IL DEBUTTO DI CALIXTO BIEITO A ROMA CON IL DITTICO SUOR ANGELICA / IL PRIGIONIERO

L’ultimo capitolo del “Trittico ricomposto” diretto da Michele Mariotti

celebra i 50 anni dalla scomparsa di Dallapiccola

Prima rappresentazione, mercoledì 23 aprile alle 20, in diretta su Radio3 Rai

Lo spettacolo è ripreso da Rai Cultura che lo trasmetterà su Rai5

«Ciò che lega questi due capolavori è la condizione di claustrofobica prigionia che attanaglia e annienta i protagonisti, cui si unisce la loro speranza delusa»

Così Michele Mariotti, Direttore musicale dell’Opera di Roma, racconta la terza e ultima tappa del “Trittico ricomposto”, progetto da lui fortemente voluto e realizzato in collaborazione con il Festival Puccini di Torre del Lago. Dal 23 aprile al 2 maggio al Teatro Costanzi va in scena il dittico formato da Suor Angelica di Giacomo Puccini e da Il Prigioniero di Luigi Dallapiccola, che segna il debutto nella Fondazione capitolina del regista spagnolo Calixto Bieito.

Il nuovo allestimento vede le scene di Anna Kirsch, i costumi di Ingo Krügler e le luci di Michael BauerOrchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma.

Dopo Il tabarro Il castello del Principe Barbablù e Gianni Schicchi L’heure espagnole, il Trittico pucciniano viene ‘ricomposto’ in un nuovo dittico, che celebra insieme il centenario della morte di Puccini, che cadeva lo scorso anno e attorno al quale è nato questo progetto, e i 50 anni dalla scomparsa di Dallapiccola, avvenuta a Firenze nel 1975. I tre atti unici novecenteschi sono stati scelti anche per assonanza tematica con le altrettante opere del Trittico pucciniano: nel primo accostamento l’incomunicabilità di coppia, nel secondo i drammi familiari, in quest’ultima giustapposizione la violenza e la privazione della libertà espresse attraverso il fanatismo religioso.

«In Suor Angelica – prosegue Mariotti – è commovente vedere come Puccini, con delicate tinte color pastello, descriva un universo femminile composto da donne di differenti caratteri e temperamenti, che il voto preso non può e non deve nascondere. Diversa è l’atmosfera del Prigioniero, la cui indicazione iniziale del compositore, “stridente”, introduce subito in un clima di orrore, delirio e crudeltà. Può una madre sopravvivere al proprio figlio torturato? Può un essere umano avere ancora la forza di sperare nella libertà? Può un’amicizia rivelarsi talmente crudele dopo averti fatto sognare la fine dei tormenti? Queste sono le situazioni descritte dalla musica di Dallapiccola, che alterna momenti di lancinante violenza ad altri più onirici».

Protagonista di Suor Angelica è il soprano Corinne Winters: vincitrice dell’OPER! AWARD 2025 come ‘miglior cantante femminile’, torna a Roma dopo gli straordinari successi dei Dialogues des Carmélites e di Káťa Kabanová. Con lei si alterna Yolanda Auyanet (24 e 27 aprile): il soprano spagnolo, impegnata lo scorso marzo proprio al Costanzi come Tosca, è al debutto assoluto nel ruolo di Suor Angelica. 

Marie-Nicole Lemieux, la zia Principessa, è invece al suo debutto con la Fondazione Capitolina. Completano il cast dell’atto unico pucciniano Annunziata Vestri (Badessa), Irene Savignano (Suora Zelatrice), Carlotta Vichi (Maestra delle Novizie), Laura Cherici (Suor Genovieffa), Ilaria Sicignano (Suor Dolcina), Marianna Mappa (Prima cercatrice), Claudia Farneti (Seconda cercatrice), Caterina D’Angelo (Seconda conversa) e, dal progetto ‘Fabbrica’ Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, Jessica Ricci (Suor Osmina / La novizia), Maria Elena Pepi (Suora infermiera) e Sofia Barbashova (Prima conversa).

Protagonista del Prigioniero è invece il sempre più apprezzato Mattia Olivieri: dopo una carriera internazionale, che lo ha portato a debuttare non solo in Europa, ma anche oltreoceano, al Metropolitan Opera di New York (2003), torna al Costanzi dove ha cantato la prima ed unica volta in Così fan tutte firmata da Graham Vick (2016/17). Il baritono è affiancato da Ángeles Blancas nella parte della Madre e da John Daszak (Il Carceriere/Il Grande Inquisitore) oltre che da Arturo Espinosa (Secondo Sacerdote) e Nicola Straniero (Primo sacerdote), quest’ultimo talento diplomato del progetto ‘Fabbrica’ Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma.

