TCBO: L’OMBRA DELLA MORTE IN “UN BALLO IN MASCHERA” DI VERDI  

    

Debutta a Bologna l’allestimento firmato da Daniele Menghini, con Riccardo Frizza sul podio

Fabio Sartori, Maria Teresa Leva e Amartuvshin Enkhbat interpretano Riccardo, Amelia e Renato  

Da domenica 13 aprile alle 18.00 e in replica fino al 19 aprile al Comunale Nouveau   

   

Nasce dalla collaborazione del Teatro Comunale di Bologna con il Teatro Regio di Parma e con la Fondazione Rete Lirica delle Marche l’allestimento di Un ballo in maschera che ha debuttato a Busseto per il XXIV Festival Verdi, nella lettura del giovane regista in ascesa – con esperienza anche nel mondo della prosa – Daniele Menghini, e che arriva per la prima volta al Comunale Nouveau da domenica 13 aprile alle ore 18.00 e in replica fino al 19 aprile.    

   

Cast di pregio per questo titolo, il secondo della stagione lirica sotto la bacchetta di Riccardo Frizza dopo La fanciulla del West di Puccini inaugurale. Il tenore Fabio Sartori – che proprio sul palco bolognese, nel 1998, aveva cantato per la prima volta due parti verdiane come quella di Gabriele Adorno nel Simon Boccanegra e il ruolo del titolo nel Don Carlo – interpreta il conte Riccardo; il soprano Maria Teresa Leva – che esordì nel teatro d’opera felsineo nel 2011 nell’Olimpiade di Mysliveček – è Amelia, sostituendo Anastasia Bartoli che a causa di un’indisposizione non prenderà parte alla produzione; il baritono Amartuvshin Enkhbat, artista pluripremiato nato in Mongolia, ospite dei maggiori teatri – dalla Scala al Metropolitan di New York – debutta invece al Comunale nelle vesti di Renato. Accanto a loro troviamo il mezzosoprano Silvia Beltrami come la maga Ulrica, mentre il soprano Silvia Spessot è il paggio Oscar. Con i cinque artisti si scambiano rispettivamente nelle diverse date Matteo Lippi, Laura Stella (giovane talento, allieva della Scuola dell’Opera del TCBO, al debutto nella parte di Amelia), Sebastian Catana, Chiara Mogini e Claudia Ceraulo. Completano la compagine vocale Andrea Borghini (Silvano), Zhibin Zhang (Samuel), Kwangsik Park (Tom), Cristobal Campos Marin (Primo giudice) e Sandro Pucci in alternanza con Alfredo Stefanelli (Un servo d’Amelia). Sul podio dell’Orchestra e del Coro – preparato da Gea Garatti Ansini – del Teatro Comunale di Bologna torna Frizza, direttore artistico e musicale del Donizetti Opera Festival, che ha definito l’opera di Verdi un “enigmatico capolavoro” sia per l’atmosfera che precede lo smascheramento, dove il pubblico, scoprendo quali personaggi si nascondano dietro le maschere, diventa motore partecipe dell’azione arrivando a svelare l’enigma prima del crescendo drammaturgico finale, sia per il grande equilibrio fra la drammaticità musicale e la leggerezza da opera buffa che si esplicita, ad esempio, nella figura del paggio Oscar. 

Lo spettacolo, con le scene di Davide Signorini, i costumi di Nika Campisi e le luci di Gianni Bertoli, «ha un impianto visivo che nasce da un profondo ascolto di tutta la gamma dei colori della sua partitura – dice il regista Menghini, che al Comunale ha collaborato anche con Graham Vick nel 2021 per la ripresa della Bohème di Puccini del 2018 che vinse l’“Abbiati” – Verdi è affascinato dall’opera francese, ci gioca però con colori e toni che potremmo definire per certi versi nordeuropei. Del resto, tutto nasce dal Gustavo III svedese, c’è qualcosa di quel mondo e c’è il mondo cortigiano costantemente in fuga dove la festa diventa la chiave di volta per fuggire dall’oppressione costante della morte. La festa è il dispositivo che abbiamo fatto esplodere e che va a permeare tutta l’opera. […] L’orrido campo è un luogo terribile cosparso di teste mozzate, al confine fra realismo e allucinazione; […] il fatto che il duetto d’amore avvenga qui rappresenta già un cortocircuito potente. Ecco perché ho voluto visivamente giocare con l’immagine e la suggestione della morte».   

