TCBO: CON COSÌ FAN TUTTE SI CHIUDE LA TRILOGIA ITALIANA RILETTA DA TALEVI E DIRETTA DA DENDIEVEL

La nuova produzione in prima assoluta del dramma giocoso di Mozart e Da Ponte vede protagonisti Mariangela Sicilia, Francesca Di Sauro, Marco Ciaponi, Vito Priante, Giulia Mazzola e Nahuel Di Pierro

Da domenica 25 maggio alle 18.00 e in replica fino al 1° giugno al Comunale Nouveau

Dopo Le nozze di Figaro del 2023, dove modernità e passato si specchiavano svelando quanto poco sia cambiato nelle passioni umane, e Don Giovanni del 2024, in cui il protagonista era un eterno seduttore “a spasso nel tempo”, un nuovo allestimento in prima assoluta di Così fan tutte ambientato negli anni Sessanta del Novecento chiude il ciclo della Trilogia Mozart/Da Ponte che il TCBO ha affidato al regista Alessandro Talevi e al direttore d’orchestra Martijn Dendievel.

Il dramma giocoso in due atti K 588 è in scena da domenica 25 maggio alle 18.00 al Comunale Nouveau, e in replica fino al 1° giugno.

«In questa produzione il punto di partenza è il concetto già esposto nelle opere precedenti: un percorso che interseca le epoche. – commenta il regista italo-sudafricano, vincitore nel 2007 dell’European Opera-Directing Prize – In Così fan tutte la visione diventa più sottile: l’idea di usare e sfruttare le filosofie di epoche diverse è evidente, ma si tratta di un periodo storico a noi più prossimo. Ho voluto infatti trasportare l’ambientazione negli anni Sessanta del Novecento, quando il mondo si trovava sul bordo di un grande cambiamento che avrebbe rivoluzionato gli atteggiamenti morali e di conseguenza la società: il grande cambiamento, evidente se paragoniamo gli inizi e la fine dei Sessanta, si lega a questa idea di un percorso trasformativo compiuto dalle due coppie di ragazzi [Fiordiligi e Guglielmo, e Dorabella e Ferrando] verso l’esplorazione di un’altra morale; più che di infedeltà nuda e cruda parlerei dell’apertura mentale verso una visione relazionale diversa».

Sul palco cantano il soprano Mariangela Sicilia, recente vincitrice del 44° “Premio Abbiati”, e il mezzosoprano Francesca Di Sauro, che interpretano rispettivamente Fiordiligi e Dorabella, il tenore Marco Ciaponi e il baritono Vito Priante nei panni di Ferrando e Guglielmo, il soprano Giulia Mazzola e il basso Nahuel Di Pierro come Despina e Don Alfonso. Nell’altro cast, nelle date del 27 e 30 maggio, troviamo invece Karen Gardeazabal, Angela Schisano, Francesco Castoro, Francesco Salvadori, Silvia Spessot e Davide Giangregorio. 

Il personaggio del filosofo Don Alfonso, che ordisce i travestimenti e gli scambi di coppia, è immaginato da Talevi quasi come «un guru dell’epoca: un ricchissimo mecenate, un intellettuale, dotato di una visione molto moderna che si prefigge lo scopo di insegnare qualcosa a questi ragazzi», ispirandosi anche a un romanzo di John Fowles, Il mago, ambientato su un’isola greca.

Premiato con il Deutscher Dirigentenpreis 2021, il giovane direttore belga Dendievel guida l’Orchestra e il Coro – preparato da Gea Garatti Ansini – del Teatro Comunale di Bologna. I costumi dello spettacolo sono curati da Stefania Scaraggi, le luci sono di Teresa Nagel e i video di Marco Grassivaro. Maestro al Fortepiano è Nicoletta Mezzini.

Ultimo frutto nato dalla collaborazione tra Wolfgang Amadeus Mozart e il librettista Lorenzo Da Ponte nel 1790, Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti si concentra sulla scoperta di sé. Travestimenti, inganni, scambi di coppia e smascheramenti portano al finale ambiguo, crudo e cinico della commedia, con la morale: «Fortunato l’uom che prende / ogni cosa pel buon verso / e fra i casi e le vicende / da ragion guidar si fa».