Atto unico affidato esclusivamente a voci femminili, Suor Angelica, con Il tabarro e Gianni Schicchi, compone il Trittico, l’ultimo lavoro compiuto di Puccini. Nato durante la prima guerra mondiale, proprio per questo ha debuttato al Metropolitan di New York il 14 dicembre 1918, e solo dopo in Italia, come desiderato da Puccini, proprio al Teatro Costanzi l’11 gennaio 1919. Le due rappresentazioni diedero luogo a pareri contrastanti. Suor Angelica, la preferita di Puccini tra le tre, fu molto apprezzata a Roma, meno a New York. Il libretto, fallito il tentativo di collaborazione con Gabriele D’Annunzio, è stato affidato a Giovacchino Forzano.

Il Prigioniero è un’opera in un prologo e 1 atto, su musica e libretto di Luigi Dallapiccola, ispirata al racconto La torture par l’espérance di Philippe-Auguste Villiers de l’Isle Adam e al romanzo La légende d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak (1868) di Charles de Coster. Iniziata dal compositore istriano nel 1944, come nel caso de Il Trittico in tempi di guerra, è andata in scena per la prima volta al Teatro Comunale di Firenze il 20 maggio 1950, dopo l’esecuzione radiofonica nell’Auditorium Rai di Torino diretta da Hermann Scherchen. All’Opera di Roma manca dall’unica altra rappresentazione, il 19 febbraio 1964, diretta da Antal Dorati, regia di Luigi Squarzina.

La prima rappresentazione del dittico Suor Angelica / Il Prigioniero, diretto da Michele Mariotti con la regia di Calixto Bieito, mercoledì 23 aprile (ore 20), è trasmessa in diretta su Radio3 Rai e ripresa da Rai Cultura che la trasmetterà su Rai5 in data da definirsi. Lo spettacolo torna in scena giovedì 24 aprile (ore 20), sabato 26 (ore 18), domenica 27 (ore 16.30), martedì 29 aprile (ore 20) e venerdì 2 maggio (ore 20).

DIETRO LA MASCHERA DI LUCREZIA BORGIA CON ROBERTO ABBADO E VALENTINA CARRASCO

Il “capolavoro noir” di Donizetti torna al Costanzi dopo 45 anni di assenza con una

nuova produzione firmata dalla regista argentina

Protagoniste nel ruolo del titolo Lidia Fridman e Angela Meade

Prima rappresentazione, domenica 16 alle 19.00, in diretta su Radio3 Rai

«Date al vostro mostro un’anima di madre, e il mostro interesserà e moverà alle lagrime» scriveva Victor Hugo nella prefazione alla sua Lucrèce Borgia. Ispirandosi all’idea di maschera mostruosa che percorre il dramma dello scrittore francese, Valentina Carrasco, la regista argentina che ha inaugurato la Stagione 2019/20 con Les vêpres siciliennes, firma per l’Opera di Roma, dal 16 al 23 febbraio 2025, un nuovo allestimento di Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti, su libretto di Felice Romani tratto dall’omonima tragedia di Hugo. «“La maschera di una donna è sacra come il volto di un uomo”, ci dice il poeta francese. Noi – spiega Carrasco – abbiamo fatto della maschera la corazza di cui fa uso l’eroina per nascondere la sua mostruosità ma anche la sua debolezza. Lucrezia Borgia è una donna da temere, implacabile. Una (aimè rara) figura femminile vittimaria e non vittima. La vogliamo così, pericolosa, spietata, orrenda e inarrestabile, come quella scelta da Donizetti e Hugo, non quella reale, saggia e misurata». Sul podio è chiamato un esperto belcantista come Roberto Abbado: «È con molto entusiasmo – dichiara il direttore – che mi accingo a dirigere questo bellissimo Notturno brillante donizettiano il quale, accanto ai quattro ruoli protagonistici, grazie ad una drammaturgia tesa ed avvincente, presenta sette altri importanti ruoli, una vera e propria corrente che attraversa trasversalmente tutta l’opera».

Nel ruolo del titolo si alternano Lidia Fridman, giovanissimo talento lirico al suo debutto all’Opera di Roma, e Angela Meade, che torna al Costanzi dopo il successo di Ernani del 2022 e dopo aver cantato Turandot al Caracalla Festival 2024. Alfonso I d’Este è interpretato da Alex Esposito, Gennaro da Enea Scala e Maffio Orsini da Daniela Mack. Le scene sono di Carles Berga, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Marco FilibeckOrchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma. La prima rappresentazione del 16 febbraio (ore 19.00) è trasmessa in diretta su Radio3 Rai.

Veleni, pugnali, esasperate passioni. L’opera di Donizetti, per la prima volta rappresentata a Milano nel 1833, è incentrata sullo storico personaggio di Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara e figlia illegittima del cardinale Borgia, dalla tradizione tramandata come una femme fatale spietata e avvelenatrice, dal passato oscuro e criminoso. Il compositore, insieme al librettista Felice Romani, trasse dalla tragedia di Hugo un melodramma a tinte forti, che alterna toni grotteschi a momenti di grande patetismo e in cui la protagonista trova riscatto nell’amore materno per il figlio Gennaro.