È infatti ispirato a un regicidio, quello di Gustavo III di Svezia durante un ballo mascherato, il melodramma in tre atti di Verdi su libretto di Antonio Somma da Gustave III ou Le bal masqué di Eugène Scribe, in cui l’intreccio politico fa da sfondo a quello amoroso che coinvolge i personaggi. Note sono le difficoltà che ebbe l’opera a vedere la luce a causa della censura, in particolare quella napoletana che fece tramontare l’idea di una rappresentazione al Teatro di San Carlo. Un ballo in maschera debuttò infine con successo al Teatro Apollo di Roma il 17 febbraio 1859, seppur con alcuni aggiustamenti: ne sono un esempio lo slittamento della vicenda dalla corte illuminista svedese al Massachusetts del XVII secolo e la trasformazione del protagonista da re a conte, governatore di Boston. La prima rappresentazione dell’opera negli Stati Uniti avvenne all’Academy of Music di New York City, con sette recite a partire dall’11 febbraio 1861: tra il pubblico, il 20 febbraio, era presente Abraham Lincoln, presidente eletto che avrebbe assunto l’incarico dopo poche settimane, il 4 marzo.   

Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.   

   

I biglietti – da 25 a 150 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.   

   

STAGIONE D’OPERA 2025 DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA  

  

Un ballo in maschera  

Melodramma in tre atti  

  

Musica di Giuseppe Verdi  

Libretto di Antonio Somma tratto da Gustave III ou Le bal masqué di Eugène Scribe   

  

Direttore Riccardo Frizza  

Regia Daniele Menghini  

Maestro del Coro Gea Garatti Ansini  

  

Scene Davide Signorini   

Costumi Nika Campisi   

Luci Gianni Bertoli   

Assistente alla regia Andrea Piazza   

Assistente alla regia per i movimenti scenici e coreografici Marco Caudera  

  

Personaggi e interpreti  

  

Riccardo Fabio Sartori (13, 16 e 19 aprile) | Matteo Lippi (15 e 17 aprile)  

Renato Amartuvshin Enkhbat (13, 15 e 16 aprile) | Sebastian Catana (17 e 19 aprile)   

Amelia Maria Teresa Leva (13, 16 e 19 aprile) | Laura Stella (15 e 17 aprile)

Ulrica Silvia Beltrami (13, 16 e 19 aprile) | Chiara Mogini (15 e 17 aprile)   

Oscar Silvia Spessot (13, 16 e 19 aprile) | Claudia Ceraulo (15 e 17 aprile)   

Silvano Andrea Borghini  

Samuel Zhibin Zhang  

Tom Kwangsik Park  

Primo giudice Cristobal Campos Marin   

Un servo d’Amelia Sandro Pucci (13, 16 e 19 aprile) | Alfredo Stefanelli (15 e 17 aprile)  

  

In collaborazione per le azioni sceniche con la Scuola di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone   

  

Nuova Produzione del Teatro Comunale di Bologna con Teatro Regio di Parma e Fondazione Rete Lirica delle Marche   

  

Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna   

  

Presenting partner Marchesini Group  

  

Comunale Nouveau  

Domenica 13 aprile, ore 18 | Prime   

Martedì 15 aprile, ore 18 | Pomeriggio 1   

Mercoledì 16 aprile, ore 20 | Sera   

Giovedì 17 aprile, ore 18 | Pomeriggio 2   

Sabato 19 aprile, ore 16 | Domenica  

TCBO: DMITRY KORCHAK È WERTHER AL NOUVEAU

Riccardo Frizza dirige per la prima volta il capolavoro di Massenet

Dal 19 al 24 novembre torna l’allestimento firmato da Rosetta Cucchi

È un rinomato interprete del belcanto come il tenore Dmitry Korchak il protagonista del Werther di Jules Massenet, che torna in scena al Comunale Nouveau – da martedì 19 novembre alle 20, con repliche fino al 24 novembre -nella produzione firmata da Rosetta Cucchi nel 2016 per la Sala Bibiena. Affronta per la prima volta il capolavoro di Massenet Riccardo Frizza, Direttore musicale del Donizetti Opera Festival, che sarà impegnato sul podio bolognese anche a gennaio 2025 con La fanciulla del West di Puccini per l’inaugurazione della Stagione lirica. «Quest’opera mi incanta per vari motivi – commenta Frizza – principalmente perché, come aveva annotato Massenet, “Dans la partition de Werther, l’orchestre représente symboliquement le principal personnage”. Il “personaggio principale”, l’orchestra, qui è un formidabile amplificatore delle emozioni dei personaggi grazie ad un uso inconsueto dello strumentale. Ma è tutta la nuance orchestrale del Werther a plasmare un dramma di inconfondibile sensibilità francese. Il protagonismo tenorile fa di Werther “altro” rispetto all’originale goethiano, colorando la sua breve esistenza di passione, bellezza, altruismo e nostalgia di una giovinezza perduta tragicamente».