Presenting partner di Così fan tutte è Rekeep. «Sostenere l’arte e la cultura è, per noi, è un gesto di vicinanza al territorio e parte integrante della nostra responsabilità sociale d’impresa. – commenta Claudio Levorato, presidente di Rekeep – Per questo siamo anche quest’anno a fianco del Teatro Comunale come presenting partner di questo nuovo allestimento di Così fan tutte. Crediamo che sostenere una istituzione culturale simbolo della nostra città significhi prendersi cura della comunità, garantendo spazi in cui bellezza, storia e creatività possano continuare a parlare al presente».

Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

I biglietti – da 20 a 130 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Info: https://www.tcbo.it/eventi/cosi-fan-tutte/

L’ELISIR D’AMORE di Gaetano Donizetti al Teatro Massimo di Palermo dall’11 al 18 aprile, regia di Ruggero Cappuccio e direzione di Gabriele Ferro

“Un capolavoro assoluto della storia della musica e dell’opera comica ottocentesca, straordinariamente innovativo sia per gli aspetti musicali che drammaturgici”. Così il regista Ruggero Cappuccio, dice del L’elisir d’amore melodramma giocoso di Gaetano Donizetti in scena al Teatro Massimo di Palermo da venerdì 11 aprile alle 20:00 con la direzione musicale del Maestro Gabriele Ferro, sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo.

La prima dell’opera sarà dedicata dalla Fondazione Teatro Massimo e da tutto il cast artistico dell’opera alla memoria del maestro Roberto De Simone, figura eminente di artista, uomo di teatro e studioso del patrimonio musicale italiano, recentemente scomparso. “Ci sono compositori che inventano delle opere e compositori che riescono a creare dei mondi – dice Cappuccio – De Simone era un creatore di mondi. Ha portato alla luce la musica del sei e settecento napoletano e ne ha imposto al mondo la ricchezza, la nobiltà, la disinvolta energia. Gli siamo tutti riconoscenti”.

L’elisir d’amore è composto da Donizetti nel 1832 su libretto di Felice Romani tratto da Le philtre di Eugène Scribe. Ancora oggi è una delle composizioni più rappresentate al mondo, così come la romanza “Una furtiva lacrima” è da quasi duecento anni il cavallo di battaglia di tutti i più importanti tenori. Divertente, frizzante, con un ciarlatano che spaccia all’ingenuo protagonista un miracoloso “elisir d’amore”, lo spettacolo è animato da una forte componente circense e dalla presenza di giocolieri e funamboli in una scena candida come l’anima del suo protagonista. Il cast vede nei due ruoli principali di Nemorino e della bella Adina, il tenore René Barbera e la beniamina del pubblico palermitano Desirée Rancatore, e nel cast alternativo Galeano Salas e Giulia Mazzola, mentre il borioso sergente Belcore è interpretato dal baritono Vittorio PratoDulcamara, il ciarlatano venditore di illusioni, è il baritono Paolo Bordogna e nel cast alternativo rispettivamente Andrea Piazza e Francesco Vultaggio). Nei panni di Giannetta il soprano Federica Maggì. L’allestimento del 2011 è del Teatro dell’Opera di Roma con le scenografie di Nicola Rubertelli, i costumi firmati da Carlo Poggioli e le luci di Vinicio CheliOrchestra e Coro del Teatro Massimo, maestro del Coro Salvatore PunturoSul podio Gabriele Ferro e nelle recite del 15 e 17 aprile Elia Andrea CorazzaRepliche fino al 18 aprile.

L’elisir d’amore è un’opera musicalmente strepitosa – dice il regista Ruggero Cappuccio – carica di malinconia e profondità, e allo stesso tempo leggera e giocosa, così come i suoi personaggi. Ed è proprio in questa combinazione dei due registri la genialità di Donizetti, perché in natura non vi è nulla che sia drammatico e dove al contempo non ci sia anche qualcosa da ridere, e viceversa. Se uno sentisse “una furtiva lacrima”, la celebre romanza di Nemorino, isolata dal contesto dell’opera – aggiunge il regista – penserebbe che Elisir sia un’opera lacrimevole, di abbandoni melanconici, e invece così non è. Grazie a questa leggera profondità Donizetti ha creato un classico che racconta come gli esseri umani non amino ciò che già possiedono, ma soprattutto ciò che gli manca. Abbiamo scelto una messa in scena astratta, non folclorica, dove sono i colori, i cromatismi a creare l’ambientazione agreste descritta dal libretto. Una messa in scena che rivendica una sospensione del tempo per un’opera non di oggi, non di ieri, non di domani, ma un’opera di sempre, e questo è il destino dei classici”.