Valentina Carrasco è nota per le sue collaborazioni con La Fura dels Baus. Con la compagnia ha allestito spettacoli al Forum Universale delle Culture a Barcellona (2004), al Beiteddine Art Festival a Beirut e per l’apertura della Biennale d’Arte Contemporanea di Valencia. È anche co-autrice di XXX, lo spettacolo più rappresentato del collettivo catalano. In solitaria ha firmato, tra le varie produzioni, la prima mondiale di una nuova versione del ciclo wagneriano al Colón di Buenos Aires, The turn of the Screw all’Opéra di Lione, Don Giovanni a Perm – diretto da Teodor Currentzis e vincitore del Golden Mask di Mosca –, La bella dormente nel bosco di Respighi all’Opéra National du Rhin di Strasburgo e La Favorite al Teatro Donizetti di Bergamo, vincitore di un Premio Abbiati come migliore spettacolo dell’anno (2022). Per l’Opera di Roma, oltre ad aver inaugurato la Stagione 2019/20, ha firmato anche la Proserpina di Rihm al Teatro Nazionale e Carmen alle Terme di Caracalla.

Direttore principale della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, Roberto Abbado ha diretto produzioni e prime rappresentazioni assolute in alcuni fra i più prestigiosi teatri del mondo. Primo direttore d’orchestra italiano sul podio dell’ormai tradizionale Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice di Venezia nel 2004, è stato insignito nel 2008 del Premio Abbiati come Miglior direttore d’orchestra dell’anno, «per la compiuta maturità interpretativa, l’ampiezza e la curiosità del repertorio nel quale ha offerto esiti rimarchevoli attraverso un’intensa attività stagionale». Torna all’Opera di Roma dopo aver diretto, a marzo 2024, la prima esecuzione assoluta di una nuova versione del melologo Bandiere Nere di Fabio Vacchi e la Madama Butterfly firmata da Àlex Ollé nel 2023.

Nel ruolo della protagonista Lidia Fridman, soprano belcantista drammatico al suo debutto con l’Opera di Roma. Classe 1996, negli ultimi anni ha debuttato i principali ruoli di belcanto, con recenti successi che includono Norma al Théâtre de la Monnaie e Lucrezia Borgia al MÜPA Festival di Budapest e poi al Teatro Verdi di Trieste. Si è inoltre recentemente distinta cantando Abigaille in Nabucco e Amelia in Un ballo in maschera, entrambe le volte sotto la direzione di Riccardo Muti, con cui ha collaborato anche per il concerto “Puccini secondo Muti” in scena alle Mura Storiche di Lucca nel giugno scorso.

Accanto a lei, come Alfonso I d’Este, canta Alex Esposito, Premio Abbiati 2007 come Miglior cantante. Torna all’Opera di Roma dopo aver interpretato Don Basilio ne Il barbiere di Siviglia a Caracalla nel 2022 e nell’opera-film firmato da Mario Martone che ha inaugurato la Stagione 2020/2021 del Costanzi. Nel ruolo di Gennaro è invece impegnato Enea Scala, tenore ragusano al suo debutto con la Fondazione capitolina. Apprezzato per la sua versatilità vocale e per le sue qualità sceniche, è oggi tra gli interpreti di riferimento del repertorio belcantista, specialmente belliniano e donizettiano.

Nella parte di Maffio Orsini canta il mezzosoprano Daniela Mack, anche lei per la prima volta sul palco dell’Opera di Roma. Completano il cast Raffaele Feo (Jeppo Liverotto), Arturo Espinosa (Don Apostolo Gazella), Alessio Verna (Ascanio Petrucci), Eduardo Niave (Oloferno Vitellozzo), diplomato “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma, Roberto Accurso (Gubetta), Enrico Casari (Rustighello), Rocco Cavalluzzi (Astolfo).

Nelle repliche del 19, 21 e 23 febbraio, Lucrezia Borgia è interpretata dal soprano americano Angela Meade; Alfonso I d’Este da Carlo Lepore, apprezzatissimo Gianni Schicchi nella scorsa stagione dell’Opera di Roma; Gennaro da Michele Angelini; Maffio Orsini da Teresa Iervolino.

La prima rappresentazione è prevista domenica 16 febbraio ore 19.00 ed è trasmessa in diretta su Radio3 Rai. Repliche martedì 18 (ore 20.00), mercoledì 19 (ore 20.00), giovedì 20 (ore 20.00), venerdì 21 (ore 20.00), sabato 22 (ore 18.00) e domenica 23 febbraio (ore 16.30). 

Anteprima giovani in programma sabato 15 febbraio ore 19.00. Lezione di opera con Giovanni Bietti sabato 8 febbraio alle 18.00.

Info: https://www.operaroma.it/

Biglietti in vendita al botteghino e sul sito https://www.operaroma.it/spettacoli/lucrezia-borgia/