Rosetta Cucchi riadatta strutturalmente l’allestimento per rispettare le caratteristiche del Nouveau, dando vita visivamente a un effetto Cinemascope: «Ho affrontato questo Werther – dice – in una sorta di piano sequenza sia dal punto di vista del protagonista sia da quello dello sviluppo narrativo con un percorso quasi più cinematografico che teatrale». Non è cambiato, però, il senso dello spettacolo originale che partiva da un quesito: «Qual è il sogno di Werther? – si chiedeva Cucchi – Una vita con Charlotte fatta di piccoli gesti quotidiani. Una casa che inesorabilmente si allontana, lasciandolo nudo in una natura che passo a passo muore con lui. […] Werther è vittima di un sogno rovesciato che contiene ordine, razionalità, prevedibilità. Ecco perché da una poltrona collocata in primo piano, durante ciascun inizio d’atto, come in un piano sequenza, lo accompagniamo negli attimi che precedono il suicidio. Il gesto estremo che lo condurrà finalmente dove desidera». La regista pesarese, che è Direttrice artistica del Wexford Festival Opera, è nuovamente al Comunale dopo l’Adriana Lecouvreur di Cilea del 2021, nata in versione film-opera e successivamente in scena per il pubblico. 

Accanto a Korchak, il mezzosoprano Annalisa Stroppa nei panni di Charlotte per un doppio debutto: quello scenico nella parte – che ha da poco cantato in forma di concerto a Dortmund – e al TCBO.

Nel ruolo di Werther e nella parte di Charlotte si avvicendano con loro nel cast alternativo Kazuki Yoshida e Aoxue Zhu (nelle date del 20 e 22 novembre). Completano la compagine vocale Tommaso Barea come Albert in alternanza con Matteo Guerzè (il 22 e 24 novembre), Claudia Ceraulo come Sophie in alternanza con Silvia Spessot (il 20 e 22 novembre), e ancora Alessio Verna (Le Bailli), Xin Zhang (Schmidt), Dario Giorgelè (Johann), Yuri Guerra (Brühlmann) e Giulia Alletto (Kätchen).

L’Orchestra e il Coro delle Voci Bianche (preparato da Alhambra Superchi) sono quelli del Teatro Comunale di Bologna. Le scene sono curate da Tiziano Santi, i costumi da Claudia Pernigotti (ripresi da Massimo Carlotto) e le luci da Daniele Naldi. Presenting partner dello spettacolo è Pelliconi.

Concluso nel 1886 e andato in scena per la prima volta il 16 febbraio 1892 alla Hofoper di Vienna (oggi la Wiener Staatsoper) – l’Opéra Comique di Parigi l’aveva inizialmente rifiutato – Werther è considerato il capolavoro di Jules Massenet, scritto dopo i successi di Manon e Hérodiade. Il libretto, di Édouard Blau, Paul Milliet e Georges Hartmann, è tratto dal celebre romanzo epistolare di Goethe Die Leiden des jungen Werther (I dolori del giovane Werther), scritto nel 1774 e considerato il simbolo della corrente romantica denominata Sturm und Drang che dilagò in Europa alla fine del XVIII secolo. Massenet lo conobbe nella traduzione francese, e fu questo a spingerlo verso quelle sonorità morbide e dolci tipiche della sua lingua madre, nel tentativo di realizzare una perfetta contiguità della linea melodica con il verso francese. Nelle sue memorie (Mes souvenirs), Massenet racconta il suo incontro con il romanzo di Goethe: dopo aver ascoltato il Parsifal a Bayreuth, insieme al suo editore Hartmann si recò a Wetzlar, la città dove aveva vissuto Werther. “Trovarmi proprio in quella casa che Goethe aveva reso celebre ambientandovi l’amore del suo eroe, m’impressionò profondamente. Uscendo di là Hartmann mi disse: ‘Ho di che completare l’emozione che provate’. E nel dire queste parole trasse dalla tasca un libretto ingiallito dal tempo. Era la traduzione francese del romanzo di Goethe… Come ebbi in mano quel libro, avido di leggerlo, entrammo in una di quelle immense birrerie che si trovano ovunque in Germania… Non riuscivo a staccarmi dalla lettura più appassionante… Tanto delirio di passione e di estasi mi fece salire le lagrime agli occhi. Che scene emozionanti, che quadri avvincenti potevano venirne fuori! Era Werther…” .

Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

I biglietti – da 15 a 100 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

Info: https://www.tcbo.it/eventi/werther-dal-19-al-24-novembre-al-comunale-nouveau/