La vicenda narrata ruota tutta attorno all’umile e ingenuo contadino Nemorino innamorato di Adina, donna colta e moderna che dichiara senza moralismi di voler “cambiar d’amante ogni dì”, consapevole del fatto che l’amore senza impedimenti e complicazioni non è nulla. Il personaggio di Belcore contende a Nemorino l’amore di Adina e il ciarlatano Dulcamaradeus ex machina tra i più riusciti nella storia del melodramma, venditore di filtri magici e illusioni, riuscirà con il suo placebo ad avere effetti inaspettati sulla psiche di Nemorino e sul lieto fine della favola.

A dirigere l’Orchestra del Teatro Massimo è il direttore musicale onorario Gabriele Ferro, che negli ultimi mesi, con la sua inesauribile energia, ha regalato al pubblico del Teatro Massimo di Palermo alcuni concerti memorabili. Ad affiancarlo ha chiamato il maestro Elia Andrea Corazza, che dirigerà l’Orchestra nelle repliche del 15 e 17 aprile.

La prova generale di Elisir, giovedì 10 aprile alle 18:30 è dedicata a Medici senza frontiere MSF, l’associazione medico-umanitaria indipendente, premio Nobel per la pace, presente in più di 70 paesi a sostegno di popolazioni minacciate da violenze e catastrofi. Prevendita a cura di MSF. Info: 3425588521. La biglietteria del Teatro Massimo venderà gli eventuali biglietti ancora disponibili.

Altro immancabile appuntamento, domenica 13 aprile dalle 17:30, in Sala Stemmi è con “Bambini all’opera”, il laboratorio a cura di Radici. Piccolo Museo della Natura per avvicinare i più piccoli (6-10 anni) al mondo del teatro musicale. Il laboratorio, si compone di più linguaggi artistici per accompagnare i bambini in una esperienza estetica e immaginifica. Testi e narrazioni di Francesca Cosentino, interventi cantati di Sonia Sala, animazioni di Gisella Vitrano. Illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro. Info e prenotazioni tel. 329 7260846.

Dopo il debutto di venerdì 11 aprile alle 20:00 (Turno Prime) le repliche di L’elisir d’amore proseguono sabato 12 aprile ore 20:00 (Turno F); domenica 13 aprile ore 17:30 (Turno D); martedì 15 aprile ore 18:30 (Turno Scuola); mercoledì 16 aprile ore 18:30 (Turno B); giovedì 17 aprile ore 18:30 (Turno Opera); venerdì 18 aprile ore 18:30 (Turno C). Biglietti: da 18 a 165 euro Infohttps://www.teatromassimo.it/event/lelisir-damore/

DON PASQUALE: AL DONIZETTI OPERA UNO DEI TITOLO PIÙ AMATI DI DONIZETTI ESEGUITO PER LA PRIMA VOLTA CON LA NUOVA EDIZIONE CRITICA

A dirigere l’Orchestra Donizetti Opera il giovane messicano Iván López-Reynoso; la regia è di Amélie Niemeyer
 
Nel ruolo del titolo uno specialista come Roberto de Candia mentre Ernesto è Javier Camarena, idolo indiscusso del pubblico del festival
 
Teatro Donizetti, Bergamo
giovedì 14 novembre, ore 17 (anteprima under 30)
domenica 17 novembre, ore 15.30 (Turno C)
venerdì22 novembre, ore 20 (Turno A)
sabato 30 novembre, ore 20 (fuori abbonamento)

È un’occasione da non perdere per tutti gli appassionati quella di poter ascoltare a Bergamo un capolavoro come Don Pasquale – terzo titolo operistico del Donizetti Opera 2024 – in programma al Teatro Donizetti domenica17 novembre alle ore 15.30 (repliche venerdì 22 e sabato 30 novembre alle ore 20) con sui leggii in anteprima la nuova edizione critica curata da Roger Parker e Gabriele Dottoper l’Edizione Nazionale realizzata da Casa Ricordi, in collaborazione e con il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti, la cui uscita ufficiale è prevista nel 2026.
 
