Teatro alla Scala, lunedì 25 marzo 2024 ~ ore 20, per Orchestre ospiti 2023/24 Coro ed orchestra del COLLEGIUM VOCALE GENT

COLLEGIUM VOCALE GENT

coro e orchestra

PHILIPPE HERREWEGHE

direttore

Johann Sebastian Bach

Matthäus-Passion BWV 244

Julian Prégardien, Evangelista,tenore

Florian Boesch, Gesù, basso

Dorothee Mields, Grace Davidson, soprani

Hugh Cutting, William Shelton, controtenori

Hugo Hymas, Benedict Hymas, tenori

Konstantin Krimmel, Dingle Yandell, bassi

Prezzi: da 110 a 18 euro

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

Registra il “tutto esaurito” il ritorno alla Scala della Passione secondo Matteo di Bach, lunedì 25 marzo, all’inizio della Settimana Santa, dopo dodici anni dall’ultima esecuzione scaligera.

La eseguono i complessi del Collegium Vocale Gent, che si esibiscono per la prima volta al Piermarini, diretti da Philippe Herreweghe.

Fondato nel 1970 a Gand su iniziativa del Maestro Herreweghe, il Collegium Vocale Gent è stato uno dei primi ensemble a utilizzare nuove idee sulla pratica esecutiva barocca nella musica vocale. La musica barocca tedesca – in particolare le opere vocali di Johann Sebastian Bach – è il suo fiore all’occhiello. Nel corso dei suoi oltre cinquant’anni di attività, l’ensemble ha eseguito fino a diciassette concerti consecutivi della Passione secondo Matteo.  

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Matthäus-Passion

Johann Sebastian Bach era Cantor a Lipsia da quattro anni e aveva già proposto un’ampia messe di musica. Eppure la Passione secondo Matteo presentava elementi di discontinuità. Innanzitutto, c’era un librettista, Christian Friedrich Henrici (detto Picander), che avrebbe firmato i testi di tante cantate bachiane. Poi, si coinvolgeva un organico doppio: doppio coro (oltre a quello dei soprani) e doppia orchestra animavano le celebrazioni alla Thomaskirche per quel Venerdì Santo. Persino le dimensioni della Passione erano “doppie”: oltre due ore e mezzo di musica durante le quali l’Evangelista ripercorreva le ultime ore di Cristo, dal Getsemani alla deposizione.

Per l’ascoltatore tanta grandiosità fu evidente sin dalla colossale architettura polifonica su cui si costruiva il corale d’apertura “Kommt, ihr Töchter, helft mir klagen”. Qui Bach combinava il verso di un corale luterano intonato dai soprani, con l’intervento dei credenti e delle Figlie di Sion. I corali, infatti, costituirono l’ossatura della Passione, ove compaiono sia nella loro forma a quattro parti, sia come interpolazioni di arie, o come cantus firmus di più ampi movimenti concertanti. Ma come già capitava nella Passione secondo Giovanni, anche qui Bach impegnò il coro anche per dar voce alle turbae, che intervengono violentemente nella narrazione insieme alle altre dramatis personae. Tra loro, Pietro, Giuda, i sacerdoti, Ponzio Pilato con la moglie, i testimoni, le ancelle e lo stesso Gesù, che però interviene sempre “incoronato” dalla voce dei violini. Si aggiungono gli ariosi e le arie, perle meditative che secondo un principio di azione/reazione fanno da contraltare alla narrazione di un Vangelo, quello di Matteo, che di per sé offre un’immagine estremamente umana di Gesù, che vediamo qui soffrire come uomo più che come figlio di Dio.

Ammirazione e timore hanno caratterizzato la storia di questi (quasi) tre secoli di Passione secondo Matteo. Mendelssohn per primo la ripropose nel 1829 a Berlino, ma vi tagliò buona parte dei recitativi. Busoni progettava portarla in scena nel 1921, ma avrebbe eliminato le arie, che “arrestano l’azione in modo indebito”. Lo stesso Teatro alla Scala ospitò solo due volte la Passione secondo Matteo: nel 1985, in una controversa messa in scena con la regia di Jurij Ljubimov e nel 2012, con Ruben Jais e la Filarmonica della Scala. Forse aveva ragione Hans Werner Henze, quando – riferendosi a Pier Paolo Pasolini – affermava che la Passione secondo Matteo, nella sua grandiosità, “perdona noi poveri diavoli e ci promette una nuova felicità, piange per noi con tutta l’anima”.

Maria Borghesi

Docente di Storia della musica al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza

e Vicepresidente di JSBach.it – Società Bachiana Italiana

PHILIPPE HERREWEGHE

Nato a Gand, ha frequentato l’Università e il Conservatorio di Musica della sua città, studiando pianoforte con Marcel Gazelle. Ancora studente ha iniziato a dirigere e nel 1970 ha fondato il Collegium Vocale Gent. È stato invitato da Nikolaus Harnoncourt e Gustav Leonhardt, che avevano notato il suo lavoro innovativo, a partecipare alle loro registrazioni delle Cantate complete di Johann Sebastian Bach. Il suo approccio energico e autentico alla musica barocca è stato presto riconosciuto e apprezzato. Nel 1977 ha fondato a Parigi l’ensemble La Chapelle Royale. Dal 1982 al 2002 è stato direttore artistico delle Académies Musicales di Saintes. In questo periodo ha fondato diverse formazioni, con le quali ha realizzato interpretazioni storicamente appropriate e ben ponderate del repertorio che va dal Rinascimento alla musica contemporanea: tra queste, l’Ensemble Vocal Européen, specializzato in polifonia rinascimentale, e l’Orchestre des Champs-Élysées, fondata nel 1991 con l’obiettivo di eseguire il repertorio preromantico e romantico su strumenti originali. Dal 2009, con il Collegium Vocale Gent, lavora attivamente allo sviluppo di un grande coro sinfonico a livello europeo. Dal 2001 è direttore artistico dell’Accademia delle Crete Senesi, dal 2017 conosciuta come Festival Collegium Vocale Crete Senesi in Toscana.

