IL BARBIERE DI SIVIGLIA DAL 21 GIUGNO SETTE SERE DI BELCANTO, ALL’ARENA DI VERONA, DIRETTE DAL GRECO GEORGE PETROU
Venerdì la prima de Il Barbiere di Siviglia, mentre sabato Turandot di Puccini è già sold-out
Nel ricco cartellone del 101° Arena di Verona Opera Festival, venerdì 21 giugno fa il suo esordio stagionale Il Barbiere di Siviglia di Rossini, nell’ormai classico allestimento con giardino rococò di Hugo De Ana. Ad incorniciare questa prima, altre tre serate d’opera da giovedì 20 a domenica 23 giugno, sempre alle 21.30.
Il capolavoro buffo di Rossini torna in scena a Verona nel classico ed elegante allestimento di Hugo De Ana, un giardino rococò con grandi rose animato da un cast di stelle del belcanto
Alla prima del 21 giugno, in scena Barbera, Berzhanskaya, Olivieri, Bordogna, Tagliavini.
Grandi nomi fino al 6 settembre, con Pratt, Korchak, Brownlee, Alaimo, Luciano, Fassi, Vinogradov, Mappa
Debutto anche per il direttore greco George Petrou, alla guida dei complessi artistici areniani
Un giardino all’italiana, un elegante labirinto di siepi, colossali rose rosse, un frizzante andirivieni di personaggi in colorati abiti rococò: sono gli elementi iconici del Barbiere di Siviglia all’Arena di Verona, nell’allestimento firmato da Hugo De Ana, regista, scenografo e costumista argentino, con le ironiche coreografie di Leda Lojodice per ballo, mimi e figuranti. Trame e scherzi, amorosi sospiri e buffi equivoci, serenate e travestimenti culminano in un lieto fine.
Una festa per gli occhi ma anche per le orecchie: per le sette serate di Barbiere, Fondazione Arena ha messo insieme un cast internazionale di raffinati belcantisti, che si alternano fino al 6 settembre tutti sotto la direzione di George Petrou, maestro greco esordiente in Anfiteatro, eclettico di repertorio ma particolarmente votato e apprezzato nel barocco e nel ‘700 italiano, che di Rossini sono necessario retroterra: oltre a guidare l’Orchestra di Fondazione Arena e il Coro, preparato da Roberto Gabbiani, Petrou siederà anche al fortepiano, accompagnando personalmente i vivaci recitativi in cui si dipana la commedia di Sterbini musicata da Rossini.
Dopo la prima di venerdì 21 giugno alle 21.30, Il Barbiere di Siviglia replica il 27 giugno (alle 21.30), con nuovo cast il 6 e 12 luglio (alle 21.15), quindi con altri interpreti il 24 e 31 agosto e il 6 settembre (sempre alle 21).
Alla prima, venerdì alle 21.30, protagonista sarà il giovane baritono Mattia Olivieri nei panni di Figaro, barbiere e factotum che aiuterà il Conte di Almaviva a conquistare Rosina – rispettivamente il tenore Renè Barbera al debutto areniano e il mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya. Ad ostacolarli saranno l’anziano e burbero tutore Bartolo e il maestro di musica Basilio, interpretati da Paolo Bordogna -altro debutto in Arena- e Roberto Tagliavini. A completare il cast la buffa serva Berta di Marianna Mappa, i fidi Fiorello e Ambrogio, entrambi impersonati da Nicolò Ceriani, e l’Ufficiale del giovanissimo esordiente Domenico Apollonio. Nelle recite successive si alterneranno altri grandi artisti, rendendo ogni sera una prima: in luglio vedremo il Figaro di Nicola Alaimo, il Conte di Dmitry Korchak, il Basilio di Riccardo Fassi, il Bartolo di Misha Kiria. Dal 24 agosto il giardino sivigliano sarà animato da Davide Luciano, Lawrence Brownlee, Alexander Vinogradov, Carlo Lepore e Jessica Pratt, Rosina sopranile per nuove pirotecniche variazioni vocali.