Giovedì 14 novembre alle ore 17.00 il pubblico dei giovani assisterà all’opera in occasione dell’anteprima under 30, il cui biglietto ha un costo di 10 euro.
 
Il dramma buffo Don Pasquale è certamente tra i titoli più conosciuti ed amati del Bergamasco sin dal trionfale debutto a Parigi nel 1843: in questa nuova edizione del festival Donizetti Opera sarà affidato vocalmente a due “maestri” come Roberto de Candia (Don Pasquale) e Javier Camarena (Ernesto) affiancati dalle voci degli allievi della Bottega Donizetti Giulia Mazzola (Norina) e Dario Sogos (Dottor Malatesta) ribadendo ancora una volta il desiderio della manifestazione bergamasca di essere trampolino di lancio per le voci nuove. Il cast è completato da Fulvio Valenti (un notaro). Sul podio il giovane messicano Iván López-Reynoso che sarà alla guida dell’Orchestra Donizetti Opera e del Coro dell’Accademia Teatro alla Scala preparato da Salvo Sgrò.
 
«Stiamo parlando – racconta il direttore López Reynoso– di un titolo che rivoluziona completamente l’estetica operistica dell’epoca. In Don Pasquale Donizetti trova un bilanciamento perfetto, mai visto prima, fra la commedia e il dramma, situazioni e personaggi che fanno ridere ma che contemporaneamente sono anche moltoseri, perfino dolorosi. Non dimentichiamoci poi che Donizetti usa nella sua partitura le musiche “di consumo” della sua epoca: in particolare, il valzer. La sua musica è piena di valzer, espliciti o soltanto evocati, a cominciare dal ritmo ternario della prima cabaletta di Don Pasquale, “Un foco insolito”. Quando fu scritta era un’opera “moderna”, intessuta delle musiche del suo tempo, e anche per questo si impose immediatamente. Aggiungo che all’epoca di Don Pasquale l’arte di Donizetti era al suo culmine. La delicatezza e la raffinatezza con cui sono scritte molte pagine è notevole, e spesso bastano dei piccoli dettagli a dare loro carattere».
 
Lo spettacolo è firmato dalla regista Amélie Niemeyer (ripreso da Giulia Giammona), con le scene e i costumi di Maria-Alice Bahra, le coreografie di Dustin Klein e le luci di Tobias Löffler. «Donizetti è un ottimo drammaturgo che utilizza magistralmente dei personaggi buffi “classici” – commenta Niemeyer – Nella nostra messa in scena, però, abbiamo scelto di rileggere questi ruoli della tradizione dell’opera comica in una prospettiva contemporanea. Trovo affascinante mettere in luce le caratteristiche senza tempo dei personaggi e collocarli in un contesto moderno. In questo modo, possiamo esplorare le loro motivazioni e i loro conflitti come se fossero nuovi, evidenziando il rilievo che hanno le loro storie per il pubblico di oggi. Creando, insomma, un legame tra il passato e il presente».
 
«Come Elisir, come LuciaDon Pasquale – sottolinea il direttore scientifico Paolo Fabbri – non ha mai smesso di essere rappresentato da quando nacque. Un capolavoro evergreen dell’ultima stagione creativa di Donizetti. A quell’epoca non è che se ne contassero poi tanti, in ambito comico. Anzi, era proprio il genere dell’opera comica ad essere in crisi. […] Don Pasquale va oltre, verso una commedia da camera il cui protagonista sfiora a tratti la caricatura, ma ne resta quasi sempre al di qua. Delle fregole amorose di un anziano per una giovane, per secoli si era riso: Ruffini e Donizetti preferirono sorriderne con malinconia, anche perché il compositore ‒ come sappiamo dalla sua biografia ‒ stava sorridendo di sé stesso». Donizetti, con la sua musica, sfonda i confini delle convenzioni comiche, tanto che la modernità della partitura avrebbe dovuto trovare riscontro nella messinscena che il compositore desiderava fosse contemporanea.