Herreweghe è alla continua ricerca di nuove sfide musicali ed è stato molto attivo nell’esecuzione del grande repertorio sinfonico, da Beethoven a Stravinskij. Dal 1997 è legato all’Orchestra Sinfonica di Anversa come direttore sia principale sia ospite. È anche molto richiesto come direttore ospite da orchestre quali il Royal Concertgebouw di Amsterdam, il Gewandhaus di Lipsia, la Scottish Chamber Orchestra di Edimburgo e la Tonhalle Orchester di Zurigo. Nelle prossime stagioni ha in programma progetti con la Staatkapelle Dresden, i Wiener Symphoniker, la Kammerorchester di Basilea e la Cleveland Orchestra.

Nel corso degli anni ha realizzato 135 registrazioni con questi diversi ensemble; tra i suoi album di maggior successo, Lagrime di San Pietro di Orlando di Lasso, la Matthäus-Passion di Bach, l’integrale delle Sinfonie di Beethoven e Schumann, il ciclo di Lieder Des Knaben Wunderhorn di Mahler, la Sinfonia n. 5 di Bruckner, Pierrot lunaire di Schönberg e la Symphonie de Psaumes di Stravinskij. Le sue incisioni più recenti comprendono l’oratorio Christus am Ölberge di Beethoven, la Prima e la Terza Sinfonia di Schumann e Herz und Mund und Tat und Leben, un nuovo volume di cantate di Bach.

Ha ricevuto numerosi premi europei per il suo impegno artistico. Nel 1990 la stampa musicale europea lo ha nominato “Personalità musicale dell’anno”. Philippe Herreweghe e il Collegium Vocale Gent sono stati nominati “Ambasciatori culturali delle Fiandre” nel 1993. Nel 1994 il maestro è stato nominato Officier des Arts et Lettres dal governo belga e nel 1997 ha ricevuto un dottorato onorario dall’Università Cattolica di Lovanio. Nel 2003 è diventato Chevalier de la Légion d’Honneur e nel 2010 la Città di Lipsia gli ha conferito la Bach-Medaille per il suo grande servizio come interprete di Bach. Nel 2017 ha ricevuto un dottorato honoris causa dall’Università di Gand e nel 2021 gli è stato conferito il prestigioso Ultima, premio alla carriera per meriti culturali attribuito dal governo fiammingo.

Collegium Vocale Gent

Nel 2020 l’ensemble, fondato nel 1970 su iniziativa di Philippe Herreweghe insieme a un gruppo di compagni di studi all’Università di Gand, ha festeggiato il suo cinquantesimo anniversario. È stato uno dei primi ensemble a utilizzare nuove idee sulla pratica esecutiva barocca nella musica vocale. Il suo approccio autentico e orientato al testo gli ha conferito il suono pulito con cui ha ottenuto fama mondiale, esibendosi nelle principali sale da concerto e festival musicali in Europa, negli Stati Uniti, in Russia, Sud America, Giappone, Hong Kong e Australia. Dal 2017 l’ensemble gestisce il festival estivo Collegium Vocale Crete Senesi in Toscana.

Il suo ampio repertorio comprende una vasta gamma di brani di diversi periodi stilistici. Il suo più grande punto di forza è la capacità di dar vita a formazioni sempre differenti in base ai singoli progetti. Ad esempio, la musica del Rinascimento è eseguita da un piccolo gruppo di solisti; la musica barocca tedesca, in particolare le opere vocali di Johann Sebastian Bach, è il suo fiore all’occhiello. Un’altra specialità dell’ensemble è il repertorio dell’oratorio romantico, moderno e contemporaneo, eseguito con un coro sinfonico che comprende fino a ottanta cantanti.

Oltre a esibirsi con la propria orchestra, il Collegium Vocale Gent si esibisce con diversi ensemble strumentali storicamente informati, tra cui l’Orchestre des Champs-Élysées, la Freiburger Barockorchester e l’Akademie für Alte Musik Berlin. Collabora anche con importanti orchestre sinfoniche quali la Sinfonica di Anversa, l’Orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam, la Budapest Festival Orchestra, la Staatskapelle Dresden e la Chamber Orchestra of Europe, con direttori del calibro di Ivor Bolton, Marcus Creed, Reindert de Leeuw, Iván Fischer, René Jacobs, Yannick Nézet-Séguin, Kaspars Putniņš, Jos van Immerseel, Paul van Nevel e James Wood.

Sotto la direzione di Philippe Herreweghe, l’ensemble ha realizzato più di cento registrazioni con musiche vocali di Bach, Beethoven, Brahms, Dvořák, Gesualdo e Haydn. Gli ultimi CD usciti comprendono Anima dolorosa, il quarto libro dei Madrigali di Claudio Monteverdi, l’oratorio Christus am Ölberge di Beethoven e Herz und Mund und Tat und Leben, un nuovo volume di cantate di Bach.

L’ensemble gode del sostegno finanziario della Comunità fiamminga, della Città di Gand e della Lotteria Nazionale del Belgio.

www.collegiumvocale.com