si arricchisce di un nuovo fondamentale tassello con la pubblicazione, a partire da oggi, di Die Walküre di Richard Wagner nell’allestimento d’aperura della Stagione 1994/1995 con cui Riccardo Muti inaugurava il nuovo viaggio scaligero nel Ring des Nibelungen che si sarebbe concluso nel 1998 con Götterdämmerung.

Die Walküre era il terzo incontro del Maestro con Wagner alla Scala dopo Der fliegende Holländer con la regia di Michael Hampe nel 1988 e Parsifal che aveva trionfalmente aperto la Stagione 1991/1992 in un abbagliante allestimento di Cesare Lievi con le scene del fratello Daniele e due protagonisti straordinari: Plácido Domingo e Waltraud Meier. Il progetto del Ring doveva sanare una ferita annosa: l’ultima esecuzione completa del ciclo risaliva alla Stagione 1962/1963 con André Cluytens sul podio, mentre il progetto Sawallisch – Ronconi del 1974 si era fermato l’anno successivo. Storicamente la Scala aveva iniziato con ritardo il suo percorso wagneriano (con Lohengrin nel 1874) imponendosi poi grazie alla passione di Arturo Toscanini (che aveva debuttato al Piermarini nel 1898 con Die Meistersinger) e alle prove tra gli altri di Victor De Sabata e Wilhelm Furtwängler. La Tetralogia era entrata in cartellone nel 1927 con Ettore Panizza in lingua italiana, ma la sola Valchiria, anch’essa in italiano, era entrata in repertorio già nel 1893 grazie alla versione diretta da Ettore Panizza, per restarci stabilmente: nel 1901 l’aveva diretta Toscanini.    

Proprio da Die Walküre Muti intraprende il suo viaggio, chiamando gli stessi protagonisti di Parsifal:  Plácido Domingo ora nei panni di Siegmund e Waltraud Meier in quelli di Sieglinde. Con loro Monte Pederson come Wotan, Gabriele Schnaut come Brünnhilde, Marjana Lipovsek come Fricka e Matthias Hölle come Hunding.  

Lo spettacolo è affidato al regista-filosofo André Engel, affermato nell’opera come nella prosa, e allo scenografo Nicky Rieti che compone un quadro finale di indimenticabile forza visionaria: le valchirie avanzano in un campo di grano acceso dal rosso dei papaveri, sovrastate dalle loro sorelle che attraversano il cielo a cavallo di giganteschi destrieri meccanici.  

La Prima, che vedeva in platea anche 10 premi Nobel, si concluse con un trionfo per direttore e cantanti. Per Leonardo Pinzauti “il protagonista è stato senza dubbio Muti, fin dal lirismo con cui nel primo atto è sembrato evocare le persistenti tracce del giovane romanticismo tedesco nel linguaggio wagneriano”. Giorgio Gualerzi lodava “un’interpretazione liricamente appassionata nella sua drammaturgica coerenza”. Sulla centralità del podio puntava anche Enrico Girardi sul Corriere: “una direzione analitica e dettagliata che ha esaltato la trama motivica dell’opera, ha preteso una vocalità di infinita trasparenza, che ha infine restituito tutto il nitore armonico prima che melodico del disegno formale wagneriano”. Categorico su Repubblica Alberto Arbasino: “Finalmente alla Scala il più bel prim’atto della Walchiria mai ascoltato: squisito respiro poetico con le emozioni di una passione giovanile sconvolgente tra persone mature che scoprono improvvisamente l’ardore. Riccardo Muti raggiunge vette e vertigini alla Kleiber con un’analisi calda e non librandosi in un’estasi dionisiaca”.