 
Sostenitori, partner, sponsor
Fondamentale anche nel 2024 il sostegno di Comune di Bergamo, Ministero della Cultura, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Bergamo. E ancora del Main partner Allianz (membro Benemerito della Fondazione Teatro Donizetti). Con il sostegno di Intesa Sanpaolo, SIAD, KPMG, Polo Tematico Avantgarde, Rea Dalmine, Abilita. Sponsor Curnis / Rolex, Automha. Partner tecnici ATB e Claypaky. In collaborazione con il Politecnico delle Arti “G. Donizetti – G. Carrara”, la Fondazione Mia, Rotary Club Terra di San Marco, Opera Europa, Fedora. Media partner Unibg On Air.
 
Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti e a tutti coloro che sostengono l’attività della Fondazione Teatro Donizetti tramite ArtBonus

giovedì 14 novembre, ore 17 (anteprima under 30)
domenica 17 novembre, ore 15.30 (Turno C)
venerdì 22 novembre, ore 20 (Turno A)
sabato 30 novembre, ore 20 (fuori abbonamento)
 
Teatro Donizetti, Bergamo
 
Don Pasquale
Dramma buffo in tre atti di Giovanni Ruffini
Musica di Gaetano Donizetti
 
Prima rappresentazione: Parigi, Théâtre-Italien, 3 gennaio 1843
Edizione critica a cura di Roger Parker e Gabriele Dotto © Casa Ricordi, Milano con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti
 
 
Direttore Iván López Reynoso
Regia Amélie Niermeyer
Scene e costumi Maria-Alice Bahra
Coreografie Dustin Klein
Luci Tobias Löffler
Assistente alla regia Giulia Giammona
 
Don Pasquale Roberto de Candia
Norina Giulia Mazzola*
Ernesto Javier Camarena
Dottor Malatesta Dario Sogos*
Un notaro Fulvio Valenti
 
*Allievi della Bottega Donizetti
 
Orchestra Donizetti Opera
Coro dell’Accademia Teatro alla Scala
Maestro del Coro Salvo Sgrò
 
Nuova produzione della Fondazione Teatro Donizetti
Allestimento dell’Opéra de Dijon


Biglietteria
Piazza Cavour, 15 – Bergamo – T. 035 4160601/602/603 – martedì-sabato, ore 16-20
biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org
gruppi@fondazioneteatrodonizetti.org
 
Costo dei biglietti:
– Roberto Devereux e Don Pasquale: da 120 euro a 16 euro
– Zoraida di Granada: da 105 euro a 16 euro
– LU OpeRave: 25 euro
 
Carnet weekend
Tutti gli spettacoli di ciascun fine settimana con lo sconto del 25%
Carnet sabato
I biglietti per le opere in tre sabati diversi con lo sconto del 25%
 
Gli spettacoli nei giorni feriali avranno inizio alle ore 20 nei giorni feriali e alle ore 15.30 la domenica.
 

La Bohème, immortale ed amatissimo capolavoro di Giacomo Puccini, chiude la Stagione lirica e di balletto 2023 del Teatro Lirico di Cagliari

Giovedì 21 dicembre alle 20.30 (turno A), a chiusura della Stagione lirica e di balletto 2023 del Teatro Lirico di Cagliari, va in scena, quale ottavo e ultimo appuntamento, l’opera natalizia per antonomasia: La Bohème, scene liriche in quattro quadri, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, tratto dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger e musica di Giacomo Puccini, assente dal 2016 dal palcoscenico cagliaritano.

L’allestimento scenico arriva dal Teatro Massimo di Palermo ed è firmato per la regia da Mario Pontiggia (Las Flores, Buenos Aires, 1959), noto ed apprezzato regista e direttore artistico della Fundación Internacional Alfredo Kraus, al suo gradito ritorno a Cagliari (Tosca, 2010). Le scene sono di Antonella Conte, i costumi di Francesco Zito, le luci di Bruno Ciulli e la coreografia di Luigia Frattaroli.