Info: www.arena.it
Torna Aida ‘di cristallo’, giovedì con l’applaudito cast della prima, domenica con nuovi artisti
Dal 20 giugno inoltre iniziano le serate di Arena per Tutti realizzate con Müller
Piramidi di luce, trasparenze, laser, costumi tra iconografia egizia, alta moda e arte contemporanea: Aida, nel suo allestimento “di cristallo” curato in ogni aspetto da Stefano Poda, torna in scena giovedì 20 giugno confermando l’applaudito cast della prima: Marta Torbidoni, che ha esordito con successo nel ruolo e in Anfiteatro, riveste i panni di Aida, Gregory Kunde – appena insignito del Premio Lugo 2024 – è Radames, Agnieszka Rehlis la principessa Amneris, Riccardo Fassi il Re egizio, Francesca Maionchi la sacerdotessa, Riccardo Rados il messaggero. Due nuovi ingressi in locandina, entrambi al debutto stagionale in Arena: il basso Rafał Siwek come gran sacerdote Ramfis e il baritono Amartuvshin Ekhbat come Amonasro, re etiope e padre di Aida. L’Orchestra e il Coro di Fondazione Arena sono diretti da Marco Armiliato, con Ballo, Mimi e Figuranti a dar vita ad un popolo dilaniato dai conflitti e partecipe dei sentimenti dei protagonisti.
Sabato 22 giugno va in scena la terza rappresentazione di Turandot, primo dei tre titoli con cui Fondazione Arena omaggia Puccini nel centenario della morte, qui nell’allestimento da fiaba di Franco Zeffirelli con i costumi da Oscar di Emi Wada. La replica, che ha già registrato il tutto esaurito come le precedenti, confermerà in scena la principessa di ghiaccio del titolo, interpretata da Olga Maslova, accanto a Gregory Kunde come Calaf e Riccardo Fassi come Timur. Nel cast, che comprende anche Youngjun Park (Ping), Riccardo Rados (Pang), Matteo Macchioni (Pong), Nicolò Ceriani (Mandarino), debutta il soprano Daria Rybak come dolce e coraggiosa Liù. Sul podio, dopo il felice esordio, torna il giovane maestro Michele Spotti, a dirigere il cast, Orchestra e Coro areniani e le voci bianche del coro A.d’A.Mus. Dopo tre recite sold-out, rimangono alcuni posti per l’imperdibile quarta e ultima serata di Turandot, sabato 29 giugno.
Domenica 23 giugno chiude la settimana la terza data di Aida, opera regina dell’Arena, con nuovi artisti nel cast e sempre nell’allestimento del 100° Festival firmato da Stefano Poda. Marco Armiliato guida i complessi artisti di Fondazione Arena, con Marta Torbidoni alla sua ultima Aida di questa stagione e Agnieszka Rehlis come Amneris. Tornano Amartuvshin Ekhbat come Amonasro e Rafał Siwek come Ramfis, mentre debutta il tenore Martin Muehle nei panni di Radames, così come il basso Giorgi Manoshvili in quelli del Re. Completano la locandina Francesca Maionchi (sacerdotessa) e Riccardo Rados (messaggero). Con quattro spettacoli in quattro giorni, è di rilievo l’impegno alle maestranze areniane, con Coro, Ballo e Tecnici.
Il 20, 22 e 23 giugno coincidono inoltre con le prime date di Arena per tutti, il progetto di accessibilità all’opera più grande d’Europa, promosso da Fondazione Arena insieme a Müller. Ben 25 serate di spettacolo dal vivo, da giugno a settembre, durante le quali tutti avranno la possibilità di seguire l’opera con supporti ad hoc tra cui libri di sala digitali, audio descrizione per persone cieche e ipovedenti, sottotitoli specifici per persone sorde. Quest’anno, in tre differenti lingue: italiano, inglese e tedesco. Ben 2.500 biglietti in più per persone con disabilità motoria, 100 per ogni serata. E, dalla prossima settimana, percorsi sensoriali per persone con disabilità. Info e prenotazioni sul sito www.arenapertutti.it e all’indirizzo e-mail inclusione@arenadiverona.it.
Il 101° Arena di Verona Opera Festival 2024 propone in tutto 50 irripetibili serate di opera, concerti e balletti in scena fino al 7 settembre. Il Festival è sostenuto da numerosi sponsor, in primis UniCredit, che vanta una longevità di collaborazione di oltre 25 anni, e poi Calzedonia, Pastificio Rana, Volkswagen Group Italia, DB Bahn, Forno Bonomi, RTL 102.5, Genny, che firma anche quest’anno le divise del personale adibito all’accoglienza del pubblico, e Müller, che sostiene nuovamente i progetti di accessibilità dedicati alle persone con disabilità. Tra gli official partner marchi storici quali Veronafiere, Air Dolomiti, A4 Holding, Metinvest, SABA Italia, SDG Group, Sartori di Verona, Palazzo Maffei e Mantova Village. Tra i nuovi sostenitori, Poste Italiane, ManPower Group e Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Oltre a imprese, privati, ordini professionali che compongono la schiera della Membership 67 Colonne per l’Arena di Verona, fondata da Gianluca Rana dell’omonimo pastificio e da Sandro Veronesi, patron del Gruppo Oniverse, con il Gruppo Editoriale Athesis, media partner.