Alla Camera del Lavoro di Milano, sabato 14 ottobre, improvvisazioni jazz, musica barocca e antica con il Trio Sonata.

In scena, per il terzo appuntamento dell’Atelier Musicale, il flautista Carlo Nicita,

la violinista Eloisa Manera e il contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer:

con il progetto “Blue Baroque” i tre musicisti si muovono nell’ambito dell’improvvisazione
di origine jazzistica utilizzando materiali provenienti dalla musica barocca e antica

È all’insegna della trasversalità il terzo appuntamento dell’Atelier Musicale, la rassegna in equilibrio tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio alla Camera del Lavoro di Milano: sabato 14 ottobre (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro) si esibirà, infatti, il Trio Sonata, formazione composta da tre musicisti – il flautista Carlo Nicita, la violinista Eloisa Manera e il contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer – che si muovono nell’ambito dell’improvvisazione principalmente di origine jazzistica, utilizzando però materiali provenienti dalla musica barocca e antica, già incisi nel cd “Blue Baroque” (etichetta Deep Voice Records),  uscito nel 2022.

Si tratta di uno sguardo al mondo musicale antico che diventa il punto di partenza per improvvisazioni legate alle prassi jazzistiche. Anche se l’operazione non è nuova, è interessante il modo in cui viene affrontata, superando cioè la logica della melodia del passato da armonizzare come un song americano ed entrando nelle pieghe della musica scelta per trovarvi gli spunti che possono ispirare l’improvvisazione, anche collettiva, dei tre musicisti. Il repertorio spazia dalla musica trecentesca di Guillaume de Machaut a brani tradizionali del Cinquecento, tra cui il celeberrimo “Greensleeves”.

Improvvisazione jazzistica e musica europea antica: un incontro che fa sempre levare qualche sopracciglio, spesso a ragion veduta. Molte volte, nel corso della storia del jazz, anche esecutori di rilievo si sono accostati con leggerezza alla grande tradizione accademica, nella convinzione che un’aria celebre potesse essere trattata secondo le stesse logiche che valgono per una canzone di Broadway  o nella facile presunzione che l’impulso ritmico di certi autori rispondesse alle stesse logiche dello swing afroamericano. 

Ci sono, naturalmente, alcune luminose eccezioni: per esempio, il Bach di John Lewis, quello di Uri Caine (ma anche il magico Concerto per due violini ricreato da Stéphane Grappelli ed Eddie South, auspice il basso continuo di Django Reinhardt) e lo Scarlatti di Enrico Pieranunzi. Ma di eccezioni si tratta, fra le le quali  bisogna aggiungere l’avventura sonora del Trio Sonata, che attraversa cinque secoli di invenzioni musicali europee con l’atteggiamento dei jazzisti autentici. Ciò significa che non viene necessariamente rispettata la struttura tema/improvvisazioni sulle armonie/ritorno al tema, una formula che soltanto i distratti possono ritenere «il» modo di fare jazz. Nicita, Manera e Mangialajo Rantzer si ispirano alle melodie e ai territori armonici dei brani da cui prendono il via, ma anche alla loro organizzazione formale profonda, per smontarne e ricostruirne lo spirito, evocando così, con l’inventiva dei timbri strumentali, il tessuto connettivo fra Europa e Nordamerica. I tre jazzisti sanno farlo senza trascurare la ricchezza culturale di partenza, ma aggiungendovi nuovi significati espressivi. Nelle loro articolate esecuzioni ci permettono, cioè, di percepire in filigrana quanto la musica ha esplorato nel frattempo, dimostrando che l’uso della storia è sempre una riflessione sul presente.

ATELIER MUSICALE – XXIX stagione

Sabato 14 ottobre 2023, ore 17.30

Trio Sonata – Blue Baroque

Carlo Nicita (flauto), Eloisa Manera (violino), Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso).

Programma:

Anonimo: Ciaccona del paradiso e dell’inferno da Canzonette spirituali e morali;

Greensleeves;

J. S. Bach: Bourre, Rondeau, Badinerie dalla Suite per Orchestra n. 2,  BWV 1067;

G. De Machaut: Chanson Balladée;

C. Nicita: Canone Stanco;

A. Vivaldi: Inverno da Le quattro stagioni;

C. Ph. E. Bach: Adagio da Trio sonata in La bemolle WQ 148;

J. S. Bach: Corale dalla Cantata BWV 147;

C. Nicita: Giga Tarantolanticchia.

Introduce  Maurizio Franco.

Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.

Ingresso: 10 euro con tessera associativa (5/10 euro).

Abbonamento stagionale: 80 euro.

Per informazioni: 348-3591215.

Email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.it

On line: www.secondomaggio.org

Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.

Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).

con il Trio Sonata sabato 14 ottobre

alla Camera del Lavoro di Milano

In scena, per il terzo appuntamento dell’Atelier Musicale, il flautista Carlo Nicita,

la violinista Eloisa Manera e il contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer:

con il progetto “Blue Baroque” i tre musicisti si muovono nell’ambito dell’improvvisazione
di origine jazzistica utilizzando materiali provenienti dalla musica barocca e antica

MILANO – È all’insegna della trasversalità il terzo appuntamento dell’Atelier Musicale, la rassegna in equilibrio tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio alla Camera del Lavoro di Milano: sabato 14 ottobre (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro) si esibirà, infatti, il Trio Sonata, formazione composta da tre musicisti – il flautista Carlo Nicita, la violinista Eloisa Manera e il contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer – che si muovono nell’ambito dell’improvvisazione principalmente di origine jazzistica, utilizzando però materiali provenienti dalla musica barocca e antica, già incisi nel cd “Blue Baroque” (etichetta Deep Voice Records),  uscito nel 2022.

Si tratta di uno sguardo al mondo musicale antico che diventa il punto di partenza per improvvisazioni legate alle prassi jazzistiche. Anche se l’operazione non è nuova, è interessante il modo in cui viene affrontata, superando cioè la logica della melodia del passato da armonizzare come un song americano ed entrando nelle pieghe della musica scelta per trovarvi gli spunti che possono ispirare l’improvvisazione, anche collettiva, dei tre musicisti. Il repertorio spazia dalla musica trecentesca di Guillaume de Machaut a brani tradizionali del Cinquecento, tra cui il celeberrimo “Greensleeves”.

Improvvisazione jazzistica e musica europea antica: un incontro che fa sempre levare qualche sopracciglio, spesso a ragion veduta. Molte volte, nel corso della storia del jazz, anche esecutori di rilievo si sono accostati con leggerezza alla grande tradizione accademica, nella convinzione che un’aria celebre potesse essere trattata secondo le stesse logiche che valgono per una canzone di Broadway  o nella facile presunzione che l’impulso ritmico di certi autori rispondesse alle stesse logiche dello swing afroamericano. 

Ci sono, naturalmente, alcune luminose eccezioni: per esempio, il Bach di John Lewis, quello di Uri Caine (ma anche il magico Concerto per due violini ricreato da Stéphane Grappelli ed Eddie South, auspice il basso continuo di Django Reinhardt) e lo Scarlatti di Enrico Pieranunzi. Ma di eccezioni si tratta, fra le le quali  bisogna aggiungere l’avventura sonora del Trio Sonata, che attraversa cinque secoli di invenzioni musicali europee con l’atteggiamento dei jazzisti autentici. Ciò significa che non viene necessariamente rispettata la struttura tema/improvvisazioni sulle armonie/ritorno al tema, una formula che soltanto i distratti possono ritenere «il» modo di fare jazz. Nicita, Manera e Mangialajo Rantzer si ispirano alle melodie e ai territori armonici dei brani da cui prendono il via, ma anche alla loro organizzazione formale profonda, per smontarne e ricostruirne lo spirito, evocando così, con l’inventiva dei timbri strumentali, il tessuto connettivo fra Europa e Nordamerica. I tre jazzisti sanno farlo senza trascurare la ricchezza culturale di partenza, ma aggiungendovi nuovi significati espressivi. Nelle loro articolate esecuzioni ci permettono, cioè, di percepire in filigrana quanto la musica ha esplorato nel frattempo, dimostrando che l’uso della storia è sempre una riflessione sul presente.

ATELIER MUSICALE – XXIX stagione

Sabato 14 ottobre 2023, ore 17.30

Trio Sonata – Blue Baroque

Carlo Nicita (flauto), Eloisa Manera (violino), Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso).

Programma:

Anonimo: Ciaccona del paradiso e dell’inferno da Canzonette spirituali e morali;

Greensleeves;

J. S. Bach: Bourre, Rondeau, Badinerie dalla Suite per Orchestra n. 2,  BWV 1067;

G. De Machaut: Chanson Balladée;

C. Nicita: Canone Stanco;

A. Vivaldi: Inverno da Le quattro stagioni;

C. Ph. E. Bach: Adagio da Trio sonata in La bemolle WQ 148;

J. S. Bach: Corale dalla Cantata BWV 147;

C. Nicita: Giga Tarantolanticchia.

Introduce  Maurizio Franco.

Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.

Ingresso: 10 euro con tessera associativa (5/10 euro).

Abbonamento stagionale: 80 euro.

Per informazioni: 348-3591215.

Email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.it

On line: www.secondomaggio.org

Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.

Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).