Lo spettacolo, applaudito da pubblico e critica, risale al dicembre 2021 e risulta poetico, fresco e modernissimo nel suo delicato realismo, perfettamente amalgamato ad un lirismo mai stucchevole, e nella sua ambientazione francese, trasportata a cavallo dei due secoli, settant’anni dopo rispetto al libretto (1830), fra coloratissime affiches d’autore, atmosfere e tableaux che rimandano alla Parigi di Gustave Caillebotte e di Henri de Toulouse-Lautrec.

A dirigere l’Orchestra, il Coro del Teatro Lirico ed il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, nel capolavoro del grande compositore lucchese, è stato chiamato il giovane direttore spagnolo Jaume Santonja (Bocairent, 1986), al suo debutto assoluto nell’opera lirica, che ritorna a Cagliari dopo il successo dei concerti del febbraio 2022 e dell’acclamato debutto dell’estate 2021 al Parco della Musica. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli. Il maestro del coro di voci bianche è Francesco Marceddu.

Il cast degli interpreti è composto da affermati artisti e giovani di talento quali: Francesco Demuro (21-22-27-29-30)/Matteo Desole (23-24-28)(Rodolfo), Daniele Terenzi (21-22-27-29-30)/Antonino Giacobbe (23-24-28) (Schaunard), Matteo Peirone (Benoît/Alcindoro), Marigona Qerkezi (21-22-27-29-30)/Carolina López Moreno (23-24-28)(Mimì), Bruno Taddìa (21-22-27-29-30)/Hae Kang (23-24-28)(Marcello), George Andguladze (21-22-27-29-30)/Dongho Kim (23-24-28)(Colline), Daniela Cappiello (21-22-27-29-30)/Giulia Mazzola (23-24-28) (Musetta), Moreno Patteri (Parpignol), Marco Frigieri (Un venditore), Alessandro Frabotta (Sergente dei doganieri), Guerino Pelaccia (Un doganiere).

Tragedia della giovinezza, ma anche inno all’amore puro, La Bohéme viene rappresentata, per la prima volta, il 1° febbraio 1896, al Teatro Regio di Torino, con la direzione di Arturo Toscanini. Giacomo Puccini (Lucca, 1858 – Bruxelles, 1924) scrive la musica in soli otto mesi per quella che diventa, da subito, una delle sue opere più amate e rappresentate e che continua, ancora oggi, a commuovere ed a meravigliare per la freschezza e modernità della melodia e dei temi trattati. L’autore s’inserisce nell’ormai imperante gusto verista, rinunciando alle tinte più plateali e truci volute dal movimento culturale, per privilegiare la storia sincera e semplice di Mimì e Rodolfo e le schermaglie amorose di Marcello e Musetta che diventano spettacolari tranches de vie che ispirano registi, scenografi ed artisti da ormai 127 anni.

L’opera, della durata complessiva di 2 ore e 30 minuti circa compresi due intervalli, viene ovviamente rappresentata in lingua italiana e il pubblico, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, ha anche l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.

La Bohème viene replicata: venerdì 22 dicembre alle 19 (turno E); sabato 23 dicembre alle 19 (turno G); mercoledì 27 dicembre alle 20.30 (turno B); giovedì 28 dicembre alle 19 (turno F); venerdì 29 dicembre alle 20.30 (turno C); sabato 30 dicembre alle 17 (turno D).

La recita di domenica 24 dicembre alle 11 (Famiglie all’opera!) prevede l’esecuzione in forma ridotta dell’opera della durata complessiva di 60 minuti circa. Nel ruolo di narratore si esibisce il comico cagliaritano Massimiliano Medda.

I posti in teatro sono identificati, come sempre, per ordine (platea, prima e seconda loggia) e per settore (giallo, rosso e blu). Ad ogni settore corrisponde un prezzo, secondo il diverso valore dei posti.

I biglietti sono disponibili in Biglietteria e lo stesso servizio è possibile anche online attraverso il circuito di prevendita www.vivaticket.it, con il quale si potrà ricevere, nella propria e-mail, il biglietto nel formato elettronico.

Prezzi biglietti: platea da € 75,00 a € 50,00 (settore giallo), da € 60,00 a € 40,00 (settore rosso), da € 50,00 a € 30,00 (settore blu); I loggia da € 55,00 a € 40,00 (settore giallo), da € 45,00 a € 30,00 (settore rosso), da € 40,00 a € 25,00 (settore blu); II loggia da € 35,00 a € 25,00 (settore giallo), da € 25,00 a € 20,00 (settore rosso), da € 20,00 a € 15,00 (settore blu).

Ai giovani under 35 ed ai disabili sono applicate riduzioni del 50% sull’acquisto di abbonamenti e biglietti. Ulteriori agevolazioni sono previste per gruppi organizzati.

Sono previste, inoltre, per tutti gli spettacoli della Stagione 2023 (concertistica, lirica e balletto), tre distinte riduzioni, sempre sull’acquisto di biglietti, del 30% (residenti delle province di Oristano, Nuoro e Sassari), del 20% (residenti della provincia del Sud Sardegna) e del 50% (residenti nelle isole di San Pietro e La Maddalena).

È consentito l’uso dei voucher (Stagione concertistica 2020 – Stagione lirica e di balletto 2020) per il pagamento dei biglietti (dietro presentazione degli stessi voucher). Si invita ad utilizzare il pagamento elettronico (carte di credito e bancomat), soprattutto per un’eventuale differenza da integrare (se il voucher fosse di importo inferiore al prezzo del biglietto).

Il Teatro Lirico di Cagliari continua ad offrire la possibilità, al variegato e multiforme pubblico di giovani e giovanissimi studenti di tutte le scuole sarde di qualsiasi ordine e grado, di avvicinarsi ancora una volta o, in alcuni casi, per la prima volta all’affascinante mondo del teatro musicale a condizioni davvero vantaggiose ed agevolate.

Anche in occasione di questo spettacolo, sono a disposizione biglietti, al prezzo promozionale di € 5, per tutte le scuole della Sardegna, compresi i conservatori e le università.

La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 16 alle 20 e, nei giorni di spettacolo, anche da due ore prima dell’inizio.Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Linkedin.

Stagione lirica e di balletto 2023

giovedì 21 dicembre, ore 20.30 – turno A

venerdì 22 dicembre, ore 19 – turno E

sabato 23 dicembre, ore 19 – turno G

domenica 24 dicembre, ore 11 – Famiglie all’opera!

mercoledì 27 dicembre, ore 20.30 – turno B

giovedì 28 dicembre, ore 19 – turno F

venerdì 29 dicembre, ore 20.30 – turno C

sabato 30 dicembre, ore 17 – turno D

La Bohème

scene liriche in quattro quadri

libretto Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger

musica Giacomo Puccini

editore proprietario: Universal Music Publishing Ricordi s.r.l., Milano

personaggi e interpreti

Rodolfo Francesco Demuro (21-22-27-29-30)/Matteo Desole (23-24-28) tenore

Schaunard Daniele Terenzi (21-22-27-29-30)/Antonino Giacobbe (23-24-28) baritono

Benoît Matteo Peirone basso

Mimì Marigona Qerkezi (21-22-27-29-30)/Carolina López Moreno (23-24-28) soprano

Marcello Bruno Taddìa (21-22-27-29-30)/Hae Kang (23-24-28) baritono

Colline George Andguladze (21-22-27-29-30)/Dongho Kim (23-24-28) basso

Alcindoro Matteo Peirone basso

Musetta Daniela Cappiello (21-22-27-29-30)/Giulia Mazzola (23-24-28) soprano

Parpignol Moreno Patteri tenore

Un venditore Marco Frigieri tenore

Sergente dei doganieri Alessandro Frabotta basso

Un doganiere Guerino Pelaccia basso

maestro concertatore e direttore Jaume Santonja

Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari

Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari

maestro del coro Giovanni Andreoli

maestro del coro di voci bianche Francesco Marceddu

regia Mario Pontiggia

scene Antonella Conte

costumi Francesco Zito

luci Bruno Ciulli

coreografia Luigia Frattaroli allestimentodel Teatro Massimo di Palermo